È nato il Salvatore

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio. C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, di buona volontà».

 

 

“Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia”.

E a te,  chi ti salva ? 

Ecco  chi è nato.   Il Salvatore.     Quello che ti salva veramente.  Quello che ti salva sempre.    Quello che ti salva,   per sempre.

 

 

Oggi è nato.

  • Ci sta tutta  la Trinità.    Quando nasce Gesù.
  • Lo fa  la Trinità.    Che nasce,  Gesù.
  • È  la Trinità.      Che sta,  in Gesù.

 

Un Salvatore.

Ci sta il Padre.     Viene da lui.  Parte da lui.  Lo fa lui.     È lui,   che ti dà  il Salvatore.

Ci sta lo Spirito Santo.      Lo Spirito del Padre e  del Figlio.     È lui,  che ti porta    il Salvatore.     È lui che lo fa visibile.   È lui che lo fa incarnato.

Ci sta il Figlio.       È lui,  il Salvatore.    Ti salva con il suo corpo e il suo sangue. Per questo si è fatto corpo,  e si è fatto sangue.

 

 

Che è Cristo Signore.

Quel bambino.     È il Dio invisibile,   che si è fatto visibile.

Quel bambino.     È Dio,  che si è abbassato. Che si è chinato.   Che si è fatto vicino.  A te.

Quel bambino.     È Dio,   che si è fatto come te.   Per farti come lui.

Quel bambino.     È il Figlio di Dio.   Che si è fatto carne.   Per darti la sua carne e il suo sangue.    La carne il sangue di Dio.   La vita di Dio.

 

È nato,    il Figlio di Dio.

 

 

 

 

 

 

 

L’ Annunciazione

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

 

 

“Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio.”…“Ecco la serva del Signore, avvenga per me secondo la tua parola”.

E tu,  lo dici sì,  a Dio ?

Maria  dice di sì.     Dice di si, a Dio.    Dice di si, allo Spirito Santo.   Dice di si, al Figlio di Dio.     E viene.  Il Figlio di Dio.

 

 

Lo Spirito Santo scenderà su di te.  

  • Ci sta tutta la Trinità.    Quando viene Gesù.
  • Lo fa la Trinità.   Che viene Gesù.
  • È la Trinità.    Che viene,   in Gesù.

 

La potenza dell’Altissimo.      Ci sta il Padre.    Viene dal Padre.  Parte dal Padre.  È dal Padre.   È del Padre. L’incarnazione.

 Ci sta la potenza del Padre.    La potenza di Dio.   Che ha fatto tutto Dio.   Che può fare tutto.  Dio.     Che può rifare tutto.  Dio.  

 

Ti coprirà con la sua ombra.       Ci sta lo Spirito Santo.     Lo Spirito di Dio.   Che scende dal Padre.      È l’ombra di Dio.  È la nube di Dio.  È parte di Dio.   È Dio.

Che ti copre. Che ti ricopre.  Che ti tiene. Che ti contiene.  Che ti avvolge.    E stai dentro Dio.

 

Colui che nascerà sarà chiamato Figlio di Dio.     E ci sta il Figlio.    Il Figlio di Dio.  L’unigenito.    Che sta alla destra del Padre.  Da sempre.      E che è Dio.   Come  il Padre.  Da sempre.

Lo vuole anche il Figlio.      Lo fa il Figlio. Lo compie il Figlio.    Quello che vuole il Padre.         È il si,  del Figlio.    Al Padre.

 

 

 

Ecco la serva del signore.         È il si,  di Maria.    Il si,  a Dio.    Si,  perché è Dio. Si,  perché lo chiede Dio.      Si,  perché sono di Dio.

Avvenga.       Si, venga.   Si, avvenga.  Si, si compia.   Si, si faccia.  Si, sia fatta. La tua volontà.  In me.

Secondo la tua parola.        E si compie. E avviene. E viene Gesù.    E si fa carne. Ma rimane Dio.

 

E  l’ annunciazione.                                                                                                    Ora,   è  l’ incarnazione.

 

 

 

 

 

 

Voce di uno che grida

Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio. Come sta scritto nel profeta Isaìa: «Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via. Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri», vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».

 

 

“Voce di uno che grida nel deserto:  Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri.”

E tu,  gridi ?

