Eucaristia

Eucarestia o Comunione.

adorazione

L’ Eucaristia   è un sacramento.  Che si può fare tante volte.    Eucaristia è  rendere grazie al Padre,  per il dono di Gesù.      Comunione.  Unione con  Gesù,   vivo e vero,  nell’ostia consacrata.

 

Liturgia dell’eucarestia  (Messa).

Liturgia della parola.

img012 (3)È la parola di Dio,  e la parola di Gesù.    Che ti parla,  che ti fa capire,  che ti spiega.       Da sentire,   anche con il cuore.

È come quando,  prima conosci  quello che una persona,   ha scritto,  ha detto, ha fatto.    E poi la incontri,  dal vivo.     È  come un antipasto,  in un pranzo.   C’è la prima portata,   la seconda .   Ma il piatto forte, viene dopo.     È come un annuncio di un maggiordomo.    Ti dice chi sta per arrivare,   ti dice chi è, che cosa fa, perché.  Te lo presenta.      Ma poi arriva lui, in persona.

 

 

Liturgia eucaristica.

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Prima le parole, ora ci sono i fatti.    Il sacerdote,  con         le sue mani consacrate,   invoca  Dio Padre,  e lo prega     di mandare il suo Spirito,    per santificare il pane e il vino.   E comincia il miracolo.    Lo Spirito Santo viene,   e porta Gesù.

 

 

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E Gesù viene.   Viene veramente in quel momento  e  in quel posto.  Viene, e nella consacrazione,  soffre di nuovo, muore di nuovo.   Si rinnova,  si ripete,  diventa vera  e viva,   la sua passione, e morte.   E tu, in quel momento,  sei li davanti a quella croce.    E succede tutto quello che è successo allora.                                                               È il sacrificio del Figlio di Dio,  che offre se stesso al Padre,  per salvarci dal male e dalla morte.   Davanti al sangue del Figlio di Dio, versato sulla croce  per te,  si scuote la terra, trema l’universo.  Si apre il cielo. Si spalanca il cielo.   E tutto il Paradiso è ora li,  davanti a te. Sopra di te.   Ancora. Ora.  E ci sta il Padre e lo Spirito Santo.  Scende la grazia di Dio,  si riversa la grazia di Dio sulla terra e su di te. Ancora. Ora.  E, come allora si sono aperti i sepolcri e risorgevano i morti,  così  delle anime del Purgatorio, vengono liberate,  e  subito volano in Paradiso.   E sopra di te e con te,  ci sono gli angeli e i santi che cantano e lodano il Padre.   Ancora. Ora.

 

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È quel corpo donato.   È quel sangue che esce dal suo costato. Che diventa corpo e sangue.                                    È il sangue e l’acqua  che escono dal suo cuore.     È il suo cuore,  in carne e in sangue,  che viene.   E si incarna nel pane e nel vino.

 

 

 

È Gesù che cambia quel pane e quel vino,  e li fa diventare,   il suo corpo e il suo sangue.   È Gesù che,   nel sacerdote  e con il sacerdote,     rende grazie al Padre,   li benedice,    e dice ancora:   Questo è il mio corpo,  prendete e mangiate. Questo è il mio sangue dell’alleanza,  versato per voi.    Che ti salva.   È  l’alleanza,  che ti unisce a Dio Padre.

 

 

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E il pane e il vino è cambiato. Si chiama  transustanziazione.  Significa che  è cambiata la sostanza,     la parte di dentro,   quella che non si vede,   la parte che conta.       Ed è rimasta  uguale  l’apparenza,    la parte di fuori,  quella che si vede.    Vedi la stessa cosa,  ma non è più quella.    È diventata un’altra cosa.

È come un regalo, che è stato incartato.   Dentro è cambiato il regalo,   ma la carta che si vede fuori, è la stessa.  È come una persona, che ha un vestito.  È cambiata la persona, ma il vestito è rimasto lo stesso.    È come un computer.  Dentro è stato cambiato tutto il programma, ma fuori è sempre lo stesso.   È come un dolce.   Fuori  ha la stessa forma,   lo stesso colore,   lo stesso sapore.    Ma quello che c’è dentro,  è un altro cibo.

