Una carne sola

In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».  Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».  A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio». Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.

 

 

“Dio li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre  e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola.  Così non sono più due, ma una sola carne”.        E tu,    come sei ?

 

Solo.

Ti spaccano.     Ti spezzano. Ti separano.      Ti vogliono così.   Devi essere così.  Devi stare così.   Devi farti così.   Per loro.    Solo.

Ti spezzano  pure i figli.       Un po’ di qua,  e un po’ di là.    Né di qua,  né di là.   Un pezzo qua, un pezzo la.   E non si sa più dove sta.   Per farli così.   Soli.

Ti separano pure,   da Dio.     Ti dividono pure da Dio.    Ti portano via pure  Dio.   E non si sa più dove sta.   E non si sa più dove stai.   E rimani così. Solo.  Più solo.   Ma Dio è Dio. E nessuno te lo può levare.  Ci sta sempre.   E non sei solo,  mai.    Sono loro, che sono soli.   Sono loro, i veri soli.   Sono loro, gli spezzati.  Sono loro i divisi.  Sono loro i separati. Sono loro,  che si sono separati da Dio.   Sono loro che se ne sono andati  da Dio.   E si sono fatti,  soli.    E sono rimasti soli.   Senza Dio.    Ora. Ancora. Per sempre.

 

 

Due.

Non sei solo. Ci sta Dio.    Ed è Dio che ti unisce.   È Dio che ti fa,  due.  È Dio che ti da, l’altra parte di te.    E non sei più  solo.

Dio li fece maschio e femmina.          Dio ti ha fatto diverso.   Dio ti ha voluto diverso. Per poterti mettere insieme.    Come un puzzle. Il prezzo non può essere uguale. Per potersi attaccare.    Ti ha fatto diverso.   Così ti puoi attaccare.   Così ti puoi ritrovare, con quello preparato per te.   Con quello fatto per te.  Con quello che aspetta solo te.    E alla fine fai, il disegno di Dio.

Dio li fece maschio e femmina.      E chi non ti vuole diverso.   E chi ti fa uguale.  È perché non vuole farti trovare,   l’altra parte di te.      Non vuole farti fare,  il disegno di Dio.

 

L’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie.       Devi lasciarli in testa. Nella testa.  Il padre e la madre.    Non devono essere più loro,  la tua metà.   Il tuo perno.  Il tuo centro.    Ora devi cambiare il centro.    Al centro ci metti  la tua donna.    Al centro,  ci deve stare la tua donna.     E tu,  con lei.

E i due diverranno una carne sola.         Perché tu, ora non sei più tu.    Non sei più quello di prima.    Sei una cosa nuova. Un’altra cosa.   Una cosa sola, con lei.  E non ci puoi più, stare senza.    E non puoi più,  fare senza.

Così non sono più due, ma una sola carne.          Non sei più la carne di prima.   Sei una carne nuova.  Una carne sola.   Non sei più, due.      Il figlio, tuo figlio,    è la carne nuova.  La carne che non è né tua, né sua.   Una carne sola.  Una carne unica.    Dentro  ci stai tu, e lei.   Dentro ci sta Dio.  L’ha fatta Dio. L’ha voluta Dio. L’ha pensata Dio. Te l’ha data,  Dio.

 

L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto.        Chi ti ha messo insieme,  è Dio.  Chi ti ha voluto insieme, è Dio.   Chi ti ha unito,  è Dio.   È una cosa, tra voi e Dio.   Se ci sta Dio. Se Dio ci sta davvero. Se Dio lo hai messo davvero.   Se tu ci stai davvero. Se ci stai vero. Se sei vero.

L’uomo non divida ciò che Dio ha congiunto.        Chi entra nella vostra intimità ,  ti divide. Chi comanda sulla tua intimità,   ti divide.    Chi viola la tua intimità,   ti divide.    Chi è geloso della tua unità.   Chi ci entra a forza nella tua unità.  Chi la rompe la tua unità.    Ti divide. Chi è invidioso della tua unità.    Chi ci si insinua,  chi si infiltra dentro.  Chi non la accetta. Chi non la rispetta.   Ti divide.         Non glielo permettere.   Non glielo far fare.

 

Stai in Dio.   Rimani in Dio.                                                                                                       E siete  una carne sola.                                                                                                      Ora. Ancora.    E per sempre.

 

 

 

 

 

 

La SS. Trinità

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.  Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.   Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

 

 

“Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.”          E per te,   Dio è Trinità ?

 

Non è Trinità.

