L’ Ascensione

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.  Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo»  (Mt 28,16-20)

“ Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio.”  (Mc 16,19)

 

“Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro:  “A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli.”                                                                                                                                              E tu,  sali al cielo ?

 

Con Gesù.

Solo Gesù,  sale al cielo.     Solo con Gesù, ci sali al cielo.    Solo per Gesù, ci sali al cielo.    Solo in Gesù,   ci sali al cielo.

 

Dubitarono.         Davanti a Dio,  non ci sta  il dubbio.    Non ci può stare il dubbio.    Dio è la Verità.   Dio è la certezza.  Dio è la stabilità.  Totale.     Senza se. Senza ma. Senza però.

Dubitarono.        Dubiti.     Perché per te, non è Dio.     Dubiti.  E non lo fai, Figlio di Dio.   Dubiti. E non è il Figlio di Dio.      Hai fatto fuori Dio.

Dubitarono.         Dubiti.     Perché ci sei cascato,  nella Menzogna.    Che non vuole Dio.    Che ti fa più di Dio.  Che ti fa sopra a Dio.      E ti leva Dio.   Ancora. Ora.

 

A me è stato dato ogni potere.          A Gesù,  è stato dato  ogni potere.   Non a te.      Ce l’ha Gesù,  ogni potere.   Non tu.       Sta in Gesù, ogni potere.    Non in te.

In cielo e sulla terra.       Non ci stai tu,   al posto di Gesù  .In cielo e sulla terra.   Non lo fai tu il Re,  al posto di Gesù.  In cielo e sulla terra.    Non lo prendi tu,  il posto di Gesù.  In cielo e sulla terra.

Andate dunque e fate discepoli tutti.       La tua missione  è di andare.    E di portare lui. Di andare.   E di portare il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.   Di andare. E di battezzare nel nome del Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo.

Tutto ciò che vi ho comandato.       Di andare.    E di portare quello che ti ha detto Gesù. Quello che ti ha dato Gesù.  Quello che ti ha comandato Gesù.     Sennò,  non sei discepolo,  manco tu.

 

Il Signore Gesù.        Ecco chi è Gesù.    È il Signore.  È il Figlio di Dio. È Dio.   È il tuo Signore. E il tuo Dio.      E tu  non sei Dio.

Fu assunto in cielo.       Ecco ora ti fa vedere,  chi è.     Che è il Signore.   Il Signore del cielo e della terra.      Ora si aprono i cieli.  Gli fanno spazio i cieli.   Lo portano i cieli.   Lo portano in alto,  i cieli.

Sedette alla destra di Dio.      Ecco dove va Gesù.  Dal Padre.    Alla destra del Padre. Dove stava.  Da dove era venuto.   E dove ritorna.

Sedette alla destra di Dio.       E alla destra di Dio.  Ci porta anche il suo corpo risorto.  Ci porta l’umanità.  Ci porta la terra.     Innalza la terra, al cielo.    Unisce la terra,  al cielo.

Sedette alla destra di Dio.        E ci porta pure te,  al cielo.   Alla destra del Padre.  In lui. Stai nel cielo. Sin da ora.   In lui, stai con gli occhi nel cielo. Sin da ora.     In lui. Stai con il cuore,  in cielo.  Sin da ora.

 

In lui,  ascendi al cielo.   Sin da ora.

 

 

 

 

 

 

Lo Spirito della verità

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi.   Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.  Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».

 

“Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi.”                                              E tu,    ce l’hai  la verità ?

 

In Gesù.

La verità sta in Dio.  È in Dio.     È lo Spirito che sta in Dio.   È lo Spirito di Dio.   È lo Spirito della verità.

 

Il mondo non può ricevere.       Il principe di questo mondo,   è la Menzogna.    È contro la verità.  È il contrario della verità.      È all’opposto della verità.   È all’opposto di Dio.

Non lo vede.        Te la leva,  la verità.   Non la vuole.  Non ci deve stare.  Te la cancella. Te la nega.     Te la porta via.   E ti porta via Dio.

Non lo vede.        Te la cambia,  la verità.     La scambia.  La mescola.  La confonde.   La fa un po’ di qua, e un po’ di là.    E non è né di qua, né di là.       Così non la trovi.     E non trovi Dio.

Non lo vede.      Te la calpesta,  la verità.    La pesta. La rompe.   La spezza, la verità.  La fa a pezzi la verità.      Così non è più verità.  E non è più Dio.

 

Io pregherò il Padre.      Ecco chi te la da,  la verità.   È il Figlio,  che lo chiede al Padre.   È il Figlio,  che lo fa con il Padre.

Ed egli vi darà.      Ecco chi ti da,  la verità.   Ecco chi te la manda.  Ecco da dove viene. Dal Padre.    Ecco dove sta la verità.   Nel Padre. Con il Padre.

Un altro Paràclito.      E il Padre la manda  presso di te.  Da te. Vicino a te.    Para-clito.       È la verità che conosce il Padre.    Che ti parla del Padre.   E parla di te, al Padre.   E supplica per te, il Padre.

Lo Spirito della verità.      Ecco che cosa è,  la verità.    È la verità che sta in Dio.  È lo Spirito di Dio.     È la verità in persona.  È la verità fatta persona.   È la terza Persona   della Trinità.    È lo Spirito Santo.

