La risurrezione di Lazzaro

In quel tempo, le sorelle di Lazzaro mandarono a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato». All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!».   Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. Marta, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa.  Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».
Gesù si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?».  Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare».  Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui.

 

“Gesù le disse: “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?”                                                E tu,   ci credi ?

 

A Gesù.

Solo Gesù,  te la da la risurrezione.    Solo in lui,  ci sta la risurrezione.    Solo lui,  è la risurrezione.

 

Lazzaro.        Il morto sei tu.     Non ti batte più il cuore.  Non ti palpita più il cuore.  Non ci sta più il cuore.   Non hai più cuore.      Sei morto nel cuore.

Lazzaro.        Il morto sei tu.     Non ci credi più,  a Gesù.    Lo hai fatto fuori. Lo tieni fuori. Lo hai levato. Lo hai negato.     E ti sei fatto fuori l’anima.     E sei morto nell’anima.

Lazzaro.        Il morto sei tu.    Ti sei chiuso, nel tuo sepolcro.   Ti sei incastrato, nel tuo sepolcro.    Sei tu, il tuo sepolcro.  E non esci più.       E sei morto.  E sei sepolto.

 

Io sono la risurrezione.       La cerchi la risurrezione.  La cerchi dappertutto la risurrezione.  Quello che ti da vita. Quello che ti ridà la vita.      Ma non la trovi.  Ma non ci sta.  Nessuno te la da.

Io sono la risurrezione.      Ecco chi te la da     Ecco dove la trovi.  Ecco dove sta.   È una persona.    È il Figlio di Dio. È Dio.    È viva e vera. La risurrezione.

Chiunque vive e crede in me.        Ma ci devi credere in lui.  Ci devi stare in lui.  Ci devi vivere in lui.  Devi vivere di lui.      Allora si,  che la trovi.

Non morirà in eterno.       E in lui la risurrezione . Non ci sta un poco. Non ci sta per poco.   Non ci sta forse.  Non ci sta vediamo.  Non ci sta speriamo.

Non morirà in eterno.      Ci sta vero.  Ci sta davvero.   Ci sta sicuro.   Ci sta sempre.  Ci sta per sempre.     Perché è  Gesù.   E Gesù è Dio.   E Dio ci sta sempre.   Per sempre.  È eterno.

 

Credi questo?       Prima lo devi dire,  chiaro e tondo.   A chi credi. A che credi.   Si deve sentire. Si deve vedere.    Deve essere un fatto.  Deve diventare un fatto. Deve diventare concreto.    Quello che credi.

Si, Signore.       Si, credo a te Gesù.    Si, credo in te Gesù.     Si, sto in te Gesù.   Si, vivo in te Gesù.      Non ci sto senza di te.  Non ci posso stare senza di te.

Io credo che tu sei il Cristo.        E ce lo rimetti Gesù,  dentro di te.    E lo rimetti Gesù  al suo posto, dentro di te.     E lo fai stare Gesù, al suo posto, dentro di te   . Al posto di Dio. Dentro di te.

Il Figlio di Dio.       E ce lo rimetti Gesù,  come Figlio di Dio.     E lo riconosci Gesù, come Figlio di Dio.    E lo proclami Gesù, come Figlio di Dio.      Perché Gesù è  il Figlio di Dio. Perché Gesù è Dio.

 

Togliete la pietra.       Ci sta una pietra,  sul tuo cuore.    Ci sta una pietra,  che ti ha chiuso il cuore.    Ci sta una pietra, che ti pesa sul cuore.      Gesù te la leva.   La fa rotolare via.  La porta via.

Padre ti rendo grazie.       Non lo fa da solo, quello che fa.    Lo fa con il Padre.   La chiede al Padre, la tua risurrezione.   La fa decidere al Padre, la tua risurrezione.   La vuole anche il Padre, la tua risurrezione.      Ci sta anche il Padre,  nella tua risurrezione.

Lazzaro vieni fuori.     Vieni fuori dalla morte. Esci dalla morte.   Non ti ferma più la morte. Non ti blocca più la morte.   Non ti fa morire più, la morte.     Non ci sta più,  la morte.   E vieni fuori.

