Il pane del cielo

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In quel tempo, quando la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».  Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato». Allora gli dissero: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».  Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».

 

 

 

Cosa cerchi in Gesù?  Cosa vuoi, veramente.  Quale pane.  Cosa ti sazia, cosa ti prende, cosa ti riempie.   E cosa dai, cosa offri, cosa porti,  ai fratelli.

Il tuo pane.  Non riempie, non sazia, non dura. L’altro lo sente, che è il tuo. E non gli basta. E non lo vuole.

Il pane di Dio.  Viene da Dio. Viene dal Padre.   È il pane che ha il sigillo del Padre,  il volto del Padre.   È il Figlio suo.    È il suo corpo e il suo sangue.   È l’eucaristia.

Gesù è il pane vero,   il pane vivo.   Che riempie,  che dura,  che sazia.   Se vai a lui,        e ti nutri di lui,  il tuo cuore si colma, e non ha più fame.   Se credi in lui,  e ti riempi di lui,  la tua anima   non ha più sete.

Questo è il pane vero,  che  l’altro aspetta.    Questo è il pane vivo,  che gli devi portare.

È condivisione  di  Dio.

È com-unione  con Dio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Miracoli eucaristici

Miracolo di Lanciano.                                                                                                                Uno dei principali Miracoli Eucaristici (circa 142)  riconosciuti dalla Chiesa,

LANCIANO

ostia

calice

 


      

 

 

Da oltre dodici secoli, a Lanciano, e’ conservato il primo e più importante Miracolo Eucaristico della Chiesa Cattolica.

In una piccola chiesa, dedicata a San Legonziano, un monaco basiliano, che celebrava la messa in rito latino, dopo la consacrazione, cominciò a dubitare della presenza reale di Cristo sotto le sacre Specie. Fu allora che, sotto gli occhi di questo sacerdote, l’ostia si mutò in un pezzo di carne e il vino consacrato in sangue reale che si coagulò in cinque sassolini irregolari di forma e di grandezza differenti.

L’Ostia-Carne, come oggi si osserva molto bene, ha la grandezza dell’ostia grande attualmente in uso nella Chiesa latina, e’ leggermente bruna e diventa tutta rosea se osservata in trasparenza.

Il Sangue e’ coagulato, di colore terreo, tendente al giallo-ocra.

La scienza conferma che si tratta proprio di sangue, e non dell’azione di un batterio. Le analisi del Miracolo di Lanciano sono state affidate al dott. Edoardo Linoli, capo del servizio all’ospedale d’Arezzo e professore di anatomia, di istologia, di chimica e di microscopia clinica, coadiuvato del prof. Ruggero Bertelli dell’Università di Siena.

Il 4 marzo 1971, il professore presentò un resoconto dettagliato dei vari studi fatti, facendo queste conclusioni essenziali:

  1. La “carne miracolosa” è veramente carne. Il tessuto della Carne appartiene al cuore, di cui sono presenti gli elementi costitutivi quali il miocardio, l’endocardio, il nervovago e parte del ventricolo sinistro.
  2. Il “sangue miracoloso” è vero sangue: l’analisi cromatografica lo dimostra con certezza assoluta e indiscutibile.
  3. Lo studio immunologico manifesta che la carne e il sangue sono certamente di natura umana e la prova immunoematologica permette di affermare con tutta oggettività e certezza che ambedue appartengono allo stesso gruppo sanguigno AB. (Il gruppo sanguigno rinvenuto nella Sacra Sindone).
  4. Le proteine contenute nel sangue sono normalmente ripartite, nella percentuale identica a quella dello schema siero-proteico del sangue fresco normale.
  5. Nessuna sezione istologica ha rivelato traccia di infiltrazioni di sali o di sostanze conservatrici utilizzate nell’antichità allo scopo di mummificazione.

 Anche nel 1973, il Consiglio superiore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nominò una commissione scientifica per verificare le conclusioni di Linoli. I lavori durarono 15 mesi con 500 esami. Le ricerche furono le medesime di quelle effettuate dal prof.Linoli, con altri complementi.

In quanto alla natura del frammento di Carne, la commissione dichiarò che si tratta di un tessuto vivente perché risponde rapidamente a tutte le reazioni cliniche proprie degli esseri viventi. La Carne e il Sangue di Lanciano quindi sono tali e quali sarebbero se fossero stati prelevati il giorno stesso su un vivente. Fu affermato che i frammenti prelevati a Lanciano non potevano essere assimilati a tessuti mummificati.

