La trasfigurazione del Signore

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro. Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.

 

Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime; nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosé e conversavano con Gesù.

E tu, la vedi la sua luce?

 

  • Ci sta la Trinità.   Nella trasfigurazione.
  • La fa la Trinità.   La trasfigurazione.
  • È la Trinità.   La trasfigurazione.

 

Fu trasfigurato.

  • Ora lo vedi.   Quello che ci sta dentro.
  • Ora lo vedi.   Quello che viene fuori.
  • Ora lo vedi.   Quello che passa fuori.
  • Ora lo vedi.   Quello che traspare fuori.
  • Ora lo vedi.   Quello che è Gesù.

 

È Dio.

  • È la luce del Padre.   Che guarda il Figlio.
  • È la luce del Padre.   Che brilla nel Figlio.
  • È la luce del Padre.   Che brilla per il Figlio.
  • È la luce del Figlio.   Che brilla per il Padre.
  • È la luce del Figlio.   Che brilla nel Padre.
  • È la luce del Figlio.   Che brilla con il Padre.
  • È la luce dello Spirito Santo.   Che sta nel Padre e nel Figlio.
  • È la luce dello Spirito Santo.   Che sta tra il Padre e il Figlio.
  • È la luce dello Spirito Santo.   Che è la luce del Padre e del Figlio.

 

È il Figlio di Dio.

Venne una nube.     Ci sta lo Spirito Santo. Come una nube.  Che viene dall’alto. Che ti copre dall’alto.  Che ti porta Dio.

Dalla nube uscì una voce.     Ci sta il Padre. La voce del Padre.  Viene dal Padre. La vuole il Padre.  La fa il Padre.    La gloria del Figlio.

Questi è il Figlio mio.        Ci sta il Figlio.   Te lo dice il Padre. Che è il Figlio.  Lo afferma il Padre che è il Figlio.    Lo conferma il Padre. Che è il Figlio.

L’amato.      E ci sta l’amore del Padre.  Nel Figlio.   Ci sta l’amore del Padre.  Per il Figlio.   Ci sta l’amore del Padre.  Per te.

Ascoltatelo.        Ci sta la parola del Padre. Nel Figlio.   Ci sta quello che ti dice il Padre. Nel Figlio.    Ci sta quello che vuole il Padre. Nel Figlio.    Da te.

 

Risorto dai morti.       Se stai in Gesù.  Se stai in lui.  Se sei in lui.   Entri nella sua luce.       Entri nella sua vittoria.  Entri nella sua gloria.  Entri nella gloria del Figlio. Entri nella gloria del Padre.

 

Nella gloria   della Trinità.

 

 

 

 

 

 

L’Epifania del Signore

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”». Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo». Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

 

Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.

E tu,  lo adori ?

 

 

Epifania del Signore.     

Si svela.  Si rivela. Si manifesta.    Viene fuori.  Si vede. Si scopre.   Appare. Compare.     Chi è Gesù.  E che fa.

 

  • Oro.     È  il Re.
  • Incenso.     È  Dio.
  • Mirra.      È  il Salvatore.

 

È il Re.     È venuto il Re del cielo e della terra.   Il Re del cielo della terra è venuto sulla terra.    Per cambiare il mondo.

È il Re.      Il Re del cielo e della terra.    Ha il potere.  Ha la potenza.   Ha l’onnipotenza di Dio.      E può cambiare il mondo.

 

È Dio.   È venuto il Signore  del cielo e della terra.   Il Signore del cielo  e della terra,  è sceso sulla terra.      Per aprire una strada al cielo.   Per aprire il cielo.  Alla terra.

È  Dio.     È venuto sulla terra.    Per portare gli uomini, al cielo.   Per dargli il cielo.    Per farli  entrare nel cielo.    Per farli entrare, in Dio.     Per dargli Dio.

 

È il Salvatore.       È venuto il Salvatore.   Per salvare tutti gli uomini,  dal male e dalla morte.     Per portarli fuori  dal male e dalla morte.   Per far morire il male e  la morte.    Sulla sua croce.