E il morto uscì.      Ed esci fuori.  Con le tue gambe.      E si vede che non sei morto.   E   lo vedono tutti,  che non sei morto.      E lo vedono tutti,   che non ci sta più la morte.

I piedi e le mani legate con bende.        La morte ti aveva legato.  Ti aveva imprigionato.     Ti aveva vinto.  Ti aveva soggiogato.       Ma ora non più.

E il viso avvolto da un sudario.      La morte ti aveva levato il viso.   Ti aveva coperto il viso. Ti aveva portato via il viso.    Non avevi più il tuo viso.    .  Ma ora non più.

Avvolto in un sudario.      È come il sudario di Gesù.    È come le bende di Gesù.   Che trovano nel sepolcro di Gesù.      Annuncia la risurrezione di Gesù.

 

Credettero in lui.     Quando la vedi. Quando la senti. Quando la provi.    La risurrezione.     Allora lo sai,  che Gesù è il Figlio di Dio.   Che Gesù è Dio.   Che Gesù  è la risurrezione.     E che è venuto,   per far risorgere  anche te.   In lui.

 

Ecco la Pasqua.

 

 

 

 

 

 

 

La risurrezione

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».   Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».

 

 

Si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi   – i quali dicono che non c’è risurrezione -.”            E per te,   ci sta  la risurrezione ?

 

Non ci sta.

La fai fuori.     La metti fuori.   La tieni fuori, la risurrezione.    Così fai fuori, Gesù.   Così non ci sta più Gesù.     E non ci stai, manco tu.

Lo fai fuori,   Lazzaro risorto.     Lo fai un simbolo.   Così non è vero.  E manco Gesù, è vero.     E non sei vero.  Manco tu.

E pure a Gesù.  Non lo fai risorto.    Non è risorto. Non lo vuoi risorto.   Così non è il Figlio di Dio. Così non è Dio.    E solo tu, sei Dio. Al posto di Dio.     Ma non sei Dio.   E non sei risorto.

 

 

Ci sta.

Gesù è  il Figlio di Dio.    È lui la risurrezione.    In lui risorgi  veramente.  In lui risorgi per sempre.    Con l’anima.  E pure con il corpo.

 

I quali dicono che non c’è resurrezione.     La dici tu. La sai tu. La fai tu.  La risurrezione.     Dipende da te. Viene da te.  La risurrezione.     Ne sai più di Dio.  Sei più di Dio.    Ma non sei Dio.

C’erano dunque sette fratelli.      Eccolà.    Pronto il tranello. Pronto l’indovinello.   Pronto a incastrare Dio, dentro i tuoi schemi.    Pronto a mettere Dio, dentro i tuoi schemi.   Pronto a imprigionare Dio, dentro i tuoi schemi.       Ma Dio è Dio.    Non ci sta nei tuoi schemi.

Di chi è moglie?     Non ti importa di chi è moglie.    Ti importa di attaccare Dio.  Di sfidare Dio.  Di umiliare Dio.      Ma hai umiliato,  solo te.

 

I figli di questo mondo.      Di chi sei figlio?     Se sei figlio di questo mondo.  Dipendi dalle cose di qua.   Contano le cose di qua.    Stai con le cose di qua.  Sei con le cose di qua.     Sei,  delle cose di qua.

Quelli che sono giudicati degni.      Ma se non sei delle cose del mondo.  Se non hai scelto le cose del mondo.   Se non appartieni alle cose del mondo.   Se hai scelto Dio. Sei di Dio.

Quelli che sono giudicati degni.      Stai con Dio.   Stai di la. Già di qua.   Stai già nell’altro mondo.  Sei dell’altro mondo.  Fai parte dell’altro mondo.     Già da qua.

Quelli che sono giudicati degni.      Chi ti fa degno?     Gesù ti fa degno.   Ti fa degno della vita.  Della sua vita. Della vita eterna.    Se stai in lui.  Se stai aggrappato a lui.  Se ti tiene lui.     Ti porta lui.  In paradiso.

E della resurrezione dai morti.      E non ci porta solo la tua anima,  in paradiso.    Ma alla fine dei tempi,  pure il tuo corpo.     Lo viene a prendere. Lo tira fuori dalla terra.  E non è più della terra.   Lo tira fuori dai morti. E non è più morto.      E lo fa vivo.  E lo fa vero. E lo fa divino.     E ti fa, intero.

