La visita ad Elisabetta

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.  Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?   Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

 

 

“Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria,  il bambino sussultò nel suo grembo”.       E tu,   sussulti ?

 

Piatto.

Ti hanno fatto diventare il cuore,   piatto.     Lo vogliono piatto, il tuo cuore.   Immobile. Fermo.  Addormentato.     Non è più capace di palpitare.   Figurati sussultare.

E hanno fatto diventare  piatti,    tutti i cuori.     Hanno azzerato,  tutti i cuori.   Hanno calpestato,  tutti i cuori.    Hanno frantumato,  tutti i cuori.     Per non farli sussultare.

Ti hanno gelato,  il cuore.     E non batte più,  davanti a Gesù.   Deve battere solo per loro. Quando dicono loro.  Per chi dicono loro.  Al posto di Gesù.    Ma Gesù è Dio.  E nessuno lo può cambiare.     Sono solo loro,   che si sono scavati cuore.   Che si sono strappati il cuore.  Che si sono sradicati il cuore.   E lo hanno dato.  E lo hanno immolato . E lo hanno sacrificato,   A un falso Dio .    E hanno perso il cuore.  E il vero Dio.     Ancora. Ora.  Per sempre.

 

 

Sussulta.

Non glielo dai,   il tuo cuore.     Lo tieni stretto.  Per il tuo Signore.   E quando viene Gesù.   Ti balza fuori.  Ti salta fuori.  Si lancia fuori.    E vola.    Tra le braccia  di Dio che viene.

 

A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me.        Ecco,  chi viene da te. Maria.    Ecco chi ti porta Gesù,   Maria.     Ecco chi è  Maria.   La madre  del  tuo Signore. Colei che lo porta.   Che te lo porta.   Che te lo dona.

Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi.       La voce di Maria,  ti arriva  al cuore.  La voce di Maria,  te lo risveglia il tuo cuore.     La voce di Maria,  te  lo scuote,  il tuo cuore. La voce di Maria,   te lo fa ripartire,  il cuore.

Il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo.   E non riesce più a stare fermo il cuore.  E non riesce più a stare zitto,  il cuore.       E balza. E sobbalza.     Ed esulta.  E sussulta.   Ed esplode di gioia.     E balla di gioia.  E danza di gioia.    E canta.

 

Beata colei che ha creduto.        Beata te, Maria.  Che hai creduto.    Io non so come si fa. Ma tu me lo fai vedere.   Ti sei fidata.     Lo devo fare anche io.   Mi devo fidare anche io. Come te.  Con te.      Quando non lo so.  Quando non ce la faccio.  Quando non sembra. Quando non posso.

Nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto.              Ecco come si fa.     Dici di si.  Lo devo fare anche io    . Dico di sì.   Dico di si,  a Dio.    Si,  al mio Signore.    Si,  ci sto. Si, ci sono    Si, lo affermo.  Si, lo confermo.   Si, lo voglio, anche io.   Come te, mio Dio.   Si, sono pronta.   Si,  eccomi.

Nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto.       Si,  a quello che vuoi, Signore.   Si, a quello che hai pensato per me.      Si,  a quello che hai preparato per me.   Si, a quello che ti aspetti da me.  Mio signore     Si,  che si compia la tua volontà.  Si, che venga la tua volontà.   Si, che avvenga la tua volontà.     Si,   che sia fatta  la tua volontà.    In me.

 

 

Come il bambino di Elisabetta.     Allora,   non ti sussulta di gioia  solo il cuore.   Ma anche il corpo.  E la mente. E l’anima.       E ti riparte il corpo. La mente. E l’anima.     E ti danza  il corpo.  La mente.   E l’anima.

Davanti al Signore che viene.

 

 

 

 

 

 

Giovanni Battista

In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».   Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato».   Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».  Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».  Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.

 

 

“Viene colui che è più forte di me,  a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali.  Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.            E il tuo dito,   chi indica ?

 

Loro.

Se lo sono presi loro,   il tuo dito.     E pure la mano. E pure il braccio  . E lo hanno incollato a loro . E lo hanno inchiodato a loro  . E ti hanno inchiodato a loro.  E non hai più dito.   Figurati indicare.

E si sono presi,   tutti i diti.     Tutte le mani. Tutti i bracci.   Così nessuno può più indicare.  Dio.    Così nessuno può più guardare.  A Dio.

