La fuga in Egitto

I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo». Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto ho chiamato mio figlio».  Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino».  Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno».

 

 

Un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse:  “Alzati,  prendi con te il bambino e sua madre,  fuggi in Egitto e resta là,   finché non ti avvertirò.  Erode infatti vuole cercare il bambino,  per ucciderlo.”         E tu,  a chi assomigli ?

 

A Erode.

Ti rosica l’invidia,   perché Gesù è Dio,   e non è come te.     Ti rosica l’invidia,   perché        è più di te.  Ti rosica l’invidia,  perché è  sopra a te.    E tu devi essere, l’unico re.

E usi  la menzogna. Ti ripari dietro la menzogna.   Fai finta di cercarlo. Fai finta di adorarlo. Ma per farlo fuori. Per annullarlo. Per cancellarlo.    E usi chi  va da lui. Chi è venuto per lui. Così cancelli,   pure lui.

E fai fuori anche  i bambini,  come lui.   Li fai fuori tutti. Li cancelli tutti.   Gli levi la madre.   Li strappi alla madre.  E li colpisci al cuore.    Perché sono di Dio. E sono angeli di Dio.

 

Come  Giuseppe.

Fai,  quello che ti chiede Dio.

Gesù e Maria.       Non te li fai  portare via.                                                                               Gesù e Maria.       Li prendi con te.  Li tieni con te.                                                             Gesù e Maria.       Li ripari. Li conservi.  Li custodisci, nel tuo cuore.

Gesù e Maria.       Non li fai toccare.  Non li fai ferire.  Non li fai colpire.                                  Gesù e Maria.       Non li fai cambiare.  Non li fai modificare.  Non li fai sostituire.            Gesù e Maria.       Non li fai levare.  Non li fai tagliare.  Non li fai sparire.

Gesù e Maria.       E vai con loro. Stai con loro   Rimani con loro.   A qualunque costo.       In ogni modo.  In qualunque luogo.

Gesù e Maria.       Sono del Padre.   E stai con il Padre.

 

E sei del Padre.                                                                                                                        Anche tu.

 

 

 

 

 

È nato il Salvatore

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città.  Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.  Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio. C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».  E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

 

 

L’angelo disse loro:     “Non temete,   ecco vi annuncio  una grande gioia.    Oggi è nato,   per voi un Salvatore,  che è Cristo Signore.    Questo per voi il segno:    troverete un bambino avvolto in fasce,    adagiato in una mangiatoia.”            E tu,  che fai ?

 

Non ci vai.

Non ti sposti proprio.     Non ti muovi proprio. Non ci pensi proprio.  Non ti scomodi proprio.

Vai  in altre capanne.   Con altre luci. Con altre voci. Con altri pastori.    Ad adorare altri dei. A venerare altri idoli.    Che non sono  Cristo Signore.   Che non sono Dio.

E ti fai   la tua capanna.      E ti fai  il tuo Dio.     Te lo fai tu,  Dio.    Gli fai tu,  la faccia.           Gli fai tu,  il volto.   Gli dai tu,  il nome.      E ti fai  i tuoi pastori.  E ci metti i tuoi pastori.     Ma gli angeli in cielo,   non cantano.

 

Ci vai.

Sei nato Gesù,    e vengo da te.   E corro da te.  Senza aspettare.

Sei nato Gesù.     Sei tu,   il Cristo Signore.   Il mio Signore.  L’unico Signore.                      Sei nato Gesù.     Sei tu,   il Cristo.  Il Salvatore.   Il mio Salvatore.                                          Sei nato Gesù,      e non sono più abbandonato.                                                                     Sei nato Gesù,      e non sono più devastato.                                                                         Sei nato Gesù,      e non sono più dimenticato.

Sei nato Gesù.      E io nasco  anche io, con te.   Per te.  In te.                                             Sei nato Gesù,      E sto qui,  in ginocchio da te.   Ai tuoi piedi.                                                Sei nato Gesù,      E  mi riempio  gli occhi.   Di te.

 

E  si aprono i cieli.                                                                                                                     E cantano gli angeli.                                                                                                                E danzano gli angeli.                                                                                                               La lode  di Dio.                                                                                                                         La gloria  di Dio.

Perchè  è nato.                                                                                                                          Il Figlio  di Dio.