È il Salvatore.    È venuto sulla terra.   Per dare agli uomini  la sua resurrezione. Per farli risorgere con lui.     Per farli risorgere. In lui.     Per farli risorgere.  Per mezzo di lui

È il Salvatore.     È venuto sulla terra.    Per dare agli uomini  la sua vita.  Il suo corpo e il suo sangue.    Per farli entrare nella sua vita.    Per farli entrare  nella sua divinità.

 

 

Il Signore è venuto.     E tu,  come i re magi,   va incontro a lui.     Inginocchiati.  Davanti a lui.      Come sono inginocchiati,  davanti a lui.   Il cielo  e la terra.

E adoralo.       Come lo adorano,   il cielo  e la terra.

 

 

 

 

 

 

È nato il Salvatore

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio. C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, di buona volontà».

 

 

“Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia”.

E a te,  chi ti salva ? 

Ecco  chi è nato.   Il Salvatore.     Quello che ti salva veramente.  Quello che ti salva sempre.    Quello che ti salva,   per sempre.

 

 

Oggi è nato.

  • Ci sta tutta  la Trinità.    Quando nasce Gesù.
  • Lo fa  la Trinità.    Che nasce,  Gesù.
  • È  la Trinità.      Che sta,  in Gesù.

 

Un Salvatore.

Ci sta il Padre.     Viene da lui.  Parte da lui.  Lo fa lui.     È lui,   che ti dà  il Salvatore.

Ci sta lo Spirito Santo.      Lo Spirito del Padre e  del Figlio.     È lui,  che ti porta    il Salvatore.     È lui che lo fa visibile.   È lui che lo fa incarnato.

Ci sta il Figlio.       È lui,  il Salvatore.    Ti salva con il suo corpo e il suo sangue. Per questo si è fatto corpo,  e si è fatto sangue.

 

 

Che è Cristo Signore.

Quel bambino.     È il Dio invisibile,   che si è fatto visibile.

Quel bambino.     È Dio,  che si è abbassato. Che si è chinato.   Che si è fatto vicino.  A te.

Quel bambino.     È Dio,   che si è fatto come te.   Per farti come lui.

Quel bambino.     È il Figlio di Dio.   Che si è fatto carne.   Per darti la sua carne e il suo sangue.    La carne il sangue di Dio.   La vita di Dio.

 

È nato,    il Figlio di Dio.

 

 

 

 

 

 

 

Chi dite che io sia

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.

 

“Disse loro:  “Ma voi, chi dite che io sia?”  Rispose Simon Pietro: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”.

Gesù  lo chiede anche a te.       E tu,   chi dici che io sia ?

 

La gente.         Non viene dalla gente.   Non te l’aspettare dalla gente.   Non lo fa la gente.      Non lo sa la gente.  Chi è Gesù.

La gente.        Lo vede come un uomo.  Lo pensa come un uomo.   Lo vuole come un uomo.      Lo fa un uomo.  Solo un uomo.   Come loro.      Non lo sa la gente.  Chi è Gesù.

Tu.                  Non viene da te.    Non sta in te.   Non ce l’hai tu.  Non lo fai tu.  Non sei tu.      Non lo sai tu.  Chi è Gesù.

 

Ma il Padre mio.           Ecco chi ce l’ha.   Ecco dove sta.  Ecco dove lo trovi.   Ecco chi te lo dice.      Ecco chi lo sa.  Chi è Gesù.

Te lo ha rivelato.          Ecco da dove viene.  Da dove scende.  Chi te lo passa.  Chi te lo porta.       Ecco,  chi te lo da.   Il Padre.

Te lo ha rivelato.          Ecco chi te lo svela.   Chi te lo rivela.   Chi te lo fa capire.  Chi te lo fa sentire.    Te lo fa provare.  Chi è Gesù.         Ecco  chi ti ci fa stare.  In Gesù.

 

Tu sei il Cristo.          La salvezza.    La cerchi. La speri.  La implori.   Ma la cerchi da un’altra parte.   Te l’aspetti da un’altra parte.        E non viene da quella parte.

Tu sei il Cristo.          Ecco da dove viene.   Ecco dove cercare.  Ecco dove la puoi trovare.        Il Padre te la manda.  Il Padre te la da.   Il Padre lo sa.  Il Padre lo fa.

