Ecco l’Agnello di Dio

In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».  Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».

 

 

Giovanni,   vedendo Gesù venire verso di lui,  disse:   “Ecco l’agnello di Dio,  colui che toglie il peccato del mondo”.         E,   dove indica   la tua mano ?

 

Altrove.

Hai la mano rivolta,   altrove.       Da un’altra parte.   In un altro posto.     All’opposto.

Porti anche  gli sguardi degli altri,    altrove.      Li sposti,  altrove.  Li volti, altrove.  Li giri,  altrove.    Così non lo vedono,   il Figlio di Dio.

Lo vuoi fare tu,   lo Spirito Santo.    Ti metti tu,  al posto dello Spirito Santo.   Discendi tu,  sopra al Figlio di Dio.   Lo decidi tu, se è Figlio di Dio.    E lo svuoti di Dio.  E lo fai come te. Ma non sei,  tu.

 

Gesù.

Ecco,  chi aspettavi.    Ecco,  chi è venuto.

È Gesù.         Colui sul quale   è sceso lo Spirito Santo.                                                         È Gesù.         Colui sul quale    rimane lo Spirito Santo.                                                          È Gesù.         Colui che ti indica,   lo Spirito Santo.                                                                  È Gesù.         Colui che ti segnala,   lo Spirito Santo.                                                              È Gesù.         Colui che ti testimonia,   lo Spirito Santo.

È Gesù.         Che ha   lo Spirito Santo.  Solo lui.                                                                    È Gesù.         Che ti battezza  nello Spirito Santo.   Solo lui.                                                    È Gesù.         Che ha  lo Spirito del Padre.   Solo lui.                                                               È Gesù.          Il Figlio di Dio Padre.   Il Figlio di Dio.   Solo lui.

È Gesù.          Colui che ha mandato   Dio Padre.                                                                 È Gesù.          Il Figlio di Dio.   Che toglie il peccato del mondo.                                            È Gesù.          Che aspettano.

 

E tu,   fai da segnale.                                                                                                              E tu,   sei un segnale.                                                                                                             Un segnale  di Dio.

 

 

 

 

 

 

 

L’Epifania del Signore

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”». Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo». Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

 

 

L’Epifania .   Si manifesta, appare, si svela.    Si scopre, si vede, si rivela,   chi è  Gesù.       E per te,  chi è Gesù ?

 

Un bambino.

La spegni la stella.     E lo copri, e lo nascondi, e loro oscuri, come Dio.  Lo fai scomparire, come Dio.   Lo cancelli, come Dio.   Con la befana.

E non lo riconosci,  come Dio.   Non vai da lui.  Non ti inginocchi, davanti a lui.   Se lo fanno i Magi,  cancelli pure i Magi.

E non gli porti i doni.     Anzi ti prendi i suoi. Ti porti via i suoi. Gli rubi i suoi.   E li dai ad altri. Che non sono lui.

 

Come i Magi.

Aspetti Dio.   E aspetti il segno.   La stella.                                                                               Come i Magi.         La riconosci la stella.  E la seguì.    E ti fai portare da Dio.                        Come i Magi.         Arrivi.  E trovi Dio.   E ti sembra poco?

Come i Magi.        Lo sai chi è Gesù.  Il Figlio di Dio.   Era in principio,  presso Dio.  È Dio. Per mezzo di lui,  sono state fatte  tutte le cose.   Anche tu.       Se non ci stava lui,   non  ci stavi  neppure tu.       Egli è  prima  di tutte le cose,   e tutte esistono in Lui.    Anche tu.    A lui ritornano tutte le cose.   Anche tu.                                                                           Come i Magi.        Ecco chi è venuto nel mondo.   Ecco chi  è nato.

Come i Magi.       Gli doni  l’oro.   Quello che hai  di più prezioso.   Perché è lui,  il tuo oro.    Il tuo Tesoro.  Il tuo Re.                                                                                                       Come Magi.         Gli doni  l’incenso.   Il tuo spirito  . Il profumo della tua preghiera.  Perché è lui   il tuo Signore.   Il tuo Dio.  L’unico Dio.                                                                    Come i Magi.       Gli dai  la mirra.   Il tuo dolore.   Perché è lui che,  con la sua morte e risurrezione,  ti salva.    È lui   il Salvatore.    L’unico, vero Salvatore.

 

Come i Magi. Lo hai incontrato. E la gioia ti  fa scoppiare il cuore.  E ti fa brillare gli occhi. Come i Magi.  Ti  inginocchi davanti a lui. Ti prostri  davanti a lui.    E adori solo lui.

Perché è   il Signore.                                                                                                        Perchè è  Dio.

