Trarrò tutto a me

In quel tempo, tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c’erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù». Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose loro: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà. Adesso l’anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora! Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!». La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». Disse Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire.

 

 

“Adesso si fa il giudizio del mondo; adesso il principe di questo mondo sarà cacciato fuori. Ed io, quando sarò innalzato da terra, trarrò tutto a me.”  (Bibbia Ricciotti 1943).   (Vulgata 382..“omnia traham ad me ipsum”;  Vulgata Clementina 1592..“omnia traham ad me ipsum”;   Bibbia Martini 1778…“trarrò tutto a me”).

E tu,   stai dentro,   o stai fuori ?

 

Adesso si fa il giudizio.

  • Se stai con il male.
  • Stai fuori.
  • Cacciato fuori.
  • Con lui.

 

  • Se stai con Gesù.
  • Stai dentro.
  • Tirato dentro Gesù.
  • Tirato dentro da Gesù.
  • Nella sua gloria.

 

Adesso il principe di questo mondo sarà cacciato fuori.

  • Adesso. Ora.  È ora. Proprio ora.    
  • Il male  è cacciato fuori.   
  • Il male  è buttato fuori.    
  • Il male  è gettato fuori.   
  • Il male  è fatto fuori.   
  • Il male  è fuori.
  • Adesso. Ora.  È ora. Proprio ora.     
  • Il male  non comanda più. 
  • Il male  non decide più.    
  • Il male  non ordina più.   
  • Il male  non rovina più.
  • Adesso. Ora.  È ora. Proprio ora.     
  • La croce  lo ha schiacciato. 
  • La croce  lo ha atterrato.   
  • La croce  lo ha affossato.   
  • La croce  lo ha spianato.
  • Adesso. Ora.  È ora. Proprio ora.     
  • La croce  lo ha sconfitto.  
  • La croce  lo ha battuto.   
  • La croce  lo ha perso.   
  • La croce  lo ha disperso.

 

Ed io, quando sarò innalzato da terra.

  • Se stai in Gesù.    
  • Il male è cacciato fuori.  Pure da te.    
  • Il male è gettato fuori.   Pure da te.    
  • Il male è fatto fuori.   Pure in te.
  • Se stai in lui.   
  • Stacca pure te.  Da terra.   
  • Ti tira su pure a te.  Da terra.         
  • Ti alza. Pure te.  Da terra.   
  • Ti innalza. Pure te.  Da terra.

 

Trarrò  tutto a me.

  • Se stai in lui.    
  • Ti tira a sé.  Pure a te.    
  • Ti attira a sé.  Pure a te.    
  • Ti tiene a sé.  Pure a te.   
  • Ti prende su di sé.  Pure a te.
  • E non trae a sé.   Solo te.   
  • Trae a sé.   Tutte le cose.     
  • Prende su di sé.  Tutte le cose.     
  • Congiunge in sé.  Tutte le cose.     
  • Le cose della terra.  E quelle del cielo.       
  • Le cose della terra.   A quelle del cielo.

 

 

  • Ecco cosa è quella croce.    È la porta del cielo.    
  • Ecco cosa è quella croce.    È la vittoria di Dio.     
  • È la gloria di Dio.     È la gloria del Figlio.   E la gloria del Padre.

 

È   la croce  gloriosa.

 

 

 

 

 

 

Non pensi secondo Dio

In quel tempo, Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».  Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita? Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni».

 

Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: “Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai”. Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: “Va dietro a me, Satana! Mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!”.

E tu,   pensi secondo Dio ?

Conta Dio.   Più di tutto.    Conta quello che vuole il Padre.   Quello per cui ti ha mandato.  Quello per cui sei venuto.   Quello per cui ti ha voluto.     Più di tutto.

 

 

Dio non voglia.          Lo sai tu.  Quello che vuole Dio.     Lo dici tu.  Lo pensi tu.    Dio non lo vuole.       Dio non la vuole la croce.     Non ci deve stare la croce.

Dio non voglia.       La devi levare,  la croce.    Non la devi volere.   Non la devi pensare.     Te la devi scordare. La croce.

Questo non ti accadrà mai.     Non ci devi andare sulla croce.   Non ci devi stare. Non ci devi salire.

