L’unico Signore

In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».   Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».  Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici».  Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

 

 

“Il Signore nostro Dio è l’unico Signore;  amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”.        E tu,  lo ami,  Dio ?

 

Non lo ami.

Hanno preso,  il posto di Dio.      E si sono fatti  Dio.   Si sono fatti  il Signore.  Si sono fatti il tuo Dio.  E il tuo Signore.      Ma non sono Dio.  E non è  tuo.

Lo hanno svuotato, Dio.       Lo hanno riempito con altri dei.   Lo hanno mescolato con altri dei.   Lo hanno fatto diventare altri dei.    E non è più,  il solo Dio.

Lo hanno lasciato,   Dio.      E si sono fatti un vitello d’oro. E lo hanno adorato come un dio. Al posto di Dio.   E si sono inginocchiati davanti a lui, non a Dio.   Come se Dio non c’era. Ma Dio ci sta.    E non ce ne sta un altro.     Sono solo loro,  che sono  come il vitello.  Senza vita. Senza cuore. Senz’anima.   Senza Dio.      Ancora. Ora.  Per sempre.

 

Lo ami.

Lo ami Dio.     È il tuo cuore che ci va. Che va a lui.   Che lo riconosce.  Che sobbalza davanti a lui.  Che danza davanti a lui.    Che non ci sta, senza di lui.

Il Signore nostro Dio.    Perché lo ha fatto lui.  L’ha fatto Dio.  E dentro ci sta l’impronta di Dio. Il volto di Dio.    E sta in tutte le cose, che ha fatto per te.

È l’unico Signore.     Lui che ha fatto tutto,  è il Signore di tutto.   L’unico Signore.   Non ce ne sono altri.    Non ce ne sta un altro, fuori di lui.   Non ce ne sta un altro, a fianco di lui.  Non ce ne sta un altro, al pari di lui.    Lui è il solo, e unico Signore. Del cielo e della terra.

 

Amerai il Signore tuo Dio.     Non è un amore qualsiasi.   È di più. È molto di più.  Perché l’amore te lo ha dato lui.   Perché l’amore sta in lui.   Perché l’amore,  è lui.

Con tutto il tuo cuore.      Non ci metti un poco di cuore.  Non ci metti un pezzo di cuore. Non ci metti una parte di cuore.   Ci metti tutto il cuore.  E non ci sta una parte di cuore, senza di lui.

Con tutta la tua anima.     È un amore profondo. Come l’anima.   È un amore totale, come l’anima.   È un amore per sempre.  Come l’anima.    Lo ami con tutta l’anima.

Con tutta la tua mente.   È un amore che lo sai.  È un amore, che lo vuoi.  Che metti nei tuoi pensieri.  Che riempì dei tuoi pensieri.    Che guida i tuoi pensieri.

Con tutta la tua forza.     È un amore forte. Un amore potente. Un amore tenace.  Ci metti tutta la tua forza. Tutta la forza che puoi. Tutta la tua forza che hai.  Ci metti la forza di Dio.  E combatti,  chi te lo leva.

 

Il secondo è questo: Amerai il prossimo tuo.         Il secondo,  viene dopo il primo.   Ci sta, se ci sta il primo.    Non ci sta,  se non ci sta il primo.     Ce la fai ad amare il prossimo,  se ami Dio.   Ce la fai ad amare il prossimo,  se ti senti amato da Dio.   Ce la fai ad amare il prossimo,  con l’amore di Dio.

Come te stesso.       Solo se ami Dio,    il prossimo non lo fai stare male.    Non gli fai del male.   Non lo fai soffrire.  Non lo fai morire.

Come te stesso.        Solo se ami Dio,   il prossimo non lo lasci solo.    Non lo chiudi.  Non lo rinchiudi.  Non lo isoli.    Non lo dividi. Non lo separi. Non lo abbandoni.    Non lo sfregi. Non lo pesti. Non lo calpesti.

Come te stesso.        Solo se ami Dio,    al prossimo non gli levi Dio.    Non gli togli Dio.  Non gli chiudi Dio.    Non lo separi da Dio. Non lo allontani da Dio.  Non lo dividi da Dio.

