Signore, da chi andremo?

In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?».   Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono».   Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre».   Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui.   Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

 

 

Disse allora Gesù ai Dodici:  “Volete andarvene anche voi?”   Gli rispose Simon Pietro: “Signore,  da chi andremo?     Tu hai parole di vita eterna    e noi abbiamo creduto e conosciuto   che tu sei il Santo di Dio”.            E tu,   te ne vai ?

 

Te ne vai.

Ti staccano loro.     Ti portano via loro.  Ti strappano loro.  Da Gesù.    Ti portano da loro.  Ti trascinano da loro.   Ti fanno diventare come loro.     Senza Gesù.

E si prendono pure gli altri.   E trascinano pure gli altri.  Via da Gesù.    E li fanno sentire malati.  E li fanno sentire sbagliati.  E li fanno sentire sballati.     Se vanno da Gesù.

Si sono messi  di traverso.     Ti hanno chiuso la strada,  ti hanno sbarrato la strada.  Per andare da Gesù.  E non la trovi più la strada, per andare da Gesù.   Devi cercare solo loro. Non Gesù.     Puoi andare solo da loro.  Non da Gesù.     Puoi seguire solo loro.  Non Gesù.  Ma loro, non ti danno la vita.    Te la levano la vita.   Ti danno la morte. Solo la morte. La morte eterna.     Ancora. Ora.  Per sempre.

 

 

Non te ne vai.

Rimani.     Perché Gesù,  è  il tuo Signore.     Non lo lasci,  il tuo Signore.    Non te ne vai,  dal tuo Signore.    Ci stai,  nel tuo Signore.    E stai pure,  in te.

 

Volete andarvene anche voi?            Te ne vai a metà.    Un pezzo di cuore qua,   un pezzo di cuore là.    Un pezzo di anima di qua,    e altri pezzi sparsi qua e là.      Un giorno qua,  e un giorno la.    Tanto che gli fa.

Volete andar bene anche voi?       Devi fare una scelta.   Una scelta precisa.  Una scelta decisa.    O di qua  o di là.     O con lui,  o contro di lui.   Gesù ci sta.  E lo sa.

 

Signore, da chi andremo?       Da chi vado Gesù?     Non ci sta un altro Dio.   Non ci sta un altro,  che è Dio.     Nessun altro  è Dio.   Senza di te,  non ci sta Dio.    Non ci sta più Dio. Non ho più Dio.     E non ci sto più,  nemmeno io.

Signore, da chi andremo?       Da chi vado Gesù?     Se me ne vado da te, se mi allontano da te,   ci casco nelle mani,  di chi non è per te.     Di chi non vuole te.  Di chi è contro di te.  Di chi è l’opposto di te.   Di chi ti vuole male.    Vado dal male.   Da chi mi fa del male.  Da chi mi fa soffrire.  Da chi mi fa morire.      Ecco da chi vado Gesù.  Se lascio te.

Tu hai parole di vita eterna.      Nessuno me la da, la vita eterna.   Nessuno ce l’ha, la vita eterna.    Solo tu Gesù, ce l’hai.  Solo tu Gesù, me la dai.    Solo tu Gesù, sei la Vita eterna.  Perché sei Dio.    E Dio è eterno.  E la vita eterna  è solo in Dio.

 

E noi abbiamo creduto e conosciuto.        Rimango con te. Resto con te, Gesù.  E non mi stacco da te.    E non mi stacco dal Padre, che sta in te.  È il Padre che mi fa venire da te. È il Padre che me lo fa sentire.   E il Padre che me lo fa provare.   È il Padre che me lo fa capire.    Chi sei tu.  Gesù.

Che tu sei il Santo di Dio.       Ecco chi sei Gesù.    Il Santo di Dio  . Il Santo che sta in Dio.  Il Santo che è Dio.    Il Santo che è venuto da Dio.    Il Santo che ha mandato il Padre.  Il Santo del Padre.     Il Figlio del Padre.  Il Figlio di Dio.

 

Ecco,  chi ho scelto.                                                                                                                  Il  Santo di Dio.

 

 

 

 

 

 

La figlia di Giairo

In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.  Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.  E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».
Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.  Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.

 

 

“Gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza:  “La mia figlioletta sta morendo:  vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva.”            E tu,    da chi   ti fai salvare ?

 

Da loro.

