Il tempio.

Distruzione del tempio di Gerusalemme. Hayez Francesco

In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».   Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».   Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.  Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».

 

 

“Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta.”               E tu chi sei?     Quello che rompe?   O quello che è rotto?

 

Quello che rompe.

Li rompi tu,   i mattoni del tempio   . Li stacchi tu,  i mattoni del tempio.   Li fai cadere tu, i mattoni del tempio.     Ma sei caduto.  Solo tu.

Li bruci tu,   i mattoni del tempio.    Li fai neri tu, i mattoni del tempio.   Li fai cenere tu,  i mattoni del tempio.     Ma ti sei bruciato.  Solo tu.

Lo levi tu,  il tempio a Dio.      Lo fai tuo, il tempio di Dio.   Lo fai per te. Solo per te.  Senza Dio.    Al posto di Dio.  Più di Dio.     Ma non sei Dio.     E ti sei levato da solo.  Da Dio.   E dal tempio di Dio.

 

 

Quello che è rotto.

Il mattone  sei tu.       E che fai,  quando ti rompono ?

 

Non vi terrorizzate.       Non avere paura.    Non ci mettere la paura.    Mettici Gesù.  E la paura se ne va.    E la paura non ci sta.     E la paura non ci sta più.

Metteranno le mani su di voi.       Ci provano.   Ti tengono nelle loro mani. Ti trattengono nelle loro mani.  Devi stare nelle loro mani.        Ma la tua anima,  no.   Sta con Gesù.

Vi perseguiteranno.       Ci provano.    Ti colpiscono.  Ti attaccano.  Ti feriscono il cuore.      Ma la tua anima,  no.   Sta con Gesù.

Consegnandovi alle sinagoghe.      Ci provano.      Ti danno la colpa.  Ti fanno la colpa.  La colpa è tua.  La colpa sei tu.         Ma la tua anima, no.   Sta con Gesù.

E alle prigioni.      Ci provano. Ti mettono le sbarre. Ti chiudono nelle sbarre. Ti incastrano nelle loro sbarre.      Ma la tua anima,  no.     Sta con Gesù.

 

A causa del mio nome.      Non sei tu.    È il nome di Gesù,   che vogliono staccare. Da te.    È il nome di Gesù,  che vogliono strappare.  A te.     È il nome di Gesù,  che vogliono attaccare.  In te.

A causa del mio nome.        Se lo fanno,   si vede che ci sta,  il nome di Gesù,  in te.    Se lo fanno,  s i vede che gli fa paura,  il nome di Gesù, in te.     Se lo fanno,  si vede che li fa tremare,  il nome di Gesù, in te.      Se lo fanno,  si vede che li fa crollare,  il nome di Gesù. In te.

A causa del mio nome.     E tu,  nel nome di Gesù,  ci stai di più.     Allora si, che cadono.  Allora si, che precipitano.   Allora si, che si sfracellano.

A causa del mio nome.    E tu,  il nome di Gesù,  gridalo di più.   Allora si, che si fulminano. Allora si, che si inceneriscono.   Allora si, che spariscono.  Subito.

 

E ti salvi.  E non ti perdi più.     Neppure un capello del tuo capo,  andrà perduto.

Nel nome di Gesù.

 

 

 

 

 

 

 

La vedova

Gesù  diceva alla folla: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa». Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».

 

Sei tu, la vedova. Quando hai perso una persona cara, un tuo appoggio, una tua sicurezza, il lavoro, la salute. Quando hai perso l’onestà, la verità, la giustizia, la carità. Sei vedovo di te stesso.

Allora puoi fare come gli scribi. Puoi non vedere la tua povertà, la tua mancanza. Puoi negare la tua mancanza. Puoi diventare  cieco verso di te,  e guardarti solo con gli occhi degli altri. Puoi vivere degli occhi degli altri.

Così ti compri  vestiti costosi, firmati, per essere considerato dagli altri. Cerchi sempre i primi posti per essere notato, per essere visto, per esser ammirato. Devi essere  davanti, primo, mostrato, per non essere dimenticato dagli altri. Devi essere superiore, per importi agli altri. Così rinneghi e perdi la tua vera casa e perdi te stesso.

Oppure puoi fare come la vedova. Riconoscere la tua povertà, la tua mancanza. Aprire i tuoi occhi su di lei. Raccoglierla con le tue mani e portarla nel tempio di Dio. Puoi metterla nelle mani di Dio, e donarla a Dio.

Puoi mettere nelle mani di Dio, tutto quello che hai.  Il tuo cuore, la tua anima, il tuo corpo, la tua mente, la tua vita.  Punta tutto su di Lui. Metti tutto in Lui. Tutto. Anche quello che non hai. Anche quello che hai  perso.

Ti accorgi allora che quello che hai donato a Dio,  si è santificato in Dio.

La mancanza, diventa presenza.

La privazione, diventa sazietà.

La precarietà, diventa sicurezza.

La povertà, diventa ricchezza.

 

Il tutto, che hai donato a Dio, è diventato il tutto anche per te.   È diventato il tuo tesoro.