Giuseppe

jose_sueno_06

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».  Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”.  Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

 

 

 

E tu,   dormi?

 

Come Giuseppe, ti addormenti.    Ti lasci andare.        Sei stanco, sfinito, provato.          Non ce la fai.  Non te la senti.   Non puoi.

Hai paura di sbagliare.     Non sai cosa fare.  Non sai come fare.

 

Anche per te,  viene un angelo.      Anche a te,  parla  l’angelo.

Non temere.  Non avere paura.        Ecco,   chi ti può aiutare.   Ecco,  chi ti può salvare.    Quel bambino,  viene  dallo Spirito Santo.    È Gesù,   il Dio che salva.

Lui  e Maria.      Non li lasciare.  Non te ne andare.     Non stare senza di loro.     Non li ripudiare.  Non li rinnegare.     Non dire di no.

 

Svegliati !   Alzati!      Vai da loro.  Corri da loro.

E prendili,   con te.

È  il tuo  Si.

 

 

 

 

 

 

 

E’ venuto nel mondo

20071223-102 - Copia (2)

[ In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta. ] Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. [ Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre,  pieno di grazia e di verità. ] Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me». Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato.

 

 

 

Non stare male   perché non sei  amato,  non sei  pensato,  non sei  voluto.  Dio ti ha  amato, pensato e voluto,  prima della creazione del mondo.   Lui è con te da sempre.

Anche  il Figlio di Dio,  esisteva prima della creazione del mondo.  Perché è Dio.  Tutte le cose sono state fatte per mezzo di lui e in vista di lui.   Anche tu.  E non esisti senza di lui.

Il Figlio di Dio è venuto nel mondo per te,  per salvarti.  Per portare a casa tua,  Dio, per portarti il Padre.   Per  riportarti a casa tua, dal Padre originario,  dal  primo Padre,  da Dio Padre.  Come figlio.

 

Lui,  la luce vera,  è venuto,   per liberarti  dal buio e dalle tenebre,  da tutto il male che ti pesa, che ti schiaccia, che ti spezza il cuore.  Solo  lui lo può fare.  Solo un Dio.

Lui è la luce vera.   Se la riconosci,  se la vuoi,  se l’accogli,  ti  illumina.   Se  la abbracci e  la metti sul tuo cuore,  ti passa la sua luce e la sua gioia.

E non sei più come prima.   Splendi, risplendi anche tu.  E gli occhi e la bocca si riempiono  di raggi di luce.  E risplendono., e ridono e cantano e danzano quella luce.  E parlano di quella luce.

Diventi un  diamante,  che fa risplendere e irradia la luce di Dio nel mondo.

E lo annunci  e lo testimoni.

Come Giovanni.

 

 

 

 

 

 

La santa famiglia

candelora (1)Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, [Maria e Giuseppe] portarono il bambino [Gesù] a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.  Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:  «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola,  perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli:  luce per rivelarti alle genti  e gloria del tuo popolo, Israele».  Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».  C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.  Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

 

 

La cerchi  la salvezza.   La cerchi nei posti sbagliati.   La chiedi  a chi non la possiede.    La vuoi da chi non la vuole.   La mendichi   a chi te la toglie.  E ti senti  perduto.

 

Solo Dio ti può salvare.  Solo Dio ti può salvare veramente,  completamente, eternamente.  Ecco è venuto.  Dio in persona.  E’  lui  la salvezza  da tutto ciò che ti fa male,  dagli altri,  e da te stesso.

La salvezza   è quel bambino che Maria e Giuseppe,  portano al tempio.  Come  genitori,  lo  portano loro,  al tempio. Per presentarlo al mondo.  Nel tempio di Dio,  perché è sacro,  è Dio.

Come Simeone,    lo Spirito Santo   ti fa  conoscere  Cristo Signore.  È lo Spirito Santo che  te lo rivela.  E’  lui che  ti muove  e  ti porta da Gesù.

Come Simeone,  gli corri contro,  con gli occhi  pieni di  Spirito Santo.  E puoi vedere con i tuoi occhi  il Figlio di Dio,  il volto di Dio,  la salvezza e la consolazione  di Dio.  Per te.

Lo prendi in braccio e  appoggi  il suo cuore,  al tuo cuore.  Fai battere il tuo cuore, nel suo.  E lodi  e  benedici il Padre  che lo ha mandato.  E sei consolato.

Come Maria e Giuseppe,  porta la cosa più sacra che hai, il tuo bambino,  al Signore.  Lo consacri a lui, lo fai suo perché è suo,  te lo ha dato lui.

