Battesimo del Signore

In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco».
Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

 

 

“Gesù,   ricevuto anche lui il battesimo,  stava in preghiera,   il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo  in forma corporea,  come una colomba,   e venne una voce dal cielo: “Tu sei il Figlio mio,   l’amato:   in te ho posto il mio compiacimento”.                                       E tu,   da chi   ti fai battezzare ?

 

Da loro.

Ti battezzano,    con la loro acqua.       Te la sparano. Te la infilano.   Te la infilzano,  dentro. A forza.  Per forza.     Ma non è santa.   E non è manco acqua.      E non si aprono i cieli.

Si sono fatti,    il loro spirito.       E te lo mettono dentro.  E te lo sparano dentro.  E te lo infilano  dentro.        Ma non è santo.   E non è di Dio.      E si chiudono i cieli.

Ti  levano,   il cielo.     Te lo chiudono, il cielo.   Te lo coprono,  il cielo.    E non ci pensi più  al cielo.   Ma solo a loro.      Ma Gesù è Dio.   È lui,  il Signore del cielo.   E ci sta sempre. Sono solo loro,   che sono caduti per terra.    Che sono precipitati,  a terra.   Che si sono fatti,  terra.     E sotto terra.       Ancora. Ora. Per sempre.      Non ci cascare.

 

 

Da Gesù.

Solo davanti a Gesù,  si aprono i cieli.    Solo perché è Gesù,  si aprono i cieli.  Te lo dicono che è Gesù,   i cieli.     È  il Signore  del cielo e della terra.

 

Gesù ricevuto anche lui battesimo.          Ecco Gesù ti fa vedere ora,   cosa è  il battesimo. Quello che ti da lui.  Quello che fa lui.  Quello che ti porta lui.

Il cielo si aprì.      Si apre il cielo. Si spalanca il cielo.  Si manifesta il cielo.  E si vede quello che ci sta dentro.  Quello che ci sta sopra.  Quello che ci sta prima.   Del cielo.

E discese sopra di lui lo Spirito Santo.        E da dentro il cielo,  viene lo Spirito Santo.  Lo Spirito di Dio.   Dio in persona.     La terza Persona  della Trinità.

In forma corporea, come colomba.       Non è una impressione.  Non è una suggestione. Non è una apparizione.   È proprio vero. È proprio reale.  Ha una forma. Ha una sostanza. Ha corpo.   Come una colomba.   Non è una colomba.  Come una colomba  discende dal cielo.  Come una colomba appartiene al cielo.      E si posa su Gesù.   Ti indica Gesù.

 

E venne una voce dal cielo.     E viene il Padre.   Perché ci sta il Figlio.  Quando ci sta il Figlio. Se ci sta il Figlio. Viene il Padre.    È la voce del Padre. E la voce di Dio.  E la senti.

Tu sei il Figlio mio.    Te lo dice il Padre,  chi è Gesù.    Lo afferma, lo conferma, lo certifica. Il Padre.    Lo prova, lo attesta, lo manifesta,  il Padre.    Chi è Gesù.

Tu sei il Figlio mio.   Tu,  solo tu,  e non altri.    Tu,  sei il Figlio mio.  Il Figlio mio.  Che viene da me.  Che scende da me.  Che discende da me . Che procede da me.  Che sta in me.  Che è parte di me.

L’amato.    Nel Figlio ci sta il Padre.  Ma ci sta anche l’amore del Padre. Te lo da nel Figlio. Lo trovi nel Figlio.   Te lo passa il Figlio.   L’amato.  Che ha l’amore del Padre.

In te ho posto il mio compiacimento.     Nel Figlio, ci sta anche il compiacimento del Padre. La soddisfazione del Padre.    Solo nel Figlio lo compiaci,   il Padre.     Fai felice  il Padre.  Piaci  al Padre.   Solo nel Figlio.

 

Ecco cosa ci sta,  nel battesimo di Gesù.  Tutta la Trinità.     Ecco cosa ti da Gesù.  Tutta la Trinità.     Ecco chi viene in te,  nel battesimo.    Tutta la Trinità.

Ecco  cosa ti fa  Gesù.    Figlio adottivo  di Dio.

 

 

 

 

 

 

Epifania del Signore

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».  Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo». Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

 

 

“Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono.  Poi gli aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.”              E tu,   davanti a chi,  ti inginocchi ?

 

A loro.

Ti vogliono inginocchiato,    davanti a loro.     Ti vogliono piegato.  Davanti a loro.    E ti butti ai loro piedi.  E ti getti ai loro piedi.   E gli baci i piedi. A loro.  Non a Dio.    Non lo fare.

E ti fanno diventare loro,   mirra.    La loro mirra.     Ti fanno bruciare.  Ti fanno diventare cenere.  Devi essere cenere.  Da buttare.      Non ci cascare.

La fanno loro,   la stella.     La vogliono fare loro, la stella.     Si sentono loro,  la stella. L’unica stella.  Che ti deve guidare.   Ma non brillano.  E non sono Dio.     Gesù,  è Dio.    È lui,  la stella del Padre.    E loro,  non sono manco luce.      Sono buio.  Il buio più buio. Il buio più profondo.   Sono tenebre   Sono le tenebre.    Non ci cascare.

