Ti rendo lode, Padre.

In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

 

“Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.”                                                 E tu,   come preghi ?

 

Come Gesù.

Stai con il Padre.   Parli con il Padre.   Apri il tuo cuore, al Padre.  Come Gesù. Con Gesù.

 

Ti rendo lode, Padre.      Padre,   io ti ringrazio.   Ti rendo grazie.  Ti rendo lode.   A te la lode.  A te il merito.

Perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti.          Quelli  che la fanno complicata.   Quelli che la mettono complicata.   Quelli che la vogliono complicata. La parola di Dio.

Perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti.         Quelli che la fanno, come loro.   Quelli che la fanno, per loro.   Quelli che la fanno loro.   La parola di Dio.

E le hai rivelate ai piccoli.         È una Persona,  la parola di Dio.    È Gesù.    E i piccoli stanno con lui,  come una persona.       E la fanno semplice.   E la fanno facile.  E la fanno chiara.      Come fanno i piccoli.

E le hai rivelate ai piccoli.         E gli parlano,  come a una persona.  Lo ascoltano, come una persona.    E lo amano, come una persona.   E lo fanno vero.  Davvero. Sicuro.  Sincero.     Come fanno i piccoli.

 

 

Nessuno conosce il Figlio se non il Padre.       Te lo dice il Padre.   Chi è Gesù.   Te lo rivela il Padre.  Te lo mostra il Padre.      Questi  è il Figlio mio.

Nessuno conosce il Padre se non il Figlio.        Solo il Figlio sa.   Chi è il Padre. Perché sta nel Padre.  Sta con il Padre.  Alla destra del Padre.     Da sempre.

E colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.       In Gesù,   ci arrivi al Padre.   In Gesù,  lo trovi il Padre.     In Gesù,  lo preghi il Padre.      Con Gesù,   lo lodi il Padre.

 

 

Venite a me.      Ecco dove andare.  In lui.     Ecco dove stare. In lui.    Ecco chi cercare. Lui.

Voi che siete stanchi e oppressi.     Quando sei piccolo.  Quando ti fanno piccolo. Quando ti hanno fatto piccolo.    Quando ti hanno fatto niente.   Quando non sei più niente.

Prendete il mio giogo su di voi.       Il giogo.  Sono e sue braccia.    Sono le sue braccia aperte.

Prendete il mio giogo su di voi.        E le fai posare, su di te.     E lasci  che abbracciano te.       E  ti fai portare. Dalle sue braccia.     Nelle sue braccia.

Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero.        E’ dolce stare tra le sue braccia..     Se ci stai..  Ti portano su.  Ti portano in alto.     Nelle braccia del Padre.

 

Ecco la preghiera.

 

 

 

 

 

 

Venite a me

In quel tempo Gesù disse:  «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

 

 

Gesù disse:    “Venite a me,  voi tutti che siete stanchi e oppressi,   e io vi darò ristoro.”       E tu,  quando sei stanco e oppresso,  vai da lui ?

 

Non ci vai.

Non sei stanco.     Li stanchi tu,   gli altri.   Li sfinisci tu, gli altri.      Ma sei più stanco tu,     di loro.

Non sei oppresso.      Li opprimi tu,  gli altri.    Li schiacci tu,  gli altri.     Con il tuo peso.  Sotto il tuo peso.

Non lo prendi, il suo giogo.      Lo vuoi fare tu, il giogo.    Lo metti tu,  il tuo giogo sugli altri.   E li porti dove vuoi tu.  Non dove vuole Dio.       E ti sei oppresso,  da solo..

 

Ci vai.

Gesù,    è  le braccia di Dio.    Che aspettano  te.

Venite a me.         E ti lanci.  E ti getti.   E ti fiondi.    Dentro le sue braccia.                           Venite a me.         E non sei più stanco.  E non sei più a terra.   E ti rialzi  da terra.              Venite a me.         E non sei più oppresso.   Il peso che ti schiacciava,   si è levato.               Lo ha preso lui.