Te lo tagliano il dito,   se indica Gesù.       Non ci deve stare il dito,  che indica Gesù.   Non   lo vogliono il dito,  che indica Gesù.     E non ci deve stare, manco Gesù.    Ma solo  loro.  Ci vogliono stare loro. Al posto di Dio.    Ma Gesù è Dio.  E viene lo stesso.  E nessuno lo può fermare.     Sono solo loro,  che non hanno più dito.   Non hanno più mano. Non hanno più braccio.    Lo hanno bruciato. Lo hanno sacrificato. Lo hanno immolato.  A un falso Dio. E hanno perduto il vero Dio.     Ancora. Ora.  Per sempre.

 

 

Gesù.

Rivolgi il tuo dito,   a Gesù.     Il tuo braccio a Gesù.    Il tuo sguardo, a Gesù.  Che viene.  E diventi freccia.   E diventi segno.  E diventi segnale.    Un segnale stradale.  Che indica la strada.

 

Viene colui che è più forte di me.      Ecco chi viene. Il Figlio di Dio. Dio.   Dio è il più forte. Più forte di tutti.   Più forte di tutto.

A cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali.   Uno, davanti al quale stai in ginocchio. Davanti al quale ti pieghi.  In ginocchio.   Uno che puoi solo servire. Uno che non sei degno manco di servire.    Per quanto è grande.

Egli vi battezzerà in Spirito Santo.         Ecco cosa viene a fare.   A immergerti in Dio.  Nello Spirito di Dio.  Nello Spirito Santo.    A farti entrare nello Spirito Santo.    A ricoprirti dello Spirito Santo.

E fuoco.       E lo Spirito Santo, come il fuoco,  ti purifica.   Brucia il male. Leva tutto il male. Fa fuori tutto il male.    Fa andare in fumo,  tutto il male.

E fuoco.       E lo Spirito Santo,  come il fuoco,    ti trasforma.    Ti santifica.   E ti fa sacro. Consacrato a Dio.   Dedicato a Dio.  Riservato a Dio.    Di Dio.

 

Tiene in mano la pala per pulire la sua aia.       E a te,  come ti trova,    colui che viene?  Quando viene  a ripulire il suo campo.      Quando viene a fare i conti.   A tirare le somme. A raccogliere.  A raccoglierti.  A mietere.    Come  ti trova?

Per raccogliere il frumento nel suo granaio.         Sei una spiga.   Sei grano. Sei frumento. Sei un grano vero. Non sei finto.    Sei pieno di chicchi.  Dei chicchi di Dio.   Hai sfamato te e gli altri,  con i chicchi di Dio.     E allora ti porta nel suo granaio.  Nel Paradiso.

Ma brucerà la paglia.        Sei paglia.    Sei un grano finto. Un grano falso. Un grano vuoto. Sei vuoto dei chicchi di Dio.   Non li fai,  i chicchi di Dio.   Non li vuoi, i chicchi di Dio.  Li hai buttati.  Li hai rifiutati.    Li hai calpestati.  I chicchi di Dio.

Con un fuoco inestinguibile.       Sei paglia secca.    Sei paglia arida.   Seccata. Bruciata.  Ti sei bruciato da solo.    E ti sei buttato da solo,  nel fuoco eterno.

 

Svegliati.  Muoviti.  Datti da fare.       Fai ancora in tempo.  Sei ancora in tempo.   Sei ancora  a tempo.  A cambiare.  A riparare.      E non sei più paglia.   Sei spiga di grano. Piena di chicchi.   Dei chicchi di Dio.

Di chicchi di gioia.    Per il Signore che viene.

 

 

 

 

 

 

Voce di uno che grida

Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetràrca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetràrca dell’Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetràrca dell’Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Càifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccarìa, nel deserto. Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaìa: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spianate.  Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!».

 

 

“Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e colle sarà abbassato; le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spianate”.                  E tu,   sei grido,  nel deserto ?

 

Muto.

Ti hanno fatto muto,  loro.       Ti vogliono muto,  loro.     Si sono presi la tua voce.  La impostano loro, la tua voce.    E non è più tua.  E non hai più voce.    Figurati gridare.

E hanno fatto muti,  tutti.    Si sono presi tutte le voci.   Hanno levato le voci.  Così nessuno può parlare.   Così nessuno può dire.  Quello che non vogliono loro.    Figurati gridare.

E pure a Gesù,   lo hanno fatto muto. Gli hanno levato la voce.  E ci hanno messo, la loro. La vogliono fare loro,  la voce di Gesù.  La voce di Dio.    Ma non sono Dio.   Gesù è Dio. Lui è la Parola di Dio.  E nessuno la può levare.     Sono loro,   che hanno perso la voce. Che l’hanno venduta. Che l’hanno ceduta. Che l’hanno sacrificata.  Che l’hanno immolata. A un falso Dio.    E hanno perso Dio.     Ancora. Ora.  Per sempre.