Sono proprio loro,    che ti vogliono far morire.  Che ti fanno morire.  Che ti lasciano morire. Perché sono morti dentro,  loro.

Sono loro,     la tua morte.   Sono loro, la morte.      Sono loro, la tua malattia.   Sono loro, la malattia.    Che ti fa marcire.     Perché sono marci dentro,  loro.

E pure a Gesù,    lo fanno morire.  Ancora.    Ci provano a farlo morire.  Ancora.   Ma non ci riescono.  Ma non ce la fanno.  Ma non possono.     Perché Gesù  è Dio.     E la morte non ce la fa,  davanti a lui.      E la morte se ne va,  davanti a lui.    E la morte scompare,  davanti a lui.      Perché Gesù,   è  la resurrezione.      La tua  resurrezione.

 

Da Gesù.

Ti getti ai piedi  di Gesù.    Tocchi i piedi di Gesù.    Tocchi il lembo del mantello di Gesù. Perché lui è  il Signore.    Il Signore della vita.     Quello  che ti ridà la vita.

 

Venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giairo.    Come Giairo.  Hai capito chi è Gesù. Lui è la tua salvezza.   La tua unica salvezza.    E non la lasci andare.    E non te la fai scappare.

Gli si gettò ai piedi  e lo supplicò con insistenza.           Stai ai suoi piedi.    Perché è Dio.   E sta ai suoi piedi  anche il tuo cuore.    E si piega  anche il tuo cuore.   Verso di lui.   E lo supplichi.    Lo supplica il tuo corpo.  Lo supplica la tua voce.   Lo supplica il tuo cuore.    Più volte.

La mia figlioletta sta morendo.            La mia creatura  sta morendo.     Io sto morendo.   Non ha più vita.    Non ho più vita.

Vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva          La metto nelle tue mani.   Mi metto nelle tue mani.     Le tue mani su di lei.  Le tue mani su di me.     Tu la puoi salvare.  Tu mi puoi salvare.

Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?        Ti vengono a dire, che non ci sta più niente da fare.   Ti vengono a dire,  che non ce la può fare.   Ti vengono a portarti via da lui.    Ci provano a portarti via  da lui.

Non temere, soltanto abbi fede!           Te lo dice Gesù.  Te lo dice Dio.    Non avere paura. Ci sta lui.      È lui, Dio.  Non sono loro.    È lui,  Dio.    E lui  può tutto.   Lui può fare tutto.  Lui li può  rifare tutto.    Ancora.  Ora.

 

Perché vi agitate e piangerete?  La bambina non è morta, ma dorme.     Perché ti disperi. Se c’è Gesù?      Perché ti agiti,  se c’è Gesù?       Perché piangi,   se c’è Gesù?     Ecco   è venuto Dio.     È finito il dolore.

Prese la mano della bambina.           Ecco Gesù,  la prende per mano.     Ecco Gesù, ti prende per mano.     Sta nella mano di Dio.   Stai nella mano di Dio.       Nessuno ti può più fare niente.   Nessuno ti può più toccare.   Nessuno ti può più fare del male.   Neppure la morte.

Fanciulla, io ti dico: alzati!         Ecco Gesù,  lo dice a lei.     Ecco Gesù,  lo dice a te.  Te lo dice Dio. Non uno qualsiasi.      E quando parla di Dio,  succede.  Si avvera.   Diventa vero.

E subito la fanciulla si alzò e camminava.          E si alza.  E ti alzi.     E si rialza.  E ti rialzi. E non è più morta.   E non sei più morto.     E non è più malata.  E non sei più malato.   E cammina.     È guarita.  E sei guarito.

 

Ecco chi è  Gesù.                                                                                                               Quello  che ti salva.

 

 

 

 

 

 

La tempesta sedata

In quel giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.   Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».   Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».  E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».

 

 

In questo tempo,   anche noi,   siamo come una barca  nella tempesta,   in balia delle onde.            E tu  che fai,    davanti alla tempesta?

 

Niente.

Te la fanno loro,   la tempesta.      Ti ci mettono loro,  nella tempesta.   Ti fanno morire loro, per la tempesta.      Per farti andare a fondo.   Per tenerti a fondo.  Per incollarti al fondo.  Con loro.  Come loro.

Sono loro,    la tempesta.     Ti ricoprono con le loro onde.   Ti travolgono con le loro onde. Ti rovesciano con le loro onde. Ti affogano con le loro onde.    Perché sono affogati,   loro.

