La presentazione al Tempio

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, [Maria e Giuseppe] portarono il bambino [Gesù] a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore. Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele». Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori». C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

 

 

Simeone, mosso dallo Spirito, si recò al Tempio, e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù,  anche egli lo accolse tra le braccia”.        E tu,  ci vai al tempio ?

 

Non ci vai.

Ti dicono che non serve che ci vai.    Ti dicono che è meglio che non ci vai.  Ti tengono fuori. Ti tengono lontano.   Se lo sono preso il tempio di Dio.    Ma Dio,  no.

Non ce le vogliono le persone,  al tempio.    Non le fanno entrare.   Gli dicono che è pericoloso. Che ci possono morire.   Lo vogliono vuoto. E lo tengono vuoto.   Come la loro anima.

Pure a Dio,    gli hanno levato il tempio.  Gli hanno levato il posto.    Lo hanno messo da una parte, in  disparte, in un angolo. Nascosto.     E al centro ci stanno loro.  Al posto di Dio.    E si sono presi il tempio di Dio.  E ci fanno quello che gli pare.      Ma Dio è Dio.    E non te lo possono levare.

 

Ci vai.

Come Simeone, ci vai.   Come Simeone ti fai portare dallo Spirito.  Ci vai con lo Spirito Santo.   Per accogliere tra le tue braccia,    il Figlio di Dio.

 

Aspettava la consolazione d’Israele.    Ecco cosa è  il Figlio di Dio.   È la consolazione.  È la tua consolazione.   Sono le braccia di Dio che ti accolgono.   Che ti raccolgono. Che ti stringono. Che ti tengono.   E ti consolano.

Lo Spirito Santo era su di lui.      Non ci stai senza lo Spirito Santo.  Non ci vuoi stare senza lo Spirito Santo.   Hai scelto lo Spirito Santo.  E lui ha scelto te.

Lo accolse tra le braccia e benedisse Dio.     È lo Spirito Santo che ti dice,  chi è Gesù.  È lo Spirito Santo che te lo fa accogliere.  Che te lo fa tenere.  Che te lo mette tra le braccia.

I miei occhi hanno visto la tua salvezza.        Ecco chi è Gesù.  È la salvezza del Padre.  È la salvezza che ti ha mandato il Padre   È la salvezza che aspettavi.

Luce per rivelarti alle genti.     Ecco chi è Gesù.  È la luce di Dio.  È la luce che ti fa vedere Dio.  È la luce che ti rivela Dio.

E gloria del tuo popolo Israele.    Ecco chi è Gesù.  È la gloria di Dio.   È la gloria del Padre.   È la gloria del popolo di Dio.  È la tua gloria.

Ecco, egli è qui per la caduta e la resurrezione di molti.     Ecco cosa è venuto a fare.   A far cadere, mandare giù,  chi è contro Dio.  E a tirare su, a tirare fuori, a far risorgere,  chi è in Dio.  E in lui.

Come segno di contraddizione,  affinché siano svelati i pensieri di molti cuori.    È segno di contraddizione perché davanti a lui,  i cuori devono prendere posizione.     O con Dio, o contro Dio.       E si vede, e si scopre chi lo è veramente.    Vengono fuori tutti i segreti più nascosti.    Tutti gli inganni, tutti gli imbrogli, tutte le falsità,  tutte le malvagità.  Vengono alla luce.      E si capisce da che parte stanno.

 

Si mise anche lei a lodare Dio,   e parlava a tutti del bambino.    Come Simeone e Anna. Anche tu,  guarda quel bambino.    E riempiti gli occhi di quel bambino.  Riempiti gli occhi di Dio.    E alza gli occhi al Padre.  E benedici il Padre.  Perché ti ha dato il Figlio.

E vai a dirlo a tutti.    Vai a dire a tutti quello che hai visto.    Vai a dire a tutti quello che hai sentito.    Vai a dire a tutti quello che hai provato.    Vai a dire a tutti chi è arrivato.

Il loro Signore.                                                                                                                   E il Salvatore.

