La Trinità

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In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.  Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.  Gesù si avvicinò e disse loro:  «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

 

 

 

Tre Persone, un unico Dio.   Non è una somma:    1 + 1 + 1 =  3.    Ma è : 1 x 1 x 1 = 1.  Ogni persona è per.   È per l’altro.

Come l’amore,  è per.  Non esiste senza l’altro.   Il Padre che ama,  il Figlio che è l’amato, e lo Spirito Santo,  che è l’amore che li unisce.   È un abbraccio di amore.

Che continua ad essere per,  anche al di fuori di sé.   Il Padre per amore,  ti dona il Figlio.  Il Figlio,  ti dona la sua vita,  per salvarti.   Lo Spirito Santo viene,  per santificarti.

La Trinità è la casa di Dio,  se ci sei dentro,  sei salvo, sei a casa .  È la famiglia di Dio.  Se ne fai parte, sei salvo,  sei figlio di Dio.

E,   come un carattere ereditario, come un marchio di famiglia,   anche tu diventi,  per.   Per il Padre  e  per il Figlio,  nello Spirito Santo.

Diventi per,  anche per l’altro.  E ti apri all’altro. E non puoi più vivere senza l’altro.

Porti agli  altri  uomini,  la Trinità.   E con loro diventi,  l’abbraccio di Dio.  La casa di Dio.

La famiglia di Dio.

 

 

 

 

 

 

 

Padre

Chi è Dio.

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Padre.

       È la prima Persona,   della Trinità.

                 E il Padre nostro.    Il  Padre di tutti.     Perché lui, ha fatto tutte le cose.

            Tutti gli uomini sono i suoi figli.    E li abbraccia tutti.   E li ama tutti,  come figli.          Ha fatto tutti i papà e le mamme.      È il  Padre,  dei papà e delle mamme, e dei nonni.

                           È il primo Padre.    Quello che è venuto prima  di tutti i papà.                           È  il  Padre,  che c’è sempre.     Il  Padre che ti ama sempre,   che ti ascolta sempre.     E non ti lascia mai.

 

 

 “Io salgo al Padre mio e Padre vostro, mio Dio e Dio vostro”(Gv.20,17).  “Uno solo è il Padre vostro, quello del cielo.” (Mt.23,9). “Pregate così: Padre nostro che sei nei cieli.” (Mt.6,9).  Il Padre sa di quali cose avete bisogno (Mt. 6,8).

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                                                                        1°    ____________________________

  • Chi è il Padre più grande?                     2°    ___________________________

  Fai un elenco:                                                  3°   _____________________________

                                                                        4°  _____________________________

Ora pensaci.  Quello che hai scelto:

  • Quanti figli ha?                                                         
  • Quanto è grande,  la sua famiglia?
  • Dove sta?
  • Ci sta un padre prima di lui?                     
  • Sta dentro di te?   
  • E tu stai dentro di lui?

 

  • Prima scrivi la risposta da solo.
  • Poi con i tuoi compagni ne parlate insieme, e poi scrivete la risposta  per tutti.

Sul quaderno  del  catechismo,  fai un disegno libero,  di quello che hai capito.

 

 

 

Amate i vostri nemici

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In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:  «Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.  Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste». 

 

 

Occhio per occhio, dente per dente.  È il male che chiama il male, che vuole altro male.  Che si ripete, che si rinnova, che si prolunga nell’altro male.  È il male che fa altro male.  E ti incatena. E ti vince, e ti domina.  E ti possiede.

Guarda dalla parte di Dio Padre. Guarda il tutto con gli occhi di Dio Padre.

Il malvagio, chi  fa il male,  è stato vinto dal male. Dalla rabbia, dall’odio, dalla vendetta, dall’invidia, dall’ipocrisia.  E’ stato schiacciato, avvelenato, eroso, corroso, dal suo male. Ma  Dio lo ama ancora,  ama lui, non il male che fa.  Lo ama per poterlo salvare. Per poterlo recuperare, per poterlo liberare dal male che  sta distruggendo  lui e gli altri.