 

 

 

 

 

 

È nato il Salvatore

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città.  Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.  Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio. C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».  E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

 

 

L’angelo disse loro:     “Non temete,   ecco vi annuncio  una grande gioia.    Oggi è nato,   per voi un Salvatore,  che è Cristo Signore.    Questo per voi il segno:    troverete un bambino avvolto in fasce,    adagiato in una mangiatoia.”            E tu,  che fai ?

 

Non ci vai.

Non ti sposti proprio.     Non ti muovi proprio. Non ci pensi proprio.  Non ti scomodi proprio.

Vai  in altre capanne.   Con altre luci. Con altre voci. Con altri pastori.    Ad adorare altri dei. A venerare altri idoli.    Che non sono  Cristo Signore.   Che non sono Dio.

E ti fai   la tua capanna.      E ti fai  il tuo Dio.     Te lo fai tu,  Dio.    Gli fai tu,  la faccia.           Gli fai tu,  il volto.   Gli dai tu,  il nome.      E ti fai  i tuoi pastori.  E ci metti i tuoi pastori.     Ma gli angeli in cielo,   non cantano.

 

Ci vai.

Sei nato Gesù,    e vengo da te.   E corro da te.  Senza aspettare.

Sei nato Gesù.     Sei tu,   il Cristo Signore.   Il mio Signore.  L’unico Signore.                      Sei nato Gesù.     Sei tu,   il Cristo.  Il Salvatore.   Il mio Salvatore.                                          Sei nato Gesù,      e non sono più abbandonato.                                                                     Sei nato Gesù,      e non sono più devastato.                                                                         Sei nato Gesù,      e non sono più dimenticato.

Sei nato Gesù.      E io nasco  anche io, con te.   Per te.  In te.                                             Sei nato Gesù,      E sto qui,  in ginocchio da te.   Ai tuoi piedi.                                                Sei nato Gesù,      E  mi riempio  gli occhi.   Di te.

 

E  si aprono i cieli.                                                                                                                     E cantano gli angeli.                                                                                                                E danzano gli angeli.                                                                                                               La lode  di Dio.                                                                                                                         La gloria  di Dio.

Perchè  è nato.                                                                                                                          Il Figlio  di Dio.

 

 

 

 

 

 

Giovanni Battista

In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”. In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui».

 

 

 

Ecco,   dinanzi a te  io mando il mio messaggero,     davanti a te  egli preparerà  la tua via. E tu,   sei  il suo messaggero ?

 

Non lo sei.

Non lo fai. Non lo dici.   Lo dici piano. Lo fai piano.   Non ti sprechi per lui.  Non lo fai per lui. Lo fai  per te.

Gliela blocchi  la via.   Gliela rovini  la via.    Ce li metti tu,  gli ostacoli.    Li fai tu, i buchi.    Li scavi tu  i fossati.     Ti metti tu,  di traverso.   E non si può passare.

Gliela tagli  la via.   Gliela levi  proprio .  La fai fuori,  proprio.    La cancelli.  La annulli.       La fai sparire.  Non ci deve stare.     Così Dio non può venire.   E non si può andare.   Neppure tu.

 

Come Giovanni.

Che tu vieni,  Signore,      lo grido.  Lo dico forte.     Con tutta la voce. Con tutte le forze.     Con tutto il cuore.

Perché tu vieni,  Signore,    preparo  la tua via.   Levo gli ostacoli,  riparo i buchi.  Riempio   i vuoti.   Del mio cuore.

Quando tu vieni Signore,     la tua via,   la fai Santa.     E io ci posso passare.   E io ci voglio passare.   E la tua via,  diventa anche  la mia.      E so  dove andare.

 

Sei tu Signore, che lo fai.  Solo tu.     Ridai la vista ai ciechi.   Rompi il buio.  Riporti la luce. Riporti  i colori.

Sei tu Signore,  che lo fai.  Solo tu.    Ridai l’udito ai sordi.  Rompi il silenzio. Riporti i suoni. Riporti le voci.   E diventano  musica.

Sei tu Signore che lo fai. Solo tu.       Fai correre lo zoppo.  E non è più impedito. Non è più bloccato.  Cammina spedito.    È liberato.

Sei tu Signore che lo fai. Solo tu.      Guarisci  il lebbroso.  Cadono  i bubboni.  Si riempiono i buchi.    Ritorna  il suo viso.   Ritorna  il suo sorriso.

Sei tu Signore che lo fai. Solo tu.    Resusciti  i morti.     Rompi la morte.  Spezzi la morte. Vinci la morte.   Gli dai  la vita.    Quella vera. Quella intera. Quella per sempre.

