Il Creatore

Chi è Dio.Dio-Padre-sa-e-dona-gratuitamente-tutto-cio-che-e-utile-e-prezioso-ai-suoi-figli_by-Miriam-Scalici1

Il Creatore.

Ha creato tutte le cose.    Le ha fatte senza nulla,  e senza l’aiuto di nessuno.    Le ha fatte per te.  Per farti stare bene,  per farti vivere bene.    Per farti capire quanto ti vuole bene.

È lui,   che ti da la luce,  il sole,  l’aria che respiri,  l’acqua che bevi,  e le cose che mangi.  È lui,  che  ha fatto i tuoi occhi, le tue mani, il tuo naso, il tuo cuore.

  Senza di lui,    tutte le cose  non ci sono.     Senza di lui,  non ci sei neppure tu.

 

“In principio  Dio creò  il cielo e la terra.”   ( Gen. 1,  1-28) 

_________________________________________________________________________

  •  Secondo te, chi ha fatto tutte le cose?      Fai un elenco:          

                                                                       1°    ___________________________                                                                                                                                                                                                                                       2°    ____________________________

                                                                       3°   _____________________________

                                                                       4°  ____________________________

( Es. Una stella, una cometa, un fuoco, un pianeta, un supereroe,  un mago, uno scienziato,  un gioco,   un computer,  nessuno,  si sono fatte da sole,   il caso,  oppure  Dio Creatore ).

Ora pensaci.  Quello che hai scelto:

  • Come le ha fatte?       ( Metti una crocetta)
    • A caso. 
    • Con uno scopo.
  • Come  sono?      
    • Tutte confuse, tutte sbagliate
    • Tutte ordinate, tutte precise.
  • Per chi le ha fatte?
    • Per nessuno.
    • Per farti vivere.
  • Perché le ha fatte?
    • Perché non gli importa di nessuno.
    • Perché ci pensa a te,   e ti ama.
  • Cosa,  ha fatto?
    • Cose inutili.
    • Cose utili.
  • Che ci guadagna?
    • Da pagare.
    • Gratis

 

  • Prima scrivi la risposta da solo.
  • Poi con i tuoi compagni ne parlate insieme   e scrivete una risposta  per tutti.

Sul quaderno  del  catechismo,  fai un disegno libero,  di quello che hai capito.

 

 

 

 

 

Cristo Re

In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù,] il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto».  Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».  Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male».  E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».

 

 

 

Pensi  al re, coperto d’oro.  Vestito d’oro.  Su un trono di pietre preziose. Luccicante, accecante, trionfante. Invece vedi il Figlio di Dio, li, sulla croce. Spogliato, umiliato, trafitto. Abbandonato.   Non sembra un re agli occhi del mondo.

Quella non è la sua disfatta.  Quella non è la sua rovina.  Quello è il  trionfo e la croce è il suo trono.

Il Figlio di Dio è il Re dei Re.  È il Re dell’universo. Il Re del cielo della terra, del visibile  e dell’invisibile.  Il centro di tutto.  Tutto è stato creato in lui, per mezzo di lui e in vista di lui.  Egli è il primo di tutte le cose e tutte le cose esistono in lui.

Con la sua croce ha riunito, integrato, ricongiunto, l’orizzontale con il verticale.  La terra con il cielo.   Il visibile con l’invisibile.  Con la sua croce ha riconciliato in sé, tutte le cose.  Ha liberato e santificato in sé, tutte le cose.  In lui, tutto si è compiuto.

Davanti alla croce, puoi essere come il popolo.  Che sta li a guardare.  Senza partecipare, senza soffrire, senza capire.  Puoi essere come i capi, che lo sfidano, che lo provocano, che lo invidiano. Puoi essere come i soldati che lo deridono.  Puoi dargli l’aceto,  essere acido, pungente, irritante,  perché non scende al tuo livello.  Perché è  fuori dal tuo controllo.

Come uno dei ladroni, puoi stare sulla croce vicino a lui, a fianco di lui. Come lui.  Non ti rendi conto che è un posto privilegiato.  Invece se lì,  incattivito, arrabbiato, umiliato.  Perché vuoi essere vincente, esaltato, esonerato dalla croce.  E vuoi così, anche lui.   E  lo insulti, lo attacchi, per farlo scendere dalla croce.  Per fargli ripudiare la croce. Vuoi che scenda,  per far scendere anche te.  Vuoi che fugga, per far fuggire anche te.  Ma così fuggi anche da lui,  e non ti salvi.

