Il tempio.

Distruzione del tempio di Gerusalemme. Hayez Francesco

In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».   Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».   Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.  Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».

 

 

“Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta.”               E tu chi sei?     Quello che rompe?   O quello che è rotto?

 

Quello che rompe.

Li rompi tu,   i mattoni del tempio   . Li stacchi tu,  i mattoni del tempio.   Li fai cadere tu, i mattoni del tempio.     Ma sei caduto.  Solo tu.

Li bruci tu,   i mattoni del tempio.    Li fai neri tu, i mattoni del tempio.   Li fai cenere tu,  i mattoni del tempio.     Ma ti sei bruciato.  Solo tu.

Lo levi tu,  il tempio a Dio.      Lo fai tuo, il tempio di Dio.   Lo fai per te. Solo per te.  Senza Dio.    Al posto di Dio.  Più di Dio.     Ma non sei Dio.     E ti sei levato da solo.  Da Dio.   E dal tempio di Dio.

 

 

Quello che è rotto.

Il mattone  sei tu.       E che fai,  quando ti rompono ?

 

Non vi terrorizzate.       Non avere paura.    Non ci mettere la paura.    Mettici Gesù.  E la paura se ne va.    E la paura non ci sta.     E la paura non ci sta più.

Metteranno le mani su di voi.       Ci provano.   Ti tengono nelle loro mani. Ti trattengono nelle loro mani.  Devi stare nelle loro mani.        Ma la tua anima,  no.   Sta con Gesù.

Vi perseguiteranno.       Ci provano.    Ti colpiscono.  Ti attaccano.  Ti feriscono il cuore.      Ma la tua anima,  no.   Sta con Gesù.

Consegnandovi alle sinagoghe.      Ci provano.      Ti danno la colpa.  Ti fanno la colpa.  La colpa è tua.  La colpa sei tu.         Ma la tua anima, no.   Sta con Gesù.

E alle prigioni.      Ci provano. Ti mettono le sbarre. Ti chiudono nelle sbarre. Ti incastrano nelle loro sbarre.      Ma la tua anima,  no.     Sta con Gesù.

 

A causa del mio nome.      Non sei tu.    È il nome di Gesù,   che vogliono staccare. Da te.    È il nome di Gesù,  che vogliono strappare.  A te.     È il nome di Gesù,  che vogliono attaccare.  In te.

A causa del mio nome.        Se lo fanno,   si vede che ci sta,  il nome di Gesù,  in te.    Se lo fanno,  s i vede che gli fa paura,  il nome di Gesù, in te.     Se lo fanno,  si vede che li fa tremare,  il nome di Gesù, in te.      Se lo fanno,  si vede che li fa crollare,  il nome di Gesù. In te.

A causa del mio nome.     E tu,  nel nome di Gesù,  ci stai di più.     Allora si, che cadono.  Allora si, che precipitano.   Allora si, che si sfracellano.

A causa del mio nome.    E tu,  il nome di Gesù,  gridalo di più.   Allora si, che si fulminano. Allora si, che si inceneriscono.   Allora si, che spariscono.  Subito.

 

E ti salvi.  E non ti perdi più.     Neppure un capello del tuo capo,  andrà perduto.

Nel nome di Gesù.

 

 

 

 

 

 

 

Li inviò a due a due

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.  Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.  In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.  Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».  I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».

 

 

“Vi mando come agnelli in mezzo ai lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada”.                                                                      E tu,   da che parte stai ?         Di Gesù,  o dei lupi?

 

Dei lupi.

Hai scelto i lupi.     Stai con i lupi.  Vuoi i lupi.    E sei diventato  come loro.   Un lupo.  Non sei più agnello.      Ti sei mangiato da solo.  Ti sei divorato da solo.

E anche gli altri,  devono essere come te.    Lupi come te.  Lupi per te.    E te li mangi.  E li divori.   E li fai diventare lupi.       E non ci stanno più agnelli.  E non ci stanno più pastori.

E pure a Gesù, te lo mangi.     Lo fai fuori.    Perché lui lo sa,  chi sei.    Lui lo sa,  che fai. Solo lui  ti può fermare.    Ma Gesù è Dio.   E Dio non si può toccare.       Sono  solo loro,  che si sono sbranati.    Sono loro,  che si sono  straziati.       Ancora. Ora. Per sempre.

 

 

Di Gesù.