Sei tu Signore che lo fai. Solo tu.       Rialzi   i poveri.   Sono amati da Dio. Cercati da Dio.  Riparati in Dio.  Protetti  da Dio.     E non sono più  poveri.

Sei tu Signore che lo fai.  Solo tu.      Riscatti   gli oppressi.      E non sono più  calpestati.  E non sono più  schiacciati.     E non sono più,  disperati.     E sono liberati.  Per sempre.

 

Sei tu,   Signore Gesù,                                                                                                         colui   che deve venire.                                                                                                              Sei   Dio che salva.

 

 

 

 

 

 

Zaccheo

In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.  Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».  Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».  Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

 

 

E tu,   lo vuoi vedere,    chi è  Gesù ?

 

Non lo vuoi.

Non lo vedi.  E non ti vedi.     Non lo vuoi vedere. Non ti vuoi vedere.    Non si deve vedere. Chi sei.  E che fai.

E ti nascondi nella folla.   Ti confondi con la folla.    Ti sciogli nella folla.  Sparisci nella folla. E non si vede,  chi sei.

E non si vede più,  l’errore.     E non si capisce più,  l’errore.     E non ci sta più.  l’errore.     E non ci sta più,   Gesù.      E non ci stai,   più  tu.

 

Lo vuoi.

Lo sai chi sei. Lo vedi chi sei.     E vuoi vedere lui.  Vuoi sapere, chi è lui.

Ed esci  dalla folla.   Ti stacchi  dalla folla.    Salti fuori,  dalla folla.    E ci sei.

E ti fai portare  dallo Spirito Santo.   Voli,  sulle ali dello Spirito Santo.     E ti posi su un albero di legno.   È l’albero della croce. Della tua croce.    Da lì,  lo puoi vedere. Chi è.

E Gesù ora ti guarda,  lui.    I suoi occhi si posano sui tuoi, nei tuoi.   Il suo cuore,  nel tuo.

Scendi Zaccheo.                                                                                                                     È ora di scendere.  È ora di scendere  dalla tua croce.    Lo sguardo di Dio   ti ha liberato.   Ora sei rinato.

Devo fermarmi a casa tua.                                                                                                  Non ero io,   eri tu  Gesù,    che mi hai voluto.                                                                       Non ero io,   eri tu Gesù,     che mi hai cercato.                                                                       Non ero io,   eri tu Gesù,     che mi hai guardato.                                                                  Non ero io.   Eri tu Gesù,     che mi hai trovato.

Vieni Signore nella mia casa,  nel mio cuore.     Ora che ci sei tu  Gesù,   l’errore se ne va. E rimedio, risano,  e riparo,   chi ho ferito.    E anche il mio cuore.

 

Ora lo so,   chi sei.                                                                                                                    Il  mio   Salvatore.

 

 

 

 

 

 

 

Il buon Pastore

 

 

In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.  Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano.  Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».

 

 

 

 

Le mie pecore  ascoltano la mia voce,    e io le conosco,    ed esse mi seguono.                E tu,    di chi sei,  la pecora?

Degli altri.

Vai dietro  agli altri.     Segui gli altri.    Senza capire,  senza vedere,  senza sapere.           A testa bassa,   ad occhi chiusi.

E ti portano dove vogliono loro.    Dove dicono loro.  Dove pensano loro.    A casa loro.   Non  di Dio.

 

Di Dio.

La senti,  la voce di Gesù.    La sente il cuore.   Ti balza il cuore.  Ti rimbalza il cuore.         Ti sobbalza il cuore.                                                                                                                 E non sta più fermo.     Fino a quando non sta con lui.    Per questo vai  dietro a lui.            E a nessun altro.

E lo senti che ti conosce,    che solo lui ti conosce fino in fondo.   Più di te. Nonostante te. E solo lui la sa,  la tua strada.     Solo lui ti porta sulla tua strada.   Quella che il Padre ha preparato per te.

E ti prende per mano.     E la senti la sua mano, che tiene la tua.    Che tiene stretta la tua. E non ti lascia mai.     E nessuno ti può portare via, da lui.   E nessuno ti può strappare via, da lui.    E non ti perderai.   Mai.

 

Ti prende per mano,  anche il Padre.     Stai nel palmo della mano del Padre.  Nessuno      è più grande di lui.  Nessuno è più forte di lui.     E il Padre e il Figlio sono una cosa sola.

 

Ora  lo sai.                                                                                                                                 Chi è,  Gesù.

 

 

 

 

 

 

Tu sei il Cristo

In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa e altri uno dei profeti». Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno. E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto, ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere. Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana!  Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini». Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà».

