Puoi purificarmi

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In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

 

 

 

La lebbra del cuore e dell’anima.    Il peccato  ti ha fatto venire la lebbra del cuore  e dell’anima.  Ti ha fatto nascere il pelo sul cuore.  I bubboni sul cuore.  I buchi nel cuore.

Ti ha bucato il cuore.  Ti ha piagato l’anima.  L’ha  deformata, mutilata, storpiata.   L’ha spezzata, divisa, frantumata.

Sei diventato un cadavere vivente.  Informe, strappato, lacerato.  Che non si può vedere, che non si può guardare.  Che non si può toccare.

Contagi.  Il tuo peccato contagia tutte le altre parti di te.  Contagia chi sta con te, chi lo vive insieme a te,  chi lo condivide con te.

Sei  isolato.  Sei tu che ti sei isolato da solo.  Sei tu che ti sei messo fuori  da solo.  Fuori da Dio.  Quando hai scelto il peccato al posto di Dio.  Quando hai fatto fuori Dio.

Sei  impuro.  Sporcato, macchiato, infangato.  Disonorato, oscurato, negato, dal peccato.

Se vuoi, puoi purificarmi.

Non gli chiede: puoi guarirmi.  Gli chiede di essere purificato.  Perché il peccato è la vera malattia. Che arriva  alla radice del cuore dell’anima. Che fa ammalare il cuore e l’anima.  Che prende tutto.

Ecco  chi è Gesù.

È l’unico medico  che ti può guarire da questa malattia.  Che la può curare. Perché è Dio, è il Figlio di Dio,  ed è più forte del  peccato.

Se vuoi.

Non è un dio magico, ipotetico, anonimo. È un dio vivo che ascolta, che vuole, che decide. Lo sente se lo chiedi veramente,  se vuoi veramente essere guarito.

Come il lebbroso, vai da lui.  Inginocchiati, riconoscilo come Dio.  Chiedigli anche tu:   “Purificami, dal mio peccato.  Tu lo puoi.  Tu puoi farlo. Solo tu puoi farlo.”   Con tutto il cuore, con tutta la disperazione,  con tutto il dolore che ti ha procurato.    Tu,  lo vuoi.

Lo voglio, si purificato.

Se lo vuoi tu,  lo voglio anch’io.   E’ nella relazione viva, vera, reale con Dio, che avviene la guarigione.  Gesù  è lì,  davanti a te, ti tende  la mano.  È un Dio che ti tende la mano, che ti tocca con la sua mano. Quando entra Dio, quando lo vuole Dio,  il peccato se ne va.  Il male se ne va. Ti lascia, ti libera.

Ecco chi è Gesù.

È il Figlio di Dio, che ti  toglie  il peccato.  E ti rende puro.

Sei stato purificato da Dio.  E la lebbra svanisce, e la lebbra sparisce.  Ma devi presentarti dal sacerdote per rendere effettiva, completa, ufficiale la tua purificazione.

E il tuo cuore risanato sussulta, esulta.  Non ce la fa  a stare fermo.  Non ce la fa stare zitto.  Si libra per l’aria, canta,  danza di gioia, per la gioia.

Così annuncia, così proclama, così testimonia  che Dio, il Signore, è venuto.

A purificare il cuore.

A santificare l’anima.

 

 

 

 

 

 

 

La confessione

La confessione.

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Cosa è il peccato.

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La fede è dire di si, a Dio.

Come quando dici a un amico, “Si, sono tuo amico”.  Dopo ci stai insieme, ci parli, lo vedi sempre.  Così con Dio.  Ci stai insieme sempre,  gli parli, gli dici quello che senti.  Quello che pensi.  Gli vuoi bene.

Ecco,  il peccato è  un’offesa che gli fai,  un tradimento.

 

Peccato veniale.    È quando  l’offesa  è piccola e non rompe il rapporto.  Rimani amico.   È come una ferita piccola a un dito.    Non fa tanto male, e guarisce.

Peccato mortale.    È quando l’offesa è grande.  Si chiama mortale, perché fa morire l’amicizia.  Fa morire il rapporto.  Lo rompe, lo spezza.   E fa morire la tua anima.   È come una coltellata al cuore.  Lo divide, lo spacca, lo spezza.  E taglia anche il legame con Dio. Non sei più unito a lui. Non sei più, con lui.

 

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Non è Dio che è andato via.  Sei tu che sei andato via da lui.  Non è Dio che ti rifiuta. Sei tu che hai rifiutato lui.  Tradito lui, con il tuo peccato.  Cancellato lui, dalla tua vita.

 

 

 

Quale è il peccato.

