Amate i vostri nemici

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:  «Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.
Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

 

 

“Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli. ”                                                                                             E tu,  ce la fai,   ad amare  il nemico ?

 

Con Gesù.

Solo con Gesù,  ce la fai.   Solo come Gesù,  ce la fai.   Solo perché ci sta Gesù,  ce la fai.    E sei figlio del Padre.

 

Amate i vostri nemici.      Non ci caschi.      Nel tranello del tuo nemico.    Ad essere come lui.   A diventare come lui.   A fare come lui.       A fare del male,  come lui.

Amate i vostri nemici.      Non ci caschi.    Nel tranello del male.     Non ci stai con il male.   Non stai dalla parte del male.   Non ti fai prendere dal male.    Non ti fai schiavo del male.

Amate i vostri nemici.       Il tuo nemico.  Ti ha messo davanti a una scelta.  Ti fa fare una scelta.  Ti obbliga a una scelta.    Devi fare una scelta.     Tra Dio  e il male.

Amate i vostri nemici.       E scegli Dio.    Ci metti prima Dio.  Del male.  Ci fai stare prima Dio,  del male.   Conta di più Dio,  del male.      E scegli Dio.  Più del male.

Amate i vostri nemici.        Hai scelto Dio.    E quel male non fa più male.    Hai scelto Dio. E quel male non ci sta più.     Hai scelto Dio.  E quel male non lo vedi più.   Hai scelto Dio. E quel male non lo senti più.

 

Pregate per quelli che vi perseguitano.       Quel nemico  ti ha fatto un favore.   Ti ha fatto scegliere Dio.     Ti ha fatto amare Dio.  Più di ogni cosa.      Più di te stesso.

Pregate per quelli che vi perseguitano.      Forse lui non ce la fa,   a vedere il male.   Forse lui non ce la fa,  a staccarsi dal male.     Forse lui non ce la fa,  a liberarsi dal male.   E ti chiede aiuto.

Pregate per quelli che vi perseguitano.     E allora lo fai tu,  per lui.   Lo metti davanti a Dio.  Ce lo metti tu. Davanti a Dio.    Ce lo metti tu,  nelle mani di Dio.      E lasci fare a Dio.

 

Se amate quelli che vi amano.         Non si vede quello che sei  veramente.   Quando vuoi bene a chi ti vuole bene.

Se amate quelli che vi amano.         Si vede quello che sei  veramente.    Quando non vuoi il male.  A chi ti vuole male.     Quando non fai del male.   A chi ti fa del male.     Quando non conta il male.    Più  di chi ti fa del male.

Se amate quelli che vi amano.         Si vede quello che sei  veramente.    Quando distingui il male,  da chi ti fa del male.     Quando stacchi il male,  da chi ti fa del male.    Quando distacchi il male.      Dentro a chi ti fa del male.

 

E con Gesù.     Stai con gli occhi,  rivolti al Padre.   Ti interessa il Padre.   Ti interessa lo sguardo del Padre.    Conta più lo sguardo del Padre.    Di ogni altro sguardo.

E sei figlio del Padre,   che è nei cieli.

 

 

 

 

 

 

 

L’amministratore disonesto

In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli:  «Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”.  L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”.  Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?”. Quello rispose: “Cento barili d’olio”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”. Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”. Rispose: “Cento misure di grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”.  Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.  Ebbene, io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne. Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza».

 

 

“Nessun servitore può servire a due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza.”                         E tu,   quale padrone hai ?

 

Il denaro.

Ti credi  che lo prendi.   Ma è lui che prende te.    Ti credi che lo tieni.  Ma è lui che tiene te. Ti credi che ce l’hai.   Ma è lui  che ha te.      E manco lo sai.

Ti prende il cuore.  E ti prende l’anima.    Ti porta via il cuore. E ti porta via l’anima.   E sei senza cuore. E sei senza anima.    E manco lo sai.

Ti prende Dio.    Non ci deve stare Dio.    Perché se ci sta Dio.  Non ci sta lui.   Non ci può stare lui.      Se ci sta Dio,  si vede chi è lui.    Che non è Dio.  Che è contro Dio.  Che è senza Dio.     E se stai con lui.   Anche tu sei senza Dio.    Ancora. Ora. Per sempre.

 

 

Dio.

Devi fare una scelta.   Una scelta precisa. Una scelta decisa.   Chi vuoi come Dio.  Chi è il tuo Dio.  Chi scegli come Dio.     Il denaro  o Dio.

