Tenetevi pronti

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:  «Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata.
Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».

 

“E non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti… Tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo”.           E quale è   la tua arca ?

 

Loro.

Sono loro il diluvio.    Lo fanno loro il diluvio.  Lo vogliono loro il diluvio.   E ti travolgono loro. Nel loro diluvio.      Altro che salvare.

Ti vogliono loro,  diluvio.   Ti fanno diluvio.   Devi essere diluvio. Come loro.    E sei diluvio.   E ti travolgi da solo.     Altro che salvare.

E ti levano Gesù Salvatore.     Così ci stanno solo loro.     E ti affondano meglio.   Con le loro mani.  Nelle loro mani.      Ma Gesù è Dio.  È Dio che ti salva.    Sono loro,  che sono già affogati.  Sono già sprofondati.      Senza Dio.

 

 

Gesù.

Gesù significa:  Dio che salva.     Ecco chi è.  Ecco che è venuto a fare.   È lui la tua arca, che ti può salvare.    Che ti salva dal mare.  Dal male.

 

Come furono i giorni di Noè.     Il diluvio ci sta adesso.   Ci sta ancora.  Ci sta ora.   E tu, da che parte stai?      Di chi dorme,  o di chi sta sveglio?

Mangiavano e bevevano.     Conti solo tu.  Ci stai solo tu.    Altro non ci sta.   Altro non ti va. Altro che gli fa.

Mangiavano e bevevano.      Conta solo ora.    Conta solo adesso.  Conta solo qua.  Dopo non ci sta.  Tanto non ci sta       Tanto che gli fa.

Non si accorsero di nulla.      Stai con gli occhi chiusi.     Li tieni chiusi.   Così non ci entra nulla.   Così non vedi nulla.   Così non ci sta nulla.        Così se ne va.

Non si accorsero di nulla.       Non senti.   Non ci senti.      Non senti niente.  Così non succede niente.      È tutto un caso.  È tutto per caso.   È il caso.      E non ci sta.

Non si accorsero di nulla.      Dormi.    E manco ci stai.  E manco pensi.  E manco sai. Stai da un’altra parte.    Ti giri dall’altra parte.

Finché venne il diluvio travolse tutti.         Hai scelto la terra.   Hai scelto  di stare a terra.   Di essere della terra.      E a terra rimani.     E sei lasciato.

 

Vegliate.       Alzati!    Tirati su. Salta su.  Svegliati. Stai sveglio.    Apri gli occhi.    E le vedi   le nubi nere.

Vegliate.        Apri gli occhi.    E le vedi le nubi che si spostano.   Che fanno posto  a quella luce,  là in fondo.    A quella luce che viene.     È il Signore che viene.    E le nubi non sono più nere.  Non sono più scure.  Non sono più oscure.        E non ci sono più le nubi.

Tenetevi pronti.        Come ti tieni pronto?     Gli va incontro a Gesù.   Ci stai in Gesù. Fin da ora.       Ci stai da subito.  Ci stai subito.  Ci stai ora.

Tenetevi pronti.      Stai in Gesù.     E stai  nell’arca di Dio.       Entri in Gesù.   Ed entri nell’arca di Dio.       E se viene il diluvio.    Non ti tocca.  Non ti fa paura.  Non ti fa niente.   Non ti porta via.

 

Tenetevi pronti.    E quando viene il Signore.     Sei già in lui.   Sei già con lui.  Hai scelto lui. E lui ha scelto te.      E non ti lascia.    Non sei lasciato.

E sei salvato.

 

 

 

 

 

 

 

È nato il Salvatore !

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città.  Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.  Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio. C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».  E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli  e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

 

“Non temete:  ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo:  oggi, nella città di Davide,  è nato per voi un Salvatore,  che è Cristo Signore”.                                        E a te,   chi ti salva ?

 

Loro.

Ti bloccano,   loro.      Ti incastrano, loro.   Ti incatenano, loro.  Ti calpestano, loro.   Per non farti scappare.    Figurati  salvare.

E hanno incastrato,  tutti.    E hanno inchiodato tutti.   E hanno calpestato tutti.   Così ti sembra normale.  Così ti sembra regolare.  Così non vuoi scappare.   Figurati salvare.