 

 

Grido.

Sei voce.   Ma non sei solo voce.    Sei grido.  Un grido che suona, che risuona.   Che si   fa sentire.    Che scuote. Te e gli altri.    E apre le porte a Dio.

 

Voce di uno che grida nel deserto.       Sei grido nel deserto.   Nel silenzio delle altre voci. Nella mancanza degli altri volti.    Nella privazione. Nell’assenza.   Si sente di più.  Si fa più forte. Diventa più forte.   Diventa più intenso.    E arriva a Dio.

 

Preparate la via del Signore.     Non devi preparare la tua via.  Ma quella di Dio.  Non la tua, ma la sua.   Come lui vuole.    In quella viene. In quella passa. In quella resta.

Raddrizzate i suoi sentieri.         Il sentiero di Dio.   Tu lo hai storto. Lo hai distorto. Lo hai contorto.   Lo hai piegato. Lo hai cambiato.   Lo hai deviato.  E lo hai portato dove vuoi tu.   E ti sei deviato,  pure tu.

Lo devi riparare.  Glielo devi ridare.  Deve tornare suo.  Solo in lui diventa diritto. Solo lui lo fa diritto.  Solo lui lo fa retto.   Solo in lui,  è diretto.    Allora si,  che ci può passare.

 

Ogni burrone sarà riempito.     Il burrone.   È il baratro che ti sei scavato. Dove sei caduto. Dove sei cascato.  E ti tiene in fondo. E ti incolla al fondo.   E non ti fa tornare, dal tuo Dio.

Viene Dio.   E ti tira fuori.    E il tuo burrone lo chiude. Lo richiude.  Lo sigilla per sempre. Lo riempie.  Ti riempie con la sua grazia.    E non ci caschi più.   E non ci sta più.  Sulla strada di Dio.     Allora si,  che ci può passare.

 

Ogni monte e ogni colle sarà abbassato.        Il monte.   È quando ti monti.  Ti gonfi.  Ti fai alto.  Più alto di Dio  . Ti fai grande.  Più grande di Dio.   Quel monte si è preso tutta la strada di Dio.    Ha chiuso la strada di Dio.   Non fa passare Dio.

Viene Dio.     E  lo smonta.  Solo davanti a Dio, si smonta.    E  lo abbassa.  Solo davanti    a Dio, si abbassa.     E si inchina, davanti a Dio.    E torna una valle piana.    Ora Dio,  può passare.

 

Le vie tortuose diverranno diritte.        La via tortuosa.   L’hai fatta diventare tu così.. Torta. Contorta. Distorta.    Ti fa girare a vuoto.  Giri a vuoto.     È una stortura.  È una tortura.

Viene Dio.    E leva la stortura.  E leva la tortura.     Con lui, è diritta.  Con lui è semplice. Con lui è facile.   Con lui scorre.     Allora si,   che ci può passare.

 

E quelle impervie, spianate.        La tua strada non è più una strada.   Non è più una via. Non ci si passa proprio.  Non ci si entra proprio.  Non ci si può stare.    Manco tu, ci stai.

Viene Dio      E la fa piana.  E la ripiana.  E la spiana.    E la apre.   E diventa una via.  Una via,  vera.     E ci passi,  tu.     E ci passa,  pure lui.

 

 

È  Dio,   che abbassa e  innalza.     Che rovescia  i potenti dai troni.   E innalza gli umili.      Ricolma di beni di affamati.  E rimanda i ricchi a mani vuote.       È solo Dio,  che ti salva.   E Gesù,   è Dio che salva.       Per questo viene.   Per questo è venuto.

Vieni,  Signore Gesù!

 

 

 

 

 

 

Vegliate

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:  «Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina. State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».

 

 

“Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina”.      E tu,  lo alzi,   il capo ?

 

Lo tieni basso.

Ti dicono che non viene,  Gesù.    Che il capo non lo devi tenere in alto.  Che lo devi tenere in basso. Che deve stare in basso.     Piegato. Ripiegato. Davanti a loro.    Non ci cascare. Non sono Dio.

Ti dicono che ti liberano.   Ma ti ritrovi incarcerato  Incatenato. Legato mani e piedi. Chiuso. Rinchiuso. Relegato.  Negato.   Come loro.    Non ci cascare.  Non sono Dio.

Ti levano,    pure Gesù.       Ti dicono che è andato.  Che è scaduto.  Che è deteriorato. Che è finito.    Ma Dio è Dio.  E non finisce mai.  E ci sta sempre.     Sono loro, che sono caduti.   Che sono scaduti.    Che si sono deteriorati.  Che sono marciti.   Che sono putrefatti.  Che puzzano di morte.    Che sono la morte.  La tua morte.     Ancora. Ora.   Per sempre.    Non ci cascare.