 

Voce di uno che grida.        Muto.  Stai muto.  Stai zitto.    Non dici niente.  Non esce niente.   Non c’è niente. Non c’è voce.    Non sei grido.  E non sei manco voce.

Voce di uno che grida.        Dici piano.   Dici a bassa voce.  Dici a mezza voce. Dici sottovoce.   Così non si sente. Così non ti sente.     Non sei grido. E manco voce.

Voce di uno che grida.        Dici poco.   Dici appena.   Dici per poco.  Dici a mala pena.   Dici pressappoco.      Non sei grido.  Non sei manco voce.

Voce di uno che grida.        Dici forse.  Dici chissà.    Dici però.  Dici ma.   Dici chi lo sa.   Dici che ne so.  Dici non lo so.         Non sei grido.  Non sei manco voce.

 

 

Preparate la via del Signore.       La sua via.   Quella che è solo sua.   Quella che ci passa lui.      Quella che viene lui.  Nel tuo cuore.

Raddrizzate i suoi sentieri.          La sua via.    L’hai storta tu.  L’hai distorta tu. L’hai contorta tu.   L’hai deviata tu.

Raddrizzate i suoi sentieri.          La sua via.    L’hai intasata tu.   Con i tuoi monti.  L’hai coperta con i tuoi monti.   L’hai nascosta sotto i tuoi monti.

Raddrizzate i suoi sentieri.          La sua via.     L’hai accidentata tu.  Con i tuoi sassi.     Che si scivola.  Che si inciampa.     Che si cade. A terra.

Raddrizzate i suoi sentieri.         La sua via.    L’hai bucata tu.   Con i tuoi burroni.    Che si casca dentro.  Che si crolla dentro.     Che si rimane dentro.

Raddrizzate i suoi sentieri.        La sua via.    L’hai bloccata tu.   L’hai sprangata. L’hai impedita.  L’hai chiusa.  L’hai annullata.      L’hai cancellata. La sua via.

Raddrizzate i suoi sentieri.        La sua via.     L’hai sostituita.   L’hai cambiata. L’hai scambiata.  Con un’altra via.    Che non è la sua.   Che è la tua.     E manco la tua.     Di un altro.  Che non è Dio.

 

 

Raddrizzate i suoi sentieri.       Chiedi a Gesù.    Solo lui ti leva.   Quello che ti storce il cuore.  Che ti distorce il cuore.  Che ti contorce il cuore.     E lo fa diritto.  E diritta la sua via.

Raddrizzate i suoi sentieri.       Chiedi a Gesù.     Solo lui ti abbassa. I tuoi monti. Che si prendono tutto il cuore.    Li fa pianura. Li spiana. Li fa piani.    E fa piana. La sua via.

Raddrizzate i suoi sentieri.       Chiedi a Gesù.     Solo lui li riempie.  I tuoi burroni.  I buchi del tuo cuore.  Che ti svuotano il cuore.       E non ci sono più.   E non ci caschi più.

Raddrizzate i suoi sentieri.       Chiedi a Gesù.     Solo lui li fa scappare.  Quelli che ti portano su un’altra via.    Che ti levano la sua via.   Che si prendono la sua via.    E ti rida la sua via.

 

 

Ora Gesù può passare.    Ora Gesù può venire.  Sulla sua via.    E il tuo cuore è pieno di gioia.     E lo dice a tutti .   E lo grida a tutti.

E  sei grido.    E  sei voce.

 

 

 

 

 

 

 

Madre di Dio

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.  Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro. Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

 

 

“Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori.  Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.”                                                             E tu,  le senti ?

 

Non ci senti.

Se non accade a te,   non è vero.    Se non è per te, non è vero.  Se non sei tu, non è vero.     E non ci senti.

E non ci devono stare,   manco gli altri.     Non le devono sentire, manco gli altri.   Non le devono sapere, manco gli altri.     E non ci sentono.

Pure all’angelo,  gli hai levato le parole.     Lei fatte tue.  Le hai fatte per te.  Ti sei fatto angelo.  Al posto dell’angelo.       Ma non sei angelo.  E non sei di Dio.

 

 

Le senti.

Le senti,    con gli orecchi spalancati.     Le senti,  con gli occhi spalancati.    Le senti,   con la bocca spalancata.     Per lo stupore.