Il Figlio di Dio.         Ci voleva Dio.    Non è un uomo.  Non è solo un uomo.   Gesù.     È Dio.   È il Figlio di Dio.       In lui e con lui ci sta il Padre.   E lo Spirito Santo.     È la Trinità,  che ti viene a salvare.

 

Del Dio vivente.       Dio.    Non è un oggetto.   Non è un’idea.   Non è un pensiero. Senza vita.      È il Dio vivente.    Il  Dio che è vivo da sempre.     Dio vivo.  L’unico Dio  vero e vivo.  Da sempre.

E Gesù è il Figlio di Dio.    È Dio  come lui.

Ecco chi è Gesù.

 

 

 

 

 

 

 

La trasfigurazione

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo».
All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.  Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».

 

 

“E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce.”                                                                                                                      E il tuo volto,  brilla ?

 

Con Gesù.

Con Gesù,  brilla il tuo volto.   Davanti a Gesù, brilla il tuo volto.    In Gesù, brilla il tuo volto.

 

Li condusse in disparte.     Anche te Gesù,  ti conduce.   Anche te   porta in disparte, con lui.  Su un alto monte.  In alto. Vicino al cielo.

E fu trasfigurato.     E ti fa vedere.   Ti svela. Ti rivela.  Ti mostra. Ti dimostra.  Ti manifesta.   Chi è lui.

Il suo volto brillò.      Il suo volto è nel Padre.   È immerso nel volto del Padre.  Si specchia nel volto del Padre.     Si illumina  del volto del Padre.

Come il sole.     E il suo volto diventa  raggiante, luminoso, splendente.  Sfolgorante.  Appare, traspare, Dio.   L’essenza di Dio.      Perché è Dio.

E le sue vesti  candide.      E le sue vesti diventano candide.  Pure. Immacolate.  Appare, traspare,  la purezza di Dio.    La santità di Dio.     Perché è Dio.

Mosé ed Elia.      È lo splendore della sua gloria.   È la gloria della resurrezione.  E la gloria del Padre.     È lo splendore della gloria   del Figlio e del Padre.

 

Una nube luminosa.    Lo splendore continua.    Ecco una nube luminosa.  Lo splendore è una nube.   Lo splendore è lo Spirito Santo.    Che scende su di te.  Ti ammanta. E ti tiene. E ti contiene. E ti copre. E ti ricopre.   Dello splendore di Dio.    Nello splendore di Dio.

Una voce dalla nube.       Ed ecco  da quella nube,    appare,  compare,  traspare.   il Padre.    La voce del Padre.      Che ti dice,  chi è Gesù.

Questi è il Figlio mio.       Questi,  è il Figlio mio.     È il Figlio di Dio.  È Dio.   Lo dice Dio.    Lo dice il Padre.   Lo conferma il Padre.

L’amato.      In lui ci sta il mio amore.   In lui lo trovi il mio amore.   In lui ho posto il mio amore.

In lui ho posto il mio compiacimento.       In lui ci sta la mia gioia.    In lui ho posto la mia gioia.      In lui  ci sta la mia gloria.     È lui la mia gloria.

Ascoltatelo.     Ascolta lui. E non altro.   Senti lui. E non altro.   Segui lui. E non altro.

 

Ecco,  cosa appare.    Ecco cosa compare.    Ecco cosa si svela.   Ecco cosa si rivela.   In Gesù.     La Trinità.   Davanti a te.

E anche il tuo volto splende.   E anche il tuo volto risplende.    E anche il tuo volto brilla.

E ti brillano   gli occhi.

 

 

 

 

 

 

 

È nato il Salvatore !!

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città.  Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.  Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio. C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».  E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:
«Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e pace in terra agli uomini,  di buona volontà».

 

 

“Oggi,  nella città di Davide,  è nato per voi un Salvatore,  che è Cristo Signore.”                     E per te,   è nato ?

 

 

È nato.

Non è nato  forse.     Non è nato chissà.   Chi lo sa.   Che ne so. Non lo so.   Che gli fa.      È nato davvero.   È nato vero.

