Alzati !

ok - Copia (3)

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In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.

Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male. E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».
Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.  Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.

 

 

 

Non tanto le parole. Contano le intenzioni e i fatti.

Come la donna,  anche tu hai sofferto.   Un dolore  ti ha piegato,  ripiegato,  schiacciato.   Ti ha svuotato, levato, portato via il sangue, le forze, le energie.  Hai chiesto aiuto, invocato, supplicato,  ma nessuno lo ha placato.  Nessuno lo ha fermato.  Vai da Gesù.

Vai, con il cuore proteso e con la mano tesa, per toccare il suo mantello. Per toccare lui. Lo devi fare, per entrare in un rapporto vivo e vero con lui.  Lo puoi fare, nell’eucarestia.

E la forza di Dio, lo Spirito di Dio,  esce da lui, ed entra in te.  E tocca  te.  E ti guarisce.

È un incontro profondo. È un fatto.   Gesù si ferma,  e ti vuole vedere in viso.   Il suo volto, nel tuo.   I suoi occhi,  nei tuoi.  Ecco la fede.

 

Come la figlia di Giàiro.   Una persona, una parte di te,  la tua anima,   è sfinita,  finita,     sta per morire.

Vai da Gesù.  Con tutto  il cuore,  ti getti ai suoi piedi.   Lo supplichi di imporre le sue mani sulla tua anima, su di te.  Di toccare  con le sue mani, la tua anima,  perché sia salvata.

Gli altri ti portano via. Ma dove vai. Ma che fai. Da chi vai. Tanto non c’è niente da fare. Non si può fare più nulla, è morta.  Ma tu,  non temere.

Gesù viene da te.  Viene lo stesso.   Perché  piangi?   Ti prende per mano.  E ti dice: “Alzati”.   La sua mano, nella tua.  La sua mano con la tua.    Dio,  ti ha preso per mano.     E ti ridà  la vita.

Ecco chi è Gesù.

È colui che ti salva,  dalla morte.

È colui che ti rialza,  dalla caduta.

 

Ecco cosa è,  la fede.

È tendere la mano a Dio,  e ai fratelli.

E farsi prendere per mano da Dio,  e dai fratelli.

È un incontro,  di mani.