Mani impure

In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.  Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».  Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”. Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro». E diceva [ai suoi discepoli]: «Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».

 

 

“Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adulteri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza.  Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo”.    E tu,  sei impuro ?

 

Impuro.

Te le sporcano loro,   le tue mani.       Te lo sporcano loro,  il tuo cuore.    Fanno entrare il loro nero,  in fondo al tuo cuore.    E te lo fanno uscire loro, dal cuore.    Ti hanno fatto nero. Come loro.

E  sporcano  tutte le mani.      Fanno entrare lo sporco  in tutte le mani.  In tutti gli occhi. In tutti i cuori.     Così non si vede più.  Così non si nota più.  Il nero che ci sta.     Il nero, che ci hanno messo loro.     Il nero,  che sono loro.

E hanno sporcato,  pure Dio.       Hanno violato,  pure Dio.    Hanno profanato,  pure Dio.  Con il loro sporco.     Ma non ci sono riusciti.    Ma non ce la fanno.    Perché Dio è Dio.    E non si può toccare.    E non si può scalfire. E non ci si può arrivare.    Sono solo loro,  che si sono violati.  Sono solo loro,   che si sono profanati.    Sono solo loro, che si sono oltraggiati.  Con il loro sporco.      Sono loro, che si sono separati, da Dio.   E il loro sporco, non se ne va.     Non si lava.  Non si leva . Non si toglie.      Perché  lo sporco,  sono loro.    Ancora. Ora.  Per sempre.

 

 

Puro.

Non gli lasci usare il tuo cuore.    Non gli vendi il cuore.   Non gli cedi il cuore.   Non lasci entrare lo sporco nel tuo cuore.   Ci fai entrare Dio,  nel tuo cuore. E lasci uscire solo lui.

Sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro.       Lo sai quello  che è impuro. Quello che ti fa impuro   .Quello che è sporco.  Quello che ti fa sporco.    È il male.  E non  lo tieni nel tuo cuore.    E non lo fai stare nel tuo cuore.     E non lo fai uscire dal tuo cuore.

 

Impurità, furti, omicidi, adulteri.     Il male che esce, fa male. Fa male tanto.    Ai bambini   . Li sfregia.   Perché sfregia il volto di Dio.  La parte più cara a Dio.     Alle donne.  Perché sfregia Maria,  la madre del Figlio di Dio.      Ai deboli.   Gli porta via tutto.  Anche la vita.  Anche Dio.

Avidità, malvagità, inganno, dissolutezza.      Il male è male.  E fa male.   Ma prima di tutto, a te.    Sei avido,  pure di te.    Sei malvagio,  pure contro di te.    Inganni, menti, pure a te. Non hai più confini.    E perdi,  pure te.

Invidia, calunnia, superbia, stoltezza.         Il male  è una persona.     È l’invidia in persona.   E ti spinge  e ti costringe,   a vedere male gli altri,  e le cose degli altri.    Il male è calunnia.  E ti spinge ti costringe a dire male,  a parlare male, a inventare il male,  degli altri.   Il male è superbia.   Ti spinge e ti costringe,  a stare sopra agli altri.    Padrone della vita degli altri.  Ma lo è solo lui,   della tua.       Il male è stoltezza.    Vuole la stoltezza.     Non devi capire. Non puoi capire. Non vuoi capire.     Che è lui.  Chi è lui.

 

Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno  e rendono impuro l’uomo.     Ecco cosa ti fa impuro.  Le cose cattive e ti si incastrano nel cuore. Che si incrostano nel cuore. Che si prendono il cuore.  Che ti prendono il cuore.      E non hai più cuore.

Solo Dio,   è più forte del male.       Solo Dio,  lo ferma il male.    Solo Dio,  lo vince il male. Solo Dio,  lo schiaccia il mare.    Solo Dio,  lo fa scappare via il male.   Solo Dio,   ti salva dal male.

 

Solo Dio,    ti fa puro.

 

 

 

 

 

 

 

Signore, da chi andremo?

In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?».   Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono».   Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre».   Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui.   Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

 

 

Disse allora Gesù ai Dodici:  “Volete andarvene anche voi?”   Gli rispose Simon Pietro: “Signore,  da chi andremo?     Tu hai parole di vita eterna    e noi abbiamo creduto e conosciuto   che tu sei il Santo di Dio”.            E tu,   te ne vai ?

