Vegliate

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:  «Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina. State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».

 

 

“Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina”.      E tu,  lo alzi,   il capo ?

 

Lo tieni basso.

Ti dicono che non viene,  Gesù.    Che il capo non lo devi tenere in alto.  Che lo devi tenere in basso. Che deve stare in basso.     Piegato. Ripiegato. Davanti a loro.    Non ci cascare. Non sono Dio.

Ti dicono che ti liberano.   Ma ti ritrovi incarcerato  Incatenato. Legato mani e piedi. Chiuso. Rinchiuso. Relegato.  Negato.   Come loro.    Non ci cascare.  Non sono Dio.

Ti levano,    pure Gesù.       Ti dicono che è andato.  Che è scaduto.  Che è deteriorato. Che è finito.    Ma Dio è Dio.  E non finisce mai.  E ci sta sempre.     Sono loro, che sono caduti.   Che sono scaduti.    Che si sono deteriorati.  Che sono marciti.   Che sono putrefatti.  Che puzzano di morte.    Che sono la morte.  La tua morte.     Ancora. Ora.   Per sempre.    Non ci cascare.

 

Lo tieni in alto.

Quando vedi che tutto cade. Si rompe. Si corrompe.  Si sconvolge.   Non avere paura. Alzati.  Alza il capo.    Guarda in alto. Guarda al tuo Signore.   Al tuo Signore  che viene a liberarti.     Metti i tuoi occhi in lui.  Fissi in lui.     È l’inizio  della tua liberazione.

 

State attenti a voi stessi.            Quando viene Gesù,  come ti trova?      Non c’è tempo.  Non ci sta più tempo.  Non hai più tempo.   Non fai  in tempo.     Ti prende, dove stai.  Ti prende, come stai.   Conta, quello che fai.

State attenti a voi stessi.       Per questo,   ci devi pensare prima.   Lo devi  volere prima. La devi fare prima,  la scelta.   La devi fare ora, la scelta.   O con Dio. O contro Dio.

Che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni.      Lo devi decidere ora,  che ci metti nel cuore.   Se ci metti il male,  lo fai fuori, il cuore.   Lo dai via, il cuore.  Te lo vendi,  il cuore.    Non ci sta più  il tuo cuore.

In ubriachezze e affanni della vita.        Se ci metti il male.   Se lo prende lui,  il cuore.  Lo porta dove vuole lui.   Gli fa fare  quello che vuole lui.    Gli fa fare il male.    E ti porta via   da Dio.

 

Vegliate in ogni momento pregando.    Se scegli Dio. Vegli.  Stai sveglio. Stai ad aspettarlo. Stai a guardarlo.    Con il volto rivolto a lui.   Con le mani rivolte a lui.    Ecco la preghiera.

Abbiate la forza di sfuggire.   E allora quello che accade, non lo pensi più. Non ti tocca più. Non ti pesa più.  Non ti prende più.  Non ti rompe. Non ti corrompe.    Non ti fa male,  più.

A ciò che sta per accadere.    Allora si, che ce l’hai la forza.  Allora si, che ti viene la forza. Perché te la da Gesù.   Perché viene da Gesù.    Perché precede Gesù. Che viene.

E di comparire davanti al Figlio dell’uomo.    Ti sei liberato del male.  Non hai scelto il male. Hai rifiutato il male.    E ora puoi incontrare il tuo Dio.  E ora puoi comparire davanti al Figlio di Dio.     E ora,   ti puoi presentare,  al tuo Signore.

 

E allora lui compare,   davanti a te.      Si presenta a te.   Si fa presente a te.  Si fa sentire. Si fa provare, da te.   Si fa amare.    Si fa adorare.  Da te.

E ti libera.       Ora. Ancora. E per sempre.

 

 

 

 

 

 

Cristo Re

 

 

 

 

 

 

 

In quel tempo, Pilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?».   Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».   Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».

 

 

“Il mio regno  non è di questo mondo”…  “Dunque tu sei re?”    Rispose Gesù: “Tu lo dici: io sono re”.         E  il tuo re,   chi è ?

 

Loro.

Si fanno  re.      Si mettono sul trono.      Si prendono lo scettro,  della tua vita.    E ci fanno quello che gli pare.  Della tua vita.     Ma hanno perso la loro.     E non sono re.

E tutti gli altri,   li fanno schiavi.    Li mettono ai loro piedi.  Devono stare ai loro piedi. Come pezza da piedi.  Su cui vogliono passare.   Sono polvere, da calpestare.    Ma non sono re.

E pure a Gesù,     gli hanno levato la corona.    Gliela hanno presa.  Se la sono presa.  E se la sono messa in testa,  loro.   Per farsi Dio.     Ma non sono Dio.   Gesù è Dio.  E la corona di Dio,  è solo la sua.    E il trono,  è solo il suo.    E il Re,  è solo lui.    Sono loro gli schiavi.  I veri schiavi.  I più schiavi degli schiavi.     Schiavi di chi è contro Dio.  Ci sono cascati.   E sono caduti.       Ancora. Ora.   Per sempre.