E pure a Gesù,    lo rovesciano.   Lo fanno sparire.    Così non li tocca.  Così non li ferma.   Così non li comanda.      Ma  non ce la fanno.   Ma non possono.    Ma non ci riescono.    Perché Gesù  è Dio.     E non glielo fa fare.      E li fa piegare.   E li fa inginocchiare.    E li fa cadere.     E li fa precipitare.      Ancora. Ora.    Per sempre.

 

Chiami Gesù.

Non stai lì a guardare.   Chiami Gesù.    Lui ti può salvare.   Perché è Dio.   Ed è lì con te. Su quella barca.    Di che hai paura?

 

Ci fu una grande tempesta di vento.         Ecco la tempesta.    Una tempesta  tenebrosa, cattiva.     Una tempesta che butta al vento,  tutto quello che trova.     Una tempesta che sconvolge,   tutto quello che trova.  Una tempesta che si prende,   tutto quello che trova. Una tempesta che getta via,   tutto quello che trova.

E le onde si rovesciarono nella barca.           E ti sovrasta,   con le sue onde,   violente.   E ti impone, le sue onde.    E ti sommerge, con le sue onde.     E ti  rovescia con tutte le sue onde.    Te  e tutta la barca.

Tanto che ormai era piena.        Tanto,  che la barca  si è riempita,   di tutte le sue onde.   E si è assorbita,  tutte le sue onde.     E si è identificata,   con tutte le sue onde.   Ed è diventata,   tutte le sue onde.

 

Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva.      Gesù dorme.  Perché vuole vedere che fai.  Proprio li.    Davanti a tutta quella tempesta.   Davanti a tutto quel male,  che ci metti?     Ci metti te,  o ci metti Dio?      Ti rifugi in te.  O ti rifugi in Dio?     Lasci fare a te.  O lasci fare a Dio?      Ti fidi di te.   O ti fidi di Dio?

Maestro, non ti importa che siamo perduti?           Pensi  che ti ha lasciato.   Che ti ha abbandonato. Che ti ha dimenticato.   Che non ti vede. Che non ti pensa. Che non ci sta. Che non sa.

Si destò, minacciò il vento.        Si alza Gesù.  Si alza Dio.    È più grande Gesù, di tutto il male.     E il male si fa piccolo,  davanti a lui.     E il male si fa docile,  davanti a lui.

Taci, calmati!      Taci!  Lo dice al male, che sta in quella tempesta.   Lo dice al male che ha fatto,  quella tempesta.     Lo dice al male che è,  quella tempesta.      E  lo blocca.  Lo mette al muro.      E lo fa tacere.

Il vento cessò.           E lo fa cadere.   E lo fa piegare.    E lo fa inginocchiare.  Davanti a lui. E lo fa crollare.   Ai suoi piedi.

 

Perché avete paura?         Ci sta  Gesù.    Perché hai paura?       Ci sta lui.   Di che hai paura.      Ci sta lui.    E non ci sta più  la paura.

Non avete ancora fede?         Ancora non ti fidi,  di Gesù.   Ancora non ti affidi.    Ancora non lo sai,  chi è Gesù.     Ancora non lo sai,  chi è Dio.    Che è il tuo Dio.   Che lui ci sta.  Che lui lo sa.    Che lui,  fa.      Anche se non lo sai.   Anche se non pare.  Anche se non appare.

Chi è dunque costui, che anche il vento il mare gli obbediscono?        Ecco,  lo hai capito. Ora lo hai capito,  chi è Gesù.     È Dio.     Solo Dio  comanda  il vento e il mare.   Perché   è solo  Dio,  che ha fatto il vento e il mare.       E il vento il mare, sono suoi.    Sono in lui.   Non ci stanno  senza di lui.

 

Ecco   chi è Gesù.     È Dio.                                                                                                      È Dio   che ti salva.

 

 

 

 

 

 

Gesù e Nicodèmo

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo:  «Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.  Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».

 

 

Gesù lo dice  anche a te.     “Il giudizio è questo:   la luce è venuta nel mondo,  ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce,   perché le loro opere erano malvagie”.      E tu,    cosa ami ?

 

Le tenebre.

Ti tengono   nelle tenebre.     Ti incastrano nelle tenebre.  Ti rinchiudono nelle tenebre.  Così non lo vedi,  il male che fai.    Così non lo vedi,   il male che sei.    Sei diventato tenebre.    E manco lo sai.