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Dio ha fatto un’alleanza con il suo popolo,  e anche con te.  Un patto. Come un patto di amicizia. Che ha 10 parole importanti dentro.  Se non le vivi, se non le vuoi, se non le fai,   il patto si rompe.   L’amicizia si rompe.      E l’amico non è più amico.  E Dio non è più tuo Dio.      Le 10 parole  sono il Decalogo,  i dieci Comandamenti.   Il peccato   è  non rispettare Dio,  e la sua  parola.          È  non rispettare i patti.    Ed è la rottura del patto.         (Vedi  Comandamenti).

Le leggi di Dio sono scritte nel cuore da sempre.  Sono le leggi del cuore.   E ti fanno stare bene  il cuore.

Poi Gesù,  il Figlio di Dio, ti ha dato il nuovo comandamento. “Ama Dio con tutto il cuore  e il prossimo come te stesso”.  L’amore conta.   La mancanza di amore,  il rifiuto dell’amore di Dio e dei fratelli,  fa male.    Il male che esce dal tuo cuore  offende.    Dio, i fratelli, e te stesso.   (Vedi  Comandamenti).

 

Peccato mortale.      Se ci sono  tutti e tre:

  • Materia grave.   Offesa grave.  Contro Dio,  e contro il prossimo.  Contro i Comandamenti di Dio.
  • Piena avvertenza.      Sei in grado di capire.   Sei in grado di ragionare.  Ti rendi conto.  Hai coscienza di quello che fai.    Lo sai.
  • Deliberato consenso.    Hai la capacità di scegliere.    Sei in grado  di decidere.   Puoi decidere.   Lo vuoi.

 

Peccato veniale.        Se c’è  uno  di questi due:

  • Materia non grave.   Offesa piccola.  
  • Non c’è piena avvertenza e  deliberato consenso. Non  avevi la capacità di renderti conto.  Non eri cosciente.    Non avevi la possibilità,  e la capacità di decidere.

 

 

Sacramento della confessione.

Pentimento.

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Se il rapporto con Dio si è rotto.  Non bastano le scuse, non bastano le parole.  È il cuore che conta. Come per l’amicizia.

 

 

  • Se il tuo cuore è finto, se la scusa è finta,  anche il rapporto diventa finto.  E non torni amico.
  • Se il tuo cuore è falso.  Se ti interessa altro.  Se vuoi altro.  Non vuoi  lui.   E non torni amico.
  • Se il tuo cuore è vuoto.  Se non gli vuoi bene.  Se non ti importa niente di lui.  Se non c’è niente dentro, per lui.  Non ci sei tu,  e non c’è lui.   E non torni amico.

 

Conversione.

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  • Se l’offesa che gli hai fatto, non ti ha ferito. Se non ti fa male. Se non senti dolore.  Non sei pentito.
  • Se il buco che hai scavato e dove sei caduto, lo hai lasciato lì, aperto, coperto, nascosto.  E non lo hai riempito.   Non sei cambiato.  E non sei pentito.
  • Se ti sei puntato.   Se continui come prima e più di prima.  A fare la cosa sbagliata.   E non torni  indietro.   Se non hai girato.  Non sei cambiato.  E non sei pentito.

 

 

Riconciliazione.

La Confessione  si chiama anche   Riconciliazione,  perché è fare pace. Tornare amici. Tornare insieme.

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Dio Padre ti  ha sempre voluto bene.  Non ti ha lasciato mai.  Ti ha sempre aspettato nella sua casa.  È stato sempre alla finestra,  per vederti arrivare da lontano.  Ora ti vede e ti viene incontro.  Ti apre il suo cuore, ti apre le sue braccia. Sei suo figlio,  e sei  tornato. Ti aveva perso,  e ti ha ritrovato.

 

Confessione.

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È  inginocchiarti davanti a lui,  è ammettere la tua colpa.  È mettere il tuo cuore ferito dal peccato,  nel  cuore di Dio. Nelle mani di Dio.  Tra le braccia di Dio.   È lasciarti abbracciare da Dio.   È abbracciare Dio.     Ecco,  la misericordia   è il cuore di Dio,   sono le braccia  di Dio. 

 

 

Assoluzione.

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Ecco le mani consacrate del sacerdote, fanno scendere lo Spirito Santo. È lo Spirito di Dio,  che viene e ti porta Gesù.  Gesù   ti lava la macchia del peccato.   Ti libera, ti ripara,  ti guarisce dal peccato,  e da tutte le ferite che ti ha causato.   A te e agli altri.     E sei salvato.  E sei guarito.

 

Penitenza.