Portalo,  e non ti stupire se la sua vita sarà diversa da quella che pensi.  Se ci saranno dolori, fatiche, difficoltà,  non temere. Perché è in Dio, per fare la sua volontà.  Metti anche il tuo cuore di madre e di padre,  sull’altare,  per fare anche tu,  la sua volontà.

Come Anna,  vai al tempio, perché  è li che viene  il Signore.  Come lei,  dopo che lo hai visto,  vai a parlare di lui,  a tutti.   A tutti quelli che lo aspettano.

Maria e Giuseppe,  la  culla,  la casa,  il rifugio,  l’abbraccio, la  cura e la custodia  di Gesù. La  prima famiglia di Gesù.  La  prima famiglia  di Dio.

Simeone  e  Anna,   i primi nonni   della casa di Dio.

I primi nonni ,   della famiglia di Dio.

 

 

 

 

 

Giuseppe e l’angelo

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”.  Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

 

 

Dio viene nella notte. Come Giuseppe, ti ritrovi nella notte. Non riesci a capire, non riesci a gestire, non sai che fare. Sei stato spiazzato. Il tuo progetto  preciso, sicuro, ordinato, è saltato, è sconvolto, è cambiato.  Era un progetto umano. Non contemplava Dio. Un Dio vivo, vero, il Figlio di Dio.

Come Giuseppe, non vivi la profezia. La venuta di Dio è qualcosa che riguarda gli altri, qualcosa che capita agli altri. Come lui, non pensi che può capitare a te. Che il Signore Dio, il Figlio di Dio, ha scelto proprio te, per entrare nel mondo, per salvare il mondo. Che è venuto proprio nella tua piccola storia, nella tua povera vita.

Come Giuseppe, alla luce della ragione, puoi essere tentato di rifiutarlo. Di ripudiarlo. Di allontanare Maria, che te lo porta. Di separartene, di andartene, di lasciarlo solo.

Ma Dio interviene. Manda il suo angelo. Sei stato scelto proprio tu. Non temere, sei entrato nel progetto di Dio. Ci sei dentro.  Ne fai parte. Non puoi andare via. Non puoi tirarti indietro.

Ti rivela che  il Figlio,  è generato dallo Spirito Santo. È il tuo Creatore. È il tuo Signore. Ti riguarda. È più intimo di un figlio. È più di un figlio. E ha bisogno di te.

Ti chiede il tuo si. Ti chiede di essere lo sposo di Maria che lo porta. Di unirti  al suo si. Di essere un unico si.  Un sì completo, integro, totale, universale, a Dio.

Ti chiede di fare il padre. Di prenderlo con te. Di farlo tuo, di farlo diventare parte di te. Di unirti a lui in modo definitivo. Di essere il  custode, il  tutore. Di presentarlo al mondo con il nome di Gesù, per annunciare chi è:  ‘Dio che salva’.

Come Giuseppe, destati dal sonno!  Svegliati!  Alzati  e parti.  Fai quello che ti chiede Dio. Sposa il mistero di Dio. Diventa il custode di quel mistero.

Ora la famiglia è completa.  Ora Gesù, può nascere.

 

 

 

Vado al padre

In quel tempo, Gesù disse [ai suoi discepoli]:  «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.  Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.  Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.  Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».

 

Ti spaventi,  ti arrendi.  Ti sembra di non farcela più. Ti sembra di non avere più scampo, più strada, più rifugio. Ti sembra di non avere più riposo, difesa, consolazione.  Ti mancano due braccia che ti accolgono, che ti tengono, che ti contengono.  Ti mancano due braccia per riposare.

Non avere paura, non temere.  Se  ami  Dio veramente, se quell’amore s’incarna nella tua vita,  se si manifesta  in quello che fai,  allora Dio stesso verrà in te.  Ti amerà,  e dimorerà  in te e presso di te  il Padre,  il Figlio e l’amore che li unisce, lo Spirito Santo. Verrà e dimorerà in te la Trinità.

È la Trinità che ti abbraccerà. Quelle sono le braccia che ti tengono, che ti contengono. Quelle sono le braccia in cui puoi riposare.

Non sia turbato il tuo cuore.  Non  sei più solo.  Gesù ora va al Padre. Perché  è al Padre che anche tu devi guardare. Perché è al Padre che anche tu devi andare.    È il Padre che ha mandato il Figlio.  È il Padre che manderà lo Spirito Santo.  Per farti capire, per farti sentire, per farti amare. Per darti il Figlio.

Gesù tornerà  per lo Spirito Santo, con lo Spirito Santo,   nello Spirito Santo.