 

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E quello che c’è dentro ora,  è una sostanza.   Non è una ipotesi, un pensiero, un’idea.   È una cosa vera, reale, sostanziale.  Presente e attuale.     È il corpo e il sangue,   l’anima  e  la divinità  di Gesù.   Risorto e intero.   E vivo e vero.

 

 

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È un Dio vivo e vero,  che viene per te.    E viene in te.    Per stare con te.  Per unirsi a te.     Per questo si chiama comunione.    Che significa  unione – con.         È la tua unione  con Gesù.   Con Dio vivo e vero.        E con il Figlio,   viene  il Padre.    E dimorano in te,       e tu in loro.    Pensa, sei  in loro,   e loro sono in te.     E tu non sei più quello di prima.     Sei diventato,  Tempio di Dio.

 

 

Tarjeta Ordenación Sergio

Non sei unito solo a Gesù.    Gesù ti unisce anche,  a tutti quelli che sono uniti a lui.

E tu,   come un chicco di grano,  insieme agli altri chicchi,  diventi pane.    E tu, come un chicco di uva,  insieme agli altri chicchi,   diventi vino.    Diventi una cosa sola con loro,  in Gesù.     Nel corpo mistico di Gesù.

 

 

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Una cosa sola con la chiesa terrestre.

 E con la chiesa celeste.

 

 

 

 

 

 

 

Eucarestia o Comunione. Pdf.  (Clicca sulla riga)

 

 

 

Corpus Domini

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In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.  Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

 

 

Se non mangi, muori. Non si può stare senza mangiare. Senza cibo, senza nutrimento.  Al corpo glielo dai tutti giorni.  All’anima, cosa dai?

Se non la nutri,  ti viene fame. Fame di Dio.  Lo vai cercando dappertutto. Ti riempi di tutto, fino all’orlo, sperando  di  riempirla, di soddisfarla. Ma non ti basta mai. Perché non è quello di cui ha bisogno.

Gesù è il pane vivo, disceso dal cielo.  Il pane per la tua anima.  Il pane che  ti da, è la sua carne e il suo sangue nell’eucaristia.  La carne e il sangue del Figlio di Dio,   risorto e glorificato.  La carne e il sangue del Signore, tuo Dio!  Quello è il vero cibo. Quella è la vera bevanda.

Quello è l’unico cibo che ti da la vita vera. Quello è l’unico cibo che ti da la vita non per poche ore, ma eterna, per sempre. Quello è l’unico cibo che ti da la vita intera.

Se mangi il corpo e sangue di Gesù, diventi parte di lui. E lui diventa parte di te. E rimani in lui e lui in te. E vivrai  per lui.  E  lui  ti fa risorgere nell’ultimo giorno.

È  il pane degli angeli, che sa di paradiso.

Che ti nutre sulla terra,  alla tavola del cielo,  nella gioia dei santi.

 

 

 

 

Emmaus

FTB97013 The Supper at Emmaus (oil on canvas) by Brusaferro, Girolamo (1679-1745) oil on canvas San Nicolo dei Mendicanti, Venice, Italy Italian, out of copyright

Ed ecco, in quello stesso giorno [il primo della settimana] due dei [discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto». Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

 

Gesù, evangelizza.

Come fa con i discepoli, ti viene incontro lui per primo. Lui in persona. Si avvicina a te. Viene sulla tua strada.  Con chi stai , in quel posto, in quel momento.  Cammina con te, sulla tua strada. La guarda, la tocca, la vive,  la sente, con te,  come te.

Poi ti ascolta. Non ha un programma scritto. Preparato, predisposto, prefabbricato, per altri, da altri, con altri. Non te lo impone. Non ha un discorso impostato, definito, rifinito, imparato.  Non si mette al centro, sopra, in mezzo, di traverso. Non ti obbliga ad ascoltare lui.  È lui che ascolta  te.