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Lo Spirito Santo, come un pittore,    fa diventare quella macchia una figura nuova,  una cosa nuova  che prima non c’era.   Un’opera d’arte.          E ti fa diventare nuovo,  e capace di riparare.     Anche con la preghiera.   Può arrivare lontano.  Può arrivare dappertutto.    Può tutto.

 

 

 

 

 

La confessione. Pdf.  (Clicca sulla riga)

 

 

I 10 Comandamenti

I  10  Comandamenti di Dio

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1.  Io sono il Signore, Dio tuo.

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È Dio.   È il tuo Dio.  Ti ha fatto,  e gli appartieni.    Sei suo.   E lui è tuo.    È il Signore.   È la cosa più grande che c’è.      E sta con te. Davanti a te.   E tu stai con lui.  In ginocchio davanti a lui.

Non è  il tuo Dio.   Quando non lo vuoi,  come è.   Quando  lo vuoi come dici tu, come pensi tu, come piace a te.  Quando te lo fai,  per te.    Quando lo rifiuti, lo neghi, lo rinneghi.   Lo cancelli dalla tua vita.  Quando lo dimentichi, lo abbandoni, non lo calcoli.   Lo escludi dalla tua vita.   Quando non ci credi.  Quando lo prendi in giro,  e prendi in giro chi crede a lui.    Quando vuoi  fare senza di lui.   Quando per te, Dio non c’è.   Neppure tu ci sei.

 

Non avrai altro Dio,  fuori di me.

II Commandment

 

È l’unico Dio. È un solo Dio.  Non ce n’è un altro, come lui.  Non ce n’è un altro, prima di lui.  Dopo di lui.   Più di lui.

Non  hai Dio.    Quando ti fai un altro Dio.  Quando al suo posto, ci metti un’altra cosa.   Quando la metti prima di lui,  più di lui,  sopra di  lui.    Quando la adori,  al posto suo.  Quando ti metti   al posto suo,  e vuoi essere adorato,  tu.  Quando vai fuori di lui,   a cercare un Dio che non c’è.     Vai contro  Dio.  E contro di te.

 

 

2.   Non nominare il nome di Dio invano.

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Il  nome di Dio, non è solo un nome.  È Dio.  La bestemmia è come, se lo insulti, lo attacchi, lo minacci.  È come un pugno chiuso verso il cielo.  Contro Dio.   È come uno sparo, verso il cielo.  Contro Dio.

Lo nomini invano. Quando giuri in nome di Dio. Quando spergiuri in nome di Dio. Quando bestemmi contro Dio.  Quando usi la bestemmia, per fare del male agli altri. Quando usi la bestemmia, per farti bello davanti agli altri.  Quando ridi della bestemmia. Quando ti vanti della bestemmia. Quando la insegni gli altri.  Quando ti arrabbi se non te la fanno dire.  Quando ti senti il padrone della bestemmia. E il padrone di Dio.

 

 

3.  Ricordati di santificare le feste.

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La domenica  è risorto Gesù.    È la festa di Dio.  Consacrata a Dio.  Dedicata a Dio.  Stai con  lui.   Vai a trovarlo nella sua casa.    L’eucaristia,  è la festa del paradiso.

Non le santifichi.   Quando non vai a messa.  Quando ci vai per forza, per finta, per interesse.   Quando non ci fai andare gli altri.    Quando prendi in giro, quelli che ci vanno.  Quando vuoi levare Dio dalla domenica,   e fai lavorare anche gli altri.

 

 

4.   Onora il padre e la madre.

4th Commandment

 

È l’onore  che devi al padre  e alla madre.   Il merito di averti messo al mondo.  Senza di loro non ci  sei.    È riconoscere  il peso che gli spetta.   È dargli il posto che gli spetta.           Il posto d’onore.

Non li onori.  Quando li metti sotto i piedi.  Quando li comandi tu.  Quando li tratti come schiavi.  Quando li calpesti,  perché non ti ubbidiscono.   Quando li picchi,  con calci e pugni.   Quando li insulti  e li minacci. Quando li ricatti.  Quando ti vergogni  di loro.

 

 

5.  Non uccidere.

5th Commandment

 

È far morire un altro.  È levargli la vita, che gli ha dato Dio.  È andare contro Dio.

Quando  uccidi una persona.   Un bambino che sta per nascere, con l’aborto.  Ma anche quando distruggi un amico, fino a fargli venire la voglia di morire.  Quando lo prendi in giro sempre, perché ti diverti a vederlo soffrire.  Quando gli uccidi il cuore.  Quando gli uccidi l’anima, perché gli levi Dio.