Come  l’altro ladrone,  puoi stare sulla croce vicino a  lui, accanto a lui e renderti conto che è un posto privilegiato.  Puoi sentirti parte di quel mistero.  Puoi riconoscerti peccatore, fragile, debole, imperfetto.  Puoi riconoscere Gesù senza colpa, senza difetto. Come Figlio di Dio.

Puoi stare con lui.  Puoi cercare il suo sguardo.  Puoi farti guardare da Dio. Puoi fare entrare nei tuoi occhi, il suo sguardo.  Puoi fare entrare in te, il Volto di Dio.

Puoi dire anche tu:  Tu sei il re del cielo della terra.  Portami con te.  Fammi stare con te, tienimi nel tuo cuore, quando entrerai nel tuo Regno.  E lui ti risponderà:  In verità, oggi, sarai con me, in Paradiso.

In Paradiso. Nel Regno di Dio, in Dio, qui sulla terra e poi nel cielo.  Per sempre.

 

 

 

A che mi serve Dio?

 

 

 

 

A che mi serve Dio?    Che ci guadagno?

 

L’interesse innanzitutto.  Tutto deve servire,  deve portare soldi, vantaggi, benefici.  Tutto  in funzione tua.   Tutto al tuo servizio.

Se una cosa non è utile,  non ti serve,   non esiste.   Non deve esistere.   Non ti deve disturbare.   Non ti deve ostacolare.    Anche Dio deve essere a  tuo uso e consumo.  Anche Dio deve servire te.

 

Dio non è tuo.  Sei  tu,  suo.   Non è lui,  che deve servire a te.    Sei tu,  che servi a lui.  Sei nato  per qualcosa di importante.   Sei nato per compiere la missione che ti ha dato. Nessuno la può fare  al posto tuo.    Nessuno la può compiere  al posto tuo.   Solo tu. Per questo sei nato.

 

Ci guadagni,   Dio.      E ti sembra poco?

E ci guadagni,   te stesso.     E ti sembra poco?

 

 

 

 

 

 

 

Alzati!

 

 

 

 

È il capo della sinagoga a cercare Gesù. È disperato perché sua figlia sta morendo. Pensa che  è l’unica speranza, l’unico che può salvare la figlia. Per questo lascia alle sue spalle tutte le regole, si disfa di tutte le leggi, di tutti gli artifici, di tutte le sfide per il potere, e, va incontro a Gesù con in mano solo il suo cuore, spinto dal suo amore di padre e dalla sua disperazione. È il dolore che lo muove, che lo libera, che gli indica la strada, che lo porta a Gesù.

“Sta morendo. Vieni a imporle le mani”. Fa la sua professione di fede e lo riconosce come Signore, come Colui che vince la morte, come Salvatore.

Anche tu a volte puoi sentire che la tua anima sta morendo, che è malata, distrutta, sfinita, immobile, senza vita. Anche tu puoi lasciare dietro le spalle tante convenzioni, abitudini, regole, paure e puoi andare da Gesù e dirgli: “Signore, Tu conosci la mia anima, Tu l’hai creata, si è ammalata e sta morendo e io non so più che fare. Con lei sta morendo la mia voglia di vivere, la mia allegria, la mia creatività, quello che io sono. Ti prego, vieni a  imporle le mani perché sia salvata e viva!!!”

Gesù legge nel tuo cuore e, se  sei veramente sincero, viene a casa tua, viene dentro di te, viene al capezzale di quella tua “figlia”. Altre persone benpensanti, razionali, faranno di tutto per levarti la speranza e ti diranno che non c’è nulla da fare, che la tua anima è morta, che la morte ha vinto sulla vita. Ma se tu ti rendi conto che è al tuo fianco  il Signore della vita della morte, se smetti di avere paura, se punti tutto sulla fiducia, se ti fidi di Dio al di sopra di ogni ragionamento umano, oltre e nonostante il limite umano, allora Gesù può entrare dentro di te e avvicinarsi alla tua anima.

Può prenderla per mano e dirgli: “Io, il Signore, Io ti dico: Alzati!!!” La mano di Dio nella sua mano. È Dio che la prende per mano e si mette in contatto con lei. Gli ridà la vita, la sua vita, la vita eterna. La tua anima ha riconosciuto il suo Creatore e si risveglia dal suo torpore, dalla sua immobilità, dalla sua rigidità. Torna a vivere e si alza in piedi. Si alza dignitosa e fiera, risanata e liberata.