Ci tengono gli altri   nelle tenebre.     Gli fanno fare il male insieme.  Così non è più male.  Così non è più tenebre.    Invece è tenebre,  al quadrato.     Ti hanno ingannato.   Ci sei cascato.

Ti dicono che nelle tenebre,  ci si sta bene.   Ti fa bene. Ti vuole bene    . Ma non è vero.   Ti ha  spolpato.    Ti ha consumato. Ti ha deviato.    Ti ha oscurato,  il cuore e l’anima.       E sei  tenebre.   Al cubo.

 

La luce.

Come ci esci dalle tenebre?       Chi ti tira fuori?        Solo Gesù lo fa.    È lui  la luce di Dio.  E davanti a lui, scappano tutte le tenebre.   Si sciolgono. Scompaiono.   E non ci sono più.

 

Perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.     Ecco perché è venuto Gesù.    Ecco che ci sta a fare.  Ecco che viene a fare.      A salvarti.   A portarti fuori. A tirarti fuori. A liberarti. Dal male.  Che ti fai. E che fai.  Da tutto quello che ti fa male. Da tutto il male. Per sempre.

Chi non crede è già stato condannato,   perché non ha creduto   nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.      Se non credi in Gesù.   Se per te Gesù, non è Gesù.  Non è il Figlio di Dio. Se per te,  il male non è male.     Come fa a salvarti?    Come fa a tirarti fuori?   Rimani lì nel male.    Rimani dove stai.     Per terra.  E niente cielo.

Chi crede in lui non è condannato.         Se credi in Gesù.     Se per te,   è  il Figlio di Dio.  Se sta in lui.  Se dimori nelle sue braccia.   Se ti fai portare dalle sue braccia.   Allora non sei condannato.  A restare nel male.   Non sei più schiavo del male,  prigioniero del male.    Non sei più per terra.    Sei in cielo.   In Paradiso.

 

Chi fa la verità,  viene verso la luce.          Gesù non ci sta  solo a parole.    Ci sta a fatti.    E per uscire dalle tenebre,   devi fare i fatti.     Devi fare luce.  Devi fare la verità.   Ci devi mettere la verità.    Sul serio. Concreta. A fatti.    E ci metti Gesù. Vero, concreto.  A fatti.

Perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio.      Chi fa  la verità. Non ce la fa,  senza Dio.    Dio è verità.  È lui lo Spirito della Verità.    Se ci sta lui,  ci sta la Verità.    Viene da sola. Esce da sola. Sgorga da sola.   Perché viene da Dio.   E lo fa Dio.

 

E diventi anche tu.                                                                                                               Una luce che brilla di Dio.

 

 

 

 

 

 

L’Epifania del Signore

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».  Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».   Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

 

 

L’Epifania.    Si vede, appare, compare. Si manifesta, si svela, si rivela,   che è il Signore.   E chi è  il Signore Gesù.       E tu,  chi sei ?

 

Erode.

Lo vuoi fare tu, il re. L’unico re.   Anche se stai nascosto. Anche se fai di nascosto. Anche se trami di nascosto.  Sei al buio.     E su di te,  non ci sta la stella.

E se qualcuno cerca Gesù.   Crepi d’invidia. Schiatti di invidia.   Perché deve cercare solo te.  Deve venire solo da te.  Deve tornare da te.    Ma su di te, non brilla la stella.

E se ci sta un re,  oltre te, più di te.    Crepi di gelosia. Non ci può stare.  Non ci deve stare.  E lo fai fuori.   E fai fuori tutti i bambini che nascono. Anche prima che nascono. Perché sono come lui.  Perché portano a lui.  E parlano di lui.   Ma Dio non lo spegni. Sei tu,  che ti sei spento da solo.   E rimani al buio. Senza stella.

 

I Magi.

Quella stella, è il dito di Dio.   Che ti porta da lui. Che ti indica lui.  Che si posa su di lui.

Al vedere la stella provarono una gioia grandissima.      L’avevi persa la stella.  E non la vedevi più.     La cercavi nei posti sbagliati.  E non la trovavi più.    Ora sei sulla strada giusta.   Ed è tornata.

Videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono.    Lo sai che è Dio.   E ti inginocchi davanti a lui. Solo davanti a lui ti inginocchi.  E ti getti ai suoi piedi. Solo davanti a lui ti getti ai suoi piedi.    E lo adori.  Solo Dio, adori.

