Ascensione

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In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».  Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.


 

 

 

Gesù  ascende al cielo.

Sale in alto,    per farti vedere che  viene dall’alto,   e all’alto ritorna.

 

Se  hai messo   il tuo cuore in lui,    ascendi anche tu,  con lui.     Ti porta in cielo.   Ti fa salire con lui,   in cielo,   presso il Padre.

Ti porta  dal Padre.      Insieme a lui.   Ritorni a casa.   Alla casa del  Padre.   A casa tua.

È lì,   la tua casa.   La casa vera.  La prima casa.    Quella che nessuno ti può levare.  Nessuno te la può portare via.

Da lì,   puoi guardare  quello che fare.      Da lì,   puoi capire quello che vale.

 

Con il cuore,  in Dio.

E il resto,  sulla terra.

Per ora.

 

 

 

 

 

 

 

La via

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In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: Vado a prepararvi un posto? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via». Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: Mostraci il Padre? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre».

 

 

Cerchi la casa. La tua casa. Dove stare. Cerchi un posto, dove andare. Cerchi una dimora fissa, stabile, sicura. Dove poter riposare il cuore, riparare il cuore, risanare il cuore.

Gesù , te la da lui la casa, quella vera. La casa da dove sei venuto. La tua vera casa. La casa del Padre.

Il posto te lo prepara lui.  Il posto nel cuore del Padre.  Il posto nelle braccia del Padre.

Come Tommaso,  non sai dove si trova, come si trova. C’è solo una strada, c’è solo una via,  c’è solo un modo.  È Gesù stesso.  Dimora in lui.  Rimani in lui.  Stai in lui.  E lui ti porterà dal Padre.

Gesù è la via che porta te, al Padre  e  la via che porta il Padre, a te.  Gesù è l’unica via.     È la via vera.  È la verità.  È l’unica  verità  assoluta,  immutabile,  eterna.  Garantita.           È la via vera, che ti da la vita.  È la vita.  È  l’essenza della vita.  Per te, per gli altri, per il mondo.

Come Filippo, vuoi vedere il Padre. Pensi che Gesù è  un mezzo, un tramite, un passaggio. Non solo.

Gesù è  il Figlio di Dio.  E’ Dio.  E’ la parte visibile del Dio invisibile.  Lui e il Padre sono una cosa sola. Un unico Dio.  È la Trinità. Il Padre sta in lui.  È in lui. Dimora in lui.

La casa, il posto che cerchi, è stare, è dimorare, è rimanere.    E’ stare  in Gesù risorto.   In lui , è stare con  il Padre.  E con  lo Spirito Santo che te lo fa capire, che te lo fa sentire, che te lo fa amare.

E’ entrare, stare, rimanere, dimorare nel mistero della Trinità. Nella casa della Trinità.     Nel cuore della Trinità. Nelle braccia della Trinità.

Non è solo stare, ma anche lasciare che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, entrino, rimangano, dimorino nel tuo cuore.  Non è solo trovare un posto nel loro cuore. Ma anche far posto a loro, nel tuo cuore.  Lasciali dimorare, stare, rimanere nel tuo cuore.  Lascia che il tuo cuore diventi la loro casa, la loro tenda, il loro tempio.

Solo se sono in te e tu in loro, possono essere compiute le loro opere. Le opere del Padre.

E’ lo Spirito Santo che compie le opere del Padre.

In te, con te, per te.

 

 

 

 

Padre nostro

Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:  “Padre,  sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati, anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore, e non abbandonarci alla tentazione”».Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”; e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono. Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.  Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».

 

 

 

A volte ti senti solo.  Privato di tutto.  Orfano di tutto.  Ti sembra di non essere nulla. Di non contare nulla. Per gli altri, per nessuno, anche per te.  La tua voce è inascoltata, il tuo grido soffocato, il tuo bisogno rifiutato. Da tutti, dagli altri, anche da te.

Sei disperato, a chi domandare, a chi chiedere, cosa fare?

Vai dal Padre, da tuo Padre.  Dal tuo primo Padre, dal tuo vero Padre.  Da Dio.

Vai,  chiedi, urla, grida.  Cerca,  batti,  bussa, alla porta del suo cuore.  Chiamalo, invocalo, pregalo.  Chiamalo con gli occhi, con le mani, inginocchiati con il tuo corpo.  Batti alla sua porta, con i battiti del tuo cuore.  Con battiti di amore, potenti, insistenti, continui.  Inchiodati, siediti, deponi la tua anima alla sua porta.  Non andare via, rimani lì,  fino a quando non ti avrà aperto.  Perché il suo cuore,  è la tua casa.

Chiamalo Padre, benedici il suo nome, fai la sua volontà.  Perdona i tuoi fratelli, che sono anche i suoi figli.

Allora ti aprirà il suo cuore e sgorgherà lo Spirito Santo.   Lo Spirito che ti colmerà, ti consolerà e ti parlerà del  Padre.  Entrerai nel suo cuore e  lui entrerà nel tuo,  e dimorerà nel tuo.

Ti farà  suo figlio,  figlio di Dio.

In terra e in cielo. Ora e per sempre.