Guariva

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In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva. Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano. Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.

 

 

 

La cerchi,  la vuoi, la sogni,  la medicina.  La ricetta giusta,  la medicina giusta,  che ti guarisce.

Sei  li,  nel dolore.    Ti  ha preso,  ti ha incatenato, ti ha annientato.   Non ce la fai a mandarlo via.  Non ce la fai  a scappare via.

Gesù   viene  a casa tua.   Viene a prendere la tua mano,  nella sua.  Il tuo Creatore, il tuo Signore,  ti prende per mano.

Lasciati prendere  per mano da Dio.   Ti da la sua vita e rimargina la tua ferita.  E il dolore, non fa più male.

Ecco  la medicina.

È Gesù.  È il Figlio di Dio.  È lui in persona.  È la sua mano tesa.  Che aspetta la tua.

Ecco  chi è Gesù.

È quello  che ti guarisce.   Guarisce le ferite del tuo cuore.  Guarisce le piaghe della tua anima.  E risana anche il corpo.   È   la  tua salvezza.

Ecco  qual è la ricetta.

Il Figlio di Dio  che prega il Padre.   Gesù te la insegna.   È il rapporto con il Padre.

Come Gesù e con Gesù,   anche tu, in un luogo solitario,  parlagli cuore a cuore, viso a viso.  Mano nella mano.

Porta  la mano del Padre,  al fratello che soffre.

Prendilo  per mano.

Con Gesù.

 

 

 

 

 

 

 

Alzati!

 

 

 

 

È il capo della sinagoga a cercare Gesù. È disperato perché sua figlia sta morendo. Pensa che  è l’unica speranza, l’unico che può salvare la figlia. Per questo lascia alle sue spalle tutte le regole, si disfa di tutte le leggi, di tutti gli artifici, di tutte le sfide per il potere, e, va incontro a Gesù con in mano solo il suo cuore, spinto dal suo amore di padre e dalla sua disperazione. È il dolore che lo muove, che lo libera, che gli indica la strada, che lo porta a Gesù.

“Sta morendo. Vieni a imporle le mani”. Fa la sua professione di fede e lo riconosce come Signore, come Colui che vince la morte, come Salvatore.

Anche tu a volte puoi sentire che la tua anima sta morendo, che è malata, distrutta, sfinita, immobile, senza vita. Anche tu puoi lasciare dietro le spalle tante convenzioni, abitudini, regole, paure e puoi andare da Gesù e dirgli: “Signore, Tu conosci la mia anima, Tu l’hai creata, si è ammalata e sta morendo e io non so più che fare. Con lei sta morendo la mia voglia di vivere, la mia allegria, la mia creatività, quello che io sono. Ti prego, vieni a  imporle le mani perché sia salvata e viva!!!”

Gesù legge nel tuo cuore e, se  sei veramente sincero, viene a casa tua, viene dentro di te, viene al capezzale di quella tua “figlia”. Altre persone benpensanti, razionali, faranno di tutto per levarti la speranza e ti diranno che non c’è nulla da fare, che la tua anima è morta, che la morte ha vinto sulla vita. Ma se tu ti rendi conto che è al tuo fianco  il Signore della vita della morte, se smetti di avere paura, se punti tutto sulla fiducia, se ti fidi di Dio al di sopra di ogni ragionamento umano, oltre e nonostante il limite umano, allora Gesù può entrare dentro di te e avvicinarsi alla tua anima.

Può prenderla per mano e dirgli: “Io, il Signore, Io ti dico: Alzati!!!” La mano di Dio nella sua mano. È Dio che la prende per mano e si mette in contatto con lei. Gli ridà la vita, la sua vita, la vita eterna. La tua anima ha riconosciuto il suo Creatore e si risveglia dal suo torpore, dalla sua immobilità, dalla sua rigidità. Torna a vivere e si alza in piedi. Si alza dignitosa e fiera, risanata e liberata.

Ora puoi vivere anche tu in lei e con lei, puoi tornare ad essere te stesso, puoi cominciare ad esserlo veramente, in modo nuovo, ora che sei stato toccato dal Signore, ora che hai esperimentato la resurrezione.