E ama anche te,  che sei stato colpito da quel male, sporcato, schiacciato, umiliato, da quel male. Sei come il Figlio, e  si aspetta che tu fai come il Figlio.

Si aspetta che tu non ci caschi. Che tu non ti fai prendere, non ti fai offendere, non ti fai vincere da quel male. Si aspetta che tu non cadi nel tranello. Non ci finisci dentro, non ti fai incastrare, non ti fai ingannare. Non ti fai incatenare.

Ti dona il Figlio  per farti spezzare quelle catene. Per essere più forte del male. Per vincere quel male.  Per non farlo diventare tuo. Per non farlo diventare parte di te e tu parte di lui. Per schiacciarlo, perché non ti faccia più male, e non ti faccia morire. Per vincere la morte che porta. Per farti risorgere.

Così perdoni il nemico. Così ami.  Doni Dio. Doni il Padre.  Fai vincere la persona su quello che fa e che ha fatto.  Ami la persona più di quello che fa e che ha fatto.  Solo questo, fa tornare indietro l’altro.  Solo questo, lo fa rinsavire.  Solo questo, lo fa trasalire. Solo questo, lo fa cambiare. Veramente.

Perdoni con Dio, con lo Spirito Santo.  Solo lui ci riesce. Solo  lui, lo sa fare veramente. È lui che ama l’altro, in te.  È lui che lo perdona, attraverso di te.  È lui che riempie il vuoto del suo cuore, verso di te.  Lascialo passare, in lui.

Allora diventi suo fratello.

E  figlio del Padre nostro  che è nei cieli.

 

 

 

 

 

La sacra famiglia

I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo». Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto ho chiamato mio figlio». Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino».  Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno».

 

 

Erode è tornato.  Erode uccide ancora.  Ci sono tanti modi per uccidere i bambini.  Abortirli, prima ancora di nascere, per eliminare un ostacolo.  Ucciderli, per prelevare gli organi.  Rapirli, per venderli  al miglior offerente.  Usarli come schiavi,  per costruire mattoni.  Usarli come soldati,  per uccidere altri bambini.  Usarli, abusarli,  confonderli,  plagiarli.

Programmarli,  riempirli di cose inutili, vane, vuote.  Riempirli fino all’orlo,  per non farci entrare altro. Spaventarli con la violenza,  terrorizzarli con il sadismo.  Violentarli con la sessualità imposta, sfrenata, perversa.

Come Erode,  chi scatena il male e la violenza contro i bambini, vuole uccidere Dio, il Figlio di Dio.  Uccide Dio nel profondo dell’animo, nelle sue radici, nella sua carne, nel suo futuro.

Come Giuseppe e Maria,  proteggi i tuoi figli dal male e dalla violenza.  Portali lontano, difendili, riparali.  Perché il male e la violenza,  ripetuta, continua, esibita, esaltata, glorificata,  cancella Dio nei loro cuori.  Prende il posto di Dio, nei loro cuori.  Brucia i loro cuori.  Li fa diventare insensibili,  indifferenti, passivi, amorfi. Senza vita. Morti.

Non ti stupire poi, se li vedi impassibili, inerti,  svuotati.  Sono diventati dipendenti, schiavi.  E solo Gesù bambino li può liberare da quelle catene, da quell’oscurità, da quelle tenebre, così spesse, intense, profonde.

Prendi  il tuo bambino e portalo da Gesù e mettilo tra Maria e Giuseppe e lascia che sia riscaldato, rivestito, custodito da loro.  Lascia che sia liberato, risanato, salvato, dal Figlio di Dio.

Metti la tua parte bambina, tra Maria e Giuseppe.  Falli diventare i tuoi genitori e Gesù tuo fratello.  Falli diventare la tua famiglia.  Metti la tua parte bambina in loro e con loro e falla difendere, proteggere, tutelare, custodire, benedire e santificare.