Non possono più morire.       E non muore più.   E non muori più.   Non puoi più morire. Non ci sta più la morte.   Non ti fa niente la morte.   Non ti tocca la morte.

 

Sono figli della resurrezione e figli di Dio.       Ecco di chi sei il figlio.     Non sei figlio del mondo.     Sei figlio della risurrezione.   In Gesù, sei figlio della risurrezione.     In Gesù,   sei  figlio di Dio.

Dio non è dei morti, ma dei viventi.     Dio è  il Dio della vita.   L’ha fatta lui la vita.   Sta  in lui la vita.   È lui la vita.     È il Vivente.  Il Vivente in persona.    Il Vivente da sempre.    Il Vivente per sempre.

Dio dei viventi.         Gesù  è il Figlio  del Dio Vivente.     È lui che ti da quella vita.    È lui la porta,  di quella vita.       La risurrezione è  entrare in quella vita.

 

Ecco,   la risurrezione.                                                                                                                 È  Gesù.

 

 

 

 

 

 

La figlia di Giairo

In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.  Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.  E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».
Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.  Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.

 

 

“Gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza:  “La mia figlioletta sta morendo:  vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva.”            E tu,    da chi   ti fai salvare ?

 

Da loro.

Sono proprio loro,    che ti vogliono far morire.  Che ti fanno morire.  Che ti lasciano morire. Perché sono morti dentro,  loro.

Sono loro,     la tua morte.   Sono loro, la morte.      Sono loro, la tua malattia.   Sono loro, la malattia.    Che ti fa marcire.     Perché sono marci dentro,  loro.

E pure a Gesù,    lo fanno morire.  Ancora.    Ci provano a farlo morire.  Ancora.   Ma non ci riescono.  Ma non ce la fanno.  Ma non possono.     Perché Gesù  è Dio.     E la morte non ce la fa,  davanti a lui.      E la morte se ne va,  davanti a lui.    E la morte scompare,  davanti a lui.      Perché Gesù,   è  la resurrezione.      La tua  resurrezione.

 

Da Gesù.

Ti getti ai piedi  di Gesù.    Tocchi i piedi di Gesù.    Tocchi il lembo del mantello di Gesù. Perché lui è  il Signore.    Il Signore della vita.     Quello  che ti ridà la vita.

 

Venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giairo.    Come Giairo.  Hai capito chi è Gesù. Lui è la tua salvezza.   La tua unica salvezza.    E non la lasci andare.    E non te la fai scappare.

Gli si gettò ai piedi  e lo supplicò con insistenza.           Stai ai suoi piedi.    Perché è Dio.   E sta ai suoi piedi  anche il tuo cuore.    E si piega  anche il tuo cuore.   Verso di lui.   E lo supplichi.    Lo supplica il tuo corpo.  Lo supplica la tua voce.   Lo supplica il tuo cuore.    Più volte.

La mia figlioletta sta morendo.            La mia creatura  sta morendo.     Io sto morendo.   Non ha più vita.    Non ho più vita.

Vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva          La metto nelle tue mani.   Mi metto nelle tue mani.     Le tue mani su di lei.  Le tue mani su di me.     Tu la puoi salvare.  Tu mi puoi salvare.

Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?        Ti vengono a dire, che non ci sta più niente da fare.   Ti vengono a dire,  che non ce la può fare.   Ti vengono a portarti via da lui.    Ci provano a portarti via  da lui.

Non temere, soltanto abbi fede!           Te lo dice Gesù.  Te lo dice Dio.    Non avere paura. Ci sta lui.      È lui, Dio.  Non sono loro.    È lui,  Dio.    E lui  può tutto.   Lui può fare tutto.  Lui li può  rifare tutto.    Ancora.  Ora.

 

Perché vi agitate e piangerete?  La bambina non è morta, ma dorme.     Perché ti disperi. Se c’è Gesù?      Perché ti agiti,  se c’è Gesù?       Perché piangi,   se c’è Gesù?     Ecco   è venuto Dio.     È finito il dolore.