Hai scelto Gesù.   Stai con Gesù.  Vuoi Gesù.   Ti fai portare da Gesù.  Ti fai fare da Gesù.  Fai fare a Gesù.

 

Non portate borsa.     Non porti i soldi.    Porti Gesù.  Gesù è il tuo tesoro. Gesù è il tuo oro. Nessuno lo può rubare.    Sei tu, che lo puoi donare.

Né sacca.     Non ti serve la sacca.   La tua bisaccia,  la riempie Dio.   Lo sa lui quello che serve.   Quello che ti serve, davvero.       Vuota di altro. Piena di Dio.    Più è vuota di altro. Più è piena di Dio.    Quello che porti,  è Dio.

Né sandali.      Non ti appoggi su altro.   Non ti basi su altro.   Non ti fondi suo altro.   Gesù è la tua base.    Solo lui ti può portare. Solo lui sa dove andare.     È Gesù,  i tuoi sandali.

E non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.      E per strada,  non ti fermare.   Non ti inchinare. Davanti a nessuno.    Non ti gettare ai piedi,  di nessuno.    Non baciare i piedi, di nessuno.     Non ti far fermare,   da nessuno.

 

Signore, anche i demoni si sottomettono a noi nel tuo nome.      Non si sottomettono a te. Ma al nome di Gesù.    Perché il nome di Gesù , è il nome di Dio.   E il nome di Dio,  è Dio. E Dio  è più grande di loro.    E Dio  sta sopra a loro.

Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore.      Nel nome di Gesù.    Satana cade. Ancora.    Precipita dal cielo. Ancora.    Come una folgore.    Subito.  In un baleno. Come un baleno.      Ecco cosa fa  il nome di Gesù.     Fulmina  Satana.

Vi ho dato il potere di camminare.        Il nome di Gesù.    Fulmina tutto il veleno di Satana. E non ti tocca più,  il veleno   E non ci sta più,  il veleno.  E non è più veleno.   E non ti fa morire.

Sopra tutta la potenza del nemico.     Il nome di Gesù.     Fulmina tutto il potere di Satana.  Incenerisce   il potere di Satana.    E non è più un potere.   E non ha più potere.   Su di te   e gli altri.

Nulla potrà danneggiarvi.       Nel nome di Gesù.     Il  male non ti fa più male.  Non ti fa stare male.     Non ti tocca più.   Non ci sta più.

 

Nel nome di Gesù.      Con il nome di Gesù.    Ora ci sta anche il tuo nome.     Lo ha scritto Gesù,   insieme al suo.

Il tuo nome ora,  è scritto nei cieli.

 

 

 

 

 

 

 

Pescatore di uomini

In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca. Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.  Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini».   E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

 

 

“Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca”.  Simone rispose: “Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla;  ma sulla tua parola getterò le reti”.  Fecero così e presero una quantità enorme di pesci…“ Non temere;  d’ora in poi sarai pescatore di uomini”.          E a te,   chi  ti tira fuori ?

 

Loro.

Ti buttano dentro loro,  nella loro acqua nera.    Ti tirano dentro loro,  nella loro acqua nera.   Ti ci schiacciano dentro loro,  nella loro acqua nera.       Altro che tirare fuori.

Ti mettono dentro un peso.    E non sai più risalire.   E non puoi più risalire.   E non vuoi più risalire.    E rimani dentro, in fondo.  E vai a fondo.     Altro che tirare fuori.

E a Gesù,  gli hanno rotto la rete.    Gli hanno bucato la rete.  Gli hanno sbragato la rete. E non può più pescare.    Ma Gesù è Dio.  E non si può toccare.   Sono loro,  che sono finiti dentro la rete.   Che sono cascati nella rete.  Che sono caduti nella rete.    Di chi è contro Dio.   E non li fa scappare.  E non li vuole mollare.     Ancora. Ora.  Per sempre.

 

 

Gesù.

Solo Gesù ti tira fuori,    da quell’acqua  buia.     Solo Gesù ti tira fuori,  da quell’acqua scura.      Solo Gesù ti tira fuori,   da quell’acqua nera.      Dal mare.  Dal male.

 

Abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla.           Ci ho provato, Gesù.  Ci ho riprovato. Ce l’ho messa tutta.     Ma non ce l’ho fatta.   Non è uscito niente.  Non è scappato niente.  Non è venuto fuori niente.   Non è servito a niente.      Ma era la mia rete.

