La moneta perduta

In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».  Ed egli disse loro questa parabola: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.
Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto”. Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».

 

 

“Quale donna, se ha dieci monete e ne perde una,  non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova?”                                                                      E tu,   sei una moneta perduta ?

 

Perduta.

Ti hanno fatto cadere,  loro.    Ti hanno levato il valore.  Ti hanno rubato il valore.  Ti hanno fatto senza valore.     Così non sai,  quanto vali.

Ti hanno venduta ad altri.  Che non sono di Dio.     Ti hanno ceduta ad altri.  Che non sono di Dio.     E sei diventata di altri.  Che non sono di Dio.     E non sai, quanto vali.

Pure a Gesù,   lo hanno fatto moneta.     Da dare. Da scambiare. Da barattare.  Come se fosse loro.     Ma Gesù è Dio. E Dio non si può comprare.  Sono loro che si sono svalutati. Che sono precipitati.  Che sono affondati.      Ancora. Ora. Per sempre.

 

 

Ritrovata.

Eri perduta.   Ma sei stata ritrovata. Da Dio.  Ti ha trovato Dio.  E nessuno ti può  toccare.

 

Ha dieci monete.    Sei tu, la moneta.   Sei tu, che vali.  Sei tu, che conti.   Sei tu, la cosa  preziosa.    E manco lo sai.

Ha dieci monete.    Sei tu, la moneta.  Che sta nelle mani di Dio.   E conti, perché stai nelle mani di Dio.    E vali,  quando stai nelle mani di Dio.

Ne perde una.       Ma te ne sei andato. Dalle mani di Dio.  Le hai lasciate. Le mani di Dio. Sei scivolato via.  Sei scappato via.   Sei saltato via.

Ne perde una.    E sei caduto. Per terra.   E sei cascato, per terra.   E ti sei rotolato, per terra.   E sei finito, per terra.   Appiccicato, alla terra.

Ne perde una.    È Dio,  che ti ha perso.  È lui che ti cerca.  È lui che ti vuole.  È lui che non ci sta.  Senza di te.

Ne perde una.      Ma sei anche tu. Che ti sei perso.   Sei anche tu. Che hai perso te.  Hai perso Dio. E pure te.     E ti devi cercare.    Sei tu,  che ti devi cercare.

 

Non accende la lampada.     Ecco come ti cerchi.    Non lo fai da solo.  Non stai da solo. Non sei solo.    Ti cerchi con Dio.  Ti metti nelle mani di Dio.   E ti cerchi con lui.

Non accende la lampada.      Ecco come ti cerchi.  Non lo fai da solo.  Lo fai con lo Spirito Santo.  Ci metti la luce dello Spirito Santo.   Solo quella luce ti fa vedere.  Quello che sei. Quello che fai.   E dove stai.

E spazza la casa.     Ecco come ti cerchi.  Non lo fai da solo.  Lo fai con lo Spirito Santo. Solo lo Spirito Santo la può pulire la casa.   Può spazzare via tutto lo sporco. Tutto il nero. Tutto il male.   Che sta nascosto.

E cerca accuratamente.     E ora ci vedi.  Ora ci vedi meglio.  Dove stai. Dove ti sei infilato. Dove ti sei incastrato. Dove ti sei imprigionato.  A cosa stai attaccato. Cosa ti ha oscurato.

Finché non la trova.       Ecco come ti trovi.   Lo fai, con la mano di Dio.   La mano di Dio, ce la fa a prenderti da quel male.   Ce la fa, staccarti da quel male.  A tirarti fuori. A portarti fuori.   A farti uscire.   A liberarti. Da quel male.

 

Rallegratevi con me.    Ma ci pensi?    Hai fatto felice Dio.  Si rallegra Dio. È pieno di gioia, Dio.   Per te. Con te.

Perché ho trovato la moneta che avevo perduto.      Eri perduto.    Ma hai capito. Che eri perduto.    E hai scelto. Di non essere perduto.     E hai voluto. Non essere perduto.