 

 

 

 

 

 

È nato il Salvatore.

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama»

 

 

“Oggi è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore”.    E chi è,  il tuo Salvatore ?

 

Un altro.

Ti fanno credere che  il Salvatore sei tu.    Che ce la fai da solo.  Che lo puoi fare da solo. Che basti da solo.    Ma non cantano gli angeli. E non si aprono i cieli.

Ti fanno credere che il Salvatore è un altro.   E ti fanno inginocchiare a un altro.  E ti fanno adorare un altro. E ti fanno cantare a lui.   Ma non ti salva. E ti fa schiavo di più.  Come lui.

Ti hanno levato  Dio Salvatore.   Ti hanno levato Cristo Signore.   Così non ti può salvare. Ti chiudono. Ti isolano. Anche da Dio.   Così non ti può liberare.  Ma Dio  è Dio.   E ci sta uguale. Nonostante loro.   E ti salva. Nonostante loro.   E ti apre il cielo.    A te. Non a loro.

 

Cristo Signore.

È il Figlio di Dio. È Dio.  L’unico Salvatore.   Quello vero. Quello sicuro. Quello per sempre. Ed è venuto dal cielo.   Per te. Oggi.

 

Vegliavano tutta la notte.      Anche tu sei nella notte.   Anche tu stai nel buio.   Anche tu   sei immerso nel buio.    E non vedi la luce.

Un angelo del Signore si presentò a loro   e la gloria del Signore li avvolse di luce.    Ecco  la luce.   L’unica luce che ti leva il buio.   L’unica luce che vince il buio.  L’unica luce che porta via tutto il buio.   La luce della gloria di Dio.

Non temete.       Non avere paura.  Non avere più paura.    È finito il tempo della paura.  Ora è il tempo della gioia.

E nato per voi un Salvatore.       Ecco chi è venuto. Il Salvatore.  Il tuo Salvatore.  Quello che speravi. Quello che sognavi. Quello che invocavi.

Che è Cristo Signore.    Non è uno qualsiasi.  È il Figlio di Dio. È Dio . È il Signore del cielo e della terra. Ed è venuto sulla terra. Per te. Oggi.

Troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia.     Ecco  il segno.     Dio ha messo la sua grandezza, nelle cose piccole.   Dio ha messo la sua ricchezza, nelle cose povere.   Dio ha messo la sua gloria, nelle cose umili.    Così la puoi trovare.

 

E apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste.    Ed ecco si aprono i cieli. Solo il Figlio di Dio,  li apre i cieli.    E cantano gli angeli.   Solo a Dio, cantano gli angeli.

Gloria a Dio nel più alto dei cieli   e sulla terra pace agli uomini,  che egli ama.     Canta anche tu con loro.    Canta la gloria di Dio.  Lasciala suonare, risuonare, lasciala arrivare in alto, nel più alto dei cieli.   Davanti a Dio Padre.

 

Perché è lui,   che ti ha dato  il Figlio.                                                                                  Ed è lui,   che ti ha salvato.

 

 

 

 

 

 

L’ Annunciazione


In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».  Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

 

 

Allora Maria disse:   “Ecco la serva del Signore:  avvenga per me secondo la tua parola”.     E tu,  che dici ?

 

Dici  no.

Dici no   alla tua anima.      L’hai soffocata.  L’hai negata.  L’hai calpestata.    E non ha più la voce.   Per rispondere al suo Dio.

Dici no   all’anima degli altri.      L’hai chiusa, rinchiusa, svuotata,  imbavagliata,  sigillata,  la loro anima.     E non ha più occhi.  Per vedere il suo Dio.    Figurati rispondere.

Dici no   a Dio.     Lui ti ha fatto.  Lui ti ha detto di si.    E tu gli dici di no.  Cancelli  il suo sì. E cancelli anche il tuo.   E non ci sta più il tuo si.  E non ci stai più tu. Ti sei negato da solo. Sei diventato  un No.    Un no, vivente.   Un no, per sempre.

 

Dici sì.

