I comandamenti

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.

 Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio”. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio.  Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore. Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto. Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più viene dal Maligno».

 

“Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.”                                                                                                                         E tu,    come la superi  ?

 

Con Gesù.

Non guardi solo,    a quello che si vede.       Non guardi solo,   a quello  che sta fuori.   Guardi a  quello che sta  dentro di te.      A quello che non si vede.     Perché Dio lo vede.

 

Non uccidere.       Non ho ammazzato nessuno     Non ho ucciso nessuno.   Non ho levato la vita, a nessuno.        E ti senti a posto.

Ma io vi dico.       Ma puoi far morire pure,  con la cattiveria.   Puoi colpire. Puoi trapassare. Puoi far crollare.  Puoi far finire.   Pure con la tua cattiveria.     E Dio lo vede.

Ma io vi dico.         Ma puoi far morire,  senza fare niente.    Perché non hai fatto niente. Perché sei complice,  senza fare niente.       E Dio lo vede.

Ma io vi dico.         Puoi far morire.   Perché lo ha detto un altro.  Perché lo vuole un altro.  Perché lo comanda un altro.     Ma a farlo sei tu.     E Dio ti vede.

 

Non commetterai adulterio.        Non ho fatto niente.  Non ci ho fatto niente.    Non ci sono le prove.   Non sono vere le prove.

Ma io vi dico.        Ma puoi fare,  con il desiderio.    Ma puoi fare dentro, senza che si vede.  Ma ti puoi scatenare dentro.   E nessuno lo vede.      Ma Dio si.

Ma io vi dico.      E l’altro lo sente.  Che gli stai addosso.   E l’altro lo sente, che gli butti addosso.     E l’altro lo sente, che ti butti addosso.    Anche se non si vede.    Ma Dio si.

 

Non giurerai il falso.     Non ho mai giurato in tribunale.   Non ho mai testimoniato il falso.   Non ho mai giurato il falso.    Nessuno lo può certificare.

Ma io vi dico.        Ma puoi dire il falso, a un altro.   Puoi mentire a un altro.   E scegli la menzogna.   E stai nella menzogna.  E sei menzogna.    Tanto nessuno lo sa.   Ma Dio si.

Ma io vi dico.       Con la menzogna,  uccidi.    Neghi l’altro.  Neghi la verità.  E neghi Dio. Che è la Verità.    E Dio lo sa.

Ma io vi dico.       Con la menzogna,  tradisci.     Ti prostituisci a un altro,  che non è Dio. Che è contro Dio.  Che è all’opposto di Dio.     E tradisci Dio.    E Dio lo sa.

 

Sia invece il vostro parlare: “si, si”, “no, no”.       Se stai in Gesù, ce la fai.   Perché Gesù ce la fa.     A dire sempre si a Dio.   E no al male.

Sì sì, no no.       E ce la fai.  A dire sempre si a Dio.    A non negare Dio.  A non tradire Dio.  E diventi un si.   Un si a Dio.

Si si, no no.      E ce la fai. A dire no al male.    A non stare con il male.  A non fare il male. A non confonderti con il male.

Si si, no no.       E ce la fai. A dire no al male.   No,  a chi ti porta via.  A chi ti porta via Dio. A chi ti porta via da Dio.    A chi non è Dio.

Il di più viene dal maligno.      E non ci caschi.    Se te lo mescolano il si,  con il no.   E non ci caschi.      Se te lo scambiano   il si,  con il no.        E non ci caschi.    Se te lo levano.    Il si  e il no.

 

Gesù  è il si,   al Padre.     E in Gesù, diventi anche tu,    il si al Padre.

E sei  nel regno dei cieli.   Già da ora.

 

 

 

 

 

 

L’adultera

In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.  Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.  Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.  Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

 

 

Chi di voi  è senza peccato,    getti per primo  la pietra,  contro di lei.                                    E tu,   chi sei ?

 

Il   fariseo.

Ti senti  senza peccato.    Il peccato non ti riguarda.  Non ti tocca.   Non ti appartiene.    Non c’entra  con te.

Il peccato,  lo vedi negli altri.    Lo metti negli altri.   Lo lanci agli altri.   Lo tiri agli altri.    Come una pietra.        È il tuo cuore di pietra  che scagli.  Via da te.    Sugli altri.

 

L’  adultera.

Sei nel peccato.    Hai tradito  il tuo Dio.    Ti sei prostituito.  Ti sei venduto,  ad altri dei.     La pietra,  ce l’hai già nel cuore.   Lastricato di pietra.

Gesù è davanti a te.     E scrive sulla pietra del tuo cuore.    Ci scrive le parole del Padre.    Le imprime, le incide, in te.    Ci mette il suo sigillo,  nel tuo cuore.     E non è più pietra.

Non ti ha condannato.     Ti ha guardato.  Ti ha cambiato. Ti ha riparato.   Ti ha salvato.        E tu,  non lo tradisci più.     Non ci caschi più.  Non pecchi più.                                                                                                                                                                                                Perché ora  c’è Dio,   nel tuo cuore.