 

Maria custodiva tutte queste cose.     Ecco dove stanno.  Le cose che ha detto l’angelo.  In Maria.     Ecco dove le trovi. Le cose che ha detto l’angelo.  In Maria.    Ecco dove le senti,  le cose che ha detto l’angelo.     In Maria.

Maria custodiva tutte queste cose.      Le tiene in sé.    Le tiene per te.  Le contiene per te. Per darle a te.  Ancora.      Per donarle a te.  Ora.

Meditandole nel suo cuore.        Nel cuore di Maria.     Ci sta l’angelo. E ci sei tu.   Ci stanno i cieli che si aprono.  E ci sei tu.      E la vedi,  la gloria di Dio.     Anche tu.

Meditandole nel suo cuore.        Nel cuore di Maria.    Ci sta Gesù. E ci stai tu.     Ci sta Dio che ti salva.   E ci stai tu.        E ti salvi      Tu.  Si, proprio tu.

 

Meditandole nel suo cuore.       Il cuore di Maria.      È quello che ti tiene.  È quello che ti contiene.   È quello che si tiene  tutto.    Di te.

Meditandole nel suo cuore.      Il cuore di Maria.       È quello che si prende i pezzi.  Che ti rimette i pezzi.  Che ti aggiusta i pezzi.       Quando sei a pezzi.

Meditandole nel suo cuore.      Il cuore di Maria.       È quello che vede le tue lacrime.  È quello che piange le tue lacrime.     È quello che asciuga  le tue lacrime.

Meditandole nel suo cuore.     Nel cuore di Maria.      Nessuno ti può toccare.  Nessuno ti può levare.    Nessuno ti può portare via.  Dal cuore di Maria.

 

Ecco chi è Maria.     La Madre di Gesù.  La Madre del Figlio di Dio.   La Madre di Dio.

E la Madre tua.

 

 

 

 

 

 

 

È nato il Salvatore !!

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città.  Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.  Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio. C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».  E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:
«Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e pace in terra agli uomini,  di buona volontà».

 

 

“Oggi,  nella città di Davide,  è nato per voi un Salvatore,  che è Cristo Signore.”                     E per te,   è nato ?

 

 

È nato.

Non è nato  forse.     Non è nato chissà.   Chi lo sa.   Che ne so. Non lo so.   Che gli fa.      È nato davvero.   È nato vero.

Doveva farsi censire.      Il censimento, è la prova.   È la registrazione.  È l’attestazione, del fatto.    Che è accaduto davvero.

Doveva farsi censire.    Ed è pure il tuo censimento.    Tu ci vai?  Tu ci stai?  Tu ci sei?   Tu, chi sei?

 

Oggi è nato.       È nato oggi.    E nato ora. È nato adesso.   È nato ancora.   Ci sta da sempre.    Ci sta per sempre.

Per voi.       Non è nato per lui.   Non è nato per sé.      È nato per te.  Lo ha fatto per te.  Solo per te.

Un Salvatore.     È nato perché.   Per salvare te.      Per levare  le catene.  Per spezzare le catene.    Per liberarti dalle  catene.    Del male.

Che è Cristo Signore.       Non è uno qualsiasi.    È il Figlio di Dio.   Ti rendi conto?    È Dio che ti salva.      È il Signore . Il Signore del cielo e della terra.     Di più non c’è.  Di più non si può.   Di più non ci sta.

Un bambino avvolto in fasce.    Si è fatto bambino.     Ma è rimasto Dio.   È sempre Dio. Non è cambiato Dio.   Non se n’è andato Dio.      È ancora Dio.   E ora è anche uomo.     Vero Dio e vero uomo.

 

Adagiato in una mangiatoia.       Perché lo ha fatto?     Per prendere su di sé,  la tua precarietà.  La tua fragilità.  La tua debolezza.    La tua povertà.

Adagiato in una mangiatoia.    A che serve?        Se la metti in lui, la tua povertà.  Non è più povertà.   Sta con la sua divinità.  Ti porta nella sua divinità.  Ti fa entrare nella sua divinità.

Adagiato in una mangiatoia.     Si è fatto uomo,  per farti divino.     È venuto giù.  Per portarti su.    È venuto qui. Per farti salire su.     Per darti Dio.   Per farti stare con Dio.  Sempre.     E ti salva. Per sempre.