Hai preso il tuo Dio   e lo hai messo a fianco degli altri dei.     Lo hai messo vicino.  Lo hai messo accanto.  Lo hai messo insieme.  Lo hai messo in fila. Agli altri dei.   Ma non è tuo,  Dio.

Hai preso il tuo Dio  e lo hai cambiato.   Lo hai mischiato.   Lo hai mescolato. Agli altri dei. Lo hai modificato con gli altri dei.   Lo hai sfigurato con gli altri dei.   E non è più,  il tuo Dio.

Hai preso il tuo Dio  e lo hai scambiato.   Lo hai sostituito con altri dei.  Hai cercato altri dei, fuori di lui.   Hai avuto altri dei,  fuori di lui.    Hai voluto altri dei,  fuori di lui.   E li hai adorati, come se fosse lui.    E Dio,  non è più il tuo Dio.     E tu,   non sei più  suo.

 

È Trinità.

Dio è Trinità.    Se non c’è la Trinità,  non è Dio.   Senza la Trinità,  non è Dio.   La Trinità è tutto Dio.   Un solo Dio.  L’unico Dio.

 

Dio è persona.      Non è un Dio  amorfo, impersonale.   Senza volto. Senza nome.  Senza cuore.   Non è un dio  scolpito nella pietra.    Che non vede, che non sente, che non parla.   Non è un vitello d’oro.  Fatto con l’oro degli altri.  Strappato agli altri.   Che gronda il sangue degli altri.

Dio è tre Persone.   Non è una persona sola.  Ma tre Persone.   Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.    Ce lo ha detto Gesù,  che sono tre Persone.    Che ci sta il Padre.   Che ci sta il Figlio, che è lui.   E che ci sta lo Spirito Santo.     E tutte e tre  si sono manifestate,  si sono rivelate, sono apparse,   con lui  e per lui.     Con una voce.  Con un nome. Con un cuore.   Senza Gesù,   non lo avremo mai saputo.   Senza di lui, non lo avremo mai capito.   Non ci saremmo mai arrivati.      Solo Dio conosce Dio.  Solo Dio lo sa.    E Gesù è Dio.

Un solo Dio.         Ce lo ha detto Gesù,  che sono una cosa sola.   Sono tre Persone, ma sono un solo Dio.   Stanno in un solo Dio. Fanno un solo Dio. Insieme.     Dove ci sta una,  ci sta anche l’altra.   Dove è presente l’una, è presente  anche l’altra.    L’una è  per l’altra.   Sono per.       1 × 1 × 1    =  1.

Il vero Dio.     Lo senti che è il vero Dio.    È quello che ti ha fatto.  Quello che hai nel cuore. Quello che hai stampato nel cuore.  Quello che riconosce il tuo cuore.   Quello che ti balza il cuore.  Quello che ti sobbalza il cuore,  quando lo pensi.     Quello che ti canta il cuore. Quello che ti danza il cuore.   Quello che ti scalda il cuore,  quando lo ami.

L’unico Dio.         È l’unico   Dio.    Non ci sta un altro Dio.    Non è uguale  agli altri dei.    Non è lo stesso  degli altri dei.    Non è dentro agli altri dei.    Non ha in sé,  gli altri dei.   Non ci stanno gli altri dei,  in lui.    Non c’entrano gli altri dei,  con  lui.    Tutti gli altri dei, sono fuori di lui.     E non sono lui.       E non sono dei.

 

Salvatore.       È l’unico Dio che ti salva.    È l’unico che è  venuto a salvarti.  È l’unico che ha fatto qualcosa per salvarti.    È l’unico che ha dato la sua vita per salvarti.    Ed era la vita del Figlio di Dio.     Capisci,  quanto vali ?

Il Padre   ha voluto la salvezza.                                                                                           Il Figlio   l’ha compiuta.                                                                                                       Lo Spirito Santo   te la porta.

 

Amore.        È l’unico Dio  che ti ha ama.    Come hai sempre voluto. Come hai sempre sognato. Come hai sempre sperato.   Un amore sicuro.   Un amore totale.   Un amore completo.   Senza confini.  Senza fini.  Senza fine.    Un amore per sempre.  Che ci sta sempre.  Che non finisce mai.  Che non ti lascia mai.    Che non perdi mai.    Un amore    di più.   Sempre di più.

Il Padre ama il Figlio.                                                                                                          l Figlio ama il Padre.                                                                                                            Lo Spirito Santo è   l’ Amore tra il Padre il Figlio.    Del Padre  e del Figlio.    

