Che cosa dobbiamo fare?

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In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».  Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato».  Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe». Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile». Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.

 

 

 

Che cosa devo fare?    Te lo chiedi anche tu?

Dopo che hai  ripulito il cuore,   lo devi riempire di cose buone.         Dopo che hai ripulito  la tua strada,  la devi riempire di fiori.     La devi abbellire,  la devi far diventare un giardino, per accogliere Dio,   che viene in te.

Gli alberi, le aiuole, fiori,   sono le opere buone,  che cantano a Dio.   Che lodano Dio, in te.

Condividere  con chi ha bisogno.    Le cose, ma ancor di più, il cuore.    Non opprimere, non schiacciare, non umiliare,    perché gli vuoi bene.

Non sei tu da solo  che lo aspetti, il Signore.    Lo aspetti insieme a loro.    E donando,        e amando,   annunci il Signore che viene,  anche per loro.

 

Il Dio che viene,  non ti battezza con l’acqua del mondo.   Ti battezza con lo Spirito Santo.

Il battesimo dello Spirito Santo.    Ti immerge in Dio. Ti riempie di Dio. Ti consacra a Dio.

È il battesimo del fuoco.     Che ti cambia. Che ti rinnova. Che ti trasforma.

È il battesimo dell’amore.     Che ti fa sperimentare  l’ amore in persona.   L’essenza dell’amore.

Che solo un Dio,   ti può dare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Voce che grida nel deserto

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Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetràrca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetràrca dell’Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetràrca dell’Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Càifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccarìa, nel deserto.  Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaìa: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spianate. Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!».

 

 

 

 

Quella voce grida,  anche per te.   Quella voce grida,  anche a te.     Grida nel deserto.  Nel tuo deserto.

Prepara la via del Signore.   La sua, non la tua.   Puliscila dai tuoi ostacoli.  Dai tuoi sassi. Dai tuoi pesi.   Dai tuoi rifiuti.

Raddrizza i suoi sentieri.   I suoi, non i tuoi.     Non li fare contorti,  distorti.  Non li impedire. Non li bloccare.  Non li chiudere.     Non li fare  tuoi.

 

Allora il Signore viene.

Viene  ad abbassare le tue montagne.   Quando ti sei innalzato.  Quando ti sei esaltato.    Al di sopra di Dio,  nonostante Dio.      Solo lui ci riesce.   Solo con lui ci riesci.

Viene  a colmare i tuoi vuoti.     I tuoi buchi,  che ti sei scavato.    Le tue fosse,  dove ti sei rifugiato.    I burroni,  dove sei caduto.    Solo lui ci riesce.  Solo con lui ci riesci.

Viene  a spianare le tue vie.   Impervie, complicate, tormentate.   A sciogliere le tue vie, annodate.    E diventano  piane, facili, semplici.     Solo lui ci riesce. Solo con lui ci riesci.

Allora la vedi, la salvezza di Dio.    Allora la senti.  Allora la tocchi.

 

E anche tu,   diventi voce.

Voce che grida,   di gioia.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ecco viene

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In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:  «Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.  Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria.  Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.  State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».

 

 

 

Tanta violenza.    Tanto terrore.   Tanto dolore.     Tanta incoscienza.

Ti invade.   Ti schiaccia.   Ti distrugge.  Ti spezza.       Ti leva il respiro.

E sei lì abbattuto.    Caduto.   A terra.     Il tuo cuore è a terra.   Pieno di ansia e angoscia. Pieno di paura.   Morto di paura.       Chi ti può salvare?

 

Solo un Dio lo può fare.   Solo un Dio può arrivare  a tanto.    È un Dio viene.  Viene per te.   Viene a liberarti.   Viene a salvarti.

 

Alzati.   Tirati su.   Risollevati.   Rialza il capo.      Guarda il cielo,  e attendi.

Attendi , non più la paura.     Attendi la gioia.   Attendi il volto di chi sta per venire a liberarti.   Il volto del Signore.     Il volto del Figlio di Dio.

 

Ecco il Natale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cristo  Re

CristoRe1artIn quel tempo, Pilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?».  Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».  Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».

 

 

 

Vogliono essere   il tuo re.       Vogliono comandare loro,  su di te.

E se non ci stai,     ti invadono,  ti colpiscono,  ti inchiodano con la paura.     Ti torturano con la paura.    Ti annientano con la paura.

Se non li riconosci  come il re,   l’unico re,     ti isolano,   ti cancellano,   ti eliminano.          Devi esistere solo per loro,   con loro,   e in loro.       Devi essere come loro.