Questo non ti accadrà mai.           Se non lo fai.   Ti ci levo io.     Lo faccio io.    Ti ci porto via io.     Dalla croce.         E non ci sta più la croce.

 

Va dietro a me, Satana!       È Satana che non vuole.   È Satana che non lo vuole.   È Satana che non la vuole.  La croce.

Va dietro a me, Satana!          Perché Satana lo sa,    che fa la croce.     Lo vince.    Lo fa fuori.   Lo mette fuori.       E non ci sta più il male.

Va dietro a me, Satana!         Va via,  Satana.       Va via,  da me.     Va  indietro. Ritirati.   Ritirati da me.       Staccati da me.  Distaccati da me.      Torna indietro.   Torna al tuo posto. 

 

 

Non pensi secondo Dio.       Non ci sta prima Dio.   Dentro di te.      Non lo metti prima Dio.  Dentro di te.       Dio, non è Dio.  Dentro di te.

Non pensi secondo Dio.       Pensi a un altro.  Più di Dio.     Ci metti  un altro.  Al posto di Dio.      Pensi ad altro.    Non a Dio.

Ma secondo gli uomini.        Pensi,  quello che pensano gli uomini.   Pensi, come pensano gli uomini.      Pensi,  quello che vogliono gli uomini.      Non Dio.

Ma secondo gli uomini.       Conta quello che dicono gli uomini.   Quello che hanno gli uomini.   Quello che ti danno gli uomini.       Non Dio.

Ma secondo gli uomini.         Conta se sei di più.    Se hai di più.   Se sei il più.    Tra gli uomini.      Non Dio.

Ma secondo gli uomini.       Se sei in croce poi…     Sei uno che non ha capito.  Che non ha potuto.  Che non è riuscito.       Secondo  loro.

 

Tu mi sei di scandalo.            Lo scandalo sei tu.      Che pensi come un altro.    Che non è Dio.    Che è contro Dio.     E non vuole la croce di Dio.

Tu mi sei di scandalo.         Lo scandalo sei tu.     Che te ne sei andato via da Dio.  Che hai lasciato Dio.   Che ti sei staccato da Dio.

Tu mi sei di scandalo.       Lo scandalo sei tu.      Che vuoi portare via pure Gesù. Da Dio.     Che vuoi staccare pure Gesù. Da Dio.   Che vuoi tirare via pure Gesù. Da Dio.

Tu mi sei di scandalo.       Lo scandalo sei tu.   Che vuoi levare la croce a Gesù.  Che vuoi staccare la croce, da Gesù.    Che vuoi strappare la croce.  A Gesù.

 

 

Rinneghi se stesso.         Rinneghi il male. Che ci sta in te.        Dici al male,  che sta in te:     “Staccati.  Distaccati da me.      Vai via.  Vai via da me.    Vai indietro.   Ritirati da me.  

Prendi la tua croce.           E la prendi  la tua croce.  Come Gesù.    È il segno.    Che hai scelto Dio.  Più di tutto.        Ed entri nella croce di Gesù.       E  lo sai,   cosa è.  E lo senti, cosa è.    E lo provi, cosa è.     Quella croce di Gesù.

È   la  risurrezione.  

 

 

 

 

 

 