Nell’estratto riassunto dei lavori scientifici della Commissione Medica dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dell’ Organizzazione delle Nazioni Unite, pubblicato nel dicembre del 1976 a New York e a Ginevra, si dichiarò che la scienza, consapevole dei suoi limiti, si arresta davanti alla impossibilità di dare una spiegazione.

 

 

BUENOS AIRES 1992  .     Il miracolo eucaristico di Buenos Aires e le analisi scientifiche 

Miracolo-eucaristico-2

 

I fatti cominciano nel 1992,  lo stesso mese e anno in cui papa Francesco viene nominato nominato vescovo ausiliare di Buenos Aires. Gli eventi accadono nella chiesa parrocchiale di Santa Maria nel centro di Buenos Aires: il 1° maggio 1992, un venerdì, due pezzi di Ostia sono stati trovati sul corporale del tabernacolo e su indicazione del parroco, padre Alejandro Pezet, messi in un recipiente d’acqua posto poi nel tabernacolo, così come chiede la prassi in questi casi. Nonostante il passare dei giorni, le particole non si sono sciolte e venerdì 8 maggio 1992 i due frammenti hanno assunto un colore rosso sangue. Domenica 10 maggio 1992, durante la messa serale sono state notate delle gocce di sangue anche sulla patena, il piattino su cui si pone l’ostia. Il sangue venne fatto analizzare da un medico locale e da alcuni ematologi, si rilevò che si trattava di sangue umano.

Dopo questi segni, il 15 agosto 1996 durante la Messa della festa dell’Assunzione di Maria, finita la distribuzione della Comunione, una donna si è avvicinata a padre Pezet dicendogli di aver trovato un’Ostia sul retro della chiesa. Il sacerdote, seguendo ancora una volta la prassi, l’ha messa in una ciotola di acqua perché si sciogliesse, riponendo il tutto nel tabernacolo. Pochi giorni dopo, il 26 agosto 1996 si è notato che la particola, anziché dissolversi, si era trasformata in un frammento di carne sanguinosa. Della metamorfosi della particola venne informato direttamente l’arcivescovo Quarracino e il vescovo ausiliare Bergoglio, futuro pontefice, ricevendo da lui il mandato di far fotografare da un professionista ciò che era accaduto (le foto sono datate 6 settembre 1996, qui a dx), spedendo tutto a Roma.

ANALISI SCIENTIFICHE SUI CAMPIONI

Dopo alcuni anni, vedendo che non vi era traccia di decomposizione, l’arcivescovo Bergoglio ha autorizzato analisi approfondite: un campione di tessuto è stato inviato ad un laboratorio di Buenos Aires, dove si è scoperto che i globuli rossi e bianchi del sangue e dei tessuti erano di un cuore umano. Il laboratorio ha anche riferito che il campione di tessuto aveva le caratteristiche di un uomo ancora vivo, con cellule pulsanti come farebbero in un cuore. E’ utile sottolineare che l’origine de campioni è sempre stata mantenuta segreta per non inquinare i risultati.

Nel 1999 è stato chiesto al dottor Ricardo Gomez Castañón, noto neuropsicofisiologo boliviano, di condurre alcuni test supplementari su entrambi i “casi”, quello del 1992 e quello del 1996. Il 6 ottobre 1999, alla presenza di rappresentanti del vescovo, il dottor Castañón ha prelevato un campione del sangue sul frammento inviandolo, come racconta lui stesso, al laboratorio di genetica Forence Analitycaldi San Francisco. Il 28 gennaio 2000 sarà reso pubblico che sul materiale inviato è stato trovato DNA umano, confermando dunque le indagini precedenti: si tratta di sangue umano con codice genetico umano. I campioni sono stati inviati anche al professor John Walker, dell’Università di Sydney in Australia, il quale ha rilevato a sua volta che si tratta di cellule muscolari e cellule bianche del sangue, tutte intatte. La ricerca ha dimostrato che questi tessuti sono infiammati, quindi la persona a cui appartengono ha subìto un trauma. Nel 2003 il prof. Walker ha comunicato a Castañón che questi campioni “possono corrispondere” al tessuto infiammato di un cuore.

