Ciò che possiedi

In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede». Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».

 

 

 

Il vestito più bello, la macchina più bella, la casa più bella.  Di più.  Più degli altri. Sempre di più. Tanto. Tutto.   A qualunque costo, ad ogni costo. Costi quello che costi. Anche se ti costa il cuore, l’anima, il fratello.

Assorbi, divori le cose,  ma sono loro che assorbono e divorano te.  Prendi le cose,  ma sono loro che prendono te.  Possiedi le cose,  ma sono loro che possiedono te.  Consumi le cose,  ma sono loro che consumano te.  Diventi come loro.   Vali, solo se hai.  Vali, quando hai.  Vali, quanto hai.

Come il ricco, ti sembra di aver riempito, arricchito, salvato la tua anima.  Invece l’hai  impoverita, umiliata, ferita, venduta, perduta.

Come il ricco, ti sembra di possedere tutto, di non avere più bisogno di niente.  Invece non possiedi nulla. Non è tua l’aria che respiri, la luce, il calore, i colori, la vita. Tutto ti è stato donato.

L’unica cosa che possiedi veramente è il tuo dolore, è la tua fragilità, la tua precarietà, la povertà,  l’errore, la debolezza.  Questa è l’unica cosa che ti appartiene veramente,  che è solo tua.   Che puoi donare a Dio, che ti apre a  Lui e ti porta a  Lui.

In Lui, nel suo cuore,  trovi la tua ricchezza, il tuo tesoro, il tuo tutto.  Lui è il tuo granaio senza fine,  nel quale la tua anima si può nutrire, riposare, fortificare, salvare.

Quando vivi nel suo cuore,  puoi  vedere gli altri con gli occhi di Dio.  Sono tuoi fratelli nella povertà, nella fragilità, nella precarietà, nel dolore, nella debolezza. Puoi condividerla con loro, puoi viverla con loro.  Allora diventa  forza, potenza, ricchezza, unità, solidarietà, condivisione, fratellanza, uguaglianza,  amore vero, pace vera.

È l’unico tesoro che conta, è l’unico tesoro che rimane, è l’unico tesoro che vale.  È l’unico tesoro veramente tuo.  Lo hai  cercato, voluto, riposto in Dio.  Li lo troverai. Lì ti aspetta.

E  vivrai  in Dio,  ora e per l’eternità.

 

 

 

 

 

Amatevi gli uni, gli altri

Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.  Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.  Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».

 

 

Non ce la fai ad amare l’altro  come Gesù ti ha amato,  con le tue sole forze.  Non ce la fai.  Ti succede come Giuda.   Stai con il fratello perché ti serve,  perché ne hai bisogno.  Stai con lui per  fargli condividere il tuo progetto,  per usarlo,  per impostarlo,  per condizionarlo.  Stai con lui solo se fa parte del tuo progetto.   Quando non sta più con te,  quando non è più come te,  quando non è più per te,   lo rifiuti,  lo neghi e lo rinneghi.

Lo baci come Giuda.  Sembra che lo ami, sembra che lo adori.  Sembra  che lo osanni.  Ma nel tuo cuore lo condanni  e lo hai già venduto,  lo hai già punito,  lo hai già consegnato ai carnefici.  Amore come possesso, come uso,  come abuso.  Amore come ipocrisia,  come falsità,  come convenienza,  amore come apparenza.  Questo non è l’amore.

Per amare l’altro,  è prima necessario che Giuda, se ne vada.  Giuda deve uscire.  Deve  uscire  questo modo di pensare,  questo modo di amare,  questo modo di possedere.   Questo modo di avere.   Questo modo di tradire.

Quando Giuda se ne va ,  può iniziare la salvezza in te.  Gesù può essere messo al centro.  Può essere glorificato.  E in Gesù viene glorificato il Padre e il Padre glorifica il Figlio . Dio si manifesta  nella sua completezza,  nel Figlio e nel Padre e nell’Amore che li unisce, nello Spirito Santo.

Ecco,  come si fa ad amare l’altro  come Gesù ci ha amato.   Ci riesci solo in un modo. Quando Gesù  è entrato con il suo corpo glorificato nella tua vita,  quando tu gli rendi gloria,  quando tu lo canti,  quando tu lo  osanni,  quando tu lo  ami,  allora il Figlio, il Padre  e lo Spirito Santo verranno in te.  Lo Spirito Santo,  l’Amore in persona,  l’amore che unisce il Figlio con il Padre,  verrà in te.

