In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».
Gesù, ho fatto diventare l’amore, un vestito. Una cosa da indossare, da esibire, da mostrare. Ho fatto diventare l’amore, mio. Una cosa da usare, da dire, da fare.
Sono diventata l’amore, io. Mi sono messa al posto dell’amore. Al posto del tuo amore. Ho preso il tuo posto.
E l’altro, è diventato una cosa mia. Se non è mia, è un ostacolo, un impedimento, un rivale. Un confronto, un fastidio, un pericolo. E mi difendo. E mi chiudo e non mi apro. Per paura. E non riesco più ad amare.
Sbaglio, perché incomincio da me. Devo incominciare da te. Tu sei l’amore. L’amore, quello vero. Che viene prima di tutto, che supera tutto, che è più forte di tutto. Che rimane, nonostante tutto.
Devo incominciare da te, per amarci tra di noi, tuoi discepoli. Devo amare l’altro con il tuo amore, non con il mio.
Solo con il tuo amore, riesco ad amarlo, come tu mi hai amato. Come il Padre ha amato te, e come tu ami il Padre. Con lo Spirito Santo, riesco ad amare l’altro.
Solo allora riesco a non lasciarlo solo. Anzi lo vado a trovare. Lo vado a cercare. Perché senza non ci posso stare. Perché siamo una cosa sola. Perché quando è povero, è malato, è abbandonato, lo sono anch’io.
Solo allora mi brillano gli occhi, quando lo incontro. Allora mi si allarga il sorriso. Allora mi batte il cuore. Perché l’altro è una parte di te. È una parte di me.
Solo allora gli altri, lo vedono, che ci amiamo. Solo allora gli altri lo vedono, come ci amiamo. E sentono che ci sei tu in noi, con noi. E sentono lo Spirito Santo, che scorre tra di noi.
E passa anche a loro. E chiama anche loro.
E ama anche loro.