È l’ Amore di Dio  in Persona.

È  la Trinità   di Dio.                                                                                                         Che viene    in te.

 

 

 

 

 

 

Le dieci vergini

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In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:  «Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono.  A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”.  Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”.  Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».

 

 

 

E tu,    quale sei ?

 

La vergine stolta.

Hai la lampada.     Il contenitore.  L’involucro esterno.  La forma.     Quella che si vede.   Quella che appare. Quella che mostri.     Quella,   per te vale.

Ma non hai l’olio.   Non prendi l’olio.  Non c’entra l’olio.   Non ti interessa l’olio.              La sostanza.   Quello che sta dentro. Quello che ci metti dentro.

E si spegne.   E non arde più.     E non si vede più. E non serve più. E non conta più. Né la lampada. Né te.    È vuota. Come te.   Agli occhi di Dio.

 

La vergine saggia.

Hai la lampada.   Ma ci metti l’olio.  Pensi all’olio. Al contenuto.  A quello che sta dentro. A quello che la fa brillare.    A quello che la fa contare.

La  lampada  è il cuore.  L’olio è l’amore.      Arde come l’amore.  Brucia più dell’amore.   Illumina con l’amore.   Riscalda. Perché è amore.     L’Amore di Dio.

E la fiamma,  è il tuo Si.      Che nasce da quell’amore.   Che vive in quell’amore.      Che si nutre  di quell’amore.    Che ama  con quell’amore.

 

E la porti sulle mani,  al tuo Dio.

E lui ti apre la porta della sua casa.

E  ti fa entrare  alle nozze,  con lui.

 

 

 

 

 

 

 

Amerai il Signore, tuo Dio

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In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?». 
Gli rispose: «“Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

 

 

 

E tu,    ami Dio ?

 

Nessuno mi ama.   Non è vero.       Ti ama Dio.     E ti sembra, poco?   Di più non c’è. Più di quello che pensi.   Più di quello che speri.  Più di quello che vuoi.     Di più.

 

Ama Dio.

Amalo anche tu.    Con quell’amore. Di quell’amore. In quell’amore.    E ti fa battere  il cuore.    E ti fa palpitare il cuore. Per lui.       E ti fa rinascere il cuore.   In lui.

 

Ama il prossimo.

E  Dio ti porta  all’altro.     E lo porti all’altro, che ti sta vicino.   Quando non lo lasci solo. Quando lo sorreggi,  lo consoli, lo ripari.    Quando non ce la fa.  Quando non sa. Quando non può.

Quando è malato.   Quando è debole. Quando è calpestato.     Quando  è  scartato.       Ti prendi cura di lui.  Come parte di te.     Perché  fa parte di te.

 

Perché,  fa parte di Dio.

 

 

 

 

 

 

 

Se mi amate

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In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi.  Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi. Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui»  In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi. Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».

 

 

 

 

L’amore vero  non è a parole,      è   a fatti.

Se ami veramente,    non stai  senza fare niente.

 

Se ami Gesù,   fai.     Fai come lui.     Fai quello che ti dice.  Fai come te lo dice.

Se lo ami,    non rimani orfano,  mai.      Mai senza di lui.   Mai lontano da lui.                    Sei con lui,   sempre.

 

Se lo ami,    lo senti che lui sta nel Padre.    Lo senti il Padre.    Senti  l’Amore del Padre.

E senti il cuore di Gesù,   che batte per te.     Più forte.  Con il Padre e lo Spirito Santo.       Che batte,   al cubo.

 

In te.

Per te.

 

 

 

 

 

 

Di più

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In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro:  «Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.  Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo. Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”.  Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.  Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».

 

 

 

Perché,     di più?

 

Perché Dio  è,   di più.

 

Di più,  dell’aria che respiri.    Te l’ha data lui.        Di più,  di te.    Ti ha fatto lui.

Di più,  dell’affetto per gli altri.        È lui l’amore.    È lui che te lo ha dato.    È lui  che ti lega agli altri.

Di più,   della croce.       Con lui solo ce la fai.      Solo con lui,   è un’occasione.   Solo con lui,  è resurrezione.

Di più,   di quello che hai.           Perché  è  lui    l’unica cosa che hai veramente.   L’unica cosa che hai   per sempre.      Il tuo  vero  tesoro.

 

Di più,    è Gesù.

Perché   è Dio.

 

 

 

 

 

 

Pace a voi

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In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano [agli Undici e a quelli che erano con loro] ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto [Gesù] nello spezzare il pane. Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.  Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».

