Il pane è la mia carne

In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

 

“Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.”

 

 

Come può costui darci la sua carne da mangiare?

  • Lo dici oggi  anche tu.
  • Ma che dice?
  • Ma non ci dice.
  • Ma non si dice.
  • Ma non si può dire.
  • Ma non sta bene.
  • Ma non ci sta bene.
  • Ma non ci può stare.
  • E non ce lo fai stare.
  • Ma non si fa.
  • Ma non si può fare.
  • Ma non ce la fa.
  • E non glielo fai fare.

Lo dici perché.

  • Per te.   Gesù non è Dio.
  • Per te.   Gesù non è il Figlio  di Dio.
  • Per te.   Gesù non è il Figlio  del Dio vivente.
  • Per te.   Gesù non è il Figlio  di Dio da sempre.

 

Il pane che io darò è la mia carne.

  • Gesù è Dio.   E lo può dire.
  • Gesù è Dio.   E lo può fare.
  • Gesù è Dio.   Solo Dio lo può fare.
  • Quel pane.    È lui che lo fa cambiare.
  • Quel pane.    È lui che lo può cambiare.
  • Quel pane.    Solo lui lo può cambiare.
  • Quel pane.    Solo lui lo fa diventare.
  • La sua carne.

 

Perché la sua carne?

  • La sua carne.    Per darti lui. Vivo.
  • La sua carne.    Per darti Dio. Vivo.
  • La sua carne.    Per darti il suo cuore. Vivo.
  • La sua carne.    Per farti sentire il battito del suo cuore.
  • La sua carne.    Per farti sentire il palpito del suo cuore.
  • La sua carne.    Per far battere il tuo cuore  con il suo cuore.

 

Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna.

  • Se mangi la sua carne.    Ci sta la vita viva.
  • Se mangi la sua carne.    Ci sta la vita di Dio.
  • Se mangi la sua carne.    Ci sta la vita viva,  di Dio vivo.
  • Se mangi la sua carne.    Ci sta la vita di Dio.
  • Se mangi la sua carne.    Ci sta Dio eterno.
  • Se mangi la sua carne.    Ci sta la vita eterna.
  • Se bevi il suo sangue.     È il suo sangue versato.
  • Se bevi il suo sangue.     È il sangue che ti ha liberato.
  • Se bevi il suo sangue.     È il sangue che ti ha salvato.
  • Se bevi il suo sangue.     E che ti salva  ora.

 

Io lo risusciterò nell’ultimo giorno.

  • Se mangi la sua carne.    Non solo tu.
  • Se mangi la sua carne.    Non solo la tua anima.
  • Se mangi la sua carne.    Ma anche la tua carne.
  • Se mangi la sua carne.    Si è unita a Dio.
  • Anche la tua carne.     Ha toccato Dio.
  • Anche la tua carne.     Ha sentito Dio.
  • Anche la tua carne.     Ha provato Dio.
  • Anche la tua carne.     Si è nutrita di Dio.
  • Alla fine dei tempi.      Risorge anche la tua carne.
  • Alla fine dei tempi.      Gesù fa risorgere anche la tua carne.
  • Alla fine dei tempi.      Gesù viene a prendere anche la tua carne.

 

  • Alla fine dei tempi.     E ti porta tutto intero  in cielo.   Dal Padre.

 

 

 

 

 

 

Io sono il pane vivo disceso dal cielo

In quel tempo, i Giudei si misero a mormorare contro Gesù perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque può dire: “Sono disceso dal cielo”?». Gesù rispose loro: «Non mormorate tra voi. Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna. Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

 

“Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo.”

 

 

Io sono il pane.

  • Io sono il pane.    Chi te lo da un pane così.
  • Io sono il pane.    Dove lo trovi un pane così.
  • Io sono il pane.    Non ci sta un pane così.
  • Io sono il pane.    Te lo da il Padre.  Un pane così.
  • Io sono il pane.    Viene dal Padre.  Un pane così.
  • Io sono il pane.    Parte dal Padre.   Un pane così.
  • Io sono il pane.    Comincia dal Padre.  Un pane così.
  • Io sono il pane.    L’ha pensato il Padre.   Un pane così.
  • Io sono il pane.    L’ha voluto il Padre.   Un pane così.
  • Io sono il pane.    Te lo manda il Padre.   Un pane così.

