Prendi la tua croce

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 Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà».

 

 

 

 

 

Gesù,  non la voglio la croce.    Non la voglio vedere,  non la voglio toccare.  Non ci deve stare.   Né per te,  né per me.

Non lo voglio portare.   Non posso, non ci riesco, non ce la faccio.  Mi pesa, mi schiaccia, mi abbassa.   Mi umilia, mi condanna, mi inchioda.    Mi fa morire.

No Gesù,  non la voglio.   Non voglio morire su quella croce, per quella croce.  Non ci voglio stare.   Non lo voglio fare.

 

Ma come faccio Gesù  a seguirti,  senza la croce?

Come faccio ad essere come te, con te,  senza la mia croce?   Senza la mia ferita. Senza la ferita degli altri.

Come faccio ad entrare nella tua croce,   senza la mia croce.    Come faccio a capire       la tua croce,  senza la mia croce.     Come faccio a farmi salvare,  senza la mia croce.

Ecco Gesù,  l’ho presa su di me.   Ecco Gesù, la porto, ora.  Con te. Come te.  Per te.

E tu Gesù,  fai entrare la mia croce,  nella tua.    Me, in te.   E mi salvi.

Mi sembrava di perdere la vita,  invece l’ho trovata.

Quella  viva,  quella vera,  quella intera.

La vita eterna.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Figlio del Dio vivente

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In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».  Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».  E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».  Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.

 

 

Anche per te, Gesù è veramente, il Figlio del Dio Vivente?    Anche per te è veramente il Figlio del Dio Vivente, presente ancora qui, con te, in quella chiesa, in quel tabernacolo, in quell’ostia consacrata?

È facile pensarlo. È facile dirlo. È facile ripeterlo.  Ma tu, lo senti veramente? Con il cuore, con tutto te stesso?

Perché, se lo senti veramente, se ci credi veramente,  non ce la fai a stare fermo.  Non ce la fai a stare seduto.  Ti alzi,  e corri da lui.

Vai da lui, stai con lui.  Stai vicino a  lui.  Non lo lasci più.  Ci parli, gli chiedi, gli racconti.      Il Dio Vivente, ti vede, ti sente, ti ama. Ti attende.

Vai da lui,  stai con lui,  perché è il tuo Creatore.  È Dio . Il Tutto, l’Immenso, l’Infinito, l’Assoluto, l’Eterno. Il Principio e la Fine di tutte le cose.   E tu sei in lui.  E tu fai parte di lui.  E tu non puoi fare a meno di lui.

Se ci credi veramente,  il tuo cuore si riempie di quel Tutto e trabocca di gioia.

Se ci credi veramente,   tutto il resto diventa piccolo, secondario, non più necessario.

Se ci credi veramente,   senti che non viene da te.  Non è cosa tua. Viene dal Padre, viene da Dio.  Solo lui te lo può dare.  Solo lui ti può dire chi  è Gesù.  È il Figlio di Dio, di Dio che è il Vivente.

Chi è Gesù,  non sei tu  che lo proclami,  è il Padre che lo proclama in te, con te, attraverso di te. Che lo fa sentire attraverso di te.  Che lo fa  passare attraverso di te.

Ora che lo sai,   vai da Pietro,  che ha le chiavi del Regno dei cieli.  Per farti aprire il Regno dei cieli.   Per legarti a Gesù qui sulla terra, e nei cieli.

E vivere sempre,  con il Dio Vivente,  qui sulla terra, e nei cieli.