 

 

6.   Non commettere atti impuri.

6th Commandment

 

È   il rispetto per il corpo. Te lo ha dato Dio. È un dono di Dio. È sacro.   Il corpo dei bambini è ancora più sacro.  Il tuo,  e quello degli altri.  Lo devi trattare con amore,  e per l’amore. Lo devi mettere dentro l’amore.

Non lo rispetti. Quando lo usi solo per il sesso.  È la malizia. Quando vedi il corpo degli altri,  come un oggetto,  un uso,  un consumo per il piacere.   Quando il sesso conta più della persona.  Quando costringi una persona a farlo.  Quando la prendi in giro perché non lo fa.    Quando il sesso conta più di Dio.   Quando per farlo come ti pare,  cancelli Dio.

 

 

7.   Non rubare.

7th Commandment

 

È rubare le cose agli altri.  È levargli le cose, sue.  E portargli via, un pezzo suo.   È fargli come una ferita.  È fargli male.

Quando rubi i soldi.   Quando prendi una cosa a un altro,  che non è la tua.   Gliela prendi di nascosto. Gliela prendi con la forza. Gliela prendi con l’inganno.   Quando decidi  che le cose dell’altro, sono le tue.  Quando ti fai padrone delle cose dell’altro,  e gliele prendi quando vuoi.   Quando gli rubi il cuore.  Gli rubi la fiducia,  la dignità, il sorriso.    Quando gli rubi l’anima,  e gli porti via Dio.

 

 

8.   Non dire falsa testimonianza.

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È  la menzogna,  la falsità.     È andare contro la verità.           E andare contro Dio,  che è la Verità.

Quando dai la colpa un altro,  e lo sai che non è vero.  Quando inventi una cosa falsa,   per fargli del male.  Quando lo inganni, lo imbrogli,  e dici cose che non sono vere.  Quando la bugia,  le cose finte e le cose false,   contano più dell’altro.   E più di Dio.

 

 

9.   Non desiderare la donna di altri.

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È la gelosia.  È volere la donna degli altri.   È voler portare via la cosa più importante, a un altro.  È portargli via il cuore.  È svuotargli il cuore.   E svuotare il tuo.

È quando non rispetti la donna dell’altro.   Quando fai diventare la donna,  un possesso.   È quando tratti la donna, come un oggetto.   Da prendere, da usare,  da possedere.   È quando ti fai padrone della donna.   Della tua,  e di quella degli altri.   È quando avere la donna,   diventa più importante degli altri.     E di Dio.

 

 

10.   Non desiderare la roba di altri.

10th Commandment

 

È l’invidia.   È voler avere le cose degli altri, che non hai tu.  È non poter vedere le cose che hanno gli altri,  perché non le hai tu.   È portargliele via, con gli occhi.  È farle diventare negative, perché non le hai tu.  È mettere veleno nelle cose degli altri,  nel loro cuore e nel tuo.   È il veleno che fa morire il cuore degli altri,  e il tuo.

Quando non sopporti che un altro ha una cosa, che non hai tu.  Quando la cosa dell’altro la vuoi tu, a tutti i costi.   Quando decidi che l’altro non può avere la cosa, che non hai tu.  E gliela levi.  Quando pensi solo ad avere le cose come gli altri.    Quando le cose degli altri,  contano più di Dio.

 

 

 

 

 

I dieci Comandamenti. Pdf.  (Clicca sulla riga)

 

 

 

Guariva

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In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva. Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano. Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.

 

 

 

La cerchi,  la vuoi, la sogni,  la medicina.  La ricetta giusta,  la medicina giusta,  che ti guarisce.

Sei  li,  nel dolore.    Ti  ha preso,  ti ha incatenato, ti ha annientato.   Non ce la fai a mandarlo via.  Non ce la fai  a scappare via.

Gesù   viene  a casa tua.   Viene a prendere la tua mano,  nella sua.  Il tuo Creatore, il tuo Signore,  ti prende per mano.

Lasciati prendere  per mano da Dio.   Ti da la sua vita e rimargina la tua ferita.  E il dolore, non fa più male.

Ecco  la medicina.

È Gesù.  È il Figlio di Dio.  È lui in persona.  È la sua mano tesa.  Che aspetta la tua.

Ecco  chi è Gesù.

È quello  che ti guarisce.   Guarisce le ferite del tuo cuore.  Guarisce le piaghe della tua anima.  E risana anche il corpo.   È   la  tua salvezza.

Ecco  qual è la ricetta.

Il Figlio di Dio  che prega il Padre.   Gesù te la insegna.   È il rapporto con il Padre.

Come Gesù e con Gesù,   anche tu, in un luogo solitario,  parlagli cuore a cuore, viso a viso.  Mano nella mano.

Porta  la mano del Padre,  al fratello che soffre.

Prendilo  per mano.