Come Maria,   dici sì,  a Dio.   Rispondi di sì,  al tuo Dio.    E diventi un Si.  Un Si, vivente. Un Si, per sempre.

 

Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.  Non riguarda solo Maria. Riguarda anche te.    Come Maria e in Maria,  ci stai anche tu.   Anche tu ci stai, dentro a quel concepimento.    Anche tu ci stai,  dentro a quel momento.

Come avverrà questo perché non conosco uomo.       Non pensare  nel modo umano.  Non guardare nel modo umano.     Dio è di più.  È molto di più.     E li passa e li sorpassa  i confini umani.      E fa le cose come Dio.    Perché è Dio.

Lo Spirito Santo scenderà su di te.      Ecco come fa Dio.   È lui stesso.   È il suo Spirito che scende su Maria.   È il suo Spirito che concepisce Gesù.  È il suo Spirito che fa Gesù.

E la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra.         È la potenza  dell’Altissimo che scende  su Maria.      È  il Padre,  che fa il Figlio.      E lo Spirito Santo, con il Padre,  portano il Figlio.  E fanno il Figlio.      E c’è il Figlio.  Perché c’è la Trinità.

Colui che nascerà sarà chiamato Figlio di Dio.    Ecco chi è  quello che nasce.  È il Figlio di Dio.   È Dio.    Nasce. Si incarna. Diventa carne.  Diventa concreto. Diventa visibile.    Ma rimane sempre Dio.   Ed è Santo.

Ecco Elisabetta.        Come Elisabetta.    Quando  sei sterile.    Quando tutto si chiude. Tutto si ferma. Tutto si blocca. Tutto si perde.  Tutto finisce.     Arriva Dio.   E cambia tutto.

Nulla è impossibile a Dio.     Dove è più difficile, opera Dio.  Dove è impossibile, opera Dio.  Dove è impensabile,  ci pensa Dio.     Così si vede che è Dio.   Che c’è Dio.   Che fa Dio. Che vuole Dio.

 

Ecco la serva del Signore.        È il Si,  di Maria.    Ma è anche il tuo si.     Si, ci sto.  Si, lo voglio.   Si, sono d’accordo.  Si, davvero.   Si, subito. Si, ora. Si, sono pronto.   Eccomi.

Avvenga per me secondo la tua parola.     Si, venga.  Si, avvenga.   Si, si faccia.  Si, si compia.   Quello che hai detto.    Si,  faccio quello che vuole Dio.  Si,  come vuole Dio.    Si,  perché lo vuole Dio.    Si,  a Dio.

E nasci anche tu.                                                                                                                 Con Gesù.

 

 

 

 

 

 

 

Giovanni battista

Venne un uomo mandato da Dio:  il suo nome era Giovanni.  Egli venne come testimone  per dare testimonianza alla luce,  perché tutti credessero per mezzo di lui.  Non era lui la luce,  ma doveva dare testimonianza alla luce.  Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa».    Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo».    Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

 

 

Quelli inviati,  venivano dai farisei.     Essi lo interrogarono e gli dissero:   “Perché dunque tu battezzi,   se non sei il Cristo, né Elia, né il Profeta ?”          E tu,  chi sei ?

 

Quello che vogliono loro.

Sei quello  che vogliono loro.    Sei quello che dicono loro.     Non sei, se non vogliono loro. Non sei,  se non lo dicono loro.     Sei loro.

E gli altri sono quello che dicono loro.      E gli altri sono  quello che impongono loro.   E gli altri sono quello che modellano loro.   A misura loro.  Sono loro.

E anche Dio lo fanno come loro.   Lo costruiscono come loro.  Lo aggiustano come loro.   Se lo modellano a modo loro.    Se lo cambiano a modo loro.       E Dio  non è più Dio.      Ci sono loro  al posto di Dio.        Ma non sono Dio.   E non sono più, nemmeno loro.

 

Quello che vuole Dio.

Non stai nella testa loro.  Stai nella testa di Dio.    Non sei quello che dicono loro. Sei quello che dice Dio.     Non fai quello che vogliono loro.   Fai quello che vuole Dio.