Solo  con quell’amore  riesci  ad amare l’altro veramente,  come  ti  ha amato  Dio.  Solo in quell’amore,  riesci ad amare l’altro veramente.  Solo quell’amore viene  sentito  dall’altro,  lo  risana, lo consola.  Solo quell’amore guarisce,  ripara, unisce.  Ripara  le ferite,  le divisioni.  Ricongiunge le parti separate,  rifiutate,  isolate,  nascoste,  perdute,  negate, nell’altro e in te stesso.

Solo quell’amore  ti unisce al fratello.  Solo quello,  diventa cura, custodia, protezione, guida, condivisione, unione.

Quell’unione nella Trinità, con la Trinità, attraverso la Trinità,  passa.  Solo quella,  passa.  Solo quella, annuncia il Signore.

Solo allora Lo riconosceranno.  Solo allora riconosceranno anche te  come suo discepolo.  Come  suo testimone.  Come  suo figlio.

 

 

 

Battesimo di Gesù

Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

 

 

Gesù non è solo  un uomo. Non è un semplice uomo.   È Dio.  Lo dice, lo afferma, lo conferma, Dio in persona. Quale migliore testimone?  Quale testimone più attendibile?  Quale garanzia migliore?  Quale prova più grande?   I cieli si aprono e il Padre lo riconosce e lo annuncia a tutti. Questo  è il Figlio mio. Figlio di Dio. È parte di Dio.  Fa parte della  Trinità di Dio.

È l’Amato. Il Padre è Colui che ama e il Figlio è l’Amato e lo Spirito Santo è l’Amore che li unisce.  È la manifestazione della Trinità,  del mistero dell’amore.

L’amore umano è l’esperienza più forte,  ma per capirlo, per viverlo nella pienezza, bisogna sperimentarlo in Dio,  nel quale è nato,  dal  quale viene,  nel quale si alimenta.  In  Dio, l’amore ritornato, riprende vita, colore, odore, sapore, senso.  In Dio, l’amore ritrova  le proprie radici, il proprio fine, il proprio scopo.

Dio si compiace nel Figlio. Gioisce per lui, esulta con lui, si ritrova in lui.  Se assomigli a Gesù, se vivi in lui, per lui e con lui,  se fai come lui, se sei come lui, se diventi parte di lui,  allora diventi parte anche tu di questo mistero.

Si apriranno i cieli e scenderà su di te lo Spirito Santo. La voce del  Padre scenderà dal cielo e ti chiamerà figlio.  Sarai l’amato.  E segnerà  il tuo cuore, porrà sul tuo cuore il suo segno, la sua approvazione,  il suo compiacimento. Sarà soddisfatto di te, perché è avvenuta in te, si è fatta in te, la sua volontà.

E  ti  colmerà della sua gioia.

 

 

 

Chi è Dio?

 

 

 

 

Poiché Dio è qualcosa di qualitativamente diverso da noi, possiamo conoscerlo soltanto,  se lui si manifesta,   se si rivela a noi.

Nelle Sacre Scritture,  Dio si è rivelato attraverso i profeti,  e attraverso il Figlio.  E il  Figlio di Dio,   ce lo ha fatto conoscere.    Si è manifestato come:

 

–          “L’Alfa e l’Omega”  L’Onnipotente.

“Io sono l’Alfa e l’Omega, dice il Signore Dio, Colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente:” (Ap.1).  “Io sono l’Alfa e l’Omega, il Primo e l’Ultimo, il principio e la fine.” (Ap. 22, 13).  E’  l’Essere totale, primo, assoluto, infinito, illimitato, universale, eterno, immutabile.    È  l’Onnipotente =  può tutto.

 

–          “Io sono Colui che sono”.

Dio disse a Mosè: “Io sono Colui che sono!” (Es 3,14-15).  Gesù rispose loro«In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono”. (Gv. 8,58). Dio è  Colui che è, in sé e per sé, pura essenza.   L’Essenza senza tempo = Eterna.

Non è un essere amorfo, un’energia eterea, un qualcosa che è dappertutto in modo impersonale, senza volto, senza voce, senza volontà,  come in altre religioni.

E’ un “Io sono”.   Dio  si manifesta come  un Dio vivo,  che vuole, sceglie, ama, chiama, parla, agisce.  E’ Colui che  sceglie di  creare l’uomo  per entrare  in una relazione con lui. È Colui che vuole  una relazione  personale   con lui,  viva e vera,  e aspetta  che  lo riconosca, lo scelga liberamente e lo ami anche lui.

