Gli invitati alle nozze

Jacob Adriaensz Backer.
“La parabola dell’ospite indegno delle nozze”.

In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: Dite agli invitati: “Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali.
Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”.
Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».

 

 

“Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale”.

E tu, lo indossi?

 

Un re.       Il Re è  Dio Padre.    Il Re del cielo e della terra.  Il Signore del cielo e della terra.   Pure il tuo.

La festa di nozze.      Sono le tue nozze.      La tua unione,  con il Figlio di Dio.   Nel regno di Dio.

 

 

Scorse un uomo.        Sei tu.   Sei anche tu.   Sei proprio tu.

Non indossava.          Ma ci vai a modo tuo.  Ci porti il modo tuo.  Ci stai a modo tuo.     Non lo cambi  il modo tuo.

Non indossava.          Lo imponi a Dio,  il modo tuo.     Gli deve stare bene a Dio,  il modo tuo.    Si deve adattare Dio,  al modo tuo.

Non indossava.          E lo provochi Dio.     Indossi quello che lui non vuole.  Quello che non ci può stare.   Quello che non ci deve stare.

Non indossava.         Indossi il male.     Lo tieni per mano.  Lo tieni in mano.  Lo porti per mano.    Il male che hai fatto.

 

Non indossava..     Lo tieni stretto. Il male che hai fatto.   Non lo lasci. Non lo molli. Non ti stacchi.

Non indossava.      Ti ci attacchi. Al male che hai fatto.   Ti ci incolli. Ti ci aggrappi.    Sei una cosa sola.  Con il male che hai fatto.

Non indossava.      Gli deve stare bene a Dio.  Il male che hai fatto.    Deve stare zitto Dio.  Deve stare buono Dio.       Davanti al male che hai fatto.

Non indossava.      Lo fai diventare bene.  Il male che hai fatto.  Lo fai pari al bene. Lo fai uguale al bene. Lo fai bene.        Ma non è bene.  Il male che hai fatto.

 

L’abito nuziale.        E non lo metti  l’abito nuziale.    Non ti vesti di Cristo.  Non ti rivesti di Cristo.    Non ti serve Cristo.

L’abito nuziale.         E la tua anima, senza Cristo.    Non è pura.  Non è santa. Non è immacolata.   Come lui. In lui.

L’abito nuziale.         È quello che vede il Padre.  Appena entra.     È quello a cui guarda il Padre.    È quello che cerca il Padre.    Il Figlio suo in te.   E non lo vede in te.    E non ci sta in te.

Come sei entrato qui.      Come hai fatto ad entrare.   Senza il Figlio suo.  Che ci fai a quelle nozze,  senza il Figlio suo.     Come ci stai in quelle nozze.  Senza il Figlio suo.

Ammutolì.           Non ti importa proprio.  Non ti interessa proprio.  Manco lo senti. Manco gli rispondi.    Manco ci stai.

Ammutolì.           Ti sei fatto fuori tu.    Ti sei fatto fuori da solo.  Ti sei buttato fuori da solo.  Nelle tenebre.        Hai scelto le tenebre.  Non Dio.

 

 

Ma fai ancora in tempo.   Sei ancora in tempo.     A rivestirti di Cristo.  A far tornare pura la tua anima. A far tornare in vita alla tua anima.  A far risorgere la tua anima. In Cristo.

A mettergli il vestito delle nozze.

 

 

 

 

 

 

I vignaioli omicidi

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo, che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero.  Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?». Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo». E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”? Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».

 

 

“Ma i contadini, visto il figlio,  dissero tra loro:  “Costui è l’erede.  Su, uccidiamolo  e avremo noi la sua eredità!”   Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna  e lo uccisero.”

 

E tu,   che contadino  sei ?

La vigna,  non è la tua.      È la sua.  È di Dio.      A te  l’ha data in affitto.

 

La diede in affitto.          Ma tu.     Accecato dall’ invidia.      Gliela hai strappata.   Gliela hai rubata.   Gliela hai depredata.       La sua vigna.

La diede in affitto.         Accecato dall’invidia.      Gliela hai calpestata.   L’hai frantumata.  L’hai sfracellata.    La hai polverizzata.      La sua vigna.

La diede in affitto.          L’hai sporcata.     La hai marcita.   La hai ammuffita.      La  hai imputridita.     La sua vigna.