Lo hanno levato loro,  Gesù Salvatore.   Non lo vogliono Gesù Salvatore.    Non ci deve stare Gesù Salvatore.   Così nessuno ti può salvare, da loro.  Così nessuno ti può liberare, di loro.    Ma Gesù è Dio.   È Dio che ti salva.     E nessuno lo può levare.   Sono solo loro, che sono incatenati. Che sono inchiodati. Che sono schiacciati.  Dal loro falso dio.    E non si possono liberare da soli. Senza il vero Dio.     Ancora. Ora.  Per sempre.

 

 

Gesù.

Il Salvatore ci sta.   Il Salvatore ce l’hai.    Il Salvatore più grande che c’è.  Di più non ci sta. È Dio.     E Gesù è Dio.  È Dio che salva.  Che ti salva.      Ancora. Ora.  Per sempre.

 

Non temete.       Non avere paura.    È finito il tempo della paura.   Lascia andare la paura. Lascia stare la paura.    Non ci sta più,  la paura.

Vi annuncio una grande gioia.     Ora  è il tempo della gioia.   È arrivata la gioia.   Entra la gioia.   Fai spazio alla gioia.  Lasciati riempire  della gioia.

È nato per voi un Salvatore.      Oggi. Ora. Adesso.    È nato il tuo Salvatore.   Quello che aspettavi.  Quello che sognavi.  Quello che speravi.     Ecco, ci sta.  È nato. È vivo. È vero. Lo vedi.

Che è Cristo Signore.      Non è uno qualsiasi. Quello che ti salva.  È la seconda Persona della Trinità.    È Dio in Persona.    È Dio vivo. È Dio vero.     Solo Dio,  ti salva davvero.

 

Troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia.   Non c’è posto per lui, nelle case dei ricchi.   Non ha a che fare,  con le case dei ricchi.   Non c’entra,  con i ricchi. Il suo posto,  è nella povertà.   È nella semplicità.  Nella tenerezza.  Nella umiltà.  Nella delicatezza.  Nell’essenza.     Li, lo trovi Dio.   Li, ci sta Dio.    Li, nasce Dio.

E subito apparve con l’angelo  una moltitudine dell’esercito celeste  che lodava Dio. L’angelo ti fa vedere da dove è venuto,  quel bambino.   Dal cielo.    Si apre il cielo. Si spalanca il cielo.   Si inginocchia  il cielo.    Davanti  al suo Signore.

Gloria a Dio nel più alto dei cieli   e sulla terra pace agli uomini.          Ecco,   chi è Gesù.     È il Figlio di Dio che scende dal cielo,  sulla terra.   Che apre le porte del cielo,  alla terra. Che porta il cielo,  sulla terra.    Che unisce il cielo, alla terra.    Che è il centro del cielo, e della terra.    E il cielo e la terra,  si ritrovano in lui.

 

E il cielo e la terra,   cantano a Dio,  insieme.     E il cielo e la terra,   lodano Dio,  insieme. E il cielo e  la terra,  rendono gloria a Dio,   insieme.

E anche tu.    Insieme  a loro.

 

 

 

 

 

 

Voce di uno che grida

Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetràrca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetràrca dell’Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetràrca dell’Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Càifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccarìa, nel deserto. Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaìa: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spianate.  Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!».

 

 

“Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e colle sarà abbassato; le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spianate”.                  E tu,   sei grido,  nel deserto ?

 

Muto.

Ti hanno fatto muto,  loro.       Ti vogliono muto,  loro.     Si sono presi la tua voce.  La impostano loro, la tua voce.    E non è più tua.  E non hai più voce.    Figurati gridare.

E hanno fatto muti,  tutti.    Si sono presi tutte le voci.   Hanno levato le voci.  Così nessuno può parlare.   Così nessuno può dire.  Quello che non vogliono loro.    Figurati gridare.

E pure a Gesù,   lo hanno fatto muto. Gli hanno levato la voce.  E ci hanno messo, la loro. La vogliono fare loro,  la voce di Gesù.  La voce di Dio.    Ma non sono Dio.   Gesù è Dio. Lui è la Parola di Dio.  E nessuno la può levare.     Sono loro,   che hanno perso la voce. Che l’hanno venduta. Che l’hanno ceduta. Che l’hanno sacrificata.  Che l’hanno immolata. A un falso Dio.    E hanno perso Dio.     Ancora. Ora.  Per sempre.