 

Lo tieni in alto.

Quando vedi che tutto cade. Si rompe. Si corrompe.  Si sconvolge.   Non avere paura. Alzati.  Alza il capo.    Guarda in alto. Guarda al tuo Signore.   Al tuo Signore  che viene a liberarti.     Metti i tuoi occhi in lui.  Fissi in lui.     È l’inizio  della tua liberazione.

 

State attenti a voi stessi.            Quando viene Gesù,  come ti trova?      Non c’è tempo.  Non ci sta più tempo.  Non hai più tempo.   Non fai  in tempo.     Ti prende, dove stai.  Ti prende, come stai.   Conta, quello che fai.

State attenti a voi stessi.       Per questo,   ci devi pensare prima.   Lo devi  volere prima. La devi fare prima,  la scelta.   La devi fare ora, la scelta.   O con Dio. O contro Dio.

Che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni.      Lo devi decidere ora,  che ci metti nel cuore.   Se ci metti il male,  lo fai fuori, il cuore.   Lo dai via, il cuore.  Te lo vendi,  il cuore.    Non ci sta più  il tuo cuore.

In ubriachezze e affanni della vita.        Se ci metti il male.   Se lo prende lui,  il cuore.  Lo porta dove vuole lui.   Gli fa fare  quello che vuole lui.    Gli fa fare il male.    E ti porta via   da Dio.

 

Vegliate in ogni momento pregando.    Se scegli Dio. Vegli.  Stai sveglio. Stai ad aspettarlo. Stai a guardarlo.    Con il volto rivolto a lui.   Con le mani rivolte a lui.    Ecco la preghiera.

Abbiate la forza di sfuggire.   E allora quello che accade, non lo pensi più. Non ti tocca più. Non ti pesa più.  Non ti prende più.  Non ti rompe. Non ti corrompe.    Non ti fa male,  più.

A ciò che sta per accadere.    Allora si, che ce l’hai la forza.  Allora si, che ti viene la forza. Perché te la da Gesù.   Perché viene da Gesù.    Perché precede Gesù. Che viene.

E di comparire davanti al Figlio dell’uomo.    Ti sei liberato del male.  Non hai scelto il male. Hai rifiutato il male.    E ora puoi incontrare il tuo Dio.  E ora puoi comparire davanti al Figlio di Dio.     E ora,   ti puoi presentare,  al tuo Signore.

 

E allora lui compare,   davanti a te.      Si presenta a te.   Si fa presente a te.  Si fa sentire. Si fa provare, da te.   Si fa amare.    Si fa adorare.  Da te.

E ti libera.       Ora. Ancora. E per sempre.

 

 

 

 

 

 

L’Epifania del Signore

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».  Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».   Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

 

 

L’Epifania.    Si vede, appare, compare. Si manifesta, si svela, si rivela,   che è il Signore.   E chi è  il Signore Gesù.       E tu,  chi sei ?

 

Erode.

Lo vuoi fare tu, il re. L’unico re.   Anche se stai nascosto. Anche se fai di nascosto. Anche se trami di nascosto.  Sei al buio.     E su di te,  non ci sta la stella.

E se qualcuno cerca Gesù.   Crepi d’invidia. Schiatti di invidia.   Perché deve cercare solo te.  Deve venire solo da te.  Deve tornare da te.    Ma su di te, non brilla la stella.

E se ci sta un re,  oltre te, più di te.    Crepi di gelosia. Non ci può stare.  Non ci deve stare.  E lo fai fuori.   E fai fuori tutti i bambini che nascono. Anche prima che nascono. Perché sono come lui.  Perché portano a lui.  E parlano di lui.   Ma Dio non lo spegni. Sei tu,  che ti sei spento da solo.   E rimani al buio. Senza stella.

 

I Magi.

Quella stella, è il dito di Dio.   Che ti porta da lui. Che ti indica lui.  Che si posa su di lui.

Al vedere la stella provarono una gioia grandissima.      L’avevi persa la stella.  E non la vedevi più.     La cercavi nei posti sbagliati.  E non la trovavi più.    Ora sei sulla strada giusta.   Ed è tornata.

Videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono.    Lo sai che è Dio.   E ti inginocchi davanti a lui. Solo davanti a lui ti inginocchi.  E ti getti ai suoi piedi. Solo davanti a lui ti getti ai suoi piedi.    E lo adori.  Solo Dio, adori.