Per non lasciarti mai più.

 

 

 

Gelosia

«Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva».  Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi. … Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile.

Non è dei nostri. Quello che fa  il bene non ci segue,  non è dei nostri,  non appartiene al nostro gruppo. Non lo può fare perché solo noi abbiamo l’esclusiva.

Gelosia. Perché  nessuno può avere quello che hai  tu. Nessuno può possedere quello che è tuo. Quello che è solo tuo.  Gelosia perché in te c’è l’idea che tu sei il proprietario, il padrone del bene. Hai  l’esclusiva del bene. Il bene è tuo. Solo a te è concesso, solo tu lo puoi gestire, solo tu lo puoi capire.

Gelosia, perché l’altro diventa il tuo rivale, quello che non deve esserci, perché ti oscura, perché ti mette in competizione, perché ti raggiunge.

Gelosia perché devi essere il primo, l’unico, l’eletto, l’inviato, e  nessun altro può esserlo, se non è con te, come te, per te e in te.

Scandalo viene dal greco “skandalon” e significa:  impedimento, insidia. Se qualcosa ti è di impedimento per il bene,  insidia  il bene e ti fa fare il male, cavalo da te.  Scavalo  da dentro di te, strappalo da te, gettalo via, mollalo. Separati da lui perché ti rovina. Estirpalo perché ti fa morire e fa morire la tua anima e anche quella di chi ti vede e ti segue.

Anche la gelosia è un impedimento, è un’insidia, subdola, nascosta, segreta. L’inganno che ti fa sentire il padrone del bene, l’inganno che ti fa credere simile a Dio.

Solo lo Spirito di Dio, solo Dio, è il padrone del bene.  Solo Lui lo genera, solo Lui lo conosce, solo Lui lo dona.

 

 

Trasfigurato

 

 

 

 

Lasciati  condurre sul monte Tabor, in alto al di sopra della banalità al di sopra della materialità. Lasciati condurre da Gesù in disparte, da solo, con lui solo.

Allora può succedere che Gesù si manifesti anche a te. Può lasciare che la sua divinità passi oltre la sua figura, si  tras-figuri, che la sua gloria si manifesti nello splendore, nella luce, nel candore purissimo.

Non aver paura di entrare in quello splendore. Non temere di farti  toccare da quella luce.  Abbi il coraggio di lasciarti andare e di farti illuminare. Respira, accogli, fai entrare quella luce, quel candore, quella gloria,  nei tuoi occhi, nel tuo cuore, nella tua anima.

Ti  stai  incontrando con Dio  e Dio ti sta parlando.  Gesù si manifesta con Mosè ed Elia a fianco. Sono la Legge e i Profeti che lo hanno annunciato, che lo hanno preceduto. Loro parlano con lui e si relazionano con lui, come puoi fare anche tu, attraverso la parola che hanno proclamato.

Gesù si manifesta nella sua divinità completa e trinitaria. Il Padre è presente nella voce e lo Spirito Santo nella nube. La voce di Dio Padre ti dice cosa fare: “Questo è il Figlio mio, l’amato. Ascoltatelo!” Dio stesso testimonia, riconosce, suggella l’identità di Gesù: E’ mio Figlio. Il Figlio di Dio. L’amato. Il prediletto. Ascoltatelo. Lui parla per me. È parte di me. Parla a mio nome. È la mia Parola.

Se ti immergi in questo mistero, se ti lasci andare, se ti lasci fare, allora anche tu sarai l’amato. Ti accorgerai che dopo aver incontrato Dio, come Mosè, il tuo volto diventerà radioso e quella luce continuerà a risplendere e ad illuminare altre persone.

 

 

Il pane di Dio

 

 

 

 

Lo hai sempre cercato il cibo che ti nutre veramente, che ti sazia completamente, che non ti lascia vuoto. Lo hai sempre desiderato un cibo pronto, disponibile, gratuito, completo, eterno.

Pensa, il cibo di Dio, il pane di Dio, è lì per te, gratuito, pronto, completo, eterno. Il cibo che viene da Dio, donato da Dio, preparato da Dio per te.

Il pane di Dio è una persona, è il Figlio stesso di Dio. È il Figlio che offre se stesso come pane nell’Eucarestia. Lui è il pane disceso dal cielo. È il pane che non si corrompe, il pane che non si rovina, il pane che rimane per sempre. Lui è il pane della vita. È il pane vero. Il pane che ti sazia per sempre.