 

 

A Gesù.

Solo davanti a Dio,  ti inginocchi.     Davanti a Dio,  ti inginocchi,  perché è Dio.   E ti butti ai suoi piedi.   E ti getti ai suoi piedi.     Perché è solo lui,   il tuo Dio.

 

La stella si fermò sopra al luogo dove si trovava il bambino.      Ecco quella stella,  è il dito di Dio,   che ti dice dove sta il Figlio.    Che ti porta dal Figlio.   Che ti indica  il Figlio.

Al vedere la stella provarono una gioia grandissima.        Il tuo cuore che prima, era gonfio di dolore.    Ora,  è gonfio di gioia.  Trabocca di gioia.   Brilla di gioia.

Entrati nella casa videro il bambino e sua madre.         Entra anche tu,  in quella casa.  E guarda quel bambino.  Metti i tuoi occhi nei suoi.    E ti palpita il cuore.   E ti batte il cuore.   E ti riparte il cuore.    E si dilata,  il cuore.

E si prostrarono.        E ti butti  ai suoi piedi.  E ti getti  ai suoi piedi.   Ma non sei solo tu. Tutta la terra si inginocchia,  ai suoi piedi.     Pure il cielo si inginocchia,  ai suoi piedi.

E lo adorarono.    E lo adori e lo veneri.   Ma non ci sei solo tu.  Lo adorano la terra e il cielo.    Lo cantano, lo proclamano, lo gridano.  La terra e il cielo.     Che è lui,   il Figlio di Dio.

E lo adorarono.      E non, solo loro.    Vengono a lui  per adorarlo.    Tutti i re.  Tutti i potenti.  Tutti i sapienti.     Perché è lui,  la Potenza di Dio.    È lui,  la Sapienza di Dio.   È lui, la Gloria di Dio.    È lui,   il Figlio di Dio.

 

Aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono.    Anche tu, davanti a Gesù,  apri il tuo scrigno.   Quello che tenevi chiuso, incastrato, sigillato.     Aprilo,  e mettilo nelle sue mani.    È il tuo dono.

Oro.       Gli dai il tuo oro. Quello che conta.  Il tuo tesoro.     Perché lui,  conta di più.  Lui vale di più.     È lui,  il tuo oro.   È lui,  il tuo tesoro.    È lui il tuo Re.  Il vero Re.  L’unico, vero Re.

Incenso.      Gli dai la tua preghiera.   Il profumo della tua anima,  che brucia di amore per lui.   E si strugge di amore per lui.     Perché è lui,  il tuo Dio.   È lui, il tuo Signore.    Il vero Dio,  il vero Signore.    L’unico Dio,  l’unico Signore.

Mirra.        Gli dai il tuo dolore.    Perché solo lui lo capisce.   Solo lui lo guarisce.  Solo lui lo placa.   Solo lui lo cambia.    Solo lui,   ti fa risorgere.    Perché è lui il Salvatore.  Il tuo Salvatore.  Il vero Salvatore.     L’unico,  vero Salvatore.

 

Ora si sa.   Ora si è visto.     Ora si è svelato.  Ora si è rivelato.    Ora si è scoperto.   Ora si è manifestato.   Chi è Gesù.   Chi è venuto.      Il Figlio di Dio.  Il Signore.

Ecco   l’ Epifania.

 

 

 

 

 

 

 

In principio era il Verbo

In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio  e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita  e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta. Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me». Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia. Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre,  è lui che lo ha rivelato.

 

 

 

“In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.”        E per te,   chi è   il Verbo ?

 

Loro.

Si sono fatti il verbo,   loro.      Si sono fatti la parola.   L’unica parola. La tua parola.  Devi avere solo la loro. Devi dire solo la loro.  Devi avere solo loro. Non Dio.    Non ci cascare.

E la loro parola,  la fanno dire a tutti.    Così diventa la parola di tutti.  E la tua non si sente più.  E la tua non ci sta più.   E non ci sta più Gesù.    Non ci cascare.

Si sono presi,   il Verbo di Dio.    La parola di Dio.  L’hanno fatta loro.   L’hanno cambiata. La hanno scambiata.  Ci hanno messo la loro parola.  Al posto di Dio.    Ma Gesù  è Dio.  E solo lui è il Verbo.    E nessuno lo può cambiare.    Sono solo loro,  che sono cambiati. Che si sono scambiati.   Che si sono venduti.  Che si sono svenduti.    A un’altra parola. Che non è Dio.     E sono rimasti senza  Dio.    Ancora. Ora.  Per sempre.

 

 

Gesù.

Gesù è il Verbo.     È Dio,  che si fa Parola.   Dio,  che si fa Persona.   Dio che parla. A te.  Dio che viene.  Da te.

 

In principio era il Verbo.      Era in principio.   Fin dal principio,  già ci stava.  Fin dal principio di tutte le cose,  già ci stava.     Prima  del principio di tutte le cose,  già ci stava.

