Visita a Elisabetta

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.  Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto»

 

 

Maria,  viene anche da te.     E tu,  che fai?

 

La lasci fuori.

La tieni fuori.    La fai fuori.     In te,   non ci entra Maria.     Per te,  non c’entra,  Maria.        La vuoi fare tu,  Maria.   Vuoi essere tu,  Maria.       Lo vuoi portare tu, Gesù.  Come dici tu.    Al posto suo.

 

La fai entrare.

Gli apri la porta  del tuo cuore.    La lasci passare.  La lasci fare.                                            È la madre di Gesù.   È lei,  che lo porta.    E lei, che te lo porta.

E ti saluta.    E lo senti Gesù,   e lo senti,  il tuo Signore.                                                        E ti sobbalza il cuore.   E ti sussulta il cuore.   E ti danza il cuore.  Per la gioia.                  Ti ha salutato Dio. Ti ha cercato Dio.     È venuto Dio,  da te.

E ce la fai,  a dire di si a Dio.   Con lei.                                                                                     E ce la fai,   ad andare dove vuole Dio.    Con lei.                                                                   E ce la fai,  ad entrare nella casa di chi soffre.   Con lei.

E ce la fai,   a portarlo nei cuori,  di chi sta male.                                                                   Di chi  lo aspetta.  Di chi ti aspetta.

Con lei.    Come lei.