 

 

 

E tu,   come la pensi?                                                                                                  Secondo Dio,    o secondo gli uomini?

 

Secondo gli uomini.

Pensi  come gli uomini.    Conta  quello che pensano  gli uomini.    Più di Gesù.               Fai,   quello che vogliono  e dicono gli uomini.    Non Gesù.

Parti dal basso.     Stai ancora in basso. Sei rimasto in basso.    E ci tiri in basso,         anche Gesù.    Dove stai tu.

E gli corri dietro.   Perché non ti piace, quello che dice.     Per farglielo cambiare.            Per non farglielo fare.      Non lo deve fare. Perché non lo faresti tu.    Deve fare,          quello che vuoi tu.

 

Secondo Dio.

Parti dall’alto.   Lo vedi dall’alto, dalla parte di Dio.   E allora lo sai, chi è Gesù.                  È il Cristo.    Il Figlio di Dio.  Mandato dal Padre.

Conta la volontà del Padre,   più della tua.                                                                       Fa la volontà del Padre,   non la tua.                                                                                                                                                                                                                              E te lo dice lui,    quello che devi fare.       Non lo dici tu.
E ti porta lui,   dove devi andare.     Non lo sai,  tu.

 

Solo lui,   ti può salvare.
Non lo puoi fare,   tu.

 

 

 

 

 

 

 

 

La trasfigurazione.

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli.  Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.
Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.

 

 

 

Anche a te  Gesù,  ti porta in disparte.

E ti fa vedere.

 

Che non è un uomo.     Quello che è,   lo vedi, appare, traspare.    È Dio.

È lo splendore di Dio,   che viene fuori.    E passa, trapassa, trasfigura  l’aspetto umano. Lo sorpassa.   Lo imprime,  lo impregna della sua luce.     Lo fa brillare della sua luce.        E lo fa diventare splendido.     Lo fa diventare divino.

È il candore di Dio.    La purezza di Dio.    Che passa, trapassa,  l’aspetto umano.             E lo fa diventare  bianco, limpido, candido.   Senza macchia. Immacolato.   Lo fa  diventare puro.    Lo fa diventare divino.

 

Ecco cosa fa,   il Figlio di Dio.

Con il Padre,  e lo Spirito Santo.

 

Ecco  cosa lo aspetta.

Ecco  cosa ti aspetta.

Ecco  la Resurrezione.

 

 

 

 

 

 

E il Verbo si fece carne

In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta. Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità. Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me». Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato.

 

 

 

E tu,   lo riconosci?

 

Non  lo riconosci.

Non lo vedi.    Hai gli occhi chiusi.     Vedi solo  quello che vuoi.  Come lo vuoi.  Quando lo vuoi.                                                                                                                                         Non lo accogli.      Non è tuo.  Non ti riguarda.  Non ti serve.  Non ti fa comodo.  Non ti interessa.     Non è nessuno,   per te.

 

Lo riconosci.

Quel bambino,   non è solo un bambino.     È il tuo Dio.     C’era,  fin dal Principio.   Prima di te.  Senza di te.      Tu,  sei stato fatto  per mezzo di lui.      E il tuo cuore lo sente,   e lo riconosce.

Senza di lui,   non esiste nessuna cosa.    Neppure tu.      Non ci puoi stare senza di lui.    È venuto lui, da te.     E lo accogli, e lo stringi, e non lo lasci andare.   Perchè è  parte di te,   e tu,  sei parte di lui.

 

Quel bambino   è il Figlio di Dio.    E ti porta il Padre.  Tutto Dio.

È  il  tutto,    per te.

 

 

 

 

 

 

 

Trasfigurazione

trasfigurazione

 In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.  Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo».  All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo. Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».

 

 

 

Qual’ è,   il tuo splendore ?

 

Lo splendore vero,   te lo dà Gesù.      È lui lo splendore di Dio.   Glielo ha dato il Padre. Viene dal Padre.    Riflette  il  volto del Padre.

E passa, trapassa  il suo corpo.   E il tuo.     E il tuo volto,   si rispecchia,  nel suo.          È lui,  il tuo splendore.

Si veste di candore.    Riflette la santità di Dio.    E passa, trapassa,  e ti fa  puro, vero, sincero.      È lui, il tuo candore.

 

E lo Spirito Santo   scende come un nube.     È lui la tua tenda,   che ti copre, ricopre,   ti protegge,  ti ripara.

Da quella nube  passa, trapassa,  la voce del Padre.    Questi  è il Figlio mio,  l’amato.   In lui ho posto il mio compiacimento.  Ascoltatelo.

 

Diventa  un raggio,

della sua luce.