 

Voi lo conoscete.      E la verità non te la leva più nessuno.  Non te la tocca più nessuno. Non te la porta via più nessuno.    E nessuno ti porta via Dio.

E sarà in voi.     E la sai,  la verità.    La verità che conta.  La verità più importante.   La verità di Dio.

E sarà in voi.       E lo sai che Gesù,  è nel Padre.   E il Padre, è nel Figlio.    E che,  se sei nel Figlio.   Sei anche nel Padre.       E con lo Spirito Santo.  Sei nella Trinità.

 

E la Trinità,  sta in te.

 

 

 

 

 

 

 

Io sono la via

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».  Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere.   Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.  In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre».

 

 

“Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?” Gli disse Gesù: “io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.”

E la tua via,   quale è ?

 

Gesù.

Solo Gesù è la via.   Che ti porta al Padre.     Solo per Gesù,  ci arrivi al Padre.   Solo con Gesù,   ci stai con il Padre.

 

Come possiamo conoscere la via.      Per te, la via è un’idea.   Un’idea che sta in te. Un’idea che hai tu. Un’idea che fai tu.      La via sei tu.  Non Gesù.

Come possiamo conoscere la via.         Per te, la via è un’idea degli altri.   Un’idea che  ti danno gli altri.  Un’idea che fanno gli altri.     La via è degli altri.    La via sono gli altri. Non Gesù.

Come possiamo conoscere la via.        Per te, la via.   È una cosa da avere.   Una cosa da possedere.     E la levi a Gesù.  E levi pure Gesù.       Così è tua.   Senza Gesù.

 

Io sono la via.        La via, è una persona.     La via è Gesù, in persona.    La via è il Figlio di Dio, in persona.      La via è Dio,  in persona.

Io sono la via.      La via è il Figlio di Dio.   Solo lui, va al Padre.   Solo lui, arriva al Padre.    Solo lui,  sta con il Padre.

Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.         Al Padre non ci vai,   senza Gesù.     Al Padre non ci arrivi,  senza Gesù.      Al Padre non ci vai,   se levi Gesù.       Non è il Padre,   senza Gesù.

 

Mostraci il Padre e ci basta.       Hai staccato,  il Padre dal Figlio.      Hai strappato,  il Padre, dal Figlio.    Hai diviso il Padre, e il Figlio.      Hai fatto il Padre.  Senza il Figlio.

Mostraci il Padre ci basta.           L’hai fatta tua,    la sostanza  del Padre e del Figlio.    L’hai cambiata,  la sostanza del Padre e del Figlio.      L’hai fatta diversa,   la sostanza del Padre e del Figlio.

Mostraci il Padre e ci basta.      Hai levato   a Gesù,   la sostanza del Padre.    E non lo fai più,  Figlio di Dio.      E lo hai fatto fuori,  come Figlio di Dio.       Ci provi ancora.    Ma non ce la fai.   Ma non puoi.        Non ci arrivi a Dio.

 

Chi ha visto me, ha visto il Padre.        Lo ha detto Gesù,  non tu.     Gesù e il Padre.  Non li puoi staccare.    Sono una cosa sola.     Sono una sostanza sola.  Hanno una sostanza sola.     La sostanza di Dio.    Sono Dio.

Chi ha visto me, ha visto il Padre.        Gesù è il Figlio di Dio.   È la parte visibile del Dio invisibile.      È la parte visibile di Dio,  che viene  da te.      È  la parte visibile di Dio,  che puoi vedere.

Io sono nel Padre.     Ecco dove sta Gesù.  Il Figlio, sta nel Padre.    Fa parte del Padre.  È una cosa sola con il Padre.       Non ci sta il Padre,  senza il Figlio.

Io sono nel Padre.   Ecco chi è Gesù.   Il Figlio di Dio.  Che sta nella sostanza del Padre. Che è della sostanza del Padre.   Che è della sostanza di Dio.    Che è Dio. In sostanza.

 

Il Padre è in me.      Ecco dove lo trovi, il Padre.   Nel Figlio.     Ecco dove sta il Padre. Nel Figlio.     Ecco come lo trovi il Padre.   Nel Figlio.

Le parole che io vi dico.     Ecco come ti parla il Padre.  Nel Figlio.    Ecco cosa ti dice il Padre. Nel Figlio.    Vengono dal Padre. Sono del Padre.  Le parole del Figlio.     È  la parola del Padre.  Il Figlio.

Compie le sue opere.      Ecco cosa fa il Padre.  Nel Figlio.   Ecco cosa compie il Padre. Nel Figlio.     Vengono dal Padre. Sono del Padre.     Le opere del Figlio.

 

Vado al Padre.         Il posto di Gesù,  è accanto al Padre.     Alla destra del Padre.   Da sempre. Per sempre.      Per questo va al Padre.   

E prepara un posto,   pure per te.    Nelle dimore del Padre.

 

 

 

 

 

Io sono la porta

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In quel tempo, Gesù disse:   «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore.   Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».   Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo.   Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».

 

 

“Chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante… Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato.”

E tu,    da che porta,  passi ?

 

Da Gesù.

È Gesù,  la porta.      È solo lui la porta.  Che ti fa entrare in Dio.     Solo per lui, ci entri.    Solo per lui, ci passi.   Sono in lui, ci resti.