 

 

Per te,   Cristo risorto,   è vero  o è un fantasma?

Un fantasma  non ha carne e ossa.   Non ha corpo, non si tocca, non mangia.  Gesù si può toccare,  mangia.  Lo prova, lo mostra, lo dimostra,  agli apostoli.  Davanti a loro.

Ma come è possibile?

Lui è Dio.  È il Vivente. È più vivo di te.  Lui è la realtà.  La realtà è stata creata per mezzo di lui,  ed esiste in lui.   Senza di lui,  non c’è.   Neppure tu ci sei.

Ma io non lo vedo.

Non lo vedi con gli occhi.  Ma il tuo cuore, la tua anima, lo possono vedere, lo possono sentire.

Come i discepoli di Emmaus,  Cristo risorto lo puoi riconoscere,  nell’eucaristia.   Cristo risorto lo puoi toccare,  nell’eucarestia.   Può  risplendere il suo volto, in te,  nell’eucarestia.

Puoi passarlo  al tuo fratello.   Puoi portare a lui,  la sua  Pace.

Lo Spirito Santo.

 

 

 

 

 

 

 

Vegliate!

 

 vergini-sagge-e-stolteIn quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».

 

 

 

 

 

L’amore è attesa.  L’amore è desiderio. L’amore è sospiro. L’amore è sogno dell’incontro. È braccia tese.  È sguardo acceso, è occhi protesi,  a un incontro.

Sei opera di Dio,  plasmato dalle sue mani.  Amato,  pensato da Dio.  Inviato da Dio con un compito,  qui.  Ma non sei solo.

Dio viene.  Squarcia il cielo e scende.  Viene da te, lui per primo.  Ti viene incontro per primo.  Con il Figlio, nel Figlio.  Per incontrarti  nell’amore vero.  Nel sospiro, nello sguardo, nell’attesa.

Non sai come,  non sai dove,  non sai quando.  È misterioso,  divino,  profondo.  Perché non è un momento tuo.  È di Dio.  È suo.

Se dormi non lo vedi.  Non lo senti.  Non lo vuoi.  Non ci stai.   Se dormi,  hai chiuso gli occhi  e il cuore.  Ti sei annullato.  Ti sei negato.  Ti sei oscurato.

Apri  gli occhi.  Veglia, scruta.   Attendi.  Tendi gli orecchi.  Protendi il cuore.   È il tuo Signore che viene.  E tu non puoi stare senza di lui.  Non puoi perderlo.  Vivi per lui.

Veglia.  Lo aspetti con la lampada accesa dell’amore per lui.  Lo attendi con  l’amore.

Lo attendi con il desiderio,  con il sospiro.

Lo attendi  con le braccia tese.

Lo attendi  con  il suo volto,   negli occhi .

 

 

 

 

La Trinità

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 In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo: 
«Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 
Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».

 

 

 

 

Tre Persone, un unico Dio.   Non è una somma:    1 + 1 + 1 =  3.    Ma è : 1 x 1 x 1 = 1.  Ogni persona è per.   È per l’altro.

Come l’amore,  è per.  Non esiste senza l’altro.  Il Padre che ama, il Figlio che è l’amato e lo Spirito Santo che è l’amore che li unisce.  È un abbraccio di amore.

Che continua ad essere per,  anche al di fuori di sé.  Il Padre per amore del mondo, dona il Figlio.  Il Figlio dona la sua vita, per salvarlo.  Lo Spirito Santo viene, per santificarlo.

La Trinità è la casa di Dio,  se ci sei dentro,  sei salvo, sei a casa.  È la famiglia di Dio.  Se ne fai parte, sei salvo, sei figlio di Dio.

E,  come un carattere ereditario, come un marchio di famiglia,  anche tu diventi,  per.  Per il Padre e  per il Figlio, nello Spirito Santo.

Diventi per, anche per l’altro. E ti apri all’altro. E non puoi più vivere senza l’altro.

Porti agli  altri  uomini,  la Trinità.  E con loro diventi,  l’abbraccio di Dio.  La casa di Dio.

La famiglia di Dio sulla terra.

