Lo risusciterò

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In quel tempo, Gesù disse alla folla:   «Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.  E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno.  Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».

 

 

 

 

Non sei solo, non sei perso, non sei dimenticato.   Non sei mai stato solo, non sei mai stato disperso,  non sei mai stato abbandonato.

Dio Padre è con te,  sempre.  Il Padre ti ha voluto.  Il Padre ti ha pensato.  Fin dall’inizio  del mondo.   Ti ha dato al Figlio.

Il Figlio di Dio ti ha preso con sé,  sulle sue braccia.  E ti ha portato anche quando non lo sapevi.  Non ti ha lasciato mai.   Perché questa è la volontà del Padre.   Per salvarti,  per liberarti da ciò che ti fa male e ti distrugge.  Per farti rinascere, con lui e per lui,  a una vita eterna, divina, sacra.

La volontà del Padre, di Dio Padre,  è che tu vada incontro al Figlio.  Che tu lo vuoi, che lo vivi,  che tu lo senti.   Vuole che tu lo veda.

Tu sei lì,  attaccato la tua croce, legato alla tua croce e Gesù è lì, vicino a te, affianco a te.  Sta dando la sua vita, per te.  Guardalo,  metti i tuoi occhi nei suoi.  Il tuo cuore nel suo.   Il tuo sangue, nel suo.

Guardalo,  è il Figlio di Dio, venuto per te.  Solo lui ti può salvare.  Solo lui ti può dare la vita eterna.  Se lo riconosci il Figlio di Dio,  se ti lasci portare da lui,  lui ti porterà in Paradiso.  Dal padre.

E lì, tu stesso, con i tuoi occhi,  vedrai  il volto di Dio.  Tu stesso, e non un altro. Contemplerai Dio.

Nell’ultimo giorno,  verrà il Figlio di Dio,  a riprenderti tutto intero.  Con il tuo corpo,  la tua pelle,  la tua carne,  il tuo cuore,  i tuoi occhi,   e ti porterà dal Padre.   Tutto intero.  Insieme ai tuoi cari,   tutti interi,  potrai vivere con Dio.

E gioire per l’eternità.

 

 

 

 

 

Lazzaro

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In quel tempo, le sorelle di Lazzaro mandarono a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato». All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. Marta, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo». Gesù si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?». Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare». Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui.

 

 

Ero morto, Gesù.  Finito, spento, inaridito.  Senza più cuore, senza più anima senza più vita.  Ero morto e mi sono chiuso, rinchiuso nel mio sepolcro. Per non far vedere, per non far capire. Per non far vedere neppure a me stesso. Per nascondermi anche a me stesso.

Ho voluto fare a meno di te.  Ti ho messo fuori, rifiutato, offeso, negato, rinnegato. Non mi sono fidato.   Mi sono ritrovato qui dentro da solo. Al buio.  Ci sono solo le tenebre, il peccato, la miseria vera, la mancanza vera, la solitudine vera.   Non c’è la luce, perché non ci sei tu.   Non c’è la vita, perché non ci sei tu.

Tu aspetti, rispetti.  Aspetti di essere cercato, di essere chiamato.  Ti chiamano le mie sorelle,  ti invocano, ti supplicano.  Ti confessano la loro fede. Ti riconoscono come il Figlio di Dio, al posto mio.

Tutti pensano che è troppo tardi, che anche tu non puoi fare nulla.   Ma tu, Gesù, tu sei la Risurrezione  e la Vita.  Per capirlo, dovevo morire.  Per sperimentarlo, doveva finire ogni speranza.

Tu piangi per me.  Tu, il Figlio di Dio, ti ricordi di me e soffri per me. E ti rivolgi al Padre.  Perché tu vivi con il Padre nella Trinità e il Padre ti ascolta.  Allora, mi chiami per nome e mi chiami a te.

Apri la mia tomba e apri il mio sepolcro.  Spalanchi la mia tomba, come nella tua risurrezione.  Metti il tuo Spirito dentro di me e io torno a vivere.  Riporti in vita il mio corpo, il mio cuore e la mia anima.  Vinci la mia morte, trionfi sulla  morte.  Solo un Dio lo può fare.  Ora tutti sanno che tu sei il Signore.  Che tu sei  la Risurrezione e la Vita.

Esco Gesù, legato dalle bende  e avvolto nel sudario.  Come nella tua resurrezione, ora non servono più, sono deposte da una parte. Rimangono solo loro.

Credo  in te, Figlio di Dio e  vivo in te.

Non morirò più.  Vivrò per l’eternità!

 

 

 

 

Il cieco nato

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In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita; sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe», che significa Inviato. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?». Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!». Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c’era dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!». Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori. Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell’uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse: «Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui.