Ora puoi vivere anche tu in lei e con lei, puoi tornare ad essere te stesso, puoi cominciare ad esserlo veramente, in modo nuovo, ora che sei stato toccato dal Signore, ora che hai esperimentato la resurrezione.

 

 

Sii guarita.

 

 

 

 

Una donna stava male e aveva perdite di sangue da 12 anni. Come lei, anche tu puoi percorrere i passaggi che la portano alla guarigione. I passaggi che la portano alla fede.

Primo. Le aveva provate tutte per guarire, ma non ci era riuscita. Anzi, aveva molto sofferto, era peggiorata e aveva perso tutti i suoi averi. Aveva fatto tutti i tentativi possibili a livello umano. Dio si manifesta dove l’uomo non arriva, dove non è possibile altro.

Secondo passaggio. Sente parlare di Gesù. Lei ha aperto l’orecchio, ha ascoltato. Si è aperta a una speranza diversa, non si è fermata all’umano.

Terzo passaggio. Venne tra la folla. Non ha aspettato che la soluzione le piovesse dal cielo. È partita, si è mossa, ed è andata a cercarlo concretamente, tra la folla.

Quarto passaggio. Dice: “Se riuscirò a toccare il suo mantello, sarò salvata!” E’ convinta, è certa che lui è il Signore, che lui è la sua salvezza, l’unica sua salvezza. E’ tanto certa che pensa che, poiché è il Signore,  tutto quello che gli appartiene, tutto quello che tocca, è santo. Basta solo avvicinarsi a lui per avere la salvezza, basta solo toccare qualcosa che gli appartiene. Basta solo entrare in contatto con qualcosa che è suo, il suo mantello. Troppo importante il rapporto diretto, troppo forte, anche quello indiretto è sufficiente per salvarla. Il suo mantello e lo tocca.

Quinto passaggio. Lo tocca con la mano. Entra in contatto vero, fisico, reale con Dio. Non basta il pensiero, non basta la mossa, ci vuole un contatto autentico. Entra nella sfera di Dio, lo tocca con mano. È fondamentale questo passaggio della fede: entrare in una relazione reale con Dio, metterci la mano, toccarlo, entrare nella sua divinità, in modo concreto. È solo allora che sente di essere guarita. Gesù sente che qualcosa è uscito da lui, sente a livello fisico che qualcuno si è messo in contatto con lui in modo reale, totale, che qualcuno si è aperto al suo Spirito, che qualcuno lo ha accolto e per questo la forza del suo Spirito è uscita da lui.

Sesto passaggio. Il Signore ti chiama e ti incontra in modo personale. Vuole conoscere, vedere chi lo ha toccato, chi lo ha incontrato nello spirito.

Settimo passaggio. La donna si fa avanti per farsi riconoscere, impaurita e tremante perché lo ha preso di spalle  e non ha avuto un rapporto diretto con lui. Gesù infatti non si accontenta di cose periferiche, vuole incontrarti in modo diretto, viso a viso, ti vuole vedere negli occhi, vuole parlarti, ascoltarti, guardarti, amarti.

Ottavo passaggio. Lei è sincera e gli apre il suo cuore, viso a viso, cuore a cuore. Allora Gesù attesta e annuncia la sua salvezza. Annuncia che quello che è avvenuto non è un atto magico, non è un atto automatico, ma è la sua fede che l’ha salvata. È la sua fede che ha guarito la sua anima e il suo corpo.

La fede ti salva. La fede ti fa entrare in rapporto vero con Dio,  te lo fa toccare con mano, te lo fa sperimentare. Attraverso la fede puoi partecipare dello Spirito di Dio ed essere salvato tutto. Non si salva solo la tua anima, anche la tua mente e il tuo corpo possono essere ristorati, rigenerati, e, a contatto con il loro Creatore, anche guarire.

 

 

Zaccaria e l’angelo

 

 

 

 

Zaccaria il padre di Giovanni Battista era un sacerdote e la moglie Elisabetta era sterile e anziana. Dio manifesta la sua presenza nell’assenza, la sua potenza nella impossibilità. L’angelo che compare a Zaccaria annuncia la nascita di Giovanni il battista.