 

 

 

 

 

Non sanno quello che fanno

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In quel tempo Gesù comparve davanti al governatore, e il governatore lo interrogò dicendo: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Tu lo dici». E mentre i capi dei sacerdoti e gli anziani lo accusavano, non rispose nulla.  Allora Pilato gli disse: «Non senti quante testimonianze portano contro di te?». Ma non gli rispose neanche una parola, tanto che il governatore rimase assai stupito. A ogni festa, il governatore era solito rimettere in libertà per la folla un carcerato, a loro scelta. In quel momento avevano un carcerato famoso, di nome Barabba. Perciò, alla gente che si era radunata, Pilato disse: «Chi volete che io rimetta in libertà per voi: Barabba o Gesù, chiamato Cristo?». Sapeva bene infatti che glielo avevano consegnato per invidia. Mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: «Non avere a che fare con quel giusto, perché oggi, in sogno, sono stata molto turbata per causa sua». Ma i capi dei sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a chiedere Barabba e a far morire Gesù. Allora il governatore domandò loro: «Di questi due, chi volete che io rimetta in libertà per voi?». Quelli risposero: «Barabba!». Chiese loro Pilato: «Ma allora, che farò di Gesù, chiamato Cristo?». Tutti risposero: «Sia crocifisso!». Ed egli disse: «Ma che male ha fatto?». Essi allora gridavano più forte: «Sia crocifisso!». Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto aumentava, prese dell’acqua e si lavò le mani davanti alla folla, dicendo: «Non sono responsabile di questo sangue. Pensateci voi!». E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli». Allora rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso. – Salve, re dei Giudei!  Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la truppa. Lo spogliarono, gli fecero indossare un mantello scarlatto, intrecciarono una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero una canna nella mano destra. Poi, inginocchiandosi davanti a lui, lo deridevano: «Salve, re dei Giudei!». Sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo deriso, lo spogliarono del mantello e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero via per crocifiggerlo. Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a portare la sua croce. Giunti al luogo detto Gòlgota, che significa «Luogo del cranio», gli diedero da bere vino mescolato con fiele. Egli lo assaggiò, ma non ne volle bere. Dopo averlo crocifisso, si divisero le sue vesti, tirandole a sorte. Poi, seduti, gli facevano la guardia. Al di sopra del suo capo posero il motivo scritto della sua condanna: «Costui è Gesù, il re dei Giudei».  Insieme a lui vennero crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra. – Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce!  Quelli che passavano di lì lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: «Tu, che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se tu sei Figlio di Dio, e scendi dalla croce!». Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi e gli anziani, facendosi beffe di lui dicevano: «Ha salvato altri e non può salvare se stesso! È il re d’Israele; scenda ora dalla croce e crederemo in lui. Ha confidato in Dio; lo liberi lui, ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: “Sono Figlio di Dio”!». Anche i ladroni crocifissi con lui lo insultavano allo stesso modo. – Elì, Elì, lemà sabactàni?  A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia». E subito uno di loro corse a prendere una spugna, la inzuppò di aceto, la fissò su una canna e gli dava da bere. Gli altri dicevano: «Lascia! Vediamo se viene Elia a salvarlo!».

 

 

 

Ti senti moderno. Ti senti al top,  se oltraggi Dio, se lo neghi,  se lo rinneghi.  Lo fanno gli altri, perché non lo posso fare io?  Lo fanno tutti, perché non lo devo fare io?

Magari, lo frusti più forte, per farti bello, per apparire più bravo, per sentirti più grande.  E lo uccidi, incurante, indolente, indifferente.  Non ti riguarda. Non sei tu.

Non sai quello che stai facendo, con Gesù.  Non sai chi stai uccidendo.

Cerchi la salute.  Lui ti ha creato. Lui è la Vita.  E tu lo uccidi.

Cerchi l’amore, totale, sincero, vero,  fedele, assoluto, eterno.  Solo lui te lo può dare. Lui è l’Amore.  E tu lo uccidi.

Cerchi la comprensione.  Chi ti capisce fino in fondo, chi ti conosce più di te.  Lui sa tutto di te, dall’eternità.  E tu lo uccidi.

Cerchi la giustizia. Chi sa la verità, tutta la verità.  Lui è l’unico giudice giusto e santo. Lui è la Verità in persona.  E tu lo uccidi.

Cerchi il perdono.  Lui è l’unico che ti perdona fino in fondo. Lui è venuto per perdonarti. Lui è la Misericordia.  E tu lo uccidi.

Cerchi chi ti salva, chi ti aiuta.  Lui è venuto per salvarti, per liberarti dal male, da tutto il male.  Lui è il Salvatore.  E tu lo uccidi.

Tu sei un uomo semplice, debole, umile, fragile.

Lui è  Dio. Il tuo Dio.  Il tuo Signore.  E tu lo uccidi.