 

Te ne vai.

Ti staccano loro.     Ti portano via loro.  Ti strappano loro.  Da Gesù.    Ti portano da loro.  Ti trascinano da loro.   Ti fanno diventare come loro.     Senza Gesù.

E si prendono pure gli altri.   E trascinano pure gli altri.  Via da Gesù.    E li fanno sentire malati.  E li fanno sentire sbagliati.  E li fanno sentire sballati.     Se vanno da Gesù.

Si sono messi  di traverso.     Ti hanno chiuso la strada,  ti hanno sbarrato la strada.  Per andare da Gesù.  E non la trovi più la strada, per andare da Gesù.   Devi cercare solo loro. Non Gesù.     Puoi andare solo da loro.  Non da Gesù.     Puoi seguire solo loro.  Non Gesù.  Ma loro, non ti danno la vita.    Te la levano la vita.   Ti danno la morte. Solo la morte. La morte eterna.     Ancora. Ora.  Per sempre.

 

 

Non te ne vai.

Rimani.     Perché Gesù,  è  il tuo Signore.     Non lo lasci,  il tuo Signore.    Non te ne vai,  dal tuo Signore.    Ci stai,  nel tuo Signore.    E stai pure,  in te.

 

Volete andarvene anche voi?            Te ne vai a metà.    Un pezzo di cuore qua,   un pezzo di cuore là.    Un pezzo di anima di qua,    e altri pezzi sparsi qua e là.      Un giorno qua,  e un giorno la.    Tanto che gli fa.

Volete andar bene anche voi?       Devi fare una scelta.   Una scelta precisa.  Una scelta decisa.    O di qua  o di là.     O con lui,  o contro di lui.   Gesù ci sta.  E lo sa.

 

Signore, da chi andremo?       Da chi vado Gesù?     Non ci sta un altro Dio.   Non ci sta un altro,  che è Dio.     Nessun altro  è Dio.   Senza di te,  non ci sta Dio.    Non ci sta più Dio. Non ho più Dio.     E non ci sto più,  nemmeno io.

Signore, da chi andremo?       Da chi vado Gesù?     Se me ne vado da te, se mi allontano da te,   ci casco nelle mani,  di chi non è per te.     Di chi non vuole te.  Di chi è contro di te.  Di chi è l’opposto di te.   Di chi ti vuole male.    Vado dal male.   Da chi mi fa del male.  Da chi mi fa soffrire.  Da chi mi fa morire.      Ecco da chi vado Gesù.  Se lascio te.

Tu hai parole di vita eterna.      Nessuno me la da, la vita eterna.   Nessuno ce l’ha, la vita eterna.    Solo tu Gesù, ce l’hai.  Solo tu Gesù, me la dai.    Solo tu Gesù, sei la Vita eterna.  Perché sei Dio.    E Dio è eterno.  E la vita eterna  è solo in Dio.

 

E noi abbiamo creduto e conosciuto.        Rimango con te. Resto con te, Gesù.  E non mi stacco da te.    E non mi stacco dal Padre, che sta in te.  È il Padre che mi fa venire da te. È il Padre che me lo fa sentire.   E il Padre che me lo fa provare.   È il Padre che me lo fa capire.    Chi sei tu.  Gesù.

Che tu sei il Santo di Dio.       Ecco chi sei Gesù.    Il Santo di Dio  . Il Santo che sta in Dio.  Il Santo che è Dio.    Il Santo che è venuto da Dio.    Il Santo che ha mandato il Padre.  Il Santo del Padre.     Il Figlio del Padre.  Il Figlio di Dio.

 

Ecco,  chi ho scelto.                                                                                                                  Il  Santo di Dio.

 

 

 

 

 

 

Assunta in cielo

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.  Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.  Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».        Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre». Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

 

 

“Benedetta tu fra le donne  e benedetto il frutto del tuo grembo!    A cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?”       E Maria,  viene da te ?

 

La fanno fuori.

Ti prendono la donna.       Ti cambiano la donna.  Ti snaturano la donna.   Ti sfregiano la donna.   Ti fanno fuori la donna.    Per far fuori Maria.