 

 

Gesù Cristo.

Ci eri cascato.  Ma non ci caschi più.     Solo Gesù,  è il Re.    Il Re del cielo e della terra.   E anche il tuo.    Il tuo Re.

 

Il mio regno non è di questo mondo.          Il Regno di Dio,  non è del mondo.   Non appartiene al mondo.  Non ci sta dentro al mondo.    È di più. È molto di più.    Il Regno di Dio,  è di Dio.     Il Regno di Dio,   è Dio.

Dunque tu sei il re?     Se è il tuo regno.  Se il regno è il tuo.  Hai un regno.  Quindi sei  re.

Io sono re.       Te lo dice Gesù. Te lo dice lui. Che è Re.   Lo afferma lui. Lo conferma lui. Lo proclama lui.   Che è  Re.

Io sono re.      Non è un Re, di questo mondo.   È di più. È molto di più.    È il Re del cielo e della terra.     La terra il cielo  sono stati fatti in lui.  E per lui.   E tornano a lui.

Io sono re.    È il Re,  che è il principio di tutto.   L’Alfa e l’Omega.   Il Re,  che c’è sempre stato.  Ci sta. E sempre ci sarà.  L’eterno.     Il Re,  che ha tutto il potere.  Tutto il potere,  è suo.   Tutta la potenza, è sua.     L’Onnipotente.

 

Per  questo sono venuto nel mondo:  per dare testimonianza alla verità.       Per questo è  venuto Gesù.    Per farti sapere come stanno veramente le cose.   Per farti sapere la verità.     La verità di Dio.

Chiunque è dalla verità.         Se stai in Dio.  Se sei di Dio.  Se vieni da Dio.    Allora vieni dalla verità.    Perché la verità,  sta in Dio.    Perché la verità,  è Dio.

Ascolta la mia voce.      Allora la ascolti. La senti. La provi.   La voce di Gesù.   Perché è il Figlio di Dio.     E la verità è in lui.   E la verità,  è lui.

 

Gesù è il Re  della verità.    È il centro della verità.  È  la potenza, della verità.   È il Re vero. Il vero Re.   Il solo Re.

Il tuo  Re.     E il tuo  Signore.

 

 

 

 

 

La grande tribolazione

La resurrezione dei morti, nel ritorno del Figlio di dio.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:  «In quei giorni, dopo quella tribolazione,  il sole si oscurerà,  la luna non darà più la sua luce,  le stelle cadranno dal cielo  e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.  Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo.  Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte.    In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.   Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre».

 

 

“In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria“.

E tu,    nella grande tribolazione,   da che parte stai ?

 

Con loro.

La tribolazione    te la danno loro.       La tribolazione,   te la fanno loro.     Sono loro,  la tribolazione, la tua tribolazione.   Sono loro che ti fanno stare male.   Sono loro, il male. Senza Dio.

Sono loro,  il sole che si è oscurato.    Sono loro,  la luna che non dà più luce.    Sono loro, le stelle cadute.     E ti tirano  dietro a loro.   E ti tirano con loro.   Ti trascinano con loro.   Per farti cadere.   Come loro. Con loro.

E ti hanno oscurato,    pure Dio.    Ti hanno levato Dio.     Per non farti guardare in alto.   Ma solo a loro.    Ma Dio è Dio.   E nessuno lo può oscurare. Nessuno lo può far cadere. Sono solo loro,   che sono caduti.    Tutto il loro potere è caduto.   Ha tremato. È crollato. Si è frantumato.  È precipitato dall’alto.   A terra. Sotto terra.    Ancora. Ora. Per sempre.

 

 

Con Gesù.

Stavi nella tribolazione.  Eri nella tribolazione.      Ma hai alzato gli occhi al cielo.    E li hai messi  in Gesù.     In Gesù che viene,  a tirarti su.     Gesù ti da  la sua mano.   Prendila.   E ti porta in cielo.

 

Dopo quella tribolazione.       La tribolazione c’è stata.  L’hai passata.    Ti ha piegato.  Ti ha gettato per terra.  Ti ha buttato per terra.  Ti ha messo a terra.    Ti ha messo in ginocchio. Ti ha buttato in ginocchio.   Davanti a Dio.

Il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce.               Ora tocca alla creazione,     la tribolazione.     Ora passa alla creazione, la tribolazione.     Soffre pure la creazione.    Si piega, si ripiega, si torce, si contorce,   pure la creazione.      E cade, e ricade, e  si butta  in ginocchio.     Davanti a Dio.

Quando vedete queste cose.        Quando vedi questo,   non avere paura.    Non è la fine. È solo il segnale, che sta spuntando qualcosa di nuovo, qualcosa di grande.    È il segno che sta per arrivare qualcosa di più grande di loro.    Che sta per arrivare il loro creatore.    Il loro Signore.

Sappiate che egli è vicino, e alle porte.         Il tuo creatore, il tuo Signore è alle porte.   È alla tua porta.       È il segno che hai poco tempo.  C’è poco tempo.  Fai ancora in tempo.   Sei ancora in tempo.     Ad aprirgli la porta.  Ad aprirgli le braccia. Ad aprirgli il cuore.

