I vignaioli omicidi

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo, che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero.  Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?». Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo». E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”? Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».

 

 

“Ma i contadini, visto il figlio,  dissero tra loro:  “Costui è l’erede.  Su, uccidiamolo  e avremo noi la sua eredità!”   Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna  e lo uccisero.”

 

E tu,   che contadino  sei ?

La vigna,  non è la tua.      È la sua.  È di Dio.      A te  l’ha data in affitto.

 

La diede in affitto.          Ma tu.     Accecato dall’ invidia.      Gliela hai strappata.   Gliela hai rubata.   Gliela hai depredata.       La sua vigna.

La diede in affitto.         Accecato dall’invidia.      Gliela hai calpestata.   L’hai frantumata.  L’hai sfracellata.    La hai polverizzata.      La sua vigna.

La diede in affitto.          L’hai sporcata.     La hai marcita.   La hai ammuffita.      La  hai imputridita.     La sua vigna.

La diede in affitto.         L’hai devastata.   L’hai deturpata.   L’hai sfregiata.  L’hai sfigurata.

La diede in affitto.         L’hai depravata.   L’hai dissacrata.   La hai profanata.      La sua vigna.

 

Mandò i suoi servi.          Nessuno lo deve vedere.    Nessuno lo deve sapere.  Nessuno lo deve capire.      Nessuno lo deve dire.

Uno lo bastonarono.        Se uno lo fa.      Lo schiacci.  Lo atterri.  Lo abbassi.     Lo abbatti.    Con il tuo male.

Un altro lo uccisero.        Se uno lo fa.      Lo butti fuori.  Lo cacci fuori.  Lo metti fuori.    Lo fai fuori.

Un altro lo lapidarono.     Se uno lo fa.      Gli tiri  le pietre.      Lo colpisci con le   tue pietre.   Lo soffochi con le tue pietre.       Lo fai crollare.  Sotto le tue pietre.

 

 

Mandò loro il proprio figlio.        Sei li.    Accecato dall’odio.    È odio.  Sei odio.    Odio contro Dio.    E contro il Figlio di Dio.

Su uccidiamolo.     Sei li.    A far fuori. Il Figlio di Dio.    Per far fuori. Il Figlio di Dio. E fai fuori,  il Figlio di Dio.

Su uccidiamolo.     Lo levi.   Lo tagli.  Lo togli.      Non ne parli.   Lo fai sparire.     Lo fai scomparire.  Lo fai svanire.     E non c’è più.

E avremo noi la sua eredità.          E ti metti  al posto suo.   Ti prendi il posto suo. È il posto suo,  che vuoi.       E ti fai, lui.   E ti fai Dio.    Ma non sei lui.  E non sei Dio.

 

La pietra d’angolo.       Hai scartato Gesù.    Ma lui è la pietra d’angolo.  Su cui poggia tutto.  Pure tu.      E ti sei scartato solo tu.

La pietra d’angolo.       Su quella pietra,  poggia la vigna.   Da quella pietra riparte. Da quella pietra risorge.

 

La sua vigna.

 

 

 

 

 

I contadini malvagi

 In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo:  «Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo, che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.  Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo.  Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero.  Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?».   Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo».  E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”?  Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».

 

 

Anche a te  il Signore,  ha dato la sua vigna.         E tu,  cosa ne hai fatto ?

 

Te la sei presa.

Te la sei tenuta.     E te la tieni per te. Tutta per te.  La vuoi per te.    L’hai fatta tua. Solo tua. E ti sei fatto il suo padrone.  L’unico padrone.    Non  Dio.

E li fai fuori, quelli che ti manda Dio.   Li butti fuori. Li cacci fuori. Li getti fuori.  Li fai sparire. Loro.   E Dio.

E fai fuori, pure il Figlio.  Il Figlio di Dio.     Lo colpisci ancora. Lo sfregi ancora. Lo calpesti ancora.  Lo uccidi ancora.      Perché vuoi essere tu. L’unico Dio.      Ma  hai ucciso  solo,  la tua anima.

 

La dai  a Dio.

Non è tua, la vigna.  È di Dio.     E a Dio la rendi.   E a Dio la dai. Gliela ridai.

La diede in affitto.     Non sei tu il padrone. Tu sei l’affittuario.   Quello che ce l’ha in prestito. Per un poco. Per un motivo.

A dei contadini.        Non sei tu il padrone. Tu sei il contadino.    Quello che ce l’ha in cura. Quello che se ne prende cura.  Quello che la cura.   Come vuole Dio.

Mandò i suoi servi a ritirare i raccolti.       E quando Dio ti manda i suoi servi.  I suoi.  Quelli che servono solo lui.     Li accogli.  Li onori.    E gli dai i frutti che hai raccolto.    Perché sono di Dio.

Mandò loro il proprio figlio.  E quando viene il Figlio. Il Figlio di Dio. È venuto Dio in persona. E lo accogli, perché è Dio.  E lo onori, perché è Dio.     E gli dai tutto.   Perché è tutto suo.

La pietra che i costruttori hanno scartato.   E non lo scarti. Il Figlio di Dio. E non lo getti via. E non lo butti via.  E non lo scalci.  Come una pietra d’inciampo.

È diventata la pietra d’angolo.  Ma lo hai fatto la tua pietra d’angolo. È la tua pietra d’angolo. Su cui ti poggi. Su cui ti basi. Su cui ti fondi.      E ci metti sopra.  Ci poggi sopra,  pure la vigna.  Tutta la vigna.

 

Allora si,  che produce frutto.   Allora sì, che fa i frutti.    Allora sì,  che vengono fuori i frutti.   I frutti di Dio.

I frutti,   che hanno il sapore di Dio.                                                                                           I chicchi d’uva.    Ripieni di Dio.                                                                                                 I chicchi d’uva.    Con il succo di Dio.                                                                                       I chicchi d’uva.    Che sanno di Dio.

E diventi  anche tu.                                                                                                               Chicco  di Dio.