La tua croce.

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Essi presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù in mezzo.

 

 

 

 

Tutti abbiamo la nostra croce.  Quello che ci differenzia è che cosa facciamo.

Puoi viverla come una condanna che ti domina e ti schiaccia.  E odiarla.

Puoi vergognarti e nasconderla  in tutti i modi a tutti.  Ed evitarla.

Puoi negarla e rifiutarla, aggredendo gli altri  e dare la colpa a  loro.

Puoi prenderla sulle tue spalle  e metterla dentro al percorso di Gesù nel calvario.

 

Se metti il tuo dolore dentro il calvario di Gesù, scopri  il senso.

Puoi entrare nella Passione di Gesù come il Cireneo. Portare la croce al suo posto per un po’. Tenere la tua croce sulle tue spalle con tutto il  tuo dolore, l’angoscia e la fatica, con lui al fianco. In quel momento potrai vedere lo sguardo di Gesù che ti capisce,  ti ama, ti  accompagna e ti prepara il paradiso.

Puoi entrare nella Passione come la Veronica. Prendere il tuo cuore e donarglielo per alleviarlo, per ristorarlo. E ti  accorgerai che sul tuo cuore si è impresso il suo volto. Per sempre.

Puoi fare come il ladrone buono e chiedergli di non dimenticarsi di te.

Puoi fare come Giovanni ai piedi della croce e accettare Maria come tua madre.

Puoi fare come Gesù  e abbandonarti  nelle braccia del Padre.

E  la tua croce  sulla  sua  croce,   con  Lui, in Lui e per Lui,  diventerà  la tua salvezza,  la tua resurrezione,  la tua vita vera.

Per l’eternità.