Bartimèo

In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.

 

 

Era cieco.

  • È il male.    Che ti ha accecato.
  • È il male.    Che ti ha fatto  cieco.
  • È il male.    Che ti vuole  cieco.
  • È il male.    Così non lo vedi  il bene.
  • È il male.    Che ti porta  nelle tenebre.
  • È il male.    Che ti tiene  nelle tenebre.
  • È il male.    Che ti inchioda  nelle tenebre.
  • È il male.    Nelle sue tenebre.
  • Ma la tua anima.    Non è  cieca.
  • Ma la tua anima.    Non si è cecata.
  • Ma la tua anima.    Non si è accecata.
  • Ma la tua anima.    Ci vede ancora.

 

Sedeva lungo la strada a mendicare.

  • È la tua anima.    Che ti porta  su quella strada.
  • È la tua anima.    Che ti tiene  su quella strada.
  • È la tua anima.    Che lo sa che ci passa Gesù.  Su quella strada.
  • È la tua anima.    Che lo sente Gesù.  Su quella strada.
  • È la tua anima.    Che lo vede Gesù.  Su quella strada.
  • È la tua anima.    Che lo sa che è Gesù.  Su quella strada.
  • È la tua anima.    Che grida.  Su quella strada.
  • È la tua anima.    Che salta fuori.  Da quella strada.
  • È la tua anima.    Che si lancia fuori.  Da quella strada.

 

Gesù, abbi pietà di me!

  • Abbi pietà di me.    Staccami  il male.
  • Abbi pietà di me.    Strappami  il male.
  • Abbi pietà di me.    Strappami  dal male.
  • Abbi pietà di me.    Ma non basta.
  • Abbi pietà di me.    Lo devi gridare forte.
  • Abbi pietà di me.    Lo devi gridare  più forte.
  • Abbi pietà di me.    Per levarti quel male.
  • Abbi pietà di me.    Deve essere  più forte.

 

Che io veda.

  • Che io veda.    Tirami fuori  dalle tenebre.
  • Che io veda.    Portami fuori  dalle tenebre.
  • Che io veda.    Liberami  dalle tenebre.
  • Che io veda.    Tu  lo puoi fare.
  • Che io veda.    Solo tu  lo puoi fare.
  • Che io veda.    Io so che tu  lo puoi fare.

 

E subito vide.

  • E ci vedi.    E le tenebre  se ne vanno.
  • E ci vedi.    E le tenebre  non ci stanno.
  • E ci vedi.    E le tenebre  non ci stanno più.
  • E ci vedi.    Ci sta solo  Gesù.  
  • E ci vedi.     E lo vedi  Gesù.

 

 

 

 

 

 

Il primo

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».
Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

 

Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra”.

 

 

Concedici di sedere.

  • Vuoi essere  il primo.
  • Devi essere  il primo.
  • Ti fai  primo.
  • Primo  di Dio.
  • Prima  di Dio.

Uno alla tua destra.

  • Vuoi  il trono.
  • Vuoi pure  il trono.
  • Gli prendi pure  il trono.
  • Ti prendi pure  il trono.
  • Il trono  di Dio.
  • Il trono  a Dio.

Nella tua gloria.

  • Vuoi pure  la gloria.
  • Gli prendi pure  la gloria.
  • La gloria  di Dio.
  • La gloria  a Dio.

 

 

Chi vuole diventare grande tra voi.

  • Sei grande.    Se  sei  come Gesù.
  • Sei grande.    Se  fai  come Gesù.
  • Sei grande.    Se  lo fai  con Gesù.

 

Sarà vostro servitore.

  • Sei primo.    Se  metti prima  il Padre.
  • Sei primo.    Se  metti prima  i figli  del Padre.
  • Sei primo.    Se  metti prima  i figli  nel Padre.
  • Sei primo.    E servi   il Padre.
  • Sei primo.    E servi   i figli  del Padre.
  • Sei primo.    E servi   i figli  nel Padre.
  • Sei primo.    Allora  l’altro   viene prima.
  • Sei primo.    Solo allora l’altro   viene prima.
  • Sei primo.    Solo allora ce la fai    a metterlo prima.

 

  • E sei primo.     Nel cuore  del Padre.  