Prendete il mio gioco su di voi.       La sua croce  è il giogo.   Le sue braccia sulla croce.  Sono come un giogo.   E ti lasci portare.   E ti lasci condurre.   E ti lasci fare                       E imparate da me.        E diventi come lui.     Umile di cuore, come lui.    Mite, come lui.     Vero,  come lui.

Il mio giogo è dolce e il mio peso è leggero.    E diventa tutto leggero. Tutto diventa facile. Tutto diventa dolce.    Perché c’è  lui.

E troverete ristoro.        E prendi  respiro.  E prendi  fiato.   E prendi forza.                             Io vi darò ristoro.           È lui il tuo ristoro.    È lui la tua forza.    È lui,  il tuo respiro.  È lui il tuo palpito.  È lui  il tuo battito.    È  il tuo Signore.

 

Ti rendo lode Padre.    E non sei,  solo tra le sue braccia.   Ma anche tra quelle  del Padre. Ma anche in quelle  del Padre.

Con quelle braccia,   vai verso l’altro.                                                                              Quelle braccia,   tendi verso l’altro.                                                                                         E non è più stanco,  e non è più  oppresso.

 

 

 

 

 

 

Venite a me

Venite_a_Me - Copia

In quel tempo Gesù disse:  «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

 

 

 

Gesù,   lo dice anche a te.     Vieni a me.

 

Sei piccolo.   Vai da lui.      Sei oppresso. Vai da lui.     Non ce la fai più, sei stanco.    Vai da lui.  Ti aspetta.

 

Il suo giogo.      Sono le sue braccia aperte.      Lasciati tenere.  Lasciati portare. Lasciati fare.

 

E non sei più piccolo.    La piccolezza fa posto a Dio.    E più sei piccolo,  e più  c’è posto,  per Dio.                                                                                                                    E non sei più debole.          Sei riempito,  della potenza di Dio.                                          E non sei più semplice.     Sei riempito,   della sapienza di Dio.

 

E  in lui,     trovi   ristoro.

 

 

 

 

 

 

 

Mite e umile di cuore

Cristo-Comunione-02 - Copia - Copia

In quel tempo Gesù disse:  «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

 

 

 

Il grande. Il sapiente. Il potente. Ti domina. Ti imprigiona. Ti stringe. Ti costringe. Ti usa.  Non entra Dio, in uno così. Non c’è posto per Dio.

Il piccolo, è il posto di Dio.  Il semplice, l’umile, il povero, è il posto di Dio.  Il piccolo è figlio.  Il figlio è il posto del Padre.  A lui sono rivolti gli occhi del Padre. A lui si rivela.  Gesù lo conosce. Gesù te lo porta.

Tu che si stanco,  sfinito, oppresso. Tu che non ce la fai. Tu che non puoi. Tu che non sai. Vai da Gesù.  Vai da lui che ti chiama.  Vai da lui che ti apre le braccia.

Vai  dalle sue braccia. Tra le sue braccia.  Il suo giogo, è quello che lui è,  quello che lui dice, quello che lui fa.  Il suo giogo, sono le sue braccia.  Che ti contengono, ti portano, ti tengono.  Ti guidano. Ti proteggono.

Entra dentro.  Prendile su di te.  Sono umili, perché ti rispettano.  Sono leggere, perché ti amano.  Sono dolci, perché vengono dal suo cuore.

Li,  trovi il ristoro che cercavi.  La consolazione, la tenerezza, che cercavi.

Li, trovi  il sollievo dal peso che ti schiaccia. Dagli schemi che ti chiudono. Dai calcoli e dalle misure che ti dividono.

Li,  trovi la risposta,  il senso, il significato.  Perché lì trovi la Sapienza vera, la Sapienza di Dio. Dio. Il tuo Signore.

E trovi la forza per rialzarti dalla caduta.  La dignità perduta.