Chi dite, che io sia?

1WN0197a - Copia (3) - Copia

 

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».  Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».  E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».  Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.

 

 

 

E tu,   chi dici che io sia?

 

Gesù lo chiede anche te.     Non per gli altri. Non per la gente.    Per te, veramente.

Chi è?    Non è un’idea.   Non è un ricordo. Non è una suggestione.   Non c’è relazione.

 

Tu sei il Cristo.      È una persona. Viene da Dio. Da parte di Dio.   È parte di Dio.

Il   Figlio di Dio.        È Dio in persona.    La parte più intima di Dio.   Il cuore di Dio.      La Parola di Dio.

Il   Vivente.      Dio è vivo. Di sicuro.    Quindi c’è.  Esiste di sicuro.     Più vivo di lui,   non c’è nessuno.   Neppure tu.      Più vivo di te.

Il Vivente.     È vivo da sempre e per sempre.  Lui ha la vita.    Lui è la vita.  La tua vita. Non puoi vivere senza di lui.

 

Allora capisci anche,   chi sei tu.

Se c’è lui.

Ci sei  anche tu.

 

E c’è,   la relazione.

Con lui.   E con gli altri.

 

 

 

 

 

 

 

Il Figlio del Dio vivente

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In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».  Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».  E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».  Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.

 

 

Anche per te, Gesù è veramente, il Figlio del Dio Vivente?    Anche per te è veramente il Figlio del Dio Vivente, presente ancora qui, con te, in quella chiesa, in quel tabernacolo, in quell’ostia consacrata?

È facile pensarlo. È facile dirlo. È facile ripeterlo.  Ma tu, lo senti veramente? Con il cuore, con tutto te stesso?

Perché, se lo senti veramente, se ci credi veramente,  non ce la fai a stare fermo.  Non ce la fai a stare seduto.  Ti alzi,  e corri da lui.

Vai da lui, stai con lui.  Stai vicino a  lui.  Non lo lasci più.  Ci parli, gli chiedi, gli racconti.      Il Dio Vivente, ti vede, ti sente, ti ama. Ti attende.

Vai da lui,  stai con lui,  perché è il tuo Creatore.  È Dio . Il Tutto, l’Immenso, l’Infinito, l’Assoluto, l’Eterno. Il Principio e la Fine di tutte le cose.   E tu sei in lui.  E tu fai parte di lui.  E tu non puoi fare a meno di lui.

Se ci credi veramente,  il tuo cuore si riempie di quel Tutto e trabocca di gioia.

Se ci credi veramente,   tutto il resto diventa piccolo, secondario, non più necessario.

Se ci credi veramente,   senti che non viene da te.  Non è cosa tua. Viene dal Padre, viene da Dio.  Solo lui te lo può dare.  Solo lui ti può dire chi  è Gesù.  È il Figlio di Dio, di Dio che è il Vivente.

Chi è Gesù,  non sei tu  che lo proclami,  è il Padre che lo proclama in te, con te, attraverso di te. Che lo fa sentire attraverso di te.  Che lo fa  passare attraverso di te.

Ora che lo sai,   vai da Pietro,  che ha le chiavi del Regno dei cieli.  Per farti aprire il Regno dei cieli.   Per legarti a Gesù qui sulla terra, e nei cieli.

E vivere sempre,  con il Dio Vivente,  qui sulla terra, e nei cieli.

 

 

 

 

 

Chi dite che io sia?

 Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto».  Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».  Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno». Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà».

 

Ti portano via la vita.  Te la prendono a poco a poco. Te la svuotano, te la smontano,  te la spezzano.  Te la riempiono di nero e di grigio. Ti fanno credere che è l’unica vita possibile. Ti fanno credere che è l’unica vita vivibile per stare con gli altri, per non essere rifiutato, isolato, negato dagli altri.  Sei lì a difenderla, a riprenderla,  a ritrovarla.

Se vuoi salvarla, hai solo un modo.  Fondarla, basarla, metterla in Dio, nell’autore della vita. Come Gesù e con Gesù,  prega il Padre.  Entra in relazione prima con il Padre.  Solo allora  puoi riconoscere il Figlio e proclamare:  “Tu sei il Cristo, di Dio!”  L’eletto,  il Messia,  l’inviato di Dio. Il Figlio di Dio.

Ma in Gesù, non cercare una vita banale, comoda, tranquilla, anonima, come prima.  Rinnegare se stessi, significa perdere quella vita di prima, quel modo di pensare la vita. Quella vita solo tua, chiusa, isolata, dominata, prigioniera, spezzata. Quella vita solo degli altri, plagiata, adattata, condizionata, umiliata. Quella vita solo degli idoli, asservita, tradita, perduta. Significa perdere una vita già perduta.

Rinnegare se stessi  significa lasciare la vita di prima, per metterla in Gesù, per fondarla in Gesù. Allora la ritrovi ma in modo nuovo.  Una vita speciale, una vita al cubo. Una vita divina. Una vita in Dio.

Ma per arrivare alla casa del Padre, devi fare la strada del Figlio. Seguirlo sulla sua strada.  Fare come lui. Non è più il momento del dire, è il momento del fare. Ora lo devi proclamare nei fatti.  Fai la volontà del Padre, realizza il suo piano di salvezza.  Prendi la tua croce sulle spalle tutti i giorni,  in lui, con lui e per lui.  Peserà di meno, avrà un senso e una meta.

Segui Gesù e proclama nei fatti di e con i fatti, la verità, la giustizia, l’umiltà, l’amore, l’unità. Il  falso e l’ipocrita,  ti negherà, ti rifiuterà, ti umilierà, ti condannerà. È il segno che sei sulla  strada del Figlio di Dio.  Su quella strada, e solo su quella strada, arriverai alla resurrezione.

In Gesù, con Gesù e per Gesù, risorgerai.  La tua vita risorgerà.  Verrà santificata e glorificata dal Padre, nel Padre.

Per sempre per l’eternità.