La peccatrice

1In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo.   Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!».  Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene».   E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco».  Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».  In seguito egli se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.

 

 

 

Gesù,  lo dice anche a te.     Vedi quella donna?

Lei.      È portata, trasportata, travolta  dall’amore.   Lanciata,  dall’amore.   Non la ferma niente.   Non la ferma nessuno.                                                                                             Come il fariseo.     Tu sei lì,    fermo, chiuso, inchiodato. Imprigionato,  dall’apparenza, dalla convenienza.

 

Lei.    Si è gettata ai piedi di Gesù.    Si è inginocchiata, inchinata, con la faccia a terra. Non si sente degna.     Tu invece,  sei lì,   in piedi.     In alto, distante, staccato.   A giudicare il tuo Signore.

Lei.     Lava i piedi, con le lacrime.    Lui le sa capire.  Lui le sa sentire. Lui le sa guarire. Ora possono uscire.  Ora sono accolte.   E loro, accolgono Dio.      Tu.  Non ti curi di Dio. Non ti prendi cura di lui.     Ma solo di te.  Lo consideri come te.  Al pari tuo.

Lei.      Asciuga i piedi,  con i suoi capelli.     Con parti di sé.   Perché servono a Dio. Perché appartengono a Dio.  Perché sono di Dio.     Tu invece,  appartieni a te.  Servi a te.  Sei tuo.

Lei.     Bacia i piedi di Gesù.    Li riempie di baci.   Li riscalda con il suo cuore,   che  palpita di baci.       Tu,   non ti accosti,   non ti avvicini,  non lo tocchi il Signore.   Non lo baci.   Non lo degni di un tuo bacio.      Baci solo te stesso.  E chi ti serve.

Lei.      Cosparge i piedi di Gesù,  con il profumo.    Perché è Dio,   e profuma di santità.  Tu invece, il profumo te lo metti tu.    Non lo metti sul capo di Gesù,   te lo metti sul tuo.     Tu,   ti senti giusto,  sei il solo giusto, più giusto di Gesù.     Ti sei giustificato,  da solo.

 

Lei.       Lo sa  che è peccatrice.    Tu,   sei peccatore come lei,   ma non lo sai.   Anche tu, ti sei prostituito.     Anche tu,  ti sei venduto.     Anche tu, hai tradito.      Anche tu,   ti sei perduto.

Lei.      Ha amato.   Ha molto amato, il Figlio di Dio.      E Lui,  ha perdonato tutti  i suoi peccati.

 

Solo  Dio,    lo può fare.

Ecco  chi è,  Gesù.

Ecco chi è,  costui.

 

 

 

 

 

 

 

La vedova di Nain

download (2) - CopiaIn quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla.  Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei.  Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre.  Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo».  Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante.

 

 

 

 

Ecco un figlio unico,  morto.    Senza più vita.      Ecco il dolore profondo,  della madre vedova.    Non ha più niente.     Solo le lacrime.

A volte ti senti così.      Morto,  finito,  sfinito.   Non ce la fai più.     Ti si è spento il cuore. Non batte più.  Non palpita più.

Come la madre.      Sei disperato.   Ti senti solo, abbandonato.   Ti sembra tutto perduto.   Ti sembra tutto finito.    Non ti rimane più niente.   Solo le lacrime.

 

Ecco viene il Signore.      Lo vede quel dolore.    Entra in quel dolore.    Gli piange il cuore. Le sue lacrime, per le tue.    Le sue lacrime, con le tue.

Ecco, tocca quella bara e la ferma.   Ferma la morte.   E comanda alla morte di andare via. Comanda alla vita di tornare.        E il corpo morto, ritorna in vita.      Realmente.

Solo Dio lo può fare.       Ecco,  Dio è venuto.    Ecco,  chi è Gesù.   È il Figlio di Dio.     Ecco la prova.

 

Lo può fare,  anche con te.    Anche con la tua morte.     Anche con il tuo dolore.   Anche con la tua ferita.