La diede in affitto.         L’hai devastata.   L’hai deturpata.   L’hai sfregiata.  L’hai sfigurata.

La diede in affitto.         L’hai depravata.   L’hai dissacrata.   La hai profanata.      La sua vigna.

 

Mandò i suoi servi.          Nessuno lo deve vedere.    Nessuno lo deve sapere.  Nessuno lo deve capire.      Nessuno lo deve dire.

Uno lo bastonarono.        Se uno lo fa.      Lo schiacci.  Lo atterri.  Lo abbassi.     Lo abbatti.    Con il tuo male.

Un altro lo uccisero.        Se uno lo fa.      Lo butti fuori.  Lo cacci fuori.  Lo metti fuori.    Lo fai fuori.

Un altro lo lapidarono.     Se uno lo fa.      Gli tiri  le pietre.      Lo colpisci con le   tue pietre.   Lo soffochi con le tue pietre.       Lo fai crollare.  Sotto le tue pietre.

 

 

Mandò loro il proprio figlio.        Sei li.    Accecato dall’odio.    È odio.  Sei odio.    Odio contro Dio.    E contro il Figlio di Dio.

Su uccidiamolo.     Sei li.    A far fuori. Il Figlio di Dio.    Per far fuori. Il Figlio di Dio. E fai fuori,  il Figlio di Dio.

Su uccidiamolo.     Lo levi.   Lo tagli.  Lo togli.      Non ne parli.   Lo fai sparire.     Lo fai scomparire.  Lo fai svanire.     E non c’è più.

E avremo noi la sua eredità.          E ti metti  al posto suo.   Ti prendi il posto suo. È il posto suo,  che vuoi.       E ti fai, lui.   E ti fai Dio.    Ma non sei lui.  E non sei Dio.

 

La pietra d’angolo.       Hai scartato Gesù.    Ma lui è la pietra d’angolo.  Su cui poggia tutto.  Pure tu.      E ti sei scartato solo tu.

La pietra d’angolo.       Su quella pietra,  poggia la vigna.   Da quella pietra riparte. Da quella pietra risorge.

 

La sua vigna.

 

 

 

 

 

Chi dei due

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».

 

 

“Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”.  Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”.  Ma poi si pentì e vi andò.  Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose:   “Sì, signore”. Ma non vi andò.  Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?”

E tu,   quale dei due,  sei ?

 

Il primo.           Dici di no.  Dici di no a Dio.       Non ti va.  Non te ne va.  Non hai voglia.    Non ci sta la voglia.      Non vuoi Dio.

Poi si pentì.       Ma poi.  Dici di si.   Dici di si a Dio.      Conta Dio.  Più di te.     Vuoi Dio. Più di te.      Vuoi la volontà di Dio.  Più della tua.     E lo fai.

Il secondo.       Dici di si.    Tanto che gli fa.  Tanto non ti va.  Tanto non lo sa.  Tanto non lo vede.  Tanto non ci sta.    Tanto che ne sa.

Non vi andò.     Ma dici di no.  Dici di no a Dio.  Dici di no con i fatti.     Non lo fai.  Non lo vuoi.  E non ci vai.       Non ci vai proprio.   Non ci pensi proprio.   A Dio.

 

 

Pubblicani e prostitute.       Hai detto no.  Hai detto di no a Dio.   Lo hai lasciato. Lo hai abbandonato.  Lo hai rifiutato.  Lo hai negato.     Lo hai tradito.     E ti sei dato a un altro Dio.

Gli hanno creduto.      Ma poi… Poi hai capito.    Che ti sei tradito tu.    E hai detto il tuo si.  Lo hai gridato il tuo si.   Lo hai urlato il tuo si.     A Dio.

Gli hanno creduto.      E hai cambiato.   E hai girato.  E hai svoltato.   E sei tornato a Dio.    Lo hai fatto. 

Vi passano avanti.         Ora Dio,  lo vuoi di più.   Conta di più.   Ci sta di più.   E la fai di più.  La volontà di Dio.       E sei di più.  Vicino a Dio.

 

Voi al contrario.       Era un si.  Sembrava un si.   Ci stavi subito. Ci stavi da subito. Ci stavi prima. Ci sta dapprima.    Ci stavi dentro.

Avete visto queste cose.     Ma non ci stavi davvero.   Non ci stavi intero.  Non ci stavi sicuro.  In Dio.      Ci stavi per finta.  Lo hai fatto per finta.    Era una finta.