 

 

 

 

 

Il giovane ricco

In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”». Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni. Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio». Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà».

 

“Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?”

 

 

Per avere la vita eterna.

  • Avere.    Quello che conta. Per te.
  • Avere.    Solo quello conta. Per te.
  • Avere.    Non ti basta. A te.
  • Vuoi tutto.    Quello che hai.
  • Vuoi tutto.    Non ti basta mai.
  • Vuoi tutto.    E pure  la vita eterna.

Maestro.

  • Maestro.    Non ci sta altro. Per te.
  • Maestro.    Non è altro. Per te.
  • Maestro.    Non è Dio. Per te.

Tutte queste cose le ho osservate.

  • Maestro.    Come se fosse da fare.
  • Maestro.    Come se fosse da pagare.
  • Maestro.    Come se fosse da guadagnare.

 

Gesù fissò lo sguardo su di lui.

  • Ecco quello che conta.    Dio che sta davanti a te.
  • Ecco quello che conta.    Lo sguardo di Dio.  Su di te.
  • Ecco quello che conta.    Dio che guarda te.

Lo amò.

  • Ecco quello che conta.    L’amore  del Signore.
  • Ecco quello che conta.    L’amore  per il Signore.
  • Ecco quello che conta.    Se lo fai per amore.

 

Va, vendi quello che hai.

  • Staccati.    Dall’ avere.
  • Staccati.    Lascia andare  l’avere.
  • Staccati.    Vendi  l’avere.

Se ne andò rattristato.

  • L’avere.    Non lo lasci.
  • L’avere.    Non lo molli.
  • L’avere.    Non ti stacchi.
  • L’avere.    Non ti molla lui.
  • L’avere.    Non ti lascia lui.
  • L’avere.    Ti porta via.  Lui.

 

Noi abbiamo lasciato tutto.

  • L’avere.    Tu lo lasci.
  • L’avere.    Tu lo lasci tutto.
  • L’avere.    E hai  il Signore.
  • L’avere.    E il Signore  è tutto.

E hai   la vita eterna.

 

 

 

 

 

 

Una sola carne

In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio». Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.

 

“I due diventeranno una carne sola.  Così non sono più due,  ma una sola carne.”

 

 

Una carne sola.

  • È il male.    Che spacca la coppia.
  • È il male.    Che stacca la coppia.
  • È il male.    Che strappa la coppia.
  • È il male.    Così non fanno più  una sola carne.
  • È il male.    Così non hanno più  una sola carne.
  • È il male.    Così non sono più  una sola carne.
  • Sono i bambini.    La sola carne.
  • Sono i bambini.    Quella carne.
  • Sono i bambini.    La loro carne.

 

Perché lo fa ?

  • È il male.    Così strappa  i bambini.
  • È il male.    Così stacca  i bambini.
  • È il male.    Così spezza  i bambini.
  • È il male.    Così strappa  il Figlio di Dio.  Ai bambini.
  • È il male.    Così stacca  il Figlio di Dio.  Nei bambini.
  • È il male.    Così spezza  il Figlio di Dio.   Dai bambini.

 

Come lo accoglie un bambino.

  • Il bambino.    Ti fa vedere  come si fa.
  • Il bambino.    Ti fa vedere  come lo fa.
  • Il bambino.    Ti fa sapere  come si fa.
  • A stare  con Dio.
  • Il bambino.    Mette i suoi occhi  in Dio.
  • Il bambino.    Tiene i suoi occhi  in Dio.
  • Il bambino.    Non li leva i suoi occhi  da Dio.
  • Il bambino.    Ha il volto  in Dio.
  • Il bambino.    Ci mette il suo volto  in Dio.
  • Il bambino.    Ha il suo volto  nel volto di Dio.

 

  • Ecco   cosa è  piccolo.
  • Ecco   come ti fai  piccolo.
  • Ecco   come sei  piccolo.
  • Ecco   quando sei piccolo.

 

 

 

 

 

 

Lo scandalo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi. Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa. Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue».

 

“Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare.”

 

 

Al collo una macina.

  • Hai levato la macina.
  • Hai buttato via la macina.
  • Non ci sta più la macina.
  • Da metterti al collo.
  • Così  non vai a fondo.
  • Così  non ci vai a fondo.
  • Così  non ci stai a fondo.
  • Ma stai  nello sprofondo.