 

Chi sale da un’altra parte.      Non passi da Gesù.    Passi da un’altra parte.  Da un’altra porta.   Che non è Gesù.

È un ladro.       Passi dalla porta del ladro.    Di chi ti ruba Gesù.   Di chi ti ruba Dio.  Di chi ti ruba,  a Dio.     E sei come lui.

E un brigante.    Passi  dalla porta del brigante.    Di chi fa del male.  Di chi vuole il male.  Di chi  ti fa del male.     E sei come lui.

 

Il guardiano gli apre.     A Gesù, al pastore,  gli apre il guardiano.     È il Padre il guardiano. Che ti guarda. Che fa la guardia. Che sta in guardia.        E apre solo,  al Figlio suo.

Egli chiama le sue pecore ciascuna per nome.       Solo Gesù,  conosce il tuo nome.  Quello per cui ti ha mandato.  Quello per cui sei nato.

Cammina davanti ad esse.      Solo Gesù, ti porta.  Dove devi andare.   E ti tiene su di sé.  E lo fa con te.  Quello che devi fare.

Conoscono la sua voce.       E la sentì la sua voce.  La riconosci la sua voce.  Ce l’hai dentro. Sta dentro. Ti risuona dentro.    La voce di chi ti ha creato.

Conoscono la sua voce.     E stai nella sua voce.  Ci stai con la sua voce. Ci rimani nella sua voce.    E fai quello che ti dice, la sua voce.    La voce di Dio.

 

Io sono la porta.      La porta è Gesù.     Solo Gesù. È la vera porta.  L’unica porta.  La sola porta.  Che ti porta a Dio.     La porta di Dio.

Io sono la porta.     Non sono gli altri, la porta.  Non la fanno gli altri, la porta.  Non diventano gli altri,  la porta.      Non sono Dio.

Io sono la porta.      Non sei tu, la porta.   Non la fai tu, la porta.   Non diventi tu, la porta.  Al posto di Gesù.      Non sei Gesù.

Sarà salvato.         Se passi da Gesù,   ti salvi.       Se passi dalla croce di Gesù.  Ti salvi.   La croce di Gesù.   È la porta.     Che ti salva.

 

E trovi pascolo. Nei cieli.   Già da ora.

 

 

 

 

 

 

Emmaus

Ed ecco, in quello stesso giorno [il primo della settimana] due dei [discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo.   Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».  Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro.  Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».   Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

 

“Resta con noi, perché si fa sera e il giorno e ormai al tramonto”. Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono i loro occhi e lo riconobbero.”

E tu, lo riconosci, Gesù?

 

Ma i loro occhi erano impediti.          Non ti si aprono gli occhi.     Ti hanno chiuso gli occhi. Te li tengono chiusi.  Devono stare chiusi.      Così non lo vedi.

Ma i loro occhi erano impediti.          Non ti si aprono gli occhi.     Si sono chiusi.   Come lo pensavi. Come lo volevi.   Non ci sta più.   È finito.  Non è più.        Il morto sei tu.

Ma i loro occhi erano impediti.          Non ti si aprono gli occhi.     Sono chiusi.    Non lo vuoi vedere. Quello che non puoi tu. Quello che non sei tu.        E non ci sta lui.  E non ci sei tu.

 

Resta con noi.         Ma lo sente il tuo cuore,   che è Gesù.        E lo chiede  il tuo cuore.   Resta con me.    Stai con me.      Non mi lasciare.   Non te ne andare.      Non ci sto, senza di te.

Perché si fa sera.         Sto nel buio.    Mi circonda il buio.   Non si vede più niente.   Non si capisce più niente.  Non ci sta più niente.     Non rimane più niente.    Non sono più niente.

E il giorno è ormai al tramonto.       Non ci sta più la luce.      Ci sono le tenebre.  Ci sono solo le tenebre.     Mi tengono le tenebre.   Mi prendono le tenebre.       E sono tenebre.

Ed egli entrò per rimanere con loro.         Ed ecco Gesù.     Rimane con te.  Sta con te.       Non ti lascia.   Non ti lascia mai.    Sta al tuo fianco.           E non è più  sera.

 

Prese il pane.             Ecco chi è Gesù.       È colui che prende  il pane.   Nelle sue mani.   È colui  che  fa diventare quel pane,   il suo corpo.       Nelle sue mani.

Recitò la benedizione.        Ecco chi è Gesù.        È il Figlio del Padre.  Si rivolge al Padre. Ci mette il Padre.      Lo fa con il Padre.

Lo spezzò.         Ecco chi è Gesù.      È quello che ti da il suo corpo.   È quello che spezza il suo corpo.    Il suo corpo risorto.           Per darlo a te.   Con le sue mani.

 

Allora si aprirono loro gli occhi.         Ecco  come ti si aprono gli occhi.     Ecco quando ti si aprono gli occhi.        Ecco perché ti si aprono gli occhi.

E lo riconobbero.       È il Figlio di Dio.  Che ti apre gli occhi.     È Dio.  Che ti apre gli occhi.

E lo riconobbero.        Ecco come lo riconosci.  Gesù risorto.        Ecco dove lo riconosci.  Gesù risorto.        Ecco dove lo trovi.  Gesù risorto.       Nell’eucaristia.

 

Ora lo sai,   che è veramente risorto.