E il Verbo era presso Dio.     Fin dal principio, stava presso Dio.   Il Figlio di Dio, stava alla destra del Padre.  Vicino al Padre. Accanto al Padre.  A fianco del Padre.   Con il Padre.

E il Verbo era Dio.         È  Dio.    Solo Dio,  ci sta fin dal principio.    Solo Dio lo può fare.     E sta alla destra del Padre.  Perché è Dio.    Solo Dio,  ci può stare.

Tutto è stato fatto per mezzo di lui.      Tutto è stato fatto dentro di lui.  Come una forma. Come un modello. Come un contenitore.   Dentro al quale è stato fatto tutto.   Senza di lui, non poteva entrarci nulla    Non poteva essere fatto nulla.    Manco tu.

E senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.      Dentro di lui,  ci sta tutto.  Ci sta tutto da sempre. Per sempre.     Dentro di lui,  è nato tutto.      Dentro di lui,  si è formato tutto. Dentro di lui,   trovi tutto.   Anche te.      E senza di lui,  non ci sta nulla.   Non esiste nulla. Manco tu.

 

E il verbo si fece carne.      Ecco  quel Verbo,  proprio lui,  si è fatto carne.   Il Figlio di Dio,  si è fatto carne.   Si è incarnato.  È entrato nella carne, nella umanità.    Ma è rimasto Dio.  Non ha perso la sua divinità.      È la sua carne,  che è diventata  divina.

E venne ad abitare in mezzo a noi.      Ecco  perché è venuto.    Per farti diventare divino,  in lui.    Per darti Dio, in lui.    Per farti sentire Dio, in lui.    Per riportarti a Dio, in lui.

 

Dio, nessuno lo ha mai visto.      Nessuno lo sa veramente,  chi è Dio.   Solo Dio  lo può sapere.     Nessuno lo ha mai visto Dio.    Solo Dio,  lo può vedere. .

Il Figlio unigenito che è Dio.      Solo il Figlio unigenito,    che sta con il Padre da sempre e per sempre,  lo sa.    . Solo lui lo sa.  Chi è Dio.    Lo sa,  perché è Dio.

Ed è nel seno del Padre.       Il Figlio lo sa,  perché sta nel Padre.    Perché è venuto  dal Padre.    Perché  è stato generato dal Padre.   È sceso dal Padre.  È disceso dal Padre. Perché è parte del Padre.   E sta nel suo seno.  Nel suo cuore.  In lui.   Da sempre. E per sempre.

È lui che lo ha rivelato.      Lo poteva rivelare, solo lui.   Lo poteva dire,  solo lui.    Che Dio è Padre.  Che Dio è  il Padre.   Che è il vero Dio. L’unico vero  Dio.   Con lui,  che è il Figlio. E con lo Spirito Santo,   che è l’  Amore che li unisce.

 

Ecco chi è venuto.     Non è solo  il Figlio.     Ma anche il Padre,  che lo ha mandato.  E lo Spirito Santo.

Ecco chi è venuto.    La Trinità.

 

 

 

 

 

 

 

La Sacra Famiglia

I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.   Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.  Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.  Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.

 

 

Dopo tre giorni lo trovarono nel Tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava.  E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore.… “Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”                                          E la tua famiglia,   quale è ?

 

Loro.

Te la sfasciano loro,   la famiglia.    Te la spezzano. Te la spaccano.   Non la vogliono la famiglia.   Così stai solo.  Devi stare solo. Per loro.   Non ci cascare.

Li separano loro,   il padre e la madre.   Ti levano loro,  il padre e la madre.   Ti separano dai figli.  Ti levano i figli.    E se li prendono loro.    Non glieli dare.

Non la vogliono loro,   la famiglia sacra.   Perché non vogliono  il Figlio sacro.  Non vogliono il Figlio di Dio.   E lo fanno fuori.  Ancora.    Ma Gesù è Dio.   E nessuno lo fa fuori.   Sono  solo loro,   che sono fuori.  Che stanno fuori.   Che si sono fatti fuori,  da Dio.    Ancora.  Ora.  Per sempre.

 

 

Dio Padre.

È lui,   la tua prima famiglia.     La tua famiglia te l’ha data lui.  Viene da lui. E in lui la metti. A lui la dai.   E diventa sacra.    E nessuno te la porta via.

 

Si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti.     Anche a te, ti capita,  di perdere Gesù. Davi per scontato che ci stava.   Dove volevi tu.  Dove pensavi tu.   Ma li, non ci sta più. Non lo trovi più.   Nelle tue cose.  Tra le tue cose.

Dopo tre giorni lo trovarono al tempio.    Devi tornare indietro.  Devi tornare al tempio. Devi entrare nel tempio.  Li, lo trovi.  Nella sua casa.   Il tempio  è la sua casa.   La casa di Dio.

Seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava.      Ecco dove sta.  Ecco cosa fa.    È venuto ad ascoltare.   A spiegare. A far capire. Le scritture.   A svelare.  A rivelare, le scritture.   A far luce sulle scritture.    A dare compimento.  A fare. A realizzare. A compiere. Le scritture.