Con Gesù.

 

 

 

 

 

 

 

Il Santo di Dio

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In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafàrnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

 

 

 

Parole finte, parole false, parole vuote.  Ti orni, di adorni con le tue parole.  Ti nutri, ti sazi delle tue parole.  Come gli scribi.

Gesù nella sinagoga, non parla,   insegna.   Insegna in modo nuovo, in modo vivo, vero, pieno di Dio.  Porta Dio.   Si sente, la presenza di Dio.

Quando  porti Dio veramente,  quando Dio è presente,  si svelano i cuori.  Si scoprono le carte.

Il male  che è  nascosto, appartato, mascherato.  Infilato, celato, imboscato.  Mescolato, confuso, fuso.   In quel posto, in quella persona, in quel cuore.   Esce allo scoperto.

Viene fuori,  salta fuori.   Protesta, contesta.   Si sente attaccato, si sente minacciato.      Si sente rovinato.  Non può più vivere indisturbato.

Non può più  dominare il cuore.  Non può più possedere l’anima.  Non può più vincere, ingannare.  Straziare, deturpare, spezzare.   Non può più dividere,  e isolare l’anima.

È venuto  il Santo di Dio.  Il Signore di tutte le cose.  Più forte di lui.  Più grande di lui. Sopra a lui.

Solo Dio  lo può  schiacciare.  Solo Dio lo può eliminare.  Lui  ha l’autorità  di farlo.  Solo lui,  lo può fare.

Gesù è  colui che comanda sul male.  Che lo vince.  Gli ordina con autorità,  di andare via,  e il male obbedisce.

Ecco chi è  Gesù.

È Dio.  È il Figlio di Dio.  Il Santo di Dio.

Ecco chi è.

Il Salvatore.   Il Figlio di Dio che è venuto  a  liberarti  da ciò che ti imprigiona,  che ti fa male.   A liberarti dal male.  A  salvarti  dal male.

A salvare  te.   E il mondo.

Veramente.

E  per sempre.

 

 

 

 

 

 

Battesimo

Il Battesimo.

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Il Battesimo   è l’ingresso alla casa del Padre.     È la porta che ti apre gli altri sacramenti.  È nascere,  tra le braccia  di Dio.

 

I simboli.

L’olio dei catecumeni.     

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Prima bisogna pulire la casa.     Levare il peccato originale.

Ci si nasce. Te lo hanno passato Adamo ed Eva.  È la colpa di voler stare al posto di Dio. Sopra a Dio. Più di Dio. Senza Dio.    E stai male.

È come un virus  nel computer.    Che lo fa andare lento,   che non lo fa funzionare,  che lo fa bloccare.  E te lo rovina.    È come una catena, che ti imprigiona.    È come uno spago, che ti lega.   È come un chiodo, che ti fissa.    Come un peso, che ti schiaccia.   Lo devi levare.

Ecco  l’olio dei catecumeni,   è quello che ti libera.

L’olio sul petto a forma di croce, è l’olio santo.   È lo Spirito Santo.  È lui che ti porta Gesù. Ti da la forza di Gesù. La potenza di Gesù.  Che ti fa diventare forte.  Ti protegge, ti ripara, ti prepara.    Ad essere salvato.     Ora sei pronto.

 

 

L’acqua.

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Il sacerdote, con le sue mani consacrate,   fa scendere lo Spirito Santo,  nell’acqua.

 

E l’acqua non è più come prima.    È diventata santa.   Ora dentro c’è,  lo Spirito Santo.    E lo Spirito Santo ha portato con lui,   il Padre  e il Figlio.

Ora vieni immerso nel Padre, nel Figlio, e nello Spirito Santo.

È Gesù che nell’acqua santa, ti lava la macchia del peccato originale. Ti leva il peccato. Solo lui lo può fare.    È lui,  che ti cambia.  È lui,  che ti salva.   È  lui che ti prende con sé,  e ti fa risorgere.  Ti fa rinascere. Con lui e come lui.

Quando esci  dall’acqua,  è come quando esci dalla pancia della mamma.   Sei nato.  Sei nato di nuovo.  Sei nato nuovo.   Sei nato in Dio. Nel cuore di Dio.    Sei entrato nella casa del Padre.  Sei entrato nella famiglia di Dio.  Sei diventato figlio adottivo di Dio.    Sei  nato,  nel paradiso.   E tutti gli angeli e i santi fanno festa in cielo,  per te.   E anche sulla terra.

 

La veste bianca.

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La veste bianca,   è il segno che sei diventato   pulito, splendente, nuovo.    È il segno che sei diventato santo.    È  la veste bianca, dei santi.

 

 

Sacro crisma.  