Anche a te dice:  Ragazzo, dico a te, alzati!      A te, proprio a te.    E in lui, con lui e per lui,      ti risollevi,   ti alzi,   ti innalzi.

 

E il dolore,  non fa più male.

E il dolore,  non fa più morire.

 

E   non piangi,  più.

 

 

 

 

 

 

 

Corpus Domini

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In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure. Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta».  Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C’erano infatti circa cinquemila uomini.  Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti.  Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla.  Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.

 

 

 

 

Hai fame.         Ti senti vuoto.   Ti senti senza.  Non sai che fare.

E non c’è niente.    E non trovi niente, che ti sazia.     Che ti riempie.   Che ti calma  quel vuoto.     Fino in fondo.   Veramente.  Completamente.

Hai fame di Dio.     E non lo sai.      E Dio,  viene a riempire quel vuoto.      E si fa pane.

 

L’Eucaristia.    Gesù entra  in quel pane.     Fa diventare quel pane,  il suo corpo.    E quel vino,   il suo sangue.     E in te,   diventa parte  del tuo corpo.    E tu,  diventi parte  del suo.

 

Se ti metti   nelle sue mani.     Se metti nelle sue mani  quello che sei,   e quello che hai.  Se lo lasci benedire, da lui.      Allora, solo allora,    diventi anche tu,   il suo pane.

Pane spezzato.    Pane diviso,  condiviso.   Pane moltiplicato.     Pane che sfama,   te,      e gli altri.

 

Pane di Dio,   per gli altri.

Come Gesù.

 

 

 

 

 

 

 

 

La Trinità

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In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:  «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.  Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.  Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

 

 

 

 

Il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo.      Tre persone,   un solo Dio.

 

L’uno  per l’altro.     1 × 1 × 1  =  1.     Come l’amore,   è per.     Uniti   dall’  Amore.     Così,  anche tu.

Uno  nell’ altro.        Il Padre nel Figlio,   e il Figlio nel Padre.     Uniti dovunque.   Uniti comunque.   Uniti sempre.      Così,  anche tu.

Uno  con l’altro.       Lo Spirito Santo,  con il Padre e il Figlio.    È lo Spirito di Dio.    È la Verità di Dio.     È lo Spirito  di  verità.     Così,  anche tu.

È la Sapienza di Dio.      Solo lui conosce il Padre e  il Figlio.     Solo lui,  te li fa capire.  Solo lui,  te li fa sentire.     Solo lui,  ti porta la Trinità,  tutta intera.   Viva e vera.

Così anche tu,    in lui con lui e per lui,    puoi entrare nel cuore di Dio.

 

Puoi   diventare  cuore di Dio,

per gli altri.

 

 

 

 

 

 

 

 

La Pentecoste

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At. 2,1-8.  Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.                                                 Gv 14,15-16.23-26.   In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:  «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre.  Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».

 

 

 

 

Come  gli apostoli.      Non ce la fai da solo.

Non sai che fare,  non sai come fare.    Non sai che dire.      Hai troppa paura.    Di essere schernito,  di essere rifiutato,  di essere calpestato.

E te ne stai al chiuso.     Rinchiuso, rifugiato, nascosto, trincerato.    Ti sei imprigionato,     da solo.

 

Ma il Padre,  Dio Padre,     non ti lascia solo,  mai.       Prima  ti ha mandato il Figlio,   che ha aperto il cielo.        Ora dal cielo,   può scendere il suo cuore.    Ti manda   il suo Spirito.       Lo Spirito Santo.

 

È un fragore.      È  la potenza di Dio.    È più potente di ogni cosa.     È più forte  di ogni cosa,  che ti fa paura.

È un vento impetuoso.   Una presenza che non si vede,   ma si fa sentire.    Che sposta tutto,   cambia tutto.

Che si abbatte.     Batte la tua paura.   È più forte della tua paura.    Ti travolge,  ti prende,  ti porta,   dove vuole il Padre.