Sulla tua parola getterò le reti.       Se lo dici tu.  Se lo vuoi tu.  Se lo fai tu, Gesù.   Allora si può fare.   Ci provo.     Ma non nel mio nome.   Nel tuo nome.   Non con la mia parola.   Ma sulla tua parola.        E ci entro con te  Gesù,    nel mare.

Sulla tua parola getterò le reti.             Sono le tue braccia Gesù,   la rete.      Le tue braccia entrano nel mare.     E prendono.  E tengono.  E contengono.  E raccolgono.     E abbracciano,   tutti i pesci che trovano.     Come me, Gesù.

Sulla tua parola getterò le reti.        È la tua croce Gesù,   la rete.     La tua croce che entra nel mare.    E stacca tutto il nero.   E distacca tutto il nero.      E porta fuori  dal nero.  E dal mare. E dal male.      Tutti i pesci che trova.     Come me, Gesù.

 

E presero una quantità enorme di pesci.          E tutti pesci ti vengono incontro,  Gesù.  Sono i pesci che ti vengono incontro.    Che si lanciano.  Che saltano.  Che balzano. Che si buttano.  Che si tuffano.  Che si gettano.    Tra le tue braccia, Gesù.   Li hai fatti tu.    E senza di te,  non ci possono stare.     Come me, Gesù.

Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù.           E anche io mi getto ai tuoi piedi,   Gesù.   Mi lancio ai tuoi piedi, Gesù.      Perché l’ho provato.   L’ho sperimentato.  L’ho visto.    Che tu sei il Signore.  Che tu sei Dio.      Solo Dio,   lo può fare.

 

Sarai pescatore di uomini.          Sono pescatore Gesù,    perché lo faccio nel tuo nome. Perché ci metto  il tuo nome.    Perché nel tuo nome,   tutto cambia.  Tutto avviene. Tutto succede.  Anche l’impossibile.       Perché è il nome di Dio.   E Dio può tutto.

Sarai pescatore di uomini          Sono pescatore Gesù,   perché ci metto te.    Perché ci vado con te, nel mare.    Perché sono le tue mani,  che prendono le mani,   di chi è in fondo al mare.     Di chi non ce la fa  a venire fuori.  Dal mare. Dal male.    E lo porta su. E lo tira su.

Sarai pescatore di uomini.         Sono pescatore Gesù,     perché ci metto   la tua croce.  Solo la tua croce arriva fino in fondo al mare.     E prende su di sé,  chi è inchiodato al male.   Chi è crocifisso al male.     E lo schioda  dal male.  E lo libera dal male.  E vince il male.   E lo riporta su.  Con te.      Solo tu ce la fai,  Gesù.     Solo tu puoi,  Gesù.

 

Sono pescatore di uomini,  Gesù,                                                                                        perché mi hai scelto tu.

 

 

 

 

 

 

 

Motivo di scandalo

In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi.  Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.  Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue».

 

 

“Chi scandalizza uno solo di questi piccoli che credono in me,  è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare.    Se la tua mano ti è motivo di scandalo,  tagliala.”             E tu,   sei motivo di scandalo ?

 

Sei scandalo.

Ti fanno scandalo.       Ti fanno diventare scandalo.   Ti vogliono scandalo.   Così  sporchi quello che è puro.   Per farti sporcare Gesù.      Ma ti sei sporcato solo tu.  E sei scandalo.  Per te.

Fanno diventare scandalo,     le tue mani.        Così rompi.  Così corrompi.  Così spezzi. Quello che è piccolo.    E spezzi pure Gesù.       E sei scandalo,  per gli altri.

Fanno diventare scandalo,   i tuoi piedi.    Così strappi.  Così laceri,  così calpesti,  quello che è sacro.   Per farti calpestare Gesù .   Per farti profanare Gesù.   Ma Gesù è Dio. E Dio non si può toccare.   Sono loro che si sono strappati.  Sono loro che si sono lacerati. Sono loro,   che si sono calpestati,  l’anima.       Sono loro lo scandalo.    Il vero scandalo.   Davanti a Dio.     Ora. Ancora.  Per sempre.

 

 

Non sei scandalo.

Ci provano.   Ma non ci caschi.      Lo sai che lo scandalo,  ti separa da Gesù.   Ti porta via da Gesù.  Ti leva Gesù.     E tu non lo lasci Gesù.    Anzi, ci metti tutto quello che sei, in lui.  Di più.  Più di prima.    Ora. Ancora.  Per sempre.