 

 

Gesù,  sono io  il cieco,  dalla nascita.  Cieco, vuoto della tua luce.  Assetato, bisognoso, mendicante,  della tua luce.  In modo totale, primordiale, antico.

Cieco nell’anima.  Perché il peccato mi ha portato nel buio, nella notte, nelle tenebre. Cieco del cuore. Perché non voglio vedere, non voglio capire, non voglio sentire. Non voglio amare. Cieco nel cuore. Perché chiuso, rinchiuso, rintanato, nascosto, nelle pieghe, nelle piaghe del cuore.

Gesù, tu sei la Luce. La luce di Dio, la Luce del mondo e hai pietà di me.  Fai del fango con la tua saliva.  Con la polvere del suolo, come quando hai fatto l’uomo.  Mi crei un’altra volta, mi ricrei.  Mi fai, mi rifai.  Mi dai la vita.

Mi  spalmi il tuo fango, sugli occhi, sui miei occhi.  Mi cospargi, mi ungi, mi santifichi, mi consacri.  Mi mandi a lavarmi nella piscina di Siloe.  Lavo gli occhi con la tua acqua, dell’inviato di Dio. Per diventarlo anch’io.  Per fare la volontà del Padre.  Per dirti di si.

Ora vedo!  Ora ti vedo!  Vedo la tua Luce!  Vedo, con la tua Luce!

Tu, sei stato mandato da Dio a salvarmi.  Solo tu lo potevi fare!   Tu, sei il Figlio di Dio!  Sei  il mio Signore!   Mi getto  ai tuoi piedi.  Ti adoro, ti onoro, mio Dio!   Ti lodo, ti danzo, ti canto,  Figlio di Dio!

Ero cieco. Ora vedo.

La Luce della tua Resurrezione!

 

 

 

 

La risurrezione

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».  Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».

 

 

Ti vogliono far credere che è tutto qua. Che non esiste l’aldilà.  Come i sadducèi  e il loro esempio,  hanno sposato le loro dottrine, le loro teorie, una dopo l’altra. Tutte parti di una stessa famiglia, quella del controllo, del potere, del comando. Tutte legate alle idee assolute, alle teorie volute, alle regole imposte. Ma, come nel loro esempio, muoiono una dopo l’altra e sono sterili. Non danno frutto. Non danno vita. Quella è la morte vera.

La risurrezione ce l’hai scritta nel cuore.  Che cerca  il sempre,  il tutto,  l’infinito,  l’assoluto,  il divino,  l’eterno. Che cerca sempre una meta.  Ma la risurrezione non è un’idea, non è un’ipotesi, non è una speranza.  Non è un’energia.

La risurrezione è una Persona. È il Figlio di Dio morto e risorto. È il suo corpo risorto, santificato, glorificato.

Risurrezione ora.   La puoi vivere qui, ora, in questa vita.  È lo Spirito Santo che ti dona il Signore risorto. È lo Spirito Santo che nel battesimo,  ti immerge in Gesù e in lui, vince la morte e con lui, ti fa risorgere e rinascere in modo nuovo, come figlio di Dio, santificato da Dio, partecipe di Dio.

È lo Spirito Santo che nell’eucaristia ti dona il corpo e il sangue del Figlio di Dio. Quando ti nutri del corpo di Cristo, diventi parte del suo corpo risorto. Fai parte del suo corpo santificato e glorioso.

Risurrezione dopo la morte.   Con la morte del corpo, la tua anima si scioglie dal corpo, si separa dal corpo e va ad abitare presso il Signore. Ritorna a casa, da dove era venuta. Come un angelo, vive davanti a Dio, vede il Volto di Dio, sente l’amore di Dio e gioisce con lui e per lui e danza e canta la sua lode e la sua gloria.  Piena di lui,  illuminata da lui,  santificata in lui.

Risurrezione dei morti.  Quando tornerà il Figlio di Dio, anche i corpi  morti, sepolti, corrotti, disfatti, risorgeranno.  Ritorneranno in vita,  come corpi incorruttibili, corpi spirituali.   Ma com’è possibile?   Il Signore li ha creati,  il Signore può ricomporre, riscattare, salvare anche la materia, anche la carne.  Anche il tuo corpo, risorgerà veramente, realmente  e si  riunirà alla tua anima. E sarai intero, integro, vero. Davanti a Dio vero.

Sei  il figlio della risurrezione.  Sei  entrato nella risurrezione.  Sei stato generato dalla risurrezione. Sei stato toccato dal corpo del Figlio di Dio. Sei stato lavato dal sangue del Figlio di Dio.  Sei diventato figlio di Dio. Davanti al Padre.

La vita è in Dio. Dio non ha a che fare con la morte.  Lui è il Dio della vita, di tutti i viventi.  Nessuna cosa vive senza di lui. Tutto vive solo di lui, con lui e per lui.

Per sempre.