Oggi si è compiuta

Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto. In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode. Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi e proclamare l’anno di grazia del Signore». Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

 

 

 

Oggi,   si è compiuta questa scrittura,    che voi avete ascoltato.                                                 È in te,     si è compiuta?

 

  È solo  una parola.

È rimasta,  solo una parola.     Una parola da dire.   Da leggere,  da ripetere,  da ricordare.  Non ci sta,  non si tiene,  non si regge,     da sola.         Da sola,    è vuota,  inconsistente,   apparente.       E anche tu,    diventi così.

 

  È  un fatto.

Gesù  è un fatto.       Gesù è Dio.    Dio,  è  un fatto.     È una realtà.    È  la Realtà.             Dio  fa  i fatti.      La sua parola,   è un fatto.      Si compie,  succede,   avviene.                 Oggi.  Ora.

Oggi,    il Figlio di Dio   viene.       Per aprirti  gli occhi.      E non sei più cieco.                     Oggi,   viene.     Per  darti  la dignità.        E non sei più povero.                                        Oggi,   viene.     Per darti  la libertà.      E non sei più schiavo,   non sei più  prigioniero.    Oggi,   viene.     Per  levarti  il peso,   che ti schiaccia.     E non sei più  oppresso.

Guarda,    lo Spirito del Signore,   che  è sopra su di lui.      È il segno,  del Padre.              È il segno,  che è  il Figlio.      È il segno,  che è vero.

 

 Ora,   tutto  è cambiato.

 

 

 

 

 

 

Si è compiuta

In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.  Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore».  Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

 

Non è una parola soltanto. Non è una parola vuota. È una parola piena. Piena di Dio. È diventata un fatto, una realtà. Ora si è compiuta.  Gesù è venuto, mandato dal Padre, ripieno dello Spirito Santo, per te. Proprio per te.

Tu sei il povero che è nel bisogno, nella tristezza, nella precarietà, nella fatica.  Il povero a cui manca la sicurezza, la serenità, la gioia.  Il povero che  mendica la considerazione, la conferma, la stima, la valorizzazione.  A te, Gesù, ora,  in questo momento, in modo vero, concreto, completo, porta lo Spirito di Dio. E in Lui sarai ripieno di Dio. Ricco di Dio.

Tu sei il prigioniero, che è chiuso, soffocato, torturato, nelle tue prigioni interne.  Il prigioniero  umiliato, incastrato, impedito, dalle tue paure, e dalle tue sbarre rigide, fredde, anonime.  Tu sei il prigioniero violato, calpestato, usato, dominato, da chi ti considera un oggetto, uno strumento, un ostacolo, una presenza inutile. A te Gesù, ora, in questo momento, in modo vero e compiuto, apre la porta di quella prigione e ti libera.  E ti da la libertà vera, in modo reale e totale. Per sempre.

Tu sei il cieco, che non trova la strada. Il cieco disorientato, senza riferimento, senza meta, senza luce.  Sei il cieco che si è perso nelle tenebre.  Quello che non vede neppure la propria cecità.   A  te, Gesù, ora, in questo momento, in modo vero e compiuto, porta la luce. Vince le tenebre e ti guarisce. Ti ridona la vista. Ti fa vedere  la strada, la meta. In modo vero, compiuto, per sempre.

Tu sei l’oppresso, colui che viene calpestato, schiacciato, da pesi troppo grandi, troppo pesanti, troppo gravi. Colui che non riesce più a respirare. Colui che viene incatenato, condizionato, ricattato, dominato. Colui che ha perso l’onore.   Per te, ora, in questo momento, Gesù viene a prendere su di sé quel peso, a condividere con te quel peso. Viene a liberarti di quel peso. Viene a darti la dignità. La dignità di figlio di Dio.

Hai aspettato tanto che qualcuno si accorgesse.  Hai aspettato tanto che qualcuno capisse.  Hai sperato tanto che qualcuno ti aiutasse. È venuto Dio. Il Figlio di Dio.

Oggi, ora, in questo momento Gesù lo proclama, lo annuncia, lo realizza. Ora, in questo momento, in modo vero, in Gesù, avviene e si  compie la tua liberazione.

Sei salvo, sei libero, sei degno.

In modo totale, completo, compiuto. Per sempre.

 

 

 

Una cosa sola.

 

 

 

 

Essere un cuore solo e un’anima sola. Essere uniti. Condividere il dolore di chi soffre. In particolare, oggi, di chi soffre per la mafia.

Basta parlare della mafia quando i morti ci sono già stati!  Basta prendersela con la popolazione perché non reagisce, con la povera gente che la subisce. Basta con i depistaggi culturali. Basta nascondersi dietro i paraventi e le maschere!

La morte per mafia non è solo fisica,  è  psicologica e riguarda tutti quelli che le vivono a fianco. È la morte della propria dignità, della propria libertà, del proprio onore, della propria umanità. È l’essere lasciati soli a morire. È il tacere per sopravvivere, per non essere uccisi, per non essere minacciati, per salvare la vita dei propri cari.

È l’essere schiacciati da una violenza terribile, da un teschio sociale, che si è infiltrato in tutto, che respiri in ogni cosa, che è presente in ogni angolo. È una tortura quotidiana che non risparmia nessuno, che può rovinare la tua famiglia, il tuo lavoro, il tuo futuro. È l’essere derubati dei tuoi soldi, con il pizzo, con le tangenti, con gli appalti. E’ essere derubati della verità.  Questa morte psichica  è  presente tutti i giorni  e riguarda tanta gente. E’ una strage di massa.

Di chi è la responsabilità?  I veri responsabili sono  quelli che si alleano con lei, che la cercano, che la assecondano, che se ne servono, che non la toccano.  Sono quelli  che la usano, che la vogliono viva e  fiorente,  per dominare e usare le persone.  E per usarle meglio,  le cose non devono cambiare.  Le persone devono rimanere  nel bisogno, nella povertà, nella necessità,  per costringerle a  chiedere ogni cosa a loro. Le persone devono vivere  nella paura, nel terrore, per non farle pensare. Devono rimanere  schiave  per servire meglio i loro padroni.

I responsabili  si sono fatti padroni della vita e della morte, del bene e del male. Sono i nuovi assassini del Figlio di Dio.

Ma Dio non muore! Nessuno può farlo morire. Nessuno può vincerlo.  Dio  ha già vinto tutto il peccato del mondo e la morte. Sulla sua croce ha sconfitto tutto il male,  il male assoluto. Lui è l’unico vero Dio, Lui è il Bene che nessuno potrà mai toglierci.  Quello che da la vita a tutto il nostro essere, quello che ci fa risorgere. Quello che ci dona lo Spirito  di Verità che farà luce su tutto e sanerà tutte le ferite.