 

Chi scandalizza uno solo di questi piccoli  che credono in me.          Se porti via da Gesù,   i piccoli.   I più piccoli.  I più semplici.  I più deboli.   I più fragili.     Che hanno Gesù.  Che hanno solo Gesù.   Che hanno bisogno di Gesù.

Chi scandalizza uno solo di questi piccoli che credono in me.         Se porti via da Gesù,   i bambini.     Se li sfregi.   Se li spacchi.   Se li spezzi.    Se li profani.    Gli uccidi il cuore. Gli uccidi l’anima.    Sei un assassino dell’anima.    E sei un assassino dell’anima,  di un innocente.  Di una vittima innocente.   Come Gesù.      E uccidi ancora Gesù.   E uccidi     il Figlio di Dio.

È molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare.      Quella macina al collo,    ti dice quanto è pesante.   Quanto è grave.   Quanto è umiliante.  Quello che hai fatto.      Ti dice. Quanto ti pesa.  Quanto ti chiude.  Quanto ti schiaccia. Quello che hai fatto.      Ti dice, che la tua anima è triturata.   È schiacciata. È macinata. È spappolata. Sotto a quel peso.     E ti dice che la tua anima,   non lo regge quel peso.     E ti dice che quel peso ti tiene a fondo,  nel mare.    Ti schiaccia sul fondo, del mare.    Ti fa morire. Nel fondo del mare.   Per sempre.

 

Se la tua mano ti è motivo di scandalo,  tagliala.           Se la tua mano,  o quello che fai, sta dalla parte loro.   Dalla parte di chi vuole lo scandalo.      Tagliala.  Se la tagli.  Significa che hai deciso da che parte stare. Dalla parte di Gesù.  Se la tagli significa che la stacchi. Ti stacchi. Non ci stai. Non ci stai più.    Non vuoi più, tradire Gesù.  Non vuoi più separarti da Gesù.    Non vuoi più morire, nel mare.   Senza Gesù.

E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo.      Se il tuo piede. O dove vai.  Sta dalla parte loro.  Va dove dicono loro. Ti porta dove dicono loro.  Quelli che vogliono lo scandalo. Taglialo.  Significa che hai deciso da che parte stare.  Da che parte vuoi stare.   Che vuoi stare con Gesù.   Che preferisci stare senza il piede,  piuttosto che senza Gesù.   Che è meglio Gesù, del piede.     Che del piede puoi fare a meno.  Ma non di Gesù.   Perché lo sai chi è Gesù.   È il Figlio di Dio.

E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via.     Se il tuo occhio,  o dove guardi,   chi guardi, o come guardi,   ti porta dalla parte loro.  Ti fa fare come loro.  Ti fa guardare come loro. Come quelli dello scandalo.      Gettalo via.   Strappalo. Buttalo via.  Subito.  Non hai gettato il tuo occhio.    Hai gettato quello che ci hanno messo dentro loro,  nel tuo occhio.  Hai gettato la malizia del tuo occhio.  Hai gettato lo sguardo cattivo, del tuo occhio.

 

Lo hai gettato.  Te ne sei separato. Ti sei separato dal male.    Per stare con Gesù.   Allora lo ritrovi il tuo occhio.   Allora sì che ci vedi.  Allora vedi con gli occhi di Gesù.  E vedi di più. Più di prima.

 

Lo hai gettato.     Hai scacciato  il male.                                                                              E ti sei levato dal collo,   la macina di mulino.

 

 

 

 

 

 

 

Ascensione del Signore

In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.  Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

 

 

 

Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro,  fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.  E tu,  dove ti metti ?

 

 

In alto.

 

Lo vuoi fare tu,   l’elevato.     Ti senti tu, l’elevato.    E ti elevi da solo.  E sali da solo.  E ti innalzi da solo.  Al posto di Gesù.     Ma sei caduto. Già.     E sei precipitato. Giù. Ancora. Ora.

E gli altri,    li metti sotto di te.     Li vuoi sotto di te.  Ai tuoi piedi.  In basso.    Ma sei tu,  che sei più  in basso di loro.    E te li tiri  giù.   Li trascini  giù.    In basso.  Con te.