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L’olio,  sul capo.   È l’olio dell’unzione, con cui venivano unti e consacrati i re, i profeti e i sacerdoti.   È  l’olio santo. È l’olio dello Spirito Santo.  È lo Spirito Santo che ti consacra.  Sei diventato sacro.  Sei diventato di Dio.  Riservato a Dio. Dedicato a Dio.  Dalla parte di Dio.   Come Gesù e con Gesù.

Quell’olio, fa scendere lo Spirito Santo, su di te.    Lo Spirito Santo viene,  in te.

Quell’olio sulla fronte,  a forma di croce,   è il segno, il simbolo, il sigillo  che sei di Dio.  Che appartieni a Dio.  E nessuno ti può più toccare.    E nessuno ti può più portare via,   da lui.

 

La candela accesa.

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È il cero pasquale.   È la candela della Pasqua.   È Gesù della Pasqua,  che è la luce.   Che ti da la luce e ti fa vedere.     E tu prendi la luce da lui.  E tu diventi luce,  in lui.

 

Padrino e madrina.

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Sono un padre e una madre spirituali, in aiuto ai tuoi genitori.   Sono quelli che devono aiutarti a tenere accesa la luce.  Quelli che ti danno la luce, quando si spegne la fiamma.  Che ti danno Gesù, quando lo hai perso.  E te lo fanno ritrovare.

 

Padre nostro.

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Ora puoi dire con Gesù:  Padre nostro.   Ora puoi parlare con Gesù,  al Padre che è nei cieli.

 

 

Nella Chiesa.

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Ora sei figlio di Dio, insieme agli altri figli di Dio.  Sei nella chiesa.    Fai parte della Chiesa.  Come un mattone fa parte della casa.     Come una cellula fa parte del corpo.  Fai parte del corpo mistico di Gesù,   risorto.

 

 

 

 

 Battesimo. Pdf.   (Clicca sulla riga)

 

 

 

Pescatori di uomini.

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Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.

 

 

 

Io gli parlo, Signore, ma non mi ascolta.  Io ti porto,  ma non gli importa.

Non sei tu, che l’altro aspetta.  Non è la tua parola.  Non è la tua idea.  E’ Dio che vuole. L’altro lo sente,  che tu  sei davanti a lui.  Al posto di lui.  Prima di lui.

È Dio, il Figlio di Dio,  che l’altro  guarda.  È la parola di Dio, il Vangelo di Dio,  che ascolta. È Gesù,  il Dio che salva,  che lo fa credere.

Venite dietro a me.

Dietro.  Lui davanti, e tu dietro.   Lui prima e tu dopo.  Dietro,  per mettere i tuoi piedi  sulle sue orme.  Per avere i tuoi occhi  su di lui.   Per avere il tuo cuore  nel suo.

Pescatore di uomini.

Allora, solo allora, diventi tu, rete.  Fatta con la croce,  con la sua croce, con tante croci insieme.  Con quella rete, con quella croce,  puoi tirare fuori gli uomini dal fondo del mare,  dal buio della morte.

Come gli apostoli,   Gesù  ti guarda.

Ti ha guardato  Dio.  Il tuo cuore  lo ha riconosciuto.  Non c’è più misura.   Eri già  suo.   Sei subito suo.

Ti  chiama.

Chiama  proprio  te.  Ti chiama per nome.  Ti ha fatto per questo. Ti ha scelto per questo. Ti  ha amato  per questo.  Bisogna andare.

È giunta l’ora  di salvare il mondo.   È l’ora di Dio.   È l’ora.

Lascia  la tua rete.   Non stare lì impigliato, legato, bloccato.  Non stare li  a riparare i tuoi buchi, i tuoi strappi, i tuoi vuoti.   Lascia.

Subito,  ti chiama.

Non c’è  tempo, non c’è spazio.

Tu,  subito, vai.   Lui è  il Tutto   e tu gli dai tutto.

Subito.

 

 

 

 

 

È il Figlio di Dio

 Il Figlio di Dio.

Sirani_Elisabetta_battesimo - Copia (3)

 

Gesù.  è veramente il Figlio di Dio.

Lo ha detto il Padre.

Lo ha detto Dio-Padre stesso, due volte: al battesimo di Gesù   e sul monte Tabor al momento della trasfigurazione.

“Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento». (Luca 3, 21-22)  “Mentre egli  (Pietro) parlava ancora, una nuvola luminosa li coprì con la sua ombra, ed ecco una voce dalla nuvola che diceva: «Questo è il mio Figlio diletto, nel quale mi sono compiaciuto; ascoltatelo».” Matteo 17:5

 

Lo ha detto Gesù stesso.