E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore,   per la sua intelligenza e le sue risposte.   E il tuo cuore lo sente.   Il tuo cuore lo canta.   Il tuo cuore si incanta.     Davanti a lui.  Perché lo sente.  Che è lui la risposta.     È lui,  il centro.   È lui,  lo scopo.   È lui, il senso.  Delle scritture.

 

Perché mi cercavate?            Se tu lo cerchi,   per portarlo dove vuoi tu,  non lo cercare. Se tu lo cerchi,   per riportarlo a quello che vuoi tu,   non lo cercare.    Se tu lo cerchi,   per farlo come vuoi tu,   non lo cercare.

Non lo sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?     Ecco cosa fa Gesù. Le cose del Padre.  Non le tue.  Ma le cose del Padre.     Le sue cose,  sono le cose del Padre.    E queste vengono prima di te.  E prima di lui.    Prima di tutto.

Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio.     Gesù te lo fa vedere. Anche tu,  devi fare le cose del Padre.  Non le tue. Non quelle di un altro. Non quelle di altri. Non perché lo dicono gli altri.    Ma le cose del Padre.   Le cose del Padre, sono solo del Padre.   E le sa, solo il Padre.

 

Fai come  fa  Gesù.    Metti le cose del Padre  prima di tutto.  Metti il Padre  prima di tutto. E allora ce la fai a fare quello che lui vuole.  Quello per cui ti ha mandato.  La missione speciale che ti ha dato.      E trovi il Figlio.  E trovi il Padre.

E trovi la famiglia di Dio.

 

 

 

 

 

 

 

È nato il Salvatore !

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città.  Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.  Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio. C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».  E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli  e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

 

“Non temete:  ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo:  oggi, nella città di Davide,  è nato per voi un Salvatore,  che è Cristo Signore”.                                        E a te,   chi ti salva ?

 

Loro.

Ti bloccano,   loro.      Ti incastrano, loro.   Ti incatenano, loro.  Ti calpestano, loro.   Per non farti scappare.    Figurati  salvare.

E hanno incastrato,  tutti.    E hanno inchiodato tutti.   E hanno calpestato tutti.   Così ti sembra normale.  Così ti sembra regolare.  Così non vuoi scappare.   Figurati salvare.

Lo hanno levato loro,  Gesù Salvatore.   Non lo vogliono Gesù Salvatore.    Non ci deve stare Gesù Salvatore.   Così nessuno ti può salvare, da loro.  Così nessuno ti può liberare, di loro.    Ma Gesù è Dio.   È Dio che ti salva.     E nessuno lo può levare.   Sono solo loro, che sono incatenati. Che sono inchiodati. Che sono schiacciati.  Dal loro falso dio.    E non si possono liberare da soli. Senza il vero Dio.     Ancora. Ora.  Per sempre.

 

 

Gesù.

Il Salvatore ci sta.   Il Salvatore ce l’hai.    Il Salvatore più grande che c’è.  Di più non ci sta. È Dio.     E Gesù è Dio.  È Dio che salva.  Che ti salva.      Ancora. Ora.  Per sempre.

 

Non temete.       Non avere paura.    È finito il tempo della paura.   Lascia andare la paura. Lascia stare la paura.    Non ci sta più,  la paura.

Vi annuncio una grande gioia.     Ora  è il tempo della gioia.   È arrivata la gioia.   Entra la gioia.   Fai spazio alla gioia.  Lasciati riempire  della gioia.

È nato per voi un Salvatore.      Oggi. Ora. Adesso.    È nato il tuo Salvatore.   Quello che aspettavi.  Quello che sognavi.  Quello che speravi.     Ecco, ci sta.  È nato. È vivo. È vero. Lo vedi.

Che è Cristo Signore.      Non è uno qualsiasi. Quello che ti salva.  È la seconda Persona della Trinità.    È Dio in Persona.    È Dio vivo. È Dio vero.     Solo Dio,  ti salva davvero.

 

Troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia.   Non c’è posto per lui, nelle case dei ricchi.   Non ha a che fare,  con le case dei ricchi.   Non c’entra,  con i ricchi. Il suo posto,  è nella povertà.   È nella semplicità.  Nella tenerezza.  Nella umiltà.  Nella delicatezza.  Nell’essenza.     Li, lo trovi Dio.   Li, ci sta Dio.    Li, nasce Dio.

E subito apparve con l’angelo  una moltitudine dell’esercito celeste  che lodava Dio. L’angelo ti fa vedere da dove è venuto,  quel bambino.   Dal cielo.    Si apre il cielo. Si spalanca il cielo.   Si inginocchia  il cielo.    Davanti  al suo Signore.

Gloria a Dio nel più alto dei cieli   e sulla terra pace agli uomini.          Ecco,   chi è Gesù.     È il Figlio di Dio che scende dal cielo,  sulla terra.   Che apre le porte del cielo,  alla terra. Che porta il cielo,  sulla terra.    Che unisce il cielo, alla terra.    Che è il centro del cielo, e della terra.    E il cielo e la terra,  si ritrovano in lui.