Doveva farsi censire.      Il censimento, è la prova.   È la registrazione.  È l’attestazione, del fatto.    Che è accaduto davvero.

Doveva farsi censire.    Ed è pure il tuo censimento.    Tu ci vai?  Tu ci stai?  Tu ci sei?   Tu, chi sei?

 

Oggi è nato.       È nato oggi.    E nato ora. È nato adesso.   È nato ancora.   Ci sta da sempre.    Ci sta per sempre.

Per voi.       Non è nato per lui.   Non è nato per sé.      È nato per te.  Lo ha fatto per te.  Solo per te.

Un Salvatore.     È nato perché.   Per salvare te.      Per levare  le catene.  Per spezzare le catene.    Per liberarti dalle  catene.    Del male.

Che è Cristo Signore.       Non è uno qualsiasi.    È il Figlio di Dio.   Ti rendi conto?    È Dio che ti salva.      È il Signore . Il Signore del cielo e della terra.     Di più non c’è.  Di più non si può.   Di più non ci sta.

Un bambino avvolto in fasce.    Si è fatto bambino.     Ma è rimasto Dio.   È sempre Dio. Non è cambiato Dio.   Non se n’è andato Dio.      È ancora Dio.   E ora è anche uomo.     Vero Dio e vero uomo.

 

Adagiato in una mangiatoia.       Perché lo ha fatto?     Per prendere su di sé,  la tua precarietà.  La tua fragilità.  La tua debolezza.    La tua povertà.

Adagiato in una mangiatoia.    A che serve?        Se la metti in lui, la tua povertà.  Non è più povertà.   Sta con la sua divinità.  Ti porta nella sua divinità.  Ti fa entrare nella sua divinità.

Adagiato in una mangiatoia.     Si è fatto uomo,  per farti divino.     È venuto giù.  Per portarti su.    È venuto qui. Per farti salire su.     Per darti Dio.   Per farti stare con Dio.  Sempre.     E ti salva. Per sempre.

 

Apparve una moltitudine dell’esercito celeste.     Ed ecco che si aprono i cieli.   Si riaprono i cieli.  Ancora.   Si spalancano i cieli.    Si inginocchiano i cieli.     Davanti al loro Signore.

Apparve una moltitudine.      E insieme agli angeli e ai santi,  nel più alto dei cieli.     Ci sta anche il Padre,   e lo Spirito Santo.      Per stare con il Figlio.    Sono con il Figlio. Sempre.    Stanno con il Figlio. Sempre.     Sono una cosa sola.

Gloria di Dio nel più alto dei cieli.        E gli angeli e i santi,   cantano la gloria di Dio.   Perché è venuta.  Perché si è fatta.  Si è realizzata la salvezza.     Il Padre l’ha voluta.   Lo Spirito Santo te la porta.    Il Figlio l’ha compiuta.

 

Ecco, chi ti salva.   È la Trinità.

 

 

 

 

 

 

 

Gesù nella sinagoga

Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.                                                                                                                                In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.  Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:   «Lo Spirito del Signore è sopra di me;  per questo mi ha consacrato con l’unzione  e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,  a proclamare ai prigionieri la liberazione  e ai ciechi la vista;  a rimettere in libertà gli oppressi   e proclamare l’anno di grazia del Signore».   Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

 

 

“Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi”..   “Oggi si è compiuta questa scrittura”.                     E a te,    che sei oppresso,    chi ti libera ?

 

Loro.

Chi ti opprime,   sono proprio loro.      Chi ti schiaccia.   Chi ti mette sotto i piedi.  Chi ti schiaccia sotto i piedi.     Chi ti calpesta. Chi ti pesta.    Sono proprio loro.     Altro che liberare.

Chi ti lega le mani. Chi ti lega i piedi.     Chi ti incatena le mani e i piedi.   Per non farti scappare.  Sono loro.    Sono loro le tue catene.      Altro che liberare.

Si sono messi loro,  sopra di te.    Ci stanno loro, sopra di te.    E  si ungono  con il loro spirito.  Ma è un altro spirito.  E non è di Dio.    Gesù è Dio.  E lo Spirito di Dio sta in lui.   Sono loro  i veri legati.   I veri incatenati.  I veri inchiodati.    I veri prigionieri,  di un altro.  Che non è di Dio.      E non li molla più.  Senza Gesù.