 

Vivo.

  • Vivo.    È un pane vivo.
  • Vivo.    È l’unico pane vivo.
  • Vivo.    Non ci sta un altro pane vivo.
  • Vivo.    È il pane di Dio.
  • Vivo.    È il pane del Dio vivo.
  • Vivo.    È il pane.   Che è Dio vivo.

 

Disceso dal cielo.

  • Quel pane.    Stava  in cielo.
  • Quel pane.    Stava  alla destra del Padre.
  • Quel pane.    Stava  da sempre alla destra del Padre.
  • Quel pane.    È sceso dal cielo.
  • Quel pane.    È disceso dal cielo.
  • Quel pane.    È venuto giù.  Dal cielo.

 

Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno.

  • È venuto.    Per darti Dio.
  • È venuto.    Per darti il Padre.
  • È venuto.    Per portarti il Padre.
  • È venuto.    Glielo ha chiesto il Padre.
  • È venuto.    Perché ti puoi perdere.
  • È venuto.    Per non farti perdere.
  • È venuto.    Per non farti disperdere.
  • È venuto.    Per non farti finire.
  • È venuto.    Per non farti morire.
  • È venuto.    Per non farli sparire.
  • È venuto.    Per darti la vita.
  • È venuto.    Per darti la vita di Dio.
  • È venuto.    Per darti la vita in Dio.
  • È venuto.    Per darti la vita eterna.

 

Il pane che darò è la mia carne.

  • Ecco come fa.    A darti lui come pane.
  • Ecco come fa.    A darti lui come pane vivo.
  • Ecco cosa è.      Il pane vivo.
  • Quel pane.     È lui vivo.
  • Quel pane.     È la sua carne.
  • Quel pane.     È la sua carne viva.
  • Quel pane.     Ti da  la sua vita.
  • Quel pane.     Ti da la vita  di Dio.
  • Quel pane.     Ti da la vita di Dio.   Che è eterno.

 

Quel pane.     Ti da la vita eterna.

 

 

 

 

 

Io sono il pane

In quel tempo, quando la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».
Allora gli dissero: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».

 

Gesù rispose loro: “Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!”

 

 

Chi è il tuo pane.

  • Ti danno da mangiare.     Il loro male.
  • Ti fanno mangiare.     Il loro male.
  • Ti fanno mangiare.     E ti fanno male.
  • Altro che pane.
  • E tu hai fame.
  • Hai ancora fame.
  • Hai ancora più fame.
  • Ti fanno bere.       Quello che dicono loro.
  • Ti fanno bere.       Perché lo dicono loro.
  • Ti fanno bere.       Come lo dicono loro.
  • E tu hai sete.
  • Hai ancora sete.
  • Hai ancora più sete.

 

Io sono il pane.

  • Il pane vero.    Ecco cosa è.
  • Il pane vero.    Ecco chi è.
  • Il pane vero.    Ecco che fa.
  • Il pane vero.    È una persona.
  • Il pane vero.    È Gesù in persona.
  • Il pane vero.    È il Figlio di Dio.
  • Il pane vero.    È Dio.

Della vita.

  • Il pane vero.    Non ti leva la vita.
  • Il pane vero.    Te la da la vita.
  • Il pane vero.    Ti da la vita vera.
  • Il pane vero.    Ti da la vita intera.

 

Chi viene a me non avrà più fame.

  • Io sono il pane.    Gesù è  il pane.
  • Io sono il pane.    Gesù è Dio.
  • Io sono il pane.    Quel pane  è Dio.
  • Io sono il pane.    È Dio il tuo pane.
  • Io sono il pane.    E non ti manca niente.
  • Io sono il pane.    Non ti serve niente.
  • Io sono il pane.    E non cerchi altro.
  • Io sono il pane.    Non speri altro.
  • Io sono il pane.    Non chiedi altro.
  • Io sono il pane.    E sei riempito.
  • Io sono il pane.    Sei saziato.
  • Io sono il pane.    Sei beato.
  • Se stai in Dio.      Ti basta Dio.

