La risurrezione di Lazzaro

In quel tempo, le sorelle di Lazzaro mandarono a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato». All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!».   Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. Marta, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa.  Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».
Gesù si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?».  Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare».  Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui.

 

“Gesù le disse: “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?”                                                E tu,   ci credi ?

 

A Gesù.

Solo Gesù,  te la da la risurrezione.    Solo in lui,  ci sta la risurrezione.    Solo lui,  è la risurrezione.

 

Lazzaro.        Il morto sei tu.     Non ti batte più il cuore.  Non ti palpita più il cuore.  Non ci sta più il cuore.   Non hai più cuore.      Sei morto nel cuore.

Lazzaro.        Il morto sei tu.     Non ci credi più,  a Gesù.    Lo hai fatto fuori. Lo tieni fuori. Lo hai levato. Lo hai negato.     E ti sei fatto fuori l’anima.     E sei morto nell’anima.

Lazzaro.        Il morto sei tu.    Ti sei chiuso, nel tuo sepolcro.   Ti sei incastrato, nel tuo sepolcro.    Sei tu, il tuo sepolcro.  E non esci più.       E sei morto.  E sei sepolto.

 

Io sono la risurrezione.       La cerchi la risurrezione.  La cerchi dappertutto la risurrezione.  Quello che ti da vita. Quello che ti ridà la vita.      Ma non la trovi.  Ma non ci sta.  Nessuno te la da.

Io sono la risurrezione.      Ecco chi te la da     Ecco dove la trovi.  Ecco dove sta.   È una persona.    È il Figlio di Dio. È Dio.    È viva e vera. La risurrezione.

Chiunque vive e crede in me.        Ma ci devi credere in lui.  Ci devi stare in lui.  Ci devi vivere in lui.  Devi vivere di lui.      Allora si,  che la trovi.

Non morirà in eterno.       E in lui la risurrezione . Non ci sta un poco. Non ci sta per poco.   Non ci sta forse.  Non ci sta vediamo.  Non ci sta speriamo.

Non morirà in eterno.      Ci sta vero.  Ci sta davvero.   Ci sta sicuro.   Ci sta sempre.  Ci sta per sempre.     Perché è  Gesù.   E Gesù è Dio.   E Dio ci sta sempre.   Per sempre.  È eterno.

 

Credi questo?       Prima lo devi dire,  chiaro e tondo.   A chi credi. A che credi.   Si deve sentire. Si deve vedere.    Deve essere un fatto.  Deve diventare un fatto. Deve diventare concreto.    Quello che credi.

Si, Signore.       Si, credo a te Gesù.    Si, credo in te Gesù.     Si, sto in te Gesù.   Si, vivo in te Gesù.      Non ci sto senza di te.  Non ci posso stare senza di te.

Io credo che tu sei il Cristo.        E ce lo rimetti Gesù,  dentro di te.    E lo rimetti Gesù  al suo posto, dentro di te.     E lo fai stare Gesù, al suo posto, dentro di te   . Al posto di Dio. Dentro di te.

Il Figlio di Dio.       E ce lo rimetti Gesù,  come Figlio di Dio.     E lo riconosci Gesù, come Figlio di Dio.    E lo proclami Gesù, come Figlio di Dio.      Perché Gesù è  il Figlio di Dio. Perché Gesù è Dio.

 

Togliete la pietra.       Ci sta una pietra,  sul tuo cuore.    Ci sta una pietra,  che ti ha chiuso il cuore.    Ci sta una pietra, che ti pesa sul cuore.      Gesù te la leva.   La fa rotolare via.  La porta via.

Padre ti rendo grazie.       Non lo fa da solo, quello che fa.    Lo fa con il Padre.   La chiede al Padre, la tua risurrezione.   La fa decidere al Padre, la tua risurrezione.   La vuole anche il Padre, la tua risurrezione.      Ci sta anche il Padre,  nella tua risurrezione.

Lazzaro vieni fuori.     Vieni fuori dalla morte. Esci dalla morte.   Non ti ferma più la morte. Non ti blocca più la morte.   Non ti fa morire più, la morte.     Non ci sta più,  la morte.   E vieni fuori.

E il morto uscì.      Ed esci fuori.  Con le tue gambe.      E si vede che non sei morto.   E   lo vedono tutti,  che non sei morto.      E lo vedono tutti,   che non ci sta più la morte.

I piedi e le mani legate con bende.        La morte ti aveva legato.  Ti aveva imprigionato.     Ti aveva vinto.  Ti aveva soggiogato.       Ma ora non più.

E il viso avvolto da un sudario.      La morte ti aveva levato il viso.   Ti aveva coperto il viso. Ti aveva portato via il viso.    Non avevi più il tuo viso.    .  Ma ora non più.