 

Un uomo ricco aveva un amministratore.     Tu sei l’amministratore.  L’uomo ricco è Dio. Che ti ha dato da amministrare le sue cose.    Le sue cose sono  te  e quello che sei.

Fu accusato di sperperare i suoi averi.     Ma tu le hai fatte tue. Le sue cose.   Le hai prese per te.  Le hai tenute per te.  Le hai usate per te.    E le hai sperperate.  Le hai buttate.  Le hai cedute.  Le hai svendute.   Le hai date via.    E ti sei dato via.

Il mio padrone mi toglie l’amministrazione.   Te la toglie perché hai rifiutato Dio.  Hai levato Dio.  Hai scansato Dio.    E ci hai messo al suo posto il denaro.   Un altro Dio.

Il mio padrone mi toglie l’amministrazione.    Te la toglie  perché ti sei fatto il vitello d’oro. E lo adori. Al posto di Dio.   E lo veneri. Più di Dio.    Egli dai. Quello che è di Dio.

 

Cosa farò ora?     E sei costretto a pensare.  Sei costretto a capire. Sei costretto a sentire. Che sei povero.   Che non hai più niente.  Che hai perso tutto.   Pure te. E pure Dio.

So io cosa farò.    Ecco ora lo sai.   Cosa devi fare.  Cosa dovevi fare.  Quello che non hai fatto prima.

So io cosa farò.     Scegli Dio.  Metti al primo posto Dio.   Ci metti Dio. Più dei soldi. Prima dei soldi. Davanti a i soldi.    Conta più Dio.  Dei soldi.

Tu quanto devi al mio padrone?      Ed ecco che sai amministrare.   Ecco come devi amministrare.    Come vuole Dio.  Con il cuore di Dio.  Come si aspetta Dio.  Come farebbe Dio.

Prendi la tua ricevuta e scrivi 50.     Conta più la persona. Dei soldi.   Conta il tuo cuore. Più dei soldi.   Conta il suo cuore. Più dei soldi.     Ha vinto il cuore. Sui soldi.

Prendi la tua ricevuta e scrivi 80.    Contate tutti e due, come persone.    Più dei soldi. Avete vinto insieme.  Sui soldi.    Non siete più prigionieri dei soldi.    Né tu.  Né lui.

 

Essi vi accolgano.      Ecco la tua ricchezza  è l’altro.  Che ti benedice.  E dice bene di te a Dio.    E non sei più solo.

Essi vi accolgano.     Ecco la tua ricchezza  sei tu.   Che hai fatto trionfare Dio. Sui soldi.  E non sei più povero.

E sei ricco di Dio.

 

 

 

 

 

 

No, io vi dico, ma divisione

San Rocco Venezia – Cristo scaccia i mercanti dal tempio di Giovanni Antonio Fumiani

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:   «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».

 

 

“Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra?  No, io vi dico, ma divisione.”               E tu,   come Gesù,    lo dividi,  il bene dal male ?

 

Ambiguo.

Né di qua,  né di là.      Un po’ di qua, un po’ di la.    Prima di qua. Poi di là.    Sia di qua, che di là.    E non stai  né di qua, né di là.     Non stai con Gesù.

Lo mescoli.  Lo amalgami. Lo fondi. Lo confondi.  Il bene con il male.  E non si capisce più,  cosa è bene e cosa è male.    E non si capisce più,  Gesù.   Manco tu.

E pure a Gesù,  gli levi la spada.    Così non lo separa, il bene dal male.  Così non lo divide il bene dal male.     Così non ci sta più il bene.  E non ci sta più il male.     E manco Gesù.   Ma Gesù è Dio.   E nessuno lo può cambiare.      Sei tu,  che ti sei diviso dal bene.  Che ti sei tagliato dal bene.  Che ti sei staccato dal bene.   E da Dio.    Ancora. Ora. Per sempre.

 

 

Lo dividi.

Come Gesù, lo dividi.    Lo tagli, lo spezzi, lo separi,  lo stacchi.  Il bene dal male.  E lo sai,  cosa è bene e cosa è male.      E puoi scegliere il bene.   E puoi scegliere Dio.

 

Pensate che io sia venuto a portare la pace.      La pace di Gesù.    Ti sembra  che gli sta bene tutto.  Che accetta tutto.    Che non reagisce mai.  Che non si arrabbia mai.  Che gli va tutto bene.   Che gli sta tutto bene.     Che è tutto bene.