 

E il cielo e la terra,   cantano a Dio,  insieme.     E il cielo e la terra,   lodano Dio,  insieme. E il cielo e  la terra,  rendono gloria a Dio,   insieme.

E anche tu.    Insieme  a loro.

 

 

 

 

 

 

La visita ad Elisabetta

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.  Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?   Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

 

 

“Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria,  il bambino sussultò nel suo grembo”.       E tu,   sussulti ?

 

Piatto.

Ti hanno fatto diventare il cuore,   piatto.     Lo vogliono piatto, il tuo cuore.   Immobile. Fermo.  Addormentato.     Non è più capace di palpitare.   Figurati sussultare.

E hanno fatto diventare  piatti,    tutti i cuori.     Hanno azzerato,  tutti i cuori.   Hanno calpestato,  tutti i cuori.    Hanno frantumato,  tutti i cuori.     Per non farli sussultare.

Ti hanno gelato,  il cuore.     E non batte più,  davanti a Gesù.   Deve battere solo per loro. Quando dicono loro.  Per chi dicono loro.  Al posto di Gesù.    Ma Gesù è Dio.  E nessuno lo può cambiare.     Sono solo loro,   che si sono scavati cuore.   Che si sono strappati il cuore.  Che si sono sradicati il cuore.   E lo hanno dato.  E lo hanno immolato . E lo hanno sacrificato,   A un falso Dio .    E hanno perso il cuore.  E il vero Dio.     Ancora. Ora.  Per sempre.

 

 

Sussulta.

Non glielo dai,   il tuo cuore.     Lo tieni stretto.  Per il tuo Signore.   E quando viene Gesù.   Ti balza fuori.  Ti salta fuori.  Si lancia fuori.    E vola.    Tra le braccia  di Dio che viene.

 

A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me.        Ecco,  chi viene da te. Maria.    Ecco chi ti porta Gesù,   Maria.     Ecco chi è  Maria.   La madre  del  tuo Signore. Colei che lo porta.   Che te lo porta.   Che te lo dona.

Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi.       La voce di Maria,  ti arriva  al cuore.  La voce di Maria,  te lo risveglia il tuo cuore.     La voce di Maria,  te  lo scuote,  il tuo cuore. La voce di Maria,   te lo fa ripartire,  il cuore.

Il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo.   E non riesce più a stare fermo il cuore.  E non riesce più a stare zitto,  il cuore.       E balza. E sobbalza.     Ed esulta.  E sussulta.   Ed esplode di gioia.     E balla di gioia.  E danza di gioia.    E canta.

 

Beata colei che ha creduto.        Beata te, Maria.  Che hai creduto.    Io non so come si fa. Ma tu me lo fai vedere.   Ti sei fidata.     Lo devo fare anche io.   Mi devo fidare anche io. Come te.  Con te.      Quando non lo so.  Quando non ce la faccio.  Quando non sembra. Quando non posso.

Nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto.              Ecco come si fa.     Dici di si.  Lo devo fare anche io    . Dico di sì.   Dico di si,  a Dio.    Si,  al mio Signore.    Si,  ci sto. Si, ci sono    Si, lo affermo.  Si, lo confermo.   Si, lo voglio, anche io.   Come te, mio Dio.   Si, sono pronta.   Si,  eccomi.

Nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto.       Si,  a quello che vuoi, Signore.   Si, a quello che hai pensato per me.      Si,  a quello che hai preparato per me.   Si, a quello che ti aspetti da me.  Mio signore     Si,  che si compia la tua volontà.  Si, che venga la tua volontà.   Si, che avvenga la tua volontà.     Si,   che sia fatta  la tua volontà.    In me.

 

 

Come il bambino di Elisabetta.     Allora,   non ti sussulta di gioia  solo il cuore.   Ma anche il corpo.  E la mente. E l’anima.       E ti riparte il corpo. La mente. E l’anima.     E ti danza  il corpo.  La mente.   E l’anima.

Davanti al Signore che viene.

 

 

 

 

 

 

Giovanni Battista

In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».   Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato».   Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».  Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».  Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.

 

 

“Viene colui che è più forte di me,  a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali.  Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.            E il tuo dito,   chi indica ?

 

Loro.

Se lo sono presi loro,   il tuo dito.     E pure la mano. E pure il braccio  . E lo hanno incollato a loro . E lo hanno inchiodato a loro  . E ti hanno inchiodato a loro.  E non hai più dito.   Figurati indicare.

E si sono presi,   tutti i diti.     Tutte le mani. Tutti i bracci.   Così nessuno può più indicare.  Dio.    Così nessuno può più guardare.  A Dio.

Te lo tagliano il dito,   se indica Gesù.       Non ci deve stare il dito,  che indica Gesù.   Non   lo vogliono il dito,  che indica Gesù.     E non ci deve stare, manco Gesù.    Ma solo  loro.  Ci vogliono stare loro. Al posto di Dio.    Ma Gesù è Dio.  E viene lo stesso.  E nessuno lo può fermare.     Sono solo loro,  che non hanno più dito.   Non hanno più mano. Non hanno più braccio.    Lo hanno bruciato. Lo hanno sacrificato. Lo hanno immolato.  A un falso Dio. E hanno perduto il vero Dio.     Ancora. Ora.  Per sempre.