Ti prendono la madre.    Si prendono la madre.    Ti prendono il figlio.  Si prendono il figlio.   E fanno fuori la madre.  Per far fuori il figlio.      Per far fuori Maria.  E il figlio di Maria.

Svuotano la madre.     La svuotano del figlio. Gli strappano i figlio.  Gli lacerano il figlio.   Prima che nasce.    Per attaccare Maria.  Per attaccare Gesù.     Ma non ce la fanno.   Perché Gesù è Dio.  E non lo possono toccare.      Sono  loro,  che si sono attaccati.       Sono loro,  che si sono svuotati.    Sono loro,  che si sono strappati.    Sono loro,  che  si sono lacerati. Da Dio.    Sono loro, che si sono abortiti.    Sono loro,  che sono usciti.  Da Dio.      Sono loro, che non ci stanno più.   In Dio.       Ancora.  Ora.  Per sempre.

 

 

Viene da te.

La madre del tuo Signore,  viene da te.  A casa tua.     E tu, che fai?      Come senti      la sua voce,   ti balza il cuore.     Ti sobbalza il cuore.  Ti sussulta il cuore.     Perché  l’ha riconosciuta.

 

Benedetta tu fra le donne.         Eccola, è lei.     L’ha scelta Dio.   L’ha prescelta Dio.  L’ha voluta Dio.   L’ha benedetta Dio.  L’ha fatta sacra Dio.    Quella donna.  Fra tutte le donne.  Per tutte le donne.

E benedetto il frutto del tuo grembo.            Eccolo, è lui.    Lo ha benedetto Dio,  il frutto del suo grembo.    Lo ha voluto Dio,  il frutto del suo grembo.      Lo ha fatto sacro Dio,  il frutto del suo grembo     Perché è di Dio,  il frutto del suo grembo.     È il Figlio di Dio,  il frutto del suo grembo.      È lei la madre.   La madre del Figlio di Dio.

 

L’anima mia magnifica il Signore.           Ecco la voce  di Maria.   Ti dice cosa devi fare. Lascia che la tua anima lo senta,  quanto è grande il suo Signore.    Lascia che la tua anima lo dica,   quanto è grande il suo Signore.     Lascia che la tua anima lo canti,   quanto è grande suo Signore.

E il mio spirito esulta  in Dio mio Salvatore.       Ecco cosa devi fare.    Lascia che il tuo spirito,  respiri in Dio.   Respiri di Dio.  Respiri Dio.     E si innalza.  E si rialza.  E si leva. E si risolleva.  Ed esulta in Dio.   Che lo ha salvato.

Ha spiegato la potenza del suo braccio.         Ed ecco che ci mette le mani,  Dio.   Ci mette il suo braccio, Dio.   Dispiega il suo braccio, Dio.    Si muove il braccio di Dio.    Ed esce tutta la potenza di Dio.

 

Ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore.         E li prende,  i superbi.     E li fa perdere.  E li fa disperdere.     E li fa finire. E li fa sparire.    Li travolge,   li stravolge.     Li sconvolge.     Sconvolge i loro pensieri.   Sconvolge i loro piani.    Fa crollare i loro piani.    E pure loro.

Ha rovesciato i potenti dai troni.           E li prende i potenti.    E gli prende i troni.    E li rovescia.  Li capovolge.     E li fa scendere.  Li fa cadere.  Li fa crollare,  dai loro troni.   Li mette giù. Li porta giù.   A terra.     Senza più troni.     E senza loro.

Ha innalzato gli umili.          E quelli che avevano usato,  che avevano abusato,  che avevano violato,   che avevano abbassato,     li prende e li alza.  E li rialza.  E li innalza.  Li tira su.  Li mette su.    Li mette sui  troni.     E gli ridà la dignità.   E la maestà.

Ha rimandato i ricchi a mani vuote.           E i ricchi,   che si sono presi tutto,   e hanno riempito le loro mani  e le loro tasche di tutto,    gliele svuota.    E non gli rimane niente. E non hanno più niente.    Manco se stessi.

Ha ricolmato di beni gli affamati.      Quelli che sono stati privati.   Quelli che sono stati derubati.   Quelli che sono stati affamati,    sono ricolmati.  Sono riempiti.  Sono saziati.  Di tutti i beni.    Anche di se stessi.