Aprirono i loro scrigni.         Davanti a Dio,  apri il tuo cuore.   La parte più profonda.    La parte più nascosta. La parte più preziosa.    Del tuo cuore.

 

E gli offrì in dono oro.     Ecco chi è Gesù.  È il Re. Il Re dei Re.  Il vero Re. L’unico Re. Il vero oro. Il vero tesoro.    Lascialo diventare,  il Re del tuo cuore.   Il tuo oro. Il tuo tesoro.   E nessuno te lo porta via.

Incenso.         Ecco chi è Gesù.  È il Signore.  È Dio.    È il vero Signore,  e il vero Dio. L’unico Signore e l’unico Dio.   L’incenso è il profumo di Dio. È il segno di Dio.  Lascialo diventare il tuo Signore. E il tuo Dio.     E diventa anche tu incenso.  Profumo di Dio.

Mirra.      Ecco chi è Gesù.  È il Salvatore.  L’unico, vero Salvatore.   La mirra è il dolore. È il sacrificio della croce.  È la morte sulla croce.   Ma è la morte del male e della morte. E salva dal male dalla morte.      Metti il tuo dolore ai suoi piedi.  Mettilo nel suo dolore. Mettilo nella sua croce.  E non è più dolore. E non è più morte.   E risorgi con lui e in lui. Per sempre.

 

Ecco cosa è venuto a fare, Gesù.    Ecco cosa devi fare.    Ecco perché ci devi andare. In quella capanna.

Perché lì c’è  Gesù.                                                                                                        Dio  che ti salva.

 

 

 

 

 

 

In principio era il Verbo

In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita   e la vita era la luce degli uomini;  la luce splende nelle tenebre   e le tenebre non l’hanno vinta.   Venne un uomo mandato da Dio:   il suo nome era Giovanni.  Egli venne come testimone  per dare testimonianza alla luce,   perché tutti credessero per mezzo di lui.  Non era lui la luce,  ma doveva dare testimonianza alla luce.  Veniva nel mondo la luce vera,  quella che illumina ogni uomo.  Era nel mondo  e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;  eppure il mondo non lo ha riconosciuto.  Venne fra i suoi,  e i suoi non lo hanno accolto.  A quanti però lo hanno accolto  ha dato potere di diventare figli di Dio:  a quelli che credono nel suo nome,  i quali, non da sangue  né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.                                           E il Verbo si fece carne  e venne ad abitare in mezzo a noi;  e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito  che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.  Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me  è avanti a me, perché era prima di me».  Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia.  Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,  la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.     Dio, nessuno lo ha mai visto:  il Figlio unigenito, che è Dio  ed è nel seno del Padre,  è lui che lo ha rivelato.

 

 

In principio era il Verbo,   e il Verbo era  presso Dio,   e il Verbo era Dio.                         E per te,  Gesù,  cosa è ?

 

Una parola.

Lo hai ridotto  a una parola,   Gesù.      Ne hai fatto una parola.   Una semplice parola.   Una sola parola.  La tua parola.     Ma non è Gesù.

E gli altri,  li riempi con la tua parola.    Possono dire solo la tua parola.   Li fai diventare  la tua parola.   Ci deve stare solo la tua parola.       E ti fai i tuoi.  Come la tua parola.   Ma non è Gesù.

E il Figlio di Dio,   non lo hai riconosciuto.    Perché non è una parola.    E lo hai rifiutato. Perché non è una tua parola.      E non lo hai voluto.  Perché è Dio.   E Dio non sei tu.    Ma  è Gesù.

 

Dio.

Gesù è il Verbo. È Dio.  È la Parola di Dio in Persona.  È la Parola di Dio fatta Persona. È la seconda Persona della Trinità.

 

In principio era il Verbo.    Ci sta fin dal principio.  Dal principio del tempo.  Prima di ogni tempo. Prima del tempo.   Ci sta dall’eternità.

E il Verbo era presso Dio.     E stava presso Dio.   Stava già alla destra di Dio.  Era già alla destra del Padre.   Da sempre.

E il Verbo era Dio.     Ecco cosa è Gesù.  È il Figlio di Dio.  È Dio.  Non è uno qualsiasi.  È Dio.   Non è una parola qualsiasi.  È Dio.   Vivo e vero.

Tutto è stato fatto per mezzo di lui.      È reale.   La realtà l’ha fatta lui.   È stata fatta per mezzo di lui.  Passa da lui. Passa per lui.     Esiste solo in lui.  Esiste solo per lui.

Senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.      E senza di lui,  tutto quello che esiste non ci sta.     E senza di lui,  tutto quello che esiste,  non si tiene.    E senza di lui,  tutto quello che esiste,  non esiste.     Neppure tu.