 

 

Gesù.

Rivolgi il tuo dito,   a Gesù.     Il tuo braccio a Gesù.    Il tuo sguardo, a Gesù.  Che viene.  E diventi freccia.   E diventi segno.  E diventi segnale.    Un segnale stradale.  Che indica la strada.

 

Viene colui che è più forte di me.      Ecco chi viene. Il Figlio di Dio. Dio.   Dio è il più forte. Più forte di tutti.   Più forte di tutto.

A cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali.   Uno, davanti al quale stai in ginocchio. Davanti al quale ti pieghi.  In ginocchio.   Uno che puoi solo servire. Uno che non sei degno manco di servire.    Per quanto è grande.

Egli vi battezzerà in Spirito Santo.         Ecco cosa viene a fare.   A immergerti in Dio.  Nello Spirito di Dio.  Nello Spirito Santo.    A farti entrare nello Spirito Santo.    A ricoprirti dello Spirito Santo.

E fuoco.       E lo Spirito Santo, come il fuoco,  ti purifica.   Brucia il male. Leva tutto il male. Fa fuori tutto il male.    Fa andare in fumo,  tutto il male.

E fuoco.       E lo Spirito Santo,  come il fuoco,    ti trasforma.    Ti santifica.   E ti fa sacro. Consacrato a Dio.   Dedicato a Dio.  Riservato a Dio.    Di Dio.

 

Tiene in mano la pala per pulire la sua aia.       E a te,  come ti trova,    colui che viene?  Quando viene  a ripulire il suo campo.      Quando viene a fare i conti.   A tirare le somme. A raccogliere.  A raccoglierti.  A mietere.    Come  ti trova?

Per raccogliere il frumento nel suo granaio.         Sei una spiga.   Sei grano. Sei frumento. Sei un grano vero. Non sei finto.    Sei pieno di chicchi.  Dei chicchi di Dio.   Hai sfamato te e gli altri,  con i chicchi di Dio.     E allora ti porta nel suo granaio.  Nel Paradiso.

Ma brucerà la paglia.        Sei paglia.    Sei un grano finto. Un grano falso. Un grano vuoto. Sei vuoto dei chicchi di Dio.   Non li fai,  i chicchi di Dio.   Non li vuoi, i chicchi di Dio.  Li hai buttati.  Li hai rifiutati.    Li hai calpestati.  I chicchi di Dio.

Con un fuoco inestinguibile.       Sei paglia secca.    Sei paglia arida.   Seccata. Bruciata.  Ti sei bruciato da solo.    E ti sei buttato da solo,  nel fuoco eterno.

 

Svegliati.  Muoviti.  Datti da fare.       Fai ancora in tempo.  Sei ancora in tempo.   Sei ancora  a tempo.  A cambiare.  A riparare.      E non sei più paglia.   Sei spiga di grano. Piena di chicchi.   Dei chicchi di Dio.

Di chicchi di gioia.    Per il Signore che viene.

 

 

 

 

 

 

Voce di uno che grida

Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetràrca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetràrca dell’Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetràrca dell’Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Càifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccarìa, nel deserto. Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaìa: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spianate.  Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!».

 

 

“Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e colle sarà abbassato; le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spianate”.                  E tu,   sei grido,  nel deserto ?

 

Muto.

Ti hanno fatto muto,  loro.       Ti vogliono muto,  loro.     Si sono presi la tua voce.  La impostano loro, la tua voce.    E non è più tua.  E non hai più voce.    Figurati gridare.

E hanno fatto muti,  tutti.    Si sono presi tutte le voci.   Hanno levato le voci.  Così nessuno può parlare.   Così nessuno può dire.  Quello che non vogliono loro.    Figurati gridare.

E pure a Gesù,   lo hanno fatto muto. Gli hanno levato la voce.  E ci hanno messo, la loro. La vogliono fare loro,  la voce di Gesù.  La voce di Dio.    Ma non sono Dio.   Gesù è Dio. Lui è la Parola di Dio.  E nessuno la può levare.     Sono loro,   che hanno perso la voce. Che l’hanno venduta. Che l’hanno ceduta. Che l’hanno sacrificata.  Che l’hanno immolata. A un falso Dio.    E hanno perso Dio.     Ancora. Ora.  Per sempre.

 

 

Grido.

Sei voce.   Ma non sei solo voce.    Sei grido.  Un grido che suona, che risuona.   Che si   fa sentire.    Che scuote. Te e gli altri.    E apre le porte a Dio.

 

Voce di uno che grida nel deserto.       Sei grido nel deserto.   Nel silenzio delle altre voci. Nella mancanza degli altri volti.    Nella privazione. Nell’assenza.   Si sente di più.  Si fa più forte. Diventa più forte.   Diventa più intenso.    E arriva a Dio.

 

Preparate la via del Signore.     Non devi preparare la tua via.  Ma quella di Dio.  Non la tua, ma la sua.   Come lui vuole.    In quella viene. In quella passa. In quella resta.