 

Solo se ami Dio,    gli dai Dio,  al prossimo.    Gli passi Dio.   La cosa che conta di più.    La cosa che gli serve di più.   La cosa che aspetta di più.

Solo se ami Dio.

 

 

 

 

 

 

Il cieco

In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».   Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».   Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.   Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.

 

 

“Bartimèo,  che era cieco,  sedeva lungo la strada a mendicare.     Sentendo che era Gesù Nazareno,   cominciò a gridare e a dire:  “Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!”           E tu,   sei cieco ?

 

Cieco.

Ti fanno  cieco.         Ti hanno fatto  cieco.   Ti vogliono cieco.      Così non puoi vedere.    Così non devi vedere.     Quello che fanno.  E che sono.   Contro Dio.

Hanno fatto,   tutti ciechi.       E li hanno messi tutti in fila.    E si portano l’un l’altro.   E non sanno dove vanno.    Li portano loro. Li trascinano loro.  Tutti in fila.      Lontano da Dio.

Hanno levato,   pure Gesù.        Perché Gesù è la Luce.   E hanno messo tutti al buio.  Tutto nel buio.  Come loro.  Per loro.     Ma Gesù è Dio.   E Dio li vede uguale.  E  Dio non glielo fa fare.    Sono diventati  loro,  i ciechi.    I veri ciechi.   I più ciechi dei ciechi.   Perché hanno scelto le tenebre.   Perché hanno scelto il buio.      E hanno rifiutano la luce.    E hanno rifiutano Dio.       Ancora.  Ora.  Per sempre.

 

 

Ci vedi.

Eri cieco.     Ma cerchi Gesù.     Solo lui ti può salvare.   Solo lui ti può capire . Solo lui ti può levare.  Tutto il buio.    Che ti fa cieco.

 

Sedeva lungo la strada.        Il buio ti ha ridotto così.   Seduto per terra.   Caduto. A terra.   A mendicare lo sguardo , degli altri.    A mendicare il cuore,  degli altri.

Gesù, abbi pietà di me!         Gesù,  fermati!      Non te ne andare via così.  Non mi lasciare qui.    Solo tu,  lo senti.  Solo tu lo provi.  Solo tu, lo sai.     Quello che il buio,     mi fa.

Gesù, abbi pietà di me!        Gesù,  guardami!    Guarda come mi sono ridotto.   Guarda come mi hanno ridotto.   Guarda, cosa mi hanno fatto.     Guarda  cosa ci hanno fatto.   Solo tu,  lo vedi,  o Dio.

Gesù, abbi pietà di me!        Gesù,  prendimi!      Sollevami.  Tirami su.  Tirami fuori.  Da tutto il buio.  Da tutto il male.   Non ce la faccio più.  Non ne posso più.  Non resisto più.  Non esisto più.   Solo tu,  mi puoi salvare, o Dio.

Coraggio alzati, ti chiama.      Gesù ha fissato il suo sguardo su di te.   È lo sguardo di Dio, su di te.    E ti chiama. Ti chiama Dio.    Ti vuole Dio. Vicino a se.

 

Cosa vuoi che io faccia per te?        Ecco la tua scelta.  Devi fare una scelta.  Devi uscire fuori, con una scelta.     Devi dire,  che vuoi.     Devi dire,  chi vuoi.

Rabbunì, che io veda di nuovo.          Ecco Gesù, che scelgo.      Non scelgo più  il buio. Non lo voglio più il buio.    Non voglio più stare nel buio.     Scelgo te.  Voglio stare con te.  Voglio stare in te.  Che sei la luce.      Voglio stare nella luce.    Scelgo  la Luce.

Va’, la tua fede ti ha salvato.         La tua scelta ci vuole.    La tua scelta ci deve stare.   La tua scelta ti può salvare.      Sei tu che fai entrare Gesù.  Sei tu che hai fatto entrare Gesù.   E Gesù è la Luce.

 

E di nuovo vedeva.      E il buio se ne va.  E il buio scappa.  E il buio non ci sta più.   E il buio sparisce.  E il buio scompare.  E il buio svanisce.     Per sempre.

E di nuovo vedeva.     Entra Gesù.    Entra la luce,  nei tuoi occhi,  e vedono.   Entra nel tuo cuore,  e sente.    Entra nella tua anima,  e si illumina  di Dio.

