L’obolo della vedova

In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa». Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere»

 

“Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti… Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo.”

 

 

Una vedova povera.

  • Lei.    Non passeggia  in lunghe vesti.
  • Lei.    Non ha  lunghe vesti.
  • Lei.    Non ha  altre vesti.
  • Lei.    Non riceve  saluti.
  • Lei.    Manco  la guardano.
  • Lei.    Manco  la vedono.
  • Lei.    Manco  la notano.
  • Lei.    Non ha  i primi seggi.
  • Lei.    Non ce  l’ha il seggio.
  • Lei.    Non  si siede proprio.
  • Lei.    Non ha  i primi posti.
  • Lei.    Non ha  l’ultimo posto.
  • Lei.    Non ha  manco un posto.
  • Lei.    Gli hanno divorato  la casa.
  • Lei.    È divorata  nella sua casa.
  • Lei.    Manco ce l’ha  la casa.
  • Lei.    Quando prega.  Nessuno la vede.
  • Lei.    Quando prega.  Nessuno lo sa.
  • Lei.    Quando prega.  Dio solo lo sa.

 

Vi getto due monetine.

  • Lei.    Non ha  molte monete.
  • Lei.    Non tiene  molte monete.
  • Lei.    Non ce l’ha  le monete.
  • Lei.    Non ha manco  una moneta.
  • Lei.    Ha solo  un soldo.
  • Lei.    Ha solo  due monetine.
  • Lei.    Piccole.  Come lei.
  • Lei.    Povere.  Come lei.
  • Lei.    Assomigliano  a lei.

 

Tutto quello che aveva.

  • Lei.    Sono tutto  per lei.
  • Lei.    Sono tutto  quello che ha.
  • Lei.    Sono tutto  quello che è.
  • Lei.    E lo ha messo  in Dio.
  • Lei.    E lo ha riposto  in Dio.
  • Lei.    E lo ha posto  in Dio.

 

  • Perché Dio.    È tutto per lei.
  • E Dio.   Lo sa.

 

 

 

 

 

 

Essere mio discepolo

In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro:  «Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.  Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo. Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”.  Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.  Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».

 

 

 

Chiunque di voi,   non rinuncia  a tutti i suoi averi,    non può essere mio discepolo.              E tu,    cosa  dai ?

 

Niente.

Non ti ci sprechi.    Non ti ci metti. Non ti ci butti.  Non ci stai proprio.     Figurati  amare.

Per te,   conta poco.     Ci stai, per poco.  Non più di tanto.     Perché  ti puoi stancare. Figurati  rinunciare.

Per te, la strada è tua.   Non ti deve ostacolare. Non ti deve impedire.  Non ti deve fermare. Figurati  seguire.

 

Tutto.

Gesù è Dio.     Dio è tutto.     E per te,  è tutto.

Per te,   conta  di più.     Di più  di tutti.    Più di te.                                                                 Per te,   viene prima.     Prima di tutti.    Prima di te.                                                           Per te,   è davanti.     Davanti a tutto.   Davanti a te.                                                                A te,    ti ha dato tutto.      E gli dai  tutto.    Anche te.

E non  lo lasci.   E non  lo molli.     E non lo lasci andare.   E non te lo fai scappare.              A qualunque  costo.                                                                                                                 A tutti  i costi.

E lo segui,  fino infondo.                                                                                                            Fino,   in Paradiso.

 

 

 

 

 

 

E il Verbo si fece carne

In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta. Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità. Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me». Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato.

 

 

 

E tu,   lo riconosci?

 

Non  lo riconosci.

Non lo vedi.    Hai gli occhi chiusi.     Vedi solo  quello che vuoi.  Come lo vuoi.  Quando lo vuoi.                                                                                                                                         Non lo accogli.      Non è tuo.  Non ti riguarda.  Non ti serve.  Non ti fa comodo.  Non ti interessa.     Non è nessuno,   per te.

 

Lo riconosci.

Quel bambino,   non è solo un bambino.     È il tuo Dio.     C’era,  fin dal Principio.   Prima di te.  Senza di te.      Tu,  sei stato fatto  per mezzo di lui.      E il tuo cuore lo sente,   e lo riconosce.

Senza di lui,   non esiste nessuna cosa.    Neppure tu.      Non ci puoi stare senza di lui.    È venuto lui, da te.     E lo accogli, e lo stringi, e non lo lasci andare.   Perchè è  parte di te,   e tu,  sei parte di lui.

 

Quel bambino   è il Figlio di Dio.    E ti porta il Padre.  Tutto Dio.

È  il  tutto,    per te.