Cosa è la fede

Cosa è la fede.

michelangelo_creazione_uomoDio  ti propone,   di diventare suo amico.    Di diventare  suo figlio.

 La fede è  dire di sì,  alla proposta di Dio.                            Si,  sono tuo amico.    Si, sono tuo figlio.    Si, sono la tua creatura.    E tu,  sei il mio Dio.

 E ora che siamo amici,   tu stai con me,    e io sto con te.    Ti saluto al mattino.  Ti penso. Ti parlo.  Ti racconto tutti i miei segreti.       Ti apro il mio cuore.    Ti voglio bene.

 

 

Ma mi sente?

PREGHIERA-BIMBI

 

Ma pensa!    Lui,  che ha creato gli occhi,  non è capace di vederti?    Lui che  ha fatto gli orecchi,  non ti sente?    Lui che ha creato la voce,  non sa parlare?    Lui  che ha fatto il tuo cuore,  non lo sente battere?

 

 

E mi risponde?

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Ti parla  in tanti modi.   Quando stai davanti al tabernacolo,     il suo cuore batte con il tuo.     Ti fa sentire il suo amore.   E ti parla al cuore.    Ti parla nel segreto.   Ti parla nel silenzio.   Parla diritto al cuore.   Ti fa conoscere  la verità del cuore.   Ti indica la strada.  Ti da la forza.   Tutta la Trinità è con te.    E tu sei con loro.

 

 

E quando non so che fare?

bambini - Gesù

 

Guarda Gesù.   Gesù è il tuo modello.   La tua guida.         Fai come lui.   Fai come dice lui.   Con lui,  sei al sicuro.         È il Figlio di Dio.  Sei in Dio.   Lo trovi,  lo senti, lo incontri,    nei sacramenti,  nell’Eucarestia,  e nel Vangelo.

 

 

Insieme a chi?

Angeli e Santa Messa

 

Da solo non ce la fai.   Guarda  come ha fatto Gesù.   Ha preso con sé gli apostoli.    Scegli anche tu degli amici,  con cui stai sempre insieme,  che hanno Gesù come capo.   Che hanno  Gesù come maestro, come guida, come il loro allenatore.    E così vi aiutate insieme,   vi   appoggiate insieme,   e crescete insieme.   Da amici,  diventate  fratelli .  Figli dello stesso Padre.  Tutti  figli  di una sola famiglia.       La famiglia di Dio.  Come la Chiesa.

 

 

 

 

 

 

Dal Vangelo alla vita

Dal Vangelo alla vita.

  Il Vangelo come scuola di vita,  il Vangelo per la vita.

 

La parola di Dio.

Si legge il Vangelo della domenica successiva e  anche le due letture che servono a presentarlo, a centrarlo, a coronarlo.  Si seguono  con dei foglietti per avere le parole davanti, per poterle tenere presenti.

 Si ascolta con gli orecchi e con la mente, ma ancor più con il cuore. Si apre il cuore e l’anima per far entrare la parola di Dio. Si apre il cuore l’anima per far entrare lo Spirito Santo che anima la parola, che la riempie di Dio, che la spiega, la illumina, la alimenta, la vivifica. Lo Spirito Santo che la adatta al nostro cuore, alla nostra storia, alla nostra situazione concreta. Ognuno di noi la ascolterà nella propria lingua del cuore.

 

Cosa fa.

Quindi il Vangelo all’inizio, al centro, ma ancor più Gesù al centro.  Come Persona, come Parola vivente di Dio. Gesù è il Maestro, ci insegna come vivere la nostra vita. Gesù è il metodo, ci dimostra con il suo esempio come vivere la nostra vita.

Nel Vangelo che leggiamo evidenziamo ogni volta quello che Gesù fa.

  • Gesù non si fa grande, potente, imperante. Gesù si fa piccolo, povero, umile.
  • Gesù non  ama  i soldi, non cerca i potenti. Gesù cerca e ama  i poveri, i semplici, gli umili, i malati.
  • Gesù non dipende dal mondo, non appartiene al mondo. Gesù appartiene a Dio, al Padre.
  • Gesù non giudica, non condanna, non odia. Gesù comprende, consola, perdona.
  • Gesù non ferisce, non uccide, non tradisce. Gesù è fedele,  è mite  e salva.
  • Gesù non fa quello che gli conviene, fa solo la volontà del Padre.

 Facciamolo anche noi, veramente e concretamente. Facciamolo con lui. Facciamolo in lui.

 

Come lo fa.

Nel Vangelo che leggiamo, Gesù in ogni fatto ci da un insegnamento profondo. Mettiamo in evidenza, quale. Tutto è un indizio, tutto è un segnale, cosa dice, come lo dice, cosa fa, come lo fa, quando lo fa, dove lo fa, perché lo fa.

Per esempio: nell’adultera. I farisei tirano le pietre, come il loro cuore. Hanno il dito puntato contro Dio e contro i fratelli. Gesù punta il dito per terra verso il basso, per indicare l’umiltà. Scrive per terra, scrive nel cuore della donna la nuova legge dell’amore. Nel tempio, perché è un fatto sacro. Nel silenzio, senza parole, perché è un momento forte e intenso che non si può dire. Si abbassa al livello dell’altra, scende, si china a livello dell’altra, per guardarla negli occhi. Gli parla, gli fa una domanda. Non sentenzia, chiede. Perché aspetta che l’altra si renda conto, prenda coscienza, aspetta che l’altra risponda. Aspetta che l’altra scelga.  Entra in un rapporto vero, unico, profondo. Non condanna ma ricuce, riunisce i pezzi del cuore. Perdona e risana l’anima. È venuto a salvare.