 

 

 

 

 

 

 

Tommaso

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo,  mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.   Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».  Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!». Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

 

 

“Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!” Gli rispose Tommaso: “Mio Signore e mio Dio!”

E tu,    ce la metti la mano,  nel suo fianco ?

 

Con Gesù.

Te la mette Gesù,   la tua mano nel suo fianco.    La fa entrare Gesù,  la tua mano nel suo fianco.    E lo senti che, è vero.     E lo senti,  che è lui.

 

Metti qui il tuo dito.         Non è un corpo di luce.     Non è diventato luce.  Che non si può toccare.  Che non si può sentire.

Metti qui il tuo dito.         Non si è annichilito quel corpo.   Non si è annullato.   Non si è azzerato.      Per uno scontro  tra materia e antimateria.

Metti qui il tuo dito.         Non si è sciolto.  Non si è disciolto.  Non è sparito    . In una radiazione.    Non è diventato una radiazione.

Metti qui il tuo dito.      Quel corpo è vero.  È reale.  È vivo.    Gesù lo ha fatto divino.  Lo ha fatto entrare nella sua divinità.      E come Dio,  è vivo e vero.

 

Se non vedo nelle sue mani.         Devi vedere.   Con i tuoi occhi.     Lo devi vedere tu. Sennò non è vero. Sennò non è reale. Sennò non ci sta.     Hai fatto Dio come te.    Ma  non sei Dio.

Se non metto il mio dito.         Devi toccare.      Dio ci sta solo,  se lo tocchi.   Solo se si tocca. Solo se si fa toccare.       Hai fatto Dio come te.   Ma non sei Dio.

E non metto la mia mano.       Devi toccare.    Toccare con mano.  Con la tua mano.   La tua mano,  conta più di Dio.     La tua mano vale più di Dio.    La tua mano,  è come Dio.   Ma non è Dio.

 

Metti qui il tuo dito.       Lo prende Gesù,  il tuo dito.  E lo mette Gesù, nel segno dei chiodi.   Così lo tocchi il vuoto dei chiodi.    E lo senti, che non ci stanno più i chiodi.  E non ci sono più i tuoi chiodi.

Tendi la tua mano.       La prende Gesù, la tua mano.    E la mette Gesù, nella ferita del suo costato.   Così la tocchi.  E la sentì che non è più una ferita.  Che è guarita.   E non ci sta più  la tua ferita.

Mettila nel mio fianco.       La prende Gesù, la tua mano.  E la mette nella ferita della lancia. Al posto della lancia.      E la fa arrivare al suo cuore.   E ti fa toccare il suo cuore.

 

Mio Signore e mio Dio!    E tocca il tuo cuore.     E si scuote. Balza. Sobbalza. Il tuo cuore. Davanti al suo Signore.

Mio Signore e mio Dio!       Ecco come lo tocchi, Gesù. Con il cuore.   Ecco come lo senti, con la tua anima.

Mio Signore e mio Dio.          E la tua anima,   ora lo sa.   Ora lo canta.  Ora lo danza.  Che Gesù è veramente risorto.    Tutto. Intero. Davvero.

Vivo e vero.

 

 

 

 

 

 

La Passione

In quel tempo Gesù comparve davanti al governatore, e il governatore lo interrogò dicendo: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Tu lo dici». E mentre i capi dei sacerdoti e gli anziani lo accusavano, non rispose nulla.   Allora Pilato gli disse: «Non senti quante testimonianze portano contro di te?». Ma non gli rispose neanche una parola, tanto che il governatore rimase assai stupito. A ogni festa, il governatore era solito rimettere in libertà per la folla un carcerato, a loro scelta. In quel momento avevano un carcerato famoso, di nome Barabba. Perciò, alla gente che si era radunata, Pilato disse: «Chi volete che io rimetta in libertà per voi: Barabba o Gesù, chiamato Cristo?». Sapeva bene infatti che glielo avevano consegnato per invidia.  Mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: «Non avere a che fare con quel giusto, perché oggi, in sogno, sono stata molto turbata per causa sua». Ma i capi dei sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a chiedere Barabba e a far morire Gesù. Allora il governatore domandò loro: «Di questi due, chi volete che io rimetta in libertà per voi?». Quelli risposero: «Barabba!». Chiese loro Pilato: «Ma allora, che farò di Gesù, chiamato Cristo?». Tutti risposero: «Sia crocifisso!». Ed egli disse: «Ma che male ha fatto?». Essi allora gridavano più forte: «Sia crocifisso!».  Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto aumentava, prese dell’acqua e si lavò le mani davanti alla folla, dicendo: «Non sono responsabile di questo sangue. Pensateci voi!». E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli». Allora rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso. Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la truppa. Lo spogliarono, gli fecero indossare un mantello scarlatto, intrecciarono una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero una canna nella mano destra. Poi, inginocchiandosi davanti a lui, lo deridevano: «Salve, re dei Giudei!». Sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo deriso, lo spogliarono del mantello e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero via per crocifiggerlo.   Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a portare la sua croce. Giunti al luogo detto Gòlgota, che significa «Luogo del cranio», gli diedero da bere vino mescolato con fiele. Egli lo assaggiò, ma non ne volle bere. Dopo averlo crocifisso, si divisero le sue vesti, tirandole a sorte. Poi, seduti, gli facevano la guardia. Al di sopra del suo capo posero il motivo scritto della sua condanna: «Costui è Gesù, il re dei Giudei».   Insieme a lui vennero crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra.