Perché ho trovato la moneta che avevo perduto.      Eri perduto.    Ma  hai scelto di essere trovato.  E ti ha trovato Dio.     Hai scelto di essere preso.  E ti ha preso Dio.   Hai scelto di essere sollevato.   E ti ha risollevato Dio.       E ti ha riportato.  Nelle sue mani.

 

  E ti sei ritrovato.   Nel palmo di Dio.

 

 

 

 

 

 

 

Non abbiate paura

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In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:  «Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.  E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.  Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri! Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».

 

 

 

 

Te la mettono,  la paura.       Te la fanno venire,  la paura.    Ti riempiono di paura.             Ma  sono uomini.

 

Non avere paura.           Non ti spaventare. Non temere.    Non li servire.    Un Dio,           si prende cura di te.    Un Dio ti vuole.   Un Dio ti stima.  Un Dio ti ama.

Non avere paura.        Se, te lo vogliono levare.      Se,  te lo vogliono portare via.             Se,  lo vogliono negare.         Tienilo più stretto.   Stringilo più forte.

Non avere paura.         Gesù,  il Figlio di Dio,  è al tuo fianco.     Diventa la sua voce.   Diventa   la voce  della sua parola.          Lasciala gridare.  Lasciala risuonare.    Lasciala riempire te,  e gli altri.          Lasciala andare.    Lasciala fare.

 

E gli altri,   la riconoscono.

E   ti riconoscono.

Anche  il Padre.

 

 

 

 

 

 

 

 

Il tesoro e la perla

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 In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:  «Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.  Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra».

 

 

Trovare un tesoro. Di colpo. Gratis. Tutto. Grande. Per sempre. Così non ti devi più preoccupare, non devi più mendicare.

Lo vuoi, lo pretendi, lo attendi, il tesoro.  Lo cerchi nelle lotterie, nelle macchinette luccicanti, sintetiche, finte.Che ti fanno credere di essere il tesoro. Ma non te lo danno mai. Sono loro che si prendono  la luce, il sogno, il cuore.  Si prendono tutto quello che hai. Tutto quello che sei.

L’unico tesoro che riempie quel vuoto, l’unico tesoro che coincide con lo stampo nel tuo cuore,  l’unico tesoro che è inciso nel tuo cuore,  è quello di cui ti parla Gesù.  È quello che si trova nel campo.  E’ il  Regno di Dio.  È Gesù stesso.  È Dio stesso.  Il tuo Creatore. Il tuo Signore.

Dio è il tesoro nascosto e la perla preziosa.  E tu, quello che cerca.  L’Amore vuole essere cercato.  Per rispettarti.  Per darti l’emozione quando lo trovi. Per farti battere il cuore, tremare le mani,  cantare e danzare per la gioia,  quando lo hai trovato.

Se non lo cerchi, si fa trovare lui, nel campo, per caso. Ti viene incontro e si manifesta.

E tu che fai?

Se hai il cuore chiuso,  non lo riconosci. Non lo vuoi riconoscere. Perché non è il tuo. Perché non sei tu. Non lo vuoi e lo neghi. Lo richiudi e lo lasci lì. E non ritorni.

Se hai  gli occhi chiusi, non lo riconosci come tesoro. Non lo vedi splendente. Non gli dai il valore. Non lo senti vero. Non lo senti vivo. E non sei nella gioia.

Oppure,  lo riconosci, come il tesoro vero, vivo, che ti cambia la vita.  Riconosci il tuo Dio. Lo  vedi che risplende più di tutto. Lo senti che vale più di tutto.    Ma non basta.

Prima devi comperare il campo.   Vendi i tuoi beni, perché quel tesoro vale più di tutti i tuoi beni.  Li prendi, li spendi,  usi quello che hai,  quello che sei,   per avere quel campo e  quel tesoro.

Devi fare,  per farlo tuo.  Devi dare, tutto quello che hai.   Perché il tesoro ti da tutto.  È Dio che è il Tutto.   È l’Amore che ti chiede tutto,   per darti  tutto.