 

Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi.         Allora lo vedi Gesù,  che è Dio. Vedi il tuo Signore.   Faccia a faccia. Viso a viso.    E si riempiono gli occhi di lui.

Con grande potenza.       La vedi la potenza del Figlio di Dio.   Che è più grande, che è più forte di tutte le cose.    Che è più solida, più salda.   Più efficace di tutte le cose.  Che può fare tutto.

E gloria.         La vedi la gloria  del Figlio di Dio.    Che brilla più di tutto. Che brilla su tutto. Che illumina tutto.  Che riempie tutto.    E ridà la vita a tutto.  Anche a te.

Egli manderà i suoi angeli.      E vedi tutto il paradiso che si apre, per lui.  Che si apre in lui. E lui manda i suoi angeli da te.    E ti rialzano. E ti risollevano. E ti portano da lui.   Sono le sue braccia.

E radunerà i suoi eletti dai quattro venti.            E raccoglierà   tutti quelli che lui ha voluto.  Tutti quelli che lo hanno voluto.   Tutti quelli che lo hanno scelto.  Quelli che hanno creduto. Quelli che lo hanno amato.  Quelli che lo hanno adorato.  Quelli che lo hanno invocato.  Quelli che lo hanno aspettato.

Dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo.        E li risolleva.   E li tira fuori, pure dalla terra. Da sotto terra.    Li porta fuori.  E li porta in cielo.    E li giunge.   Li ricongiunge   a quelli che erano già in cielo.       E riunisce la terra  e il cielo.

 

E splendi,  brilli nel cielo di Dio.                                                                                                 E sei  una stella di Dio .  Già da ora.

 

 

 

 

 

 

La vedova povera

In quel

tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».  Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo.   Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».

 

 

“Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere.        E tu,  nel tesoro di Dio, che ci metti?

 

Niente.

Ti hanno fatto,  ipocrita.      Ti vogliono ipocrita. Come loro.    Ti hanno messo una maschera. La loro maschera.      E nel tesoro di Dio,  ci metti il finto.   Ci metti il falso.   Ci metti il vuoto.    E sei vuoto. Come loro.

E alle vedove,  non gli dai.    Ma gli prendi. Ti prendi. Ti mangi.  Divori.  Quello che hanno. Tutto quello che hanno.  Pure loro.   Le hai fatte fuori.   Ma sei tu, che sei fuori.  Come loro.

E a Dio,   gli hai levato il tesoro.   Non solo non ci metti niente.  Ma glielo hai preso proprio. Te lo sei preso tu.  Lo hai fatto tuo. Solo tuo.  E non è più di Dio.   Ma Dio è Dio.  E il tesoro è lui.  E non lo puoi prendere.     Sei solo tu,  che ti sei preso, a Dio.  Che ti sei portato via, da Dio.   Che ti sei rubato,  a Dio.     E non sei più,  di Dio.    Come loro.    Ancora. Ora.   Per sempre.

 

 

Tutto.

Nel tesoro di Dio. In Dio.  Nel cuore di Dio.   Ci metti tutto.    Tutto quello che hai.   Perché te lo ha dato lui.     Perché lui  è tutto.   Per te.

 

Una vedova povera.          Anche tu. Sei vedova povera.   Ti hanno fatto solo. Ti hanno fatto diventare solo.   Senza nessuno.  Senza nessuno accanto.

Vi gettò due monetine, che fanno un soldo.        Si sono presi  i tuoi soldi.    Ti hanno levato i tuoi soldi.    Ti è rimasto solo un soldo.  Solo due monetine.

Ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri.         Che ci fai di quel soldo?    Che ci fai con quel soldo?   Dove lo metti quel soldo?        Devi scegliere.  Devi fare una scelta.  È il momento della scelta.     La scelta conta,  più dei soldi.

 

Tutti hanno gettato parte del loro superfluo.         Gli altri hanno fatto  la loro scelta.  Hanno scelto se stessi.     Prima loro. Non Dio.   Davanti loro, a Dio.  Sopra loro, di Dio.     I soldi servono a loro.   A Dio quello che resta.  Quello che avanza. Se avanza.   Tanto non conta.

Lei ha gettato tutto quello che aveva.            Tu fai la scelta di Dio.     Dio conta.  Dio conta più di te.     Dio vale.  Dio vale più di te.     Quel soldo spetta a Dio.  Quel soldo è di Dio.   E quel soldo lo prendi  e lo riporti a Dio.

Tutto quanto aveva per vivere.            Quel soldo  non è  solo un soldo.    È molto di più.   Dentro,  ci sta la tua vita.    Dentro, ci sta tutta la tua vita.   Con quel soldo, ti giochi la vita.    E lo metti in Dio.   Metti la tua vita,  in Dio.

 

E Dio mette la sua vita,    in te.     E quello che hai,  diventa parte di lui.    Si riempie di lui.    E non finisce mai.

E non sei  più vedova.                                                                                                        E non sei  più povera.