 

Se la tua mano ti è motivo di scandalo.

  • È il male.    Che si è preso la tua mano.
  • È il male.    Che ti ha preso la mano.
  • È il male.    Che ti ha preso per mano.
  • È il male.    Che ti porta a fondo.
  • È il male.    Che ti tiene a fondo.
  • È il male.    Che ti tira a fondo.
  • È il male.    Lo sprofondo.

Tagliala.

  • E tu.    La tagli la mano al male.
  • E tu.    La togli la mano al male.
  • E tu.    La togli la mano dal male.
  • E tu.    E non fa più male.

 

Se il tuo piede ti è motivo di scandalo taglialo.

  • E tu.    Lo tagli il piede al male.
  • E tu.    Lo togli il piede al male.
  • E tu.    Così non ti porta via.
  • E tu.    Così non ti trascina più.
  • Nello sprofondo.

 

Se il tuo occhio ti è motivo di scandalo cavalo.

  • E tu.    Lo cavi il male.
  • E tu.    Gli cavi l’occhio al male.
  • E tu.    Glielo cavi l’occhio al male.
  • E tu.    E non ci sta più l’occhio.
  • L’occhio del male.

 

  • E tu.    Hai scelto Dio.   
  • E tu.    Hai scelto Dio.   Più del male.   
  • E tu.    Hai scelto Dio.   E non il male.
  • E tu.    Hai scelto Dio.

 

 

 

 

 

 

Pensi secondo gli uomini .

In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa e altri uno dei profeti». Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno. E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto, ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere. Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini». Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà».

 

“Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: “Vade retro me Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini.”

 

 

Pensi secondo gli uomini.

  • Ma cosa dici.
  • Ma dove vai.
  • Ma cosa fai.
  • Ma chi te lo fa fare.
  • Ma che lo fai a fare.
  • Ma che ci sta a fare.
  • Sulla croce.    Non ci devi andare.
  • Sulla croce.    Non ci devi stare.
  • Sulla croce.    Non ci deve stare.

 

Vade retro Satana.

  • È il male.    Che non la vuole.  La croce.
  • È il male.    Che non lo vuole Gesù.  Sulla croce.
  • È il male.    Che porta via Gesù.  Dalla croce.
  • Perché è il male.    Che cade.  Dalla croce.
  • Perché è il male.    Che precipita.  Dalla croce.
  • Perché è il male.    Che perde.  Sulla croce.
  • Perché è il male.    Che è finito.  Sulla croce.
  • Perché è il male.    Che è perduto.  Sulla croce.
  • Perché è il male.    Che è distrutto.  Per la croce.

 

Vade retro me.

  • Anche tu.   Digli con Gesù.
  • Satana.    Torna indietro.
  • Satana.    Vai indietro.
  • Satana.    Vai via.
  • Satana.    Va via da me.
  • Satana.    Va lontano da me.
  • Satana.    Allontanati da me.
  • Satana.    Staccati da me.
  • Satana.    Distaccati da me.
  • Satana.    Non hai a che fare  con me.

 

 

Chi perderà la propria vita la troverà.

  • La tua vita.    Non è la tua.
  • La tua vita.    È del Padre.
  • La tua vita.    Te l’ha data il Padre.
  • Se non fai la sua volontà.    Che te l’ha data  a fare.
  • Se non fai la sua volontà.    Che ce l’hai  a fare.
  • Se non fai la sua volontà.    Che ci sta  a fare.
  • Se non fai la sua volontà.    Che ci stai  a fare.

 

  • La tua vita.     La dai  al Padre.
  • La tua vita.     E la trovi  nel Padre.

 

 

 

 

 

 

La guarigione del sordomuto

In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».

 

“Gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli tocco la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro egli disse: “Effatà”, cioè “Apriti”.

 

 

Un sordomuto.