La Passione

In quel tempo, tutta l’assemblea si alzò; condussero Gesù da Pilato e cominciarono ad accusarlo: «Abbiamo trovato costui che metteva in agitazione il nostro popolo, impediva di pagare tributi a Cesare e affermava di essere Cristo re». Pilato allora lo interrogò: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici». Pilato disse ai capi dei sacerdoti e alla folla: «Non trovo in quest’uomo alcun motivo di condanna». Ma essi insistevano dicendo: «Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea, fino a qui». Udito ciò, Pilato domandò se quell’uomo era Galileo e, saputo che stava sotto l’autorità di Erode, lo rinviò a Erode, che in quei giorni si trovava anch’egli a Gerusalemme.  Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto. Da molto tempo infatti desiderava vederlo, per averne sentito parlare, e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui. Lo interrogò, facendogli molte domande, ma egli non gli rispose nulla. Erano presenti anche i capi dei sacerdoti e gli scribi, e insistevano nell’accusarlo. Allora anche Erode, con i suoi soldati, lo insultò, si fece beffe di lui, gli mise addosso una splendida veste e lo rimandò a Pilato. In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici tra loro; prima infatti tra loro vi era stata inimicizia.   Pilato, riuniti i capi dei sacerdoti, le autorità e il popolo, disse loro: «Mi avete portato quest’uomo come agitatore del popolo. Ecco, io l’ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in quest’uomo nessuna delle colpe di cui lo accusate; e neanche Erode: infatti ce l’ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. Perciò, dopo averlo punito, lo rimetterò in libertà». Ma essi si misero a gridare tutti insieme: «Togli di mezzo costui! Rimettici in libertà Barabba!». Questi era stato messo in prigione per una rivolta, scoppiata in città, e per omicidio. Pilato parlò loro di nuovo, perché voleva rimettere in libertà Gesù. Ma essi urlavano: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Ed egli, per la terza volta, disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato in lui nulla che meriti la morte. Dunque, lo punirò e lo rimetterò in libertà». Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso, e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta venisse eseguita. Rimise in libertà colui che era stato messo in prigione per rivolta e omicidio, e che essi richiedevano, e consegnò Gesù al loro volere.   Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù. Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: “Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato”. Allora cominceranno a dire ai monti: “Cadete su di noi!”, e alle colline: “Copriteci!”. Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco?».   Insieme con lui venivano condotti a morte anche altri due, che erano malfattori.
Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno».   Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte.   Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».
Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo, spirò.  Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo: «Veramente quest’uomo era giusto». Così pure tutta la folla che era venuta a vedere questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornava battendosi il petto. Tutti i suoi conoscenti, e le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, stavano da lontano a guardare tutto questo.

 

 

E tu,   nella Passione,   con chi stai  ?

 

Con loro.

Ti dicono che la croce, è brutta.    Che non è bella.   Che non la devi vedere.  Che non la devi guardare.  Che non la devi avere.    Che ti devi allontanare, dalla croce.   E da Gesù.

E a te,   ti mettono in croce.    Ti attaccano alla croce.  Ti appendono, alla croce.  Ti fanno stare,  in croce.   Senza Gesù.

E  la spezzano la croce.     La levano la croce.  La tolgono la croce.   La fanno fuori,      la croce.  Per far fuori Gesù.    Perché di Gesù,  hanno paura.   Solo di Gesù, hanno paura.   Perché è Dio.    E lui ti può salvare.    Solo lui ti può salvare  Da loro.    Ancora. Ora. Per sempre.

 

 

Con Gesù.

Se non hai capito il senso della croce.    Se non hai capito la croce,   ti sei perso il meglio.  Ti sei perso il centro.  Ti sei perso il perno.   Di Dio. E di te.   E ti sei perso.

 

Gli scribi insistevano nell’accusarlo.         Se lo accusi Gesù.   Se gli punti il dito contro.   Se ti metti contro.    Se gli dai la colpa.  La tua colpa.    Se non è tua.  Se è solo sua.  Come fa a salvarti?

Erode  lo insultò, si fece beffe di lui.          Se lo deridi.   Se lo umili.    Se lo pesti. Se lo calpesti.   Se lo fai uno scherno. Uno scherzo. Una finta.  Una beffa.   Come fa a salvarti?

Ma essi urlavano: “Crocifiggilo! Crocifiggilo!”.          Se lo condanni.  Se scegli Barabba,    al posto suo.    Se ci metti Barabba,  al posto suo.    Se è meglio Barabba,  al posto suo.  Allora ce l’hai messo tu, in croce.  Lo hai voluto tu, in croce.   Lo vuoi morto tu, sulla croce.   Come fa a salvarti?

Dividendo le sue vesti, le tiravano a sorte.          Se ti prendi,  le sue vesti.    Se ti metti,  le sue vesti.      Se ti giochi, le sue vesti.   Se tiri a sorte, le sue vesti.   Se disonori,  le sue vesti.    Come fa a salvarti?

Ha salvato gli altri. Salvi se stesso!         Se lo sfidi. Se lo provochi.  Lo deve fare, per lui. Se lo porti via dalla croce.    Se lo fai scendere dalla croce.  Se gli fai rinnegare la croce.  Come fa a salvarti?

Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi.       Allora lo deve fare per te.  E lo sfidi ancora. E lo provochi ancora.   Scendi, dalla croce.  Cala giù.   Vieni via,  dalla croce.  Lascia la croce.  E salva te e noi.       Ma non è così che si salva.   Ma non è così che ti salva.