 

Apparve una moltitudine dell’esercito celeste.     Ed ecco che si aprono i cieli.   Si riaprono i cieli.  Ancora.   Si spalancano i cieli.    Si inginocchiano i cieli.     Davanti al loro Signore.

Apparve una moltitudine.      E insieme agli angeli e ai santi,  nel più alto dei cieli.     Ci sta anche il Padre,   e lo Spirito Santo.      Per stare con il Figlio.    Sono con il Figlio. Sempre.    Stanno con il Figlio. Sempre.     Sono una cosa sola.

Gloria di Dio nel più alto dei cieli.        E gli angeli e i santi,   cantano la gloria di Dio.   Perché è venuta.  Perché si è fatta.  Si è realizzata la salvezza.     Il Padre l’ha voluta.   Lo Spirito Santo te la porta.    Il Figlio l’ha compiuta.

 

Ecco, chi ti salva.   È la Trinità.

 

 

 

 

 

 

 

Giuseppe e l’angelo

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».  Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”.Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

 

 

“Ecco gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo.”            E   l’angelo,  viene da te?

 

Manco lo pensi.

Ti dicono che angelo,  non è.     Non c’è. Non ci sta.   Non ci può stare . Non ci deve stare. Perché non viene da loro.   Perché non è loro.       Non ci cascare.

Ti dicono che l’angelo,   sei tu.     Che lo fai tu.    Che te lo dai tu.   Che viene da te.   Non viene da Dio.        Non ci cascare.

Ti levano  gli angeli.       E si mettono loro, al posto degli angeli.    Li fanno loro, gli angeli.    Ma non sono angeli.   E non vengono da Dio.         Non ci cascare.

 

 

Viene.

L’angelo del Signore,  è l’angelo di Dio.     L’angelo che viene da Dio.   Mandato da Dio.   E ti anuncia,  quello che sta per fare Dio.    E te lo da.     E tu,  lo prendi?

 

Giuseppe.     Ecco ti chiama per nome.  Dio ti chiama per nome.   Lo dice proprio a te. Parla proprio con te.     Non ti girare.  Non lo dice a un altro.

Non temere di prendere Maria.     Stavi facendo il progetto tuo.    Il tuo progetto.  Il  tuo.  Non quello di Dio.    A modo tuo.

Il bambino che è generato in lei.        Ma il progetto di Dio,  è un altro.    Il progetto di Dio,    è altro da te.    Il progetto di Dio,  è di Dio.

Viene dallo Spirito Santo.          Dio fa le cose di Dio.     Dio fa le cose,  come le fa Dio.     Come solo Dio,   le può fare.

Viene dallo Spirito Santo.       Il Figlio di Dio,  viene da Dio.     Viene dallo Spirito Santo.  Viene dallo Spirito di Dio.   Viene da Dio.     Perchè è Dio.

E tu lo chiamerai Gesù.     Ti chiede di entrare  nel suo progetto.    Lo chiami tu, Gesù.   = Dio salva.    E diventi parte del suo progetto.     Sta a te.  Dire di si.     E tu che fai ?

 

Giuseppe fece.     Si. Dici di si.     Fai.    E mentre fai,  dici di si.     Dici di si,  con i fatti.  Dici  di si,  a fatti.     E lo fai subito.      Non aspetti. Non ci pensi. Non rimandi.     Lo fai. Subito.

Prese con se la sua sposa.       E anche tu, come Giuseppe.   Prendi Maria.  Prendi con te Maria.   Non lasci Maria. Non abbandoni Maria.  Non ti separi da Maria.  Non la mandi via.  Non te ne vai da Maria.     Stai con Maria.   E non la lasci più.

Prese con se la sua sposa.     E insieme a Maria.  Prendi Gesù.    Prendi con te Gesù.   Non lo lasci.  Non lo abbandoni. Non ti separi.   Non te ne vai da lui.     Stai con lui.   E non lo lasci più.

Prese con se la sua sposa.    E li tieni con te, tutti e due.      E li contieni dentro di te,   tutti e due.      E li  costudisci.   Li ripari. Li  difendi. Li proteggi.   Ti prendi cura di loro.  Di tutti e due.