Se credi nel Figlio di Dio, se credi al progetto di salvezza che il Padre ha preparato per te attraverso di Lui, se ti nutri di Lui, non avrai più fame e non avrai  più sete.

Non avrai più fame del pane di cui di nutrivi prima. Non avrai più sete dell’acqua di cui ti nutrivi e che ti sembrava indispensabile. Non sarai più dipendente dagli altri, dallo sguardo degli altri, dalla loro attenzione, dalla loro considerazione. Non sarai più schiavo della convenzione, del conformismo. Non sarai più prigioniero del tuo tiranno interno. Non ubbidirai più al tuo despota. Non dovrai più mendicare.

Il  cibo che ti nutre e ti libera  è  il pane del cielo, il pane della vita, il pane di Dio, il Figlio di Dio.

 

 

Quale pane?

 

 

 

 

“Dove potremo trovare il pane perché costoro abbiano da mangiare?” Gesù sapeva che li avrebbe saziati tutti con il miracolo dei pani e pesci e allora perché fa questa domanda? Ci  dà lo strumento, la strada per arrivare a nutrirci del pane di Dio.

Anche tu devi domandarti: Dove posso trovare il pane per mangiare?  Dove lo cerco il pane da mangiare? Di che cosa mi nutro? Che cosa mi soddisfa?

Pensa a quanto ti dai da fare per avere quel vestito, quel cellulare alla moda, quella moto, per nutrirti dello sguardo degli altri, della loro attenzione. Pensa a quante volte ti devi uniformare,  tradire, rinnegare, vendere, per nutrirti del consenso degli altri,  per paura di essere rifiutato, escluso, isolato. Pensa a quanta fatica fai per non sbagliare mai e riuscire a fare tutto, per nutrirti dell’idea di essere perfetto. Pensa alla violenza che ti fai per arrivare primo, per essere sempre il migliore, per nutrirti dell’idea di essere superiore, onnipotente e onnisciente. Pensa a cosa devi rinunciare per avere i soldi e il potere per nutrirti dell’idea di essere venerato, temuto, idolatrato.

Questo cibo di cui ti nutri, non ti sazia. Non è quello che riempie il vuoto. Non è quello che ti rigenera. Ti dai tanto da fare per un pane che non dura, che non ti da la vita.

Il pane che ti da la vita è quello che viene dal cielo. È quello che ti dona Dio, attraverso le mani del Figlio suo. È l’unico pane che sazia, che ristora, che non finisce mai.  Non lo devi pagare, non lo devi chiedere, non lo devi rubare. Dio  te lo offre per primo perché sa che ne hai bisogno. E te lo da sempre, ogni volta. E’ il pane di Dio.

È  l’ Eucaristia.

 

 

La Trinità

 

 

 

 

Un unico Dio in tre persone. Questo è un mistero per la mente umana perché Dio non segue le leggi della logica. Lui è  Altro da questo.

Può aiutarci l’immagine del triangolo. Tre angoli distinti che formano un  solo triangolo. Tre persone distinte, un solo e unico Dio.  Altra immagine di una  unica testa con tre facce o volti. Ogni volto è una persona distinta, che appartiene allo stesso capo. Il Padre,  il Figlio e lo Spirito Santo, tre persone che appartengono ad un unico  Dio.  Un’ unica sostanza,   un unico  Dio.

Dio è unico, ma non è solitario. Dio è Amore, è comunione di amore, è Trinità. Perché ci sia l’amore ci deve essere una relazione di almeno due persone. Nella Trinità c’è un io, un tu e un noi. L’Io è il Padre che ama, il Tu è il Figlio l’amato, e lo Spirito Santo è il Noi, l’amore che li unisce.

Dio è unico, ma non è isolato. Espande anche al di fuori di sé il dialogo di amore che c’è in Lui e crea l’uomo, per stabilire anche con lui una relazione di amore.

Così anche l’uomo partecipa della Trinità. È l’amato e nell’unità tra Gesù e il Padre, vive il Noi. Lo Spirito Santo è quello che gli rivela che è venuto dal Padre e attraverso Gesù, lo riporta al Padre.

È un mistero la Trinità. Non viene dalla mente umana la Trinità. Viene da Dio. È l’originalità e la specificità di Dio. Ma è anche la creatività di Dio. La sua essenza vitale. Non la trovi  in nessun’altra religione. Perché è rivelata da  Dio stesso. È rivelata dal Figlio e dallo Spirito Santo che te la fa sperimentare.

Partecipare della Trinità significa sperimentare “ quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo,  queste  ha preparato Dio per coloro che lo amano.” (Is. 64, 3)