Quelli che passavano di lì lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: «Tu, che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se tu sei Figlio di Dio, e scendi dalla croce!». Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi e gli anziani, facendosi beffe di lui dicevano: «Ha salvato altri e non può salvare se stesso! È il re d’Israele; scenda ora dalla croce e crederemo in lui. Ha confidato in Dio; lo liberi lui, ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: “Sono Figlio di Dio”!». Anche i ladroni crocifissi con lui lo insultavano allo stesso modo.  A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia». E subito uno di loro corse a prendere una spugna, la inzuppò di aceto, la fissò su una canna e gli dava da bere. Gli altri dicevano: «Lascia! Vediamo se viene Elia a salvarlo!». Ma Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito.

Ed ecco, il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi, che erano morti, risuscitarono. Uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. Il centurione, e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, alla vista del terremoto e di quello che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: «Davvero costui era Figlio di Dio!».

 

 

 

“Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi, che erano morti, risuscitarono…    Il centurione, e quelli che con lui facevano la guardia Gesù, alla vista del terremoto e di quello che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano:  “Davvero costui era Figlio di Dio!”

E per te,  Gesù sulla croce,   è il Figlio di Dio ?

 

Anche tu,  stai sotto la croce.       E che dici,  e che fai ?

Lo accusavano.         Lo accusi.     Hai il dito puntato contro di lui.   Sei contro di lui.  Stai contro di lui.     Gli dai la colpa.  Dai la colpa a Dio.    Ma è solo tua.

Sia crocifisso.          Lo condanni.     Te lo dicono gli altri.  Lo vogliono gli altri.  Fai come gli altri.     Ma lo gridi tu.  Ma lo dici tu.      E ti sei condannato tu.

Pilato.          Te ne lavi le mani.     Non ne vuoi sapere.   Non ti riguarda.  Non c’entra con te. Lo fai fuori. Lo metti fuori.     E fai fuori Dio.    E fai fuori te.

Una corona di spine.        Lo deridi.    Lo schiaffeggi.  Lo umili.     Come re  e come Dio.    E deridi  Dio.  Schiaffeggi Dio . Umili Dio.      E anche te.

Sputandogli addosso.       Gli sputi addosso.    E sputi addosso a Dio.   Colpisci Dio. Disprezzi Dio.  Dispregi Dio.  Dissacri Dio.       E anche te.

 

Lo insultavano.           Ci provi,  a farlo scendere dalla croce.     Lo vuoi tirare giù dalla croce.     Così non ci sta più la croce.     E non ci sta più la salvezza.     Manco per te.

Lo liberi lui ora.        Lo sfidi.   Lo provochi.    Lo neghi,  come Figlio di Dio.     E sfidi anche  il Padre.   E provochi anche il Padre.   E neghi anche il Padre.    Neghi tutto Dio.   E neghi anche te.

Emise lo spirito.       Ecco la morte.    Doveva arrivare alla morte.   Per far morire la morte.  Per far morire tutto quello che gli hai messo addosso.     Per far morire tutto quello che gli hai tirato addosso.

 

Si squarciò in due.          Ed ecco cosa è quella morte.    Si spezza il velo del tempio . Si spezza quello che ti separava da Dio.    Si spezza il tuo peccato. Si spacca il tuo peccato. Si schianta il tuo peccato.   Si strappa il tuo peccato.

La terra tremò.        Ed ecco cosa è quella morte.      Si scuote la terra.  Davanti al suo Signore.    Trema la terra. Davanti al suo Signore.    Si inginocchia la terra.   Davanti al  suo Signore.

Le rocce si spezzarono.        Ecco cosa è quella morte.   Si spezza la roccia.   Si spezza il tuo cuore di roccia.    Il tuo cuore pietrificato.  Il tuo cuore indurito.  Il tuo cuore impietrito.    E torna cuore.

I sepolcri si aprirono.       Ecco cosa è quella morte.   Apre i sepolcri. Anche il tuo sepolcro. È più forte dei sepolcri. Anche del tuo sepolcro.    E non ci stanno più i sepolcri.  E manco il tuo.

Risuscitarono.      Ecco cosa è quella morte.    È risurrezione.    I corpi dei santi che ci hanno creduto. Che ci stavano dentro. Che sono morti in quella morte.    Risorgono.

 

Il centurione.      E tu sei li,  sotto a quella croce.    Con gli occhi rivolti a Gesù.   Con gli occhi in Gesù.

Alla vista.      Lo vedi,  quello che ha fatto quella morte.   Lo vedi che fa.  Lo vedi cosa è.      E capisci chi è Gesù.

Presi da gran timore.         Solo Dio vince la morte.     Solo Dio  salva dalla morte.  Solo Dio   fa risorgere dalla morte.        E non ci sta più la morte.

Davvero costui era il Figlio di Dio.       Davvero. È vero. È sicuro.     Ora lo sai. Ora lo senti. Ora lo provi.      Chi è Gesù.

 

È il Figlio di Dio.

 

 

 

 

 

 

La risurrezione di Lazzaro

In quel tempo, le sorelle di Lazzaro mandarono a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato». All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!».   Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. Marta, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa.  Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».
Gesù si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?».  Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare».  Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui.