  • Anche tu.    Come il sordomuto.
  • Da quell’orecchio.    Non ci senti.
  • Da quell’orecchio.    Non ci senti proprio.
  • Da quell’orecchio.    Non ci vuoi sentire proprio.
  • Anche tu.    Come  il sordomuto.
  • La lingua.    Ce l’hai  legata.
  • La lingua.    Ce l’hai  incollata.
  • La lingua.    Ce l’hai  inchiodata.
  • È il male.    Che   non ci senti.
  • È il male.    Che senti.   Solo quello che vuole lui.
  • È il male.    Che senti.   Solo quello che dice lui.
  • È il male.    Che  è sua  la lingua.
  • È il male.    Che si muove.   Solo per lui.
  • È il male.    Che si muove.   Solo se lo dice lui.

 

Gli pose le dita negli orecchi.

  • Ora Gesù.    Ci mette  le dita di Dio.
  • Ora Gesù.    Ci stanno  le dita di Dio.
  • Ora Gesù.    Ci sta Dio.
  • Ora Gesù.    Nei tuoi orecchi.

E con la saliva gli tocco la lingua.

  • Ora Gesù.    Ci mette  il sale di Dio.
  • Ora Gesù.    Ci mette  il sapore di Dio.
  • Ora Gesù.    Ci mette  la sapienza di Dio.
  • Ora Gesù.    Sulla tua lingua.

Guardando il cielo.

  • Ora Gesù.    Non lo fa da solo.
  • Ora Gesù.    Lo chiede  al Padre.
  • Ora Gesù.    Lo fa con  il Padre.

Emise un sospiro.

  • Ora Gesù.    Lo fa  con lo Spirito Santo.
  • Ora Gesù.    Ci mette  lo Spirito Santo.
  • Ora Gesù.    Ci mette  il sospiro dello Spirito Santo.

 

Effatà.

  • Via.    Tutto quello  che ti chiude.
  • Via.    Tutto quello  che ti tiene.
  • Via.    Tutto quello  che ti trattiene.
  • Via.    Tutto quello  che ti blocca.
  • Via.    Tutto quello  che ti serra.
  • Via.    Tutto quello  che ti lega.
  • Via.    Tutto quello  che ti ostacola.
  • Via.    Tutto quello  che ti impedisce.
  • Via.    Tutto quello  che ti incatena.
  • Apriti.    Vieni fuori.
  • Apriti.    Salta fuori.
  • Apriti.    Esci fuori.
  • Apriti.    Tira fuori.
  • Apriti.    Spalanca fuori.
  • Apriti.    Metti fuori.
  • Apriti.    Quello che ti ha dato Dio.
  • Apriti.    Quello che ci ha messo Dio.
  • Apriti.    Quello che è di Dio.

 

Si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua.

  • E anche tu.    Senti la parola di Dio.
  • E anche tu.    Senti la voce di Dio.
  • E anche tu.    Senti Dio.
  • E anche tu.    Non ci sta più il nodo sulla lingua.
  • E anche tu.    Non hai più il nodo.  Sulla lingua.
  • E anche tu.    Non hai più nodi.  Sulla lingua.
  • E anche tu.    E  acclami  la gloria di Dio.
  • E anche tu.    E  proclami la gloria di Dio.
  • E anche tu.    E  gridi   la gloria di Dio.

 

  • E non sei più   sordomuto.

 

 

 

 

 

Cosa rende impuro.

In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?». Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”. Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro». E diceva [ai suoi discepoli]: «Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».

 

Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo.

 

 

Impuro.

  • Per loro.    Sei impuro. 
  • Per loro.    Sei impuro.    Perché non sei  dei loro. 
  • Per loro.    Sei impuro.    Perché non sei come loro.
  • Per loro.    Sei impuro.    Perché non fai come loro. 
  • Per loro.    Sei impuro.    Perché non stai con loro. 
  • Per loro.    Sei impuro.    Perché non sei  loro.

 

Dal cuore degli uomini.

  • Impuro.    È il male.     Che hai nel cuore.
  • Impuro.    È il male.    Quando ce l’hai dentro.
  • Impuro.    È il male.    Che ce l’hai dentro.   
  • Impuro.    È il male.    Perché ce l’hai dentro.   

 

Tutte queste cose cattive.