 

 

Gesù.

Te lo ha mandato il Padre.    Ti ha mandato il Figlio.   Che è Dio.   Perché solo Dio  ti può liberare.   Da tante catene.  Da quelle catene.     Da tanto male . Da quel male.   Solo Dio,  lo può fare.

 

Lo Spirito del Signore è sopra di me.         Lo Spirito Santo,  sta sopra di lui.   È il segno.   È il segnale.   È la firma. È la conferma.    Che li ci sta Dio.    Che in lui ci sta  il Padre.

Per questo mi ha consacrato con l’unzione.          Che è lui,   quello che ha scelto Dio. Quello che ha voluto Dio.  Quello che ha unto Dio.  Quello che ha consacrato Dio.    E gli ha dato la missione.   Di salvare te.

 

E mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio.          A te,  che sei povero.    Che ti hanno levato tutto.    Che non hai più niente.  Che non hai manco la forza per stare in piedi.    Ecco chi viene.    Quello che ti alza.  Quello che ti rialza.    Quello che ti innalza.  Sopra di loro.     E ti dà la dignità di Dio.  La forza di Dio.  La ricchezza di Dio.   E non sei più povero.

A proclamare ai prigionieri la liberazione.              A te,   che sei ingabbiato.    Chiuso. Rinchiuso. Sigillato.    Dentro di te.  E fuori di te.     Ecco chi viene.    Quello che  spezza le sbarre.   Quello che ti apre le sbarre.   Quello che scioglie le sbarre.    E ti libera dalle sbarre.    E non ci sono più le sbarre.

E ai ciechi la vista.         A te,   che sei cieco.    Che sei nel buio.  Circondato dal buio. Immerso nel buio.    Prigioniero del buio.      Ecco chi viene.    Chi ti porta via  il buio.   Chi spezza il buio.  Chi rompe il buio.   Chi squarcia il buio.    E fa scappare via il buio.   E non torna più.     E non sei più  cieco.

A rimettere in libertà gli oppressi.       A te,   che ti fanno del male.   Che ti dicono che ti fanno del bene.   Che lo confondono con il bene.     Ti dicono  che non ti devi ribellare.    Che li devi lasciar fare.   Che li devi lasciar stare.    Che non li devi toccare.  Che non li puoi toccare.     Ecco chi viene.  Quello che li fa staccare da te.  Quello che li fa fermare. Quello che li fa tremare.    Quello che li fa cadere .  Quello che li fa precipitare.    Quello che li fa svanire.  Quello che li fa sparire.

 

Oggi si è compiuta questa scrittura.          E non è.  solo una parola.    E  non è più,  una parola.     Oggi. Ora.  Adesso.   Si è compiuta.    È diventata un fatto.  E diventata reale.  È diventata persona.   È Gesù.      Tutto questo,  è Gesù.

 

Gesù lo sapeva,   che ti facevano tutto quel male.    Per questo è venuto.    Gesù lo ha vinto tutto quel male,  sulla croce.   Per questo è venuto.    Gesù ti fa risorgere da tutto quel male. E dalla tua croce.    Per questo è venuto.      In lui,  non stai più male.  In lui, nessuno ti fa più male.

E non sei più  oppresso.

 

 

 

 

 

 

 

Battesimo del Signore

In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco».
Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

 

 

“Gesù,   ricevuto anche lui il battesimo,  stava in preghiera,   il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo  in forma corporea,  come una colomba,   e venne una voce dal cielo: “Tu sei il Figlio mio,   l’amato:   in te ho posto il mio compiacimento”.                                       E tu,   da chi   ti fai battezzare ?

 

Da loro.

Ti battezzano,    con la loro acqua.       Te la sparano. Te la infilano.   Te la infilzano,  dentro. A forza.  Per forza.     Ma non è santa.   E non è manco acqua.      E non si aprono i cieli.