 

 

Grido.

Sei voce.   Ma non sei solo voce.    Sei grido.  Un grido che suona, che risuona.   Che si   fa sentire.    Che scuote. Te e gli altri.    E apre le porte a Dio.

 

Voce di uno che grida nel deserto.       Sei grido nel deserto.   Nel silenzio delle altre voci. Nella mancanza degli altri volti.    Nella privazione. Nell’assenza.   Si sente di più.  Si fa più forte. Diventa più forte.   Diventa più intenso.    E arriva a Dio.

 

Preparate la via del Signore.     Non devi preparare la tua via.  Ma quella di Dio.  Non la tua, ma la sua.   Come lui vuole.    In quella viene. In quella passa. In quella resta.

Raddrizzate i suoi sentieri.         Il sentiero di Dio.   Tu lo hai storto. Lo hai distorto. Lo hai contorto.   Lo hai piegato. Lo hai cambiato.   Lo hai deviato.  E lo hai portato dove vuoi tu.   E ti sei deviato,  pure tu.

Lo devi riparare.  Glielo devi ridare.  Deve tornare suo.  Solo in lui diventa diritto. Solo lui lo fa diritto.  Solo lui lo fa retto.   Solo in lui,  è diretto.    Allora si,  che ci può passare.

 

Ogni burrone sarà riempito.     Il burrone.   È il baratro che ti sei scavato. Dove sei caduto. Dove sei cascato.  E ti tiene in fondo. E ti incolla al fondo.   E non ti fa tornare, dal tuo Dio.

Viene Dio.   E ti tira fuori.    E il tuo burrone lo chiude. Lo richiude.  Lo sigilla per sempre. Lo riempie.  Ti riempie con la sua grazia.    E non ci caschi più.   E non ci sta più.  Sulla strada di Dio.     Allora si,  che ci può passare.

 

Ogni monte e ogni colle sarà abbassato.        Il monte.   È quando ti monti.  Ti gonfi.  Ti fai alto.  Più alto di Dio  . Ti fai grande.  Più grande di Dio.   Quel monte si è preso tutta la strada di Dio.    Ha chiuso la strada di Dio.   Non fa passare Dio.

Viene Dio.     E  lo smonta.  Solo davanti a Dio, si smonta.    E  lo abbassa.  Solo davanti    a Dio, si abbassa.     E si inchina, davanti a Dio.    E torna una valle piana.    Ora Dio,  può passare.

 

Le vie tortuose diverranno diritte.        La via tortuosa.   L’hai fatta diventare tu così.. Torta. Contorta. Distorta.    Ti fa girare a vuoto.  Giri a vuoto.     È una stortura.  È una tortura.

Viene Dio.    E leva la stortura.  E leva la tortura.     Con lui, è diritta.  Con lui è semplice. Con lui è facile.   Con lui scorre.     Allora si,   che ci può passare.

 

E quelle impervie, spianate.        La tua strada non è più una strada.   Non è più una via. Non ci si passa proprio.  Non ci si entra proprio.  Non ci si può stare.    Manco tu, ci stai.

Viene Dio      E la fa piana.  E la ripiana.  E la spiana.    E la apre.   E diventa una via.  Una via,  vera.     E ci passi,  tu.     E ci passa,  pure lui.

 

 

È  Dio,   che abbassa e  innalza.     Che rovescia  i potenti dai troni.   E innalza gli umili.      Ricolma di beni di affamati.  E rimanda i ricchi a mani vuote.       È solo Dio,  che ti salva.   E Gesù,   è Dio che salva.       Per questo viene.   Per questo è venuto.

Vieni,  Signore Gesù!

 

 

 

 

 

 

Giovanni Battista

In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”. In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui».

 

 

 

Ecco,   dinanzi a te  io mando il mio messaggero,     davanti a te  egli preparerà  la tua via. E tu,   sei  il suo messaggero ?

 

Non lo sei.

Non lo fai. Non lo dici.   Lo dici piano. Lo fai piano.   Non ti sprechi per lui.  Non lo fai per lui. Lo fai  per te.