  • Impuro.     È  l’invidia.      Che non lo puoi vedere.  
  • Impuro.     È  l’invidia.      Che non lo vuoi vedere.   
  • Impuro.     È  l’invidia.      Che non ti fa vedere. 
  • Impuro.     È  l’invidia.       E non vedi Dio
  • Impuro.     È  l’inganno.      Che non la vuoi  la verità.   
  • Impuro.     È  l’inganno.      Che la cambi la verità.
  • Impuro.     È  l’inganno.      Che sei contro la verità.    
  • Impuro.     È  l’inganno.       E sei contro Dio.   
  • Impuro.     È  la malvagità.      Che vuoi il male.   
  • Impuro.     È  la malvagità.      Che fai il male.  
  • Impuro.     È  la malvagità.      Che stai con il male.   
  • Impuro.     È  la malvagità.       E non stai con Dio. 
  • Impuro.     È  l’omicidio.       Che gli levi la vita.  
  • Impuro.     È  l’omicidio.       Che gli togli la vita.   
  • Impuro.     È  l’omicidio.       Che è tua  la vita. 
  • Impuro.     È  l’omicidio.        E non è di Dio.   
  • Impuro.      È  l’adulterio.       Che lo fai tuo. 
  • Impuro.      È  l’adulterio.       Che deve essere tuo.   
  • Impuro.      È  l’adulterio.       Che lo separi.   
  • Impuro.      È  l’adulterio.        E lo separi  da Dio.   
  • Impuro.      È  la superbia.     Che ti senti Dio.    
  • Impuro.      È  la superbia.     Che vuoi fare Dio. 
  • Impuro.      È  la superbia.     Che fai Dio.   
  • Impuro.      È  la superbia.      E non ci sta Dio. 

 

Vengono fuori dall’interno. 

  • Impuro.       Non sta fuori di te.   
  • Impuro.       Sta dentro di te.     Quello che ti fa male.  
  • Impuro.       Sta dentro di te.     Quello che ti fa  stare male. 
  • Impuro.       Perché  dentro di te.     Ti ha levato  Dio.  
  • Impuro.       Perché  dentro di te.     Non ci sta  Dio. 

 

E rendono impuro l’uomo.

  • Sei puro.      Se non ci sta  il male.
  • Sei puro.      Se non ce lo fai stare  il male.
  • Sei puro.      Se non lo vuoi il male.
  • Sei puro.      E vuoi Dio.
  • Sei puro.      Se ci metti   Dio.
  • Sei puro.      Se ci fai stare  Dio.
  • Sei puro.      Se ci sta Dio.   
  • Sei puro.      Nel tuo cuore.

 

  • Allora si.     Che sei puro davvero. 

 

 

 

 

 

 

Signore, da chi andremo?

In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre». Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

 

“Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Figlio di Dio.”

 

 

Signore da chi andremo?

  • Da chi vai ?
  • Da chi la vita.    Non ce l’ha.
  • Da chi la vita.    Non la dà.
  • Da chi la vita.    Non ci sta.
  • Da chi la vita.    Te la prende.
  • Da chi la vita.    Se la prende.
  • Da chi la vita.    Non te la ridà.
  • Da chi la vita.    Se la porta via.
  • Da chi la vita.    Te la porta via.
  • Da chi la vita.    E non ci sta più.

 

 

Tu hai parole di vita eterna.

  • Senza Gesù.    Rimani qui.
  • Senza Gesù.    Ti fermi qui.
  • Senza Gesù.    Stai qui.
  • Senza Gesù.    A  terra.
  • Con Gesù.    Si apre il cielo.
  • Con Gesù.    Si spalanca il cielo.
  • Con Gesù.    Te lo da lui il cielo.
  • Con Gesù.    È lui  il cielo.
  • È Gesù.    Che ti prende per mano.
  • È Gesù.    Che ti dà la mano.
  • È Gesù.    Che ti porta per mano.
  • È Gesù.    Che ti porta in Dio.
  • È Gesù.    Che ti da  Dio.
  • È Gesù.    Che ti da la vita eterna.
  • È Gesù.     È  lui.   La vita eterna.  

 

Tu sei il Figlio di Dio.