Avvolto in un sudario.      È come il sudario di Gesù.    È come le bende di Gesù.   Che trovano nel sepolcro di Gesù.      Annuncia la risurrezione di Gesù.

 

Credettero in lui.     Quando la vedi. Quando la senti. Quando la provi.    La risurrezione.     Allora lo sai,  che Gesù è il Figlio di Dio.   Che Gesù è Dio.   Che Gesù  è la risurrezione.     E che è venuto,   per far risorgere  anche te.   In lui.

 

Ecco la Pasqua.

 

 

 

 

 

 

 

Il cieco nato

In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?». Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio. Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può agire. Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo».
Detto questo, sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe», che significa “Inviato”. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva.  Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?». Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!». Allora gli domandarono: «In che modo ti sono stati aperti gli occhi?». Egli rispose: «L’uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, me lo ha spalmato sugli occhi e mi ha detto: “Va’ a Sìloe e làvati!”. Io sono andato, mi sono lavato e ho acquistato la vista». Gli dissero: «Dov’è costui?». Rispose: «Non lo so».  Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c’era dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!». Ma i Giudei non credettero di lui che fosse stato cieco e che avesse acquistato la vista, finché non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. E li interrogarono: «È questo il vostro figlio, che voi dite essere nato cieco? Come mai ora ci vede?». I genitori di lui risposero: «Sappiamo che questo è nostro figlio e che è nato cieco; ma come ora ci veda non lo sappiamo, e chi gli abbia aperto gli occhi, noi non lo sappiamo. Chiedetelo a lui: ha l’età, parlerà lui di sé». Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. Per questo i suoi genitori dissero: «Ha l’età: chiedetelo a lui!». Allora chiamarono di nuovo l’uomo che era stato cieco e gli dissero: «Da’ gloria a Dio! Noi sappiamo che quest’uomo è un peccatore». Quello rispose: «Se sia un peccatore, non lo so. Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedo». Allora gli dissero: «Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?». Rispose loro: «Ve l’ho già detto e non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?». Lo insultarono e dissero: «Suo discepolo sei tu! Noi siamo discepoli di Mosè! Noi sappiamo che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia». Rispose loro quell’uomo: «Proprio questo stupisce: che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta. Da che mondo è mondo, non si è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nulla». Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori.  Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell’uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse: «Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui.                                                                                    Gesù allora disse: «È per un giudizio che io sono venuto in questo mondo, perché coloro che non vedono, vedano e quelli che vedono, diventino ciechi». Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: «Siamo ciechi anche noi?». Gesù rispose loro: «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: “Noi vediamo”, il vostro peccato rimane».

 

 

“Sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: “Va’ a lavarti nella piscina di Siloe”, che significa “inviato”.  Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva.”                                                                                                                  E tu,  sei cieco ?     Chi  ti fa vedere?

 

Gesù.

Solo Gesù,  ti apre gli occhi.    Solo Gesù,  ti fa vedere.   Solo Gesù,  ti fa vedere Dio.

 

Un uomo cieco.      Il cieco sei tu.    Non ti fanno vedere. Non devi vedere. Non puoi vedere. Quello che  fanno loro.      E non ci vedi più.

Un uomo cieco.      Il cieco sei tu.    Vedi quello che ti pare.  Vedi come ti pare. Vedi quando ti pare.    Vedi,  se ti pare.      E non ci vedi più.

Un uomo cieco.      Il cieco sei tu.      Vedi solo, quello che vuoi tu.   Vedi solo, quello che dici tu.    Ci stai solo tu.   Non ci sta Gesù.     E non ci vedi più.

 

Gesù..sputò per terra.       Come quando ti ha fatto,  con la terra.   Come quando ha messo dentro a quella terra,    il suo soffio, il suo alito di vita.       Perché è Dio.

Fece del fango con la saliva.      Fa del fango.   Come quando ti ha creato.   E ti plasma,  e ti riplasma,  e ti rifà gli occhi.     Ti spalma gli occhi,  con Dio.    Ti spalma gli occhi,  di Dio.    Perché è Dio.

Va’ a lavarti nella piscina di Siloe.      Ma per vedere.   Devi far toccare  quello che sta sui tuoi occhi,  cioè Gesù.    Con Siloe. L’inviato.    Cioè che Gesù  è inviato da Dio.

Tornò che ci vedeva.       È Gesù,   che ti ha mandato il Padre,  per farti vedere.    È Gesù,  che gli ha dato il Padre,  per farti vedere.     Con Gesù,  lo vedi il Padre.     E ti   fa vedere.   E ci vedi.

 

Ero cieco e ora ci vedo.      Questo è un fatto.  Questo è il fatto.  È avvenuto.  C’è stato.  Lo ha fatto Gesù.