E lo seguiva.     E non la lasci più la luce.   Gli vai dietro.    E ti fai guidare dalla lei.

 

Ti sei acceso.                                                                                                                        E ora sei,  una piccola luce.

 

 

 

 

 

 

Il primo

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».  Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

 

 

“Chi vuole diventare grande tra di voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti.”        E tu,   vuoi essere  il primo ?

 

Il primo.

Ti sei messo in alto.      Ti sei piazzato in alto.    Sul trono di Dio.  Al posto di Dio    Più in alto di Dio.      E ti sei fatto primo.  Prima di Dio.   Senza Dio.

E gli altri  te li sei messi,    ai tuoi piedi.     Li hai schiacciati,  ai tuoi piedi.   Li  hai calpestati, sotto i tuoi piedi.    E li hai fatti servi.  E li hai fatti schiavi.  Tuoi.      Non di Dio.

Pure Gesù,    te lo sei messo sotto i piedi.       Lo hai calpestato, sotto i  piedi.   Lo hai schiacciato sotto i piedi.  Per essere il primo.  Per essere il solo Dio.     Ma Gesù è Dio.    E  Dio non si può toccare.       Sei solo tu,  che ti sei calpestato.    E sei diventato servo.   E sei diventato schiavo.    Il vero schiavo.     Lo schiavo di chi non vuole Dio.   Lo schiavo di chi è contro Dio.     E rimani schiavo. Suo.      Ora. Ancora.  Per sempre.

 

 

Servo.

In chi è stato umiliato.  In chi è stato calpestato . In chi è stato crocifisso.   Sta Dio.   E tu servi Dio,  in lui.   Ti inginocchi davanti a Dio,   in lui.    Lavi i piedi di Dio,  che sta  in lui.

 

Chi vuole diventare grande tra di voi.         Grande è solo Dio.   Il Primo è solo Dio.  Di più, è solo Dio.   Tutto questo lo metti in lui.  Tutto questo  è solo lui.    Non sei tu.   Non puoi essere tu.   Non vuoi  essere tu.

Sarà vostro servitore.        Il tuo posto è ai piedi di Dio.    Sei il suo servitore.   Fai quello che ti tiene lui.    Fai,  se te lo chiede lui.     Vai,  dove vuole lui.

Chi vuol essere il primo tra di voi.           Non è una corsa con l’altro,  per arrivare prima. L’altro non lo devi superare.   Non lo devi sorpassare.  Non lo devi seminare.   Non lo devi umiliare.     Non lo devi usare come uno sgabello,   per salire sopra di lui.

Sarà schiavo di tutti.       L’altro non lo fai schiavo.    Non deve ubbidire a te.   Non deve tremare davanti a te.   Non deve strisciare davanti a te.    Non deve sparire davanti a te.

Sarà schiavo di tutti.          L’altro,  lo accogli.    E accogli Dio.     Ti prendi cura dell’altro.    E ti prendi cura di Dio.    E lo consoli l’altro.  E consoli Dio.     E ripari l’altro. E ripari Dio.    E sostieni l’altro. E sostieni Dio.     E non ci stai senza l’altro.   E non ci stai senza Dio.

 

Ma per servire e dare la propria vita in riscatto.      Come Gesù.    Il Padre ti ha mandato,  per loro.    Per alzarli.  Per rialzarli.  Per tirarli su.   Per tirarli fuori.      A fatti.  Con i fatti.   Con la tua vita.    E gli dai la tua vita.          E gli dai Gesù.   Che è l’unico che li tira fuori.    Che è l’unico che li riscatta.       La sua vita,  in cambio della loro.   La sua,  per la loro.

Per molti.        Per molti.  Non per tutti.      Non per quelli finti.   Non per quelli falsi.   Non per quelli furbi.    Non per quelli vuoti.       Non per chi hai scelto tu.   Non per chi vuoi tu.     Ma per quelli che   sono in Gesù.

 

È Gesù,  il vero riscatto.                                                                                                            È Gesù,   il tuo riscatto.

 

 

 

 

 

Il giovane ricco

In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”».    Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.    Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».   Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà».