Lo ha detto apertamente Gesù stesso: Allora tutti esclamarono: «Tu dunque sei il Figlio di Dio?». Ed egli disse loro: «Lo dite voi stessi: io lo sono». (Luca 22,70).

Disse loro: «Voi chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli.  (Mt. 16, 15-19).

“Gesù gli disse: Credi tu nel Figlio di Dio? Colui rispose: E chi è egli, Signore, perché io creda in lui? Gesù gli disse: Tu l’hai già veduto; e quei che parla teco, è lui. Ed egli disse: Signore, io credo. E gli si prostrò dinanzi.” (Giovanni 9:34-38).

“Perché ho detto: “Sono Figlio di Dio”? (Giovanni 10:35-36).  “Ha detto: Sono Figlio di Dio”. (Matteo 27:43).  “Il Padre ama il Figlio, e gli ha dato ogni cosa in mano.” (Giovanni 3:35) 

 

Lo dicono i Vangeli.

Lo hanno detto i discepoli:    Vi sono decine e decine di passi nel Vangelo, in cui Gesù è chiamato Figlio di Dio;

 “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente!” (Matteo 16:16)   Allora quelli che erano nella barca si prostrarono dinanzi a lui, dicendo: Veramente tu sei il Figlio di Dio! (Matteo 14:32-33)    Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo».  (Gv 11, 27).

“Inizio del vangelo di Gesù Cristo,  Figlio di Dio.” (Marco 1,1).   “L’angelo le [Maria] rispose: «Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà dell’ombra sua; perciò, anche colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio.”  (Luca 1:35).

Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita nella carne, io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me. (Galati 2,20).

Perché persino Tommaso, il discepolo incredulo, quando “vide e toccò” Gesù risorto e vivente, disse: “Dio mio e Signore mio”. (Giovanni 20:28)  

Lo ha detto il profeta Giovanni detto “il battista”:  E questa è la testimonianza di Giovanni:  “E io ho veduto e ho attestato che questi è il Figlio di Dio.” (Giovanni 1:33-34) .

Lo hanno detto i suoi denigratori:   Lo hanno condannato per questo: chi lo voleva morto, non ritenne altra accusa sufficiente, se non quella di Gesù che si auto definiva “Figlio di Dio”.

“Tu che disfi il tempio e in tre giorni lo riedifichi, salva te stesso, se tu sei il Figlio di Dio, e scendi giù di croce! (Matteo 27:40) “S’è confidato in Dio: lo liberi ora, s’Egli lo gradisce, poiché ha detto: Sono Figlio di Dio. (Matteo 27:43) “I Giudei gli risposero: Noi abbiamo una legge, e secondo questa legge egli deve morire, perché egli s’è fatto Figlio di Dio. Quando Pilato ebbe udita questa parola, temette maggiormente.” (Giovanni 19:7-8)

 Lo hanno dovuto dichiarare e riconoscere perfino i nemici di Dio!   (Matteo 4:3; 4:6; 8:29; Marco 3:11, 5:7; Luca 4:3; 4:11)  “Gli spiriti immondi, quando lo vedevano, gli si gettavano ai piedi gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!».” (Marco 3,11)  . Or quand’ebbe veduto Gesù da lontano, corse e gli si prostrò dinanzi; e dato un gran grido, disse: Che v’è fra me e te, o Gesù, Figlio dell’Iddio altissimo? Io ti scongiuro, in nome di Dio, di non tormentarmi; perché Gesù gli diceva: Spirito immondo, esci da quest’uomo! (Marco 5:6-8).

Lo hanno testimoniato il centurione e tutti gli altri soldati romani sotto la croce: “E il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, visto il terremoto e le cose avvenute, temettero grandemente, dicendo: Veramente, costui era Figlio di Dio.” (Matteo 27:54)

 

Lo hanno detto i profeti.  

Lo hanno detto i profeti: sono più di cinquecento le profezie nel Vecchio Testamento, che annunciano la venuta del Messia, Figlio di Dio! Circa tali asserzioni, esse costituiscono un ineludibile e saldo fondamento teologico, che nessuno ha mai potuto disconoscere, perché “la scrittura non può essere annullata! (Giov 10:35) .   “Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato”. Sl 2,18 

 

Lo dicono i fatti.

I miracoli. La sua morte e la sua resurrezione. L’assunzione. La Pentecoste. L’eucaristia.

Sono confermati dai testimoni.  Gesù è apparso agli apostoli  per tre volte nel cenacolo, quando erano tutti insieme e a porte chiuse. Si è mostrato con il suo corpo risorto. Lo ha fatto toccare, sentire, ha fatto mettere le mani nelle ferite. Ha mangiato con loro. Se era un fantasma, non sarebbe stato possibile. Il suo corpo risorto è una verità, è una realtà, è una sostanza viva.