Gliela blocchi  la via.   Gliela rovini  la via.    Ce li metti tu,  gli ostacoli.    Li fai tu, i buchi.    Li scavi tu  i fossati.     Ti metti tu,  di traverso.   E non si può passare.

Gliela tagli  la via.   Gliela levi  proprio .  La fai fuori,  proprio.    La cancelli.  La annulli.       La fai sparire.  Non ci deve stare.     Così Dio non può venire.   E non si può andare.   Neppure tu.

 

Come Giovanni.

Che tu vieni,  Signore,      lo grido.  Lo dico forte.     Con tutta la voce. Con tutte le forze.     Con tutto il cuore.

Perché tu vieni,  Signore,    preparo  la tua via.   Levo gli ostacoli,  riparo i buchi.  Riempio   i vuoti.   Del mio cuore.

Quando tu vieni Signore,     la tua via,   la fai Santa.     E io ci posso passare.   E io ci voglio passare.   E la tua via,  diventa anche  la mia.      E so  dove andare.

 

Sei tu Signore, che lo fai.  Solo tu.     Ridai la vista ai ciechi.   Rompi il buio.  Riporti la luce. Riporti  i colori.

Sei tu Signore,  che lo fai.  Solo tu.    Ridai l’udito ai sordi.  Rompi il silenzio. Riporti i suoni. Riporti le voci.   E diventano  musica.

Sei tu Signore che lo fai. Solo tu.       Fai correre lo zoppo.  E non è più impedito. Non è più bloccato.  Cammina spedito.    È liberato.

Sei tu Signore che lo fai. Solo tu.      Guarisci  il lebbroso.  Cadono  i bubboni.  Si riempiono i buchi.    Ritorna  il suo viso.   Ritorna  il suo sorriso.

Sei tu Signore che lo fai. Solo tu.    Resusciti  i morti.     Rompi la morte.  Spezzi la morte. Vinci la morte.   Gli dai  la vita.    Quella vera. Quella intera. Quella per sempre.

Sei tu Signore che lo fai. Solo tu.       Rialzi   i poveri.   Sono amati da Dio. Cercati da Dio.  Riparati in Dio.  Protetti  da Dio.     E non sono più  poveri.

Sei tu Signore che lo fai.  Solo tu.      Riscatti   gli oppressi.      E non sono più  calpestati.  E non sono più  schiacciati.     E non sono più,  disperati.     E sono liberati.  Per sempre.

 

Sei tu,   Signore Gesù,                                                                                                         colui   che deve venire.                                                                                                              Sei   Dio che salva.

 

 

 

 

 

 

Madre di Dio

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.  I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.  Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

 

 

Sono li, davanti a lei,  i pastori.  Gli umili, i poveri, i piccoli,  a cui ha parlato Dio.  Scelti da Dio, chiamati da Dio, mandati da Dio,  anche a lei.  Maria li accoglie e custodisce nel suo cuore tutto.  Anche loro.

Metti la tua piccolezza, la tua debolezza, la tua mancanza, la tua povertà,  la tua ferita, nel suo cuore.  Rifugiati nel suo cuore.   E lei ti custodisce.  Ti tiene al riparo. Ti protegge. Ti  ama. Ti consola.  Si prende cura di te, con il Figlio e nel Figlio.  È tua madre.  È la Madre di Dio,  e anche madre tua.  Ecco chi è Maria.

 

Otto giorni dopo la nascita, viene dato  il nome.  Viene dato,  decretato, annunciato.  Il nome è stato scelto da Dio,  e rivela chi è il Figlio.  Un nome santo ed eterno.  Gesù, che significa: Dio che salva.  Ecco chi è Gesù.  Ecco la sua identità, la sua essenza.  È Dio che salva.  Dal male, dal peccato e dalla morte dell’anima. Solo lui lo può fare.

Non è un uomo. È un Dio che salva.  Non è una salvezza virtuale, potenziale, ipotetica, transitoria. La salvezza di Dio è una realtà, è un fatto, un evento divino.   Appartiene a Dio. Viene da Dio. È Dio stesso.

Ecco chi è venuto in mezzo a noi.  Dio che salva.

Con i pastori, vai da lui. Senza indugio. Cercalo, raggiungilo, adoralo.

E troverai Dio,  il suo volto,  e la pace.