 

È il Verbo si è fatto carne.     Ecco cosa è entrato nella carne.  Ecco cosa entrato nella tua umanità.     Il principio di tutto  Anche di te.    La radice di tutto. Anche di te.

E venne ad abitare in mezzo a noi.     Ecco chi è venuto sulla terra.  Ecco cosa è sceso sulla terra.  Il Signore del cielo e della terra.    Ed è venuto per stare con te. In te. Per te.

A quanti lo hanno accolto da Dio sono stati generati.   E lo accogli.  Perché lo riconosce il tuo cuore.    Lo sente il tuo cuore.   Che è il suo Signore.    Che è lui che lo ha fatto.  Lo ha impresso,  lo ha stampato in fondo al cuore.    Il suo Signore e il suo Dio.

 

Nessuno lo ha mai visto Dio,   il Figlio unigenito che è Dio    ed è nel seno del Padre.   Ecco chi è Gesù.   È il Figlio di Dio.  È Dio.   E sta nel seno del Padre.  E sta nel Padre.  E sta dentro al Padre.    E lui lo sa chi è il Padre.  Solo lui lo sa chi è il Padre.

è lui che lo ha rivelato.   Solo lui lo conosce. Solo lui te lo fa conoscere. Solo lui te lo svela. Te lo rivela.    Solo lui ti dice chi è il Padre.  Solo lui ti dice, cosa dice il Padre.  Solo lui ti da, quello che ti da il Padre.      Solo lui ti porta il Padre.    Solo lui ti porta      al Padre.

Ecco,  il Figlio di Dio, in sé.                                                                                               Unisce te e il  Padre.                                                                                                          Ecco   il Natale.

 

 

 

 

 

 

L’ Annunciazione


In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».  Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

 

 

Allora Maria disse:   “Ecco la serva del Signore:  avvenga per me secondo la tua parola”.     E tu,  che dici ?

 

Dici  no.

Dici no   alla tua anima.      L’hai soffocata.  L’hai negata.  L’hai calpestata.    E non ha più la voce.   Per rispondere al suo Dio.

Dici no   all’anima degli altri.      L’hai chiusa, rinchiusa, svuotata,  imbavagliata,  sigillata,  la loro anima.     E non ha più occhi.  Per vedere il suo Dio.    Figurati rispondere.

Dici no   a Dio.     Lui ti ha fatto.  Lui ti ha detto di si.    E tu gli dici di no.  Cancelli  il suo sì. E cancelli anche il tuo.   E non ci sta più il tuo si.  E non ci stai più tu. Ti sei negato da solo. Sei diventato  un No.    Un no, vivente.   Un no, per sempre.

 

Dici sì.

Come Maria,   dici sì,  a Dio.   Rispondi di sì,  al tuo Dio.    E diventi un Si.  Un Si, vivente. Un Si, per sempre.

 

Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.  Non riguarda solo Maria. Riguarda anche te.    Come Maria e in Maria,  ci stai anche tu.   Anche tu ci stai, dentro a quel concepimento.    Anche tu ci stai,  dentro a quel momento.

Come avverrà questo perché non conosco uomo.       Non pensare  nel modo umano.  Non guardare nel modo umano.     Dio è di più.  È molto di più.     E li passa e li sorpassa  i confini umani.      E fa le cose come Dio.    Perché è Dio.

Lo Spirito Santo scenderà su di te.      Ecco come fa Dio.   È lui stesso.   È il suo Spirito che scende su Maria.   È il suo Spirito che concepisce Gesù.  È il suo Spirito che fa Gesù.

E la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra.         È la potenza  dell’Altissimo che scende  su Maria.      È  il Padre,  che fa il Figlio.      E lo Spirito Santo, con il Padre,  portano il Figlio.  E fanno il Figlio.      E c’è il Figlio.  Perché c’è la Trinità.

Colui che nascerà sarà chiamato Figlio di Dio.    Ecco chi è  quello che nasce.  È il Figlio di Dio.   È Dio.    Nasce. Si incarna. Diventa carne.  Diventa concreto. Diventa visibile.    Ma rimane sempre Dio.   Ed è Santo.

Ecco Elisabetta.        Come Elisabetta.    Quando  sei sterile.    Quando tutto si chiude. Tutto si ferma. Tutto si blocca. Tutto si perde.  Tutto finisce.     Arriva Dio.   E cambia tutto.

Nulla è impossibile a Dio.     Dove è più difficile, opera Dio.  Dove è impossibile, opera Dio.  Dove è impensabile,  ci pensa Dio.     Così si vede che è Dio.   Che c’è Dio.   Che fa Dio. Che vuole Dio.

