Voi siete il sale. E la luce del mondo.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:   «Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».

 

“Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente”.  “ Voi siete la luce del mondo.”                                                                                                                           E tu, sei sale?        E, sei luce?

 

Sei sale.

Gesù  è il sale.    Gesù è il sale vero.    L’unico sale che ha sapore.   L’unico sale che da sapore.   Sapore di Dio.

Voi siete il sale.      Se Gesù è in te,  sei sale.    Se ci sta Gesù in te,  sei sale.   È lui che dà sapore,  a te.     E a quello che fai.

Se il sale perde il sapore.      Se perdi Gesù.  Hai perso il sale.    Se perdi Gesù.  Hai perso il sapore.       Non sai di niente.   Non si sente niente.  Non cambia niente.  Non sposta niente.

Con che cosa lo si renderà salato?         E ci metti un altro sale.    Lo cambi con un altro sale.  Lo scambi con un altro sale.       Ma non ti fa salato.  Ti leva pure il sapore che avevi. Ti porta via pure,  il sapore che avevi.    Ti svuota pure,  del sapore che avevi.

A null’altro serve che ad essere gettato via.      Non sei più sale.     E non gli servi più.  E non ci stanno più.     E non ti vogliono più.  E non ti sentono più.   E non ti seguono più.  Senza Gesù.

 

 

Sei luce.

Gesù è la luce.      La luce vera. La luce viva.    La luce che ci sta da sempre. Per sempre. La luce che non ha acceso nessuno.    E che non può spegnere nessuno.

Voi siete la luce.     Se Gesù è in te,    tu sei la luce.     Se hai gli occhi in Gesù,  sei la luce.   Ti brilla negli occhi,  la sua luce.     Ce l’hai negli occhi,  la sua luce.

Voi siete la luce.       Se hai gli occhi in Gesù,   splendi.  Risplendi.    Ti accendi,  della sua luce.  Con la sua luce.       Non sei luce,  senza la sua luce.

 

Non può restare nascosta una città.      Se brilli della sua luce, si vede.  Si vede da lontano.    Si vede sicuro.    Si vede bene.    Si vede chiaro.

Né si accende una lampada.      Gesù è la luce.    E tu sei la lampada che la tiene.  Che la contiene. Che la sostiene.   Che la porta.     Che la porta in alto.

Sotto il moggio.       Non la porti sotto.    Non la metti sotto. Ad altro.   Non la chiudi, con altro.   Non la oscuri,  con altro.

Ma sul candelabro.       Ma la metti in alto.    Ma la metti sopra. Sopra a tutto.   La metti al centro. Al centro di tutto.         Così arriva dappertutto.   Così arriva a tutti.      E la vedono tutti.         E sei candelabro.  Della luce di Dio.

 

Così risplenda la vostra luce.       La luce di Gesù,   che sta in te.    Splende. Risplende.     Passa.  Passa da sola. Agli altri.     E gli passi Gesù.

Vedano le vostre opere buone.       Passa,  nelle cose che fai.     E le opere che fai, vengono fuori da sole.   Piene di luce.     E arrivano agli altri.        E gli passi Gesù.

E rendano gloria al Padre vostro.         E gli passi il Padre.     E lo sentono,  che ci sta Gesù, dentro.      La luce del Figlio.  E la luce del Padre.      È la luce dello Spirito Santo.    E rendono gloria  al Padre.

 

E  si illluminano.    E diventano anche loro.

Candelabri,  della luce di Dio.

 

 

 

 

 

 

Il cieco nato.

  Giovanni-Vanzulli.-Il-cieco-nato-I-miracoli-di-gesù-In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita; sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe», che significa “Inviato”. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?». Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!».  Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c’era dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!». Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori. Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell’uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse: «Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui.

 

 

 

E tu, ci vedi?

Cieco   nel cuore.      Cieco  nell’anima.     Da tanto.   Da troppo.     Non vedi la luce.      Nel buio.  Nella notte.     Con gli occhi chiusi.     E non sai  dove andare.

 

Ecco la luce.

È Gesù,   la luce.      È   il Figlio di Dio.     La luce,   che ti fa vedere con gli occhi di Dio.   La luce che ti da,  lo sguardo di Dio.       La luce,  che ti riempie,  le tue cose,   di Dio.           E vedi il senso.    E vedi lo scopo.   E vedi il dopo.

 

E ci vedi.

Sono le mani di Gesù,  che ti fanno vedere.     Sono le mani di Gesù,  che ti fanno sentire.  Sono le mani di Gesù,  che ti fanno capire.

 

Sono le mani di Gesù,

che ti fanno guarire.

 

Ecco la Pasqua.