Amate i vostri nemici

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In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:  «Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.  Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste». 

 

 

Occhio per occhio, dente per dente.  È il male che chiama il male, che vuole altro male.  Che si ripete, che si rinnova, che si prolunga nell’altro male.  È il male che fa altro male.  E ti incatena. E ti vince, e ti domina.  E ti possiede.

Guarda dalla parte di Dio Padre. Guarda il tutto con gli occhi di Dio Padre.

Il malvagio, chi  fa il male,  è stato vinto dal male. Dalla rabbia, dall’odio, dalla vendetta, dall’invidia, dall’ipocrisia.  E’ stato schiacciato, avvelenato, eroso, corroso, dal suo male. Ma  Dio lo ama ancora,  ama lui, non il male che fa.  Lo ama per poterlo salvare. Per poterlo recuperare, per poterlo liberare dal male che  sta distruggendo  lui e gli altri.

E ama anche te,  che sei stato colpito da quel male, sporcato, schiacciato, umiliato, da quel male. Sei come il Figlio, e  si aspetta che tu fai come il Figlio.

Si aspetta che tu non ci caschi. Che tu non ti fai prendere, non ti fai offendere, non ti fai vincere da quel male. Si aspetta che tu non cadi nel tranello. Non ci finisci dentro, non ti fai incastrare, non ti fai ingannare. Non ti fai incatenare.

Ti dona il Figlio  per farti spezzare quelle catene. Per essere più forte del male. Per vincere quel male.  Per non farlo diventare tuo. Per non farlo diventare parte di te e tu parte di lui. Per schiacciarlo, perché non ti faccia più male, e non ti faccia morire. Per vincere la morte che porta. Per farti risorgere.

Così perdoni il nemico. Così ami.  Doni Dio. Doni il Padre.  Fai vincere la persona su quello che fa e che ha fatto.  Ami la persona più di quello che fa e che ha fatto.  Solo questo, fa tornare indietro l’altro.  Solo questo, lo fa rinsavire.  Solo questo, lo fa trasalire. Solo questo, lo fa cambiare. Veramente.

Perdoni con Dio, con lo Spirito Santo.  Solo lui ci riesce. Solo  lui, lo sa fare veramente. È lui che ama l’altro, in te.  È lui che lo perdona, attraverso di te.  È lui che riempie il vuoto del suo cuore, verso di te.  Lascialo passare, in lui.

Allora diventi suo fratello.

E  figlio del Padre nostro  che è nei cieli.

 

 

 

 

 

Pieno compimento

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In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli. Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio”. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna. Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo! Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore. Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna. Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.  Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più viene dal Maligno».

 

 

Ma io non faccio nulla di male!    Vado a messa, non uccido, non rubo.   Non basta seguire solo le regole, quello che è scritto, quello che è detto. Non  guardare solo l’esterno, come i  farisei.

Guarda all’interno, al cuore, all’intenzione.  Il male si può annidare nel cuore e lo distrugge.  E lo separa da Dio. E non riesci più ad amare Dio con il cuore.

Non uccidere.    Non è solo uccidere il corpo.  Ma è anche uccidere la mente, il cuore, l’anima, di una persona. Quando la calunni,  la condanni.  Quando la annulli, la schiacci, la calpesti.  Quando la isoli  da ciò che la sostiene, fino a farla crollare.   Quando non la  aiuti, e non vedi, non senti e non parli,  e la lasci morire.

Non commettere adulterio.    Non è  solo  l ’infedeltà  compiuta .  Guarda  all’istinto,  al desiderio.  Se lo lasci andare senza limiti,  senza freni.  Se lo abusi.  Se non lo controlli  e non lo gestisci.  Ti porta con sé,  ti trascina e ti domina.   Diventa il tuo Dio e tu il suo schiavo.