No, io vi dico, ma divisione.       No. La pace di Gesù è altro.     È quando dividi,  il bene dal male.  Come una spada, con la spada.      Quando lo tagli.  Quando lo separi. Quando lo recidi.     Quando lo stacchi. Quando lo distacchi.     Il bene dal male.

No, io vi dico, ma divisione.       È quando il taglio,  è netto.   È secco. Preciso. Deciso.   Così si distingue bene.  Così si vede bene.    Cosa sta di qua,  e di la.

No, io vi dico, ma divisione.      È quando Dio è Dio.   E non è altro.    È quando il Signore  è il Signore.   E non un altro.      E non lo sporchi. E non lo inquini.  E non lo cambi.  E non lo scambi.    Con un altro.

No, io vi dico, ma divisione.       E davanti a Dio.   Puoi dire si.  Un si netto. Un si preciso. Un si deciso.   E diventi un si.   Un si vivo.  Al tuo Dio.

 

Saranno divisi tre contro due e due contro tre.      Se scegli Dio.    Quelli che non stanno dalla parte di Dio,  quelli che non vogliono Dio,    si mettono contro.    Ti vengono contro. Vengono fuori.  Saltano fuori.     E si distinguono da te.   E si sa chi sono.

Si divideranno padre contro figlio.     Se scegli Dio.  Anche se è tuo padre che non lo vuole. Anche se è tuo padre, che si mette contro.  Che ti viene contro.   Tu stai dalla parte di Dio.     E scegli Dio.  Più di tuo padre.

 

Se scegli Dio.     E vedi i mercanti del tempio, che sono contro Dio.  Che si sono presi Dio. Che si vendono Dio.  Che profanano Dio.      Non te li tieni.  Non li lasci fare.  Non li fai fare. Ma come Gesù,   li butti per aria.    Rovesci, ribalti.  Rivolti.    I loro carretti,  i loro progetti.      E  li scacci.    Li stacchi.  Li distacchi,  da Dio.      Perchè non sono di Dio.

È  il fuoco di Dio.    Che te lo fa fare.

 

 

 

 

 

 

Marta e Maria

In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.   Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.   Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

 

 

“Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola.  Marta invece era distolta per i molti servizi.”          E tu,    ai piedi di chi stai ?

 

Di loro.

Ti mettono, a terra.  Ti buttano a terra.   Ti fanno crollare a terra.  Loro.    Ai loro piedi.   E ti schiacciano, sotto i loro piedi.        Ma non sono Dio.   Sono altro da Dio.   Non ci cascare.

La loro parola,   te la sbattono dentro.    Te la incastrano dentro.   Te la inchiodano dentro. Solo quella devi ascoltare.  Solo quella ci deve stare.      Al posto di Dio.   Non ci cascare.

Pure a Gesù,   lo mettono, ai loro piedi,  sotto i piedi.    La deve ascoltare lui,  la loro parola. Gli fanno dire,  la loro parola.     Ma Gesù è Dio  . E nessuno  la può cambiare.   Sono loro,  che si sono messi  sotto i piedi.     Che si sono calpestati.   Che si sono pestati.   Ancora. Ora.  Per sempre.

 

 

Di Gesù.

Davanti a Gesù,   ti metti ai suoi piedi.   Stai ai suoi piedi.    Perché Gesù  è Dio.   E solo davanti a Dio ,    ti getti ai suoi piedi.

 

Marta invece era distolta per i molti servizi.     Hai gli occhi  sulle cose che fai.  Hai il cuore sulle cose che fai.     Al centro ci stanno,  le cose che fai.     Al centro ci stanno,   le cose. Non Gesù.

Era distolta per i molti servizi.      Conti tu,  che fai.    Conti tu,  perché fai.   Conti tu,  per quanto fai.     Conti tu.  Più di Gesù.     Al centro ci sei tu.    Non Gesù.

Dille dunque che mi aiuti.        Ti tiri,  pure gli altri.    Anche gli altri, devono avere al centro le cose che fai tu.    Anche gli altri devono avere al centro,  tu.     Non Gesù.   E li distogli.  Li togli.  Da Gesù.

Marta Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose.    Te lo dice Gesù.   Corri dietro alle cose. Stai dietro alle cose.  Stai dentro alle cose.  Dipendi dalle cose.    Ti portano loro.  Stai con loro.   Non con Gesù.