 

Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito.         Ecco,   come si salva dalla croce.  Ecco,  come ti salva dalla croce .    Ti mette nelle mani del Padre.     Mette la tua anima,   e il tuo spirito,  nelle mani del Padre.    Consegna il tuo spirito,  al Padre.

Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito.          Anche sulla croce.   Proprio  quando stai sulla croce.    Proprio perché stai sulla croce.       Il Padre   conta di più della croce. L’amore per il Padre,  è più forte della croce.      L’amore per il Padre,  supera la croce.  L’amore per il Padre,   vince la croce.     E la morte.

Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito.    Ecco lo spirito di Gesù,  si unisce al Padre. Si riunisce al Padre.  Si apre al Padre.    Ti apre la strada  per il Padre.  Ti porta anche te, tra le braccia del Padre.

 

Ecco, cosa è la croce.    Sono le braccia,  del Figlio di Dio.    Che ti raccolgono.   Che ti accolgono.    E ti portano al Padre.   E ti consegnano al Padre.   Che ti aprono al Padre.

Ecco,   cosa è la croce.                                                                                                        È  la chiave del paradiso.

 

 

 

 

 

 

 

 

La croce di Gesù

 

 

Se lo sai  che cosa è  la croce di Gesù,   lo capisci  perché te la levano.                                Se lo sai che cosa è,   ti tieni stretto a lei.    E la tieni stretta  a te.

 

Davanti alla croce.

Davanti alla croce di Gesù,     il male non può più fare niente.   È legato. Ha le mani legate. È piegato.    Non ci può più stare.  Se ne deve andare.     E non può più farti male.

Davanti alla croce di Gesù,      ogni potenza cattiva, negativa,     si rompe, si frantuma.     Si spezza.  Si spacca.     Cade, decade.    Sparisce.  Svanisce.     E non è più niente.      E non conta più niente.      E non può più  farti niente.

Davanti alla croce di Gesù,     ogni progetto cattivo, negativo,    si inceppa,  si inciampa.    Si blocca. Si ferma.  Si chiude.    Si schianta.  Finisce.     E non ti fa più niente.

Davanti alla croce di Gesù,      ogni persona cattiva, negativa,    si torce,  si contorce.        Si piega, si ripiega, si abbassa.   E scappa.  Fugge via. Va via.    E ti lascia stare.

Davanti alla croce di Gesù,       ogni imbroglio, ogni inganno,  ogni menzogna,    si svela.  Si rivela.   Viene fuori.    Salta fuori, scappa fuori, esce fuori.     E si scopre,  che cosa è.   E chi è.     E non ci caschi più.

 

 

Il sangue di Gesù.

Il sangue di Gesù sulla croce,    è il sangue del Figlio di Dio.  È Dio.  È la cosa più potente che c’è.      Spalanca i cieli,   e fa scendere la grazia di Dio,  su di te.

Il sangue di Gesù sulla croce.       Ti leva la ferita.  Ti guarisce la ferita.  Ti ripara la ferita.    Ti risana la ferita.   Della tua anima, del tuo cuore, della tua mente. E anche del tuo corpo.   E stai bene.

Il sangue di Gesù sulla croce.  Ti leva la paura.  È più forte della paura. Manda via la paura. Scappa la paura. Ha paura la paura.   E se ne va   . E non hai più paura.  Ci sta Dio.

Il sangue di Gesù sulla croce.       Ti leva la morte.    Ha fatto morire la morte.   Non ci sta più la morte.   Non c’entra più la morte.   Non ci dice più  la morte.   Ora ci sta solo la vita. La vita di Dio.  Che non finisce più.   E nessuno te la porta  via.

Il sangue di Gesù sulla croce.       Ti leva il dolore.     È più forte del dolore.  È più profondo del dolore.     Arriva dove è nato il dolore.  Arriva alla radice del dolore.    E lo scardina. E lo sradica. E lo strappa. E lo spezza.   E non ti fa più male.   E puoi gioire. Con la gioia di Dio.

Il sangue di Gesù sulla croce.      Ti leva l’angoscia.    E non sei più perso.  E non sei più disperso. Non sei più perduto. Non sei più confuso. Non sei più disperato. E sei consolato. Tra le braccia di Dio.