 

Ecco la serva del Signore.        È il Si,  di Maria.    Ma è anche il tuo si.     Si, ci sto.  Si, lo voglio.   Si, sono d’accordo.  Si, davvero.   Si, subito. Si, ora. Si, sono pronto.   Eccomi.

Avvenga per me secondo la tua parola.     Si, venga.  Si, avvenga.   Si, si faccia.  Si, si compia.   Quello che hai detto.    Si,  faccio quello che vuole Dio.  Si,  come vuole Dio.    Si,  perché lo vuole Dio.    Si,  a Dio.

E nasci anche tu.                                                                                                                 Con Gesù.

 

 

 

 

 

 

 

Voce che grida

 

Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.  Come sta scritto nel profeta Isaìa: «Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via.  Voce di uno che grida nel deserto:  Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri»,  vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati.   Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.   Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».

 

 

Voce di uno che grida  nel deserto.      E tu,  che sei ?

 

Muto.

Sei zitto.    Muto. Sigillato.       Non parli.  Non fiati.      Non ti scappa manco una parola. Non dici manco una parola.    Non sei manco parola.     Figurati  grido.

E gli altri   li tieni zitti.   Muti.     Gli chiudi la parola.  Gli blocchi la parola.   Gli levi la parola. E non sono più parola.    Figurati  grido.

E anche a Dio   gli levi la parola.       E non lo fai  manco arrivare.   Non gli apri la strada. Gli blocchi la strada.  Gli chiudi la strada.      Gli blocchi la casa.   Gli chiudi la sua casa. Ma sei tu che ti sei bloccato.     E ti sei sbarrato la strada.  Che porta a Dio.

 

Grido.

Non ce la fai a stare zitto.    Non ce la fai a stare muto.     E diventi voce.  E diventi parola. E diventi grido.     Che suona. Che risuona. Che scuote.     Che sveglia.  Il cuore.

 

Mando il mio messaggero.    Sei tu,  il messaggero.  Dio l’ha dato anche a te il messaggio. Da portare. Da annunciare. Da proclamare.  Da gridare.   A tutta voce.  Con tutta la voce. Che hai.    Che sta per venire  il Figlio di Dio.     Che viene  Dio.

Preparate la via del Signore.       Se lo vuoi far passare,  devi preparargli la strada.   Devi fargli la strada.   Nel tuo cuore.    Devi dargli la strada.    La sua strada.  Non la tua.

Raddrizzate i suoi sentieri.       L’hai intasata   la sua strada.    L’hai storta.  L’hai distorta. L’hai deviata.   L’hai portata altrove.     La devi cambiare.  Deve tornare diritta. Deve tornare retta.     Deve tornare la sua.  Non la tua.

E si facevano battezzare da lui.      Ecco che devi fare.    Levare.  Lavare, i tuoi peccati.  Se ci stanno, Gesù non ci può entrare.  Non ci può passare.    Nel tuo cuore.

 

Viene colui che è più forte di me.     Ecco chi deve arrivare.  Colui che è più forte e potente. Di tutto il male.    Solo lui lo può levare.   Tutto il male che ti fanno.   Ecco che viene a fare.

Io non sono degno.    Davanti a lui, io sono piccolo.   Sono nulla.    Perché lui è  il Signore. È il Figlio di Dio.  È Dio.    È tutto.

Egli vi battezzerà in Spirito Santo.     Ecco che viene a fare. Ti battezza nello Spirito Santo. Ti lava nello Spirito Santo.    Ti purifica nello Spirito Santo.    Ti fa puro nello Spirito Santo.

Egli vi battezzerà in Spirito Santo.    Ti immerge nello Spirito Santo. Ti ricopre con lo Spirito Santo.   Ti riempie dello Spirito Santo.     Ti consacra con lo Spirito Santo.    E ti fa santo.  E ti fa  sacro.     E ti fa  di Dio.            Di più,  non c’è.

 

Ecco  chi  sta per arrivare.                                                                                                   Chi   ti porta  il Paradiso.                                                                                                           E nessuno,   te lo può levare.

 

 

 

 

 

 

Vegliate !

 

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:   «Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare.   Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati.    Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».

 

 

È come un uomo  che è partito dopo aver lasciato la propria casa,   e dato il potere ai suoi servi,   a ciascuno il suo compito,  e ha ordinato al portiere di vegliare.       E tu, che fai?

 

Dormi.

Hai chiuso  gli occhi.    Hai chiuso il cuore.       Sei diventato pietra.    E non hai più occhi.    E non hai più mani.  E non hai più cuore.      Come fai ad aprire la porta a Dio?