E pure a Gesù,  lo tiri giù.     Non lo fai salire.   Lo lasci a terra. Lo butti a terra.  Lo incolli alla terra. Lo attacchi alla terra.  Così non si può elevare.   E rimani solo tu. Al posto suo. Ma sei tu,   che hai toccato il fondo.    Ti sei sfracellato al fondo.   Sei tu, che stai incollato al fondo.  Incastrato al fondo.    Sei tu,  che sei diventato fondo.   E il sottofondo.  Ancora. Ora.

 

 

Ai piedi di Gesù.

 

Stai ai piedi di Gesù.   E guardi Gesù, che viene elevato.  Che sale al Padre.  E porta al Padre,  tutto.    Anche te.

 

Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura.    Proclami il Vangelo di Gesù.   Non  il Vangelo che vuoi tu.   Non come lo vuoi tu.    Non come te  lo aggiusti tu. Non porti tu.  Porti Gesù.    Non porti una parola. Porti una persona.  La seconda Persona della  SS. Trinità.

Chi crederà e sarà battezzato, sarà salvato.       Se credi.    Dici di si, a Gesù.    È il tuo si,  a Gesù     E il battesimo,   è il si di Dio,  a te.      Viene su di te   lo Spirito Santo.   E ti porta il Figlio di Dio,  che ti salva.    E il Padre  che l’ha voluto.     Ecco chi ti salva.     È la Trinità.  Tutta la Trinità.     Nessun altro  lo può fare.

Chi non crederà,  sarà condannato.        Se non ci credi.  Se non lo vuoi.  Se lo rifiuti.  Se lo cancelli,  il Figlio di Dio.   Hai  levato Gesù.    E non ti può salvare.   E ti sei condannato da solo.

Questi sono i segni che accompagnano quelli che credono.   Se ci sta il Figlio di Dio  in te. Se ci sta veramente,  il Figlio di Dio in te.    Si vede. Si vede dai fatti.    Ci sono i fatti  reali.   Nel nome di Gesù,  i demoni scappano via.    Il male non ti fa male. Il veleno non ti uccide.   Nelle mani di Gesù.   Il dolore e la malattia  si piegano.    E i malati guariscono.    Ancora. Ora.

 

Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro.        Ecco Gesù,  ora ti fa vedere chi è.   Ecco chi porti.   Ecco chi annunci.   Ecco chi sta con te.     Ecco chi sta,  davanti a te.

Fu elevato in cielo.    Ecco chi è.   È il Signore del cielo e della terra.  È il cielo che lo porta. Che lo prende. Che lo accoglie. Che lo abbraccia.   È il cielo che si apre. Che si squarcia. Che si inchina,  davanti a lui.

E sedette alla destra di Dio.     Non va via.  Ecco dove va.     Il Figlio di Dio,  torna al Padre. Torna al suo posto,  alla destra del Padre.     E porta al Padre,  tutto.     Porta alla destra  del  Padre,  la tua umanità.       Porta  la tua fragilità.     E in lui, non è più fragilità.   Porta il tuo dolore.  E in lui,  non è più dolore.      Porta te,  al Padre.    E il Padre,  a te.

 

Riapre la strada   che porta al Padre.     E ci entra lui per primo.   E ci passa lui per primo. E ci sale lui per primo.   Prima di te.  Per te.

 

Ecco,   l’Ascensione di Gesù.                                                                                                   È anche  la tua.

 

 

 

 

 

 

Come io ho amato voi

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.  Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

 

 

“Questo è il mio comandamento:  che vi amiate gli uni gli altri   come io ho amato voi.”        E tu,  come ami ?

 

Come pare a te.

Ami  come ti pare.  Come ti viene. Come ti senti. Se ti senti.   Chi vuoi tu. Quando vuoi tu. Se lo vuoi tu.     Non come Gesù.

E anche gli altri    ti devono amare,   come vuoi tu.    Come dici tu.  Come ti aspetti tu. Come hai deciso tu.  Perché lo hai deciso tu.    Non come Gesù.

Al posto dell’amore di Gesù,   ci hai messo il tuo amore.   Il tuo è migliore. Il tuo vale di più. Il tuo conta di più.   Al centro non ci sta Gesù.   Ci sei solo tu.  Ci sta solo il tuo. Conta solo il tuo.   Guardi solo il tuo.    Ma senza Gesù.  Non è amore di Gesù.     È solo il tuo.  Per te.

 

Come Gesù.