Aprirono i loro scrigni.         Davanti a Dio,  apri il tuo cuore.   La parte più profonda.    La parte più nascosta. La parte più preziosa.    Del tuo cuore.

 

E gli offrì in dono oro.     Ecco chi è Gesù.  È il Re. Il Re dei Re.  Il vero Re. L’unico Re. Il vero oro. Il vero tesoro.    Lascialo diventare,  il Re del tuo cuore.   Il tuo oro. Il tuo tesoro.   E nessuno te lo porta via.

Incenso.         Ecco chi è Gesù.  È il Signore.  È Dio.    È il vero Signore,  e il vero Dio. L’unico Signore e l’unico Dio.   L’incenso è il profumo di Dio. È il segno di Dio.  Lascialo diventare il tuo Signore. E il tuo Dio.     E diventa anche tu incenso.  Profumo di Dio.

Mirra.      Ecco chi è Gesù.  È il Salvatore.  L’unico, vero Salvatore.   La mirra è il dolore. È il sacrificio della croce.  È la morte sulla croce.   Ma è la morte del male e della morte. E salva dal male dalla morte.      Metti il tuo dolore ai suoi piedi.  Mettilo nel suo dolore. Mettilo nella sua croce.  E non è più dolore. E non è più morte.   E risorgi con lui e in lui. Per sempre.

 

Ecco cosa è venuto a fare, Gesù.    Ecco cosa devi fare.    Ecco perché ci devi andare. In quella capanna.

Perché lì c’è  Gesù.                                                                                                        Dio  che ti salva.

 

 

 

 

 

 

La presentazione al Tempio

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, [Maria e Giuseppe] portarono il bambino [Gesù] a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore. Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele». Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori». C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

 

 

Simeone, mosso dallo Spirito, si recò al Tempio, e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù,  anche egli lo accolse tra le braccia”.        E tu,  ci vai al tempio ?

 

Non ci vai.

Ti dicono che non serve che ci vai.    Ti dicono che è meglio che non ci vai.  Ti tengono fuori. Ti tengono lontano.   Se lo sono preso il tempio di Dio.    Ma Dio,  no.

Non ce le vogliono le persone,  al tempio.    Non le fanno entrare.   Gli dicono che è pericoloso. Che ci possono morire.   Lo vogliono vuoto. E lo tengono vuoto.   Come la loro anima.

Pure a Dio,    gli hanno levato il tempio.  Gli hanno levato il posto.    Lo hanno messo da una parte, in  disparte, in un angolo. Nascosto.     E al centro ci stanno loro.  Al posto di Dio.    E si sono presi il tempio di Dio.  E ci fanno quello che gli pare.      Ma Dio è Dio.    E non te lo possono levare.

 

Ci vai.

Come Simeone, ci vai.   Come Simeone ti fai portare dallo Spirito.  Ci vai con lo Spirito Santo.   Per accogliere tra le tue braccia,    il Figlio di Dio.

 

Aspettava la consolazione d’Israele.    Ecco cosa è  il Figlio di Dio.   È la consolazione.  È la tua consolazione.   Sono le braccia di Dio che ti accolgono.   Che ti raccolgono. Che ti stringono. Che ti tengono.   E ti consolano.

Lo Spirito Santo era su di lui.      Non ci stai senza lo Spirito Santo.  Non ci vuoi stare senza lo Spirito Santo.   Hai scelto lo Spirito Santo.  E lui ha scelto te.

Lo accolse tra le braccia e benedisse Dio.     È lo Spirito Santo che ti dice,  chi è Gesù.  È lo Spirito Santo che te lo fa accogliere.  Che te lo fa tenere.  Che te lo mette tra le braccia.

I miei occhi hanno visto la tua salvezza.        Ecco chi è Gesù.  È la salvezza del Padre.  È la salvezza che ti ha mandato il Padre   È la salvezza che aspettavi.

Luce per rivelarti alle genti.     Ecco chi è Gesù.  È la luce di Dio.  È la luce che ti fa vedere Dio.  È la luce che ti rivela Dio.

E gloria del tuo popolo Israele.    Ecco chi è Gesù.  È la gloria di Dio.   È la gloria del Padre.   È la gloria del popolo di Dio.  È la tua gloria.