Il sangue di Gesù sulla croce.      Ti leva il peccato.    È quello,  che ti ha rotto.   Che ti ha corrotto. Che ti ha spezzato.   È quello che ti fa finire.   È quello che ti fa morire.  È quello cheti fa soffrire.   È quello che ti leva il fiato.     Solo il sangue di Gesù te lo leva.  Ti libera.   Ti salva.      E non ci caschi più.

 

Il sangue di Gesù  sulla croce,                                                                                           è il sangue  che scende dalla croce.                                                                                  Nel calice  della Messa.

 

 

 

 

 

La croce

Quelli che passavano di lì lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: «Tu, che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se tu sei Figlio di Dio, e scendi dalla croce!». Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi e gli anziani, facendosi beffe di lui dicevano: «Ha salvato altri e non può salvare se stesso! È il re d’Israele; scenda ora dalla croce e crederemo in lui. Ha confidato in Dio; lo liberi lui, ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: “Sono Figlio di Dio”!». Anche i ladroni crocifissi con lui lo insultavano allo stesso modo…….   Gli altri dicevano: «Lascia! Vediamo se viene Elia a salvarlo!». Ma Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito.   Ed ecco, il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi, che erano morti, risuscitarono. Uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. Il centurione, e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, alla vista del terremoto e di quello che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: «Davvero costui era Figlio di Dio!».

 

 

Stavano presso la croce di Gesù,  sua madre, la sorella di sua madre. Maria di Cleofa e Maria di Magdala.      E tu,  ci stai sotto la croce ?

 

Non ci stai.

Non ci stai,  sotto la croce.  E non ci stai, sopra.     Ci metti gli altri,  sulla croce.

Ma la tua anima,   l’hai appesa, sospesa, impiccata.   A un altro albero.    Per 30 denari.

 

Ci stai.

Gesù,   ci sto sotto la croce.   E ci sto sopra.  Ci sto dentro.   Con te.

Mi ci hanno attaccato.      Mi ci hanno appiccicato. Mi ci hanno legato. Mi ci hanno lasciato   Mi ci hanno inchiodato.    E mi hanno trafitto, e mi hanno spezzato, le mani, i piedi, il cuore. Per non farmi amare,  te.

E si fanno beffe di me.     E ridono di me. E mi prendono in giro.   Ma prendono in giro, te.    E mi scherniscono.          E mi insultano. E mi riempiono di sputi.    Ma ricadono  su di te.

E mi umiliano.    Scendi da quella croce. Mi dicono.  Rifiuta, rinnega, liberati, della croce.   Ma rifiutano te.  E Dio.                                                                                                             E mi sfidano.     Chiama il tuo Dio. Fai scendere lui, a liberarti.  Così lo vediamo anche noi. Ma sfidano te.   E Dio.

 

Davvero era Figlio di Dio.       Il tuo si, Gesù,   il tuo ultimo respiro,   apre il Paradiso.            Davvero era Figlio di Dio.       E si squarcia il velo del tempio.    E si vede, chi eri.  Dio. Davvero era Figlio di Dio.       E trema la terra.    E si sente,  chi eri.  Dio.

Davvero era Figlio di Dio.       E si spezzano le rocce.   E si spacca il male.  E si sbriciola, davanti a Dio.    Lo fa solo Dio.                                                                                        Davvero era Figlio di Dio.       E si aprono i sepolcri.      E la morte svanisce.  E la morte sparisce.    Lo fa  solo Dio.                                                                                           Davvero era Figlio di Dio.       E resuscitano i morti.  E resuscitano i corpi.  I corpi dei santi. Lo fa solo Dio.

 

Davvero,  era Figlio di Dio !                                                                                                    Ora lo so ,  anche io.