Poi chiede ai discepoli, di spiegare i loro discorsi. Di dirli a lui. Entra in relazione con te, e vuole che tu ti rivolgi a lui. Che spieghi a lui. Che ne parli con lui.  A lui, al Figlio di Dio.

Che cosa è successo?  Ti invita a mettere a fuoco. Ad andare a fondo. A capire fino in fondo. A capire i perché, le cause.  A far battere il cuore.  A buttare fuori il dolore.

Come i discepoli, puoi dirgli perché te ne sei andato. Che cosa ti aspettavi. In che cosa sei rimasto deluso. Che quella cosa della croce, della morte e della resurrezione, non ti entra nella testa. La pensi, la ripensi, non la capisci. Non ti riporta. Non ti riguarda. Non ti riguarda più. Non riguarda te. Non è una cosa tua. Non è per te, con te, in te. È fuori di te.

Gesù è il maestro e ti insegna come fare. Tutto quello che è successo, tutto quello che ti è successo, guardalo alla luce della parola di Dio. Non guardarlo dalla parte tua, guardalo dalla parte di Dio.  Dio ti ha parlato, attraverso i profeti e il Figlio suo. Per illuminare tutto, per farti capire tutto. Tutto fa parte del suo progetto di amore, del suo progetto di salvezza.

Ti spiega che  il mistero della Pasqua era già scritto in tutte le scritture, da Mosé ai profeti.  Cristo doveva soffrire e risorgere dai morti, il terzo giorno.  Tutto doveva avvenire. Tutto doveva succedere.   Il Figlio di Dio lo ha realizzato fino alla fine, fino in fondo. Fino al ritorno al Padre, per portare anche te,  da lui.

Te lo spiega con la parola di Dio. Te lo spiega con i fatti di Dio. In modo semplice, chiaro, preciso.  Con attenzione, affetto, considerazione.  Te lo spiega con passione. Ci mette il cuore.  Ci mette il suo Spirito. Ci mette lo Spirito Santo, che te lo fa capire.

Allora senti che il tuo cuore si scioglie, si libera dalla paura. Senti che si scalda, senti che arde. Perché lo  Spirito Santo è entrato in te e arde di amore per il Padre.

Ti accorgi che è sera e il giorno sta per finire e  che lui  è la luce vera, il sole vero. E non puoi più stare senza . Ecco allora la tua risposta, la tua proposta.  “Resta con noi!”  Non mi lasciare, non te ne andare, non mi abbandonare.  Rimani, perché io rimanga con te, ancora.

Gesù ti mostra che è sempre con te. Ti mostra se stesso, mentre benedice il pane e il vino.  È il suo sangue e il suo corpo, consacrati nella messa. È il suo corpo risorto e glorificato. È il suo corpo mistico.

Quel pane ti nutre. Quel pane ti apre gli occhi. Quel pane te lo fa riconoscere. È lui.  E’ il Signore!

Quel pane ti  fa dire: “Davvero il Signore è risorto!

 

 

 

 

E l’Ostia e il vino?

E l’Ostia e il vino?

Non sono cose solo benedette.  Non è il prete che le benedice e le fa diventare corpo e sangue.

È lo Spirito Santo,  Dio stesso,  invocato dalle mani  consacrate del sacerdote, che viene sull’altare,   e porta  Gesù  risorto.    Ed è lui che,   con il Padre,   benedice  il pane e il vino.  Ed è lui  che  trasforma la sostanza del pane,   in corpo di Cristo,   e il vino,  in sangue di Cristo.

Si chiama transustanziazione.      Che significa passaggio da una sostanza,   a un’altra sostanza.      La sostanza è l’essenza,  la parte che non si vede,  quella che sta dentro.      E l’apparenza,  è la parte che si vede,  quella che sta fuori.     Quindi la sostanza  è trasformata,    ma l’apparenza è rimasta quella del pane e del vino.

 

Ma è impossibile!

Perché no? Dio può fare tutto! Dio è altro dalla ragione. È altro dall’uomo. È altro dal finito. È infinito, universale, assoluto, illimitato, eterno.  E’ l’Essere e la sostanza suprema.  Lui ha creato tutto. Lui è il centro di tutto. Lui è tutto.  Perché non può rifare le cose?   Perché non può trasformarle?