Non giurare il falso.    Non è solo giurare il falso in pubblico, che si vede.  E’ anche la falsità che non si vede.  È l’inganno,  la menzogna, l’ipocrisia.  È usare l’ipocrisia.  È confondere, mascherare, negare, non far capire,  quello che si pensa, che si dice, che si vuole.   È vivere nel buio.  È  scegliere il buio.   E  non riesci  a vivere Dio che è luce e verità.  Dentro e fuori.

Il male, non lo fai solo agli altri.  Lo fai  a te.  Non ti conviene.

Il male non lo fai solo agli altri.  Lo fai anche a  Dio.  Perché lui è il Padre  e   loro sono i suoi figli.

Anche tu.

 

 

 

 

Sale e luce

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In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:   «Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.  Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».

 

 

Insulsa, insipida, vuota. A volte ti sembra la vita. Quello che vedi, quello che senti, quello che fai.  Spenta, inutile, finta.  Cerchi il sale. Cerchi la luce.

Tu sei il sale.  Se in te, c’è la Sapienza di Dio. Il Figlio di Dio. Quello che dà sapore, gusto, a tutte le cose. Perché tutte le cose sono state fatte in lui e in vista di lui.  Anche tu.

Sei sale.  Se metti lui, in quello che sei,  in quello che fai.  Allora diventi sapore, gusto, valore.  Diventi sostanza, senso, significato. Diventi prezioso, indispensabile, insostituibile. Per te e per il mondo.

Tu sei la luce.  Se in te c’è la luce vera. Il Figlio di Dio.  Gesù è la luce vera del mondo. Tu sei il candelabro che la tiene, che la sostiene.

Sei luce.  Se, come una candela,  ti lasci accendere, ti lasci prendere, ardere, dalla luce vera, da Gesù,  dall’Amore di Dio.

Sei luce.  Se la luce vera,  la porti agli altri.  Se la passi agli altri.  Se la fai vedere, la lasci brillare,  la lasci uscire. Se la lasci risplendere fuori, come vuole, dove vuole, perché vuole.

Sei luce.  Se la metti in alto, più in alto di te. Al di sopra di te, al di sopra di tutto.  Se è la prima cosa che si vede. La prima cosa che si incontra.

Sei luce.  Se si incarna. Se diventa sostanza,  fatto, opera. Se diventa verità, giustizia, onestà, davanti al mondo. Se diventa  pane, casa, vestito, cura, consolazione,  per gli altri e per il mondo.  Allora risplenderà veramente, concretamente, sicuramente, e sarà vista. E sarà segno. E sarà  lode.

E sarà gloria al Padre che è nei cieli.

 

 

 

 

 

La Cresima

La Cresima  o Confermazione.

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La Cresima,   si chiama anche  Confermazione,   perché  è  la conferma del battesimo.     È la conferma del tuo Si  a Dio,  e del  Si di Dio,  a te.    È far diventare completo il battesimo.

 

 

Simboli.

Professione di fede.

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Nel battesimo il Si a Dio,   lo hanno detto i tuoi genitori,  al posto tuo.   Ora che sei diventato grande,  lo devi dire tu.

È un  Si, lo voglio.   Lo voglio anche io.   Si, ci sto. Si, sono d’accordo, sottoscrivo.   Si, lo scelgo, mi prendo la responsabilità.    Lo firmo.   Lo confermo.

 

E ora c’è la conferma da parte di Dio.   Ora è lui che sceglie te.   Che conferma la scelta che ha fatto di te,  nel battesimo.

 

 

Imposizione delle mani.

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Il Vescovo,  con le mani consacrate,   fa scendere lo Spirito Santo.   E impone le mani, su di te.   E lo pone, su di te.

E lo Spirito Santo viene,  su di te.   Ti copre con la sua ombra.  Ti ammanta, ti circonda.  Ti riempie.

 

 

L’unzione con il sacro crisma.

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Prima,  il tuo nome.    È il tuo  Si,  e ha il tuo nome.

Poi  il Vescovo ti mette l’olio crismale sulla fronte, a  forma di croce.  E dice:  Ricevi il sigillo dello Spirito Santo.