Di una cosa sola c’è bisogno.        Una cosa sola conta.   Una cosa sola vale.  Una cosa sola serve.    Di una cosa sola,  non si può fare a meno.     Di una cosa sola,  non devi fare a meno.       Del Signore.  Del Signore Gesù.    Di Dio.

 

Maria ha scelto la parte migliore.     Maria ha messo al centro Gesù.   Ha messo prima Gesù.   Ha messo sopra a tutto Gesù.    Più Gesù. Di tutte le cose.   Più Gesù, di tutti.

Maria ha scelto la parte migliore.     Maria  ha scelto.    È una scelta Gesù.   Gesù vuole essere scelto.   Perché l’amore vero è una scelta.    L’amore vero prima  deve essere scelto.   Prima vuole essere scelto.    Più  di altri amori.   Più di sé.

Che non le sarà tolta.       Se scegli Gesù.   Scegli Dio.    E lui sceglie te.    E nessuno te lo può levare.    Nessuno lo può toccare.   Nessuno se lo porta via.    Nessuno te lo porta via.

 

Che non le sarà tolta.     Se ci sta Gesù.  Ci stanno pure le cose.   Ci stanno tutte le cose. Perché Gesù è Dio.   E in Dio,  ci stanno tutte le cose.

Che non le sarà tolta.     E in Gesù, le ritrovi,  le cose da fare.  E in Gesù ci stanno, le cose da fare.    E in Gesù le sai,  le cose da fare.    E in Gesù, si fanno le cose da fare.  Si fanno da sole.  Vengono da sole.   Riescono da sole.   Sempre.

Che non le sarà tolta.     E non ti prendono il cuore,  le cose da fare.    Perché vengono da Gesù.    E non ti rubano il cuore,  le cose da fare.  Perché sono di Gesù.   E non ti portano via,  le cose da fare.   Perché tornano a Gesù.

Che non le sarà tolta.    E in Gesù ritrovi, pure te.  Ci stai pure tu.  Ti ha fatto lui. Stavi in lui, già da prima.    E se sta in lui.    Stai,  pure in te.

 

E come Maria,  ti siedi davanti a Gesù.   Ti metti ai piedi di Gesù.   E stai li, ai piedi di Gesù. Ai piedi del Signore.    E ascolti il Signore.  Ti apri al Signore.  Lasci entrare  il Signore.  E fai fare,  a lui.     E ti fai fare,  da lui.

E il Signore fa.   Le cose di Dio.

 

 

 

 

 

 

La tentazione

In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”».
Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».
Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano”; e anche: “Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «È stato detto: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».
Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.

 

 

La tentazione,  ti fa fare una scelta.    Ti mette davanti a una scelta.   Ti obbliga a fare una scelta.   Tra Dio e il demonio.       E tu,  che scegli ?

 

Il demonio.

Ti hanno dato,    il loro pane.      Nero. Duro. Cattivo.  Come pietra.    E tu lo hai mangiato.     E sei diventato come loro.   Nero. Duro. Cattivo.  Di pietra.

Ti hanno detto.  Guarda,  quante cose che ho.    Guarda,  quante cose che ti do    Se ti inginocchi. Se ti pieghi. Se mi preghi. Se mi adori.   Come Dio. Più di Dio. Al posto di Dio.

Hai scelto loro.  Non Dio.     E ti sei piegato. Ti sei prostrato. Ai loro piedi.   E gli hai baciato le mani.   E gli hai baciato i piedi.     E ti hanno messo sotto i piedi.   Ti hanno calpestato. E hanno calpestato la tua anima.   Hanno imprigionato la tua anima.   Si sono presi,  la tua anima.    Ancora. Ora. Per sempre.

 

 

Dio.

Non ci caschi.    E scegli Dio.   Stai con Dio. Dalla parte di Dio.  Solo lui,  è il tuo Signore.

 

Dì a questa pietra che diventi pane.     Ti prende alla fame.  Ti prende per fame.  La fame che hai,   di tutto quello che non hai.   Di tutto quello che non puoi.

Non di solo pane vivrà l’uomo.    Quel pane, non lo vuoi.  Non lo prendi.  Non lo mangi. Non è il pane di Dio.    Mangi solo il pane di Dio. Quello che ti da Dio.   Solo quello ti nutre.  Solo quello ti sazia.  Solo quello ti colma.  Solo quello ti calma.  Solo quello ti salva.