Come Maria e Giuseppe, al ritorno a Nazareth, falla vivere insieme a loro, nella semplicità, nell’umiltà, nella piccolezza, nella tenerezza, nell’amore di Dio.

Come Maria e Giuseppe, entra a far parte della famiglia di Dio,  con Dio Padre e  tutti i suoi figli.

 

 

 

 

 

Giuseppe e l’angelo

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”.  Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

 

 

Dio viene nella notte. Come Giuseppe, ti ritrovi nella notte. Non riesci a capire, non riesci a gestire, non sai che fare. Sei stato spiazzato. Il tuo progetto  preciso, sicuro, ordinato, è saltato, è sconvolto, è cambiato.  Era un progetto umano. Non contemplava Dio. Un Dio vivo, vero, il Figlio di Dio.

Come Giuseppe, non vivi la profezia. La venuta di Dio è qualcosa che riguarda gli altri, qualcosa che capita agli altri. Come lui, non pensi che può capitare a te. Che il Signore Dio, il Figlio di Dio, ha scelto proprio te, per entrare nel mondo, per salvare il mondo. Che è venuto proprio nella tua piccola storia, nella tua povera vita.

Come Giuseppe, alla luce della ragione, puoi essere tentato di rifiutarlo. Di ripudiarlo. Di allontanare Maria, che te lo porta. Di separartene, di andartene, di lasciarlo solo.

Ma Dio interviene. Manda il suo angelo. Sei stato scelto proprio tu. Non temere, sei entrato nel progetto di Dio. Ci sei dentro.  Ne fai parte. Non puoi andare via. Non puoi tirarti indietro.

Ti rivela che  il Figlio,  è generato dallo Spirito Santo. È il tuo Creatore. È il tuo Signore. Ti riguarda. È più intimo di un figlio. È più di un figlio. E ha bisogno di te.

Ti chiede il tuo si. Ti chiede di essere lo sposo di Maria che lo porta. Di unirti  al suo si. Di essere un unico si.  Un sì completo, integro, totale, universale, a Dio.

Ti chiede di fare il padre. Di prenderlo con te. Di farlo tuo, di farlo diventare parte di te. Di unirti a lui in modo definitivo. Di essere il  custode, il  tutore. Di presentarlo al mondo con il nome di Gesù, per annunciare chi è:  ‘Dio che salva’.

Come Giuseppe, destati dal sonno!  Svegliati!  Alzati  e parti.  Fai quello che ti chiede Dio. Sposa il mistero di Dio. Diventa il custode di quel mistero.

Ora la famiglia è completa.  Ora Gesù, può nascere.

 

 

 

Il prossimo

 

“Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».

 

Se  Dio  è per te il  Signore tuo  Dio, l’unico, il vero, il solo  Dio, se lo ami veramente con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le tue forze,  allora ti accorgi di far parte di un’unica famiglia. Un’unica grande famiglia,   in cui  quello che ti sta vicino, quello che è prossimo a te, il tuo prossimo, è un tuo  fratello.

Quello che ti sta vicino,  non è quindi un estraneo, uno sconosciuto, un fastidio, una persona inutile, scomoda, inopportuna. Non è uno che  ostacola  la tua vita, non è un pericolo per la tua vita, per la tua quiete, per la tua pace. È un tuo  fratello. È parte  della tua famiglia.  È carne della tua carne, anima della tua anima, spirito del tuo spirito. Non ne puoi fare a meno.

Se si comporta male, non lo rinnegare. Se si ammala, non lo lasciare, se si allontana, non lo abbandonare.

Se gli fanno del male, se lo insultano, lo odiano, lo violentano, lo hanno fatto a  una parte di te. Lo hanno fatto a te. Difendilo, come per riscattare una parte di te umiliata. Aiutalo, come per curare una parte di te ferita.  Amalo, come per consolare una parte di te  rifiutata.

Difendendo lui, difendi anche te stesso. Aiutando lui, aiuti anche te stesso.  Amando lui, ami anche te stesso.