 

Quell’olio,  è l’olio santo.   È lo Spirito Santo.  Lo Spirito di Dio, in Persona.   Che si imprime in te.  E ti fa diventare santo.  E ti fa diventare  sacro.  Consacrato.  Dalla parte di Dio.  Dedicato a Dio.  Di Dio.

 

È il sigillo di Dio.  Il timbro di Dio.  La firma di Dio, su di te.  È la scritta, con il dito di Dio.  Incisa  con il fuoco dello Spirito Santo.

È l’orma,  l’impronta di Dio.    Che stampa il volto di Dio,  sulla tua fronte.   E ti fa riconoscere  suo.  Suo figlio.

È il sigillo di Dio.   Che ti sigilla in Dio.    Nessuno ti può più portare via,  da lui.  Nessuno ti può più separare,  da lui.

 

Con la forma di croce.   Ti fa entrare in Gesù.   Sei in Gesù, ora più di prima.   Stai dentro a Gesù risorto.    E con lui  e come lui,  puoi annunciare il Padre.    E con lui e come lui, puoi fare la volontà del Padre.   E salvare il mondo.

 

 

Come l’unzione dei profeti.

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Il profeta, scelto da Dio,  veniva unto con l’olio santo.   Facevano scendere sul suo capo,  l’olio santo.   E lo Spirito di Dio rimaneva su di lui.   E portava agli altri la parola di Dio.  Anche  i re e i sacerdoti   venivano unti  con l’olio di Dio,  con l’olio consacrato.     Anche tu sei diventato in Gesù  e con Gesù,    profeta,  re,  e  sacerdote, 

 

 

 

Come l’investitura del Cavaliere.

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Era un rito sacro.   Il candidato  si preparava e pregava prima.   Poi veniva investito,   consacrato cavaliere.

E gli veniva posata la spada benedetta,   per tre volte,  sul capo, su una spalla e poi sull’altra.    E sul tuo capo, si posa la mano del Vescovo,  e sulla spalla quella del padrino.

Poi gli davano uno schiaffo.   Perché nel corpo si doveva  imprimere quel momento sacro.    E il vescovo ti dà  un buffetto sulla gucatech33 - Copiaancia.

 

Poi veniva vestito da cavaliere.   E gli davano l’armatura, la spada, la lancia, la cintura e il cavallo.                                 Anche tu sei diventato  un cavaliere.   Un cavaliere di Dio.  E lo Spirito Santo ti da quello che ti serve.   I suoi sette doni.

 

I doni dello Spirito Santo.

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  1.  Sapienza.    È come la spada del Cavaliere.     Che divide, separa,  distingue una cosa dall’altra.   Ti fa  vedere le diversità.   Te le fa capire.

 

  1.  Intelletto.         È come l’elmo,   che protegge quello che hai capito.   Che da la forza di capire di più. E di non fartelo portare via.

 

  1.   Consiglio.     È come la lancia che ti fa penetrare.  Entrare nel progetto di Dio.

 

  1.   Fortezza.     È come l’armatura che ti fa resistere al male.  Che non ti fa ferire dal male.  Che ti protegge.

 

  1.  Scienza.      È come la feritoia del castello.  Che ti fa vedere quello che gli altri non vedono.  Che ti fa capire quello che gli altri non sanno.   Che ti fa vedere fino in fondo. E ti fa vedere lontano.

 

  1.  Pietà.       È come lo scudo, che ti difende da tutti i colpi.   Che ripara tutti i colpi.    È quello che ti difende il cuore.  Che ti fa usare il cuore.  Che ti fa amare Dio, con il cuore.

 

  1.  Timore di Dio.      È come il cavallo.    È il rispetto per il Signore,   che ti porta dove vuole lui.    È la dedizione,  la fedeltà al Signore,    che ti fa andare dove vuole lui.     Che ti porta a compiere la sua missione.     Che ti ha dato lui.

 

 

 

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