 

Ma tu   un re,   ce l’hai già.     Non appartiene  a loro.     Non è un re  come gli altri.         Non è un re del mondo.      È di più,  è molto di più.

È Gesù Cristo,   il Figlio di Dio.    È Dio.     È il Re dei re.    È il Re del cielo della terra.        È  il Creatore  e  il Signore di tutte le cose.

Il suo Regno,  è il Regno di Dio.      Il suo potere è  eterno,   non finisce mai.    Il suo trono è  da sempre,   e per sempre.

Lui,    è  l’Alfa e l’Omega.

L’unico,  il vero  Dio.

L’unico,  il vero  Re.

L’unico  Signore.

Degno di gloria  e di onore.

 

 

 

 

 

 

 

 

La fine dei tempi

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In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:  «In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo. Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte.  In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.  Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre».

 

 

 

 

Non ti spaventare,   se ti fanno del male.    Non ti angosciare,  non disperare.   Non avere paura.

Se ti levano il sole.  Se ti oscurano il sole.    Se fanno diventare buio,  il sole.    Per non farti vedere.    Per non farti capire,   per non farti sentire.

Se ti fanno cadere le stelle.   Se ti fanno cadere tutte le tue certezze, tutte le tue sicurezze. Se ti hanno svuotato il cielo.    Per non fartelo più guardare.

Se ti levano la luna.   Se ti tolgono la luna.  Che ti illumina la notte. Che ti guida nella notte.  E non ti può più consolare.

Guarda alla fine.   Guarda come va a finire tutto.   Guarda la conclusione.

 

Alla fine,    tornerà il Figlio di Dio,   in tutta la sua potenza e in tutta la sua gloria.

Tutto  verrà alla luce.    Si scoprirà tutta la verità.   Verrà fuori tutta la verità.    E lui farà giustizia.  La giustizia di Dio.

Tutti  verranno alla luce.      Anche i morti si risveglieranno.    Anche i corpi risorgeranno.   E quelli eletti,    quelli scelti da Dio,    saranno portati in cielo.       Staranno con Dio,  con l’anima  e con il corpo.

Per l’eternità.

Che  non ha fine.

 

 

 

 

 

 

 

La vedova povera

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  In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».  Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo.   Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».

 

 

 

E tu,  come sei?

Come gli scribi.         Pomposo, sontuoso, untuoso.    Gonfio,  tronfio,  ripieno,  dei soldi degli altri.   Dei soldi delle vedove.  Dei soldi dei piccoli.  Dei soldi dei poveri.

Li  usi, li abusi,   per farti notare,  per contare,  per comandare.     Hai preso il tesoro di Dio. Ti sei impossessato  del tesoro di Dio.   Più di Dio.   Al posto di Dio.   Senza  Dio.

 

Come la vedova povera.        Hai messo tutto quello che avevi,   nelle mani di Dio.          Hai messo il tuo tesoro  in Dio,    perché Dio è il tuo tesoro.

Il tuo piccolo gesto  conta,  più di tutto.    È quello che vale,   è quello che compensa,          è quello che ripara.

È il gesto che riempie,  e riporta indietro quello che hai dato.   Centuplicato.

E il gesto prezioso,  guardato   da Dio.  Amato da Dio.  Che rimane in Dio.

È il tesoro di Dio.

 

 

 

 

 

 

 

I santi

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In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e  , mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

 

 

 

Non sei da solo.     In tutto quello che fai,   non sei da solo.      Vicino a te,  con te,   ci sono gli angeli e i santi.    Che ti sostengono, che ti proteggono,    che tifano,  per te.

Non è vero   che non lo vede nessuno,  quello che fai.      Non è vero  che non interessa  a nessuno,   quello che fai.

Quando sei povero, semplice, piccolo,   nel cuore e nello spirito.    Quando sei vero,         e sei giusto.   Quando hai pietà.    Quando  non ti fai portare via Dio,  anche se ti  insultano  e ci provano.

Allora gli angeli e santi,   fanno festa per te,  e con te.      Battono le mani,  cantano e danzano di gioia.

 

Perché anche tu  con loro,   hai vinto.

Perché anche tu   con loro,   hai scelto Dio.

Perché anche tu   con loro,    hai glorificato Dio.

 

Perché anche tu,  con loro,     sei in Dio.

Anche tu con loro,   sei  nella gioia di Dio.

Sei,    la gioia di Dio.