 

Maria,    Assunta in cielo.                                                                                                 Ecco cosa ci aspetta !

 

 

 

 

 

 

 

Il pane è la mia carne

In quel tempo, i Giudei si misero a mormorare contro Gesù perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque può dire: “Sono disceso dal cielo”?».  Gesù rispose loro: «Non mormorate tra voi. Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.   Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.   Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

 

 

“Io sono il pane vivo, disceso dal cielo.    Se uno mangia di questo pane  vivrà in eterno   e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”.      E per te,   cosa è quel pane ?

 

È solo pane.

Ti levano il pane.         Ti levano l’eucarestia.     Ti fanno credere  che è solo pane.   Che non è eucarestia.    Ti manipolano il pane. Ti manipolano l’eucarestia.    E non è più pane. E non è più eucarestia.

Te la prendono.    Te la rubano. Te la strappano via.  L’eucarestia.     Te la fanno cambiare.  Te la fanno profanare.   Te la fanno gettare via.  L’eucarestia.      Ma ti sei gettato via, tu.    Solo tu.

Ti chiudono le chiese.        Per non fartici arrivare.  All’eucarestia.      Ti chiudono le porte. Ti sprangano le porte.    Ti lasciano fuori. Ti mettono fuori.  Ti fanno fuori.     Per non fartici arrivare.     Ma sono loro, che hanno chiuso le porte,  a Dio.    Ma sono loro,  che si trovano le porte sbarrate,  di Dio.     Sono loro,   che rimangono fuori.     Sono loro,  che sono fuori.  Ancora. Ora.  Per sempre.

 

 

È l’eucarestia.

Quel pane,  non è solo pane.    È il corpo di Gesù.    È la sua carne.   È la carne del Figlio di Dio.  Di Dio.     Non è un simbolo.  Non è un pensiero.  Non è un ricordo.     È Dio. Vivo. Vero.  Reale.    Che viene in te.  Ora.

 

Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato.    Vai alla ricerca di chi ti porta da Gesù.    Ecco chi è.  Ecco chi lo fa.  Il Padre.    È il Padre che ti sceglie,  per andare da Gesù.   È il Padre che vuole, che vai da Gesù.   È il Padre che ti porta, da Gesù. È il Padre che ti attira a lui,  e ti attira al Figlio.     Ecco come ci vai,  da Gesù.

Io sono il pane della vita.    La cerchi la vita.  Ma nessuno te la da. Ci sta solo chi la prende, chi te la prende.   Ecco Gesù  è il pane, che ti da la vita.   Il pane  che ti rida la vita.  Il pane, che ti riporta in vita.     L’unico pane, che ti riempie di vita.   L’eucarestia.

Perché chi ne mangia non muoia.     Quel pane,  è il corpo risorto di Gesù.   Ha passato la morte. Ha sorpassato la morte.  Ha trapassato la morte.   Ha vinto la morte.   In quel pane, non ci sta più la morte.     E se lo mangi, anche tu,   non muori più.

 

Io sono il pane vivo.         Non è un simbolo.  Non è un segno.  Non è un significato.  L’eucarestia.     È un pane vivo.   È Gesù vivo. È Gesù vero. È Gesù intero.

Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno.   E la vita che ti dà, non è una vita semplice. Non è una vita normale. Non è una vita banale.    È la vita di Dio,  che ti da.   E ti fa entrare nella vita di Dio.   E Dio è eterno. E la sua vita è eterna.    E diventa eterna,  pure la tua.

 

Il pane che io darò, è la mia carne.          Ecco cosa è quel pane.    È la carne di Gesù.  Dentro ci sta Gesù,  che vive.    Dentro ci sta il cuore di Gesù,  che palpita.   Dentro ci sta il cuore di Gesù,  che batte.    Dentro ci sta il cuore di Gesù,  che ti ama.    Dentro ci sta il cuore di Gesù,   che viene nel tuo.

Per la vita del mondo.        L’eucarestia  non è solo per te.    È per il mondo.   Non da la vita solo a te.  Ma a tutto il mondo.     Non ridà la vita solo a te.  Ma a tutto il mondo.   Non fa tornare in vita solo te.    Ma tutto il mondo.