 Tanti altri testimoni lo hanno visto tutti insieme.    “Gesù è apparso alle donne, a Emmaus, a Cefa, a Giacomo, sul lago di Tiberiade” (Gv 21, 1-19) ,   “Si mostrò agli apostoli vivo, dopo la sua passione, con molte prove, apparendo loro e rimanendo con loro per quaranta giorni,.” (Atti 1, 3 ),  “Ai discepoli  per tante altre volte e per molti giorni “. (At. 13, 30-33),    “Davanti a più di 500 persone tutte insieme e in una sola volta”. ( 1 Corinzi 15,6).    “E davanti ai suoi discepoli  quando fu elevato in alto sotto i loro occhi. ( Atti 1, 9).”

 

 

Lo dice Spirito Santo.

Lo spirito Santo te lo rivela. Te lo spiega. Te lo fa capire. Te lo fa sentire.

Te lo fa amare.

 

 

 

 

 

 

 

Seguirono Gesù

 

Annibale_Carracci_-_San_Giovanni_Battista_testimone_orsi-Copia - Copia

In quel tempo Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro -, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.

 

 

Non è  un incontro qualsiasi,  non è  un incontro normale.   È un incontro speciale.            È  l’appuntamento della tua vita.  Quello con Dio.  Quello con il Signore. Quello con il tuo Creatore.

Come  i due discepoli,   non sei lì per caso.  Ti ha chiamato Dio.  Nella notte,  nella profondità del tuo cuore.  Nella tua parte più intima e più vera. Ti ha chiamato da sempre. Ti aspetta li, da sempre.

Ecco  l’agnello di Dio!  Eccolo, è lui,  il Figlio di Dio!   È Giovanni mandato da Dio,  che te lo annuncia.  Quel dito puntato,  quel braccio teso,  è come una freccia,  come un segnale che indica la strada.

Ora che fai?

Non stai  a guardare, fermo, immobile, passivo, indifferente. Non stai a giudicare, distaccato, amorfo, noncurante.

Come i due discepoli,   ti alzi e lo segui.  Tutto di te si muove,  tutto di te,  va verso di lui.     Il tuo si,   il tuo  ‘eccomi’, è  intero,  è totale.  È concreto, e vero.  È il tuo primo “eccomi”.

Che cosa cercate?

La verità del cuore,  prima di tutto.  Il discernimento.  Che cosa e non, chi.  Cosa ti muove. Cosa cerchi in lui.  Cosa speri in lui.  Cosa vuoi, attraverso di lui.  Stai cercando te,  o Dio. Stai cercando una tua idea,  o Dio.  Stai seguendo una tua emozione,  o Dio.

Maestro, dove dimori?

Come i due discepoli,  gli chiedi:  dove dimori.  Dove è la tua casa.  Il posto dove stai. Perché  ci voglio stare anche io.   Quella è già la mia casa.  Quello è già il mio posto.  Ecco il tuo secondo  “eccomi”.

Venite  e vedrete.

Ti ha invitato. Te, proprio te.  A stare con lui.  Da subito,  senza riserve.  A vivere con lui. A  sperimentare lui.  Perché è lui  la tua casa,  è lui il tuo posto.  E tu lì rimani.  Lì stai.  Ecco  il tuo terzo  “eccomi”.

Poi diventi voce,  per tuo fratello.  Lo porti a tuo fratello.

Come Pietro,  vai da lui.   E Gesù ti guarda.  Mette il suo sguardo  dentro di te.   Ti ha guardato  Dio !   Hai in te,  lo sguardo di Dio.  Il volto di Dio.  Si è impresso in te.  Nei tuoi occhi,  nel tuo cuore.

Gesù  ti chiama per nome.  Ti chiama con il tuo nome.  Ora sei nato  alla tua vita vera,   alla tua vita intera.  E ti da un nome nuovo.  Il nome della volontà di Dio, per te.  Scritto da sempre, per te.

Il  nome  scritto nei cieli.

 

 

 

 

 

 

Catechismo per i bambini

Catechismo  della Chiesa cattolica  per bambini.

Concetti di base,  spiegati  in modo  semplice e chiaro,  adatto ai bambini e ai ragazzi.  

Per i genitori e i catechisti.

 

 Autore. Testo originale  di  Maria Grazia Vallorani,  consacrata  dell’Ordo Virginum  e psicologo-psicoterapeuta. 

 

Testo riproducibile, con l’obbligo di citare l’autore.  Vietata la pubblicazione a fini di lucro.