 

 

 

 

 

 

La croce

Al mattino, i capi dei sacerdoti, con gli anziani, gli scribi e tutto il sinedrio, dopo aver tenuto consiglio, misero in catene Gesù, lo portarono via e lo consegnarono a Pilato. Pilato gli domandò: «Tu sei il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici». I capi dei sacerdoti lo accusavano di molte cose. Pilato lo interrogò di nuovo dicendo: «Non rispondi nulla? Vedi di quante cose ti accusano!». Ma Gesù non rispose più nulla, tanto che Pilato rimase stupito. A ogni festa, egli era solito rimettere in libertà per loro un carcerato, a loro richiesta. Un tale, chiamato Barabba, si trovava in carcere insieme ai ribelli che nella rivolta avevano commesso un omicidio. La folla, che si era radunata, cominciò a chiedere ciò che egli era solito concedere. Pilato rispose loro: «Volete che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?». Sapeva infatti che i capi dei sacerdoti glielo avevano consegnato per invidia. Ma i capi dei sacerdoti incitarono la folla perché, piuttosto, egli rimettesse in libertà per loro Barabba. Pilato disse loro di nuovo: «Che cosa volete dunque che io faccia di quello che voi chiamate il re dei Giudei?». Ed essi di nuovo gridarono: «Crocifiggilo!». Pilato diceva loro: «Che male ha fatto?». Ma essi gridarono più forte: «Crocifiggilo!». Pilato, volendo dare soddisfazione alla folla, rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.  Allora i soldati lo condussero dentro il cortile, cioè nel pretorio, e convocarono tutta la truppa. Lo vestirono di porpora, intrecciarono una corona di spine e gliela misero attorno al capo. Poi presero a salutarlo: «Salve, re dei Giudei!». E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano davanti a lui. Dopo essersi fatti beffe di lui, lo spogliarono della porpora e gli fecero indossare le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo.   Costrinsero a portare la croce di lui un tale che passava, un certo Simone di Cirene, che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e di Rufo. Condussero Gesù al luogo del Gòlgota, che significa «Luogo del cranio», e gli davano vino mescolato con mirra, ma egli non ne prese.   Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse ciò che ognuno avrebbe preso. Erano le nove del mattino quando lo crocifissero. La scritta con il motivo della sua condanna diceva: «Il re dei Giudei». Con lui crocifissero anche due ladroni, uno a destra e uno alla sua sinistra.   Quelli che passavano di là lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: «Ehi, tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso scendendo dalla croce!». Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi, fra loro si facevano beffe di lui e dicevano: «Ha salvato altri e non può salvare se stesso! Il Cristo, il re d’Israele, scenda ora dalla croce, perché vediamo e crediamo!». E anche quelli che erano stati crocifissi con lui lo insultavano.   Quando fu mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Alle tre, Gesù gridò a gran voce: «Eloì, Eloì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Ecco, chiama Elia!». Uno corse a inzuppare di aceto una spugna, la fissò su una canna e gli dava da bere, dicendo: «Aspettate, vediamo se viene Elia a farlo scendere». Ma Gesù, dando un forte grido, spirò.   Il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo. Il centurione, che si trovava di fronte a lui, avendolo visto spirare in quel modo, disse: «Davvero quest’uomo era Figlio di Dio!».

 

 

 

Ma chi  glielo ha fatto fare ?

A Gesù,   di stare su quella croce ?

Non l’ha fatto  per sé.   L’ha fatto  per te.      Per stare con te,  sulla tua croce.

 

Ha preso su di sé,    i tuoi chiodi.      Che si sono conficcati,    nel tuo cuore,   e                nella  tua anima.       Che ti hanno forato  il cuore.    E ti  hanno  trapassato  l’anima.            E  ti incatenano,   alla tua croce.

Ha preso su di sé,   le tue spine.     Che ti  bucano  il capo.    Che ti trafiggono  il capo.       Ti sfigurano il volto.

Ha preso su di sé,  gli sputi. Gli insulti.     Che ti umiliano.  Che ti denigrano.  Che ti isolano.

Ha preso su di sé la lancia,   che chi ha spaccato il cuore.    Che ti ha lacerato,  spezzato   il cuore.   E ti fa morire.

 

Gesù  sta sulla croce,  con le braccia aperte.    A braccia aperte, verso di te.   Abbraccialo.

Metti le tue spine, sulle sue.  Dentro le sue.      Metti le tue piaghe sulle sue. Dentro le sue.  Metti la ferita del tuo cuore,  sul suo.    Dentro  il suo.

E si riempiono di lui.   Si riempiono di Dio.    E guariscono in Dio.

Se lo abbracci,  su quella croce.      Risorgi con lui,  da quella croce.

 

Ecco la Pasqua.

Non è solo la sua.

È anche la tua.