 

 

“Una cosa sola ti manca:   và, vendi quello che hai e dallo ai poveri,  e avrai un tesoro in cielo;   e vieni!  Seguimi!”    Ma a queste parole egli si fece scuro in volto  e se ne andò rattristato;   possedeva infatti molti beni.         E tu,   te ne vai ?

 

Te ne vai.

Ti fanno pensare,  solo ai soldi.     Ti fanno attaccare,  ai soldi.     E ci stai attaccato, mani e piedi.     Ma sono i soldi che attaccano le tue mani e i tuoi piedi.  Che hanno bloccato le tue mani e i tuoi piedi.    Che hanno inchiodato  le tue mani e i tuoi piedi.     E  non ce la fai.

Non te li fanno dare ai poveri,   i soldi.     Te li fanno prendere ai poveri,  i soldi.   Ti fanno diventare i poveri,  i tuoi soldi.     E gli usi,  come i soldi.    E li spendi,  come i soldi.    E li vendi,  come i soldi.    E lì butti,  come i soldi.    E non stai con Gesù.

Ti vogliono comprare,    pure Gesù.        Ti  comprano,  pure Gesù.     Ti  barattano  pure Gesù.    Con i soldi. Per i soldi.     Ma Gesù è Dio.   E Dio non si può comprare.     Sono solo loro,  che si sono venduti.    Sono loro, che si sono svenduti.   Sono loro che si sono barattati,  l’anima.    E sono diventati poveri. I veri poveri. I più poveri, dei poveri.  Perché hanno perso l’anima.    E hanno perso Dio.     Ora. Ancora.  Per sempre.

 

 

Non te ne vai.

Non gli giri le spalle.     Non lo lasci Gesù.  Non vai via.    Perché è lui,  il vero tesoro. L’unico vero tesoro.    Il vero tesoro che cerchi.  Il vero tesoro che hai.   Il vero tesoro     che avrai,   per sempre.

 

Ecco, noi abbiamo lasciato tutto.       Se lasci tutto.  Se ti distacchi da tutto.   Se tutto non ti basta più.  Se tutto non è più tutto, senza Gesù.   Se tutto, non sei più tu.  Se tutto è Gesù.

E ti abbiamo seguito.        Lo metti Gesù, prima di tutto.   Lo metti Gesù, davanti a tutto. Conta Gesù, più di tutto.   Di più di te.     E ce la fai.  E lo segui.

Che non riceva, già da ora, cento volte tanto.              Lasci,  quello che avevi.     Ma Dio è di più. Molto di più.     In Dio ci sta di più.  Molto di più.     Dio ti da di più. Molto di più.  Cento di più. Cento volte di più.    Mille vlte di più.   Di quello che avevi.     Di  quello che pensavi.    Di quello che sapevi.   Di quello che speravi.

 

Insieme a persecuzioni.          Se stai con Gesù.  Stai dalla parte di Gesù.    Non stai dalla parte di loro.     Di chi non lo vuole.  Di chi lo rifiuta.  Di chi lo offende.   Di chi lo nega.  Di chi lo rinnega.    Ancora. Ora.

Insieme a persecuzioni.        Per questo ti perseguitano.   Perché in te, vedono lui.  Perché in te, feriscono lui.    Perché in te, umiliano lui.   Perché in te, fanno fuori lui.   Ancora. Ora.

Insieme a persecuzioni.      Ma non è una sfortuna.  Non è una sconfitta. Non è una disfatta.    È un bel segno.     È il segno che Gesù,  ci sta in te,  davvero.    È il segno,  che sei vero.   È una vittoria.   È la tua vittoria.   È la sua vittoria.

E la vita eterna nel tempo che verrà.       Se ti perseguitano.  Ti fanno un favore . Gli sembra di averti chiuso le porte.     Invece  te le hanno aperte le porte.    Ti hanno aperto le porte del paradiso.   Ti hanno dato il paradiso.   Ti hanno regalato il paradiso.   Ti fanno stare in paradiso.  Con Gesù.   Per sempre.  Già da ora.

 

Allora si che ce l’hai.                                                                                                              La vita eterna.

 

 

 

 

 

Una carne sola

In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».  Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».  A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio». Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.

 

 

“Dio li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre  e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola.  Così non sono più due, ma una sola carne”.        E tu,    come sei ?