 

Allora perché non si vede?

Perché se si vedono, sei  costretto a credere.  Non sei più libero di cercare Dio, di sceglierlo, di amarlo. L’amore vero è rispetto, attenzione, considerazione dell’altro.  È scelta libera dell’altro. Stima, fiducia.   Solo allora ci può essere un rapporto di amore vero tra te e Dio. Perché questo è quello che Dio vuole.  Questa è la fede.

 

Cosa significa corpo e sangue?

Durante la consacrazione della messa,   il pane e  il vino si sono trasformati.    Ora lì è presente in maniera vera, reale e sostanziale, il corpo e il sangue, l’anima e la divinità di Cristo risorto, vivente e glorioso.  E’ il Figlio di Dio,  e con lui è presente anche il Padre e lo Spirito Santo.  La Trinità.

 

In memoria, è solo un ricordo?

No!  Memoria viene dal latino, e significa:  “atto del  tenere e del riprodurre”.   Quindi memoria, è:   tenere, conservare, rinnovare.    Significa anche fatto.     Quindi tenere, conservare,  rinnovare un fatto.

Il fatto è quello che Gesù ha fatto nell’ultima cena .    Lo ha detto,  e lo ha fatto lui.               E continua a farlo lui.    Darti tutto se stesso.

“Questo è il mio corpo.    Questo è il mio sangue  dell’alleanza,    versato per molti,             in remissione dei peccati”.

 

 

 

 

 

Il Corpo del Signore

 

 

 

 

Non è un simbolo, non è un’ipotesi, non è un significato. Gesù quando ha preso il pane tra le mani e ha reso grazie, non ha detto:   questo è come…,  o questo significa…, o questo assomiglia…. Ha detto questo è il mio corpo, questo è il mio sangue. E poiché Gesù è il Figlio di Dio, è Dio in persona, quel corpo è il corpo di Dio, quel sangue è il sangue di Dio.

Ma ci pensi? Nessuna religione, nessun’altra religione ti da un bene più vivo, più vero, più prezioso. Nessuna religione ti nutre del corpo e del sangue di Dio. Nessun altro Dio ti dà il suo corpo e il suo sangue come cibo e come bevanda. Nessun altro Dio ti tocca, entra nel tuo corpo, nella tua anima, nella tua vita in modo concreto, reale, completo. Sei toccato dal corpo dal sangue di Dio, sei asperso, lavato, benedetto, santificato, consacrato dal sangue di Dio!!!

Quello che vedi non è un ostia, quello che vedi non è vino. Non è opera di uomo. Il sacerdote con le sue mani consacrate invoca lo Spirito Santo. È lo Spirito Santo, Dio stesso, che opera quel miracolo e trasforma la sostanza del pane in corpo del Figlio di Dio e la sostanza del vino in sangue del Figlio di Dio. Ti appare allo stesso modo di prima, ma la sostanza, l’essenza, è totalmente trasformata. Si chiama transustanziazione ( trans = attraversamento, mutamento, passaggio,  sustanza  = sostanza).

Ma non è possibile!  A te e agli uomini no, ma a Dio si! Dio è nella dimensione divina e il Lui può tutto. Perché non potrebbe farlo? Ha fatto tutto il creato dal nulla!!

Ma perché non lo vedo anche da fuori? Ma se si vedesse anche da fuori, saresti costretto a credere in Dio, saresti privato della tua libertà di cercarlo, saresti obbligato ad accettarlo per forza. Non sarebbe più una scelta, non sarebbe più una conquista. Dio ti rispetta veramente, come nessun altro mai.  Lui che è Dio.  Non si vuole imporre, Lui che potrebbe e ne avrebbe tutto il diritto. Perché sa che ogni rapporto vero di amore parte dal rispetto e dalla libertà di scegliere. E Dio ti ama veramente.

Il sangue è l’elemento più vitale, più profondo, più autentico di una persona e quello di Dio si unisce al tuo, entra nel tuo, nella tua parte più  vitale e più essenziale.