Per approfondire la questione, i campioni sono stati inviati al più grande esperto in malattie del cuore: il dottor Frederic Zugibe (uno dei più eminenti esperti forensi degli Stati Uniti) della Columbia University di New York. La sua relazione è datata 26 marzo 2005 e si legge: “Il materiale analizzato è un frammento del muscolo cardiaco tratto dalla parete del ventricolo sinistro in prossimità delle valvole. Questo muscolo è responsabile della contrazione del cuore. Va ricordato che il ventricolo cardiaco sinistro pompa sangue a tutte le parti del corpo. Il muscolo cardiaco in esame è in una condizione infiammatoria e contiene un gran numero di globuli bianchi. Ciò indica che il cuore era vivo al momento del prelievo dal momento che i globuli bianchi, al di fuori di un organismo vivente, muoiono. Per di più, questi globuli bianchi sono penetrati nel tessuto, ciò indica che il cuore aveva subito un grave stress, come se il proprietario fosse stato picchiato duramente sul petto”. Ovviamente anche per il dott. Zugibe è stata omessa l’origine dei campioni e il suo team non era a conoscenza che arrivano da un’Ostia consacrata.

Testimoni di queste analisi furono due australiani, il giornalista Mike Willesee (tra i più noti in Australia, poi convertitosi al cattolicesimo) e l’avvocato Ron Tesoriero, i quali spiegarono successivamente al cardiologo che il campione da lui analizzato era stato prelevato nel 1996. Quanto il dottor Zugibe seppe dai due che quel materiale era stato inoltre tenuto per un mese in acqua e per tre anni in acqua distillata, restò esterrefatto. Ancor più sconvolto però quando scoprì, dal dottor Castañón, che quel frammento di cuore umano “vivente” era in origine un’Ostia, ossia un pezzetto di pane consacrato. Com’è possibile che un frammento di pane diventi un pezzetto di cuore umano? Com’è possibile che un tale reperto, prelevato nel 1996 da un uomo morto, per chi non crede al miracolo, possa essere ancora “vivo” dopo anni dal prelievo (le cellule del campione si muovevano)? In 15 minuti i globuli bianchi si disintegrano, come è possibile allora osservarli nel 2005 quando il campione è stato prelevato nel 1996? La risposta del dottor Zugibe è stata chiara: «Come e perché un’Ostia consacrata possa mutare e diventare la carne e il sangue di un essere umano vivente rimane un mistero inspiegabile per la scienza, un mistero al di fuori della sua competenza».

CONFRONTO CON LANCIANO E SACRA SINDONE

I dati prodotti dall’analisi del laboratorio di New York sono stati infine confrontati a quelli sviluppati dopo un’altro miracolo Eucaristico, quello di Lanciano, ancora una volta senza rivelare la provenienza dei campioni testati. Gli esperti hanno proceduto al confronto concludendo che le due relazioni di laboratorio avevano analizzato campioni di prova appartenenti alla stessa persona, segnalando che i due campioni di sangue hanno rivelato un tipo “AB” positivo. Il Dna trovato è anche identico a quello riscontrato sulla Sacra Sindone e sul Sudario di Oviedo. Le caratteristiche, inoltre, sono quelle di un uomo che è nato e vissuto nella regione del Medio Oriente.  

 Non sembra che dal Vaticano sia (già) stata riconosciuta l’attendibilità del miracolo, in ogni caso è utile esserne a conoscenza, consapevoli comunque che ogni miracolo eucaristico (e ne sono avvenuti diversi, nel corso dei secoli) è per i cattolici il segno del grande miracolo che avviene comunque ogni giorno, in tutte le chiese: la trasformazione della sostanza del pane e del vino in Corpo e Sangue di Cristo.

Il Corpo del Signore

 

 

 

 

Non è un simbolo, non è un’ipotesi, non è un significato. Gesù quando ha preso il pane tra le mani e ha reso grazie, non ha detto:   questo è come…,  o questo significa…, o questo assomiglia…. Ha detto questo è il mio corpo, questo è il mio sangue. E poiché Gesù è il Figlio di Dio, è Dio in persona, quel corpo è il corpo di Dio, quel sangue è il sangue di Dio.