Prese la mano della bambina.           Ecco Gesù,  la prende per mano.     Ecco Gesù, ti prende per mano.     Sta nella mano di Dio.   Stai nella mano di Dio.       Nessuno ti può più fare niente.   Nessuno ti può più toccare.   Nessuno ti può più fare del male.   Neppure la morte.

Fanciulla, io ti dico: alzati!         Ecco Gesù,  lo dice a lei.     Ecco Gesù,  lo dice a te.  Te lo dice Dio. Non uno qualsiasi.      E quando parla di Dio,  succede.  Si avvera.   Diventa vero.

E subito la fanciulla si alzò e camminava.          E si alza.  E ti alzi.     E si rialza.  E ti rialzi. E non è più morta.   E non sei più morto.     E non è più malata.  E non sei più malato.   E cammina.     È guarita.  E sei guarito.

 

Ecco chi è  Gesù.                                                                                                               Quello  che ti salva.

 

 

 

 

 

 

Come ripartire

 

 

 

Se hai il cuore che  non sente più.      Che non prova più niente.   Che non ci sta più. Che non si muove più.    Che non si lancia più.

Sei hai la mente che ti si è bloccata.    Che ti si è sgranata.  Che ti si è fermata.

Punta sull’anima.      Riparti dall’ anima.

 

L’anima  è quella che  com – prende.    Che prende dentro di sé.  Che tiene dentro di sé. Il cuore, la mente e il corpo.     È quella che li tiene insieme (com),  che li mette insieme. Che li fa andare d’accordo.    Che ti fa stare bene.

 

Come si fa?

Ci parli. La consideri. La rispetti. Entri in relazione con lei.

Poi mettila davanti al suo Dio. Davanti a un tabernacolo in una chiesa.   Vedrai come si sveglia.   Come ritorna. Come canta. Come danza, per la gioia.  Lo riconosce il suo Dio. Lei lo sa  che è Dio.

Poi,  se si è macchiata.   Se si è annerita.    Se si è appesantita,  a causa dei peccati. Dagli una pulita.    Con una buona confessione.   Con un buon sacerdote.   E allora dentro ci entra  il Figlio di Dio.       Dentro ci entra lo Spirito Santo.   Lo Spirito di Dio.   Che la conosce.    E la ripara.  E la risana.  E la fa tornare nuova.    Viva e vera.

 

Dall’anima,   lo Spirito di Dio,   passa alla mente.   E arriva al cuore.  E anche al corpo. E li risveglia. E ti ricompone. E li riaggiusta.   E tornano nuovi.   Meglio di prima.

E ti senti meglio.   Sicuro.  Subito.

 

Per continuare a stare meglio.   Compra un libretto delle  Lodi del mattino e della sera.

Ogni giorno,    prenditi 10 minuti e leggi le lodi del mattino.    E ti aiutano a parlare al tuo Dio.  Ti danno le parole.   Ti insegnano le parole, per lodare il tuo Dio.     E lodi il Padre. E con te lo loda il Figlio.   E tutti gli angeli e i santi del Paradiso.

Durante il giorno,  qualunque cosa fai,   il Signore tuo Dio,  ti sta vicino,   e lo fa con te.

Chiedi a lui che fare.      E se tieni aperto il cuore, la risposta ti arriva.    Come una luce che si accende.      Come una impressione.  Come una intuizione.

Che prima non c’era.

 

 

 

 

 

Dico a te, alzati!

In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla.  Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei.  Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre. Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo». Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante.

 

 

Quando sei nella morte.  Quando ti hanno spezzato, distrutto, usato, dominato.  Quanto ti senti sfinito, diviso, ferito.  Quando il tuo cuore si è chiuso. Si è seccato, inaridito, indurito. Quando il tuo cuore non ha più vita. Quando non lo senti più. Quando non lo cerchi più. Quando non lo trovi più.  Quando  lo hai perso.  Quando è morto.  Rimani solo,  vedovo di te stesso.

È allora che il Signore passa.  Il Signore passa nella tua vita. In quel momento, su quella strada.  Lui c’è. Ti viene incontro e ti guarda.  Il Signore conosce e guarda il tuo dolore. Lui è l’unico che lo conosce fino in fondo. Lui è l’unico che può guardarlo fino in fondo.