 

Solo.

Ti spaccano.     Ti spezzano. Ti separano.      Ti vogliono così.   Devi essere così.  Devi stare così.   Devi farti così.   Per loro.    Solo.

Ti spezzano  pure i figli.       Un po’ di qua,  e un po’ di là.    Né di qua,  né di là.   Un pezzo qua, un pezzo la.   E non si sa più dove sta.   Per farli così.   Soli.

Ti separano pure,   da Dio.     Ti dividono pure da Dio.    Ti portano via pure  Dio.   E non si sa più dove sta.   E non si sa più dove stai.   E rimani così. Solo.  Più solo.   Ma Dio è Dio. E nessuno te lo può levare.  Ci sta sempre.   E non sei solo,  mai.    Sono loro, che sono soli.   Sono loro, i veri soli.   Sono loro, gli spezzati.  Sono loro i divisi.  Sono loro i separati. Sono loro,  che si sono separati da Dio.   Sono loro che se ne sono andati  da Dio.   E si sono fatti,  soli.    E sono rimasti soli.   Senza Dio.    Ora. Ancora. Per sempre.

 

 

Due.

Non sei solo. Ci sta Dio.    Ed è Dio che ti unisce.   È Dio che ti fa,  due.  È Dio che ti da, l’altra parte di te.    E non sei più  solo.

Dio li fece maschio e femmina.          Dio ti ha fatto diverso.   Dio ti ha voluto diverso. Per poterti mettere insieme.    Come un puzzle. Il prezzo non può essere uguale. Per potersi attaccare.    Ti ha fatto diverso.   Così ti puoi attaccare.   Così ti puoi ritrovare, con quello preparato per te.   Con quello fatto per te.  Con quello che aspetta solo te.    E alla fine fai, il disegno di Dio.

Dio li fece maschio e femmina.      E chi non ti vuole diverso.   E chi ti fa uguale.  È perché non vuole farti trovare,   l’altra parte di te.      Non vuole farti fare,  il disegno di Dio.

 

L’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie.       Devi lasciarli in testa. Nella testa.  Il padre e la madre.    Non devono essere più loro,  la tua metà.   Il tuo perno.  Il tuo centro.    Ora devi cambiare il centro.    Al centro ci metti  la tua donna.    Al centro,  ci deve stare la tua donna.     E tu,  con lei.

E i due diverranno una carne sola.         Perché tu, ora non sei più tu.    Non sei più quello di prima.    Sei una cosa nuova. Un’altra cosa.   Una cosa sola, con lei.  E non ci puoi più, stare senza.    E non puoi più,  fare senza.

Così non sono più due, ma una sola carne.          Non sei più la carne di prima.   Sei una carne nuova.  Una carne sola.   Non sei più, due.      Il figlio, tuo figlio,    è la carne nuova.  La carne che non è né tua, né sua.   Una carne sola.  Una carne unica.    Dentro  ci stai tu, e lei.   Dentro ci sta Dio.  L’ha fatta Dio. L’ha voluta Dio. L’ha pensata Dio. Te l’ha data,  Dio.

 

L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto.        Chi ti ha messo insieme,  è Dio.  Chi ti ha voluto insieme, è Dio.   Chi ti ha unito,  è Dio.   È una cosa, tra voi e Dio.   Se ci sta Dio. Se Dio ci sta davvero. Se Dio lo hai messo davvero.   Se tu ci stai davvero. Se ci stai vero. Se sei vero.

L’uomo non divida ciò che Dio ha congiunto.        Chi entra nella vostra intimità ,  ti divide. Chi comanda sulla tua intimità,   ti divide.    Chi viola la tua intimità,   ti divide.    Chi è geloso della tua unità.   Chi ci entra a forza nella tua unità.  Chi la rompe la tua unità.    Ti divide. Chi è invidioso della tua unità.    Chi ci si insinua,  chi si infiltra dentro.  Chi non la accetta. Chi non la rispetta.   Ti divide.         Non glielo permettere.   Non glielo far fare.

 

Stai in Dio.   Rimani in Dio.                                                                                                       E siete  una carne sola.                                                                                                      Ora. Ancora.    E per sempre.