Solo  con l’amore di Gesù,   ce la fai ad amare.     È l’amore di Gesù,   che ti fa amare.  Che ti fa amare  come ti amato lui.      Senza,  non ce la fai.    Senza,  non puoi.

 

Come il Padre ha amato me,  anche io ho amato voi.    Ecco come ti ama Gesù.  Con l’amore del Padre.   Come il Padre ha amato lui.   Con l’amore che c’è tra lui e il Padre. Con lo Spirito Santo.    Che è l’ Amore in Persona.

Rimanete nel mio amore.   Ecco dove puoi stare.    Nel suo amore. Dentro al suo amore. E ti riempi di amore.  È un pieno di amore.  E non ce la fai a non amare. Lo devi passare.

Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi.   Non come dici tu.  Ma come ti ha amato Gesù.   Prendi l’amore di Gesù, confrontano con il tuo.  E leva e butta via tutto quello  che non ci sta con lui.   Che non c’entra con lui.   Che non ci dice con lui.   Che non riguarda lui.     Che è  contro di lui.

Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la propria vita per i propri amici.   Ecco come ti ha amato Gesù.   Con un amore vero.  Con un amore totale.   Ti ha amato più della sua vita.    E se tu ami lui,  più della tua vita.   Allora ce la fai ad amare gli altri, più della tua vita.     Perché lui lo fa per te.  Lui lo fa con te.    Ancora. Ora.

 

Non voi avete scelto me, ma io scelto vuoi.     Ti ha scelto lui.  Da sempre.  Prima del mondo.   Ti ha voluto lui.  Prima di te.    Ti ha amato lui.  Da sempre.  Più di te.

Vi ho costituiti perché andiate portiate frutto.  Ti ha scelto, per compiere il suo progetto. Ti ha scelto per compiere la sua missione.   Ti ha scelto per fare la sua volontà. Non la tua. Per fare i frutti. I suoi.  Non i tuoi.

E il vostro frutto rimanga.    I suoi frutti vengono da lui. Non da te.  I suoi frutti contano. Non i tuoi.   I suoi frutti rimangono. Non i tuoi.   E rimangono in te.  E negli altri.    E rimangono per l’eternità.

Perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, me lo concederà.   Il nome di Gesù, apre il cuore del Padre    Nel nome di Gesù,  il Padre ti ascolta.  Nel nome di Gesù, il Padre te lo concede.    Perché lo concede al Figlio.   E il Figlio te lo passa.

 

Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.         E dove lo trovi  l’amore di Gesù ?  Nell’ eucarestia.  Li, ci sta lui. Ci sta il Padre. Ci sta lo Spirito Santo.  Che è l’Amore di Dio in Persona.    E li,  ci trovi tutti quelli che vivono in lui.    Nel suo corpo mistico.   Uniti a lui,  e a te.      Una cosa sola con lui,   e con te.

 

E come fai,   a non amarli ?

 

 

 

 

 

 

A due a due

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.  Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.  In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.  Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città». I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».

 

 

Li inviò  a due a due,   davanti a sé.      Anche a te,  ti manda.                                                E tu,   come ci vai ?

 

A modo  tuo.

Per conto tuo.     Come pare a te.  Come piace a te.      Lo fai  per te.

E ti porti  la borsa. Bella grande.     E ti porti la sacca. Bella piena.     E ti porti sandali.  Belli comodi.       E ti fermi a salutare tutti.   E ti inchini davanti a tutti.   E ti prostri ai piedi di tutti. Ci vai nel tuo nome.    E quello che porti,  sei solo tu.

 

Nel modo  di Gesù.

Per conto di Gesù.   Come ti ha detto lui. Come vuole lui. Come piace a lui.    Lo fai per lui.

E non porti  la sacca.      È Gesù  la sacca,  che ti contiene.    Che contiene,  tutto.   E che tiene  dentro di sé,     il dolore di quelli che incontri.

E non porti la borsa.       È Gesù  la borsa.    Che ti dà quello che ti serve.   Che ti riempie  di quello che ti serve.     E che riempie i vuoti,   di chi incontri.

E non porti sandali.        È Gesù,  i tuoi sandali.     Quello su cui,  ti appoggi.  Quello su cui,   ti basi.   Quello che ti tiene,  in piedi.        E che rimette in piedi,   quelli che sono caduti.