Che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato.     Non è mai successo.  Non è mai accaduto.   Non può accadere. Non si può fare.    Aprire gli occhi. A un cieco nato.

Se costui non venisse da Dio.       È perché viene da Dio,  che lo può fare.   È perché ci sta Dio,  che lo può fare.      Nessuno lo può fare.  Solo Dio lo può fare.

 

Tu, credi nel Figlio dell’uomo?       Ecco, ora Gesù ti chiede,  di fare la tua professione di fede.    Devi dire a chi credi.  A chi credi veramente.

E chi è, Signore, perché io creda in lui.    Dimmi tu Gesù, chi è.  Dimmi tu Gesù, chi sei. Dimmi tu Gesù.      Ho gli occhi aperti.   Ora si sono aperti anche gli occhi del cuore.

Lo hai visto.     Lo hai sperimentato.   Lo hai toccato. Lo hai provato. Lo hai sentito.  Lo hai visto,  con i tuoi occhi.

È Colui che parla con te.     Sta davanti a te.  Sta con te. Parla a te.   Te lo dice Gesù.  Che è lui.  Chi è lui.     Che è Dio.

Credo Signore!       Ecco il tuo si, a Dio.    Si, ci sto.   Si, lo so. Si, ora lo so.  Si, lo vedo. Si, ora lo vedo.    Si,  ci credo.

 

Perché coloro che non vedono.      Ecco perché è venuto Gesù.   Per te,  che eri cieco. Per te,  che avevi chiusi gli occhi.     Per te,  che avevi tappati gli occhi.

Vedano.      Ecco perché è venuto Gesù.   Per aprirti gli occhi.  Per farti tornare a vedere. Per farti vedere.     Per farti vedere Dio.      E non sei più cieco.

E quelli che vedono.      Ecco perché è venuto Gesù.   Per te.     Che non ti senti, cieco. Per te, che vedi tutto.  Che capisci tutto. Che sai tutto.      Come Dio.  Più di Dio.   Al posto di Dio.

Diventino ciechi.     Ecco perché è venuto Gesù.    Per te,  per farti vedere,  che non ci vedi.     Che sei tu,  il vero cieco.      Che non vedi Dio.   Che non vuoi vedere Dio.   Che non puoi, vedere Dio.

Siamo ciechi anche noi.     Ecco perché è venuto Gesù.    Per te.  Per aprire gli occhi anche a te.       Hai gli occhi dell’anima,  chiusi.    Accecati.  Incollati.

Siamo ciechi anche noi.          Ora lo sai che sei cieco.    E puoi andare da Gesù.      Gesù ti aspetta.         E ti apre,   gli occhi dell’anima.

 

Ecco   la Quaresima.

 

 

 

 

 

 

 

 

La samaritana

In quel tempo, Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: Dammi da bere!, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?».
Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore – gli dice la donna –, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua. Vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare».   Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te». Molti Samaritani di quella città credettero in lui. E quando giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».

 

 

“Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno”.                               E tu ,   la cerchi  l’acqua ?

 

Di Gesù.

Solo Gesù,   ha l’acqua che cerchi.    Solo Gesù,  ti da  l’acqua che cerchi.    Solo Gesù,    è  l’acqua che cerchi.

 

Una donna samaritana.     Sei tu,   la samaritana.    Ti sei separato dal tuo Dio.  Ti sei dato a un altro di Dio.  Ti sei venduto a un altro Dio.    Hai un altro Dio.

Una donna samaritana.       È la tua anima,   la samaritana.    Gli hai levato  il suo Dio.  Gli hai levato l’acqua.    E l’hai fatta arsa.   Arida. Secca. Lacerata. Spaccata.    Non ci nasce più niente.  Non ci cresce più in niente.    Non ci sta più in niente.

Ad attingere acqua.       Anche tu,  vai al pozzo.    Ti manca l’acqua.   Non ci stai senza acqua.   Non ci puoi stare senza acqua.      E la cerchi,  l’acqua.

Ad attingere acqua.      E la cerchi,  nel pozzo degli altri.     E la vai a prendere,  nel pozzo degli altri.    E la vai a mendicare,  al pozzo degli altri.       Ma quell’acqua lì,   non la placa    la tua sete.

 

Dammi da bere.         Gesù  ti aspetta proprio li,   vicino a un pozzo.    Proprio li.   Quando hai bisogno dell’acqua.      Proprio li.  Dove vai a prendere l’acqua.

Dammi da bere.        Dammi   il tuo bisogno di acqua.    Dammi la tua sete.   Dammi la tua arsura.      Dammi quello che ti ha seccato .  Dammi quello che ti ha bruciato.

Dammi da bere.     Dammi il tuo peccato.    Metti in me  il tuo peccato.   Metti in me quello che ti ha separato.