Non vi siete nemmeno pentiti.      La vera prostituta,  sei tu.     Quella che non si pente.   Quella che non ci sente.   Quella che non vuole.

Non vi siete nemmeno pentiti.      La vera prostituta sei tu.    Quella che non li lascia. I suoi amanti.    Quella che non si stacca.  Quella che non si distacca.  Quella che non si sposta.     Dai suoi amanti.

Non vi siete nemmeno pentiti.      La vera prostituta sei tu.    Quella che si fonde. Quella che si confonde.  Con i suoi amanti.      Quella che si fa,  una cosa sola.  Con i suoi amanti.

Non vi siete nemmeno pentiti.      La vera prostituta sei tu.   Quella che non torna. Quella che non ritorna.    Quello che non ci pensa nemmeno a tornare.   Dal suo Dio.

 

Così da credergli.      Così,   non ce la fai a credere.   Non ce la fai a vedere Dio. Non ce la fai a sentire Dio.    Non ce la fai a volere Dio.

E non la fai.    La volontà di Dio.

 

 

 

 

 

 

Lavoratori per la vigna

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:  «Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò”. Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”. Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”. Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e dai loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”.  Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”. Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».

 

“Mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”… Così gli ultimi saranno i primi e i primi, gli ultimi”.

E tu,    quale degli operai,  sei ?

 

 

Il padrone di casa.      Il padrone di casa è Dio.  È il Signore.    E l’operaio sei tu. Anche tu. Proprio tu.

Uscì all’alba.          Sei pronto subito.    Ci stai subito.  Ti trova subito.   Dici di si, subito.      E ti porta subito. Nella sua vigna.

Uscì di nuovo a mezzogiorno.          Ti ci è voluto un po’.    Ci hai messo un po’.   Ti trova dopo un po’.       Ma dici di si.  E ti porta nella sua vigna.

Alle cinque.         Ci hai messo tanto.   Ti ci è voluto tanto.   Quasi alla fine.  Prima della fine.  Ma alla fine, ti ha trovato.     E dici di si.     E ti porta nella sua vigna.

 

Dai loro la paga.       La paga. La ricompensa.   È Dio. È Dio stesso.   È il si di Dio. Al tuo si.

Quelli delle cinque.       Lo capisci subito, che è di più.   Che ci sta qualcosa di più. Di più di te.  Di più del tuo cuore.        Che ci sta un cuore senza misura.    Il cuore di Dio.

 

Quando arrivarono i primi.            Hai gli occhi incollati.     A quello che ti spetta.   A quanto ti spetta.   Al perché ti spetta.        Non a Dio.

Pensavano che avrebbero ricevuto di più.        Hai gli occhi incollati.     A quello che te ne viene.     Se te ne viene di più,  o di meno.     Se hai di più,  o di meno.   Se è di più,  o di meno.         Non a Dio.

Mormoravano contro il padrone.       Hai fatto di più.  Hai dato di più.  Ci hai messo di più.   Ti deve dare di più.       La misura sei tu.    Non Dio.

Mormoravano contro il padrone.        Se non ti da di più.   Gli chiedi conto.  Ti deve dare conto.     Deve rendere conto a te.  Dio.   Non tu, a lui..       Conti più di Dio.

 

 

Gli ultimi.         Lo hanno capito  che era Dio.  Che ci stava Dio.   Lo hanno sentito  il cuore di Dio.     E il loro si.   È  un si vero, totale, intero.  A Dio.     E sono i primi.

Quelli primi.     Non lo hanno capito.    Che era Dio. Che ci stava Dio.    E si sono ribellati a Dio.      E il loro si.   È diventato un no. Un no a Dio.      E sono gli ultimi.

 

Così gli ultimi saranno i primi,  e primi, gli ultimi.

 

 

 

 

 

Servo malvagio.

In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette. Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito. Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito. Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto.   Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».

 

 

“Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché mi hai pregato.  Non dovevi anche tu avere pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”

La pietà,  è di Dio.   Viene da Dio.   È Dio.     Solo lui ce l’ha.   Solo lui te la da.     La pietà.

E tu,   hai pietà ?

 

Un tale.       Il tale sei tu.  Sei anche tu.  Sei proprio tu.    Davanti a Dio.

Gli doveva diecimila talenti.        Ti sei fatto il Signore,  tu.    Il Signore di Dio.  Il Signore dell’altro.      Ti sei fatto il padrone tu, di Dio.   Il padrone dell’altro.