 

Nel  nome di Gesù.          Davanti a lui,   si piegano tutti.                                                         Nel suo nome.                 Solo a lui,   obbediscono tutti.                                                           Nel suo nome.                 Solo lui,    guarisce tutti.

 

E il tuo nome,    insieme al suo.                                                                                                È  scritto nei cieli.

 

 

 

 

 

 

Pescatori di uomini

In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca. Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.  Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini».  E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

 

 

 

Ma,  sulla tua parola,   getterò  le reti.                                                                                      E tu,  nel nome di chi,  le getti?

 

Nel tuo nome.

Getti   la tua rete.     Fatta di te.      Del tuo nome.  Delle tue parole.  Delle tue idee.             Ma è  bucata,   da te.                                                                                                                 E non prendi nulla.    E non passa nulla.  E non viene nulla.  Da te.     Solo, tu.

 

Nel nome di Gesù.

Getti,   la rete di Gesù.       È fatta   di lui.     È fatta  di piccole croci,   unite tra di loro.    Solo quella croce,    è capace   di attirare gli uomini.                                                              Solo quella croce,    è capace   di raccogliere gli uomini.                                                        Solo quella croce,    è capace   di tirarli fuori,   dal buio  dove si trovano.

Ci metti,   le braccia del Padre      Sono quelle,   che li tengono.  Che li contengono.       Che li sostengono.   Che li abbracciano,   e che li stringono  al suo cuore.

E   saltano fuori.                                                                                                                       E   balzano fuori.                                                                                                                       Vanno incontro  al loro Signore.

È Gesù,   che chiama.                                                                                                              È Gesù,   che ti chiama.                                                                                                          E ti getti   ai suoi piedi.

Eccomi,   Signore.

 

 

 

 

 

 

 

Il più grande.

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo. Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti». E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».

 

 

 

E tu,   vuoi essere   il più grande,   o il più piccolo?

 

Il più grande.

Perché, non hai gli occhi   rivolti a Dio.    Li hai rivolti agli altri,   a chi ti sta vicino.             E vuoi essere  di più.
Il più grande,  di tutti.     Per poterli  dominare.    Così,  non ti possono toccare.                  Altro che croce.
Il primo,  su tutti.     Per averli ai tuoi piedi.    E farti riverire.     Altro che servire.             Ti sei fatto, grande.    Più di Dio.

 

Il più piccolo.

Perché  hai gli occhi rivolti a Dio.   E ti senti  il più piccolo.   Perché guardi a Dio.              E  li vedi,   i piccoli.

I giusti,  i perseguitati. I calpestati, umiliati, offesi.   Quelli  che hanno messo in croce.     Come Gesù.                                                                                                                       I  derisi,  violati,  usati. Uccisi.  Come Gesù.
I malati.  Feriti, abbandonati, soli. Scartati.    Quelli che stanno sulla croce,  con Gesù.

I bambini,  i più piccoli.    Innocenti, puri, immacolati.  Come Gesù.  Più sono piccoli,       e più sono vicini a Dio.

 

E li abbracci.   Come fa Gesù.                                                                                          E li abbracci,   perché  c’è Gesù,    dentro.                                                                      E  il   Padre.

E loro,    abbracciano  te.

 

 

 

 

 

 

 

 

L’ Ascensione

In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.  Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

 

 

 

Gesù,  ascende al cielo.      Ecco il segno,  che è Dio.

E tu, ci credi?

 

Non ci credi.

Non ci vuoi credere      Non ci puoi credere.     Perché non lo vuoi  Gesù,  come Dio.      Per te,  non è Dio.     È come te.  Pari a te.  Meno di te.     E tu,  sei più di lui,  sopra a lui.     Sei tu,   che ascendi al cielo,   al posto suo.

 

Ci credi.

Per te,   è Dio.     E un Dio può salire al cielo.  Da dove è venuto.   Può ritornare al cielo.. Perché è del cielo.    Solo un Dio lo può fare.

Ci credi, in lui.     E Gesù risorto,  rimane in te.   È lui che ti dà la forza.   È lui che ti porta,    ad annunciarlo.

Nel nome di Gesù,    il male non fa più male.    Perché c’è Gesù.                                      Nel nome di Gesù,    il male non fa più morire.  Perché c’è Gesù.                                           In te,  e  in chi lo porti.

Ci credi.    E ci sono i fatti.

Ci credi.   E  ci sono i segni.

E  diventi segno,  anche tu.

Nel nome di Gesù.