E anche gli altri,  li hai fatti diventare  pietre.      Da contare,  da misurare,  da manipolare. Da possedere.   Da usare. Da lanciare. Da gettare.  Da scartare.   Come fanno ad aprire la porta a Dio?

E ti sei preso pure  la casa di Dio.   E ti sei preso i servi di Dio.    Ti sei fatto tu il padrone. È a te,  che devono aprire.    È a te, che devono aspettare.   Sei tu,  che devi arrivare.    Non Dio.     E la chiudi  la porta a Dio.     Ma è Dio,   che la chiude  a te.

 

Vegli.

Quello che apre la porta,  sei tu.   La porta del tuo cuore, sei tu.   La apri tu,  a Dio.  È il tuo sì, a Dio.       Se vegli dici di si,  prima che viene.   È il tuo si,  prima che viene.   È il tuo sì.   A Dio che viene.

 

È partito dopo aver lasciato la propria casa.       La sua casa  è il Regno di Dio.   È  il suo. Te lo ha lasciato per farti entrare.   Per farti restare.  Per farti stare con lui.

E dato potere ai suoi servi.        Ecco chi sei.  Non sei il padrone.    Il Padrone è lui.  È Dio. E tu sei  il servo,   e devi stare al tuo posto.

Ciascuno secondo il suo compito.        È Dio che ti da un compito, da fare.  Ti ci ha messo per quello.   Ti ci ha lasciato per quello.  Ti ci tiene per quello.

Ciascuno secondo il suo compito.     È quello che vuole Dio,  per te.  È quello che chiede Dio, a te.   Lo puoi fare solo tu. Lo può portare a termine solo tu. Lo puoi realizzare solo tu. Non lo puoi delegare.  Non lo puoi rimandare.  Non lo puoi relegare.

Non sapete quando il padrone di casa tornerà.  Ti conviene farlo subito. Cominciare subito. Non sai se hai tempo.   Non sai quanto  è il tempo.  Che ti resta.

 

Vegliate.       Sto sveglio Signore.  Non vedo l’ora che vieni.  A salvarmi dal buio. A portare via il buio.   A vincere il buio.   A spezzare il buio   A stroncare il buio.   A fare sparire il buio. Dal mio cuore.   E dal cuore dei miei fratelli.

 

Vieni  presto,  Signore Gesù !

 

 

È nato il Salvatore

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città.  Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.  Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio. C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».  E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

 

 

L’angelo disse loro:     “Non temete,   ecco vi annuncio  una grande gioia.    Oggi è nato,   per voi un Salvatore,  che è Cristo Signore.    Questo per voi il segno:    troverete un bambino avvolto in fasce,    adagiato in una mangiatoia.”            E tu,  che fai ?

 

Non ci vai.

Non ti sposti proprio.     Non ti muovi proprio. Non ci pensi proprio.  Non ti scomodi proprio.

Vai  in altre capanne.   Con altre luci. Con altre voci. Con altri pastori.    Ad adorare altri dei. A venerare altri idoli.    Che non sono  Cristo Signore.   Che non sono Dio.

E ti fai   la tua capanna.      E ti fai  il tuo Dio.     Te lo fai tu,  Dio.    Gli fai tu,  la faccia.           Gli fai tu,  il volto.   Gli dai tu,  il nome.      E ti fai  i tuoi pastori.  E ci metti i tuoi pastori.     Ma gli angeli in cielo,   non cantano.

 

Ci vai.

Sei nato Gesù,    e vengo da te.   E corro da te.  Senza aspettare.

Sei nato Gesù.     Sei tu,   il Cristo Signore.   Il mio Signore.  L’unico Signore.                      Sei nato Gesù.     Sei tu,   il Cristo.  Il Salvatore.   Il mio Salvatore.                                          Sei nato Gesù,      e non sono più abbandonato.                                                                     Sei nato Gesù,      e non sono più devastato.                                                                         Sei nato Gesù,      e non sono più dimenticato.

Sei nato Gesù.      E io nasco  anche io, con te.   Per te.  In te.                                             Sei nato Gesù,      E sto qui,  in ginocchio da te.   Ai tuoi piedi.                                                Sei nato Gesù,      E  mi riempio  gli occhi.   Di te.

 

E  si aprono i cieli.                                                                                                                     E cantano gli angeli.                                                                                                                E danzano gli angeli.                                                                                                               La lode  di Dio.                                                                                                                         La gloria  di Dio.

Perchè  è nato.                                                                                                                          Il Figlio  di Dio.