Il Verbo di Dio

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In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta. Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto.  A quanti però lo hanno accolto  ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne  e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità. Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me». Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre,  è lui che lo ha rivelato.

 

 

In principio era il Verbo, il Figlio di Dio.  Era Dio, con il Padre.  Tutte le cose sono state create per mezzo di lui,  e in vista di lui.  E tutte sussistono in lui.

Senza di lui,  non c’è il cielo, non c’è il sole, la luna e le stelle.  Non c’è l’aria che respiri.  Non c’è la terra dove cammini.  Senza di lui non c’è l’acqua, il mare, la collina.  Non c’è il figlio che ti ama, l’amico, la moglie. Senza di lui non ci sei tu.  Non ci sei mai stato.

Come fai  a stare senza di lui?   È stare senza di te.  È stare senza tutto.  È stare senza,  e basta.

In lui c’è tutto.  In lui tutto trova posto, ordine, senso.  In lui tutto è nato.  E a lui tutto ritorna.  Anche tu.  Come fai a stare senza di lui?

Ora quel Tutto è venuto in mezzo a noi,  per stare con noi.  A portare la vita vera e la luce vera agli uomini,  e anche a te.

Ma a volte, tu non la vedi.  Sei come un cieco davanti al sole, non lo vedi.  Perché hai gli occhi chiusi.  Occhi  pieni di altre cose.  Occhi coperti, tappati, mascherati.  Occhi sporcati, rovinati, malati.

Per vedere il sole devi  ripulire gli occhi.  Levare quello che non ti fa vedere, che ti impedisce di vedere.  Levare tutto il negativo che ci hanno messo. Tutto il cattivo che ci hanno infilato. Tutto il dolore che ti ha accecato.

Allora ritrovi il sole.  Vedi la luce.  Accogli  la luce vera.   Accogli  il Figlio di Dio che ti rivela il Padre.  Puoi scoprire il primo Padre,  il vero Padre,  il Padre originario.

Poi ritrovare le tue radici, la tua strada, la tua meta.  E  nasci anche tu, come Figlio di Dio.

Ed è Natale, anche per te.

 

 

 

 

E’ nato Gesù!

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città.  Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.  Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio. C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».  E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli  e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

 

 

Perché Gesù è nato in una stalla?   Perché è venuto nella miseria?   Perché è stato scacciato da tutti?   Perché nessuno lo voleva?

È venuto nel buio,  perché lui è la Luce.

È venuto nella notte,  perché lui è il Sole che sorge.

È venuto nel freddo,  perché lui è il Calore.

È venuto nella povertà,  perché lui è la Ricchezza.

È venuto nella debolezza,  perché lui è la Forza.

È venuto nella solitudine,  perché lui è la Relazione.

È venuto nell’indifferenza,  perché lui è l’Amore.

È venuto nell’umiltà,  perché lui è il Re della gloria.

È venuto nella semplicità,  perché lui è la Totalità.

È venuto nel silenzio,  perché lui è la Musica.

È venuto nel niente,  perché lui è il Tutto.

Il Signore del cielo della terra, il Figlio di Dio, Cristo Gesù,  è venuto in mezzo a noi.  Canta, danza la gioia. Con il cuore, con le mani, con i piedi, con tutto quello che sei. Diventa una lode, un inno, un annuncio vivente.  Una stella splendente per i tuoi fratelli.

L’angelo del Signore che prima si è rivolto a Maria e poi a Giuseppe,  ora si rivolge te.  Non temere!  Basta angoscia, basta pianto, basta disperazione.  Oggi è nato per noi  il Salvatore, che è Cristo Signore!  Ti dà un segno, un cammino, un posto.  Lo trovi nell’umiltà.

Si è aperto il cielo.  Ora puoi cantare, danzare la gloria di Dio, insieme agli angeli e ai santi. E insieme ai tuoi fratelli,  che Dio ama.

 

 

 

 

 

Come Maria

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.  Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

 

 

Il nome Gesù significa  ‘Dio salva’.  Ogni volta che lo pronunci, annunci la salvezza di Dio.

Come Maria,  con Maria,  conserva nel tuo cuore questo nome.

Come Maria e con Maria custodisci  nel tuo cuore lo stupore per questo amore, che supera la fantasia, il pensiero, l’immaginazione. L’amore di un Dio.

Come Maria  e  in Maria,  medita nel tuo cuore, le parole dei pastori.  Quello che hanno visto. Quello che gli è stato rivelato dagli angeli.

Come Maria e in Maria esulta nel tuo cuore per il Signore che è li, davanti a te,  per te e con te.

E canta con gli angeli.

 

 

 

Natale

Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio. C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».  E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

 

Ecco l’angelo annuncia anche a te:  Oggi è nato il Salvatore, che è Cristo Signore.  Vai da lui, troverai  un bambino, avvolto in fasce, in una mangiatoia.

Non perdere tempo, non prendere scuse. Alzati  e vai. Vai da lui, vai da Dio. Vai a vedere, vai a  scoprire, vai a trovare. Lui, il Signore Dio, l’Onnipotente, è nato. Si è incarnato nel mondo. Per starti vicino, per stare con te, per partecipare di te, per salvarti.

È Dio che viene nel tuo mondo, a casa tua, in te. Lascialo entrare, lascialo incarnare. Lascialo partecipare di te, della tua vita, delle tue cose.  E’ con te  quando lavori,  quando fai  i piatti, quando cucini,  quando stiri.  Quando hai  freddo, hai fame, hai paura. E’ con te quando sei  triste, disperato, distrutto.  E’ con te quando ti rialzi, ritorni,  risorgi, risplendi.  Quando ami.

Viene in una mangiatoia. Dio non viene nelle cose grandi, eccelse,  perfette,  superlative. Dio viene nelle cose piccole, semplici, umili, fragili.

Viene nella notte. Non viene nella luce abbagliante, non viene nella luce accecante della ragione, della logica. Viene nella notte, nel buio, nelle tenebre. Per  sorgere come il sole e illuminarle.

Viene nel silenzio. Non viene nel clamore, nello sballo, nel ritmo  assordante, nel rullo di tamburi. Viene nel silenzio. Solo il silenzio riesce a dire e a contenere l’intensità del cuore di fronte a Dio,  e l’intensità di Dio di fronte al  tuo cuore.

Viene nella gloria. Il tuo incontro con lui,  vicino a lui, inginocchiato davanti a lui, con i tuoi occhi nei suoi occhi, con il tuo cuore nel suo cuore, è  accompagnato dagli angeli.

Una moltitudine di angeli, vicino, intorno, attorno, canta la lode a Dio. Canta la gloria di Dio. Canta l’amore di Dio per te.