Gli doveva diecimila talenti.          Ti sei messo sotto i piedi,  Dio.    Hai calpestato Dio.   Ti sei messo sotto i piedi l’altro.  Hai calpestato l’altro.     Il debito ce l’hai tu.   Con Dio.

Non era in grado di restituire.       Quel debito tu,  manco lo vedi.  Manco lo pensi. Manco lo sai.     Manco ci sta,  per te.    Figurati restituire.

Lo supplicava.      Lo supplichi con la voce.   Non con il cuore.  Non ci sta il cuore.  Non ci metti il cuore.    Non hai più cuore.

Ebbe compassione.      Ma Dio,  il cuore ce lo mette.   Dio il cuore ce l’ha.  Il cuore di Dio,  ci sta.     E ci sta la pietà.   La pietà di Dio.

Gli condonò il debito.         Il tuo debito,  te lo condona.      Te lo dona, con te.      Te lo perdona.     Te lo dona,  per te.

 

Trovò uno.        Ecco uno come te.  Ecco uno per te.     Così lo vedi,   se la pietà  sta in te.

Lo prese per il collo.         Ci sta la rabbia.   Ti prende la rabbia. Ti porta la rabbia.   È rabbia.     Altro che pietà.

Lo prese per il collo.         Conta di più la rabbia. Di lui.    Vince la rabbia. Su di lui.  Hai scelto la rabbia.   Non lui.

Lo prese per il collo.         Ti sei preso per il collo,  tu.      La rabbia,  ti tiene per il collo.   Ti stringe al collo.        E non ti lascia più.

Lo soffocava.       Hai soffocato la pietà di Dio. In te.    Hai soffocato il cuore di Dio. In te.     Hai soffocato Dio.  In te.

 

 

Servo malvagio.      Ci sta il male, in te.    Comanda il male.    Fai quello che vuole il male.    Fai,  quello che fa il male.    Fai male.

Non dovevi anche tu avere pietà.       La pietà te l’ha data.    Per darla a un altro. Per passarla a un altro.        Per perdonare.   Per donare a un altro.

Così come io ho avuto pietà di te.       Non hai fatto passare,  la pietà di Dio.  Non hai fatto passare,  il cuore di Dio.     Non hai fatto passare Dio.    Hai tradito Dio. Un’altra volta.

 

Il Padre mio celeste.        Se ci metti il cuore.   Se lo preghi con il cuore.   Lo senti il suo cuore.  Che è un cuore di Padre.       E lo ami come un figlio.

Ciascuno il proprio fratello.      Se ci metti il cuore.    Lo senti che nel suo cuore.  Ci sta l’altro.   Ci sta pure l’altro.  Con te.       E lo ami come un fratello.

E ce la fai,   a perdonare.

 

 

 

 

 

 

Non pensi secondo Dio

In quel tempo, Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».  Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita? Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni».

 

Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: “Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai”. Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: “Va dietro a me, Satana! Mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!”.

E tu,   pensi secondo Dio ?

Conta Dio.   Più di tutto.    Conta quello che vuole il Padre.   Quello per cui ti ha mandato.  Quello per cui sei venuto.   Quello per cui ti ha voluto.     Più di tutto.

 

 

Dio non voglia.          Lo sai tu.  Quello che vuole Dio.     Lo dici tu.  Lo pensi tu.    Dio non lo vuole.       Dio non la vuole la croce.     Non ci deve stare la croce.

Dio non voglia.       La devi levare,  la croce.    Non la devi volere.   Non la devi pensare.     Te la devi scordare. La croce.

Questo non ti accadrà mai.     Non ci devi andare sulla croce.   Non ci devi stare. Non ci devi salire.

Questo non ti accadrà mai.           Se non lo fai.   Ti ci levo io.     Lo faccio io.    Ti ci porto via io.     Dalla croce.         E non ci sta più la croce.

 

Va dietro a me, Satana!       È Satana che non vuole.   È Satana che non lo vuole.   È Satana che non la vuole.  La croce.

Va dietro a me, Satana!          Perché Satana lo sa,    che fa la croce.     Lo vince.    Lo fa fuori.   Lo mette fuori.       E non ci sta più il male.

Va dietro a me, Satana!         Va via,  Satana.       Va via,  da me.     Va  indietro. Ritirati.   Ritirati da me.       Staccati da me.  Distaccati da me.      Torna indietro.   Torna al tuo posto. 