 

Chi crede in me non avrà sete, mai!

  • È Gesù.    È Dio.
  • È Gesù.    È lui che bevi.
  • È Gesù.    È Dio che bevi.
  • È Gesù.    E non bevi altro.
  • È Gesù.    E non ti bevi altro.
  • È Gesù.    E non ti danno da bere altro.
  • È Gesù.    E non ci sta più la sete.
  • È Gesù.    Non hai più sete.
  • È Gesù.    Si placa la sete.

 

 

  • È Gesù.     Il pane  del Padre.
  • È Gesù.     Il pane  che ti dà  il Padre.

 

 

 

 

 

La moltiplicazione dei pani

In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo». Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini. Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano.  E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato. Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.

 

“Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece con i pesci, quanto ne volevano.”

 

 

Una grande folla.

  • Li ha moltiplicati   i pani.
  • Gesù.   Davvero.
  • Lo può  fare.
  • Perché   è Dio.

 

  • La moltiplicazione.
  • Ti dicono.    Che non è vero.
  • Ti dicono.    Che non si sa.
  • Ti dicono.    Che non lo fa.
  • Ti dicono.    Che però.
  • Ti dicono.    Che non lo so.
  • Ti dicono.    Che non si può.
  • E ti hanno levato  Gesù.
  • Ma Gesù    ci sta.
  • Ma Gesù    lo fa.
  • Anche oggi    lo fa.
  • Ancora oggi   lo fa.
  • Il miracolo   dei pani.

 

Dove potremo trovare il pane.

  • Lui lo sa.    Quello che fa.
  • Ma lo devi sapere.      Anche tu.
  • Ma vuole che lo sai.   Anche tu.
  • Ma ci vuole che lo sai.   Anche tu.

Duecento denari di pane.

  • Così  ti rendi conto.
  • Che l’uomo   non ce la fa.
  • Che nessuno  ce la fa.
  • Che l’uomo   non può.

 

Cinque pani di orzo e due pesci.

  • Basta   un pane piccolo.
  • Basta   un pane povero.
  • Basta   un pane semplice.
  • Basta   un pane.   A Dio.

Gesù prese i pani.

  • Quel pane.    Lo prende nelle sue mani.
  • Quel pane.    Lo tiene nelle sue mani.
  • Quel pane.    Tocca le sue mani.

Dopo aver reso grazie.

  • Lo chiede   al Padre.
  • Lo vuole  il Padre.
  • Lo fa   il Padre.
  • Rende grazie  al Padre.
  • Che lo fa   con lui.

Li diede a quelli.

  • Quel pane   è cambiato.
  • Non è più    come prima.
  • Non è più    il pane di prima.
  • Ora è pieno  di Dio.
  • Ora ci sta  Dio.

Quanto ne volevano.

  • E  non finisce.
  • E  non ha fine.
  • E  non ha mai fine.
  • Non  c’è la fine.
  • Come  in Dio.
  • Perché  ci sta Dio.

Furono saziati.

  • E ti sazia   fino in fondo.
  • E ti sazia   nel profondo.
  • E ti sazia   l’anima.
  • Lo può fare  solo Dio.

 

Raccogliete i pezzi avanzati.

  • Non lo butti.
  • Non lo getti.
  • Non lo calpesti.  Dio.

Nulla vada perduto.

  • Lo raccogli.
  • Lo ripari.
  • Non lo perdi.   Dio.
  • E non ti perdi.

 

Li raccolsero.

  • Ecco   che fa Gesù.    
  • Non ti da   solo il pane.
  • Ti da Dio.   

 

Lo può fare   solo Dio.

 

 

 

 

 

 

Non hanno pastore.

In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.

 

“Ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise ad insegnare loro molte cose.”

 

 

Ebbe compassione.

  • Gesù lo sa.   Cosa provi.
  • Gesù lo sa.   Che lo provi.
  • Gesù lo sa.   Perché lo provi.

 

Erano come pecore senza pastore.