 

Ecco,  il presepe,  sei tu.

 

 

 

 

 

 

 

Sei tu, colui che deve venire

In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”. In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui».

 

 

Giovanni, che era in carcere,…..mando a dirgli:  “Sei tu che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”   Gesù rispose loro: “Andate riferite a Giovanni ciò che udite e vedete:   i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono,  i morti resuscitano.”                        E tu,   chi aspetti ?

 

Loro.

Sono loro.   Sono proprio loro.     Che ti hanno fatto cieco.  Che ti hanno fatto sordo.  E non devi vedere. E non devi sentire. E non devi capire.      Figurati salvare.

Sono loro.  Sono proprio loro.      Che ti hanno fatto muto.  Che ti vogliono muto.   Devi essere munto.   E non devi parlare. E non puoi parlare.      Figurati salvare.

Sono loro.  Sono proprio loro.      Che ti hanno fatto  disperato.  Ti dicono che la salvezza non ci sta. Non si può fare.   Nessuno te la può dare.   Che ti devi adattare a loro. Che devi fare quello che vogliono loro.   Che ci stanno solo loro.        Non ci cascare.

 

 

Gesù.

Gesù significa,  Dio salva.    Ecco la salvezza che viene.   Ecco colui che viene.   È Dio.   È Dio  che salva.

 

Sei tu che deve venire.       Ti aspetti una salvezza umana.   Come la pensi tu. Come la vuoi tu. Come la speri tu.  Come la sai tu.  Come sei tu.   No.     È di più.   È molto di più.  È divina.  È di Dio.     È Dio.     È  Dio in persona.

Sei tu che devi venire.        Da che lo vedo.    Da che lo capisco.   Da che si vede.  Da che si capisce.    Come lo conosco. Come lo riconosco.    Che sei tu.

Sei tu che deve venire.       Lo riconosci dalle cose di Dio.   Fa le cose di Dio.   Fa le cose che può fare Dio.     Che può fare  solo Dio.

 

I ciechi riacquistano la vista.       Ecco quello che fa Dio.     La vista te l’ha data Dio.   Dio te lo può ridare. Solo Dio te la può ridare.    Ecco, Dio te la ridà.   Ti ridà gli occhi che vedono. Ora lo sai,   che è Dio.

Gli zoppi camminano.     A una gamba  manca un pezzo.    Nessuno te lo dà.  Ecco Dio  lo fa.  Solo Dio lo fa,     E  non zoppichi più.    Come è possibile?    Nulla, è impossibile a Dio.      Ora lo sai,   che è Dio.

I lebbrosi sono purificati.      Ti cadevano i pezzi.    Ti cascavano i pezzi.    Non avevi più i pezzi,  del tuo corpo.      Ma  Dio è più grande della malattia.     E li può rifare quei pezzi.   Solo Dio li può rifare.     E ti rifà i pezzi che ti mancano.   Tutti i pezzi che ti mancano    E torni intero.    E torni puro. Purificato. Immacolato.         E allora lo sai,   che Gesù è Dio.      Solo Dio,  lo può fare.

I morti resuscitano.    Eri morto. Eri sepolto. Andato. Finito.   Ma Dio è più forte della morte. Dio vince la morte. Solo Dio la vince la morte.    E ti ridà la vita. E torni in vita.    Ora lo sai che Gesù è Dio.     E che Dio,   è la vita.

Ai poveri è annunciato il Vangelo.      Eri povero.    Eri  ultimo.  Dimenticato.  Abbandonato. .Ma Dio,  viene da te.  E scopri che ci pensa a te. Che ci tiene a te.   Chie è venuto,  per te. Per farti,  re.    In lui. Nel suo regno.   Per darti il suo regno.    Allora lo sai,  che Gesù è Dio.      E che ti ama.

 

Ecco chi è,   che deve venire.     Ecco chi è,   che sta per venire.     Il Figlio di Dio.   Dio.  Viene a salvarti.    Viene a salvarti,  come solo Dio può fare.     E ti salva davvero.  Vero. Sicuro. Ancora.  Ora.

E ti fa  felice.  E danzi. E balli.   E canti, di gioia.     Per la gioia.

È lui,    la tua gioia.