 

 

Non pensi secondo Dio.       Non ci sta prima Dio.   Dentro di te.      Non lo metti prima Dio.  Dentro di te.       Dio, non è Dio.  Dentro di te.

Non pensi secondo Dio.       Pensi a un altro.  Più di Dio.     Ci metti  un altro.  Al posto di Dio.      Pensi ad altro.    Non a Dio.

Ma secondo gli uomini.        Pensi,  quello che pensano gli uomini.   Pensi, come pensano gli uomini.      Pensi,  quello che vogliono gli uomini.      Non Dio.

Ma secondo gli uomini.       Conta quello che dicono gli uomini.   Quello che hanno gli uomini.   Quello che ti danno gli uomini.       Non Dio.

Ma secondo gli uomini.         Conta se sei di più.    Se hai di più.   Se sei il più.    Tra gli uomini.      Non Dio.

Ma secondo gli uomini.       Se sei in croce poi…     Sei uno che non ha capito.  Che non ha potuto.  Che non è riuscito.       Secondo  loro.

 

Tu mi sei di scandalo.            Lo scandalo sei tu.      Che pensi come un altro.    Che non è Dio.    Che è contro Dio.     E non vuole la croce di Dio.

Tu mi sei di scandalo.         Lo scandalo sei tu.     Che te ne sei andato via da Dio.  Che hai lasciato Dio.   Che ti sei staccato da Dio.

Tu mi sei di scandalo.       Lo scandalo sei tu.      Che vuoi portare via pure Gesù. Da Dio.     Che vuoi staccare pure Gesù. Da Dio.   Che vuoi tirare via pure Gesù. Da Dio.

Tu mi sei di scandalo.       Lo scandalo sei tu.   Che vuoi levare la croce a Gesù.  Che vuoi staccare la croce, da Gesù.    Che vuoi strappare la croce.  A Gesù.

 

 

Rinneghi se stesso.         Rinneghi il male. Che ci sta in te.        Dici al male,  che sta in te:     “Staccati.  Distaccati da me.      Vai via.  Vai via da me.    Vai indietro.   Ritirati da me.  

Prendi la tua croce.           E la prendi  la tua croce.  Come Gesù.    È il segno.    Che hai scelto Dio.  Più di tutto.        Ed entri nella croce di Gesù.       E  lo sai,   cosa è.  E lo senti, cosa è.    E lo provi, cosa è.     Quella croce di Gesù.

È   la  risurrezione.  

 

 

 

 

 

 

Chi dite che io sia

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.

 

“Disse loro:  “Ma voi, chi dite che io sia?”  Rispose Simon Pietro: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”.

Gesù  lo chiede anche a te.       E tu,   chi dici che io sia ?

 

La gente.         Non viene dalla gente.   Non te l’aspettare dalla gente.   Non lo fa la gente.      Non lo sa la gente.  Chi è Gesù.

La gente.        Lo vede come un uomo.  Lo pensa come un uomo.   Lo vuole come un uomo.      Lo fa un uomo.  Solo un uomo.   Come loro.      Non lo sa la gente.  Chi è Gesù.

Tu.                  Non viene da te.    Non sta in te.   Non ce l’hai tu.  Non lo fai tu.  Non sei tu.      Non lo sai tu.  Chi è Gesù.

 

Ma il Padre mio.           Ecco chi ce l’ha.   Ecco dove sta.  Ecco dove lo trovi.   Ecco chi te lo dice.      Ecco chi lo sa.  Chi è Gesù.

Te lo ha rivelato.          Ecco da dove viene.  Da dove scende.  Chi te lo passa.  Chi te lo porta.       Ecco,  chi te lo da.   Il Padre.

Te lo ha rivelato.          Ecco chi te lo svela.   Chi te lo rivela.   Chi te lo fa capire.  Chi te lo fa sentire.    Te lo fa provare.  Chi è Gesù.         Ecco  chi ti ci fa stare.  In Gesù.

 

Tu sei il Cristo.          La salvezza.    La cerchi. La speri.  La implori.   Ma la cerchi da un’altra parte.   Te l’aspetti da un’altra parte.        E non viene da quella parte.

Tu sei il Cristo.          Ecco da dove viene.   Ecco dove cercare.  Ecco dove la puoi trovare.        Il Padre te la manda.  Il Padre te la da.   Il Padre lo sa.  Il Padre lo fa.