 

Io sono voce di uno che grida nel deserto.      Sono voce. Non sto zitto.  Sono grido. Non parlo piano.     Nel deserto del cuore, suono, risuono.    Sono grido. Per farmi sentire.

Rendete diritta la via del Signore.        L’hai storta,  la via del Signore.  L’hai distorta. L’hai contorta. L’hai deviata.  L’hai portata via da lui. Non è più sua.     Gliela ridai. Gliela rifai. Gliela rendi.     La fai tornare diritta.  La fai tornare retta.  La fai tornare giusta.

Io battezzo nell’acqua.      La fai tornare pulita.   La devi lavare. Gli devi levare quello che la sporca.  Quello che la blocca.  Quello che la chiude.

 

In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me.  Mi ha mandato prima,  per dirvelo.  Per farvelo sapere.  Per farvelo guardare.     Ecco rivolgetevi gli occhi, a lui.    E non c’è più paura.  E non ci sono più le lacrime. E non c’è più il pianto.  E non c’è più l’angoscia.   E non ci sono più le catene.

A lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo.   Perché lui è il Signore.  Lui è Dio. Lui è il Salvatore.    Quello che aspetti.  Quello che sogni.  Quello che invochi.  Quello che implori.

Colui che viene dopo di me.      Quello che viene.   È il Salvatore  che viene a salvarti.       A liberarti.  A risollevarti.  Ad innalzarti.      A portarti ancora più in alto di prima.

 

Quello che viene.                                                                                                                    È il Paradiso  che ti viene incontro.                                                                                          Ecco  il Natale.

 

 

 

 

 

L’ Immacolata Concezione

Prima lettura.   [Dopo che l’uomo ebbe mangiato del frutto dell’albero,] il Signore Dio lo chiamò e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato». Allora il Signore Dio disse al serpente: «Poiché hai fatto questo, maledetto tu fra tutto il bestiame e fra tutti gli animali selvatici! Sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita. Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno».  L’uomo chiamò sua moglie Eva, perché ella fu la madre di tutti i viventi.

Vangelo.   In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».  Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

 

 

“Hai forse mangiato dell’albero  di cui ti avevo comandato di non mangiare?”                        E tu,   a chi assomigli ?

 

A Eva.

Lo mangi,     il frutto dell’albero del bene e del male.      Lo fai tuo.   Il frutto dell’albero del bene e del male.    Lo fai tuo, l’albero del bene e del male.    Lo fai tuo, il bene e il male.

E lo passi agli altri.  Il frutto dell’albero del bene e del male.    Gli fai mangiare, il tuo frutto del bene e del male.    Li nutri,  con il tuo frutto  del bene del male.     E diventano tuoi.

E anche a Dio,  lo levi  l’albero del bene e del male.     Lo decidi tu, qual è il bene e il male. Non Dio.   Lo sai tu, quale è il bene e il male. Non Dio.  Lo fai tu. il bene e il male.  Non Dio.  Lo crei tu il bene e il male. Non Dio.    Vuoi stare tu, sopra a Dio.   E cadi giù.  E precipiti giù.     Negli inferi.

 

A Maria.

Non lo tocchi,    l’albero del bene e del male.     Perché  è di Dio.      Lo rispetti l’albero del bene e del male.   Come vuole  Dio.         Lo sa Dio,   che cosa è bene  e cosa è male.     Non tu.      È roba di Dio,   il bene e il male.      Non tua.

 

Come Maria.        Scegli Dio.      Scegli il bene   che viene da Dio.      Non scegli il male.  Che ti porta via da Dio.     Non scegli il male,  che ti leva Dio.

Come Maria.        Sei puro.      Non sei caduto nel tranello.   Non sei caduto nell’inganno. Che ti fa credere,   che puoi stare  senza Dio.

Come Maria.       Sei puro.   Non sei caduto nella menzogna.  Non sei caduto nella falsità. Che puoi essere  come Dio.