Chi è colui che ti dice.    Chi te lo dice è Dio.   Solo Dio può riportare Dio. Dove non ci sta.   Solo Dio può riparare Dio. Quando non ci sta.     Solo Dio può rimettere Dio. Al suo posto. Dove sta.

 

Acqua viva.      Eccola lì.   Davanti a te,  l’acqua viva.     È lui,  l’acqua viva.   L’acqua che cercavi.  È l’acqua di Dio.      È Dio che cercavi.  È Dio vivo che cercavi.

Non avrà più sete in eterno.       È quella l’acqua,  che calma la sete.   Che placa la sete.  La sete di Dio.     È la sete di Dio che avevi dentro.     E solo Dio  la placa quella sete.  E non hai più sete.  Per sempre.

Diventerà una sorgente.    Non è solo acqua viva,  quello che ti da Gesù. Ti da la sorgente di quell’acqua.     È lo Spirito Santo. Che sgorga dal Padre.   E l’acqua di Dio non ti manca più.  Ci sta sempre.

 

Dammi quest’acqua.        Ecco, ora la chiedi a Gesù.  L’acqua.   Ora la prendi da Gesù, l’acqua.    Ora la attingi da Gesù, l’acqua di Dio.      E Dio torna in te.   Nella tua anima.

Dammi quest’acqua.       E non sei più arso.  E non sei più arido.  E non sei più secco. Lacerato, spaccato.    E non sei più  morto.      Sei rinato.  Sei risorto.

E non continui a venire qui.       E non la cerchi più,  l’acqua degli altri.   E non la mendichi più,   l’acqua degli altri.      E non ti serve più,  l’acqua degli altri.

Ad attingere acqua.      Se non te la danno,  meglio.     Perché la prendi di più,  da Dio.     La attingi di più,  da Dio.     Ti riempi di più,  di Dio.

 

E sei di più,   sorgente.                                                                                                       Anche   per gli altri.

 

 

 

 

 

 

La trasfigurazione

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo».
All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.  Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».

 

 

“E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce.”                                                                                                                      E il tuo volto,  brilla ?

 

Con Gesù.

Con Gesù,  brilla il tuo volto.   Davanti a Gesù, brilla il tuo volto.    In Gesù, brilla il tuo volto.

 

Li condusse in disparte.     Anche te Gesù,  ti conduce.   Anche te   porta in disparte, con lui.  Su un alto monte.  In alto. Vicino al cielo.

E fu trasfigurato.     E ti fa vedere.   Ti svela. Ti rivela.  Ti mostra. Ti dimostra.  Ti manifesta.   Chi è lui.

Il suo volto brillò.      Il suo volto è nel Padre.   È immerso nel volto del Padre.  Si specchia nel volto del Padre.     Si illumina  del volto del Padre.

Come il sole.     E il suo volto diventa  raggiante, luminoso, splendente.  Sfolgorante.  Appare, traspare, Dio.   L’essenza di Dio.      Perché è Dio.

E le sue vesti  candide.      E le sue vesti diventano candide.  Pure. Immacolate.  Appare, traspare,  la purezza di Dio.    La santità di Dio.     Perché è Dio.

Mosé ed Elia.      È lo splendore della sua gloria.   È la gloria della resurrezione.  E la gloria del Padre.     È lo splendore della gloria   del Figlio e del Padre.

 

Una nube luminosa.    Lo splendore continua.    Ecco una nube luminosa.  Lo splendore è una nube.   Lo splendore è lo Spirito Santo.    Che scende su di te.  Ti ammanta. E ti tiene. E ti contiene. E ti copre. E ti ricopre.   Dello splendore di Dio.    Nello splendore di Dio.

Una voce dalla nube.       Ed ecco  da quella nube,    appare,  compare,  traspare.   il Padre.    La voce del Padre.      Che ti dice,  chi è Gesù.

Questi è il Figlio mio.       Questi,  è il Figlio mio.     È il Figlio di Dio.  È Dio.   Lo dice Dio.    Lo dice il Padre.   Lo conferma il Padre.

L’amato.      In lui ci sta il mio amore.   In lui lo trovi il mio amore.   In lui ho posto il mio amore.

In lui ho posto il mio compiacimento.       In lui ci sta la mia gioia.    In lui ho posto la mia gioia.      In lui  ci sta la mia gloria.     È lui la mia gloria.

Ascoltatelo.     Ascolta lui. E non altro.   Senti lui. E non altro.   Segui lui. E non altro.

 

Ecco,  cosa appare.    Ecco cosa compare.    Ecco cosa si svela.   Ecco cosa si rivela.   In Gesù.     La Trinità.   Davanti a te.

E anche il tuo volto splende.   E anche il tuo volto risplende.    E anche il tuo volto brilla.

E ti brillano   gli occhi.