  • Perché Gesù.    È il Figlio di Dio.
  • Perché Gesù.    È Dio.
  • Perché Gesù.    È il Figlio del Dio vivente.
  • Perché Gesù.    È risorto.
  • Perché Gesù.    È risorto  con il suo corpo.  
  • Perché Gesù.    È risorto  con il suo corpo.   Per sempre.
  • Perché Gesù.    Con il suo corpo risorto.   È salito al cielo. 
  • Perché Gesù.    Con il suo corpo risorto.   È asceso al cielo.  
  • Perché Gesù.    Con il suo corpo risorto.   È tornato al cielo.
  • Perché Gesù.    Con il suo corpo risorto.    È tornato al Padre.   
  • Perché Gesù.    Con il suo corpo risorto     Sta con il Padre.   
  • Perché Gesù.    Con il suo corpo risorto.    Siede alla destra del Padre.  

 

  • Perché Gesù.    Fa risorgere.    Pure il tuo corpo.
  • Perché Gesù.    Con il tuo corpo risorto.    Ci porta pure te in cielo. 
  • Perché Gesù.    Con il tuo corpo risorto.    Ci porta pure te dal Padre. 
  • Con il tuo corpo risorto.     Stai con lui e con il Padre.
  • Per l’ eternità.

 

  • Ecco cosa è   la vita eterna.

 

 

 

 

 

 

Il pane è la mia carne

In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

 

“Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.”

 

 

Come può costui darci la sua carne da mangiare?

  • Lo dici oggi  anche tu.
  • Ma che dice?
  • Ma non ci dice.
  • Ma non si dice.
  • Ma non si può dire.
  • Ma non sta bene.
  • Ma non ci sta bene.
  • Ma non ci può stare.
  • E non ce lo fai stare.
  • Ma non si fa.
  • Ma non si può fare.
  • Ma non ce la fa.
  • E non glielo fai fare.

Lo dici perché.

  • Per te.   Gesù non è Dio.
  • Per te.   Gesù non è il Figlio  di Dio.
  • Per te.   Gesù non è il Figlio  del Dio vivente.
  • Per te.   Gesù non è il Figlio  di Dio da sempre.

 

Il pane che io darò è la mia carne.

  • Gesù è Dio.   E lo può dire.
  • Gesù è Dio.   E lo può fare.
  • Gesù è Dio.   Solo Dio lo può fare.
  • Quel pane.    È lui che lo fa cambiare.
  • Quel pane.    È lui che lo può cambiare.
  • Quel pane.    Solo lui lo può cambiare.
  • Quel pane.    Solo lui lo fa diventare.
  • La sua carne.

 

Perché la sua carne?

  • La sua carne.    Per darti lui. Vivo.
  • La sua carne.    Per darti Dio. Vivo.
  • La sua carne.    Per darti il suo cuore. Vivo.
  • La sua carne.    Per farti sentire il battito del suo cuore.
  • La sua carne.    Per farti sentire il palpito del suo cuore.
  • La sua carne.    Per far battere il tuo cuore  con il suo cuore.

 

Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna.

  • Se mangi la sua carne.    Ci sta la vita viva.
  • Se mangi la sua carne.    Ci sta la vita di Dio.
  • Se mangi la sua carne.    Ci sta la vita viva,  di Dio vivo.
  • Se mangi la sua carne.    Ci sta la vita di Dio.
  • Se mangi la sua carne.    Ci sta Dio eterno.
  • Se mangi la sua carne.    Ci sta la vita eterna.
  • Se bevi il suo sangue.     È il suo sangue versato.
  • Se bevi il suo sangue.     È il sangue che ti ha liberato.
  • Se bevi il suo sangue.     È il sangue che ti ha salvato.
  • Se bevi il suo sangue.     E che ti salva  ora.

 

Io lo risusciterò nell’ultimo giorno.

  • Se mangi la sua carne.    Non solo tu.
  • Se mangi la sua carne.    Non solo la tua anima.
  • Se mangi la sua carne.    Ma anche la tua carne.
  • Se mangi la sua carne.    Si è unita a Dio.
  • Anche la tua carne.     Ha toccato Dio.
  • Anche la tua carne.     Ha sentito Dio.
  • Anche la tua carne.     Ha provato Dio.
  • Anche la tua carne.     Si è nutrita di Dio.
  • Alla fine dei tempi.      Risorge anche la tua carne.
  • Alla fine dei tempi.      Gesù fa risorgere anche la tua carne.
  • Alla fine dei tempi.      Gesù viene a prendere anche la tua carne.

 

  • Alla fine dei tempi.     E ti porta tutto intero  in cielo.   Dal Padre.