Prendete e mangiate. Si offre come cibo per nutrirti di Lui. Per nutrirti di Dio, di Colui che ci ha creato. Che ha inventato lo sguardo di tua moglie, che ha plasmato il viso di tuo figlio, che ti ha donato il mondo. Il tuo Creatore si fa cibo e bevanda per stare con te, per entrare nella profondità del tuo essere, per partecipare della tua vita, della tua storia.

Per salvarti, per risollevarti, per aprirti al divino,  all’eterno.

 

 

 

Dove si trova?

 

 

 

 

Nel  Padre.

In Dio Padre. Ti ha creato, pensato e voluto  e ti ama. Ti vuole incontrare e stabilire un’alleanza con te, per salvarti,  e donarti la sua stessa vita. Ti viene incontro per primo. Si dona a te per primo. Ti aspetta a braccia aperte.

 

Nella parola di Dio. 

Nella parola che il Padre ha rivelato ai profeti e che  ci hanno tramandato, nella Bibbia.  È Dio  che si manifesta nella storia della salvezza, e nella tua.  E che ti fa conoscere il modo di incontrarlo, attraverso la storia della salvezza.  Perché è  anche la tua.

 

Nel  Figlio di Dio.

Il Padre ha mandato il Figlio.  È la sua Parola vivente. È parte di lui. Ascoltalo. Amalo. Seguilo. Fai quello che ti ha insegnato.  E trovi Dio. L’Amore di Dio.  E lo puoi vivere.  Nel Figlio di Dio,  trovi la salvezza dal peccato e dalla morte. E ti puoi salvare.   Lui è la salvezza. Lui è la resurrezione. Lui è la vita eterna.

 

Nell’  Eucaristia.

Nell’ostia e nel vino consacrati nella messa,   c’è il corpo e il  sangue di Cristo risorto. Quando fai la comunione,  entra in te il corpo risorto del Figlio di Dio,  in modo vivo, reale, sostanziale.  E  ti porta il Padre.   Lo puoi incontrare nel tuo cuore.  Gli puoi parlare nel tuo cuore.  Lo puoi amare con tutto il cuore.

 

Nell’  adorazione eucaristica.

Nel tabernacolo è presente l’eucaristia.  Lì ti aspetta il Figlio di Dio, e con lui la Trinità di Dio.  Vai a trovarlo. Mettiti seduto e parlagli come un amico.  Fa  parlare il tuo cuore. Parla con i tuoi occhi. Parla con il battito del tuo cuore. Fai entrare i tuoi occhi a contatto con lo sguardo di Dio. Fai battere il tuo cuore, con il battito del cuore di Dio.  Ti sentirai  nuovo, vivificato, rinnovato, dall’Amore di Dio.

 

Nello Spirito Santo.

È lo Spirito Santo che ti parla  del Figlio e del Padre. Che ti  porta il Figlio e il Padre. Che te li fa conoscere. Che te li fa amare.  È lo Spirito Santo che viene nei sacramenti.  Nel battesimo ti libera dalla morte  e ti fa rinascere come figlio di Dio e ti consacra.  Nella cresima  ti conferma. Nell’eucarestia ti dona il corpo risorto del Figlio di Dio.  Nella penitenza ti libera dal peccato e ti salva.  Nel matrimonio, ti unifica.  Nell’ordine, ti santifica.  Nell’unzione degli infermi, ti risana.

 

Nella chiesa.

I sacramenti te li dona la chiesa. Non puoi fare a meno della chiesa. Gli apostoli hanno ricevuto lo Spirito Santo da Gesù e solo loro lo possono passare.   La chiesa è il corpo mistico di Cristo.  Il capo è Cristo risorto, e il resto del corpo sono tutti i battezzati insieme.  Uniti, nutriti, guidati, dallo Spirito Santo.

 

Nel prossimo.

Se Dio è veramente presente in te,  cerca il prossimo. I suoi figli.  Attraverso di te li ama.  Attraverso di te li custodisce,  li guarisce,  li consola.  Attraverso di te gli parla.  Attraverso di te,  li salva.