Si sono fatti,    il loro spirito.       E te lo mettono dentro.  E te lo sparano dentro.  E te lo infilano  dentro.        Ma non è santo.   E non è di Dio.      E si chiudono i cieli.

Ti  levano,   il cielo.     Te lo chiudono, il cielo.   Te lo coprono,  il cielo.    E non ci pensi più  al cielo.   Ma solo a loro.      Ma Gesù è Dio.   È lui,  il Signore del cielo.   E ci sta sempre. Sono solo loro,   che sono caduti per terra.    Che sono precipitati,  a terra.   Che si sono fatti,  terra.     E sotto terra.       Ancora. Ora. Per sempre.      Non ci cascare.

 

 

Da Gesù.

Solo davanti a Gesù,  si aprono i cieli.    Solo perché è Gesù,  si aprono i cieli.  Te lo dicono che è Gesù,   i cieli.     È  il Signore  del cielo e della terra.

 

Gesù ricevuto anche lui battesimo.          Ecco Gesù ti fa vedere ora,   cosa è  il battesimo. Quello che ti da lui.  Quello che fa lui.  Quello che ti porta lui.

Il cielo si aprì.      Si apre il cielo. Si spalanca il cielo.  Si manifesta il cielo.  E si vede quello che ci sta dentro.  Quello che ci sta sopra.  Quello che ci sta prima.   Del cielo.

E discese sopra di lui lo Spirito Santo.        E da dentro il cielo,  viene lo Spirito Santo.  Lo Spirito di Dio.   Dio in persona.     La terza Persona  della Trinità.

In forma corporea, come colomba.       Non è una impressione.  Non è una suggestione. Non è una apparizione.   È proprio vero. È proprio reale.  Ha una forma. Ha una sostanza. Ha corpo.   Come una colomba.   Non è una colomba.  Come una colomba  discende dal cielo.  Come una colomba appartiene al cielo.      E si posa su Gesù.   Ti indica Gesù.

 

E venne una voce dal cielo.     E viene il Padre.   Perché ci sta il Figlio.  Quando ci sta il Figlio. Se ci sta il Figlio. Viene il Padre.    È la voce del Padre. E la voce di Dio.  E la senti.

Tu sei il Figlio mio.    Te lo dice il Padre,  chi è Gesù.    Lo afferma, lo conferma, lo certifica. Il Padre.    Lo prova, lo attesta, lo manifesta,  il Padre.    Chi è Gesù.

Tu sei il Figlio mio.   Tu,  solo tu,  e non altri.    Tu,  sei il Figlio mio.  Il Figlio mio.  Che viene da me.  Che scende da me.  Che discende da me . Che procede da me.  Che sta in me.  Che è parte di me.

L’amato.    Nel Figlio ci sta il Padre.  Ma ci sta anche l’amore del Padre. Te lo da nel Figlio. Lo trovi nel Figlio.   Te lo passa il Figlio.   L’amato.  Che ha l’amore del Padre.

In te ho posto il mio compiacimento.     Nel Figlio, ci sta anche il compiacimento del Padre. La soddisfazione del Padre.    Solo nel Figlio lo compiaci,   il Padre.     Fai felice  il Padre.  Piaci  al Padre.   Solo nel Figlio.

 

Ecco cosa ci sta,  nel battesimo di Gesù.  Tutta la Trinità.     Ecco cosa ti da Gesù.  Tutta la Trinità.     Ecco chi viene in te,  nel battesimo.    Tutta la Trinità.

Ecco  cosa ti fa  Gesù.    Figlio adottivo  di Dio.

 

 

 

 

 

 

Epifania del Signore

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».  Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo». Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

 

 

“Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono.  Poi gli aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.”              E tu,   davanti a chi,  ti inginocchi ?

 

A loro.

Ti vogliono inginocchiato,    davanti a loro.     Ti vogliono piegato.  Davanti a loro.    E ti butti ai loro piedi.  E ti getti ai loro piedi.   E gli baci i piedi. A loro.  Non a Dio.    Non lo fare.

E ti fanno diventare loro,   mirra.    La loro mirra.     Ti fanno bruciare.  Ti fanno diventare cenere.  Devi essere cenere.  Da buttare.      Non ci cascare.