 

 

 

 

 

 

 

Il cieco di Gèrico

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In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».  Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».  Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.  Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?».    (  Aveva chiesto la stessa cosa a quei due discepoli)  E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.

 

 

 

Anche tu,   sei lì,   accecato, abbagliato,   da luci finte, da luci false, da luci vuote.

Anche tu  sei lì,   seduto sulla tua strada.  Bloccato, fermato, sfinito.

Sei lì a mendicare attenzione, consolazione, sicurezza, da chiunque, comunque, ovunque.

Sei lì,  abbandonato, dimenticato, isolato dagli altri,    e anche da se stesso.

 

Sta passando Dio.     È la tua occasione.   È la tua unica occasione.    E tu che fai?           Lo lasci passare, lo lasci andare,  lo lasci?

Gridi.    Lo chiami con tutta la voce,  con tutto il cuore,  con tutto te stesso.    Figlio di Dio, Gesù tu,  abbi pietà di me.   Consolami, risanami, riparami.

Hai i tuoi occhi malati,  rivolti a lui.    Non li distogli più da lui.   Non te li fai più portare via da lui.

 

Ecco Dio,  ti chiama.   Ti vuole presso di lui,  ti vuole con lui.    Occhi negli occhi,  mano nella mano,  cuore nel cuore.

Cosa vuoi?    “Che io veda di nuovo!”     Dammi gli occhi nuovi.   Dammi gli occhi veri .  Dammi  i  tuoi occhi Signore.   Non lasciarmi nell’oscurità.   Dammi la tua luce.  Dammi  i  tuoi colori.

Hai creduto,   hai sentito che   lui è il Signore.    Che lui può tutto.   Che lui ti può salvare.    Che solo lui  lo può fare.

E allora,   vedi.

E allora,   lo segui.

 

 

 

 

 

 

 

 

Alla destra di Gesù

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In quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».   Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».  Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

 

 

 

A fianco di Gesù.     Per farti vedere. Per farti ammirare.    Per farti venerare.

A destra di Gesù.     Per  poterlo avere. Per poterlo possedere.   Per poterlo usare. Per te.

Alla pari di Gesù.      Per sentirti come lui.  Per essere come lui.     Per essere, lui.

Al posto di Gesù.      Tu, al posto di lui.   Tu, invece di lui.    Tu,  senza lui.

Grande.     Grande,  per lui.     Grande, più di lui.     Grande,  senza lui.

 

Se vuoi stare con Gesù,  devi stare in lui.      Stare,  come lui.

Come lui.   Non al primo posto.     Come lui,  al tuo posto,   piccolo, umile, semplice. Nascosto.

Con la mano nella mano,  di chi è vicino a te.    Umile, piccolo, povero.   Nascosto.

Con gli occhi rivolti al Padre.     Per servire il Padre.   E i suoi figli.

A qualunque costo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I soldi

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Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.  Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio». Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà».

 

 

 

I soldi.   Ti portano via. Ti trascinano via. Ti fanno scivolare via.   Sei in loro balia.

Se ci sono i soldi, le cose cambiano.   Solo con i soldi, le cose si muovono.  Non conti più tu.  Non conta altro.    Non ci  sei più tu,  non c’è altro.

Gesù te lo dice.  Lasciali andare.  Lasciali stare.  Non ti ci attaccare.   Perché  ti si attacca anche il cuore.  Si macera anche il cuore.  Ti finisce il cuore.   Non ti rimane più il cuore.

 

Come il giovane ricco.    Non ce la fai a seguire Gesù.  Ti pesa troppo, l’oro.  Ti bloccano, ti fermano, ti inchiodano,  i tuoi gioielli.  Gli anelli di cui ti sei adornato.  Di cui ti sei vantato.   Con cui ti sei identificato.

E non ci stai.  E te ne vai.  Torni indietro. Scuro. Nel buio.    Triste. Da solo.  Senza Dio. Hai perso Dio.  Hai perso te stesso.

 

Come i discepoli.   Hai lasciato tutto. Subito.   Perché è Gesù,  il Figlio di Dio,  il tuo tesoro.  Il suo sguardo di amore vale più dell’oro.   Il suo sguardo  è più splendido delle tue gemme preziose.  Che non brillano più.  Che non contano più.

Lasci andare tutto.   Perché non conta più, senza di lui.   Perché conta solo lui.

E quello che hai lasciato, lo ritrovi in lui.   Moltiplicato, santificato, glorificato,  da Dio.

E ritrovi te stesso.   Riempito,  della gioia di Dio.