 

“Gesù le disse: “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?”                                                E tu,   ci credi ?

 

A Gesù.

Solo Gesù,  te la da la risurrezione.    Solo in lui,  ci sta la risurrezione.    Solo lui,  è la risurrezione.

 

Lazzaro.        Il morto sei tu.     Non ti batte più il cuore.  Non ti palpita più il cuore.  Non ci sta più il cuore.   Non hai più cuore.      Sei morto nel cuore.

Lazzaro.        Il morto sei tu.     Non ci credi più,  a Gesù.    Lo hai fatto fuori. Lo tieni fuori. Lo hai levato. Lo hai negato.     E ti sei fatto fuori l’anima.     E sei morto nell’anima.

Lazzaro.        Il morto sei tu.    Ti sei chiuso, nel tuo sepolcro.   Ti sei incastrato, nel tuo sepolcro.    Sei tu, il tuo sepolcro.  E non esci più.       E sei morto.  E sei sepolto.

 

Io sono la risurrezione.       La cerchi la risurrezione.  La cerchi dappertutto la risurrezione.  Quello che ti da vita. Quello che ti ridà la vita.      Ma non la trovi.  Ma non ci sta.  Nessuno te la da.

Io sono la risurrezione.      Ecco chi te la da     Ecco dove la trovi.  Ecco dove sta.   È una persona.    È il Figlio di Dio. È Dio.    È viva e vera. La risurrezione.

Chiunque vive e crede in me.        Ma ci devi credere in lui.  Ci devi stare in lui.  Ci devi vivere in lui.  Devi vivere di lui.      Allora si,  che la trovi.

Non morirà in eterno.       E in lui la risurrezione . Non ci sta un poco. Non ci sta per poco.   Non ci sta forse.  Non ci sta vediamo.  Non ci sta speriamo.

Non morirà in eterno.      Ci sta vero.  Ci sta davvero.   Ci sta sicuro.   Ci sta sempre.  Ci sta per sempre.     Perché è  Gesù.   E Gesù è Dio.   E Dio ci sta sempre.   Per sempre.  È eterno.

 

Credi questo?       Prima lo devi dire,  chiaro e tondo.   A chi credi. A che credi.   Si deve sentire. Si deve vedere.    Deve essere un fatto.  Deve diventare un fatto. Deve diventare concreto.    Quello che credi.

Si, Signore.       Si, credo a te Gesù.    Si, credo in te Gesù.     Si, sto in te Gesù.   Si, vivo in te Gesù.      Non ci sto senza di te.  Non ci posso stare senza di te.

Io credo che tu sei il Cristo.        E ce lo rimetti Gesù,  dentro di te.    E lo rimetti Gesù  al suo posto, dentro di te.     E lo fai stare Gesù, al suo posto, dentro di te   . Al posto di Dio. Dentro di te.

Il Figlio di Dio.       E ce lo rimetti Gesù,  come Figlio di Dio.     E lo riconosci Gesù, come Figlio di Dio.    E lo proclami Gesù, come Figlio di Dio.      Perché Gesù è  il Figlio di Dio. Perché Gesù è Dio.

 

Togliete la pietra.       Ci sta una pietra,  sul tuo cuore.    Ci sta una pietra,  che ti ha chiuso il cuore.    Ci sta una pietra, che ti pesa sul cuore.      Gesù te la leva.   La fa rotolare via.  La porta via.

Padre ti rendo grazie.       Non lo fa da solo, quello che fa.    Lo fa con il Padre.   La chiede al Padre, la tua risurrezione.   La fa decidere al Padre, la tua risurrezione.   La vuole anche il Padre, la tua risurrezione.      Ci sta anche il Padre,  nella tua risurrezione.

Lazzaro vieni fuori.     Vieni fuori dalla morte. Esci dalla morte.   Non ti ferma più la morte. Non ti blocca più la morte.   Non ti fa morire più, la morte.     Non ci sta più,  la morte.   E vieni fuori.

E il morto uscì.      Ed esci fuori.  Con le tue gambe.      E si vede che non sei morto.   E   lo vedono tutti,  che non sei morto.      E lo vedono tutti,   che non ci sta più la morte.

I piedi e le mani legate con bende.        La morte ti aveva legato.  Ti aveva imprigionato.     Ti aveva vinto.  Ti aveva soggiogato.       Ma ora non più.

E il viso avvolto da un sudario.      La morte ti aveva levato il viso.   Ti aveva coperto il viso. Ti aveva portato via il viso.    Non avevi più il tuo viso.    .  Ma ora non più.

Avvolto in un sudario.      È come il sudario di Gesù.    È come le bende di Gesù.   Che trovano nel sepolcro di Gesù.      Annuncia la risurrezione di Gesù.

 

Credettero in lui.     Quando la vedi. Quando la senti. Quando la provi.    La risurrezione.     Allora lo sai,  che Gesù è il Figlio di Dio.   Che Gesù è Dio.   Che Gesù  è la risurrezione.     E che è venuto,   per far risorgere  anche te.   In lui.

 

Ecco la Pasqua.