Ecco, egli è qui per la caduta e la resurrezione di molti.     Ecco cosa è venuto a fare.   A far cadere, mandare giù,  chi è contro Dio.  E a tirare su, a tirare fuori, a far risorgere,  chi è in Dio.  E in lui.

Come segno di contraddizione,  affinché siano svelati i pensieri di molti cuori.    È segno di contraddizione perché davanti a lui,  i cuori devono prendere posizione.     O con Dio, o contro Dio.       E si vede, e si scopre chi lo è veramente.    Vengono fuori tutti i segreti più nascosti.    Tutti gli inganni, tutti gli imbrogli, tutte le falsità,  tutte le malvagità.  Vengono alla luce.      E si capisce da che parte stanno.

 

Si mise anche lei a lodare Dio,   e parlava a tutti del bambino.    Come Simeone e Anna. Anche tu,  guarda quel bambino.    E riempiti gli occhi di quel bambino.  Riempiti gli occhi di Dio.    E alza gli occhi al Padre.  E benedici il Padre.  Perché ti ha dato il Figlio.

E vai a dirlo a tutti.    Vai a dire a tutti quello che hai visto.    Vai a dire a tutti quello che hai sentito.    Vai a dire a tutti quello che hai provato.    Vai a dire a tutti chi è arrivato.

Il loro Signore.                                                                                                                   E il Salvatore.

 

 

 

 

 

 

Chi dite che io sia

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».   Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».  E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».  Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.

 

 

Disse loro:   “Ma voi, chi dite che io sia?”     Rispose Simone Pietro:   “Tu sei il Cristo,        il Figlio del Dio vivente”.      E tu,  cosa dici ?

 

Manco fiati.

Ti dicono che Gesù     è solo un uomo.    Niente altro che un uomo.   E tu li lasci dire.        E non dici niente.

Ti dicono che  Gesù    è un profeta.        Niente altro.  Niente di più.      E tu li lasci fare.      E non dici niente.

Ti dicono che  Gesù    non è il Figlio di Dio. Non è Dio.      Per staccarti da Dio.  E farti cadere con loro,  come loro.      E glielo lasci fare. Glielo fai fare.    E non dici niente.

 

Tu sei il Figlio di Dio.

Non dicevi niente.         Ma non ci stai più.     E vai da Gesù.                                                  Ci cascavi.                   Ma non ci caschi più.     E vai da Gesù.

Ma voi.           Lo chiede a te. Proprio a te. Non ad altri.    Non ti girare indietro.    Dice a te. Chi dite che io sia?     Devi rispondere tu. Devi parlare tu. Devi dire tu.   Da che parte stai.

 

Tu sei il Cristo.          Sei tu Gesù,  che aspettavo.      Sei tu il Cristo,  mandato dal Padre.  Il Figlio di Dio.            Tu sei   il Figlio di Dio.  L’unico Figlio di Dio. Che sta in Dio. Sei Dio. Sei Dio in Persona .      Sei Dio,   che è venuto da me.                                                         del  Dio Vivente.            Sei il Figlio del Dio Vivente.    Che vive.   Che ha in sé la vita.     Che è vivo da sempre e  per sempre.    Più vivo di me.

Né carne né sangue  lo hanno rivelato.      Non viene dagli altri. Questo.  Non viene da te.  Ma il Padre mio.         Viene solo dal Padre.      Solo il Padre lo sa.   Solo il Padre te lo da.  Il Padre mio.               Lo Spirito del Padre te lo fa sentire.  Te lo fa provare. Te lo fa gridare. Parla lui,  per te.   Parla lui,  in te.

 

Su questa pietra.      Se Dio  è la tua roccia,   diventi  roccia.      Se Gesù.  è la tua pietra angolare,    anche tu  diventi pietra.                                                                                 Edificherò la mia chiesa.               E diventi mattone.   Della casa di Dio.                            Non prevarranno su di essa.         Nessuno la può far crollare,  la Chiesa.     Perché è  il Signore Dio,   che la tiene,  che la sostiene, che la contiene.    Perché è  il corpo mistico del  Signore Gesù,   risorto.

 

E dentro,  ora    ci sta un coro,   che dice.                                                                            Tu sei  il Cristo,   il Figlio del Dio Vivente.

 

 

 

 

 

 

 

Gesù cammina sulle acque

[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo. La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!».  Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».  Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».

 

 

E per te,    Gesù  che cammina sul mare,  cosa è ?

 

Un fantasma.