La fanno loro,   la stella.     La vogliono fare loro, la stella.     Si sentono loro,  la stella. L’unica stella.  Che ti deve guidare.   Ma non brillano.  E non sono Dio.     Gesù,  è Dio.    È lui,  la stella del Padre.    E loro,  non sono manco luce.      Sono buio.  Il buio più buio. Il buio più profondo.   Sono tenebre   Sono le tenebre.    Non ci cascare.

 

 

A Gesù.

Solo davanti a Dio,  ti inginocchi.     Davanti a Dio,  ti inginocchi,  perché è Dio.   E ti butti ai suoi piedi.   E ti getti ai suoi piedi.     Perché è solo lui,   il tuo Dio.

 

La stella si fermò sopra al luogo dove si trovava il bambino.      Ecco quella stella,  è il dito di Dio,   che ti dice dove sta il Figlio.    Che ti porta dal Figlio.   Che ti indica  il Figlio.

Al vedere la stella provarono una gioia grandissima.        Il tuo cuore che prima, era gonfio di dolore.    Ora,  è gonfio di gioia.  Trabocca di gioia.   Brilla di gioia.

Entrati nella casa videro il bambino e sua madre.         Entra anche tu,  in quella casa.  E guarda quel bambino.  Metti i tuoi occhi nei suoi.    E ti palpita il cuore.   E ti batte il cuore.   E ti riparte il cuore.    E si dilata,  il cuore.

E si prostrarono.        E ti butti  ai suoi piedi.  E ti getti  ai suoi piedi.   Ma non sei solo tu. Tutta la terra si inginocchia,  ai suoi piedi.     Pure il cielo si inginocchia,  ai suoi piedi.

E lo adorarono.    E lo adori e lo veneri.   Ma non ci sei solo tu.  Lo adorano la terra e il cielo.    Lo cantano, lo proclamano, lo gridano.  La terra e il cielo.     Che è lui,   il Figlio di Dio.

E lo adorarono.      E non, solo loro.    Vengono a lui  per adorarlo.    Tutti i re.  Tutti i potenti.  Tutti i sapienti.     Perché è lui,  la Potenza di Dio.    È lui,  la Sapienza di Dio.   È lui, la Gloria di Dio.    È lui,   il Figlio di Dio.

 

Aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono.    Anche tu, davanti a Gesù,  apri il tuo scrigno.   Quello che tenevi chiuso, incastrato, sigillato.     Aprilo,  e mettilo nelle sue mani.    È il tuo dono.

Oro.       Gli dai il tuo oro. Quello che conta.  Il tuo tesoro.     Perché lui,  conta di più.  Lui vale di più.     È lui,  il tuo oro.   È lui,  il tuo tesoro.    È lui il tuo Re.  Il vero Re.  L’unico, vero Re.

Incenso.      Gli dai la tua preghiera.   Il profumo della tua anima,  che brucia di amore per lui.   E si strugge di amore per lui.     Perché è lui,  il tuo Dio.   È lui, il tuo Signore.    Il vero Dio,  il vero Signore.    L’unico Dio,  l’unico Signore.

Mirra.        Gli dai il tuo dolore.    Perché solo lui lo capisce.   Solo lui lo guarisce.  Solo lui lo placa.   Solo lui lo cambia.    Solo lui,   ti fa risorgere.    Perché è lui il Salvatore.  Il tuo Salvatore.  Il vero Salvatore.     L’unico,  vero Salvatore.

 

Ora si sa.   Ora si è visto.     Ora si è svelato.  Ora si è rivelato.    Ora si è scoperto.   Ora si è manifestato.   Chi è Gesù.   Chi è venuto.      Il Figlio di Dio.  Il Signore.

Ecco   l’ Epifania.

 

 

 

 

 

 

 

Sordomuto

In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli.   Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente.   E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».

 

 

“Gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua;   guardando quindi verso  il cielo, emise un sospiro e gli disse:  “Effatà”,  cioè “Apriti”.        E tu,    sei sordomuto ?

 

Sordomuto.