  • Non sai   cosa fare.
  • Non sai   dove andare.
  • Non sai   con chi stare.
  • Sei   senza pastore.
  • Non hai più   il pastore.
  • Non ci sta più   il pastore.
  • Non sai   chi è il pastore.
  • Non sai   se c’è il pastore.
  • Non sai   se è il pastore.

 

Ecco perché sei senza.

  • Lo devi perdere.   L’altro pastore.
  • Lo devi perdere.   L’altro che non è il pastore.
  • Lo devi perdere.   L’altro al posto del pastore.
  • Lo devi perdere.   Quello che si è preso il pastore.
  • Lo devi perdere.   Quello che si è portato via il pastore.
  • Lo devi perdere.   Quello che ti ha portato via il pastore.
  • Lo devi perdere.   Per saperlo.
  • Lo devi perdere.   Per scoprirlo.
  • Lo devi perdere.   Per cercarlo.
  • Lo devi perdere.   Per trovarlo.
  • Il vero  pastore.

 

Il vero pastore.

  • Solo Gesù.   È il vero pastore.
  • Solo Gesù.   È l’unico pastore.
  • Solo Gesù.   È il tuo pastore.
  • Ti eri perso Gesù.   Come pastore.
  • Non avevi più Gesù.   Come pastore.
  • Non ci stava più Gesù.   Come pastore.
  • Non era più Gesù.   Il tuo pastore.
  • Lo hai lasciato tu.   Non ti ha lasciato lui.
  • Lo hai perso tu.     Non ti ha perso lui.
  • Ti sei perso tu.    Non si è perso lui.

 

 

E si mise a insegnare loro molte cose.

  • Torna  da lui.
  • Stai  con lui.
  • Sta lì  per te.
  • Sta lì  davanti a te.
  • E ti dice.   Che fare. 
  • E lo sai.    Che fare.
  • E lo sai.    Dove andare.
  • E lo sai.    Con chi stare.

 

  • E nessuno   te lo leva più.
  • Il tuo pastore.   Gesù.

 

 

 

 

 

 

Li mandò a due a due.

In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».  Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.

 

“Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demoni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.”

 

 

Prese a mandarli a due a due.

  • Ti manda  Gesù.
  • Non  ti mandi tu.
  • Per fare  come lui.
  • E non  come vuoi tu.

 

 

Proclamarono che la gente si convertisse.

  • Non ti manda Gesù.
  • A lasciarli  nel peccato.
  • A tenerli  nel peccato.
  • A inchiodarli  al peccato.
  • A farli  peccato.
  • Ti manda Gesù.
  • A levargli  il peccato.
  • A portar via  il peccato.
  • A mandar via  il peccato.
  • A liberarli  dal peccato.
  • A farli  senza peccato.

 

Scacciavano molti demoni.

  • Non ti manda Gesù.
  • Ad assecondare  i demoni.
  • A servire  i demoni.
  • A servirti  dei demoni.
  • Ti manda Gesù.
  • A scacciare  i demoni.
  • A buttar via  i demoni.
  • A buttar fuori  i demoni.
  • A far fuori  i demoni.
  • Se non scacci demoni.
  • Che  ti manda a fare?
  • Che  ci vai a fare?
  • Che  ci stai a fare?

 

Ungevano con olio molti infermi.

  • Non ti manda Gesù.
  • A farli  malati.
  • A farli  più malati.
  • A farli  disperati.
  • A farli  isolati.
  • Ti manda Gesù.
  • A rialzare  i malati.
  • A riempire  le loro ferite.
  • A riempirle  con l’olio di Dio.
  • A riempirle  con lo Spirito Santo.
  • A darle  allo Spirito Santo.

 

E li guarivano.

  • Ti manda Gesù.
  • A chiudere  le loro ferite.
  • A riparare   le loro ferite.
  • A risanare  le loro ferite.
  • A guarire    le loro ferite.
  • E non ci sono più  le ferite.
  • Se non guarisci  le ferite.
  • Che  ti manda a fare?
  • Che  ci vai a fare?
  • Che  ci stai a fare?

 

 

  • Vai.    Come è venuto  Gesù.
  • Vai.    Perché è venuto  Gesù.
  • Vai.    E fai come  Gesù. 
  • Vai.    E ci sta  Gesù.
  • Vai.    E ci sta  il Figlio di Dio.
  • Vai.    E ci sta  Dio.