Il Figlio di Dio.         Ci voleva Dio.    Non è un uomo.  Non è solo un uomo.   Gesù.     È Dio.   È il Figlio di Dio.       In lui e con lui ci sta il Padre.   E lo Spirito Santo.     È la Trinità,  che ti viene a salvare.

 

Del Dio vivente.       Dio.    Non è un oggetto.   Non è un’idea.   Non è un pensiero. Senza vita.      È il Dio vivente.    Il  Dio che è vivo da sempre.     Dio vivo.  L’unico Dio  vero e vivo.  Da sempre.

E Gesù è il Figlio di Dio.    È Dio  come lui.

Ecco chi è Gesù.

 

 

 

 

 

 

 

Le briciole

In quel tempo, partito di là, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne. Ed ecco una donna Cananèa, che veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola. Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele». Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». «È vero, Signore – disse la donna –, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni». Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita.

 

“È vero, Signore – disse la donna -,  eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni”.

E tu,   che fai  con le briciole ?

Ti nutri  con le briciole di Dio.     Vengono  dalla mensa di Dio.   Vengono da Dio.    E  non sono briciole.

 

Non è bene prendere il pane dei figli e gettarono ai cagnolini.        Sembra  che non ti considera.      Ma ti ha dato una dritta.  Ti ha dato lo spunto.     Per la tua professione di fede.

Non è bene prendere il pane dei figli e gettarono ai cagnolini.       Vediamo da che parte ti metti.   Che posto prendi.   Da che parte stai.      Se sta in alto. O in basso. Se stai al pari di Dio, al posto di Dio.   O sei piccolo.        Davanti a Dio.  Alla mensa di Dio.

Eppure i cagnolini.      Ti metti in basso.  Ti fai basso.  Ti fai piccolo.  Ti fai ai piedi di Dio.  Alla mensa di Dio.

 

Mangiano le briciole.         Le briciole di Dio.       È il pane di Dio.  Che si sbriciola.  Che diventa briciola.    Che si frantuma.  Che cade.       Dalla tavola di Dio.

Mangiano le briciole.         Le briciole di Dio.       Sono i frammenti che cadono per terra.  Che nessuno gli importa.  Che nessuno ci guarda.  Che nessuno ci bada.  Che nessuno ci pensa.

Mangiano le briciole.          Le briciole di Dio.      Sono i frammenti che cadono per terra.    Che li buttano per terra.   Che li calpestano per terra.   Che li profanano per terra.

Mangiano le briciole.        Sono i frammenti del pane di Dio.   Del pane consacrato.    Dentro ci sta Dio.      Non ci sta un frammento di Dio.  Ci sta tutto Dio.

 

Mangiano le briciole.          Se sei in basso.   Se sei piccolo.    Le vedi le briciole di Dio.    Ci fai caso alle briciole di Dio.    Contano le briciole di Dio.   Sono sacre le briciole di Dio.      Le ami.  Perché ami Dio.

Mangiano le briciole.           E ti nutrì delle briciole di Dio.    E ti nutrì di Dio.   Di tutto Dio.      E non sono più briciole.

 

Grande è la tua fede.          Hai scelto Dio.   E il male se ne va.     Entra Dio.  E il male non ci sta.

E sei guarito.

 

 

 

 

 

Ti rendo lode, Padre.

In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

 

“Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.”                                                 E tu,   come preghi ?

 

Come Gesù.

Stai con il Padre.   Parli con il Padre.   Apri il tuo cuore, al Padre.  Come Gesù. Con Gesù.

 

Ti rendo lode, Padre.      Padre,   io ti ringrazio.   Ti rendo grazie.  Ti rendo lode.   A te la lode.  A te il merito.

Perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti.          Quelli  che la fanno complicata.   Quelli che la mettono complicata.   Quelli che la vogliono complicata. La parola di Dio.

Perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti.         Quelli che la fanno, come loro.   Quelli che la fanno, per loro.   Quelli che la fanno loro.   La parola di Dio.

E le hai rivelate ai piccoli.         È una Persona,  la parola di Dio.    È Gesù.    E i piccoli stanno con lui,  come una persona.       E la fanno semplice.   E la fanno facile.  E la fanno chiara.      Come fanno i piccoli.