 

 

 

 

 

 

 

Il cieco nato

In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?». Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio. Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può agire. Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo».
Detto questo, sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe», che significa “Inviato”. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva.  Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?». Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!». Allora gli domandarono: «In che modo ti sono stati aperti gli occhi?». Egli rispose: «L’uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, me lo ha spalmato sugli occhi e mi ha detto: “Va’ a Sìloe e làvati!”. Io sono andato, mi sono lavato e ho acquistato la vista». Gli dissero: «Dov’è costui?». Rispose: «Non lo so».  Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c’era dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!». Ma i Giudei non credettero di lui che fosse stato cieco e che avesse acquistato la vista, finché non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. E li interrogarono: «È questo il vostro figlio, che voi dite essere nato cieco? Come mai ora ci vede?». I genitori di lui risposero: «Sappiamo che questo è nostro figlio e che è nato cieco; ma come ora ci veda non lo sappiamo, e chi gli abbia aperto gli occhi, noi non lo sappiamo. Chiedetelo a lui: ha l’età, parlerà lui di sé». Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. Per questo i suoi genitori dissero: «Ha l’età: chiedetelo a lui!». Allora chiamarono di nuovo l’uomo che era stato cieco e gli dissero: «Da’ gloria a Dio! Noi sappiamo che quest’uomo è un peccatore». Quello rispose: «Se sia un peccatore, non lo so. Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedo». Allora gli dissero: «Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?». Rispose loro: «Ve l’ho già detto e non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?». Lo insultarono e dissero: «Suo discepolo sei tu! Noi siamo discepoli di Mosè! Noi sappiamo che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia». Rispose loro quell’uomo: «Proprio questo stupisce: che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta. Da che mondo è mondo, non si è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nulla». Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori.  Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell’uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse: «Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui.                                                                                    Gesù allora disse: «È per un giudizio che io sono venuto in questo mondo, perché coloro che non vedono, vedano e quelli che vedono, diventino ciechi». Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: «Siamo ciechi anche noi?». Gesù rispose loro: «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: “Noi vediamo”, il vostro peccato rimane».

 

 

“Sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: “Va’ a lavarti nella piscina di Siloe”, che significa “inviato”.  Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva.”                                                                                                                  E tu,  sei cieco ?     Chi  ti fa vedere?

 

Gesù.

Solo Gesù,  ti apre gli occhi.    Solo Gesù,  ti fa vedere.   Solo Gesù,  ti fa vedere Dio.

 

Un uomo cieco.      Il cieco sei tu.    Non ti fanno vedere. Non devi vedere. Non puoi vedere. Quello che  fanno loro.      E non ci vedi più.

Un uomo cieco.      Il cieco sei tu.    Vedi quello che ti pare.  Vedi come ti pare. Vedi quando ti pare.    Vedi,  se ti pare.      E non ci vedi più.

Un uomo cieco.      Il cieco sei tu.      Vedi solo, quello che vuoi tu.   Vedi solo, quello che dici tu.    Ci stai solo tu.   Non ci sta Gesù.     E non ci vedi più.

 

Gesù..sputò per terra.       Come quando ti ha fatto,  con la terra.   Come quando ha messo dentro a quella terra,    il suo soffio, il suo alito di vita.       Perché è Dio.

Fece del fango con la saliva.      Fa del fango.   Come quando ti ha creato.   E ti plasma,  e ti riplasma,  e ti rifà gli occhi.     Ti spalma gli occhi,  con Dio.    Ti spalma gli occhi,  di Dio.    Perché è Dio.

Va’ a lavarti nella piscina di Siloe.      Ma per vedere.   Devi far toccare  quello che sta sui tuoi occhi,  cioè Gesù.    Con Siloe. L’inviato.    Cioè che Gesù  è inviato da Dio.

Tornò che ci vedeva.       È Gesù,   che ti ha mandato il Padre,  per farti vedere.    È Gesù,  che gli ha dato il Padre,  per farti vedere.     Con Gesù,  lo vedi il Padre.     E ti   fa vedere.   E ci vedi.

 

Ero cieco e ora ci vedo.      Questo è un fatto.  Questo è il fatto.  È avvenuto.  C’è stato.  Lo ha fatto Gesù.

Che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato.     Non è mai successo.  Non è mai accaduto.   Non può accadere. Non si può fare.    Aprire gli occhi. A un cieco nato.

Se costui non venisse da Dio.       È perché viene da Dio,  che lo può fare.   È perché ci sta Dio,  che lo può fare.      Nessuno lo può fare.  Solo Dio lo può fare.

 

Tu, credi nel Figlio dell’uomo?       Ecco, ora Gesù ti chiede,  di fare la tua professione di fede.    Devi dire a chi credi.  A chi credi veramente.

E chi è, Signore, perché io creda in lui.    Dimmi tu Gesù, chi è.  Dimmi tu Gesù, chi sei. Dimmi tu Gesù.      Ho gli occhi aperti.   Ora si sono aperti anche gli occhi del cuore.

Lo hai visto.     Lo hai sperimentato.   Lo hai toccato. Lo hai provato. Lo hai sentito.  Lo hai visto,  con i tuoi occhi.

È Colui che parla con te.     Sta davanti a te.  Sta con te. Parla a te.   Te lo dice Gesù.  Che è lui.  Chi è lui.     Che è Dio.

Credo Signore!       Ecco il tuo si, a Dio.    Si, ci sto.   Si, lo so. Si, ora lo so.  Si, lo vedo. Si, ora lo vedo.    Si,  ci credo.