Come Maria.      Sei puro.   Non sei caduto nell’invidia.  Verso Dio.   Non sei caduto nella   presunzione,  di stare sopra a Dio.

Come Maria.      Sei puro.     Non lo abbassi Dio.      Ma abbassi il male.  Lo  combatti. Te lo metti sotto i tuoi piedi.  Lo calpesti. Lo pesti.   Lo spezzi. Lo stacchi.   Lo schiacci.   Con Maria.

 

Come Maria.       Sei puro.    Scegli Dio.     E viene il suo Angelo.   Che ti porta Dio.   Quello vero.    Dio vero.  Dio Santo.  Dio Puro.    Dio Immacolato.

Come Maria.

 

 

 

 

 

 

Voce che grida

 

Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.  Come sta scritto nel profeta Isaìa: «Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via.  Voce di uno che grida nel deserto:  Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri»,  vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati.   Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.   Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».

 

 

Voce di uno che grida  nel deserto.      E tu,  che sei ?

 

Muto.

Sei zitto.    Muto. Sigillato.       Non parli.  Non fiati.      Non ti scappa manco una parola. Non dici manco una parola.    Non sei manco parola.     Figurati  grido.

E gli altri   li tieni zitti.   Muti.     Gli chiudi la parola.  Gli blocchi la parola.   Gli levi la parola. E non sono più parola.    Figurati  grido.

E anche a Dio   gli levi la parola.       E non lo fai  manco arrivare.   Non gli apri la strada. Gli blocchi la strada.  Gli chiudi la strada.      Gli blocchi la casa.   Gli chiudi la sua casa. Ma sei tu che ti sei bloccato.     E ti sei sbarrato la strada.  Che porta a Dio.

 

Grido.

Non ce la fai a stare zitto.    Non ce la fai a stare muto.     E diventi voce.  E diventi parola. E diventi grido.     Che suona. Che risuona. Che scuote.     Che sveglia.  Il cuore.

 

Mando il mio messaggero.    Sei tu,  il messaggero.  Dio l’ha dato anche a te il messaggio. Da portare. Da annunciare. Da proclamare.  Da gridare.   A tutta voce.  Con tutta la voce. Che hai.    Che sta per venire  il Figlio di Dio.     Che viene  Dio.

Preparate la via del Signore.       Se lo vuoi far passare,  devi preparargli la strada.   Devi fargli la strada.   Nel tuo cuore.    Devi dargli la strada.    La sua strada.  Non la tua.

Raddrizzate i suoi sentieri.       L’hai intasata   la sua strada.    L’hai storta.  L’hai distorta. L’hai deviata.   L’hai portata altrove.     La devi cambiare.  Deve tornare diritta. Deve tornare retta.     Deve tornare la sua.  Non la tua.

E si facevano battezzare da lui.      Ecco che devi fare.    Levare.  Lavare, i tuoi peccati.  Se ci stanno, Gesù non ci può entrare.  Non ci può passare.    Nel tuo cuore.

 

Viene colui che è più forte di me.     Ecco chi deve arrivare.  Colui che è più forte e potente. Di tutto il male.    Solo lui lo può levare.   Tutto il male che ti fanno.   Ecco che viene a fare.

Io non sono degno.    Davanti a lui, io sono piccolo.   Sono nulla.    Perché lui è  il Signore. È il Figlio di Dio.  È Dio.    È tutto.

Egli vi battezzerà in Spirito Santo.     Ecco che viene a fare. Ti battezza nello Spirito Santo. Ti lava nello Spirito Santo.    Ti purifica nello Spirito Santo.    Ti fa puro nello Spirito Santo.

Egli vi battezzerà in Spirito Santo.    Ti immerge nello Spirito Santo. Ti ricopre con lo Spirito Santo.   Ti riempie dello Spirito Santo.     Ti consacra con lo Spirito Santo.    E ti fa santo.  E ti fa  sacro.     E ti fa  di Dio.            Di più,  non c’è.

 

Ecco  chi  sta per arrivare.                                                                                                   Chi   ti porta  il Paradiso.                                                                                                           E nessuno,   te lo può levare.