E le hai rivelate ai piccoli.         E gli parlano,  come a una persona.  Lo ascoltano, come una persona.    E lo amano, come una persona.   E lo fanno vero.  Davvero. Sicuro.  Sincero.     Come fanno i piccoli.

 

 

Nessuno conosce il Figlio se non il Padre.       Te lo dice il Padre.   Chi è Gesù.   Te lo rivela il Padre.  Te lo mostra il Padre.      Questi  è il Figlio mio.

Nessuno conosce il Padre se non il Figlio.        Solo il Figlio sa.   Chi è il Padre. Perché sta nel Padre.  Sta con il Padre.  Alla destra del Padre.     Da sempre.

E colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.       In Gesù,   ci arrivi al Padre.   In Gesù,  lo trovi il Padre.     In Gesù,  lo preghi il Padre.      Con Gesù,   lo lodi il Padre.

 

 

Venite a me.      Ecco dove andare.  In lui.     Ecco dove stare. In lui.    Ecco chi cercare. Lui.

Voi che siete stanchi e oppressi.     Quando sei piccolo.  Quando ti fanno piccolo. Quando ti hanno fatto piccolo.    Quando ti hanno fatto niente.   Quando non sei più niente.

Prendete il mio giogo su di voi.       Il giogo.  Sono e sue braccia.    Sono le sue braccia aperte.

Prendete il mio giogo su di voi.        E le fai posare, su di te.     E lasci  che abbracciano te.       E  ti fai portare. Dalle sue braccia.     Nelle sue braccia.

Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero.        E’ dolce stare tra le sue braccia..     Se ci stai..  Ti portano su.  Ti portano in alto.     Nelle braccia del Padre.

 

Ecco la preghiera.

 

 

 

 

 

 

Degno di me.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Chi ama padre o madre più di me non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me. Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.
Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto. Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».

 

“Chi ama padre o madre più di me non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me.”                                                                                                              E tu,   sei degno  di lui ?

 

Gesù.

Gesù,   ti fa degno.     Se ami Gesù, più di ogni cosa.  Sei degno.    Se lo scegli, più di ogni cosa.    Sei degno di lui.

 

Chi ama padre o madre più di me.        Chi ci sta,  al primo posto.     Chi ci metti  al primo posto.   Chi ha il primo posto.    Nel tuo cuore.         Quello ami di più.

Chi ama padre o madre più di me.        Chi conta di più.   Chi vale di più.    Chi sta al centro.   Del tuo cuore.         Quello ami di più.

Chi ama padre o madre più di me.       Di chi non fai senza.   Di chi non stai senza.   Di chi non puoi stare senza.          Quello ami di più.

Chi ama figlio o figlia più di me.      Se scegli Gesù.    Se ami Gesù,  più di loro.     Ami anche loro.  Di più.       Te li ha dati Gesù.       E in Gesù, li ritrovi.   Di più.

 

Chi non prende la propria croce.      La lasci li, la croce.   Non la prendi.   Non la tocchi.  Non la vuoi.  Non puoi.    Non ci deve stare.  Non la vuoi con te.   Non la vuoi per te.     Non ce la fai.

E mi segue.         Ma Gesù,  conta di più.    Gesù lo ami di più.   Di quel dolore.    E lo fai entrare in quella croce.   Lo metti dentro a quella croce.  E la porta con te. Quella croce.      E non è più croce.     E ce la fai.

 

Chi avrà tenuto per sè la propria vita.         La tua vita  conta di più.   Più di Gesù. La tua vita  la ami di più.  Più di Gesù.     E non ci vai.    E non lo fai.  E non vuoi.   E non puoi.  E non ci stai.        E te ne vai.    Dall’altra parte. Di Gesù.

La perderà.      E sei andato via dalla tua vita.    Hai girato le spalle alla tua vita.  Sei andato contro la tua vita.       Hai perso la tua vita.

Chi avrà perduto la propria vita per causa mia.     Gesù conta di più. Della tua vita. Gesù lo ami di più. Della tua vita.       E ci stai.   E lo fai.   E lo vuoi.  E lo puoi.    E giri.      E stai.  Dalla parte di Gesù.       E fai come lui.

La troverà.         La metti in Gesù.   La tua vita.     E la  trovi.  E ti trovi.   La ritrovi.   E ti ritrovi,       Per sempre.

 

Hai scelto Gesù.  Hai scelto il Padre.           Come Gesù.   Sei come lui.

E sei degno di lui.