 

Perché coloro che non vedono.      Ecco perché è venuto Gesù.   Per te,  che eri cieco. Per te,  che avevi chiusi gli occhi.     Per te,  che avevi tappati gli occhi.

Vedano.      Ecco perché è venuto Gesù.   Per aprirti gli occhi.  Per farti tornare a vedere. Per farti vedere.     Per farti vedere Dio.      E non sei più cieco.

E quelli che vedono.      Ecco perché è venuto Gesù.   Per te.     Che non ti senti, cieco. Per te, che vedi tutto.  Che capisci tutto. Che sai tutto.      Come Dio.  Più di Dio.   Al posto di Dio.

Diventino ciechi.     Ecco perché è venuto Gesù.    Per te,  per farti vedere,  che non ci vedi.     Che sei tu,  il vero cieco.      Che non vedi Dio.   Che non vuoi vedere Dio.   Che non puoi, vedere Dio.

Siamo ciechi anche noi.     Ecco perché è venuto Gesù.    Per te.  Per aprire gli occhi anche a te.       Hai gli occhi dell’anima,  chiusi.    Accecati.  Incollati.

Siamo ciechi anche noi.          Ora lo sai che sei cieco.    E puoi andare da Gesù.      Gesù ti aspetta.         E ti apre,   gli occhi dell’anima.

 

Ecco   la Quaresima.

 

 

 

 

 

 

 

 

La samaritana

In quel tempo, Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: Dammi da bere!, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?».
Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore – gli dice la donna –, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua. Vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare».   Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te». Molti Samaritani di quella città credettero in lui. E quando giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».

 

 

“Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno”.                               E tu ,   la cerchi  l’acqua ?

 

Di Gesù.

Solo Gesù,   ha l’acqua che cerchi.    Solo Gesù,  ti da  l’acqua che cerchi.    Solo Gesù,    è  l’acqua che cerchi.

 

Una donna samaritana.     Sei tu,   la samaritana.    Ti sei separato dal tuo Dio.  Ti sei dato a un altro di Dio.  Ti sei venduto a un altro Dio.    Hai un altro Dio.

Una donna samaritana.       È la tua anima,   la samaritana.    Gli hai levato  il suo Dio.  Gli hai levato l’acqua.    E l’hai fatta arsa.   Arida. Secca. Lacerata. Spaccata.    Non ci nasce più niente.  Non ci cresce più in niente.    Non ci sta più in niente.

Ad attingere acqua.       Anche tu,  vai al pozzo.    Ti manca l’acqua.   Non ci stai senza acqua.   Non ci puoi stare senza acqua.      E la cerchi,  l’acqua.

Ad attingere acqua.      E la cerchi,  nel pozzo degli altri.     E la vai a prendere,  nel pozzo degli altri.    E la vai a mendicare,  al pozzo degli altri.       Ma quell’acqua lì,   non la placa    la tua sete.

 

Dammi da bere.         Gesù  ti aspetta proprio li,   vicino a un pozzo.    Proprio li.   Quando hai bisogno dell’acqua.      Proprio li.  Dove vai a prendere l’acqua.

Dammi da bere.        Dammi   il tuo bisogno di acqua.    Dammi la tua sete.   Dammi la tua arsura.      Dammi quello che ti ha seccato .  Dammi quello che ti ha bruciato.

Dammi da bere.     Dammi il tuo peccato.    Metti in me  il tuo peccato.   Metti in me quello che ti ha separato.

Chi è colui che ti dice.    Chi te lo dice è Dio.   Solo Dio può riportare Dio. Dove non ci sta.   Solo Dio può riparare Dio. Quando non ci sta.     Solo Dio può rimettere Dio. Al suo posto. Dove sta.

 

Acqua viva.      Eccola lì.   Davanti a te,  l’acqua viva.     È lui,  l’acqua viva.   L’acqua che cercavi.  È l’acqua di Dio.      È Dio che cercavi.  È Dio vivo che cercavi.

Non avrà più sete in eterno.       È quella l’acqua,  che calma la sete.   Che placa la sete.  La sete di Dio.     È la sete di Dio che avevi dentro.     E solo Dio  la placa quella sete.  E non hai più sete.  Per sempre.

Diventerà una sorgente.    Non è solo acqua viva,  quello che ti da Gesù. Ti da la sorgente di quell’acqua.     È lo Spirito Santo. Che sgorga dal Padre.   E l’acqua di Dio non ti manca più.  Ci sta sempre.

 

Dammi quest’acqua.        Ecco, ora la chiedi a Gesù.  L’acqua.   Ora la prendi da Gesù, l’acqua.    Ora la attingi da Gesù, l’acqua di Dio.      E Dio torna in te.   Nella tua anima.

Dammi quest’acqua.       E non sei più arso.  E non sei più arido.  E non sei più secco. Lacerato, spaccato.    E non sei più  morto.      Sei rinato.  Sei risorto.

E non continui a venire qui.       E non la cerchi più,  l’acqua degli altri.   E non la mendichi più,   l’acqua degli altri.      E non ti serve più,  l’acqua degli altri.

Ad attingere acqua.      Se non te la danno,  meglio.     Perché la prendi di più,  da Dio.     La attingi di più,  da Dio.     Ti riempi di più,  di Dio.

 

E sei di più,   sorgente.                                                                                                       Anche   per gli altri.