 

 

 

 

 

 

Epifania del Signore

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».  Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo». Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

 

 

“Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono.  Poi gli aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.”              E tu,   davanti a chi,  ti inginocchi ?

 

A loro.

Ti vogliono inginocchiato,    davanti a loro.     Ti vogliono piegato.  Davanti a loro.    E ti butti ai loro piedi.  E ti getti ai loro piedi.   E gli baci i piedi. A loro.  Non a Dio.    Non lo fare.

E ti fanno diventare loro,   mirra.    La loro mirra.     Ti fanno bruciare.  Ti fanno diventare cenere.  Devi essere cenere.  Da buttare.      Non ci cascare.

La fanno loro,   la stella.     La vogliono fare loro, la stella.     Si sentono loro,  la stella. L’unica stella.  Che ti deve guidare.   Ma non brillano.  E non sono Dio.     Gesù,  è Dio.    È lui,  la stella del Padre.    E loro,  non sono manco luce.      Sono buio.  Il buio più buio. Il buio più profondo.   Sono tenebre   Sono le tenebre.    Non ci cascare.

 

 

A Gesù.

Solo davanti a Dio,  ti inginocchi.     Davanti a Dio,  ti inginocchi,  perché è Dio.   E ti butti ai suoi piedi.   E ti getti ai suoi piedi.     Perché è solo lui,   il tuo Dio.

 

La stella si fermò sopra al luogo dove si trovava il bambino.      Ecco quella stella,  è il dito di Dio,   che ti dice dove sta il Figlio.    Che ti porta dal Figlio.   Che ti indica  il Figlio.

Al vedere la stella provarono una gioia grandissima.        Il tuo cuore che prima, era gonfio di dolore.    Ora,  è gonfio di gioia.  Trabocca di gioia.   Brilla di gioia.

Entrati nella casa videro il bambino e sua madre.         Entra anche tu,  in quella casa.  E guarda quel bambino.  Metti i tuoi occhi nei suoi.    E ti palpita il cuore.   E ti batte il cuore.   E ti riparte il cuore.    E si dilata,  il cuore.

E si prostrarono.        E ti butti  ai suoi piedi.  E ti getti  ai suoi piedi.   Ma non sei solo tu. Tutta la terra si inginocchia,  ai suoi piedi.     Pure il cielo si inginocchia,  ai suoi piedi.

E lo adorarono.    E lo adori e lo veneri.   Ma non ci sei solo tu.  Lo adorano la terra e il cielo.    Lo cantano, lo proclamano, lo gridano.  La terra e il cielo.     Che è lui,   il Figlio di Dio.

E lo adorarono.      E non, solo loro.    Vengono a lui  per adorarlo.    Tutti i re.  Tutti i potenti.  Tutti i sapienti.     Perché è lui,  la Potenza di Dio.    È lui,  la Sapienza di Dio.   È lui, la Gloria di Dio.    È lui,   il Figlio di Dio.

 

Aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono.    Anche tu, davanti a Gesù,  apri il tuo scrigno.   Quello che tenevi chiuso, incastrato, sigillato.     Aprilo,  e mettilo nelle sue mani.    È il tuo dono.

Oro.       Gli dai il tuo oro. Quello che conta.  Il tuo tesoro.     Perché lui,  conta di più.  Lui vale di più.     È lui,  il tuo oro.   È lui,  il tuo tesoro.    È lui il tuo Re.  Il vero Re.  L’unico, vero Re.

Incenso.      Gli dai la tua preghiera.   Il profumo della tua anima,  che brucia di amore per lui.   E si strugge di amore per lui.     Perché è lui,  il tuo Dio.   È lui, il tuo Signore.    Il vero Dio,  il vero Signore.    L’unico Dio,  l’unico Signore.

Mirra.        Gli dai il tuo dolore.    Perché solo lui lo capisce.   Solo lui lo guarisce.  Solo lui lo placa.   Solo lui lo cambia.    Solo lui,   ti fa risorgere.    Perché è lui il Salvatore.  Il tuo Salvatore.  Il vero Salvatore.     L’unico,  vero Salvatore.

 

Ora si sa.   Ora si è visto.     Ora si è svelato.  Ora si è rivelato.    Ora si è scoperto.   Ora si è manifestato.   Chi è Gesù.   Chi è venuto.      Il Figlio di Dio.  Il Signore.