L’annuncio a un uomo,  per Giovanni e  a una donna,  a Maria, per Gesù. Ma la reazione di Zaccaria è diversa da quella di Maria e rappresenta un modo diverso di porsi di fronte a Dio. Una fede diversa. Zaccaria risponde: “come posso conoscere questo?” Non solo chiede un segno, ma vuole lui conoscere, vuole essere il protagonista, l’autore, vuole com-prendere, tenere dentro di sé il mistero, tenere dentro di sé il progetto di Dio, tenere dentro di sé Dio. Per questo l’angelo gli dice che, poiché non ha creduto, rimarrà muto sino a quando non si avvererà.

Ecco, quando pensi di poter com-prendere Dio, quando ti metti a giudicare, a valutare, a decidere, a fare entrare nelle tue regole Dio, quando vuoi metterti davanti a Dio, prima di Dio, per dargli il tuo permesso, allora significa che non hai capito chi hai davanti. Non hai capito che Dio è Dio e tu una sua creatura. Non hai capito che Dio ha un progetto misterioso e sconosciuto anche a te e solo se ti affidi e lo lasci fare, lo puoi sperimentare.

Per recuperare il giusto rapporto con Dio e quindi la fede vera, è necessario che le parole cessino. Inizia anche per Zaccaria una gestazione. L’annuncio dentro di lui deve essere portato come una gravidanza. Deve essere accolto e lasciare che maturi dentro. Senza cambiarlo, senza interromperlo, senza dominarlo.

L’angelo traccia il percorso della fede vera. Devi tenere l’annuncio dentro di te, lasciare che maturi in silenzio, nel silenzio della tua parola, della tua presunzione, della tua voglia di condizionare, cambiare, dominare.

Alla fine della gravidanza, quando nascerà Giovanni, allora anche tu nascerai a vita nuova come Zaccaria e, come lui, riacquisterai la parola. Ma questa volta la parola non servirà più a giudicare Dio, ma si espanderà, si libererà per annunciare a viva voce, per proclamare la realizzazione della salvezza di Dio e la venuta del Figlio che, come un sole,  diraderà tutte le nebbie e le tenebre del mondo.

Zaccaria diventa come Giovanni.  Anche tu diventi come Giovanni e, pieno di Spirito Santo, potrai esultare  alla presenza del Figlio di Dio.

 

 

Il sacro Cuore

 

 

 

 

La lancia affonda nel costato di Gesù e arriva al cuore. Squarcia il cuore. Buca il suo cuore.

Penetra per fare entrare la morte, invece fa uscire la vita. Penetra per finire, invece fa uscire l’inizio. Doveva essere la sconfitta, invece è stata la vittoria. Doveva svuotare, invece ha riempito il mondo, di Dio.   Doveva  seccare, inaridire, invece fa sgorgare la sorgente divina  dell’acqua e del sangue di Dio.

Il cuore di Gesù trafitto, è stato aperto e si è potuto riversare sul mondo. Ora quel cuore, disciolto nel sangue e nell’acqua, viene verso di te. Quel cuore,  squarciato,  viene fuori dal costato, esce fuori verso il mondo. Si fa incontro al mondo. Per toccarlo, per vivificarlo, per salvarlo, per santificarlo.

Per avvicinarlo al Padre, per sempre.

 

 

 

 

 

 

Il Corpo del Signore

 

 

 

 

Non è un simbolo, non è un’ipotesi, non è un significato. Gesù quando ha preso il pane tra le mani e ha reso grazie, non ha detto:   questo è come…,  o questo significa…, o questo assomiglia…. Ha detto questo è il mio corpo, questo è il mio sangue. E poiché Gesù è il Figlio di Dio, è Dio in persona, quel corpo è il corpo di Dio, quel sangue è il sangue di Dio.

Ma ci pensi? Nessuna religione, nessun’altra religione ti da un bene più vivo, più vero, più prezioso. Nessuna religione ti nutre del corpo e del sangue di Dio. Nessun altro Dio ti dà il suo corpo e il suo sangue come cibo e come bevanda. Nessun altro Dio ti tocca, entra nel tuo corpo, nella tua anima, nella tua vita in modo concreto, reale, completo. Sei toccato dal corpo dal sangue di Dio, sei asperso, lavato, benedetto, santificato, consacrato dal sangue di Dio!!!