 

Ecco,   l’eucarestia.                                                                                                                  Salva il mondo.

 

 

 

 

 

 

Io sono il pane

In quel tempo, quando la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».  Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».  Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».  Allora gli dissero: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».   Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».

 

 

“ È il Padre mio che vi dà il pane dal cielo,  quello vero.  Infatti il pane di Dio  è colui che discende dal cielo e da la vita al mondo.   Io sono il pane della vita;  chi viene a me non avrà fame   e chi crede in me non avrà sete,  mai!”.        E il tuo pane,   da dove viene ?

 

Dal basso.

Ti danno il loro pane,    che viene dal basso.     Perché sono loro,  che vengono dal basso. E ti danno il loro pane  nero     Perché sono loro, che sono neri.    E ti fanno nero.  E diventi nero.   Come loro.

Ti danno il loro pane,   non vero.     Perché sono loro,  che non sono veri.   Ti danno il loro pane finto.   Che ti nutre per finta.  Che ti sazia per finta.      E ti fa finto.   E diventi finto. Come loro.

Ti levano il cielo.    Ti chiudono il cielo.  Ti separano dal cielo   . Così non può più scendere il pane del cielo.    E rimani senza cielo.  Solo con loro.     Ma sono loro, che non ci stanno, se non ci sta il cielo.      Ma sono loro,   che si sono cancellati,   senza il cielo.    Sono loro, che se ne sono andati,    dal cielo.       Ancora. Ora.   Per sempre.

 

 

Dal cielo.

Ecco il pane, che viene dal cielo.  Che viene dall’alto.  Che viene da Dio.     È  solo Gesù, che viene dal cielo.    È Gesù, il pane del cielo.     È Gesù, che viene da Dio.    È Gesù,  il pane di Dio.

 

È il Padre mio, che vi dà il pane dal cielo.      È il Padre  che lo manda.  È il Padre che te lo manda.   È il Padre che te lo da.   È il Figlio suo,  che ti da.    È il Figlio suo,  il pane di Dio.

Quello vero.       Su di lui ci sta il sigillo del Padre.    Su di lui ci sta l’impronta del Padre.  Su di lui,   ci sta inciso il volto del Padre.     È Gesù,  il pane vero,   del Padre.

 

Io sono il pane della vita.           È Gesù il pane della vita.    L’unico pane vero.    L’unico pane che da la vita.     L’unico pane,  che ti ridà la vita.     L’unico pane che  riporta in vita.   La tua anima.   Il tuo cuore.  E il tuo corpo.

Chi viene a me non avrà fame.        Quel vuoto nel cuore.   Che ti ha fatto cercare il pane.  Che ti ha fatto implorare il pane.    Che ti ha fatto mendicare il pane,  di altri.       Nessuno lo ha visto.   Nessuno lo ha sentito.  Nessuno lo ha capito.        Ora Gesù lo riempie.  Solo Gesù lo riempie.   E non fa più male.    E non ci sta più la fame.   E non hai più fame.

Chi viene a me non avrà fame.            Quel buco nel cuore.    Che ti ha colpito il cuore.  Che ti ha  trafitto il cuore.  Che ti ha  ha trapassato il cuore.      Nessuno lo ha capito.  Nessuno lo ha riempito.       Vai da Gesù.     E lui lo colma.  Lo ricolma.  Lo riempie,  di lui.   E lo sana,  lo risana.    E non fa più male.   E non stai più male.    E non hai più fame.

E chi crede in me non avrà sete, mai!            Hai il cuore arso.     Lo hanno bruciato.  Lo hanno seccato.  Lo hanno inaridito. Lo hanno impietrito.        Hai sete.    Nessuna acqua,  la può colmare.    Nessuna acqua,   la può calmare.      Nessuna acqua,   la può fermare.   Credi in Gesù.     È Gesù il tuo pane.     E ti batte il cuore.   E ti palpita il cuore.  E ti riparte il cuore.      E quella sete si calma.   Si placa.  Si ferma.     Non brucia più.   Non ci sta più.  E non hai più sete.     Mai più!

 

È Gesù,   il pane.                                                                                                                       È   l’eucarestia.