È Colui che sigilla  la relazione  con una Alleanza, un patto sacro,  che  eleva l’uomo a una dignità divina.  E’ Colui che la santifica  con la vita stessa del Figlio suo.

Che è vero tutto ciò lo conferma una predisposizione innata in noi alla relazione. Abbiamo bisogno del rapporto, di qualcuno che ci accetti, che ci ascolti,  che ci risponda. Non possiamo farne a meno.

Noi siamo stati creati ad immagine di Dio,  per incontrarci con Lui.

 

–          Creatore.   

“Io sono il primo e l’ultimo “. (Ap. 1).  Dio è il  principio. Ha creato dal nulla  tutte le cose, per la Sua volontà furono create, per il Suo volere sussistono. Lui ci ha fatto e noi siamo suoi.

 

–        Il Vivente. 

“Io sono  il Vivente”. (Ap. 1).).  «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». Mt 16,16.  Dio  è il Vivente in assoluto.  Ha in sé la vita.  E’ lui la vita.   E’ lui che dà la vita.

 

–          Padre.

Dio è l’origine di ogni uomo.  È Dio il primo Padre, originario, autentico, eterno di ogni uomo.  Ci ha scelto  prima della creazione del mondo (cfr Ef 1,3-6), ci ha resi realmente suoi figli in Gesù (cfr 1Gv 3,1).   E’ il Padre nostro rivelato da Gesù.

 

–          Trinità.

Un unico Dio in tre Persone. Questo è un mistero per la mente umana perché Dio non segue le leggi della logica. Lui è  Altro da questo.

Può aiutarci l’immagine del triangolo. Tre angoli distinti che formano un  solo triangolo. Tre Persone distinte, un solo e unico Dio.  Altra immagine di una testa con tre facce o volti. Ogni volto è una persona distinta, che appartiene allo stesso capo.  Tre persone  distinte,  in  un’ unico  Dio.  Un’ unica sostanza,  una unica essenza. Un solo Dio.

  • Il Padre.  Creatore e Signore  del cielo e della terra  e di  tutte le cose visibili e invisibili.
  • Il Figlio.    Il Figlio di Dio.  Generato e non creato. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui.   Incarnato, morto e risorto,  e glorificato.  Siede alla destra del Padre.
  • Lo Spirito Santo.  Lo Spirito di Dio.     Raffigurato come: colomba o nube o  vento,     o fuoco.  Perché è del cielo.      Ma è una Persona, come il Padre e il Figlio.   Con il Padre e il Figlio.    È la terza Persona della Trinità.

 

–          Amore.

Dio è Amore.

  •  È  l’ Amore che si dona,  nel Padre.
  •  È   l’ Amore che si offre,   nel Figlio.
  •  È  l’ essenza  dell’ Amore,  nello Spirito Santo,  che procede dal Padre e dal Figlio, che scorre tra di loro.

L’ Amore  per sua natura,  esce da se stesso per donarsi all’oggetto a    mato.  Per donarsi  anche alla sua creatura.  Per farla partecipare della sua vita.

È l’  Amore totale, assoluto, infinito, gratuito, fedele, eterno.  È l’Amore che  lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina. Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato. Nella fatica riposo, nella calura riparo, nel pianto, conforto. Consolatore perfetto, ospite dolce dell’anima, dolcissimo sollievo. Padre dei poveri, datore dei doni, luce dei cuori.

 

–          Salvatore.

Dio non ci ha lasciato in balia della nostra limitatezza, precarietà, piccolezza. Non ha abbandonato l’opera delle sue mani.

È venuto a salvarci. È venuto a liberarci dalle catene che abbiamo dentro di noi,  che ci legano agli idoli falsi e vuoti. A liberarci dalla schiavitù, che ci procuriamo da soli quando ci sottomettiamo agli altri e ci vendiamo l’anima.  Ad aprire le nostre prigioni dove ci siamo rinchiusi per paura di sbagliare, di scegliere, di esserci.

È venuto a salvarci dalle tenebre del male che fanno morire il cuore e lo spirito. È venuto a prendere  il nostro male, la nostra morte su di sé per vincerla per sempre e farci risorgere con lui.

È venuto a farci risorgere dai nostri sepolcri. A riaprirci le porte del cielo,  per ricongiungere la terra con il cielo.  E  riportarci al Padre.

  •   Il  Padre ha voluto  la salvezza,
  •   il  Figlio l’ha realizzata,
  •   lo  Spirito Santo  la  rivela e la passa.