Non perdi nulla, anzi lo ritrovi moltiplicato. Non ti leva nulla, anzi ti ritrovi, salvato. Non ti porta via nulla, anzi ti riporta,  quello che avevi perduto.

Hai trovato il tesoro,  hai trovato la perla.  Hai trovato Dio e il Regno di Dio.  È la tua ricchezza, eterna.  È il tuo valore, eterno.  È la tua gioia, eterna.

È il tuo tesoro.  E tu,  sei il suo.

 

 

 

 

 

Ciò che possiedi

In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede». Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».

 

 

 

Il vestito più bello, la macchina più bella, la casa più bella.  Di più.  Più degli altri. Sempre di più. Tanto. Tutto.   A qualunque costo, ad ogni costo. Costi quello che costi. Anche se ti costa il cuore, l’anima, il fratello.

Assorbi, divori le cose,  ma sono loro che assorbono e divorano te.  Prendi le cose,  ma sono loro che prendono te.  Possiedi le cose,  ma sono loro che possiedono te.  Consumi le cose,  ma sono loro che consumano te.  Diventi come loro.   Vali, solo se hai.  Vali, quando hai.  Vali, quanto hai.

Come il ricco, ti sembra di aver riempito, arricchito, salvato la tua anima.  Invece l’hai  impoverita, umiliata, ferita, venduta, perduta.

Come il ricco, ti sembra di possedere tutto, di non avere più bisogno di niente.  Invece non possiedi nulla. Non è tua l’aria che respiri, la luce, il calore, i colori, la vita. Tutto ti è stato donato.

L’unica cosa che possiedi veramente è il tuo dolore, è la tua fragilità, la tua precarietà, la povertà,  l’errore, la debolezza.  Questa è l’unica cosa che ti appartiene veramente,  che è solo tua.   Che puoi donare a Dio, che ti apre a  Lui e ti porta a  Lui.

In Lui, nel suo cuore,  trovi la tua ricchezza, il tuo tesoro, il tuo tutto.  Lui è il tuo granaio senza fine,  nel quale la tua anima si può nutrire, riposare, fortificare, salvare.

Quando vivi nel suo cuore,  puoi  vedere gli altri con gli occhi di Dio.  Sono tuoi fratelli nella povertà, nella fragilità, nella precarietà, nel dolore, nella debolezza. Puoi condividerla con loro, puoi viverla con loro.  Allora diventa  forza, potenza, ricchezza, unità, solidarietà, condivisione, fratellanza, uguaglianza,  amore vero, pace vera.

È l’unico tesoro che conta, è l’unico tesoro che rimane, è l’unico tesoro che vale.  È l’unico tesoro veramente tuo.  Lo hai  cercato, voluto, riposto in Dio.  Li lo troverai. Lì ti aspetta.

E  vivrai  in Dio,  ora e per l’eternità.

 

 

 

 

 

A che mi serve Dio?

 

 

 

 

A che mi serve Dio?    Che ci guadagno?

 

L’interesse innanzitutto.  Tutto deve servire,  deve portare soldi, vantaggi, benefici.  Tutto  in funzione tua.   Tutto al tuo servizio.

Se una cosa non è utile,  non ti serve,   non esiste.   Non deve esistere.   Non ti deve disturbare.   Non ti deve ostacolare.    Anche Dio deve essere a  tuo uso e consumo.  Anche Dio deve servire te.

 

Dio non è tuo.  Sei  tu,  suo.   Non è lui,  che deve servire a te.    Sei tu,  che servi a lui.  Sei nato  per qualcosa di importante.   Sei nato per compiere la missione che ti ha dato. Nessuno la può fare  al posto tuo.    Nessuno la può compiere  al posto tuo.   Solo tu. Per questo sei nato.

 

Ci guadagni,   Dio.      E ti sembra poco?

E ci guadagni,   te stesso.     E ti sembra poco?