Ecco   l’ Epifania.

 

 

 

 

 

 

 

In principio era il Verbo

In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio  e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita  e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta. Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me». Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia. Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre,  è lui che lo ha rivelato.

 

 

 

“In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.”        E per te,   chi è   il Verbo ?

 

Loro.

Si sono fatti il verbo,   loro.      Si sono fatti la parola.   L’unica parola. La tua parola.  Devi avere solo la loro. Devi dire solo la loro.  Devi avere solo loro. Non Dio.    Non ci cascare.

E la loro parola,  la fanno dire a tutti.    Così diventa la parola di tutti.  E la tua non si sente più.  E la tua non ci sta più.   E non ci sta più Gesù.    Non ci cascare.

Si sono presi,   il Verbo di Dio.    La parola di Dio.  L’hanno fatta loro.   L’hanno cambiata. La hanno scambiata.  Ci hanno messo la loro parola.  Al posto di Dio.    Ma Gesù  è Dio.  E solo lui è il Verbo.    E nessuno lo può cambiare.    Sono solo loro,  che sono cambiati. Che si sono scambiati.   Che si sono venduti.  Che si sono svenduti.    A un’altra parola. Che non è Dio.     E sono rimasti senza  Dio.    Ancora. Ora.  Per sempre.

 

 

Gesù.

Gesù è il Verbo.     È Dio,  che si fa Parola.   Dio,  che si fa Persona.   Dio che parla. A te.  Dio che viene.  Da te.

 

In principio era il Verbo.      Era in principio.   Fin dal principio,  già ci stava.  Fin dal principio di tutte le cose,  già ci stava.     Prima  del principio di tutte le cose,  già ci stava.

E il Verbo era presso Dio.     Fin dal principio, stava presso Dio.   Il Figlio di Dio, stava alla destra del Padre.  Vicino al Padre. Accanto al Padre.  A fianco del Padre.   Con il Padre.

E il Verbo era Dio.         È  Dio.    Solo Dio,  ci sta fin dal principio.    Solo Dio lo può fare.     E sta alla destra del Padre.  Perché è Dio.    Solo Dio,  ci può stare.

Tutto è stato fatto per mezzo di lui.      Tutto è stato fatto dentro di lui.  Come una forma. Come un modello. Come un contenitore.   Dentro al quale è stato fatto tutto.   Senza di lui, non poteva entrarci nulla    Non poteva essere fatto nulla.    Manco tu.

E senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.      Dentro di lui,  ci sta tutto.  Ci sta tutto da sempre. Per sempre.     Dentro di lui,  è nato tutto.      Dentro di lui,  si è formato tutto. Dentro di lui,   trovi tutto.   Anche te.      E senza di lui,  non ci sta nulla.   Non esiste nulla. Manco tu.

 

E il verbo si fece carne.      Ecco  quel Verbo,  proprio lui,  si è fatto carne.   Il Figlio di Dio,  si è fatto carne.   Si è incarnato.  È entrato nella carne, nella umanità.    Ma è rimasto Dio.  Non ha perso la sua divinità.      È la sua carne,  che è diventata  divina.

E venne ad abitare in mezzo a noi.      Ecco  perché è venuto.    Per farti diventare divino,  in lui.    Per darti Dio, in lui.    Per farti sentire Dio, in lui.    Per riportarti a Dio, in lui.

 

Dio, nessuno lo ha mai visto.      Nessuno lo sa veramente,  chi è Dio.   Solo Dio  lo può sapere.     Nessuno lo ha mai visto Dio.    Solo Dio,  lo può vedere. .

Il Figlio unigenito che è Dio.      Solo il Figlio unigenito,    che sta con il Padre da sempre e per sempre,  lo sa.    . Solo lui lo sa.  Chi è Dio.    Lo sa,  perché è Dio.

Ed è nel seno del Padre.       Il Figlio lo sa,  perché sta nel Padre.    Perché è venuto  dal Padre.    Perché  è stato generato dal Padre.   È sceso dal Padre.  È disceso dal Padre. Perché è parte del Padre.   E sta nel suo seno.  Nel suo cuore.  In lui.   Da sempre. E per sempre.