 

 

 

 

 

 

Giuseppe e l’angelo

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”. Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

 

 

Maria,   sposa di Giuseppe,    prima di andare a vivere insieme,   si trovò incinta  per opera dello Spirito Santo.     E tu,  che fai ?

 

Non ci stai.

Non può essere.      Non può esistere. Senza di te.       Non si può fare.  Senza di te.         Non si deve  fare.  Senza di te.

E allora  non la vuoi,   Maria.      La fai fuori.   La metti fuori,  da te.      La allontani da te.     La separi,  la dividi da te.      La ripudi,  la neghi, la rinneghi,  Maria.    La Madre  e il Figlio.

E la levi,  Maria.  La Madre e il Figlio.     La vuoi sostituire.  La vuoi cambiare. La vuoi rifare. La Madre e il Figlio.      E gli dai un altro volto.  E gli dai un altro nome.     Ma non ce la fai.  Perchè sono di Dio.   E lui,  è più forte di te.

 

Ci stai.

Sei tu Signore,      che mi vieni a cercare, nell’anima.  In fondo all’anima.

Sei tu Signore,      che mi fai capire che è lo Spirito Santo,  ad agire.                                      Sei tu Signore,      che mi fai sentire che conta il tuo progetto,   e non il mio.                      Sei tu Signore,      che mi ci hai messo dentro.   E mi dici che cosa fare.                          Sei tu Signore,      che me lo fai fare.

Sei tu Signore,       che mi hai dato Maria,   la Madre  e il Figlio.                                               Sei tu Signore,       che mi hai stretto a loro.   Che mi hai legato a loro.                                Sei tu Signore,       che mi hai unito a loro.

 

E li prendo  con me.                                                                                                                  E non li lascio  più.

 

 

 

 

 

 

Giovanni Battista

In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”. In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui».

 

 

 

Ecco,   dinanzi a te  io mando il mio messaggero,     davanti a te  egli preparerà  la tua via. E tu,   sei  il suo messaggero ?

 

Non lo sei.

Non lo fai. Non lo dici.   Lo dici piano. Lo fai piano.   Non ti sprechi per lui.  Non lo fai per lui. Lo fai  per te.

Gliela blocchi  la via.   Gliela rovini  la via.    Ce li metti tu,  gli ostacoli.    Li fai tu, i buchi.    Li scavi tu  i fossati.     Ti metti tu,  di traverso.   E non si può passare.

Gliela tagli  la via.   Gliela levi  proprio .  La fai fuori,  proprio.    La cancelli.  La annulli.       La fai sparire.  Non ci deve stare.     Così Dio non può venire.   E non si può andare.   Neppure tu.

 

Come Giovanni.

Che tu vieni,  Signore,      lo grido.  Lo dico forte.     Con tutta la voce. Con tutte le forze.     Con tutto il cuore.

Perché tu vieni,  Signore,    preparo  la tua via.   Levo gli ostacoli,  riparo i buchi.  Riempio   i vuoti.   Del mio cuore.

Quando tu vieni Signore,     la tua via,   la fai Santa.     E io ci posso passare.   E io ci voglio passare.   E la tua via,  diventa anche  la mia.      E so  dove andare.

 

Sei tu Signore, che lo fai.  Solo tu.     Ridai la vista ai ciechi.   Rompi il buio.  Riporti la luce. Riporti  i colori.

Sei tu Signore,  che lo fai.  Solo tu.    Ridai l’udito ai sordi.  Rompi il silenzio. Riporti i suoni. Riporti le voci.   E diventano  musica.

Sei tu Signore che lo fai. Solo tu.       Fai correre lo zoppo.  E non è più impedito. Non è più bloccato.  Cammina spedito.    È liberato.

Sei tu Signore che lo fai. Solo tu.      Guarisci  il lebbroso.  Cadono  i bubboni.  Si riempiono i buchi.    Ritorna  il suo viso.   Ritorna  il suo sorriso.

Sei tu Signore che lo fai. Solo tu.    Resusciti  i morti.     Rompi la morte.  Spezzi la morte. Vinci la morte.   Gli dai  la vita.    Quella vera. Quella intera. Quella per sempre.

Sei tu Signore che lo fai. Solo tu.       Rialzi   i poveri.   Sono amati da Dio. Cercati da Dio.  Riparati in Dio.  Protetti  da Dio.     E non sono più  poveri.