Ma ci pensi? Nessuna religione, nessun’altra religione ti da un bene più vivo, più vero, più prezioso. Nessuna religione ti nutre del corpo e del sangue di Dio. Nessun altro Dio ti dà il suo corpo e il suo sangue come cibo e come bevanda. Nessun altro Dio ti tocca, entra nel tuo corpo, nella tua anima, nella tua vita in modo concreto, reale, completo. Sei toccato dal corpo dal sangue di Dio, sei asperso, lavato, benedetto, santificato, consacrato dal sangue di Dio!!!

Quello che vedi non è un ostia, quello che vedi non è vino. Non è opera di uomo. Il sacerdote con le sue mani consacrate invoca lo Spirito Santo. È lo Spirito Santo, Dio stesso, che opera quel miracolo e trasforma la sostanza del pane in corpo del Figlio di Dio e la sostanza del vino in sangue del Figlio di Dio. Ti appare allo stesso modo di prima, ma la sostanza, l’essenza, è totalmente trasformata. Si chiama transustanziazione ( trans = attraversamento, mutamento, passaggio,  sustanza  = sostanza).

Ma non è possibile!  A te e agli uomini no, ma a Dio si! Dio è nella dimensione divina e il Lui può tutto. Perché non potrebbe farlo? Ha fatto tutto il creato dal nulla!!

Ma perché non lo vedo anche da fuori? Ma se si vedesse anche da fuori, saresti costretto a credere in Dio, saresti privato della tua libertà di cercarlo, saresti obbligato ad accettarlo per forza. Non sarebbe più una scelta, non sarebbe più una conquista. Dio ti rispetta veramente, come nessun altro mai.  Lui che è Dio.  Non si vuole imporre, Lui che potrebbe e ne avrebbe tutto il diritto. Perché sa che ogni rapporto vero di amore parte dal rispetto e dalla libertà di scegliere. E Dio ti ama veramente.

Il sangue è l’elemento più vitale, più profondo, più autentico di una persona e quello di Dio si unisce al tuo, entra nel tuo, nella tua parte più  vitale e più essenziale.

Prendete e mangiate. Si offre come cibo per nutrirti di Lui. Per nutrirti di Dio, di Colui che ci ha creato. Che ha inventato lo sguardo di tua moglie, che ha plasmato il viso di tuo figlio, che ti ha donato il mondo. Il tuo Creatore si fa cibo e bevanda per stare con te, per entrare nella profondità del tuo essere, per partecipare della tua vita, della tua storia.

Per salvarti, per risollevarti, per aprirti al divino,  all’eterno.

 

 

 

Il pane del cielo.

 

 

 

 

Dalle «Catechesi» di Gerusalemme
(Catech. 22, Mistagogica 4, 1.1098-1106)   

Poiché egli ha proclamato e detto del pane: «Questo è il mio corpo», chi oserà ancora dubitare? E poiché egli ha affermato e detto: «Questo è il mio sangue» chi mai dubiterà, affermando che non è il suo sangue?

Perciò riceviamoli con tutta certezza come corpo e sangue di Cristo. Nel segno del pane ti vien dato il corpo e nel segno del vino ti vien dato il sangue, perché, ricevendo il corpo e il sangue di Cristo, tu diventi concorporeo e consanguineo di Cristo. Avendo ricevuto in noi il suo corpo e il suo sangue, ci trasformiamo in portatori di Cristo, anzi, secondo san Pietro, diventiamo consorti della natura divina. 

Perciò non guardare al pane e al vino eucaristici come se fossero semplici e comuni elementi. Sono il corpo e il sangue di Cristo, secondo l’affermazione del Signore. Anche se i sensi ti fanno dubitare, la fede deve renderti certo e sicuro.

Credi che quanto sembra pane, pane non è, anche se al gusto è tale, ma corpo di Cristo. Credi che quanto sembra vino, vino non è, anche se così si presenta al palato, ma sangue di Cristo. Di queste divine realtà già in antico David diceva nei Salmi: «Il pane che sostiene il suo vigore e l’olio che fa brillare il suo volto» (Sal 103, 15).Ebbene sostieni la tua anima, prendendo quel pane come pane spirituale, e fa’ brillare il volto della tua anima.

Voglia il cielo che con la faccia illuminata da una coscienza pura, contempli la gloria del Signore, come in uno specchio, e proceda di gloria in gloria, in Cristo Gesù, Signore nostro. A lui onore, potestà e gloria nei secoli dei secoli. Amen.