È un’impressione     Una suggestione.    Senza corpo. Gli levi il corpo.     Se non lo fai,  tu.

È un’apparenza.     Una forma.   Senza sostanza. Gli levi la sostanza.    E non è più Gesù.

E lo svuoti Gesù.     Lo smonti. Lo spacchi.   Gli stacchi la parte di Dio.   E non è più Gesù. E non è più Dio.    E non ti salva più.

 

È  il Figlio di Dio.

Non era un fantasma.       Le tue onde erano agitate.  E ti facevano cadere.    Ma a lui,  no. Non era un fantasma.       Il tuo vento era contrario.  E ti faceva cadere.      Ma a lui,  no.

Coraggio sono io.          Te lo dice lui,  chi è.    È Gesù. Non sei tu.     È Gesù. È di più.         Non abbiate paura.        È finita la paura.    Se ci sta lui,  non ci sta  la paura.    È Dio.

 

Signore,  se sei tu.         Non ti basta ancora.   Non ci credi ancora.                                       Comandami di venire verso di te.       Dammi la prova.   Devi darmi la prova, che sei tu.       E andò verso Gesù.      Ti  da la prova.    E ce la fai,  perché  hai messo lo sguardo fisso, in lui.

Si impaurì.          Basta un po’ di vento e lo levi lo sguardo.     Te lo porta via,  il vento.           E cominciò ad affondare.          E cominci a cadere.    Ad affondare,  nella tua paura.   Signore salvami.              Signore, tirami su.  Tirami fuori.      Solo tu lo puoi fare.

Gli tese la mano.          Ecco  la mano di Gesù.      Ecco  ti prende.   Ecco  ti tiene.          Uomo di poca fede.           Ecco perché hai paura.     Perchè non ci credi.                    Perché hai dubitato?         Che ci sta Dio.    Che Dio è tutto.   Che Dio può tutto.

E  il vento cessò.          Il  mare   si è inginocchiato.   Davanti a Dio                                      E il vento cessò.           E il  vento si è placato.   E si è inginocchiato.  Davanti a Dio

 

Davvero tu sei il Figlio di Dio.        Ecco chi è  Gesù.    È  il Figlio di Dio.    È Dio.                 E ti inginocchi  anche tu.

E  vero.     Più vero, di te.     È Gesù.

 

 

 

 

 

 

 

 

L’ Ascensione

Seconda lettura.                Il Dio del Signore nostro Gesù Cristo,    il Padre della gloria,                               la manifestò in Cristo,
quando lo risuscitò dai morti
e lo fece sedere alla sua destra nei cieli,
al di sopra di ogni Principato e Potenza,
al di sopra di ogni Forza e Dominazione
e di ogni nome che viene nominato
non solo nel tempo presente ma anche in quello futuro.
Tutto infatti egli ha messo sotto i suoi piedi
e lo ha dato alla Chiesa come capo su tutte le cose:
essa è il corpo di lui,
la pienezza di colui che è il perfetto compimento di tutte le cose.

Vangelo.      In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.   Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

 

 

Gli undici discepoli  andarono sul monte che Gesù aveva loro indicato.   Quando lo videro si prostrarono.   Essi però dubitarono.                                                                                   E per te,     Gesù  è Dio ?

 

Dubiti.

Per te,    è solo un uomo.   Non può salire. Non può andare.  Non si può staccare da terra.

Non ti prostri.   Lo tieni per terra. Lo butti a terra. Lo schiacci a terra.   Lo fai diventare terra. Senza cielo.

E ti alzi, tu   E sali, tu.     E ascendi, tu. Senza di lui.     Al posto suo.      Ma  sei già sceso.   Più in basso della terra.

 

È Dio.

Solo Dio,   può salire al cielo.         Torna,  da dove è venuto.    In alto.                               Ma  questa volta,  ci  va,  con te.  Presso il Padre.                                                          Ecco  che cosa è,    l’ Ascensione.

Fu elevato in cielo.       È il Padre,  che lo prende con sé.                                                        Fu elevato in cielo.       E lo fa sedere  alla sua destra.                                                           Fu elevato in cielo.       Nella sua gloria.

Al di sopra di ogni Principato e Potenza.         Tutti i potenti  e le potenze,   sono sotto di lui. al di sopra di ogni Forza e Dominazione.        Tutta la forza e il dominio,     sono sotto di lui. e di ogni nome che viene nominato.                Ogni cosa che esiste,   è sotto di lui.          non solo nel tempo presente, ma anche in quello futuro.     Non solo ora,  ma per sempre.