 

Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio.    Non è vero.  È falso. È finto.  Ti imbroglia. Ti mente. Ti inganna.    Non è suo,  quello che vedi.  Non è mai stato suo.     Non è stato dato a lui.   Non è mai stato dato a lui.   E lui non lo può dare. A nessuno.  Manco a te.

Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo.     Prima,  vuole la tua anima.  Prima, gli devi dare l’anima.   Prima, devi mettere l’anima, ai suoi piedi.   Poi ti da.    Ma non ti da.  Ti leva pure quello che hai.  Si prende pure quello che hai.  E non hai più niente.  Manco te.    Hai perso tutto.  Pure te.

“Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”.        Solo davanti a Dio,  ti inginocchi.  E a nessun altro.    Solo davanti a Dio, ti prostri.  E a nessun altro.    Solo Dio preghi.   E nessun altro     Solo Dio, adori.  E nessun altro.      Solo Dio è il tuo Dio. E nessun altro.    Hai un solo Dio. E nessun altro.

 

Gèttati giù di qui; sta scritto infatti.       Se non ti pieghi.  Gèttati.  Ti inganna di nuovo.   Ci prova di nuovo.   Usa la parola di Dio.  Ci mette la parola di Dio.   Così,  ci caschi meglio.

“Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano..Essi ti porteranno sulle loro mani”.      Se non ti pieghi, tu.  Gèttati.  E pieghi il tuo Dio.   E costringi il tuo Dio.   E obblighi il tuo Dio,  a gettarsi ai tuoi piedi.     Ti mette Dio, ai tuoi piedi.    Ti fa gettare Dio, ai tuoi piedi.    E non è più Dio.

Non metterai alla prova il Signore Dio tuo.      No.  Non ci caschi.   È il tranello più grande. Che ti leva Dio.   E tu non ci caschi dentro.     Non lo pieghi,  il tuo Dio.   Non lo ripieghi.   Non te lo metti in tasca.  Non ci fai quello che vuoi.   Non lo fai, come vuoi.   Lo rispetti, Dio.

Non metterai alla prova il Signore Dio tuo.         Non gli cambi i piani,  a Dio.   Non gli rompi i piani, a Dio.   Non sono tuoi, i piani di Dio.   Non li fai tuoi, i piani di Dio.   Li fai.  Come vuole Dio.

 

Il diavolo si allontanò da lui.          Non ce l’ha fatta.   Non c’è riuscito.   Non ci ha preso. Non ti ha preso.     Non hai scelto lui. Hai scelto Dio.      E davanti a Dio , non ce la fa.   E davanti a Dio,  non può.    E davanti a Dio,  se ne va.     E davanti a Dio,  non ci sta.

 

Hai scelto Dio.                                                                                                                     E vengono gli angeli.

 

 

 

 

 

 

 

La vedova povera

In quel

tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».  Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo.   Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».

 

 

“Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere.        E tu,  nel tesoro di Dio, che ci metti?

 

Niente.

Ti hanno fatto,  ipocrita.      Ti vogliono ipocrita. Come loro.    Ti hanno messo una maschera. La loro maschera.      E nel tesoro di Dio,  ci metti il finto.   Ci metti il falso.   Ci metti il vuoto.    E sei vuoto. Come loro.

E alle vedove,  non gli dai.    Ma gli prendi. Ti prendi. Ti mangi.  Divori.  Quello che hanno. Tutto quello che hanno.  Pure loro.   Le hai fatte fuori.   Ma sei tu, che sei fuori.  Come loro.

E a Dio,   gli hai levato il tesoro.   Non solo non ci metti niente.  Ma glielo hai preso proprio. Te lo sei preso tu.  Lo hai fatto tuo. Solo tuo.  E non è più di Dio.   Ma Dio è Dio.  E il tesoro è lui.  E non lo puoi prendere.     Sei solo tu,  che ti sei preso, a Dio.  Che ti sei portato via, da Dio.   Che ti sei rubato,  a Dio.     E non sei più,  di Dio.    Come loro.    Ancora. Ora.   Per sempre.

 

 

Tutto.

Nel tesoro di Dio. In Dio.  Nel cuore di Dio.   Ci metti tutto.    Tutto quello che hai.   Perché te lo ha dato lui.     Perché lui  è tutto.   Per te.

 

Una vedova povera.          Anche tu. Sei vedova povera.   Ti hanno fatto solo. Ti hanno fatto diventare solo.   Senza nessuno.  Senza nessuno accanto.