 

 

 

 

 

 

 

Profeta in patria

In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità. Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.

 

“Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname? “

E tu,   sei ribelle,  come loro ?

 

 

Da dove gli vengono queste cose?

  • Non deve essere.   Più di te.
  • Non può essere.     Più di te.
  • Non può essere.     Sopra a te.
  • Non ci può stare.    Sopra a te.
  • Non può dire.   Quello che non dici tu.
  • Non può dire.   Se non lo dici tu.
  • Non può dire.   Se non è come dici tu.
  • Non può dire.   Se non sei tu.
  • Non lo può fare.     Se non lo fai tu.
  • Non lo deve fare.   Se non puoi tu.
  • Non lo deve fare.   Se non vuoi tu.
  • Non lo deve fare.   Lo puoi fare solo tu.
  • E non lo fai entrare.   Gesù.

 

E che sapienza è quella che gli è stata data?

  • L’autorità.   Te la sei presa tu.
  • L’autorità.   Te la sei presa tutta tu.
  • L’autorità.   L’hai fatta tua.
  • L’autorità.   È solo tua.
  • L’autorità.   Sei tu.
  • Non Dio.
  • L’autorità.   Non gliela dai.
  • L’autorità.   Non la molli.
  • L’autorità.   Non la passi.
  • L’autorità.   Non la cedi.
  • L’autorità.   Non la concedi.
  • Manco  a Dio.

 

Non è costui il falegname?

  • E allora,  lo abbassi Dio.
  • E allora lo fai.   Come te.
  • E allora lo fai.   Uguale a te.
  • E allora lo fai.   Pari a te.
  • E tu.   Ti fai come lui.
  • E tu.   Ti fai uguale a lui.
  • E tu.   Ti fai pari a lui.
  • E tu.   Ti fai Dio.

 

Ed era per loro motivo di scandalo.

  • E  lo dai   come scandalo Gesù.     Non tu.
  • E  lo fai    come scandalo  Gesù.    Non tu.
  • E  lo indichi    come scandalo Gesù.    Non tu.
  • E  lo accusi    come scandalo Gesù.    Non tu.
  • E lo rifiuti    come scandalo Gesù.    Non tu.
  • E lo getti via   come scandalo Gesù.    Non tu.
  • E lo butti via   come scandalo Gesù.    Non tu.
  • E lo fai fuori    come scandalo Gesù.    Non tu. 
  • Lo scandalo   non è Gesù.       Sei tu.

 

 

Non poteva compiere nessun prodigio.

  • Ti sei messo  contro Dio.
  • Ti sei rivoltato  contro Dio.
  • Ti sei ribellato  a Dio. 
  • Hai disprezzato  Dio.
  • Hai disonorato  Dio.
  • E  il Figlio di Dio.  

 

  •  E non compie   nessun prodigio.

 

 

 

 

 

 

L’ emorroissa.

In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno. Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male. E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male». Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.

 

 

“Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: “Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata”. E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel corpo che era guarita dal male.”

 

 

Aveva perdite di sangue.

  • Anche tu.   Hai una ferita.
  • Che non si chiude.
  • Che non si vuole chiudere.
  • Che non ce la fai a chiudere.
  • Ed esce  il sangue.
  • Ti perde  il sangue.
  • Ti prende  il sangue.
  • Ti porta via  il sangue.
  • Ti porta via  la vita.
  • Quella ferita.
  • È il tuo male.
  • È il male  che ti sta dentro.
  • È il male  che hai dentro.
  • È il male  che ti buca dentro.
  • È il male  che ti scava dentro.
  • Quella ferita.

 

Aveva molto sofferto per opera di molti medici.

  • Gli altri.
  • Non l’hanno veduta.
  • Non l’hanno voluta.
  • Non l’hanno saputa.
  • Curare.

 

Spendendo tutti i suoi averi.

  • E non ti leva solo il sangue.
  • Ti leva  tutti i soldi.
  • Prende  pure i soldi.
  • Escono  pure i soldi.
  • Da quella ferita.