Ti viene incontro. E ti dice: “Non piangere!”. Non avere paura, non ti disperare. Perché ora c’è lui che può raccogliere quelle lacrime,  c’è lui che può asciugare quelle lacrime.  Ora c’è lui che può raccogliere quel dolore.

Il Signore tocca quella bara, tocca il tuo cuore, tocca quelle parti chiuse in te, tocca quella parte nascosta, dispersa, persa, morta in te. Il signore tocca la tua morte.  Il Signore la tocca. Dio in persona.

E ti dice: “Ragazzo, dico a te, alzati!”.    Dico a te!. Propongo a te.  A te e non a un altro. Sei  chiamato in prima persona. Sei riconosciuto, sei convocato da Dio. Proprio tu.  “A te dico, alzati!”   Alzati,  riprendi a vivere, respira di nuovo, rialzati da dove sei caduto.  Sveglia il tuo cuore, fai battere il tuo cuore, riscalda il tuo cuore.  Esci dalla  morte ed entra nella vita.  È il Signore che parla e la sua parola si realizza.  In lui e con lui,  tutto è possibile. Lui è Dio.

Hai  incontrato Dio. Quel dolore è servito ad incontrare Dio.  Ti ha fatto sentire la sua presenza,  la sua tenerezza.   Ti ha fatto scoprire che lui vince la morte. Che solo lui vince la morte. Che solo lui ti fa risorgere.  Perché lui è il Signore.

Ora puoi lodarlo, glorificarlo. Puoi annunciare a tutti che Dio è  venuto tra noi.

 

 

 

Alzati!

 

 

 

 

È il capo della sinagoga a cercare Gesù. È disperato perché sua figlia sta morendo. Pensa che  è l’unica speranza, l’unico che può salvare la figlia. Per questo lascia alle sue spalle tutte le regole, si disfa di tutte le leggi, di tutti gli artifici, di tutte le sfide per il potere, e, va incontro a Gesù con in mano solo il suo cuore, spinto dal suo amore di padre e dalla sua disperazione. È il dolore che lo muove, che lo libera, che gli indica la strada, che lo porta a Gesù.

“Sta morendo. Vieni a imporle le mani”. Fa la sua professione di fede e lo riconosce come Signore, come Colui che vince la morte, come Salvatore.

Anche tu a volte puoi sentire che la tua anima sta morendo, che è malata, distrutta, sfinita, immobile, senza vita. Anche tu puoi lasciare dietro le spalle tante convenzioni, abitudini, regole, paure e puoi andare da Gesù e dirgli: “Signore, Tu conosci la mia anima, Tu l’hai creata, si è ammalata e sta morendo e io non so più che fare. Con lei sta morendo la mia voglia di vivere, la mia allegria, la mia creatività, quello che io sono. Ti prego, vieni a  imporle le mani perché sia salvata e viva!!!”

Gesù legge nel tuo cuore e, se  sei veramente sincero, viene a casa tua, viene dentro di te, viene al capezzale di quella tua “figlia”. Altre persone benpensanti, razionali, faranno di tutto per levarti la speranza e ti diranno che non c’è nulla da fare, che la tua anima è morta, che la morte ha vinto sulla vita. Ma se tu ti rendi conto che è al tuo fianco  il Signore della vita della morte, se smetti di avere paura, se punti tutto sulla fiducia, se ti fidi di Dio al di sopra di ogni ragionamento umano, oltre e nonostante il limite umano, allora Gesù può entrare dentro di te e avvicinarsi alla tua anima.

Può prenderla per mano e dirgli: “Io, il Signore, Io ti dico: Alzati!!!” La mano di Dio nella sua mano. È Dio che la prende per mano e si mette in contatto con lei. Gli ridà la vita, la sua vita, la vita eterna. La tua anima ha riconosciuto il suo Creatore e si risveglia dal suo torpore, dalla sua immobilità, dalla sua rigidità. Torna a vivere e si alza in piedi. Si alza dignitosa e fiera, risanata e liberata.

Ora puoi vivere anche tu in lei e con lei, puoi tornare ad essere te stesso, puoi cominciare ad esserlo veramente, in modo nuovo, ora che sei stato toccato dal Signore, ora che hai esperimentato la resurrezione.