Quello che vedi non è un ostia, quello che vedi non è vino. Non è opera di uomo. Il sacerdote con le sue mani consacrate invoca lo Spirito Santo. È lo Spirito Santo, Dio stesso, che opera quel miracolo e trasforma la sostanza del pane in corpo del Figlio di Dio e la sostanza del vino in sangue del Figlio di Dio. Ti appare allo stesso modo di prima, ma la sostanza, l’essenza, è totalmente trasformata. Si chiama transustanziazione ( trans = attraversamento, mutamento, passaggio,  sustanza  = sostanza).

Ma non è possibile!  A te e agli uomini no, ma a Dio si! Dio è nella dimensione divina e il Lui può tutto. Perché non potrebbe farlo? Ha fatto tutto il creato dal nulla!!

Ma perché non lo vedo anche da fuori? Ma se si vedesse anche da fuori, saresti costretto a credere in Dio, saresti privato della tua libertà di cercarlo, saresti obbligato ad accettarlo per forza. Non sarebbe più una scelta, non sarebbe più una conquista. Dio ti rispetta veramente, come nessun altro mai.  Lui che è Dio.  Non si vuole imporre, Lui che potrebbe e ne avrebbe tutto il diritto. Perché sa che ogni rapporto vero di amore parte dal rispetto e dalla libertà di scegliere. E Dio ti ama veramente.

Il sangue è l’elemento più vitale, più profondo, più autentico di una persona e quello di Dio si unisce al tuo, entra nel tuo, nella tua parte più  vitale e più essenziale.

Prendete e mangiate. Si offre come cibo per nutrirti di Lui. Per nutrirti di Dio, di Colui che ci ha creato. Che ha inventato lo sguardo di tua moglie, che ha plasmato il viso di tuo figlio, che ti ha donato il mondo. Il tuo Creatore si fa cibo e bevanda per stare con te, per entrare nella profondità del tuo essere, per partecipare della tua vita, della tua storia.

Per salvarti, per risollevarti, per aprirti al divino,  all’eterno.

 

 

 

Sorgente viva.

 

 

 

 

Lo spirito Santo non è un concetto, non è un’ipotesi, non è una possibilità, non  è un’immagine virtuale.  È una realtà viva perché è Dio in persona. È una realtà vera perché è l’origine di tutta la realtà visibile e invisibile.

Allora perché io non la sento? Non la vedo, non la incontro?

Dipende dalla tua fede. La fede è come un contenitore e lo Spirito Santo è il contenuto.

Se ti presenti davanti alla sorgente di acqua viva dello Spirito senza un contenitore, puoi solo cogliere una sensazione, avere una intuizione, ma non riesci a prendere nulla, a fare entrare nient’altro.

Se raccogli  l’acqua della sorgente con le mani per dissetarti,  puoi assaporarlo soltanto.

Se hai un piccolo bicchiere, la quantità che puoi prendere è poca e rischi di rimanere presto senza.

Se invece ti presenti  con una grande cisterna, allora puoi fare il pieno di Spirito Santo.

Il contenitore grande della tua fede è tale se si è svuotato dei tuoi calcoli e delle tue paure, se si è svuotato dei tuoi  dèi, dei tuoi padroni, delle tue schiavitù. È tale se il tuo cuore si è fidato senza riserve. Se hai detto di sì allo Spirito Santo e al progetto di Dio. Se lasci che lo Spirito di Dio si incarni nella tua vita di tutti giorni.

Dove lo trovi? Nella comunità dei credenti, nella Chiesa. Nella Pentecoste ha riempito la casa dove si trovavano i discepoli a pregare e si è posato su di loro. È Gesù risorto che ha passato lo Spirito Santo agli apostoli e gli ha dato la possibilità di trasmetterlo agli altri.  Viene  tutte le volte che la Chiesa lo invoca su di te nei sacramenti.  In tutti i sacramenti. Viene  nella Messa durante la consacrazione.  Viene quando fai  la comunione.

Viene tutte le volte che lo chiami e lo ami.

 

 

Il concetto di Dio.

Il concetto di Dio.

 

           

 

 

 

 Cosa significa  Dio ?          La filosofia ce lo dice.   Dio è un Dio,  quando è,  tutte queste cose  insieme:

 

–           Essere.      Pura essenza, qualcosa che è in sé e per sé,  eterea,  (che non si tocca),  invisibile,  che si distingue dalla materia, dal visibile,   da ciò che è concreto.