È lui che lo ha rivelato.      Lo poteva rivelare, solo lui.   Lo poteva dire,  solo lui.    Che Dio è Padre.  Che Dio è  il Padre.   Che è il vero Dio. L’unico vero  Dio.   Con lui,  che è il Figlio. E con lo Spirito Santo,   che è l’  Amore che li unisce.

 

Ecco chi è venuto.     Non è solo  il Figlio.     Ma anche il Padre,  che lo ha mandato.  E lo Spirito Santo.

Ecco chi è venuto.    La Trinità.

 

 

 

 

 

 

 

È nato il Salvatore !

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città.  Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.  Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio. C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».  E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli  e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

 

“Non temete:  ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo:  oggi, nella città di Davide,  è nato per voi un Salvatore,  che è Cristo Signore”.                                        E a te,   chi ti salva ?

 

Loro.

Ti bloccano,   loro.      Ti incastrano, loro.   Ti incatenano, loro.  Ti calpestano, loro.   Per non farti scappare.    Figurati  salvare.

E hanno incastrato,  tutti.    E hanno inchiodato tutti.   E hanno calpestato tutti.   Così ti sembra normale.  Così ti sembra regolare.  Così non vuoi scappare.   Figurati salvare.

Lo hanno levato loro,  Gesù Salvatore.   Non lo vogliono Gesù Salvatore.    Non ci deve stare Gesù Salvatore.   Così nessuno ti può salvare, da loro.  Così nessuno ti può liberare, di loro.    Ma Gesù è Dio.   È Dio che ti salva.     E nessuno lo può levare.   Sono solo loro, che sono incatenati. Che sono inchiodati. Che sono schiacciati.  Dal loro falso dio.    E non si possono liberare da soli. Senza il vero Dio.     Ancora. Ora.  Per sempre.

 

 

Gesù.

Il Salvatore ci sta.   Il Salvatore ce l’hai.    Il Salvatore più grande che c’è.  Di più non ci sta. È Dio.     E Gesù è Dio.  È Dio che salva.  Che ti salva.      Ancora. Ora.  Per sempre.

 

Non temete.       Non avere paura.    È finito il tempo della paura.   Lascia andare la paura. Lascia stare la paura.    Non ci sta più,  la paura.

Vi annuncio una grande gioia.     Ora  è il tempo della gioia.   È arrivata la gioia.   Entra la gioia.   Fai spazio alla gioia.  Lasciati riempire  della gioia.

È nato per voi un Salvatore.      Oggi. Ora. Adesso.    È nato il tuo Salvatore.   Quello che aspettavi.  Quello che sognavi.  Quello che speravi.     Ecco, ci sta.  È nato. È vivo. È vero. Lo vedi.

Che è Cristo Signore.      Non è uno qualsiasi. Quello che ti salva.  È la seconda Persona della Trinità.    È Dio in Persona.    È Dio vivo. È Dio vero.     Solo Dio,  ti salva davvero.

 

Troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia.   Non c’è posto per lui, nelle case dei ricchi.   Non ha a che fare,  con le case dei ricchi.   Non c’entra,  con i ricchi. Il suo posto,  è nella povertà.   È nella semplicità.  Nella tenerezza.  Nella umiltà.  Nella delicatezza.  Nell’essenza.     Li, lo trovi Dio.   Li, ci sta Dio.    Li, nasce Dio.

E subito apparve con l’angelo  una moltitudine dell’esercito celeste  che lodava Dio. L’angelo ti fa vedere da dove è venuto,  quel bambino.   Dal cielo.    Si apre il cielo. Si spalanca il cielo.   Si inginocchia  il cielo.    Davanti  al suo Signore.

Gloria a Dio nel più alto dei cieli   e sulla terra pace agli uomini.          Ecco,   chi è Gesù.     È il Figlio di Dio che scende dal cielo,  sulla terra.   Che apre le porte del cielo,  alla terra. Che porta il cielo,  sulla terra.    Che unisce il cielo, alla terra.    Che è il centro del cielo, e della terra.    E il cielo e la terra,  si ritrovano in lui.

 

E il cielo e la terra,   cantano a Dio,  insieme.     E il cielo e la terra,   lodano Dio,  insieme. E il cielo e  la terra,  rendono gloria a Dio,   insieme.

E anche tu.    Insieme  a loro.