Raddrizzate i suoi sentieri.         Il sentiero di Dio.   Tu lo hai storto. Lo hai distorto. Lo hai contorto.   Lo hai piegato. Lo hai cambiato.   Lo hai deviato.  E lo hai portato dove vuoi tu.   E ti sei deviato,  pure tu.

Lo devi riparare.  Glielo devi ridare.  Deve tornare suo.  Solo in lui diventa diritto. Solo lui lo fa diritto.  Solo lui lo fa retto.   Solo in lui,  è diretto.    Allora si,  che ci può passare.

 

Ogni burrone sarà riempito.     Il burrone.   È il baratro che ti sei scavato. Dove sei caduto. Dove sei cascato.  E ti tiene in fondo. E ti incolla al fondo.   E non ti fa tornare, dal tuo Dio.

Viene Dio.   E ti tira fuori.    E il tuo burrone lo chiude. Lo richiude.  Lo sigilla per sempre. Lo riempie.  Ti riempie con la sua grazia.    E non ci caschi più.   E non ci sta più.  Sulla strada di Dio.     Allora si,  che ci può passare.

 

Ogni monte e ogni colle sarà abbassato.        Il monte.   È quando ti monti.  Ti gonfi.  Ti fai alto.  Più alto di Dio  . Ti fai grande.  Più grande di Dio.   Quel monte si è preso tutta la strada di Dio.    Ha chiuso la strada di Dio.   Non fa passare Dio.

Viene Dio.     E  lo smonta.  Solo davanti a Dio, si smonta.    E  lo abbassa.  Solo davanti    a Dio, si abbassa.     E si inchina, davanti a Dio.    E torna una valle piana.    Ora Dio,  può passare.

 

Le vie tortuose diverranno diritte.        La via tortuosa.   L’hai fatta diventare tu così.. Torta. Contorta. Distorta.    Ti fa girare a vuoto.  Giri a vuoto.     È una stortura.  È una tortura.

Viene Dio.    E leva la stortura.  E leva la tortura.     Con lui, è diritta.  Con lui è semplice. Con lui è facile.   Con lui scorre.     Allora si,   che ci può passare.

 

E quelle impervie, spianate.        La tua strada non è più una strada.   Non è più una via. Non ci si passa proprio.  Non ci si entra proprio.  Non ci si può stare.    Manco tu, ci stai.

Viene Dio      E la fa piana.  E la ripiana.  E la spiana.    E la apre.   E diventa una via.  Una via,  vera.     E ci passi,  tu.     E ci passa,  pure lui.

 

 

È  Dio,   che abbassa e  innalza.     Che rovescia  i potenti dai troni.   E innalza gli umili.      Ricolma di beni di affamati.  E rimanda i ricchi a mani vuote.       È solo Dio,  che ti salva.   E Gesù,   è Dio che salva.       Per questo viene.   Per questo è venuto.

Vieni,  Signore Gesù!

 

 

 

 

 

 

Vegliate

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:  «Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina. State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».

 

 

“Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina”.      E tu,  lo alzi,   il capo ?

 

Lo tieni basso.

Ti dicono che non viene,  Gesù.    Che il capo non lo devi tenere in alto.  Che lo devi tenere in basso. Che deve stare in basso.     Piegato. Ripiegato. Davanti a loro.    Non ci cascare. Non sono Dio.

Ti dicono che ti liberano.   Ma ti ritrovi incarcerato  Incatenato. Legato mani e piedi. Chiuso. Rinchiuso. Relegato.  Negato.   Come loro.    Non ci cascare.  Non sono Dio.

Ti levano,    pure Gesù.       Ti dicono che è andato.  Che è scaduto.  Che è deteriorato. Che è finito.    Ma Dio è Dio.  E non finisce mai.  E ci sta sempre.     Sono loro, che sono caduti.   Che sono scaduti.    Che si sono deteriorati.  Che sono marciti.   Che sono putrefatti.  Che puzzano di morte.    Che sono la morte.  La tua morte.     Ancora. Ora.   Per sempre.    Non ci cascare.

 

Lo tieni in alto.

Quando vedi che tutto cade. Si rompe. Si corrompe.  Si sconvolge.   Non avere paura. Alzati.  Alza il capo.    Guarda in alto. Guarda al tuo Signore.   Al tuo Signore  che viene a liberarti.     Metti i tuoi occhi in lui.  Fissi in lui.     È l’inizio  della tua liberazione.

 

State attenti a voi stessi.            Quando viene Gesù,  come ti trova?      Non c’è tempo.  Non ci sta più tempo.  Non hai più tempo.   Non fai  in tempo.     Ti prende, dove stai.  Ti prende, come stai.   Conta, quello che fai.

State attenti a voi stessi.       Per questo,   ci devi pensare prima.   Lo devi  volere prima. La devi fare prima,  la scelta.   La devi fare ora, la scelta.   O con Dio. O contro Dio.

Che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni.      Lo devi decidere ora,  che ci metti nel cuore.   Se ci metti il male,  lo fai fuori, il cuore.   Lo dai via, il cuore.  Te lo vendi,  il cuore.    Non ci sta più  il tuo cuore.