Ti hanno fatto sordo,   loro.         Ti vogliono sordo, loro.    Ti hanno chiuso  gli orecchi.      Ti hanno tappato gli orecchi.     Non puoi sentire.   Non devi sentire.       Ma solo quello   che dicono loro.   Solo quello che vogliono loro.    E diventi loro.

Ti hanno fatto muto,    loro.       Ti vogliono muto.    Ti hanno chiuso la bocca.  Ti hanno tappato la bocca.    Non puoi parlare.  Non devi parlare.    Non puoi dire.  Non devi dire.  Ma solo quello che dicono loro.  Solo quello che vogliono loro.     E sei  loro.

Pure a Gesù,    gli hanno chiuso la bocca.      Non gli fanno dire,   quello che non sta bene a loro.    Non gli lasciano dire,   quello che non vogliono loro.     E lo cambiano loro.  E lo aggiustano loro.  E lo rigirano loro.   Così  non è più Gesù.  Ma Gesù  è Dio.    E Dio non si può toccare.  Non si può cambiare.  Non si può violare.      Sono solo loro che si sono violati.      Sono loro,  i veri sordi.   Più sordi dei sordi.     Sono loro,  i veri muti.  Più muti dei muti.   Senza Gesù.    E rimangono così.   Ancora. Ora. Per sempre.

 

 

Non lo sei più.

Eri sordo e muto.    Ma vai da Gesù.     Ti metti nelle mani di Gesù.   Lasci fare a Gesù.    Ti fai fare da Gesù.     E non lo sei più.

Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano.     Gli porti a Gesù, quello che ti fa sordo, che ti fa muto.    Gli porti la parte sorda e muta,  della tua anima.   La parte sorda e muta,  del tuo cuore.     La parte sorda e muta,  del tuo corpo.

Lo prese in disparte, lontano dalla folla.         Con Gesù,  in disparte.    A parte.  Dalla parte di Gesù.      Non della folla.  Non degli altri.  Non di quello che vogliono gli altri.     A tu per tu, con Gesù.     A tu per tu, con te.  E con Gesù.

 

Gli pose le dita negli orecchi.           Sono vive e vere le mani di Dio.   Sono vive e vere le dita di Dio.     E sono le mani di Dio,  che toccano i tuoi orecchi.      E sono le dita di Dio,   che riempiono i tuoi orecchi.       Ora sono pieni  di Dio.

E con la saliva gli toccò la lingua.       È viva e vera, la saliva.     È viva e vera la parte di Dio,  che ti da.    È la profondità di Dio.    È l’intimità di Dio,  che ti da.      Con la saliva ti ha fatto.    Con la saliva, ti rifà.

Guardando  quindi verso il cielo.           Ecco Gesù si rivolge al Padre.    Non è solo lui.  Anche il Padre ci sta.    Anche il Padre è vero.   Anche il Padre lo fa.   Davvero.  Con lui.

Emise un sospiro.       È il sospiro per il Padre.   Il sospiro rivolto al Padre.  È il desiderio del Padre.   È l’amore per il Padre.   È l’unione al Padre.     E anche la tua.

E disse “Effatà” cioè “Apriti”.          Lo comanda Gesù ai tuoi orecchi.  Lo comanda Gesù alla tua lingua.       Lo comanda Dio.  Ha parlato Dio.     E quello che dice Dio,  si fa.  Accade. Avviene.   Diventa vero.    Perché Gesù è Dio.   E solo Dio  lo fa.

 

Subito si aprirono gli orecchi.        E gli orecchi si lasciano fare.  Si fanno fare.  Si fanno rifare.  Da Dio.     E sentono.  E sentono più di prima.    Sentono le cose di Dio.  Odono quelle cose che nessuno ha mai udito.

Si sciolse il nodo della lingua.          E il nodo che avevi in gola e nel cuore,  si scioglie.  Se ne va. Non ci sta più.     E la lingua che era legata,   che era bloccata,    che era inchiodata,   si può muovere.     E può parlare.  E può dire.   Le cose di Dio.   Che ha udito.   Può gridare. Le cose di Dio.  Che ha sentito.    Può lodare  e cantare il suo Dio.

 

Gesù,  lo dice anche a te.                                                                                                                    Effatà.    Apriti.