 

Ecco    la conversione.                                                                                                              Ecco   la confessione.

 

 

 

 

 

 

Impuro.

In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?». Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”. Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro». E diceva [ai suoi discepoli]: «Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».

 

 

 

E tu,  sei puro?

 

Di fuori.

Ti lavi  le mani.      Levi  il tuo sporco,  dalle  mani.      Così non si vede,   quello che          hai preso.    Di fuori.
Lavi  i tuoi bicchieri.      Levi  il tuo sporco,  da dove bevi.     Così non si vede,  quello      che hai bevuto.    Di fuori.
Lavi,  pulisci,  dsinfetti,     le tue stoviglie.      Cancelli  il tuo sporco,   dal tuo piatto.       Così, non si vede,   quello di cui ti sei nutrito.     Di fuori.      E non lo vedi neppure tu.

 

Dentro.

Ti  lavi  il cuore.     Levi, l’invidia che ti  sporca  il cuore.  Lo sporco che ti esce dal cuore. E sporca te,  e gli altri.

Ti lavi  il cuore.      Levi,   la cattiveria, la malvagità,    che ti fa diventare   nero il cuore.    Che lo brucia,   e lo fa diventare carbone.    E brucia anche gli altri.

Ti lavi  il cuore.     Levi,  l’inganno, l’imbroglio,   che sporcano la verità.    Che la inquinano,   la infangano, la imputridiscono.    La  nascondono.  E la cancellano.            E cancellano Dio.    E  te,   e anche gli altri.

 

Lava,   il cuore.
E  diventa  puro.

E ci   entra Dio.

 

 

 

 

 

 

 

 

Puoi purificarmi

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In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

 

 

 

La lebbra del cuore e dell’anima.    Il peccato  ti ha fatto venire la lebbra del cuore  e dell’anima.  Ti ha fatto nascere il pelo sul cuore.  I bubboni sul cuore.  I buchi nel cuore.

Ti ha bucato il cuore.  Ti ha piagato l’anima.  L’ha  deformata, mutilata, storpiata.   L’ha spezzata, divisa, frantumata.

Sei diventato un cadavere vivente.  Informe, strappato, lacerato.  Che non si può vedere, che non si può guardare.  Che non si può toccare.

Contagi.  Il tuo peccato contagia tutte le altre parti di te.  Contagia chi sta con te, chi lo vive insieme a te,  chi lo condivide con te.

Sei  isolato.  Sei tu che ti sei isolato da solo.  Sei tu che ti sei messo fuori  da solo.  Fuori da Dio.  Quando hai scelto il peccato al posto di Dio.  Quando hai fatto fuori Dio.

Sei  impuro.  Sporcato, macchiato, infangato.  Disonorato, oscurato, negato, dal peccato.

Se vuoi, puoi purificarmi.

Non gli chiede: puoi guarirmi.  Gli chiede di essere purificato.  Perché il peccato è la vera malattia. Che arriva  alla radice del cuore dell’anima. Che fa ammalare il cuore e l’anima.  Che prende tutto.

Ecco  chi è Gesù.

È l’unico medico  che ti può guarire da questa malattia.  Che la può curare. Perché è Dio, è il Figlio di Dio,  ed è più forte del  peccato.

Se vuoi.

Non è un dio magico, ipotetico, anonimo. È un dio vivo che ascolta, che vuole, che decide. Lo sente se lo chiedi veramente,  se vuoi veramente essere guarito.

Come il lebbroso, vai da lui.  Inginocchiati, riconoscilo come Dio.  Chiedigli anche tu:   “Purificami, dal mio peccato.  Tu lo puoi.  Tu puoi farlo. Solo tu puoi farlo.”   Con tutto il cuore, con tutta la disperazione,  con tutto il dolore che ti ha procurato.    Tu,  lo vuoi.

Lo voglio, si purificato.

Se lo vuoi tu,  lo voglio anch’io.   E’ nella relazione viva, vera, reale con Dio, che avviene la guarigione.  Gesù  è lì,  davanti a te, ti tende  la mano.  È un Dio che ti tende la mano, che ti tocca con la sua mano. Quando entra Dio, quando lo vuole Dio,  il peccato se ne va.  Il male se ne va. Ti lascia, ti libera.

Ecco chi è Gesù.

È il Figlio di Dio, che ti  toglie  il peccato.  E ti rende puro.

Sei stato purificato da Dio.  E la lebbra svanisce, e la lebbra sparisce.  Ma devi presentarti dal sacerdote per rendere effettiva, completa, ufficiale la tua purificazione.

E il tuo cuore risanato sussulta, esulta.  Non ce la fa  a stare fermo.  Non ce la fa stare zitto.  Si libra per l’aria, canta,  danza di gioia, per la gioia.

Così annuncia, così proclama, così testimonia  che Dio, il Signore, è venuto.

A purificare il cuore.

A santificare l’anima.