Lingue.      È la voce del Padre.   Che parla di Dio.  Al posto tuo.       Che lo grida.   Che lo loda, che lo glorifica.   Al posto tuo.      Che lo rivela a te.  E agli altri.   Al posto tuo.

Come di fuoco.    Che brucia,  quello che non è di Dio.    Ti purifica.  Ti trasforma.     Ti fa nuovo.

È la fiamma.      Che ti illumina.  Che ti fa vedere, che ti fa capire.      Che ti riscalda.    E ti fa sentire.

È il Paraclito.      Sta sempre con te. Vicino a te.   Non ti lascia mai.     Sta,  dalla tua parte.  Intercede per te.

Consolatore.      Si prende cura di te.     Ti ripara, ti risana, ti guarisce.    Asciuga le tue lacrime.    È la gioia di Dio.

Si posa su ciascuno.       Scende su di te.   In modo specifico.   In modo personale.   In modo diretto.   Cuore a cuore.

E ti colma.        Lo Spirito Santo ti riempie.     Ti riempie di Dio.  Tutto intero.     Ti porta il Padre  e il Figlio.      E dimorano presso di te.      È la Trinità,  che sta con te.   Dio intero.  Vivo e vero.

 

Se lo chiami,

viene.

Anche ora.

 

 

 

 

 

 

 

Ascensione

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In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».  Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.


 

 

 

Gesù  ascende al cielo.

Sale in alto,    per farti vedere che  viene dall’alto,   e all’alto ritorna.

 

Se  hai messo   il tuo cuore in lui,    ascendi anche tu,  con lui.     Ti porta in cielo.   Ti fa salire con lui,   in cielo,   presso il Padre.

Ti porta  dal Padre.      Insieme a lui.   Ritorni a casa.   Alla casa del  Padre.   A casa tua.

È lì,   la tua casa.   La casa vera.  La prima casa.    Quella che nessuno ti può levare.  Nessuno te la può portare via.

Da lì,   puoi guardare  quello che fare.      Da lì,   puoi capire quello che vale.

 

Con il cuore,  in Dio.

E il resto,  sulla terra.

Per ora.

 

 

 

 

 

 

 

Vi do la mia pace

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In quel tempo, Gesù disse [ai suoi discepoli]:  «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.  Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.  Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».

 

 

E tu lo ami?

 

Se lo ami.      Solo se lo ami,   ce la fai a seguirlo.    Solo se ami  lui,   riesci a fare  quello che ti dice.

Se lo ami.      Il Padre ti ama.    E tu lo senti.  E tu lo ascolti.

Se  il Padre ti ama.      Il Figlio  e  il Padre vengono  in te.    E dimorano  presso di te.          E non sei  più solo.

 

E   avrai la pace.    La vera pace.

Non quella tua.   Non quella che si rompe, che svanisce, che finisce.    Non quella  finta, falsa, vuota,   che ti  dà il mondo.

Ma quella che ti dà   Gesù risorto.    La sua pace.  La pace di Dio.     È lo Spirito Santo.

 

È il  suo  Amore.   È il  suo  Spirito.        È  la  sua Pace.     È la vera  Pace.                        Ti ripara,   ti unisce,  ti riunisce.     Ti consola,   ti risana,  ti ristora.     Ti guarisce.

Lo Spirito Santo,   ti rivela tutto.     Te lo fa sentire.    Te lo fa capire.

 

Se lo ami.   Viene anche,  lo Spirito Santo.

E diventi pace.

Anche  per gli altri.

 

 

 

 

 

 

 

Amatevi gli uni gli altri

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Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.  Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.  Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».

 

 

 

 

Da che si capisce   che sei suo discepolo?       Da come ami.

 

Non con lo sforzo,    non con l’impegno,    non con i sorrisi stampati.       Non  con i gesti programmati.      Non per finta,    non per forza,    non per forma.         Non per regola,    non per convenienza,    non per apparenza.