Tutto il Padre ha messo  sotto i suoi piedi.       Tutto dipende da lui.   Tutto esiste  in lui.     colui che è il perfetto compimento di tutte le cose.   Tutte le cose sono piene solo in lui.      E si compiono  e si completano,   solo in lui.                                                                         In cielo e sulla terra.         Tutte le cose visibili  e invisibili.

 

Andate dunque.             Non  stare fermo.   Impalato. Inchiodato. Chiuso.    Vai.                    E fate discepoli tutti i popoli.          Vai  a dire a tutti  chi è,    e che cosa gli porti. Battezzandoli  nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.     Non gli porti solo lui, ma tutta la Trinità.                                                                                                                     Insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato.    A fare quello che ha detto lui.

 

Io sono con voi tutti i giorni.      Non va via.  Rimane. Rimane con te.  Con il Padre e con te. Tutti i giorni. Fino alla fine del mondo.     Ora.   E per sempre.

 

Ecco,   cosa gli porti.                                                                                                               A chi   lo aspetta.

 

 

 

 

 

 

 

La croce

Quelli che passavano di lì lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: «Tu, che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se tu sei Figlio di Dio, e scendi dalla croce!». Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi e gli anziani, facendosi beffe di lui dicevano: «Ha salvato altri e non può salvare se stesso! È il re d’Israele; scenda ora dalla croce e crederemo in lui. Ha confidato in Dio; lo liberi lui, ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: “Sono Figlio di Dio”!». Anche i ladroni crocifissi con lui lo insultavano allo stesso modo…….   Gli altri dicevano: «Lascia! Vediamo se viene Elia a salvarlo!». Ma Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito.   Ed ecco, il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi, che erano morti, risuscitarono. Uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. Il centurione, e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, alla vista del terremoto e di quello che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: «Davvero costui era Figlio di Dio!».

 

 

Stavano presso la croce di Gesù,  sua madre, la sorella di sua madre. Maria di Cleofa e Maria di Magdala.      E tu,  ci stai sotto la croce ?

 

Non ci stai.

Non ci stai,  sotto la croce.  E non ci stai, sopra.     Ci metti gli altri,  sulla croce.

Ma la tua anima,   l’hai appesa, sospesa, impiccata.   A un altro albero.    Per 30 denari.

 

Ci stai.

Gesù,   ci sto sotto la croce.   E ci sto sopra.  Ci sto dentro.   Con te.

Mi ci hanno attaccato.      Mi ci hanno appiccicato. Mi ci hanno legato. Mi ci hanno lasciato   Mi ci hanno inchiodato.    E mi hanno trafitto, e mi hanno spezzato, le mani, i piedi, il cuore. Per non farmi amare,  te.

E si fanno beffe di me.     E ridono di me. E mi prendono in giro.   Ma prendono in giro, te.    E mi scherniscono.          E mi insultano. E mi riempiono di sputi.    Ma ricadono  su di te.

E mi umiliano.    Scendi da quella croce. Mi dicono.  Rifiuta, rinnega, liberati, della croce.   Ma rifiutano te.  E Dio.                                                                                                             E mi sfidano.     Chiama il tuo Dio. Fai scendere lui, a liberarti.  Così lo vediamo anche noi. Ma sfidano te.   E Dio.

 

Davvero era Figlio di Dio.       Il tuo si, Gesù,   il tuo ultimo respiro,   apre il Paradiso.            Davvero era Figlio di Dio.       E si squarcia il velo del tempio.    E si vede, chi eri.  Dio. Davvero era Figlio di Dio.       E trema la terra.    E si sente,  chi eri.  Dio.

Davvero era Figlio di Dio.       E si spezzano le rocce.   E si spacca il male.  E si sbriciola, davanti a Dio.    Lo fa solo Dio.                                                                                        Davvero era Figlio di Dio.       E si aprono i sepolcri.      E la morte svanisce.  E la morte sparisce.    Lo fa  solo Dio.                                                                                           Davvero era Figlio di Dio.       E resuscitano i morti.  E resuscitano i corpi.  I corpi dei santi. Lo fa solo Dio.

 

Davvero,  era Figlio di Dio !                                                                                                    Ora lo so ,  anche io.