 

Anzi peggiorando.

  • Esce  pure il dolore.
  • Esce  di più il dolore.
  • Esce  sempre di più il dolore.
  • Si fa  più grande.
  • Quella ferita.

 

Udito parlare di Gesù.

  • Non ci sta più nessuno.
  • Non hai più nessuno.
  • Hai solo lui.
  • Ci sta solo lui.
  • Che ti può guarire.

Venne tra la folla.

  • Non ti ferma la folla.
  • Non la vedi la folla.
  • Manco la vedi la folla.
  • Vedi solo lui.
  • Ci sta solo lui.

Da dietro.

  • Gli stai dietro.
  • Così non ti vede.
  • Così non ti manda via.
  • Così non ti butta via.
  • Così non ti caccia via.
  • Come gli altri.

Toccò il suo mantello.

  • Quel mantello.
  • È la cosa più vicina.  Che hai.
  • È la cosa più  concreta.  Che hai.
  • È la cosa più  davanti.   Che hai. 

 

Diceva. Se riuscirò anche solo a toccare la sua veste.

  • Come i bambini piccoli.   
  • Tiri  la veste.
  • Ti attacchi  alla veste.
  • Prendi  la veste.
  • Tocchi  la veste.
  • Ti basta  la veste.

Sarò salvata.

  • Tiri quella veste.
  • Per chiamare  Dio.
  • Per implorare  Dio.
  • Per far venire  Dio.
  • Per far fare a  Dio.

E si fermò il flusso di sangue.

  • E si ferma.  Subito.
  • E si blocca.  Subito.
  • E si chiude.  Subito.
  • E guarisce.  Subito.
  • Quella ferita.

 

 

Chi ha toccato le mie vesti?

  • Gesù lo sa.
  • Vuole solo che tu,  ti tiri su.
  • Vuole solo che  vieni fuori.
  • Vuole solo che  salti fuori.
  • Vuole solo che  esci fuori.
  • Anche tu.   Dalla tua ferita.

Sii guarita dal tuo male.

  • È la ferita  dell’anima.
  • È la ferita che sta  nell’anima.
  • È la ferita che sta  in fondo all’anima.
  • Che solo Dio,  ti può levare.

 

 

Lo puoi fare anche ora.

  • Puoi toccare  Gesù.
  • Non il suo mantello.
  • Puoi toccare  Gesù.   Vivo e vero.
  • Puoi toccare  Gesù.   Intero.
  • Puoi toccare  Gesù.   Nell’ ostia santa.

 

  • Puoi toccare  Gesù.
  • E lui tocca  la tua ferita.
  • E sei   guarita.

 

 

 

 

 

 

La tempesta sedata.

In quel giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.  Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?». Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».

 

“Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che oramai era piena. Egli se ne stava a poppa, su cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: “Maestro, non ti importa che siamo perduti?”. Si destò, minacciò il vento e disse al mare: “Taci, calmati!” Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: “Perché avete paura? Non avete ancora fede?”

 

 

Perché Gesù  dorme ?

  • Per farti vedere.
  • Come ci devi stare.
  • Nella tempesta.

 

Ci fu una grande tempesta di vento.

  • Ancora. Ora.   Ci sta la tempesta di vento.
  • Ancora. Ora.   Il vento ti sbatte via.
  • Ancora. Ora.   Il vento ti porta via.

Le onde si rovesciavano nella barca.

  • Ancora. Ora.   Le onde sono entrate nella barca.
  • Ancora. Ora.   Le onde si sono prese la barca.
  • Ancora. Ora.   Le onde si portano via la barca.

Che oramai era piena.

  • Ancora. Ora.   La misura è piena.
  • Ancora. Ora.   La misura è colma.
  • Ancora. Ora.   Non ci sta più misura.

 

Egli se ne stava sul cuscino e dormiva.