Vi gettò due monetine, che fanno un soldo.        Si sono presi  i tuoi soldi.    Ti hanno levato i tuoi soldi.    Ti è rimasto solo un soldo.  Solo due monetine.

Ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri.         Che ci fai di quel soldo?    Che ci fai con quel soldo?   Dove lo metti quel soldo?        Devi scegliere.  Devi fare una scelta.  È il momento della scelta.     La scelta conta,  più dei soldi.

 

Tutti hanno gettato parte del loro superfluo.         Gli altri hanno fatto  la loro scelta.  Hanno scelto se stessi.     Prima loro. Non Dio.   Davanti loro, a Dio.  Sopra loro, di Dio.     I soldi servono a loro.   A Dio quello che resta.  Quello che avanza. Se avanza.   Tanto non conta.

Lei ha gettato tutto quello che aveva.            Tu fai la scelta di Dio.     Dio conta.  Dio conta più di te.     Dio vale.  Dio vale più di te.     Quel soldo spetta a Dio.  Quel soldo è di Dio.   E quel soldo lo prendi  e lo riporti a Dio.

Tutto quanto aveva per vivere.            Quel soldo  non è  solo un soldo.    È molto di più.   Dentro,  ci sta la tua vita.    Dentro, ci sta tutta la tua vita.   Con quel soldo, ti giochi la vita.    E lo metti in Dio.   Metti la tua vita,  in Dio.

 

E Dio mette la sua vita,    in te.     E quello che hai,  diventa parte di lui.    Si riempie di lui.    E non finisce mai.

E non sei  più vedova.                                                                                                        E non sei  più povera.

 

 

 

 

 

 

 

Profeta in patria

In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».  Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro». All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

 

 

 

Anche tu  sei lì,   che lo ascolti,   Gesù.                                                                                    E tu,   fai  come i farisei ?

 

  Non lo vuoi, Gesù.

Non lo vuoi  uno,   che è più di te.   Che è sopra a te.      Non lo vuoi uno,  che dice quello che tu  non sai dire.      Non lo vuoi uno,  che fa quello che tu  non puoi fare.

È un inciampo, è un ostacolo,  a te .     È un fastidio, è un disturbo,   per te.    E lo getti via,  da te.  E lo cacci via.  Lo lanci via. Lo butti via.       E hai buttato via,  te.

 

   Lo vuoi,  Gesù.

 È   il Figlio di Dio.      E Dio,  è più di te.      Ti ha fatto,   lui.                                                     Sei tu,  che ti getti,   tra le sue braccia.      Sei tu, che ti lanci,   sul suo cuore.

E lui,  ti abbraccia.     E diventa  la tua roccia.    Il tuo riparo.  Il tuo rifugio.  Il tuo scudo.       La tua salvezza.    Il tuo tutto.

E  gli dai  tutto.

La  tua strada.                                                                                                                           La  tua voce.                                                                                                                              La  tua parola.                                                                                                                            Il  tuo respiro.

Ecco,  il profeta.                                                                                                                        Viene  da Dio.  

 

 

 

 

 

 

Seguimi!

 

 

“Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni!  Seguimi!»

 

Non è un invito per la vita religiosa, non è  solo per i preti e le suore. È  per ognuno di noi.  È per te. Vendi tutto. Vendi, lascia tutto quello che ti lega, che ti chiude, che ti imprigiona, che ti domina.  Liberati, sciogli quelle catene. Non permettere che ti rubino il cuore, che ti mangino l’anima.

Seguimi. Vieni.  Si, Signore, vengo. Tu sei il Figlio di Dio. Tu sei l’Amore di Dio che si rivolge a me e mi guarda in profondità. E mi sceglie e mi chiama. E aspetta la mia risposta. Un amore totale che aspetta una risposta totale. Si, Signore, lascio tutto e vengo da te, vengo con te, resto con te.

Esco dai  miei rifugi, dai miei nascondigli, dai miei sotterfugi. Esco dei miei gusci, che mi proteggevano, esco dalle false sicurezze che mi nutrivano. Vengo Signore,  per stare con te, per camminare con te. Per andare con te, dove tu vorrai. Per fare come te.

Domani sarò ancora con te, vicino a te, mentre lavoro, mentre cammino, mentre parlo, mentre mangio. Con te, al mio fianco, dove tu mi porti, dove tu mi vuoi,  con il tuo sguardo pieno di amore per me, nei miei occhi.  Per sempre,  per l’eternità.