La modalità che Gesù usa è il metodo con cui entra in relazione anche con  noi, con cui può incontrarsi  anche con noi. Ce lo indica, ce lo propone, ce lo presenta, ce lo offre.

 

Per chi lo fa.

Nel Vangelo che leggiamo, non pensiamo che i fatti raccontati riguardano solo le persone del tempo, persone estranee a noi. Non pensiamo che non riguardino noi. Ogni personaggio di un fatto o di una parabola, può rappresentare una parte di noi. Ci siamo noi dentro. Ci riguarda in profondità.

Quando parla a loro, parla a parti di noi, quando incontra loro, incontra parti di noi. Parti di noi che assomigliano al livello del cuore e dell’anima quei personaggi.

Siamo noi il cieco che ha perso la luce, che vive nel buio, nelle tenebre, e mendica l’attenzione. Il sordo che non sente il richiamo di Dio. L’adultera che ha tradito il suo Dio, con altri dei. Il fariseo potente, superbo, ostinato, chiuso, con il cuore di pietra. Lo scriba che usa le regole e le leggi rigide per dominare gli altri. Il malato che ha bisogno di essere guarito. Il paralitico bloccato e irrigidito. Giuda che lo tradisce, il Cireneo che è chiamato portare la sua croce. Siamo noi che lo uccidiamo, lo eliminiamo, perché ci impedisce di essere noi gli unici e i soli dei.

Parti di noi dimenticate, ignorate, nascoste, segrete. Parti di noi mascherate, evitate, negate.

Nel Vangelo Gesù parla a noi. Quella parte del Vangelo ci riguarda in profondità. Lasciamo che Gesù entri a incontrare quelle parti di noi. Viviamo quell’incontro come il nostro, un incontro vero, vivo. Viviamolo fino in fondo.

 

Dalla parte di Gesù.

Nel Vangelo che leggiamo, mettiamoci dalla parte di Gesù. Facciamo attenzione al suo modo di fare, a come si pone davanti all’altro.

Lo sguardo, attento, profondo, sincero. L’ascolto, il silenzio, l’attesa, la domanda. Il rispetto, l’attenzione, la ricerca. Andare incontro, chiamare, accogliere, comprendere, consolare, amare.

Cominciamo a guardare la nostra vita con lo sguardo di Gesù. Cominciamo a guardare le nostre cose, con lo sguardo di Gesù, con l’ottica di Gesù, con la prospettiva di Gesù. Cominciamo a vivere la nostra vita con il suo cuore. Lui viene in noi nell’eucarestia e può viverla con noi e in noi.

Lasciamo  che avvenga in noi, quello che è avvenuto in quel Vangelo. Allora quel Vangelo diventa vita.

 

La pietra miliare.

Vediamo ogni Vangelo che ascoltiamo,  come una tappa dell’insegnamento di Gesù. Una tappa verso la realizzazione del progetto di salvezza del Padre. Disegniamo il progetto di salvezza nel suo complesso e segniamo le tappe.

Segniamo anche le tappe del nostro percorso e del nostro cammino e le pietre miliari del progetto di salvezza che il Padre ha realizzato in ognuno di noi. Facciamo memoria in uno scritto, in un diario, in un disegno.

 

 

La Trasfigurazione

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.  Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.  Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva.  Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».

 

Quando hai paura,  quando sei triste,  quando pensi che il mondo è pieno di tenebre,  quando le tenebre ti stanno prendendo il cuore,  lo stanno coprendo, schiacciando, opprimendo.  Guarda quella luce.  Fatti inondare anche tu da quella luce.  Svegliati anche tu e contempla quella luce.

È Gesù che sta pregando con il Padre.  È Gesù unito al Padre.  È Dio che si manifesta nella sua gloria.  E in sé,  nella luce e nella gloria,  ha portato la tua umanità,  la tua fatica,  la tua disperazione,  il tuo dolore, il tuo esodo.  Lo rappresenta lì davanti al Padre, lo presenta li al Padre.

Fatti prendere da quella luce e fatti prendere,  toccare dalla sua gloria.  Allora riuscirai a vedere anche i due testimoni.  I profeti.  Quelli che lo hanno annunciato da prima, quelli che lo hanno testimoniato da prima. Quelli che sono stati, da prima,  dentro alla gloria di Dio.

Allora verrà Dio.  Verrà come una nube.  Scenderà sul Figlio e anche su di te.  Ti coprirà e ti farà entrare in sé, nella sua gloria.  Allora sentirai la voce del Padre.  Il Padre che si manifesta come Padre e ti annuncia che quello è suo Figlio.  È solo allora che sentirai, proverai, gusterai  la dolcezza di quella rivelazione.  Il Figlio di Dio è con te,  vicino a te,  per te.   Il Figlio di Dio.  Una parte di Dio.  Dio stesso.  La parte visibile del Dio invisibile.  L’Amore diventato Persona.

Diventato Persona per dirti cosa fare, per dirti come fare,  per diventare Lui la strada, e la porta,  per tornare al Padre e a Dio.

Ascoltalo.   Ascolta Lui.  Segui Lui.  Imita Lui.  Cerca Lui.  Scegli Lui.

Ama  Lui.