Sei tu Signore che lo fai.  Solo tu.      Riscatti   gli oppressi.      E non sono più  calpestati.  E non sono più  schiacciati.     E non sono più,  disperati.     E sono liberati.  Per sempre.

 

Sei tu,   Signore Gesù,                                                                                                         colui   che deve venire.                                                                                                              Sei   Dio che salva.

 

 

 

 

 

 

L’ Annunciazione

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».  Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

 

 

Anche a te,   Dio manda  il suo angelo.    E ti annuncia  che viene da te.                                 E tu,  che gli rispondi ?

 

No.

Non lo vuoi,  l’angelo.      Lo mandi via. Lo cacci via.  Lo butti via.    Non ci deve stare.     Non ti deve disturbare.   Se ne deve andare.

Per te,   non è vero  quello che dice.      Il vero lo sai tu  Lo dici tu.      Non lo dice lui.        Deve tacere.  E lo fai tacere.    Deve sparire.  E lo fai sparire.

E fai sparire   anche Maria.     Colpisci  Maria.      Colpisci la Donna.   Colpisci  la Madre. Cancelli  la Madre. Elimini la Madre.  Fai fuori  la Madre.    Così  non ci sta neppure il Figlio. Ma non ce la fai.      Perchè  sono di Dio.     E lui  è più forte di te.

 

Sì.

Come  Maria.    Gli dici di  sì.    Sì,  ci sto.

Ci sto Signore,       a non temere più.   Perché  ci sei  tu.                                                        Ci sto Signore,       ad ascoltare l’annuncio   del  Fglio di Dio.                                                  Ci sto Signore,       a vedere lo Spirito Santo,    che scende  su Maria.                                   Ci sto Signore.       A sentire la grazia.   A sentire la gloria,  che la riempie e la circonda.      Ci sto Signore.       Perché lo fai davvero.    Perché a te,  nulla è impossibile.

Ci sto Signore.       A lasciare che venga,   che avvenga in me,   la tua parola.                     Ci sto Signore.       A lasciare che si compia in me,   la tua parola.   La tua volontà.               Ci sto Signore.       A lasciarmi fare.     A diventare  un’opera d’arte,  nelle tue mani.

 

E ti aspetto.                                                                                                                   Insieme a Maria.

 

 

 

 

 

 

Vegliate

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:  «Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata. Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».

 

 

 

E quando viene Gesù,    a te,   come ti trova ?

 

Dormi.

Stai  con gli occhi chiusi. Con gli orecchi chiusi.  Con il cuore chiuso.   Manco lo vedi. Manco lo senti.  Manco lo pensi.    Dio che viene.

Per te, manco ci sta.   Figurati se viene.   Lo hai mandato lontano. Lo hai cacciato lontano. Lo hai relegato lontano.   Figurati  se viene.

Per te,   viene per finta.      Non viene  per davvero.  Non è  Dio vero.     Bussa  per finta.  Entra per finta.  Ti giudica  per finta.   Ti lascia  per finta.      Ti salva,   per finta.

 

Vegli.

Sei tu  Gesù,  che vieni.    Sei il  Figlio di Dio, vero.     Sei  Dio che viene,  per davvero.

Vieni.      E io sto   con gli occhi aperti.    Attenti, spalancati, concentrati.    A vedere il tuo volto.   A metterli nei tuoi.   Appena vieni.

Vieni.      E io sto    con gli orecchi aperti.    Attenti, tesi, tirati.    A sentire  i tuoi passi.       Ad ascoltare  i tuoi passi.    Quando vieni.

Vieni.      E sto sveglio.     Mi batte il cuore.   Mi balza il cuore.   Mi sobbalza il cuore. Perché è  il mio Signore,   che viene.

Vieni.       E sto pronto. Sono pronto.  In piedi. Ad aspettare.    Non me lo faccio scappare.   Non lo lascio andare.    Non lo lascio passare,  il mio Signore.   Senza di me.

 

Vieni.     E non mi lasci.   E non mi lasci stare.  E non mi lasci andare.  E non mi lasci solo. E non sono perduto.     Mi prendi con te.  Mi porti con te.     Mi porti,  al Padre.

 

Ecco  il Natale.                                                                                                                          Quello  vero.