Con quale amore?       Non con il tuo amore.     Ma con l’amore con cui,  ti ha amato Gesù.    Con  il suo amore.     Con l’amore di Dio.    Lo Spirito Santo.   

 

Solo quell’amore,    supera ogni barriera.   Passa attraverso i muri,   infiamma i cuori.

Solo quell’amore,    abbassa l’orgoglio,  scioglie la fatica,  risana la ferita.

Solo quell’amore,      non si chiude.       Non si  perde,   non si  rompe,   non finisce.      Solo quell’amore unisce.

 

E da come   vi amate.

Se ti fai portare da quell’amore.   Se lo lasci passare,    se lo lasci  andare,   verso l’altro. Non  sei più  tu.     Sei un cuore nuovo.  Che batte insieme  all’altro cuore .  Un cuore solo.  Che batte insieme al cuore di Dio.

 

E tutti lo vedono.   E tutti lo sentono.    L’amore di Dio,  tra di voi.     Lo Spirito Santo.          È  lui,   che rivela Gesù.    Che porta Gesù risorto e glorificato.

Con quell’amore,   lo annunci  e lo testimoni.

E tutti  lo vedono.     E tutti  lo sentono.    E tutti   ti riconoscono.

Che sei suo discepolo.

E ti ascoltano.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ascoltano la mia voce

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In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.    Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano.   Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».

 

 

 

 

Da quello  lo capisci,      se  sei  la sua pecora.

Se ascolti  la sua voce.      La sua voce.     Come un bambino    riconosce  il timbro   della voce della madre.      La sente vibrare in sé,   come parte di sé.     La  conosce da sempre.   Ce l’ha dentro da sempre.    Fa parte di lui.       E lui,   non può stare senza di lei.

 

Se   lo segui.         Come un bambino,   segue la madre.       Va,  dove va lei.      Gli sta  sempre  dietro.       Gli sta sempre attaccato,    perché  ha paura di perderla.       E ha paura di perdersi.      E non c’è un altro posto dove stare.         Solo lei  lo può consolare.

Se  lo segui.      Se ricalchi  le  sue orme.   Solo le sue.    E diventano tue.   Se fai come lui.   Se sei   con lui.        E lui è in te.     E ti fai portare.

 

E non andrai perduto.     E  nessuno  può portarti via.

Sei disegnato,     nel palmo della mano di Dio.        Sei scolpito,    nel palmo della mano del Padre.         Nessuno può strapparti,    dalla mano del Padre.        E il Figlio e il Padre,  sono una cosa sola.

 

Sei ,   nelle mani   di Dio.

Al   sicuro.

 

 

 

 

 

 

 

Mi ami, tu?

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In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.  Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.  Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.      Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

 

 

 

E  tu,   lo ami?

L’amore di Gesù,   l’amore per Gesù.      Prima di tutto.

Solo quello,       è capace di attirare i pesci,   e di farli saltare sulla tua barca.   Di riempirti  di quello che ti serve.

Solo quello,      è capace di attirare  te,  verso di lui.      Come Pietro.   Di prenderti,   di farti saltare nell’acqua,   di gettarti.     Di lanciarti tra le sue braccia.

Solo quello,      è capace di aprirti gli occhi.    Come Giovanni.     Di fartelo riconoscere.      E di attirare   a sé,    prima il tuo cuore,     e poi tutto il resto.

Solo quello,      è capace di prepararti il cibo che conta.    Di nutrirti di Dio.

 

 

L’amore  per Gesù.    Prima di tutto.

Solo se lo ami,   più di ogni cosa,     riesci  a pascere i suoi agnelli.

Te lo chiede tre volte.     Perché  è  la cosa più importante.

Te lo chiede tre volte.     Perché te lo chiede la Trinità,   il Padre, il  Figlio, e lo Spirito Santo.

Te lo chiede tre volte.     Perché continui a rispondere che,    gli vuoi bene.

 

 

Ma lui vuole l’amore vero.     L’amore al cubo.      L’amore di Dio.

Lo Spirito Santo.