  • Ancora. Ora.    Gesù che fa?  
  • Ecco che fa.    Fa quello che conta.
  • Ecco che fa.   Sta nelle braccia del Padre.
  • Ecco che fa.   Sta sereno nelle braccia del Padre.
  • Ecco che fa.   Sta disteso nelle braccia del Padre.
  • Ecco che fa.   Sta adagiato nelle braccia del Padre.
  • Ecco che fa.   Sta riparato nelle braccia del Padre.
  • Ecco che fa.   Sta rifugiato nelle braccia del Padre.
  • Ecco che fa.   Ad occhi chiusi. Rivolti al Padre.
  • Ecco che fa.   Ad occhi chiusi. Li ha messi nel Padre.
  • Ecco che fa.   Ad occhi chiusi. Ci sono gli occhi del Padre.
  • Ecco che fa.    Ti fa vedere. 
  • Come ci devi  stare tu.
  • Nel Padre.
  • Quando  ci sta la tempesta.
  • Proprio perché  ci sta la tempesta.
  • Ancora di più.   Se c’è la tempesta.
  • Ci vuole il Padre.    Per quella tempesta.

 

Maestro, non ti importa che siamo perduti?

  • Ancora. Ora.   Ti dai per perduto.
  • Ancora. Ora.   Ti dai per finito.
  • Ancora. Ora.   Ti dai per perso.

Taci, calmati!

  • Ecco cosa fa.   Il Padre che è in Gesù.
  • Si inginocchia il vento.   Davanti a lui.
  • Si inginocchia il mare.   Davanti a lui.
  • Si placa il mare.   Davanti a lui.
  • E la tempesta è perduta.   Non tu. 
  • E la tempesta è finita.   Non tu.
  • E la tempesta è sparita.   Non tu.
  • E la tempesta si è persa.   Non tu.

 

Non avete ancora fede?

  • Ecco come fare.   Come Gesù.
  • Ti affidi  al Padre.
  • Ti fidi  del Padre.
  • Confidi  nel Padre.
  • Lasci fare  al Padre.
  • Lo sa  il Padre.
  • Lo fa  il Padre.   
  • E ti salva.

 

Ecco   la fede.

 

 

 

 

 

 

Il Regno di Dio è come un seme .

In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura». Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra». Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.

 

 

“Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura.”

 

 

Il regno di Dio.

  • Non lo fai tu.
  • Lo fa Dio.
  • Il regno di Dio.

 

 

È come un uomo.

  • Lo devi fare tu.
  • Ci devi stare tu.
  • Ci deve pensare tu.
  • Se non ci sei tu.
  • Non si fa.
  • Lo sai solo tu.
  • Lo puoi solo tu.
  • Lo sei solo tu.
  • Se non ci sei tu.
  • Non si fa.
  • Lo fai solo  tuo.
  • È il seme tuo.
  • Non è di Dio.
  • È  il regno tuo.
  • Non è  il regno di Dio.

 

Come un uomo che getta il seme.

  • Come il seminatore.
  • Hai una sacca.
  • Piena del bene che puoi fare.
  • Te lo ha dato Dio.
  • È il seme di Dio.
  • E lo lanci nella terra.
  • Lo fai scendere sulla terra.
  • Gli dai la terra.
  • Al seme di Dio.

 

Dorma o vegli.

  • Lo metti nelle mani di Dio.
  • La terra sono le mani di Dio.
  • Lasci fare a Dio.
  • Ci pensa Dio.
  • Al seme di Dio.

 

Come egli stesso non lo sa.

  • Viene su.    E non lo sai tu.
  • Viene su.    E non ci sei tu.
  • Viene su.    E non lo fai tu.

 

Il seme germoglia e cresce.

  • Viene su.    E lo sa Dio.
  • Viene su.    E ci sta Dio.
  • Viene su.    E lo fa Dio.
  • Viene su.    Come vuole Dio.
  • Viene su.    Perché lo vuole Dio.
  • Viene su.    Perché è di Dio.
  • Viene su.    E viene su Dio.
  • Viene su.    Ed è una meraviglia.
  • Viene su.    E fa le meraviglie.
  • Viene su.    E si vede che  è di Dio.
  • Viene su.    E si vede che  ci sta Dio.

 

 

  • Viene su.    Il regno  di Dio.   
  • Viene su.    Il regno  che è di Dio. 
  • Viene su.    Il regno  che vuole Dio.   
  • Viene su.    E viene  il Regno di Dio.