–           Primo     Quello che è venuto prima di tutto.   Il Principio da cui ha avuto origine ogni cosa.

–           Infinito.     Senza fine, non finisce mai.   Senza confini, è dappertutto,  è in tutto.

–           Illimitato.   Non ha  limiti.  Non è determinato dal tempo e dallo spazio.  Non è condizionato da niente.   È  senza lo spazio.

–           Universale.    Non è una parte,  non è particolare o individuale.  Uni-versale.  E’ una cosa sola,  che tiene dentro di sè tante cose diverse.    E le unifica.    Le accomuna e le rappresenta.

–           Eterno.     È senza il tempo. Non è nel tempo.   C’è sempre stato,  c’è  e sempre  ci sarà.   Non è mai nato e non morirà mai.   Vive da sempre e per sempre.

–          Assoluto.    È tutto.  Anche da solo è tutto.  Completo, totale.  Libero da ogni condizione o paragone (ab-solutus =  sciolto da, non legato).   Basta a se stesso,  non ha bisogno di altro.  Non dipende da altro. Non è condizionato da altro.

–        Perfetto.   Compiuto, pieno.  Senza difetti o imperfezioni.  Senza mancanze.

–        Essere supremo.   È l’essenza al massimo grado.  Il più grande.  L’Eccelso, l’Altissimo.

 

 

La materia  quindi non può essere Dio  (materialismo),  perché è concreta, visibile, limitata e condizionata.  È particolare, ha confini, può essere misurata, è nel tempo e nello spazio.

La ragione non può essere Dio  (razionalismo),  perché non ha generato l’universo. Non è venuta prima di ogni cosa e non sussiste indipendentemente da tutto.

È parte della realtà e non la contiene tutta e non è in grado di riprodurla.  Si basa su leggi logiche definite, particolari, specifiche, meccaniche. Quindi non è infinita, universale, assoluta.

La scienza non può essere Dio (scientismo) perché si basa sulla ragione, sulla matematica, sullo spazio e sul tempo e da questi è condizionata.   È finita, limitata, ha confini.

È preziosa perché ci aiuta a conoscere e misurare le dinamiche della natura, ma non ha dato origine alla materia che studia e alla stessa ragione su cui si basa e   non sa rispondere al senso e allo scopo della vita.

L’uomo non può essere Dio, (umanesimo) né lo possiede in sé, perché si identificherebbe con lui e l’uomo non è eterno, illimitato, infinito.

Né può comprendere Dio perché l’Infinito non può essere tenuto dentro da una cosa finita, né il Perfetto dall’imperfetto e il Tutto da una parte.

 

 

Il   Big Bang    (parola inglese che significa: Grande scoppio),   è un’idea, una ipotesi, una teoria.   Un pensiero di alcuni scienziati,  per spiegare l’origine dell’universo.     Per loro, l’Universo ha avuto origine da una esplosione di materia,  che ha riempito tutto lo spazio.   E tutto poi,  si è formato per caso.

Questa teoria ha molti limiti,  e non è più confermata dalle ultime scoperte.    Uno scoppio ha una prima forte spinta,  e poi tutte le cose lanciate diminuiscono di velocità sempre di più,  fino a zero, fino a fermarsi.     Invece, la moderna fisica ha scoperto che tutti i corpi celesti,   più passa il tempo,  più aumentano di velocità.

 

Albert Einstein,   premio Nobel per la fisica, il più grande scienziato,  diceva che: “Dio non gioca a dadi”. Cioè, tutto quello che c’è,  non è dovuto al caso.    Non è dovuto a un tiro a caso,   come con i dadi.      La natura è talmente piena di ordine, di scopo e di armonia, che fa pensare a un’intelligenza suprema.   Einstein chiamava Dio,  “Intelligenza superiore,.. e Signore di tutta la creazione e della legge naturale”.

Diceva:  “Chiunque è seriamente impegnato nella ricerca scientifica, si convince che vi è uno Spirito che si manifesta nelle leggi dell’universo. Uno Spirito molto superiore a quello dell’uomo. Uno Spirito di fronte al quale possiamo solo provare un senso di umiltà.”

E ancora:   “Tutti danziamo una melodia meravigliosa,  suonata nello spazio,  da un musicista invisibile.”   (Einstein)