In ubriachezze e affanni della vita.        Se ci metti il male.   Se lo prende lui,  il cuore.  Lo porta dove vuole lui.   Gli fa fare  quello che vuole lui.    Gli fa fare il male.    E ti porta via   da Dio.

 

Vegliate in ogni momento pregando.    Se scegli Dio. Vegli.  Stai sveglio. Stai ad aspettarlo. Stai a guardarlo.    Con il volto rivolto a lui.   Con le mani rivolte a lui.    Ecco la preghiera.

Abbiate la forza di sfuggire.   E allora quello che accade, non lo pensi più. Non ti tocca più. Non ti pesa più.  Non ti prende più.  Non ti rompe. Non ti corrompe.    Non ti fa male,  più.

A ciò che sta per accadere.    Allora si, che ce l’hai la forza.  Allora si, che ti viene la forza. Perché te la da Gesù.   Perché viene da Gesù.    Perché precede Gesù. Che viene.

E di comparire davanti al Figlio dell’uomo.    Ti sei liberato del male.  Non hai scelto il male. Hai rifiutato il male.    E ora puoi incontrare il tuo Dio.  E ora puoi comparire davanti al Figlio di Dio.     E ora,   ti puoi presentare,  al tuo Signore.

 

E allora lui compare,   davanti a te.      Si presenta a te.   Si fa presente a te.  Si fa sentire. Si fa provare, da te.   Si fa amare.    Si fa adorare.  Da te.

E ti libera.       Ora. Ancora. E per sempre.

 

 

 

 

 

 

Cristo Re

 

 

 

 

 

 

 

In quel tempo, Pilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?».   Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».   Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».

 

 

“Il mio regno  non è di questo mondo”…  “Dunque tu sei re?”    Rispose Gesù: “Tu lo dici: io sono re”.         E  il tuo re,   chi è ?

 

Loro.

Si fanno  re.      Si mettono sul trono.      Si prendono lo scettro,  della tua vita.    E ci fanno quello che gli pare.  Della tua vita.     Ma hanno perso la loro.     E non sono re.

E tutti gli altri,   li fanno schiavi.    Li mettono ai loro piedi.  Devono stare ai loro piedi. Come pezza da piedi.  Su cui vogliono passare.   Sono polvere, da calpestare.    Ma non sono re.

E pure a Gesù,     gli hanno levato la corona.    Gliela hanno presa.  Se la sono presa.  E se la sono messa in testa,  loro.   Per farsi Dio.     Ma non sono Dio.   Gesù è Dio.  E la corona di Dio,  è solo la sua.    E il trono,  è solo il suo.    E il Re,  è solo lui.    Sono loro gli schiavi.  I veri schiavi.  I più schiavi degli schiavi.     Schiavi di chi è contro Dio.  Ci sono cascati.   E sono caduti.       Ancora. Ora.   Per sempre.

 

 

Gesù Cristo.

Ci eri cascato.  Ma non ci caschi più.     Solo Gesù,  è il Re.    Il Re del cielo e della terra.   E anche il tuo.    Il tuo Re.

 

Il mio regno non è di questo mondo.          Il Regno di Dio,  non è del mondo.   Non appartiene al mondo.  Non ci sta dentro al mondo.    È di più. È molto di più.    Il Regno di Dio,  è di Dio.     Il Regno di Dio,   è Dio.

Dunque tu sei il re?     Se è il tuo regno.  Se il regno è il tuo.  Hai un regno.  Quindi sei  re.

Io sono re.       Te lo dice Gesù. Te lo dice lui. Che è Re.   Lo afferma lui. Lo conferma lui. Lo proclama lui.   Che è  Re.

Io sono re.      Non è un Re, di questo mondo.   È di più. È molto di più.    È il Re del cielo e della terra.     La terra il cielo  sono stati fatti in lui.  E per lui.   E tornano a lui.

Io sono re.    È il Re,  che è il principio di tutto.   L’Alfa e l’Omega.   Il Re,  che c’è sempre stato.  Ci sta. E sempre ci sarà.  L’eterno.     Il Re,  che ha tutto il potere.  Tutto il potere,  è suo.   Tutta la potenza, è sua.     L’Onnipotente.

 

Per  questo sono venuto nel mondo:  per dare testimonianza alla verità.       Per questo è  venuto Gesù.    Per farti sapere come stanno veramente le cose.   Per farti sapere la verità.     La verità di Dio.

Chiunque è dalla verità.         Se stai in Dio.  Se sei di Dio.  Se vieni da Dio.    Allora vieni dalla verità.    Perché la verità,  sta in Dio.    Perché la verità,  è Dio.

Ascolta la mia voce.      Allora la ascolti. La senti. La provi.   La voce di Gesù.   Perché è il Figlio di Dio.     E la verità è in lui.   E la verità,  è lui.

 

Gesù è il Re  della verità.    È il centro della verità.  È  la potenza, della verità.   È il Re vero. Il vero Re.   Il solo Re.

Il tuo  Re.     E il tuo  Signore.